Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Introduzione alla Termodinamica Esercizi svolti Roberto Zanrè A.A. 2007/2008 _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 1 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ CAPITOLO 2: PRIMO PRINCIPIO Esercizio n. 2.1 Un campione di 7.24 g di etano occupa 4.65 L a 294 K. a) Calcolare il lavoro compiuto quando il gas si espande isotermicamente contro una pressione esterna costante di 0.5 atm fino a quando il suo volume diventa 6.87 L. b) Calcolare il lavoro compiuto quando la stessa espansione si compie reversibilmente. Svolgimento. a) MM (CH3-CH3) = 30 g mol ; P ⋅V = n ⋅ R ⋅ T , Dalla legge dei gas perfetti: P= Moli di etano = 7.24 g . 30 g mol si ricava la pressione iniziale del gas etano: n ⋅ R ⋅T 7.24 g L ⋅ atm 294 K = ⋅ 0.0821 ⋅ = 1.25atm . V 30 g mol K ⋅ mol 4.65 L Il lavoro di volume, fatto dal gas, durante l’espansione contro una pressione esterna costante di 0.5 atm sarà: ( ) w = − Pest ⋅ ∆V = − Pest ⋅ V f − Vi = −0.5atm ⋅ (6.87 − 4.65)L = w = −1.11L ⋅ atm 1L ⋅ atm = 101.3J , quindi il lavoro irreversibile è pari a: w = −112 J . b) Se l’espansione è condotta in modo reversibile ed isotermo (la pressione esterna in ogni momento differisce in modo infinitesimo dalla pressione interna del gas e, quindi, la pressione esterna può esser considerata, in ogni momento, uguale alla pressione interna del gas. La pressione interna del gas, ovviamente, durante l’espansione cambia e l’equazione di stato dei gas perfetti ci permette di esprimere la dipendenza con la variazione del volume). Per ogni spostamento infinitesimo il lavoro sarà pari a: δw = − Pgas ⋅ dV In realtà il gas si espande contro una pressione esterna pari a: Pest = Pgas + dP , quindi il lavoro di volume è dato dalla: ( ) δw = − Pest ⋅ dV = − Pgas + dP ⋅ dV = − Pgas ⋅ dV − dP ⋅ dV = − Pgas ⋅ dV c.v.d. Per calcolare il lavoro di volume totale bisogna sommare tutti i contributi infinitesimi. Questa operazione è detta integrazione tra lo stato iniziale e lo stato finale: _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 2 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ f f ∫ δw = − ∫ Pgas ⋅ dV . i i La Pgas (che varia durante l’espansione del gas) è data in ogni momento dall’equazione di stato dei gas perfetti: Pgas = f n ⋅ R ⋅T , quindi: V f n ⋅ R ⋅T ⋅ dV . V i i di integrale. ∫ δw = − ∫ f L’espansione è isoterma, per cui n ⋅ R ⋅ T è costante ed esce dal segno Vf 1 ⋅ dV . Questo integrale vale: V Vi ∫ δw = − n ⋅ R ⋅ T ⋅ ∫ i w = − n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln w = −2.3 ⋅ Vf Vi = −2.3 ⋅ n ⋅ R ⋅ T ⋅ log10 Vf Vi 7.24 g L ⋅ atm 6.87 ⋅ 0.0821 ⋅ 294 K ⋅ log10 30 g mol K ⋅ mol 4.65 w = −2.27 L ⋅ atm ; w = −230 J . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.2 Calcolare il lavoro compiuto dalla reazione: Zn(s) + H2SO4(aq) → ZnSO4(aq) + H2(g). Quando 1 mole di idrogeno gassoso viene raccolto a 273 K e 1.0 atm. (trascurare le variazioni di volume diverse da quelle dovute al gas). Svolgimento. V = n ⋅ R ⋅T L ⋅ atm 273K = 1mol ⋅ 0.0821 ⋅ = 22.41L P K ⋅ mol 1atm Il volume iniziale di gas è 0L. Per cui la variazione di volume è: ∆V = 22.41L . Il lavoro di volume, fatto dal gas idrogeno, durante l’espansione contro una pressione esterna costante di 1 atm sarà: w = − Pest ⋅ ∆V = −1atm ⋅ 22.41L = −22.41L ⋅ atm w = −2270 J . _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 3 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.3 Un gas ideale è compresso isotermicamente mediante una forza di 85 newton che agisce per 0.24 metri. Calcolare i valori di ∆U e q. Svolgimento. Per una compressione isoterma la variazione di energia interna è 0. D’altra parte, dalla: dU = C v ⋅ dT , se non si ha variazione di temperatura, allora dT = 0 e dU = 0 ed anche ∆U per il processo finito sarà nulla. Dal primo principio della termodinamica: dU = δq + δw , oppure: ∆U = q + w . Per cui, se ∆U = 0, allora: q = − w. Possiamo calcolare il lavoro fatto sul sistema durante la compressione: w = forza × spostamento = 85 N × 0.24 m = 20.4 Nm = 20.4 J. Quindi, affinché la T del sistema resti invariata, una pari quantità di calore deve uscire dal sistema: q = − w = − 20.4 J. ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.4 Un gas ideale viene compresso isotermicamente da (2.0 atm e 2.0 L) a (4.0 atm e 1.0 L). Calcolare i valori di ∆U e ∆H nel caso in cui il processo sia condotto: a) reversibilmente; b) irreversibilmente. Svolgimento. a) Processo reversibile. dU = C v ⋅ dT , per cui per un processo isotermo ∆U = 0. Inoltre: dH = dU + P ⋅ dV + V ⋅ dP ⇒ dH = P ⋅ dV + V ⋅ dP ⇒ dH = n ⋅ R ⋅T n ⋅ R ⋅T ⋅ dV + ⋅ dP ; V P _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 4 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ integrando tra lo stato iniziale e lo stato finale: f f f 1 1 ∫i dH = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ∫i V ⋅ dV + n ⋅ R ⋅ T ⋅ ∫i P ⋅ dP ; ∆H = H f − H i = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln Vf Vi + n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln Pf Pi questo integrale vale: ; ⇒ Pf Vf ∆H = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln + ln V Pi i 2 1 1 2 ∆H = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln + ln = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln ⋅ = n ⋅ R ⋅ T ⋅ ln 1 = 0 . 1 2 2 1 b) Processo irreversibile. Essendo U ed H funzioni di stato, ∆U e ∆H, tra gli stessi stati iniziale e finale, sono gli stessi. Dunque: ∆U = 0 e ∆H = 0 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.5 Una mole di un gas ideale subisce un’espansione isotermica a 300 K da 1.00 atm ad una pressione finale mentre compie 200 J di lavoro di espansione. Calcolare la pressione finale del gas se la pressione esterna è 0.20 atm. Svolgimento. L’espansione è irreversibile. E’ isotermica, per cui ∆U = 0 e q = − w. Il lavoro di espansione è dato dalla: n ⋅ R ⋅T n ⋅ R ⋅T = −P ⋅ n ⋅ R ⋅ T ⋅ 1 − 1 = − w = − Pest ⋅ ∆V = − Pest ⋅ V f − Vi = − Pest ⋅ est Pf Pf Pi Pi ( w=− ) 1 1 200 J L ⋅ atm = −0.2atm ⋅ 1mol ⋅ 0.0821 ⋅ 300 K ⋅ − atm −1 = 101.3 J L ⋅ atm K ⋅ mol Pf 1 1 4.93 = 1.97 L ⋅ atm = 4.93L ⋅ atm ⋅ − 1 = − 4.93 L ⋅ atm = Pf Pf = (1.97 + 4.93) = 6.9 = Pf = 4.93 Pf 4.93 = 0.71atm . 6.9 ________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 5 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.6 Una lamina d’oro da 10.0 g a 18 °C viene stesa su una lamina di ferro di massa 20.0 g e che si trova alla temperatura di 55.6 °C. Sapendo che i calori specifici dei due materiali sono: CAu = 0.129 J g-1 °C-1 CFe = 0.444 J g-1 °C-1 Trovare la temperatura finale dei metalli a contatto (si assuma che non vi siano perdite di calore verso l’esterno). Svolgimento. La temperatura finale, ovviamente, sarà la stessa per entrambi i metalli. Inoltre, il calore ceduto dal ferro sarà uguale al calore assorbito dall’oro. QAu = − QFe mAu ⋅ CAu ⋅ ∆T = − mFe ⋅ CFe ⋅ ∆T mAu ⋅ CAu ⋅ (Tf − TAu) = − mFe ⋅ CFe ⋅ (Tf − TFe) mAu ⋅ CAu ⋅ Tf + mFe ⋅ CFe ⋅ Tf = mAu ⋅ CAu ⋅ TAu + mFe ⋅ CFe ⋅ TFe (mAu ⋅ CAu + mFe ⋅ CFe ) ⋅ Tf = mAu ⋅ CAu ⋅ TAu + mFe ⋅ CFe ⋅ TFe Tf = Tf = m Au ⋅ C Au ⋅ TAu + m Fe ⋅ C Fe ⋅ TFe m Au ⋅ C Au + m Fe ⋅ C Fe 10.0 g × 0.129 J g -1 °C -1 × 18 °C + 20.0 g × 0.444 J g -1 °C -1 × 55.6 °C = 50.8°C . 10.0 g × 0.129 J g -1 °C -1 + 20.0 g × 0.444 J g -1 °C -1 ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.7 Un campione di 0.27 moli di neon è tenuto in un recipiente a 2.50 atm e 298 K. Poi, si espande adiabaticamente in due condizioni differenti: a) reversibilmente fino a 1.00 atm; b) contro una pressione costante di 1.00 atm (irreversibilmente). Calcolare la temperatura finale in ciascun caso. Svolgimento. a) Il neon è un gas monoatomico, per cui la sua capacità termica molare è data (ipotizzando il gas ideale) dalla: _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 6 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Cv = 3 ⋅R. 2 Altre relazioni da ricordare sono: 5 C P − Cv = R CP = ⋅ R e 2 C 5 Vale anche la: γ = P = . Cv 3 C P − Cv = n ⋅ R . o Per cui, per i gas ideali monoatomici è: C v = 12.47 J K ⋅ mol C P = 20.79 J K ⋅ mol . L’espansione è adiabatica. Questo significa che il sistema è isolato termicamente, per cui è necessariamente q = 0 (non si hanno scambi di calore). Se si ha un’espansione, allora il gas compie un lavoro di volume, per cui la sua energia interna deve diminuire e, di conseguenza, deve diminuire anche la sua temperatura. In un’espansione adiabatica, per un gas ideale, valgono le seguenti relazioni: γ γ Pi ⋅ Vi = Pf ⋅ V f , (diversa dalla legge di Boyle, Pi ⋅ Vi = Pf ⋅ V f , per una espansione isoterma). V = i Pi V f Pf γ ; V i V f γ −1 = Tf Ti = Pf ⋅ V f Pi ⋅ Vi . Per il gas in studio sono note le condizioni iniziali: n = 0.27; Pi = 2.50 atm; Ti = 298 K; e, dunque: Vi = n ⋅ R ⋅ Ti Pi = 0.27 mol ⋅ 0.0821 L ⋅ atm 298 K ⋅ = 2.64 L K ⋅ mol 2.50atm γ γ Dello stato finale è nota solo la pressione finale: Pf = 1.00 atm. Tuttavia, dalla Pi ⋅ Vi = Pf ⋅ V f , è possibile ricavare il volume finale: γ Vf = Pi Pf γ ⋅ Vi ; ⇒ P Vf = i Pf 1 γ ⋅V ; i 3 ⇒ 2.50 5 Vf = ⋅ 2.64 L = 4.57 L 1.00 e, quindi, la temperatura finale: _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 7 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Allora: V T f = Ti ⋅ i V f γ −1 2 2.64 3 = 298 K ⋅ = 207 K . 4.57 Oppure, dall’equazione di stato dei gas perfetti: Tf = Pf ⋅ V f n⋅R = 1 × 4.57 = 207 K . 0.27 × 0.0821 Nota la temperatura finale è possibile calcolare la variazione di energia interna: ( ) 3 3 ∆U = n ⋅ C v ⋅ ∆T = n ⋅ ⋅ R ⋅ ∆T = n ⋅ ⋅ R ⋅ T f − Ti ; 2 2 3 ∆U = 0.27 ⋅ ⋅ 8.314 ⋅ (207 − 298) = −306 J . 2 Come detto l’energia interna diminuisce. Per il primo principio della termodinamica, questo è anche il lavoro fatto dal gas durante l’espansione: ∆U = w = − 306 J. b) contro una pressione costante Pest = 1.00 atm (irreversibilmente). Lo stato iniziale del gas è: n = 0.27; Pi = 2.50 atm; Ti = 298 K; Vi = 2.64 L. Mentre lo stato finale è: n = 0.27; Pf = 1.00 atm (l’espansione si arresta quando la pressione del gas uguaglia la pressione esterna). Tf = ? K; Vf = ? L. n ⋅ R ⋅ T f n ⋅ R ⋅ Ti , w = − Pest ⋅ ∆V = − Pest ⋅ V f − Vi = − Pest ⋅ − ove Pf = Pest . Pf P i ( ) T f Ti P w = − Pest ⋅ n ⋅ R ⋅ − = −n ⋅ R ⋅ T f + n ⋅ R ⋅ Ti ⋅ est . P Pi est Pi Vale anche la seguente: ∆U = n ⋅ C v ⋅ ∆T = n ⋅ C v ⋅ (T f − Ti ) = n ⋅ C v ⋅ T f − n ⋅ C v ⋅ Ti . _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 8 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Dal primo principio della termodinamica: ∆U = w, per cui si possono uguagliare queste due ultime espressioni: n ⋅ C v ⋅ T f − n ⋅ C v ⋅ Ti = − n ⋅ R ⋅ T f + n ⋅ R ⋅ Ti ⋅ n ⋅ C v ⋅ T f + n ⋅ R ⋅ T f = n ⋅ C v ⋅ Ti + n ⋅ R ⋅ Ti ⋅ (C v P + R ) ⋅ n ⋅ T f = C v + R ⋅ est Pi Pest Pi Pest Pi ⋅ n ⋅T i P C + R ⋅ est ⋅ T 12.47 J K ⋅ mol + 8.314 J K ⋅ mol ⋅ 1.00 ⋅ 298 K v Pi i 2.50 Tf = = = 226 K (Cv + R ) (12.47 J K ⋅ mol + 8.314 J K ⋅ mol ) ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.8 Si prenda in esame la seguente reazione: 2CH3OH(l) + 3O2(g) → 4H2O(l) + 2CO2(g), ∆rH° = −1452.8 kJ mol-1. Qual è il valore di ∆rH° se: a) l’equazione è moltiplicata per due: ⇒ ∆rH° = −2905.6 kJ mol-1 b) la direzione della reazione viene invertita: ⇒ ∆rH° = 1452.8 kJ mol-1 c) il prodotto è vapore d’acqua invece di acqua liquida: ovviamente, in questo caso, parte del calore serve per l’evaporazione dell’acqua: H2O(l) → H2O(g), 0 ∆ r H vap = ∆ f H 0 (g ) − ∆ f H 0 (l ) 0 ∆ r H vap = −241.8 − (− 285.8) = 44.0kJ ⋅ mol −1 . Quindi: 0 0 ∆ r H tot = ∆ r H 0 + 4 × ∆ r H vap = −1452.8 + 4 × 44.0 = −1276.8kJ ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.9 Le entalpie standard di formazione degli ioni in soluzione acquosa si ottengono assegnando arbitrariamente il valore zero agli ioni H+, cioè: ∆ f H 0 (H + aq ) = 0 . _____________________________________________________________________________ Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 9 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ a) calcolare il valore di ∆ f H 0 per gli ioni Cl− per la seguente reazione: HCl(g) → H+(aq) + Cl−(aq), ∆rH° = −74.9 kJ mol-1. b) L’entalpia standard di neutralizzazione per la reazione tra una soluzione di HCl e una soluzione di NaOH è −56.2 kJ mol-1. Calcolare l’entalpia standard per la formazione dello ione idrossido a 25 °C. Svolgimento. ∆ r H 0 = ∑ν ∆ f H 0 ( prod ) − ∑ν ∆ f H 0 (reag ) . a) E’ noto che: Per cui, per la reazione di dissociazione di HCl(g) è: ( ) ( ) ( ) + − ∆ r H 0 = ∆ f H 0 H aq + ∆ f H 0 Cl aq − ∆ f H 0 HCl g . ( ( ) ( ) ( ) ∆ f H 0 HCl g = −92.3kJ ⋅ mol −1 ; Dalle tabelle dei dati termodinamici si trova che: quindi: ) − + ∆ f H 0 Cl aq = ∆ r H 0 − ∆ f H 0 H aq + ∆ f H 0 HCl g = −79.9 − 0.0 − 92.3 = −167.2kJ ⋅ mol −1 . b) Entalpia standard di neutralizzazione della reazione: H+(aq) + Cl−(aq) + Na+(aq) + OH−(aq) → Na+(aq) + Cl−(aq) + H2O(aq) ; H+(aq) + OH−(aq) → H2O(aq) , la reazione è semplicemente: Dalle tabelle dei dati termodinamici si trova che: ( ∆rH° = −56.2 kJ mol-1. ) ∆ f H 0 H 2 Oaq = −285.8kJ ⋅ mol −1 . Per cui: ( ) ( ) ( + − ∆ r H 0 = ∆ f H 0 H 2 Oaq − ∆ f H 0 H aq − ∆ f H 0 OH aq ( ) ( ) ( ) ) ( ) − + ∆ f H 0 OH aq = ∆ f H 0 H 2 Oaq − ∆ f H 0 H aq − ∆r H 0 − ∆ f H 0 OH aq = −285.8 − 0.0 + 56.2 = −229.6kJ ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.10 Quando si decompongono 2.00 g di idrazina a pressione costante, si trasferiscono 7.00 kJ di calore all’ambiente: 3N2H4(l) → 4NH3 (g) + N2(g). Qual è il ∆rH° della reazione? _____________________________________________________________________________ 10 Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ Svolgimento. Per la reazione in questione: 3 moli di idrazina, allo stato liquido, si decompongono formando 4 moli di ammoniaca, gas, e 1 mole di azoto, gas. Dalle tabelle: ( ) (N ) = 0 (N H ) = +50.63kJ ⋅ mol ∆ f H 0 NH 3 g = −46.3kJ ⋅ mol −1 ∆fH0 ∆fH 0 2g 2 −1 4g Per cui è: ( ) ( ) ∆ r H 0 = 1 ⋅ ∆ f H 0 N 2 g + 4 ⋅ ∆ f H 0 NH 3 g − 3 ⋅ ∆ f H 0 (N 2 H 4 l ) ∆ r H 0 = 0 + 4 ⋅ (− 46.3) − 3 ⋅ (50.63) = −185.2 − 151.9 = −337 kJ ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.11 Le entalpie standard di combustione degli acidi fumarico e maleico (per formare biossido di carbonio e acqua) sono: HOOC COOH C=C + 3O2 → 4CO2 + 2H2O H H (cis) acido maleico ∆ r H 0 combust = −1359.2kJ ⋅ mol −1 H COOH C=C + 3O2 → 4CO2 + 2H2O HOOC H (trans) acido fumario ∆ r H 0 combust = −1336.0kJ ⋅ mol −1 Calcolare l’entalpia del processo di isomerizzazione: acido maleico (cis) → acido fumario (trans). Svolgimento. Si osservi che è sufficiente invertire la seconda reazione di combustione e sommarla alla prima: _____________________________________________________________________________ 11 Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ ∆ r H 0 isomerizz = −1359.2 + 1336.0 = −23.2kJ ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.12 L’entalpia molare standard di formazione dell’ossigeno molecolare a 298 K è zero. Qual è il suo valore a 315 K? ∆ f H 0 (O2 ) = 0 (298 K) ∆ f H 0 (O2 ) = ? (315 K) Dalle tabelle: ∂H CP = = 29.4 J K ⋅ mol ; ∂T V da cui: dH = C P ⋅ dT . Supponendo che C P rimanga costante in questo intervallo di temperatura: ∆ f H 0 315 − ∆ f H 0 298 = C P ⋅ (315 − 298) = C P ⋅ 17 ∆ f H 0 315 = ∆ f H 0 298 + C P × 17 = 0 + 29.4 × 17 = 500 J ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.13 L’idrogenazione dell’etilene è: C2H4(g) + H2(g) → C2H6 (g) . Calcolare la variazione dell’entalpia di idrogenazione da 298 K a 398 K. I valori di C P sono: C P (C 2 H 4 ) = 43.6 J K ⋅ mol C P (C 2 H 6 ) = 52.7 J K ⋅ mol C P (H 2 ) = 28.8 J K ⋅ mol . Svolgimento. Interessa, dunque, conoscere come varia con la temperatura l’entalpia della reazione di idrogenazione. Si applica la legge di Kirchhoff: ∆ r H 2 − ∆ r H 1 = ∆C P ⋅ (T2 − T1 ) ; _____________________________________________________________________________ 12 Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ la quale afferma che la differenza tra le entalpie di reazione a due temperature differenti è proprio la differenza delle entalpie di riscaldamento dei prodotti e dei reagenti da T1 a T2. Si assume che tutti i valori di C P siano indipendenti dalla temperatura. Esempio, per un prodotto B ed un reagente A: ∆ r H 2 − ∆ r H 1 = ∆ C P ⋅ (T 2 − T1 ) . Infatti: ∆C P = C PB − C PA . Per cui: ∆C P ⋅ (T2 − T1 ) = (C PB − C PA ) ⋅ (T2 − T1 ) = (C PB ⋅ T2 − C PB ⋅ T1 ) − (C PA ⋅ T2 − C PA ⋅ T1 ) = C PB ⋅ ∆T − C PA ⋅ ∆T = ∆C P ⋅ ∆T . Si osservi che la differenza: C PB ⋅ ∆T − C PA ⋅ ∆T è la differenza delle entalpie di riscaldamento da T1 a T2 del prodotto B e del reagente A. N.B. ricordare che le capacità termiche vanno moltiplicate per i corrispondenti coefficienti stechiometrici. Quindi: ∆ r H 2 − ∆ r H 1 = ∆C P ⋅ (T2 − T1 ) = (52.7 − 43.6 − 28.8) J K ⋅ mol ⋅ (398 − 298) K = −1970 J ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.14 Calcolare l’entalpia standard di formazione del diamante, sapendo che: + O2(g) → CO2 (g) ∆ r H 0 = −393.5kJ ⋅ mol −1 C(diamante) + O2(g) → CO2 (g) ∆ r H 0 = −395.4kJ ⋅ mol −1 C(grafite) Svolgimento. Sarà, quindi, per le due reazioni: ( ) ( ) (diamante ) − ∆ H (O ) ∆ r H 0 grafite = −393.5kJ ⋅ mol −1 = ∆ f H 0 CO2 g − ∆ f H 0 ( grafite ) − ∆ f H 0 O2 g ∆r H 0 diamante = −395.4kJ ⋅ mol −1 0 ( ) = ∆ f H CO2 g − ∆ f H 0 0 f 2g E, ricordando che per gli elementi nella loro forma allotropica più stabile ad una particolare temperatura, si assegna il valore zero a ∆ f H 0 , si ha: _____________________________________________________________________________ 13 Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ ( ) ∆ r H 0 grafite = ∆ f H 0 CO2 g − 0 − 0 ( ) ∆ r H 0 diamante = ∆ f H 0 CO2 g − ∆ f H 0 (diamante ) − 0 ; da cui segue: ∆ r H 0 diamante = ∆ r H 0 grafite − ∆ f H 0 (diamante ) . Infine: ∆ f H 0 (diamante ) = ∆ r H 0 grafite − ∆ r H 0 diamante ∆ f H 0 (diamante ) = −393.5 + 395.4 = 1.9kJ ⋅ mol −1 . ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.15 Dai seguenti calori di combustione: CH3OH (l) + 3 O2 (g) → CO2 (g) + 2H2O (l) 2 ∆ r H 0 = −393.5kJ ⋅ mol −1 C (grafite) + O2 (g) → CO2 (g) H2 (g) + ∆ r H 0 = −726.4kJ ⋅ mol −1 1 O2 (g) → H2O (l) 2 ∆ r H 0 = −285.8kJ ⋅ mol −1 calcolare l’entalpia di formazione del metanolo dai suoi elementi: C (grafite) + 2H2 (g) + 1 O2 (g) → CH3OH (l). 2 Svolgimento. Si osservi che si deve invertire la prima equazione e moltiplicare per 2 la terza equazione, mentre la seconda rimane invariata. Infine, si somma membro a membro: CO2 (g) + 2H2O (l) → CH3OH (l) + 3 O2 (g) 2 C (grafite) + O2 (g) → CO2 (g) ∆ r H 0 = +726.4kJ ⋅ mol −1 ∆ r H 0 = −393.5kJ ⋅ mol −1 2H2 (g) + O2 (g) → 2H2O (l) ∆ r H 0 = 2 × (− 285.8kJ ⋅ mol −1 ) = −571.6kJ ⋅ mol −1 _______________________________________ _____________________ C (grafite) + 2H2 (g) + 1 O2 (g) → CH3OH (l) 2 ∆ f H 0 = −238.7kJ ⋅ mol −1 . _____________________________________________________________________________ 14 Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07 Introduzione alla Termodinamica – Esercizi svolti ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.16 L’attività metabolica umana rilascia circa 1.0×104 kJ al giorno. Assumendo che il corpo umano sia equivalente a 50 kg di acqua, di quanto aumenterebbe la temperatura corporea se il corpo fosse un sistema isolato? Quanta acqua deve perdere il corpo mediante la traspirazione per mantenere la normale temperatura corporea (37°C)? Il calore di evaporazione dell’acqua è 2.41 kJ/g. Svolgimento. m = 50×103 g , q = 1.0×104 kJ , csp = 4.184 J/g K (calore specifico dell’acqua). Dalla relazione: q = m ⋅ c sp ⋅ ∆T , ∆T = q 1.0 ⋅ 10 4 ⋅ 10 3 J = = 47.8 K . m ⋅ c sp 50 ⋅ 10 3 g ⋅ 4.184 J g ⋅ K Affinché la temperatura resti costante deve evaporare una certa quantità di acqua: 0 ∆ r H vap = ∆ f H 0 ( g ) − ∆ f H 0 (l ) H2O(l) → H2O(g), 0 ∆ r H vap = −241.8 − (− 285.8) = 44.0kJ ⋅ mol −1 . Questo processo assorbe calore. Si vuole che la quantità di calore assorbita sia pari al calore q prodotto dall’attività metabolica. Massa di acqua che deve evaporare = q C evap = 1.0 ⋅ 10 4 kJ = 4.1 ⋅ 10 3 g . 2.41 kJ g ________________________________________________________________________________ Esercizio n. 2.17 _____________________________________________________________________________ 15 Roberto Zanrè – Dipartimento di Scienze Chimiche – Università degli Studi Padova – 15/10/07