Mies van der Rohe
Ludwig Mies van der Rohe è il padre dell'estetica architettonica
contemporanea. Se Le Corbusier incarna l'anima più poetica del
Movimento Moderno, l'architetto tedesco ne rappresenta l'aspetto più
profondamente filosofico. Vive tra due mondi: l'Europa delle avanguardie,
dove nasce nel 1886 (ad Aquisgrana, in Germania) e l'America della
modernità e dei grattacieli, dove muore nel 1969. Il suo interesse per
l’architettura nasce dal padre, scalpellino. Durante l’infanzia Mies
frequenta un corso di arti e mestieri e, lavorando da artigiani locali,
sviluppa una grande capacità di disegno a mano libera.
L’incontro con la grande architettura avviene
nel 1907, quando Mies approda nello studio
di Peter Behrens, uno dei maestri
dell’architettura del tempo, dove lavora al
fianco di Gropius e per breve tempo anche di
Le Corbusier. Da Behrens apprende l’idea di
architettura come «arte di costruire», oltre ad
un «senso profondo della grande forma»,
ossia la forma monumentale, evocativa dello
spirito del tempo. Sono anni in cui si dedica
alla ricerca teorica, scrive su importanti
riviste d’avanguardia ed è autore di progettimanifesto. Si afferma, dunque, come una
delle principali personalità dell’architettura
tedesca, cosa che gli vale un ruolo di primo
piano tra i docenti del Bauhaus, la scuola
d’arte, design e architettura moderne dove
insegnano maestri come Gropius, Klee e
Kandinsky. Le opere di Mies hanno segnato
il punto più avanzato della modernità in
architettura. Alcuni edifici, oltre a essere
specialmente evocativi della sua poetica,
rappresentano vere e proprie pietre miliari
del costruire moderno.
Padiglione di Barcellona 1929
Il Padiglione di Barcellona, costruito per l’Esposizione Universale del 1929, è la sintesi di
una lunga ricerca sull’abitazione e segna dei “punti di non ritorno” nella disciplina della
composizione architettonica e nelle tecniche costruttive: il pilastro a croce in acciaio, la
separazione degli spazi attraverso setti ortogonali indipendenti, la definizione dello
spazio della casa attraverso l’uso di un recinto che la separa dalla strada.
Dopo la
chiusura della
mostra, il
padiglione è
stato smontato
nel 1930.
E 'stato ricreato nella sua forma originale e nello stesso luogo nel
1981-1986 da parte del Comune di Barcellona.
LESS IS MORE
«Sapete, ogni cosa è così complicata in
un edificio. Per raggiungere una
chiarezza dobbiamo semplificare
praticamente ogni cosa. È un lavoro duro.
Bisogna combattere, e combattere, e
combattere».
Tutto il lavoro di Mies e della sua scuola
si fonda su due pilastri fondamentali:
ordine e razionalità. Per Mies l’ordine non
è qualcosa che si impone ma qualcosa
che va cercato e trovato, il risultato di un
processo di conoscenza della natura
delle cose. L’architettura, allora, non è
altro che una forma di conoscenza della
realtà, la ricerca della forma più
rispondente alla natura delle cose.
Farnsworth House 1946
Costruisce un luogo per stare nel bosco. La casa è, essenzialmente, il
luogo dello stare – una parola magica per lui – e la qualità dello stare è
definito dal rapporto con la natura.
Anche in questo caso ritroviamo uno stile pulito, semplice, ed immerso
nella natura. L'obbiettivo di tale progetto è quello di collegare l'architettura
con la vera essenza dell'essere umano, la natura. Si percepisce dunque un
ulteriore tentativo di ridurre tutto all'essenziale e allo stato naturale anche
con la scelta dell'ambiente in cui andrà inerito il progetto.
L'architettura della casa rappresenta la massima
raffinatezza di espressione minimalista di struttura e
spazio per Mies van der Rohe.
• Negli Stati Uniti, dopo il 1938, ha trasformato l'espressione
architettonica del telaio in acciaio in architettura americana e ha
lasciato un'eredità quasi senza pari di insegnamento e di
costruzione.
• In Europa, prima della seconda guerra mondiale, Mies è emerso
come uno dei leader più innovativi del movimento moderno, la
produzione di progetti visionari per il vetro e l'acciaio e l'esecuzione
di una serie di piccoli ma criticamente importanti edifici.
Arredo
La regola: “Il massimo effetto con il minimo
spreco di mezzi”.
Padre della celebre citazione “Less is
more” l’architetto Mies van der Rohe è
considerato il fondatore del
minimalismo. Nell’elaborazione dei suoi
progetti il suo obiettivo principale è
stato quello di rivelare la struttura delle
cose facendone emergere l’intrinseca
bellezza. Ludwig Mies Van der Rohe fu
il genio della semplicità. Le sue, furono
architetture in pelle e ossa d’acciaio.
Un’innovazione assoluta sia dal punto
di vista tecnologico, sia a livello
concettuale che superava l’idea di
scatola, sulla quale si fondava, fino ad
allora, il linguaggio architettonico. Gli
elementi di arredo di Mies sono ancora
oggi oggetti senza età, lontani dalle
mode, semplici strutture in acciaio,
lasciato a vista, depurati di ogni
superflua aggettivazione e ridotti
all’essenza.
Seagram Building 1958
Nel Seagram Building di New
York (1954-‘58) l’invenzione è
urbana: Mies arretra il
grattacielo rispetto al filo della
strada quando nessuno lo
faceva – la base dell’edificio
occupava sempre l’intera
superficie dell’isolato in cui era
inserito. In tal modo lo mette in
risalto e, attraverso la piazza,
costruisce un rapporto con la
città.
Seagram Building,
New York, 1958
"structure is spiritual" and "less is more."
"struttura è spirito" e "meno è più".
Mies voleva una completa
regolarità nell'aspetto dell'edificio.
"I grattacieli rivelano il loro modello
strutturale
durante la costruzione. Solo allora la
gigantesca rete di acciaio sembra
impressionante. Quando le pareti
esterne sono messe in atto, il sistema
strutturale, che è la base di ogni
disegno artistico, è nascosto da un
caos di forme prive di senso e banali
...
Invece di cercare di risolvere vecchi
problemi con queste vecchie forme
dovremmo sviluppare nuove forme
dalla natura stessa dei nuovi
problemi.
Siamo in grado di vedere i nuovi
principi strutturali
in modo più chiaro quando usiamo
vetro al posto delle pareti esterne, che
è realizzabile oggi in uno scheletro di
queste pareti esterne senza avere un
peso.
L'uso del vetro impone nuove
soluzioni ".
Nel 1919 Mies van der Rohe ha progettato una serie di cinque torri di cristallo non
edificate su un sito vicino alla stazione di Friedrichstrasse. La partecipazione al
concorso chiamato "nido d'ape" simboleggiava l'alba di una nuova cultura, in cui l'uso di
acciaio e vetro ha permesso un edificio ad avere una superficie che è più trasparente di
quello solido. Con questo progetto sembrava che Mies van der Rohe avesse introdotto
una nuova forma espressiva che, apparentemente, non doveva nulla alla storia.
Nei Lake Shore Drive
Buildings Apartments di
Chicago (1948-‘51), Mies
inventa il cosiddetto
curtain wall, un sistema di
facciata realizzato in
lastre di vetro sostenute
da telai d’acciaio. Una
novità epocale che
rivoluziona il rapporto tra
interno ed esterno degli
edifici – prima di allora
esisteva solo la
tradizionale muratura con
finestre – offrendo a tutti
gli appartamenti l’affaccio
sul lago Michigan.
La Lake Shore Drive Apartments, Chicago, fotografata nel
1955
Oltre a queste opere ci sono poi architetture
che contribuiscono a definire la tipologia
dell’edificio. Il luogo più semplice e al
contempo universale: uno spazio indiviso,
libero da pilastri e definito solo da un tetto,
in cui le persone possono riunirsi per le
funzioni più diverse. Una sorta di moderna
piazza coperta. Sono la Crown Hall di
Chicago (1950-‘56), sede dell’Illinois
Institute of Technology; la Convention Hall,
sempre a Chicago, mai costruita; la Neue
National galerie di Berlino.
Crown Hall
presso
l'Illinois
Institute of
Technology,
Chicago,
Illinois.
completato
1956.
Arts Club interno
Non mancano progetti
urbani, come Lafayette
Park, un grande quartiere di
Detroit (1955), in cui Mies
realizza la progettazione
urbana come un’opera di
ordine e riafferma il principio
caro al Movimento Moderno
di città contemporanea
costruita nella natura.
FINE
A cura di :
Giovanni Carfora
Ciro Carfora
Maria Cristina Cesarino