Impianti motori termici • Classificazione: – impianto motore termico con turbina a vapore il fluido evolvente nell’impianto è acqua in diversi stati di aggregazione – impianto motore termico con turbina a gas il fluido evolvente nell’impianto è un gas – impianto a motore a combustione interna alternativo il fluido evolvente è un gas che viene periodicamente ricambiato – impianto motore combinato 110 Impianti a vapore • Fluido: acqua che evolve nello stato di liquido, vapore o vapore surriscaldato. • Schema elementare: quattro componenti fondamentali – – – – generatore di vapore turbina condensatore pompa di alimento • Ciclo termodinamico di riferimento ciclo di Rankine 111 Ciclo di Rankine • Studio del ciclo limite (fluido reale e componenti perfetti) Qass = h3 − h1' ; ⇒ ηR = Qced = h4 − h1 ; ( h − h ) − ( h1' − h1 ) Qass − Qced L = = 3 4 Qass Qass h3 − h1' Lturb = h3 − h4 ; • • L = Lturb − L pompa ; L pompa = h1' − h1 All’interno dell’impianto il fluido motore subisce un cambiamento di stato passando da liquido a vapore La fase di compressione avviene sul liquido mentre l’espansione interessa il vapore. In tal modo il lavoro speso per la compressione e molto contenuto al punto di potersi trascurare in prima approssimazione & ′Q P I.V. & ′′ Q 112 Impianti a vapore • Metodi per incrementare il rendimento negli impianti a vapore • • • • • Aumento della pressione massima Surriscaldamento del vapore (ciclo di Hirn) Risurriscaldamento del vapore Rigenerazione Riduzione della isobara inferiore 113 Impianti a vapore aumento del rendimento • Surriscaldamento del vapore – Ciclo di Hirn Una volta raggiunta la curva limite superiore il vapore viene surriscaldato prima di essere inviato in turbina il rendimento del ciclo è ⇒ ηR = ( h − h ) − ( h1' − h1 ) Qass − Qced L = = 3 4 Qass Qass h3 − h1' i principali vantaggi sono: • aumento del lavoro utile • aumento del rendimento limite • aumento del titolo del vapore allo scarico della turbina 114 Impianti a vapore surriscaldato • aumento del rendimento limite – Il ciclo termodinamico può essere visto come somma di tre sottocicli (I, II, III) – analogamente sia il calore fornito al ciclo che il lavoro ottenuto possono essere scomposti in tre contributi: Le= LI+ LII + LIII Q’e= Q’I+ Q’II + Q’III – quindi il rendimento dell’intero ciclo può essere scritto: LI L II L III L I + L II + L III = η η II = η III = ηl = I ′ Q I′ ′ Q I′ + Q II′ + Q III Q II′ Q III ηl = ′ η I Q I′ + η II Q II′ + η III Q III ′ Q I′ + Q II′ + Q III Poiché ηI< ηII< ηIII il rendimento dell’intero ciclo risulta essere incrementato. 115 Impianti a vapore surriscaldato • Risurriscaldamento del vapore E’ possibile operare surriscaldamenti successivi oltre al primo. Il vapore, dopo una parziale espansione in turbina viene rinviato al generatore del vapore dove subisce un nuovo incremento della temperatura. I vantaggi di questo intervento sono analoghi a quelli del singolo surriscaldamento mentre gli svantaggi sono legati alle grandi dimensioni delle tubature e degli scambiatori di calore del ri-surriscaldamento a causa dell’incremento del volume specifico del vapore 116 Impianti a vapore aumento del rendimento • Riduzione della pressione di condensazione • L’isobara di condensazione può essere abbassata ottenendo un benefico effetto sul rendimento del ciclo nonché sul lavoro che può essere ottenuto. Questo è dovuto alle proprietà del vapore d’acqua: le isobare isoterme di condensazione sono molto addensate alle alte pressione mentre risultano molto discoste ad alte temperature Una diminuzione della pressione di condensazione consente un incremento dell’area sottesa dal ciclo η 1 23 4 l h3 − h4 = h3 − h1 ηl1234 = h3 − h4 (h3 − h4 ) + (h4 − h4 ) = h3 − h1 (h3 − h1 ) + (h1 − h1 ) Il secondo rendimento è maggiore del primo poiché ∆h44 > ∆h1 1 117 Impianti a vapore Condensatore • Diminuendo la pressione di condensazione si ottiene una conseguente diminuzione della temperatura di condensazione da 100 °C (p=1.01 bar) ad un valore inferiore (32 °C a 0.035 bar). ⇒ Il condensatore deve garantire la tenuta del vuoto • N.B. In condizioni di condensazione il legame tra pressione e temperatura del vapore è univocamente determinato e la determinazione delle condizioni di condensazione viene praticamente determinata dalle potenzialità della sorgente fredda 118 Impianti a vapore Condensatore • Condensatore Il condensatore è uno scambiatore di calore a superficie a correnti incrociate. Il vapore che deve condensare lambisce i tubi al cui interno scorre il fluido refrigerante (acqua in circuito aperto o chiuso) e su questi condensa venendo raccolta nel pozzo caldo 119 Impianti a vapore Condensatore 120 Condensatore Bilancio termico • Il flusso termico che interessa il condensatore è: Q& cond = m& v r4 x4 • dove r4 è il calore latente di condensazione ed x4 è il titolo del vapore allo scarico della turbina Questo calore deve essere smaltito dal condensatore: αS (Tvap − Tacqua ) • con S superficie totale di scambio termico e α coefficiente di scambio E deve essere ceduto all’acqua refrigerante: m& a c (Tu − Ti ) con c calore specifico dell’acqua (c=4.186 kJ/kgK) 121 Condensatore Bilancio termico • Il bilancio termico del condensatore mette in evidenza il quantitativo di acqua necessario per soddisfare le esigenze del condensatore: m& a r4 x4 = m& v c (Tu − Ti ) 122 Condensatore impatto ambientale • L’acqua di raffreddamento come detto circola in circuito aperto o chiuso – Circuito chiuso: il calore assorbito dall’acqua di raffreddamento all’interno del condensatore viene dissipato all’interno di torri di raffreddamento 123 Torri di Raffreddamento 124 Condensatore impatto ambientale – Circuito aperto: In questo caso (il più comune per impianti di media ed elevata potenza) l’acqua di raffreddamento viene prelevata da una sorgente naturale (mare, fiume). • La temperatura di ingresso dell’acqua nel condensatore risulta pertanto determinata dalle caratteristiche ambientali • Non è possibile, inoltre, restituire acqua al suo flusso naturale ad una temperatura superiore a 10 °C rispetto alla temperatura di prelievo A causa di queste limitazione la potenza dell’impianto risulta essere determinata dalle condizioni al condensatore (a parità di condizioni di immissione del vapore in turbina). Infatti: la temperatura di condensazione viene determinata a partire dalla temperatura dell’acqua di raffreddamento. la portata di vapore evolvente nell’impianto viene determinata a partire dalla disponibilità di acqua 125 Potenza di un impianto a vapore • Calcolo della potenza di un Impianto a Vapore Piv = m& c H i η g = m& c H i ηbηlηiηm ηb = m& v (h3 − h1 ) m& c H i ηi = (h3 − h4′ ) (h3 − h4 ) ηl = (h3 − h4 ) (h3 − h1 ) Piv = m& v (h3 − h4′ )ηm • Consumo specifico di vapore cs vapore kg vapore / h m& v 1 = = ≅ 2. 5 ÷ 3 Piv (h3 − h4′ )ηm kW • Consumo specifico di combustibile 1 /h m& c kg = ≅ 0.2 ÷ 0.33 c om bustibile 126 Piv H iη g kW Condensatore: Impatto ambientale • Richiesta d’acqua refrigerante kg acqua m& a r4 x4 2100 ⋅ .95 = = ≅ 50 m& v c(Tu − Ti ) 4.186 ⋅ 10 kg vapore • Impianto di potenza 1000 MW: m& c = 0.25 ⋅ 106 kg / h = 250 t / h m& v = 2.5 ⋅ 106 kg / h = 2500 t / h m& a cond = 50 ⋅ 2500 t / h = 125.000 t / h acqua refrigerante 127 Impianti a vapore aumento del rendimento • Rigenerazione ηl = ′ η I QI′ + η II Q II′ + η III QIII ′ Q I′ + Q II′ + Q III η I < η II < η III L’idea fondamentale della rigenerazione è quella di ridurre al minimo l’effetto del primo ciclo (riscaldamento dell’acqua) sulla determinazione del rendimento del ciclo. Idealmente se si riuscisse ad annullare il calore scambiato nel primo ciclo Q’I=0 il risultato sarebbe ottimale. Ciò non è possibile poiché sarebbe necessario operare la compressione su un fluido bifase con due effetti negativi: – si riduce in modo sostanziale l’effetto di diminuzione del lavoro di compressione – e’ necessario disporre di una macchina operatrice che operi, con rendimenti 128 ottimali, su un fluido bifase. Rigenerazione • Rigenerazione ideale: idealmente è possibile fornire il calore necessario al riscaldamento dell’acqua sottraendolo alla trasformazione di espansione e facendogli seguire una trasformazione isodiabatica con riferimento alla trasformazione di riscaldamento. Il calore fornito dall’esterno al ciclo è dato ′ pertanto dalla somma Q’II+Q’III ottenendosi η Q′ + η III QIII ηl = II II inoltre una diminuzione del calore fornito ′ QII′ + QIII alla sorgente a bassa temperatura 129 Rigenerazione • • In effetti la rigenerazione non può essere effettuata in modo continuativo durante l’espansione del vapore. Non è infatti possibile effettuare contemporaneamente lo scambio di lavoro e la sottrazione di calore. Rigenerazione per spillamento Si preleva una porzione del vapore effluente in turbina (spillamento) e lo si invia ad un scambiatore di calore (a superficie o a miscela) nel quale fluisce l’acqua di alimento che viene pertanto riscaldata. Quindi, invece di sottrarre una parte del calore a tutto il fluido viene sottratto tutto il calore ad una parte del fluido. 130 Rigenerazione calcolo del rendimento • • • Impianto rigenerativo La rappresentazione del ciclo non può essere effettuata sul piano T-s perché la quantità di fluido che evolve nel ciclo è differente Il rendimento del ciclo di Hirn con (1+Me) kg di fluido evolvente} (1 + M e )(h3 − h4 ) = (h3 − h4 ) ηlHIRN = (1 + M e )(h3 − h1 ) (h3 − h1 ) IL rendimento del ciclo rigenerativo è ( h3 − h4 ) + M e (h3 − h5 ) ηl R =1 = (1 + M e )(h3 − h2 r ) poiché: M ( h − h ) = (1 + M )( h − h ) e 5 1 e 2r 1 − h2 r − M e h2 r = − h1 − M e h5 1+Me 3 1 ∼ 4 T GV Me 5 131 Rigenerazione calcolo del rendimento • Sostituendo si ottiene la seguente espressione: ( h3 − h4 ) + M e (h3 − h5 ) (h3 − h4 ) + M e (h3 − h5 ) = ηl R =1 = h3 + M e h3 − h1 − M e h5 (h3 − h1 ) + M e (h3 − h5 ) poiché nella precedente espressione, al rendimento limite del ciclo di Hirn senza rigenerazione viene aggiunta a numeratore e a denominatore una medesima quantità se ne deriva: ηl R =1 = • (h3 − h4 ) + M e (h3 − h5 ) > (h3 − h4 ) = η (h3 − h1 ) + M e (h3 − h5 ) (h3 − h1 ) Hirn Ovvero il rendimento del ciclo rigenerativo è superiore del rendimento del ciclo senza rigenerazione La precedente espressione fornisce inoltre uno strumento atto alla valutazione della portata di spillamento ottimale 132 Rigenerazione Termica Spillamenti multipli • • • • Per cercare di aumentare l’effetto benefico della rigenerazione termica si possono prevedere un numero maggiore di gradini di rigenerazione. L’effetto di tali ulteriori gradini di continua ad essere positivo come si può osservare dal seguente grafico. Tuttavia l’incremento percentuale di rendimento che corrisponde all’aggiunta di ulteriori gradini di rigenerazione viene via via a diminuire e si deve pertanto tenere conto del bilancio economico tra il risparmio conseguente alla rigenerazione più spinta con il maggiore costo dell’impianto. Il numero di spillamenti presenti lungo la linea di espansione è pertanto funzione della potenza dell’impianto stesso e quindi della sua “importanza” 133 Rigenerazione Termica Degasatore • Usualmente nella linea rigenerativa di un impianto a vapore è presente almeno un rigeneratore a miscela con funzione di degasatore (separatore dei gas incondensabili che creano problemi sia all’interno delle pompe e della caldaia sia al condensatore innalzandone il valore della pressione di condensazione - pressione parziale -) • Ad una pressione compresa tra 3 e 6 bar l’ossigeno e gli altri incondensabili hanno una solubilità minima nell’acqua gas acqua vapore acqua preriscaldata 134 Rigenerazione Limiti di potenza • La presenza di una linea rigenerativa consente di ottenere, a pari potenza dell’impianto, un condensatore di minori dimensioni: Pturbina = n spill . ∑ m& ∆h η i =1 i i t = m& cond ∆h* in assenza di spillamenti il valore del salto entalpico fittizio coincide con quello della turbina mentre in presenza di spillamenti ogni singolo stadio della linea di espansione fornisce un contributo superiore poiché attraversato da una quantità di vapore superiore e quindi il salto di entalpia fittizio risulta maggiore rispetto a quello reale. 135 Schema di Impianto a vapore 136 Impianto a vapore 137 Impianti a vapore 138