Curiosando tra i numeri Patrizia LONGOBARDI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Salerno Progetto Lauree Scientifiche 6 marzo 2017 Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Siti interessanti http://maddmaths.simai.eu/ "Maddmaths! vuole porsi come una vetrina della matematica italiana e anche come un punto di ritrovo e discussione per tutti, dagli studenti agli insegnanti delle secondarie, ai curiosi, fino a chi la matematica la conosce solo per sentito dire. Vuole essere un sito per incuriosire e raccontare alcune storie: l’approfondimento può venire dopo e passare attraverso altri canali . . . E tutto questo cerchiamo di proporlo con leggerezza, cercando di divertirci e di divertire." Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Siti interessanti http://maddmaths.simai.eu/ "Maddmaths! vuole porsi come una vetrina della matematica italiana e anche come un punto di ritrovo e discussione per tutti, dagli studenti agli insegnanti delle secondarie, ai curiosi, fino a chi la matematica la conosce solo per sentito dire. Vuole essere un sito per incuriosire e raccontare alcune storie: l’approfondimento può venire dopo e passare attraverso altri canali . . . E tutto questo cerchiamo di proporlo con leggerezza, cercando di divertirci e di divertire." Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Maddmaths! Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Maddmaths! McDonald e le combinazioni "infinite" degli ingredienti nei panini La ricetta matematica per tagliare la pizza Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Maddmaths! ARCHIMEDE è una rivista storicamente dedicata agli insegnanti di matematica e ai cultori della materia, fondata nel 1902 da Alberto Conti (allora si chiamava per Il bollettino di matematica). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Maddmaths! Nell’ultimo numero della rivista Archimede compare un articolo dedicato a Maria Gaetana Agnesi (Milano, 16 maggio 1718 - Milano, 9 gennaio 1799). E’ stata una matematica, filosofa e benefattrice italiana. Riconosciuta come una delle più grandi matematiche di tutti i tempi, fu la prima donna autrice di un libro di matematica e la prima a ottenere una cattedra universitaria di matematica, dopo aver insegnato nell’Università di Bologna per tre anni in sostituzione del padre. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Siti interessanti Bocconi MATEpristem "Progetto RIcerche SToriche E Metodologiche" http://matematica.unibocconi.it/ "Costituito nel 1987, il P.RI.ST.EM è diretto da Angelo Guerraggio (dell’Università Bocconi e dell’Università dell’Insubria). Ha lo scopo di promuovere la cultura e l’informazione matematica anche al di fuori della più ristretta cerchia degli addetti ai lavori, con particolare riferimento alla dimensione storica e metodologica." Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri MATEpristem Lettera Matematica Pristem Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Siti interessanti MacTutor History of Mathematics archive http://www-history.mcs.st-and.ac.uk/ Created by John J. O’Connor and Edmund F. Robertson, School of Mathematics and Statistics University of St Andrews, Scotland Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Aritmetica Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Aritmetica N = {1, 2, 3, ...} N0 = {0, 1, 2, 3, ...} Z = {0, 1, 1, 2, 2, ...} Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Aritmetica (N, +, · , 6) (N0, +, · , 6) (Z, +, · , 6) Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi p 2 N0 p primo :, p 6= 1 e (d |p ) d = 1 o d = p) , p 6= 1 e (6 9a, b : p = ab con 1 < a, b < p) P := { p 2 N0 | p primo } P ◆ { 2, 3, 5, 7, 11, 13, ...} p primo, p|ab ) p|a o p|b Già nel IX libro degli Elementi di Euclide Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi p 2 N0 p primo :, p 6= 1 e (d |p ) d = 1 o d = p) , p 6= 1 e (6 9a, b : p = ab con 1 < a, b < p) P := { p 2 N0 | p primo } P ◆ { 2, 3, 5, 7, 11, 13, ...} p primo, p|ab ) p|a o p|b Già nel IX libro degli Elementi di Euclide Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi p 2 N0 p primo :, p 6= 1 e (d |p ) d = 1 o d = p) , p 6= 1 e (6 9a, b : p = ab con 1 < a, b < p) P := { p 2 N0 | p primo } P ◆ { 2, 3, 5, 7, 11, 13, ...} p primo, p|ab ) p|a o p|b Già nel IX libro degli Elementi di Euclide Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi p 2 N0 p primo :, p 6= 1 e (d |p ) d = 1 o d = p) , p 6= 1 e (6 9a, b : p = ab con 1 < a, b < p) P := { p 2 N0 | p primo } P ◆ { 2, 3, 5, 7, 11, 13, ...} p primo, p|ab ) p|a o p|b Già nel IX libro degli Elementi di Euclide Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Euclide Euclide è stato un matematico e scienziato greco antico, che visse molto probabilmente durante il regno di Tolomeo I (367 a.C. ca. - 283 a.C.). Probabilmente è nato intorno al 325 a.C. e morto verso il 265 a.C. ad Alessandria, Egitto. È stato sicuramente il più importante matematico della storia antica, e uno dei più importanti e riconosciuti di ogni tempo e luogo. Euclide è noto soprattutto come autore degli Elementi, opera in 13 libri, la più importante opera di geometria dell’antichità; tuttavia di lui si sa pochissimo. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi Teorema fondamentale dell’aritmetica Per ogni n > 2 esistono s > 1 e q1 ...., qs 2 P tali che n = q1 · · · q s e se n = q10 · · · qt0 con t > 1 e q10 , ..., qt0 2 P, allora s = t e (a meno dell’ordine) q1 = q10 , ..., qs = qs0 . Corollario n 2 N0 , n > 2 ) esiste p 2 P tale che p|n Corollario n 2 N0 , n > 1 ) i divisori di n sono in numero finito Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi Teorema fondamentale dell’aritmetica Per ogni n > 2 esistono s > 1 e q1 ...., qs 2 P tali che n = q1 · · · q s e se n = q10 · · · qt0 con t > 1 e q10 , ..., qt0 2 P, allora s = t e (a meno dell’ordine) q1 = q10 , ..., qs = qs0 . Corollario n 2 N0 , n > 2 ) esiste p 2 P tale che p|n Corollario n 2 N0 , n > 1 ) i divisori di n sono in numero finito Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi Teorema fondamentale dell’aritmetica Per ogni n > 2 esistono s > 1 e q1 ...., qs 2 P tali che n = q1 · · · q s e se n = q10 · · · qt0 con t > 1 e q10 , ..., qt0 2 P, allora s = t e (a meno dell’ordine) q1 = q10 , ..., qs = qs0 . Corollario n 2 N0 , n > 2 ) esiste p 2 P tale che p|n Corollario n 2 N0 , n > 1 ) i divisori di n sono in numero finito Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi Teorema (Euclide, Elementi, IX libro, Proposizione 20) L’insieme P è infinito. Dimostrazione Per assurdo sia P finito, |P| = k, P = { p1 , ..., pk }. Si consideri n := p1 · · · pk + 1. Si ha n > 2 e quindi esiste q 2 P tale che q|n. Allora q = pj per qualche j 2 { 1, ..., k}. Si ha dunque q|p1 · · · pk e q|p1 · · · pk + 1. Da ciò q|1, un assurdo. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri primi Teorema (Euclide, Elementi, IX libro, Proposizione 20) L’insieme P è infinito. Dimostrazione Per assurdo sia P finito, |P| = k, P = { p1 , ..., pk }. Si consideri n := p1 · · · pk + 1. Si ha n > 2 e quindi esiste q 2 P tale che q|n. Allora q = pj per qualche j 2 { 1, ..., k}. Si ha dunque q|p1 · · · pk e q|p1 · · · pk + 1. Da ciò q|1, un assurdo. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri 6 marzo 1742 Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler Leonhard Euler, noto in Italia come Eulero (Basilea, 15 aprile 1707 - San Pietroburgo, 18 settembre 1783), è stato un matematico e fisico svizzero. È considerato il più importante matematico dell’Illuminismo. È noto per essere tra i più prolifici di tutti i tempi e ha fornito contributi storicamente cruciali in svariate aree: analisi infinitesimale, funzioni speciali, meccanica razionale, meccanica celeste, teoria dei numeri, teoria dei grafi. Sembra che Pierre Simon Laplace abbia affermato: "Leggete Eulero; egli è il maestro di tutti noi". Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler Eulero è stato senz’altro il più grande fornitore di "denominazioni matematiche", offrendo il suo nome a una quantità impressionante di formule, teoremi, metodi, criteri, relazioni, equazioni. In geometria: il cerchio, la retta e i punti di Eulero relativi ai triangoli, più la relazione di Eulero, che riguardava il cerchio circoscritto a un triangolo; nella teoria dei numeri: il criterio di Eulero ed il Teorema di Fermat-Eulero, l’indicatore di Eulero, l’identità di Eulero, la congettura di Eulero; nella meccanica: gli angoli di Eulero, il carico critico di Eulero (per instabilit); nell’analisi: la costante di Eulero-Mascheroni, la funzione gamma di Eulero; in logica: il diagramma di Eulero-Venn; nella teoria dei grafi: (di nuovo) la relazione di Eulero; nell’algebra: il metodo di Eulero (relativo alla soluzione delle equazioni di quarto grado), il Teorema di Eulero; nel calcolo differenziale: il metodo di Eulero (riguardante le equazioni differenziali). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler Sempre a Eulero si legano altri oggetti matematici, attraverso l’aggettivo "euleriano", quali: il ciclo euleriano, il grafo euleriano, la funzione euleriana di prima specie o funzione beta, e quella di seconda specie o funzione gamma, la catena euleriana di un grafo senza anse, i numeri euleriani (differenti dai Numeri di Eulero). Anche se fu prevalentemente un matematico diede importanti contributi alla fisica e in particolare alla meccanica classica e celeste. Per esempio sviluppò l’equazione delle travi di Eulero-Bernoulli e le equazioni di Eulero-Lagrange. Inoltre determinò le orbite di molte comete. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler Eulero tenne contatti con numerosi matematici del suo tempo; in particolare tenne una lunga corrispondenza con Christian Goldbach confrontando con lui alcuni dei propri risultati. Egli inoltre seppe coordinare il lavoro di altri matematici che gli furono vicini: i figli Johann Albrecht Euler e Christoph Euler, i membri dell’Accademia di San Pietroburgo W. L. Krafft e Anders Johan Lexell e il suo segretario Nicolaus Fuss (che era anche il marito di sua nipote); a tutti i collaboratori riconobbe i meriti. Complessivamente esistono 886 pubblicazioni di Eulero. Buona parte della simbologia matematica tuttora in uso venne introdotta da Eulero, per esempio i per i numeri immaginari, P come simbolo per la sommatoria, f (x) per indicare una funzione e la lettera ⇡ per indicare pi greco. https://it.wikipedia.org/wiki/Eulero Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler http://www.ilpost.it/2013/04/15/eulero/ https://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Interventi/Articoli/ EuleroAnniversario/EuleroAnniversario.htm Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Leonhard Euler Il problema dei sette ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Il problema dei sette ponti di Königsberg è un problema ispirato da una città reale e da una situazione concreta. Königsberg, un tempo in Prussia Orientale e oggi exclave russa sul Baltico nota con il nome di Kaliningrad, è percorsa dal fiume Pregel e da suoi affluenti e presenta due estese isole che sono connesse tra di loro e con le due aree principali della citt da sette ponti. Nel corso dei secoli è stata più volte proposta la questione se sia possibile con una passeggiata seguire un percorso che attraversi ogni ponte una e una volta soltanto. Nel 1736 Leonhard Euler affrontò tale problema, dimostrando che la passeggiata ipotizzata non era possibile. https://it.wikipedia.org/wiki/Problema dei ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Il problema dei sette ponti di Königsberg è un problema ispirato da una città reale e da una situazione concreta. Königsberg, un tempo in Prussia Orientale e oggi exclave russa sul Baltico nota con il nome di Kaliningrad, è percorsa dal fiume Pregel e da suoi affluenti e presenta due estese isole che sono connesse tra di loro e con le due aree principali della citt da sette ponti. Nel corso dei secoli è stata più volte proposta la questione se sia possibile con una passeggiata seguire un percorso che attraversi ogni ponte una e una volta soltanto. Nel 1736 Leonhard Euler affrontò tale problema, dimostrando che la passeggiata ipotizzata non era possibile. https://it.wikipedia.org/wiki/Problema dei ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Il problema dei sette ponti di Königsberg è un problema ispirato da una città reale e da una situazione concreta. Königsberg, un tempo in Prussia Orientale e oggi exclave russa sul Baltico nota con il nome di Kaliningrad, è percorsa dal fiume Pregel e da suoi affluenti e presenta due estese isole che sono connesse tra di loro e con le due aree principali della citt da sette ponti. Nel corso dei secoli è stata più volte proposta la questione se sia possibile con una passeggiata seguire un percorso che attraversi ogni ponte una e una volta soltanto. Nel 1736 Leonhard Euler affrontò tale problema, dimostrando che la passeggiata ipotizzata non era possibile. https://it.wikipedia.org/wiki/Problema dei ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Eulero ha enunciato il seguente teorema: Un qualsiasi grafo è percorribile se e solo se ha tutti i nodi di grado pari, o due di essi sono di grado dispari; per percorrere un grafo "possibile" con due nodi di grado dispari, è necessario partire da uno di essi, e si terminerà sull’altro nodo dispari. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Come illustrato da Vinicio Villani alla voce "Topologia" dell’"Enciclopedia Europea" (Milano, Garzanti, 1981, vol. XI, pp. 337, 339-340) l’osservazione cruciale è la seguente: ". . . ogniqualvolta un cammino passa attraverso un nodo, vengono utilizzati esattamente due spigoli che confluiscono nel nodo (uno per l’arrivo, uno per la partenza); quando invece un cammino inizia o termina in un nodo, viene utilizzato un unico spigolo (rispettivamente di partenza o di arrivo)." Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il problema dei sette ponti di Königsberg Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Corrispondenza tra Eulero e Goldbach Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Corrispondenza di Eulero Eulero ha scritto un migliaio di lettere e ne ha ricevuto circa duemila. Tra i maggiori corrispondenti si annoverano Daniel Bernoulli, Johann I Bernoulli, Johann III Bernoulli, Nicolaus I Bernoulli, Jean le Rond d’Alembert, Christian Goldbach, Joseph Louis de Lagrange, Kirill Grigorevich Razumovskij, Grigorij Nikolajevich Teplov, Johann Kaspar Wettstein ed il re di Prussia Federico II. La corrispondenza con Goldbach consiste di 196 lettere, 102 delle quali scritte da Eulero. L’Archivio di Eulero sta raccogliendo e pubblicando l’intera corrispondenza conosciuta di Eulero. http://eulerarchive.maa.org/correspondence/index.html Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri 6 marzo 1742 In questa lettera indirizzata a Goldbach, Eulero prova un risultato enunciato da Fermat, secondo il quale: "Un primo p della forma 4k + 3 non divide una somma del tipo a2 + b 2 a meno che a e b non siano divisibili per p". Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Christian Goldbach Christian Goldbach (Königsberg, 18 marzo 1690 - Mosca, 20 novembre 1764) è stato un matematico tedesco, molto noto per la sua congettura sui numeri primi formulata nel 1742 e ancora aperta. Nato nella città di Königsberg (ora chiamata Kaliningrad ed exclave della Russia) figlio di un pastore, Goldbach studiò diritto e matematica. Viaggiò molto attraverso l’Europa e incontrò molti matematici famosi, come Leibniz, Leonhard Euler, Nicolaus I Bernoulli, Nicolaus II Bernoulli, Daniel Bernoulli, Abraham de Moivre ed Hermann. Nel 1725 Goldbach divenne professore di matematica e storico dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo, appena aperta. Nel 1728 divenne tutore del futuro Zar Pietro II. Nel 1742 divenne membro dello staff del Ministero degli esteri russo. I maggiori contributi di Goldbach riguardano la teoria dei numeri. Altri suoi lavori hanno come argomenti lo studio delle curve, le serie infinite e l’integrazione delle equazioni differenziali. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Corrispondenza tra Eulero e Goldbach Prima lettera di Goldbach ad Eulero, 1 dicembre 1729 Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Corrispondenza tra Eulero e Goldbach Questa lettera termina col seguente Post Scriptum: P.S. Notane Tibi est Fermatii observatio omnes numeros hujus formulae x 1 22 + 1, nempe 3, 5, 17, etc., esse primos, quam tamen ipse fatebatur se demonstrare non posse, et post eum nemo, quod sciam, demonstravit. P.S. Ti è nota l’osservazione di Fermat che tutti i numeri di forma x 1 22 + 1, chiaramente 3, 5, 17, etc., sono primi? Tuttavia egli stesso affermava di non essere in grado di dimostrarla e, per quanto ne so, dopo di lui nessuno l’ha dimostrata. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Corrispondenza tra Eulero e Goldbach Questa lettera termina col seguente Post Scriptum: P.S. Notane Tibi est Fermatii observatio omnes numeros hujus formulae x 1 22 + 1, nempe 3, 5, 17, etc., esse primos, quam tamen ipse fatebatur se demonstrare non posse, et post eum nemo, quod sciam, demonstravit. P.S. Ti è nota l’osservazione di Fermat che tutti i numeri di forma x 1 22 + 1, chiaramente 3, 5, 17, etc., sono primi? Tuttavia egli stesso affermava di non essere in grado di dimostrarla e, per quanto ne so, dopo di lui nessuno l’ha dimostrata. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Definizione t Ft := 22 + 1 , con t > 0 , è detto il t-esimo numero di Fermat. F0 = 3, F1 = 5, F2 = 17, F3 = 257, F4 = 65537 sono tutti primi. Ma (Eulero, 1732) F5 = 232 + 1 = 4294967297 = 641 · 6700417 e non sono primi F6 (Clausen, Landry e Le Lasseur, 1880), F7 (Morrison e Brillhart, 1970), F8 (Brent e Pollard, 1980), F9 (Western, 1903 / Lenstra, Manasse e altri, 1990), F10 (Selfridge, 1953 / Brillhart, 1962 / Brent, 1995), F11 (Cunningham, 1899 / Brent e Morain, 1988). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Definizione t Ft := 22 + 1 , con t > 0 , è detto il t-esimo numero di Fermat. F0 = 3, F1 = 5, F2 = 17, F3 = 257, F4 = 65537 sono tutti primi. Ma (Eulero, 1732) F5 = 232 + 1 = 4294967297 = 641 · 6700417 e non sono primi F6 (Clausen, Landry e Le Lasseur, 1880), F7 (Morrison e Brillhart, 1970), F8 (Brent e Pollard, 1980), F9 (Western, 1903 / Lenstra, Manasse e altri, 1990), F10 (Selfridge, 1953 / Brillhart, 1962 / Brent, 1995), F11 (Cunningham, 1899 / Brent e Morain, 1988). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Definizione t Ft := 22 + 1 , con t > 0 , è detto il t-esimo numero di Fermat. F0 = 3, F1 = 5, F2 = 17, F3 = 257, F4 = 65537 sono tutti primi. Ma (Eulero, 1732) F5 = 232 + 1 = 4294967297 = 641 · 6700417 e non sono primi F6 (Clausen, Landry e Le Lasseur, 1880), F7 (Morrison e Brillhart, 1970), F8 (Brent e Pollard, 1980), F9 (Western, 1903 / Lenstra, Manasse e altri, 1990), F10 (Selfridge, 1953 / Brillhart, 1962 / Brent, 1995), F11 (Cunningham, 1899 / Brent e Morain, 1988). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Pierre de Fermat Pierre de Fermat (1601-1665) è stato un matematico e magistrato francese. Fu tra i principali matematici della prima metà del XVII secolo e dette importanti contributi allo sviluppo della matematica moderna. Con il suo metodo per la individuazione dei massimi e dei minimi delle funzioni precorse gli sviluppi del calcolo differenziale. Fece ricerche di grande importanza sulla futura teoria dei numeri, iniziate durante la preparazione di un’edizione della Arithmetica di Diofanto, su cui scrisse note ed osservazioni contenenti numerosi teoremi. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Poligoni regolari costruibili con riga e compasso Già gli antichi Greci sapevano costruire con riga (non centimetrata) e compasso i poligoni regolari di 3, 4, 5, 6, 15 lati. Una tale costruzione è equivalente alla suddivisione di una circonferenza in un fissato numero di archi uguali. Per secoli si è cercato un numero primo dispari p > 5 tale che il poligono regolare di p lati risultasse costruibile con riga e compasso. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Poligoni regolari costruibili con riga e compasso Già gli antichi Greci sapevano costruire con riga (non centimetrata) e compasso i poligoni regolari di 3, 4, 5, 6, 15 lati. Una tale costruzione è equivalente alla suddivisione di una circonferenza in un fissato numero di archi uguali. Per secoli si è cercato un numero primo dispari p > 5 tale che il poligono regolare di p lati risultasse costruibile con riga e compasso. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Poligoni regolari costruibili con riga e compasso Già gli antichi Greci sapevano costruire con riga (non centimetrata) e compasso i poligoni regolari di 3, 4, 5, 6, 15 lati. Una tale costruzione è equivalente alla suddivisione di una circonferenza in un fissato numero di archi uguali. Per secoli si è cercato un numero primo dispari p > 5 tale che il poligono regolare di p lati risultasse costruibile con riga e compasso. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Nel 1796 Carl Friedrich Gauss, a soli 19 anni, dimostrò che si può costruire con riga e compasso il poligono regolare con 17 lati, l’eptadecagono. Si noti che F0 = 3, F1 = 5, F2 = 17. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Più in generale Gauss dimostrò che si può costruire con riga e compasso un poligono regolare con un numero primo p di lati se p è un primo di Fermat. Teorema E’ possibile costruire con riga e compasso un poligono regolare con n lati se n è il prodotto di una potenza di 2 per un prodotto finito di numeri di Fermat primi e distinti. Sussiste anche il viceversa, intuito da Gauss e provato da Pierre Wantzel nel 1836. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Più in generale Gauss dimostrò che si può costruire con riga e compasso un poligono regolare con un numero primo p di lati se p è un primo di Fermat. Teorema E’ possibile costruire con riga e compasso un poligono regolare con n lati se n è il prodotto di una potenza di 2 per un prodotto finito di numeri di Fermat primi e distinti. Sussiste anche il viceversa, intuito da Gauss e provato da Pierre Wantzel nel 1836. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri di Fermat Più in generale Gauss dimostrò che si può costruire con riga e compasso un poligono regolare con un numero primo p di lati se p è un primo di Fermat. Teorema E’ possibile costruire con riga e compasso un poligono regolare con n lati se n è il prodotto di una potenza di 2 per un prodotto finito di numeri di Fermat primi e distinti. Sussiste anche il viceversa, intuito da Gauss e provato da Pierre Wantzel nel 1836. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Johann Friedrich Carl Gauss Johann Friedrich Carl Gauss (Braunschweig, 30 aprile 1777 - Gottinga, 23 febbraio 1855) è stato un matematico, astronomo e fisico tedesco, che ha dato contributi determinanti in analisi matematica, teoria dei numeri, statistica, calcolo numerico, geometria differenziale, geodesia, geofisica, magnetismo, elettrostatica, astronomia e ottica. Talvolta definito "il Principe dei matematici" (Princeps mathematicorum) come Eulero o "il più grande matematico della modernità" (in opposizione ad Archimede, considerato dallo stesso Gauss come il maggiore fra i matematici dell’"antichit"), è annoverato fra i più importanti matematici della storia avendo contribuito in modo decisivo all’evoluzione delle scienze matematiche, fisiche e naturali. Definì la matematica come "la regina delle scienze". https://it.wikipedia.org/wiki/Carl-Friedrich-Gauss Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Gli antichi matematici scoprirono che alcuni numeri potevano essere raffigurati in determinati modi quando rappresentati da semi o sassolini. Il numero 10, per esempio, può formare un triangolo: ed è quindi un numero triangolare, ma non può formare un quadrato, al contrario del numero 9, che è per l’appunto un numero quadrato (o quadrato perfetto). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Gli antichi matematici scoprirono che alcuni numeri potevano essere raffigurati in determinati modi quando rappresentati da semi o sassolini. Il numero 10, per esempio, può formare un triangolo: ed è quindi un numero triangolare, ma non può formare un quadrato, al contrario del numero 9, che è per l’appunto un numero quadrato (o quadrato perfetto). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Gli antichi matematici scoprirono che alcuni numeri potevano essere raffigurati in determinati modi quando rappresentati da semi o sassolini. Il numero 10, per esempio, può formare un triangolo: ed è quindi un numero triangolare, ma non può formare un quadrato, al contrario del numero 9, che è per l’appunto un numero quadrato (o quadrato perfetto). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Un numero si dice poligonale se è il numero di palline che possono essere disposte a formare i lati di poligoni regolari via via più grandi, ciascuno con due lati in comune col precedente. Fanno parte dei cosiddetti numeri figurati, numeri naturali che rappresentano figure, cioè i numeri di palline che possono essere utilizzate per costruire rappresentazioni di figure geometriche, come i cubi, i numeri poligonali, tetraedrici, ottaedrici, piramidali, ecc.. Questi furono studiati già dagli antichi Greci: quadrati e cubi erano ben noti, Pitagora conosceva i numeri triangolari e Speusippo (nipote di Platone) menzionò numeri poligonali e piramidali. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Un numero si dice poligonale se è il numero di palline che possono essere disposte a formare i lati di poligoni regolari via via più grandi, ciascuno con due lati in comune col precedente. Fanno parte dei cosiddetti numeri figurati, numeri naturali che rappresentano figure, cioè i numeri di palline che possono essere utilizzate per costruire rappresentazioni di figure geometriche, come i cubi, i numeri poligonali, tetraedrici, ottaedrici, piramidali, ecc.. Questi furono studiati già dagli antichi Greci: quadrati e cubi erano ben noti, Pitagora conosceva i numeri triangolari e Speusippo (nipote di Platone) menzionò numeri poligonali e piramidali. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Un numero si dice poligonale se è il numero di palline che possono essere disposte a formare i lati di poligoni regolari via via più grandi, ciascuno con due lati in comune col precedente. Fanno parte dei cosiddetti numeri figurati, numeri naturali che rappresentano figure, cioè i numeri di palline che possono essere utilizzate per costruire rappresentazioni di figure geometriche, come i cubi, i numeri poligonali, tetraedrici, ottaedrici, piramidali, ecc.. Questi furono studiati già dagli antichi Greci: quadrati e cubi erano ben noti, Pitagora conosceva i numeri triangolari e Speusippo (nipote di Platone) menzionò numeri poligonali e piramidali. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali http://www.bitman.name/math/indiceanalitico/6 Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali L’n-esimo numero triangolare Tn è la somma dei primi n numeri naturali positivi ed è quindi uguale a Pn Tn = k=1 k = n(n+1) . 2 Si racconta che, da bambino, Gauss fu invitato dal maestro con i suoi compagni a calcolare la somma dei numeri da 1 a 100. Rapidamente Gauss rispose: 5050. Aveva osservato che il doppio della somma cercata si otteneva sommando opportunamente a coppie i numeri: 1 2 3 100 99 98 . . . . . . 98 99 100 3 2 1 Era quindi necessario moltiplicare per 100 (numero delle coppie) la somma dei numeri incolonnati, che era sempre 101. Pertanto: 1 + 2 + 3 + ... + 98 + 99 + 100 = Patrizia Longobardi - Università di Salerno 100·101 2 = 10100 2 Curiosando tra i numeri = 5050. I numeri poligonali L’n-esimo numero triangolare Tn è la somma dei primi n numeri naturali positivi ed è quindi uguale a Pn Tn = k=1 k = n(n+1) . 2 Si racconta che, da bambino, Gauss fu invitato dal maestro con i suoi compagni a calcolare la somma dei numeri da 1 a 100. Rapidamente Gauss rispose: 5050. Aveva osservato che il doppio della somma cercata si otteneva sommando opportunamente a coppie i numeri: 1 2 3 100 99 98 . . . . . . 98 99 100 3 2 1 Era quindi necessario moltiplicare per 100 (numero delle coppie) la somma dei numeri incolonnati, che era sempre 101. Pertanto: 1 + 2 + 3 + ... + 98 + 99 + 100 = Patrizia Longobardi - Università di Salerno 100·101 2 = 10100 2 Curiosando tra i numeri = 5050. I numeri poligonali L’n-esimo numero triangolare Tn è la somma dei primi n numeri naturali positivi ed è quindi uguale a Pn Tn = k=1 k = n(n+1) . 2 Si racconta che, da bambino, Gauss fu invitato dal maestro con i suoi compagni a calcolare la somma dei numeri da 1 a 100. Rapidamente Gauss rispose: 5050. Aveva osservato che il doppio della somma cercata si otteneva sommando opportunamente a coppie i numeri: 1 2 3 100 99 98 . . . . . . 98 99 100 3 2 1 Era quindi necessario moltiplicare per 100 (numero delle coppie) la somma dei numeri incolonnati, che era sempre 101. Pertanto: 1 + 2 + 3 + ... + 98 + 99 + 100 = Patrizia Longobardi - Università di Salerno 100·101 2 = 10100 2 Curiosando tra i numeri = 5050. I numeri poligonali L’n-esimo numero quadrato Qn è n2 . E infatti Pn Qn = 1 + 3 + 5 + ... + (2n 1) = k=1 (2k L’n-esimo numero pentagonale Pn è Pn = 1 + 4 + 7 + .. + (3(n n(3n 1) . 2 1) + 1) = Patrizia Longobardi - Università di Salerno 1) = n2 . E infatti Pn k=1 (3(k Curiosando tra i numeri 1) + 1) = n(3n 1) . 2 I numeri poligonali L’n-esimo numero quadrato Qn è n2 . E infatti Pn Qn = 1 + 3 + 5 + ... + (2n 1) = k=1 (2k L’n-esimo numero pentagonale Pn è Pn = 1 + 4 + 7 + .. + (3(n n(3n 1) . 2 1) + 1) = Patrizia Longobardi - Università di Salerno 1) = n2 . E infatti Pn k=1 (3(k Curiosando tra i numeri 1) + 1) = n(3n 1) . 2 I numeri poligonali Il teorema di Fermat sui numeri poligonali afferma che: Teorema Qualunque numero intero può essere scritto come somma di al più n numeri n-gonali. Per esempio ogni intero può essere espresso come somma di 3 numeri triangolari, 4 quadrati, 5 pentagonali e così via. Il teorema fu congetturato da Pierre de Fermat, il quale disse di averlo dimostrato, sebbene la sua prova non sia mai stata trovata. Il primo caso ad essere risolto è stato il caso dei quadrati, con il teorema dei quattro quadrati, dimostrato nel 1772 da Joseph-Louis Lagrange; Gauss provò il caso dei triangolari, mentre Cauchy dimostrò il teorema nella sua interezza nel 1813. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Il teorema di Fermat sui numeri poligonali afferma che: Teorema Qualunque numero intero può essere scritto come somma di al più n numeri n-gonali. Per esempio ogni intero può essere espresso come somma di 3 numeri triangolari, 4 quadrati, 5 pentagonali e così via. Il teorema fu congetturato da Pierre de Fermat, il quale disse di averlo dimostrato, sebbene la sua prova non sia mai stata trovata. Il primo caso ad essere risolto è stato il caso dei quadrati, con il teorema dei quattro quadrati, dimostrato nel 1772 da Joseph-Louis Lagrange; Gauss provò il caso dei triangolari, mentre Cauchy dimostrò il teorema nella sua interezza nel 1813. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri I numeri poligonali Il teorema di Fermat sui numeri poligonali afferma che: Teorema Qualunque numero intero può essere scritto come somma di al più n numeri n-gonali. Per esempio ogni intero può essere espresso come somma di 3 numeri triangolari, 4 quadrati, 5 pentagonali e così via. Il teorema fu congetturato da Pierre de Fermat, il quale disse di averlo dimostrato, sebbene la sua prova non sia mai stata trovata. Il primo caso ad essere risolto è stato il caso dei quadrati, con il teorema dei quattro quadrati, dimostrato nel 1772 da Joseph-Louis Lagrange; Gauss provò il caso dei triangolari, mentre Cauchy dimostrò il teorema nella sua interezza nel 1813. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati In questa lettera a Goldbach del 25 giugno 1730 Eulero afferma tra l’altro: "Theorema, quod quicunque numerus sit summa quatuor quadratorum, demonstrare non possum, neque ipse Fermatius demonstrare se posse affirmat." "Non riesco a dimostrare il teorema secondo cui un qualunque numero è somma di quattro quadrati, neppure Fermat lo ha dimostrato." Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Dal 1730 Eulero affronta il problema di esprimere numeri come somma di quadrati. Nella lettera del 6 marzo 1742 è in particolare provato che i numeri primi della forma 4k + 3 non sono somma di due quadrati. In una lettera datata 16 febbraio 1745 Eulero dimostra che un numero primo somma di due quadrati ha un’unica espressione di questo tipo. In quella del 6 maggio 1747 (con dettagli nella lettera del 12 aprile 1949) prova che ogni numero primo della forma 4k + 1 è somma di due quadrati. Si perviene poi al Teorema Sia n un intero positivo e si scriva n = s 2 m con m un intero positivo privo di fattori quadratici 6= 1. Allora n può essere rappresentato come somma di due quadrati di interi se, e soltanto se, ogni primo dispari p divisore di m è della forma 4k + 1. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Dal 1730 Eulero affronta il problema di esprimere numeri come somma di quadrati. Nella lettera del 6 marzo 1742 è in particolare provato che i numeri primi della forma 4k + 3 non sono somma di due quadrati. In una lettera datata 16 febbraio 1745 Eulero dimostra che un numero primo somma di due quadrati ha un’unica espressione di questo tipo. In quella del 6 maggio 1747 (con dettagli nella lettera del 12 aprile 1949) prova che ogni numero primo della forma 4k + 1 è somma di due quadrati. Si perviene poi al Teorema Sia n un intero positivo e si scriva n = s 2 m con m un intero positivo privo di fattori quadratici 6= 1. Allora n può essere rappresentato come somma di due quadrati di interi se, e soltanto se, ogni primo dispari p divisore di m è della forma 4k + 1. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Dal 1730 Eulero affronta il problema di esprimere numeri come somma di quadrati. Nella lettera del 6 marzo 1742 è in particolare provato che i numeri primi della forma 4k + 3 non sono somma di due quadrati. In una lettera datata 16 febbraio 1745 Eulero dimostra che un numero primo somma di due quadrati ha un’unica espressione di questo tipo. In quella del 6 maggio 1747 (con dettagli nella lettera del 12 aprile 1949) prova che ogni numero primo della forma 4k + 1 è somma di due quadrati. Si perviene poi al Teorema Sia n un intero positivo e si scriva n = s 2 m con m un intero positivo privo di fattori quadratici 6= 1. Allora n può essere rappresentato come somma di due quadrati di interi se, e soltanto se, ogni primo dispari p divisore di m è della forma 4k + 1. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Dal 1730 Eulero affronta il problema di esprimere numeri come somma di quadrati. Nella lettera del 6 marzo 1742 è in particolare provato che i numeri primi della forma 4k + 3 non sono somma di due quadrati. In una lettera datata 16 febbraio 1745 Eulero dimostra che un numero primo somma di due quadrati ha un’unica espressione di questo tipo. In quella del 6 maggio 1747 (con dettagli nella lettera del 12 aprile 1949) prova che ogni numero primo della forma 4k + 1 è somma di due quadrati. Si perviene poi al Teorema Sia n un intero positivo e si scriva n = s 2 m con m un intero positivo privo di fattori quadratici 6= 1. Allora n può essere rappresentato come somma di due quadrati di interi se, e soltanto se, ogni primo dispari p divisore di m è della forma 4k + 1. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Dal 1730 Eulero affronta il problema di esprimere numeri come somma di quadrati. Nella lettera del 6 marzo 1742 è in particolare provato che i numeri primi della forma 4k + 3 non sono somma di due quadrati. In una lettera datata 16 febbraio 1745 Eulero dimostra che un numero primo somma di due quadrati ha un’unica espressione di questo tipo. In quella del 6 maggio 1747 (con dettagli nella lettera del 12 aprile 1949) prova che ogni numero primo della forma 4k + 1 è somma di due quadrati. Si perviene poi al Teorema Sia n un intero positivo e si scriva n = s 2 m con m un intero positivo privo di fattori quadratici 6= 1. Allora n può essere rappresentato come somma di due quadrati di interi se, e soltanto se, ogni primo dispari p divisore di m è della forma 4k + 1. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Nel corso degli anni Eulero continua nel tentativo di provare che ogni numero positivo è somma di quattro quadrati di interi. Riesce a ridurre il problema ai numeri primi dispari (lettera del 7 maggio 1748). Ma la prima dimostrazione del teorema è del 1770, dovuta a Lagrange, che comunque utilizza idee di Eulero. Solo nel 1773, a 66 anni, dopo 43 anni di tentativi, Eulero riesce a fornire una dimostrazione completa, più semplice, del risultato cercato. Teorema Ogni numero intero positivo può essere scritto come somma di quattro quadrati di interi. Teorema (Gauss, 1801) Un intero positivo n può essere scritto come somma di tre quadrati di interi se, e soltanto se, n 6= 4e (8k + 7) , con e, k interi positivi. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Numeri somma di quadrati Nel corso degli anni Eulero continua nel tentativo di provare che ogni numero positivo è somma di quattro quadrati di interi. Riesce a ridurre il problema ai numeri primi dispari (lettera del 7 maggio 1748). Ma la prima dimostrazione del teorema è del 1770, dovuta a Lagrange, che comunque utilizza idee di Eulero. Solo nel 1773, a 66 anni, dopo 43 anni di tentativi, Eulero riesce a fornire una dimostrazione completa, più semplice, del risultato cercato. Teorema Ogni numero intero positivo può essere scritto come somma di quattro quadrati di interi. Teorema (Gauss, 1801) Un intero positivo n può essere scritto come somma di tre quadrati di interi se, e soltanto se, n 6= 4e (8k + 7) , con e, k interi positivi. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La congettura di Goldbach Lettera di Goldbach ad Eulero, 7 giugno 1742 Congettura Ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi (che possono essere anche uguali). Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La congettura di Goldbach La congettura di Goldbach è uno dei più vecchi problemi irrisolti nella teoria dei numeri. Nella lettera del 7 giugno 1742 a Eulero, Goldbach propose la seguente congettura: Ogni numero intero maggiore di 5 può essere scritto come somma di tre numeri primi. Eulero, interessandosi al problema, rispose il 30 giugno 1742 riformulando il problema nella seguente versione equivalente: Ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi. Per esempio, 4=2+2 10 = 3 + 7 = 5 + 5 6=3+3 8=3+5 Patrizia Longobardi - Università di Salerno 6=3+3 14 = 3 + 11 = 7 + 7 Curiosando tra i numeri La congettura di Goldbach La congettura di Goldbach è uno dei più vecchi problemi irrisolti nella teoria dei numeri. Nella lettera del 7 giugno 1742 a Eulero, Goldbach propose la seguente congettura: Ogni numero intero maggiore di 5 può essere scritto come somma di tre numeri primi. Eulero, interessandosi al problema, rispose il 30 giugno 1742 riformulando il problema nella seguente versione equivalente: Ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi. Per esempio, 4=2+2 10 = 3 + 7 = 5 + 5 6=3+3 8=3+5 Patrizia Longobardi - Università di Salerno 6=3+3 14 = 3 + 11 = 7 + 7 Curiosando tra i numeri La congettura di Goldbach La congettura di Goldbach è uno dei più vecchi problemi irrisolti nella teoria dei numeri. Nella lettera del 7 giugno 1742 a Eulero, Goldbach propose la seguente congettura: Ogni numero intero maggiore di 5 può essere scritto come somma di tre numeri primi. Eulero, interessandosi al problema, rispose il 30 giugno 1742 riformulando il problema nella seguente versione equivalente: Ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi. Per esempio, 4=2+2 10 = 3 + 7 = 5 + 5 6=3+3 8=3+5 Patrizia Longobardi - Università di Salerno 6=3+3 14 = 3 + 11 = 7 + 7 Curiosando tra i numeri La congettura di Goldbach La versione di Eulero è la forma nella quale la congettura è formulata attualmente e viene talvolta chiamata anche col nome di congettura forte di Goldbach. La congettura debole di Goldbach, che è implicata dalla congettura forte, asserisce che Congettura Tutti i numeri dispari maggiori di 7 possono essere scritti come somma di tre primi. 15 Nel 1937 Ivan Vinogradov mostrò che ogni numero dispari n > 33 somma di tre primi. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri è La congettura di Goldbach La versione di Eulero è la forma nella quale la congettura è formulata attualmente e viene talvolta chiamata anche col nome di congettura forte di Goldbach. La congettura debole di Goldbach, che è implicata dalla congettura forte, asserisce che Congettura Tutti i numeri dispari maggiori di 7 possono essere scritti come somma di tre primi. 15 Nel 1937 Ivan Vinogradov mostrò che ogni numero dispari n > 33 somma di tre primi. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri è La congettura di Goldbach La versione di Eulero è la forma nella quale la congettura è formulata attualmente e viene talvolta chiamata anche col nome di congettura forte di Goldbach. La congettura debole di Goldbach, che è implicata dalla congettura forte, asserisce che Congettura Tutti i numeri dispari maggiori di 7 possono essere scritti come somma di tre primi. 15 Nel 1937 Ivan Vinogradov mostrò che ogni numero dispari n > 33 somma di tre primi. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri è La congettura di Goldbach Olivier Ramaré nel 1995 ha dimostrato che ogni numero pari n > 4 si può scrivere come somma di al più 6 numeri primi. Un altro risultato importante è quello ottenuto da Chen Jingrun che nel 1966 ha dimostrato che ogni numero pari sufficientemente grande può essere scritto come somma o di due primi, o di un primo e un semiprimo (il prodotto di due primi - per esempio, 100 = 23 + 7 · 11). Nel 2013 Harald Helfgott ha annunciato di aver dimostrato la congettura debole di Goldbach. https://it.wikipedia.org/wiki/Congettura di Goldbach Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La congettura di Goldbach Olivier Ramaré nel 1995 ha dimostrato che ogni numero pari n > 4 si può scrivere come somma di al più 6 numeri primi. Un altro risultato importante è quello ottenuto da Chen Jingrun che nel 1966 ha dimostrato che ogni numero pari sufficientemente grande può essere scritto come somma o di due primi, o di un primo e un semiprimo (il prodotto di due primi - per esempio, 100 = 23 + 7 · 11). Nel 2013 Harald Helfgott ha annunciato di aver dimostrato la congettura debole di Goldbach. https://it.wikipedia.org/wiki/Congettura di Goldbach Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri "Se la teoria dei numeri si potesse impiegare a fini pratici e ovviamente onorevoli, se potesse contribuire ad accrescere la felicità degli uomini o ad alleviare le loro sofferenze, come la fisiologia e anche la chimica, allora sono certo che che né Gauss né qualsiasi altro matematico sarebbe stato così pazzo da denigrare o deplorare tali applicazioni. Ma la scienza lavora sia per il bene, sia per il male (particolarmente in tempo di guerra); e allora è giusto che Gauss e anche gli altri matematici minori si rallegrino per l’esistenza di almeno una scienza, e proprio la loro, che il distacco stesso dalle contingenze umane, conserva benigna e pulita." Godfrey Harold Hardy, Apologia di un matematico, Garzanti, 1989 (1940 - 2002), Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La funzione di Eulero Definizione La funzione ' di Eulero ' : N ! Z è definita ponendo, per ogni n 2 N : '(1) := 1, '(n) := |{ d 2 N | d < n, (d , n) = 1 }|, per n > 1. '(p) = p Se p 2 P e ↵ > 1 si ha: 1, '(p ↵ ) = p ↵ Patrizia Longobardi - Università di Salerno p↵ 1 = p↵ 1 Curiosando tra i numeri (p 1). La funzione di Eulero Definizione La funzione ' di Eulero ' : N ! Z è definita ponendo, per ogni n 2 N : '(1) := 1, '(n) := |{ d 2 N | d < n, (d , n) = 1 }|, per n > 1. '(p) = p Se p 2 P e ↵ > 1 si ha: 1, '(p ↵ ) = p ↵ Patrizia Longobardi - Università di Salerno p↵ 1 = p↵ 1 Curiosando tra i numeri (p 1). Il teorema di Eulero Se p, q 2 P con p 6= q si ha: '(pq) = pq p q + 1 = (p 1)(q Teorema (Eulero, 1760) Siano m, a 2 N, con (a, m) = 1. Allora m divide a'(m) Patrizia Longobardi - Università di Salerno 1. Curiosando tra i numeri 1). Il teorema di Eulero Se p, q 2 P con p 6= q si ha: '(pq) = pq p q + 1 = (p 1)(q Teorema (Eulero, 1760) Siano m, a 2 N, con (a, m) = 1. Allora m divide a'(m) Patrizia Longobardi - Università di Salerno 1. Curiosando tra i numeri 1). La Crittografia La crittografia (dall’unione di due parole greche: kryptós che significa "nascosto", e grapha che significa "scrittura") è la branca della crittologia che tratta delle "scritture nascoste", ossia dei metodi per rendere un messaggio "offuscato" in modo da non essere comprensibile/intelligibile a persone non autorizzate a leggerlo. Un tale messaggio si chiama comunemente crittogramma e i metodi usati sono detti tecniche di cifratura. La necessità di nascondere messaggi strategici da occhi nemici è antica quanto l’uomo: ci sono tracce di cifrari antichi quanto gli Ebrei con il loro codice di Atbash; gli Spartani avevano un loro particolare sistema di comunicazione dei messaggi segreti, la scitala. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La Crittografia A Gaio Giulio Cesare si attribuisce l’uso del cosiddetto cifrario di Cesare, un sistema crittografico oggi ritenuto elementare, ma emblema della nascita di un concetto totalmente nuovo e ottimo per comprendere le idee basilari della crittografia e i primi attacchi della sua "avversaria": la crittoanalisi. Un rudimentale sistema di cifratura basato sul cifrario di Cesare stato usato anche da Bernardo Provenzano per proteggere informazioni rilevanti scritte nei suoi famosi pizzini, i piccoli foglietti di carta con i quali il boss della mafia, durante la sua latitanza, riceveva informazioni e impartiva ordini. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La Crittografia La storia della crittografia moderna inizia con la stesura del "De cifris" di Leon Battista Alberti (1404 - 1472), che per primo insegnò a cifrare per mezzo di un disco cifrante con un alfabeto segreto da spostare ad libitum ogni due o tre parole. Enigma (1918) fu una macchina per cifrare e decifrare messaggi elettro-meccanica. Nata da un tentativo di commercializzazione poi fallito, fu ampiamente utilizzata dal servizio delle forze armate tedesche durante il periodo nazista e della seconda guerra mondiale. La facilità d’uso e la presunta indecifrabilità furono le maggiori ragioni del suo ampio utilizzo. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La Crittografia a chiave pubblica La crittografia asimmetrica, conosciuta anche come crittografia a coppia di chiavi, crittografia a chiave pubblica/privata o anche solo crittografia a chiave pubblica è un tipo di crittografia dove, come si evince dal nome, ad ogni attore coinvolto nella comunicazione è associata una coppia di chiavi: - la chiave pubblica, che deve essere distribuita; - la chiave privata, appunto personale e segreta; evitando così qualunque problema connesso alla necessità di uno scambio in modo sicuro dell’unica chiave utile alla cifratura/decifratura presente invece nella crittografia simmetrica. Il meccanismo si basa sul fatto che, se con una delle due chiavi si cifra (o codifica) un messaggio, allora quest’ultimo sarà decifrato solo con l’altra. L’idea base della crittografia con coppia di chiavi diviene più chiara se si usa un’analogia postale, in cui il mittente è Alice ed il destinatario Bob, i lucchetti fanno le veci delle chiavi pubbliche e le chiavi recitano la parte delle chiavi private: Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri La Crittografia a chiave pubblica - Alice chiede a Bob di spedirle il suo lucchetto, già aperto. La chiave dello stesso verrà però gelosamente conservata da Bob. - Alice riceve il lucchetto e, con esso, chiude il pacco e lo spedisce a Bob. - Bob riceve il pacco e può aprirlo con la chiave di cui è l’unico proprietario. Se adesso Bob volesse mandare un altro pacco ad Alice, dovrebbe farlo chiudendolo con il lucchetto di Alice (che lei dovrebbe aver preventivamente dato a Bob) che solo lei potrebbe aprire. Si può notare come per mettere in sicurezza il contenuto dei pacchi ci sia bisogno del lucchetto del destinatario, mentre per aprirli viene usata esclusivamente la propria chiave segreta, rendendo l’intero processo di cifratura/decifratura asimmetrico (una chiave per cifrare ed una differente per decifrare). Chiunque intercettasse il lucchetto (aperto) o il messaggio chiuso con il lucchetto non potrebbe leggerne il contenuto poiché non ha la chiave. Uno dei vantaggi della crittografia asimmetrica sta nel fatto che le chiavi pubbliche possono essere scambiate anche utilizzando un mezzo insicuro, come Internet. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Il Codice R.S.A. 1977-78 Ronald Rivest, Adi Shamir, Leonard Adleman R.S.A. è basato sulla possibilità di considerare numeri primi "grandi", sull’elevata complessità computazionale della fattorizzazione in numeri primi e sul teorema di Eulero. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Riferimenti bibliografici Amir D. Aczel, L’ enigma di Fermat. La soluzione di un giallo matematico durato più di tre secoli, Il Saggiatore, 2008 Welleda Maria Baldoni - Ciro Ciliberto - Giulia M. Piacentini, Aritmetica, crittografia e codici, Springer-Verlag, 2006 Eric T. Bell, I grandi matematici, Rizzoli, BUR, 1937, 1997, 2010 Carl Boyer, Storia della Matematica, Mondadori, 1990. Harold Davenport, Aritmetica superiore, Zanichelli, 1994 Marcus du Sautoy, L’enigma dei numeri primi, Rizzoli, 2004 (The Music of the Primes, 2003) Marcus du Sautoy, Il disordine perfetto, Rizzoli, 2007 (Finding Moonshine, 2007) Marcus du Sautoy, L’ ipotesi dei numeri primi, Rizzoli, 2009 Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Riferimenti bibliografici Marcus du Sautoy, L’equazione da un milione di dollari, collana Saggi, Rizzoli, 2010 (The Number Mysteries. A Mathematical Odyssey Through Every Day Life, 2010) Godfrey Harold Hardy, Apologia di un matematico, Garzanti, 1989 (1940 - 2002), Gareth A. Jones - J. Mary Jones, Elementary Number Theory, Springer-Verlag, 1998 Franz Lemmermeyer, Euler, Goldbach,and"Fermat’s Theorem", Elem. Math. 65 (2010), 144-153 Stefano Leonesi - Carlo Toffalori, Numeri e crittografia, Springer-Verlag, 2006 Paulo Ribenboim, The Book of Prime Number Records, Springer-Verlag, 1989 Paulo Ribenboim, The new book of prime number records, 3rd edition, Springer-Verlag, 1995. Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri Riferimenti bibliografici Paulo Ribenboim, 13 Lectures on Fermat’s Last Theorem, Springer-Verlag, 1995 Paulo Ribenboim, The New Book of Prime Number Records, Springer-Verlag, 1996 Paulo Ribenboim, The Little Book of Big Primes, Springer-Verlag, 1999 Paulo Ribenboim, My Numbers, My Friends: Popular Lectures on Number Theory, Springer-Verlag, 2000 Paulo Ribenboim, Fermat’s Last Theorem for Amateurs, Springer-Verlag, 2000 Paulo Ribenboim, The Little Book of Bigger Primes, Springer-Verlag, 2004 Simon Singh, L’ultimo teorema di Fermat, Fabbri, 1999, Laura Toti Rigatelli, Sophie Germain, Una Matematica Dimenticata, Archinto, 2007. 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Longobardi Dipartimento di Matematica Università di Salerno via Giovanni Paolo II, 132, 84084 Fisciano (Salerno), Italy E-mail address : [email protected] http://docenti.unisa.it/004793/home Patrizia Longobardi - Università di Salerno Curiosando tra i numeri