FICHI ORIGINE DEL NOME Con la denominazione Fichi si identificano comunemente i frutti della pianta di fico (Ficus carical L). STORIA La pianta del fico è originaria dell'Asia Occidentale ed ha origini molto remote. I suoi frutti sono stati da sempre apprezzati dai popoli dell’antichità per il loro sapore e per le elevate proprietà nutritive oltre che caloriche. La storia è infatti ricca di testimonianze artistiche, religiose e letterarie riguardanti il fico. Nel vecchio Testamento viene citato spesso come simbolo di abbondanza. Nell'antica Grecia il fico era considerato una pianta sacra al dio Dioniso; nel V secolo a.C. il medico greco Ippocrate cita nei suoi scritti il caglio animale come alternativa a quello di fichi, ed infatti i greci ne utilizzavano il lattice per far cagliare il formaggio. Anche per gli antichi Romani diviene pianta sacra così come l'ulivo e la vite; il suo uso era così diffuso che i fichi rientravano nel pasto somministrato anche agli schiavi, assieme alla frutta secca, perché molto calorici e nutrienti. Fra le antiche popolazioni che si nutrivano di fichi si ricordano inoltre Etruschi e Fenici. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE Sostanzialmente le varietà (che sono circa 150) possono essere così classificate: i fichi bianchi, con colore della buccia che varia dal verde a giallo-verdastro, e i fichi neri o violetti, con colore della buccia che varia dal marrone al rosso violetto o al viola-nerastro. Il sapore è molto dolce e zuccherino. La destinazione d’uso dei fichi varia molto a secondo della cultivar: per il consumo fresco vanno bene tutte le cultivar; per l’essiccazione si addicono principalmente le cultivar a maturazione precoce, dalla buccia integra, resistente ed elastica, e dalla polpa densa e zuccherina. Le varietà più diffuse sul territorio reatino sono la Dottato, Columbri (fico precoce) e Brogiotti; le varietà più utilizzate per l’essicazione sono la Dottato, Fico Bianco del Cilento, Farà e Taurisano. VALORI NUTRIZIONALI (per 100 g di prodotto) I fichi, notoriamente dolci, contengono in realtà solamente 47 kcal. Oltre che potassio (270 mg), fosforo (25 mg) e calcio (43 mg), i fichi contengono anche fibre (2 g), vitamina A (15 ug) e C (7 mg). PROCESSI PRODUTTIVI Il fico è un albero che presenta un tronco corto e ramoso, di altezza variabile dai 6 ai 10 metri. La corteccia, di colore grigio-cenerino, è rugosa; la linfa è di un bianco latte. I rami sono ricchi di midollo e le foglie si presentano grandi, scabre, oblunghe, di colore verde scuro. La pianta del fico prospera in ambienti caratterizzati da climi caldi non umidi, si adatta a qualunque tipo di terreno purché ben sciolto e non sopporta lunghi periodo di freddo. Il fico produce, a seconda della varietà, due distinte fruttificazioni: i «fioroni» (si formano da gemme dell'autunno precedente e maturano alla fine della primavera o all'inizio dell'estate), i fichi o “forniti” (si formano da gemme della primavera e maturano alla fine dell'estate dello stesso anno). Vi è anche una terza fruttificazione che produce i “cimaruoli” (ottenuti da gemme di sommità prodotte nell'estate e maturano nel tardo autunno) irrilevante dal punto di vista quantitativo. Per ottenere i fichi secchi si raccolgono i frutti in piena maturazione, quindi si espongono al sole su tavole di legno, ricoperte con reticelle bianche per tenere lontane le mosche ed altri insetti. Le tavole sono ritirate di notte e messe al chiuso per evitare che la rugiada bagni i fichi e renda più lungo il periodo di essiccazione. Quando i fichi si sono appassiti, vengono cotti nel forno a legna non troppo caldo, disposti su graticci; appena il colore dei fichi diventa dorato si tolgono dal forno e si conservano per essere consumati durante l'inverno. IMPIEGHI Prodotto tipicamente invernale i fichi, freschi o secchi, arricchiscono le tavole locali con il loro profumo e la semplicità di un alimento dalle antiche origini. Le modalità di consumo sono svariate: serviti come antipasto, in accompagnamento agli affettati ed ai formaggi, come fine pasto ed utilizzati come ingrediente principale nella preparazione di dolci, marmellate, composte e gelati. COME SI RICONOSCE I fichi freschi sono commercializzati con le indicazioni previste dalla normativa cogente, ovvero: denominazione di vendita, origine e prezzo al chilogrammo.