Condividere una storia...
Supplemento al n.39
Febbraio 2006
1895 - 2005 · 110 anni della Banca della Marca
Periodico quadrimestrale
di informazione bancaria
e di cultura locale
della Banca della Marca
Credito Cooperativo
Società Cooperativa.
Orsago (Treviso)
Presentazione del volume
Tanti paesi una sola Banca
edito da Banca della Marca
RELATORE
Guido De Carlo
Benedizione,
inaugurazione e visita
dei nuovi locali
del Centro Direzionale
INSIEME CON FIDUCIA
Supplemento al n.39 - febbraio 2006
Direzione e redazione
Via Garibaldi, 46 - 30010 Orsago/Tv
Direttore responsabile
Angelo Roman
Progetto
Janna/Pn
Stampa
Grafiche De Bastiani
Godega di Sant’Urbano/Tv
Registrazione Tribunale
Treviso n.911 del 27 maggio 1993
Condividere una storia...
Tanti paesi una sola Banca
Nel cuore della Banca
ORE
16.15
[Centro Direzionale]
ORE
15.00
[Cinema Cristallo]
sabato 8 aprile 2006
110 anni di storia,
un impegno per il futuro
Una ricorrenza è quasi sempre
un’occasione per stilare un bilancio nonché
tracciare un breve profilo del lavoro che ci
aspetta negli anni futuri. Centodieci anni di
vita della nostra Banca sono veramente
tanti, quasi cinque generazioni che si sono
succedute nella storia della nostra
istituzione bancaria.
L’ultima generazione è stata quella mia e
dei miei collaboratori, chiamati ad avviare
nel 1985 quel profondo rinnovamento che
allora era necessario alla piccola Cassa
Rurale di Orsago, sopravvissuta con
difficoltà alle varie crisi del primo e secondo
dopoguerra. Iniziava così un percorso di
crescita con passo saldo e sicuro che
doveva concludersi nel 1995, quasi a
celebrazione del centenario della Cassa,
con la trasformazione della piccola locale
istituzione in una compiuta e solida Banca
di Credito Cooperativo.
Oggi, nella nuova realtà della nostra
dimensione aziendale, stiamo pensando a
un riposizionamento che sia fedele alle
nostre origini e coerente con lo statuto del
credito cooperativo. Pertanto l’obiettivo
futuro che emerge da questa celebrazione
per i centodieci anni di vita del nostro
istituto è quello di produrre utilità e
vantaggi, è creare valore economico sociale
e culturale a beneficio di soci e della
comunità locale, è “fabbricare fiducia”
lavorando a fianco di soci e clienti.
Vogliamo essere banca della comunità ed è
pertanto ad essa rivolto il nostro impegno
di azienda che produce valori, prestando
molta attenzione alla “famiglia” e al
“territorio” per il quale ci sentiamo
impegnati a promuovere una crescita
responsabile attraverso l’attività economica
e sociale. Nel futuro dunque la nostra
Banca della Marca si caratterizzerà sempre
più per il suo orientamento volto al sociale
e al desiderio di costruire il bene comune.
Giuseppe Maset
Direttore Generale
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Per una vita più dignitosa
Lo scorso settembre la nostra Banca ha
compiuto i centodieci anni dalla sua
fondazione. Il profondo legame che oggi
lega Banca della Marca alla nostra gente è,
come noto, sorto con le vicende storiche e
sociali che portarono alla fondazione della
Cassa Rurale di Prestiti nel lontano 1895.
La storia è ormai conosciuta, ma vale la
pena di sottolinearne ancora una volta lo
spirito, che assegnava all’iniziativa un
compito ben preciso: quello di perseguire,
con l’attività di raccolta e di prestito del
denaro, la crescita morale, sociale ed
economica delle genti che facevano parte
del territorio in cui tale attività si sarebbe
svolta. Negli anni bui di fine Ottocento e
inizi Novecento il ruolo di questa istituzione
– sia pur nei limiti di un’attività circoscritta
al sostegno di una povera agricoltura e di
pionieristiche iniziative artigianali – fu
determinante, perché di enorme aiuto nel
contribuire a dare speranza in una vita più
dignitosa ai tanti disagiati che, non avendo
nulla, nulla potevano chiedere a prestito né
alle banche dell’epoca né, tanto meno, agli
usurai, per tentare di riscattare un’esistenza
grama. Rimanendo di supporto al
progressivo miglioramento economico delle
persone del piccolo centro dove era nata,
cominciò a diventare nel sentire comune
l’istituto bancario per antonomasia, un ente
al quale guardare con la fiducia che si
ripone in un interlocutore che ha fatto
insieme la stessa strada, che ha condiviso
gioie e dolori quotidiani in quel mondo
locale che pian piano evolve e si trasforma,
sempre più attrezzato a cogliere il
progresso e, conseguentemente, a
raggiungere la prosperità.
Nel difficile ventennio fascista, nel corso del
quale molti di questi istituti rurali vennero
soppressi, la Cassa Rurale di Orsago
sopravvisse perpetuando quel rapporto che
cresceva sempre più stretto con il suo paese,
trovando anche nel pesante periodo del
secondo dopoguerra, le ragioni della
propria alta funzione sociale. Nei primi Anni
Ottanta – pur risentendo di una crescita
certamente non al passo con l’evoluzione di
quel tempo – la Cassa Rurale iniziò una
forte e progressiva accelerazione che la
portò a diventare soggetto da emulare da
parte di tutto il Credito Cooperativo Veneto.
Il tempo del risveglio era iniziato,
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Cariche sociali e direzione
Consiglio
di Amministrazione
Presidente
Gianpiero Michielin
Vice Presidente Vicario
Giovanni Guizzo
Vice Presidente
Claudio Bortolotto
Consiglieri
Luciano Baratto
Francesco Bet
Adriano Ceolin
Angelo Piccinin
Amerino Rasera
Aldo Spadoni
Enrico Travaini
Gino Zanatta
Collegio Sindacale
Presidente
Pierluigi Rui
Sindaci effettivi
Piermario Fabris
Piermatteo Dalla Vedova
Direzione
Direttore Generale
Giuseppe Maset
Vice Direttore Vicario
Piergiovanni Mariano
Vice Direttore
Giuliano Barel
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Per una vita più dignitosa
comportando l’espansione a macchia d’olio
nella presenza di sportelli in molti Comuni e
contrade attorno all’originaria sede storica
di Orsago per quella che era ormai
divenuta, per normativa, Banca di Credito
Cooperativo.
La storia recente ha visto poi la fusione tra
l’ultracentenario istituto di Orsago con la
molto più giovane consorella di Vidor,
dando vita a un soggetto che vanta una
capillare presenza in un vasto territorio e
che ha acquisito una invidiabile solidità.
A oltre centodieci anni dalla fondazione
questo soggetto bancario può dirsi a tutto
titolo "banca del territorio", in una vasta
zona solcata idealmente al suo centro dal
fiume Piave, che arriva fino a Treviso, ma
che sconfina anche in Friuli con dipendenze
a Sacile e Brugnera. Un’area che ha segnato
nel recente passato dei record storici e non
soltanto nazionali nello sviluppo, nella
crescita occupazionale e nel
raggiungimento di un apprezzabile
benessere.
Tutte cose più che opportune e positive, ma
che hanno comunque modificato stili di
vita, comportamenti, relazioni sociali che,
insieme all’attuale "globalizzazione", hanno
determinato un mutamento nella nostra
società civile così repentino e veloce da
disorientare. Semmai è da aggiungere che
proprio la presenza nel nostro territorio di
una Banca di Credito Cooperativo ha
ulteriormente valorizzato quel concetto
secondo il quale la crescita economica fine a
se stessa non è l’obiettivo finale, deve
essere un mezzo al servizio dell’individuo,
che deve essere sempre più e meglio
valorizzato. È necessario però che questo
diventi uno status sempre più generalizzato
all’interno della collettività a cui ciascuno di
noi appartiene, ed ecco quindi l’importanza
di agire sul territorio sapendo che il dorato
isolamento di pochi diventa detonatore
esplosivo di disagi sociali che alla fine
coinvolgono tutti.
La Banca della Marca, forse proprio per le
motivazioni che ne hanno determinato la
nascita, è ben consapevole della preziosità
di questi concetti e del patrimonio morale
che li ispira.
A un’azione dunque meramente legata alla
produttività, cioè al denaro, unisce una
costante attenzione alla persona, al socio,
alla comunità locale, attualizzando i valori
della cooperazione e del mutualismo... tutte
parole chiave che danno un senso alle
strategie ed alle azioni di questa azienda di
credito. Ecco allora che questa celebrazione
deve innanzi tutto dare forza alle nostre
convinzioni e ai nostri valori che
rappresentano un patrimonio singolare e
inestimabile giustamente definito «capitale
intangibile», una vera ricchezza che fa la
differenza costituita dal Capitale Umano,
dal Capitale delle Relazioni Sociali, dal
Capitale Strutturale, cioè tutto quanto
identifica la realtà aziendale in termini di
cultura e di valori. Perché quando c’è
relazione, comune identità, vicinanza
quotidiana, capacità di dialogo diviene più
facile – nella reciproca accettazione dei
diversi ruoli – identificarsi in un unico
insieme: banca, soci e clienti tesi in
quell’azione comune che va oltre il denaro
per valorizzare la solidarietà e la
collaborazione attraverso la quale arricchire
la socialità del nostro territorio. Questo è
l’impegno che oggi dobbiamo raccogliere e
impegnarci a tramandare in questa nostra
semplice giornata commemorativa.
Gianpiero Michielin
Presidente
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Dalla sala parrocchiale
al nuovo Centro Direzionale
Fondata nella casa canonica nel settembre
del 1895 da ventisette capifamiglia di
Orsago, stretti intorno alla figura del
parroco don Antonio Possamai che ne fu il
promotore, la Cassa rurale di depositi San
Benedetto trovò la sua prima sede ufficiale
nella stessa canonica e qui rimase per
diverso tempo, prima di peregrinare in
stanzoni del paese, spesso inadatti
all’esercizio del prestito. Anche queste
dislocazioni, spesso insignificanti ai fini di
una storia, hanno segnato il cammino di
questo istituto nel suo evolversi da Cassa
rurale a Banca di Credito Cooperativo, un
cammino che oggi viene meglio a delinearsi
con l’inaugurazione del Centro Direzionale
della Banca della Marca. Se c’è un punto di
svolta in questo percorso, esso deve essere
ricercato alla fine degli Anni Settanta
allorché la crescita dello sviluppo locale
– combinato tra industria e artigianato, e
prevalentemente rappresentato dai settori
tessile, alimentare e mobiliero – mise
in crisi le carenze gestionali e organizzative
della Cassa rurale.
Di fronte al pericolo della sua soppressione
o quanto meno di una sua fusione, i soci
seppero reagire ponendo le basi affinché
la Cassa venisse a configurarsi come una
moderna azienda bancaria, rinnovando le
strutture, addestrando il personale, offrendo
qualità dei servizi. I risultati si fecero presto
sentire, si aprirono i primi sportelli nei paesi
vicini, e finalmente agli inizi degli Anni
Novanta si diede avvio ai lavori per la
costruzione di una sede in via Vittorio
Veneto. Il nuovo fabbricato, realizzato
dall’architetto Diego Rui rispettando grosso
modo quella che era la tradizione culturale
locale, ossia un incontro tra le più recenti
influenze tecnologiche e l’uso di materiali
lapidei tradizionali,
è stato per oltre un decennio il simbolo
stesso della Cassa, divenuta nel frattempo
Banca di Credito Cooperativo in base alle
nuove normative.
Il veloce e continuo evolversi della
operatività bancaria ha posto l’esigenza di
un ulteriore nuovo edificio, poi inaugurato
nel novembre del 1999 nella vicina via
Garibaldi, avente la funzione di Centro
Servizi onde soddisfare le crescenti esigenze
amministrative e tecnologiche dell’istituto.
Nel nuovo fabbricato – costruito a forma di
U per consentire una idonea aerazione e
con una facciata semplice che si distende
nel ritmo costante dei serramenti – venivano
a trovare ospitalità, oltre alle nuove strutture
amministrative, anche le sedi presidenziali,
direzionali e del Consiglio di
amministrazione. Opera anche questa
dell’architetto Diego Rui, il fabbricato è
stato realizzato con sistema tradizionale in
calcestruzzo armato, mentre al suo interno
è stato interamente rivestito di materiali
metallici di concezione moderna e
innovativa onde creare una immagine
fortemente dinamica della banca orsaghese.
Successivamente, con la disponibilità di
ulteriore area edificabile, è stato dato l’avvio
a un progetto di ampliamento dell’edificio
suddetto per meglio collocare il Centro
Servizi, bisognoso di ulteriore spazio, ma
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d’Alpago
Limana
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Lentiai
Fregona
Revine Lago
Vittorio
Veneto
Fontanafredda
Sarmede
S. Giacomo
di Veglia
Tarzo
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Maggiore
Caneva
Follina
Colle
Umberto
Miane
Vas
Refrontolo
Alano di Piave
S. Pietro
di Feletto
Soligo
Segusino
S. Fior
Farra di Soligo
Pieve
di Soligo
Cornuda
Vidor
S. Vendemiano
Moriago
Falzé di Piave
della
Battaglia
Gaiarine
Cimavilla
Mareno
di Piave
Susegana
S. Lucia
di Piave
Prata
di Pn
Giavera
del Montello
Selva del Montello
Portobuffolè
Vazzola
Tezze
di Piave
Nervesa
della Battaglia
Volpago del
Montello
Brugnera
Maron di
Brugnera
Codognè
Ponte
della Priula
Crocetta
del Montello
Montebelluna
Francenigo
Pianzano
Conegliano
Sernaglia
della Battaglia
Pederobba
Godega Orsago
di S. Urbano
Castello
Roganzuolo
Valdobbiadene
Porcia
Sacile
Cordignano
Fontanelle
SUDDIVISIONE DEI SOCI PER ETÀ
Mansuè
Cimadolmo
Arcade
Spresiano
S. Polo
di Piave
RANGE ETÀ
Ormelle
Povegliano
Maserada sul Piave
Villorba
Trevignano
DONNE
UOMINI
MEDIA
Oderzo
Ponzano Veneto
Carbonera
Paese
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da 30 a 40
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13,99%
14,17%
da 40 a 50
20,64%
25,59%
24,65%
da 50 a 60
26,52%
27,53%
27,34%
da 60 a 70
16,86%
20,50%
19,81%
da 70 a 80
13,26%
8,46%
9,36%
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Una nuova storia fatta di antichi luoghi, di nuovi spazi,
delle diverse identità del territorio e delle sue genti.
Una storia che si fa sentiero
e diventa cammino per gli uomini e per la nostra Banca.
Dalla sala parrocchiale
al nuovo Centro Direzionale
anche per dare una maggiore visibilità e
funzionalità a quello che fin dall’inizio era
stato destinato anche a Centro Direzionale.
I lavori, terminati nell’inverno scorso, hanno
portato alla realizzazione di un elegante
manufatto collegato a quello esistente
tramite un suggestivo impatto visivo, in virtù
del fatto che la metodologia costruttiva è
stata condotta utilizzando materiali moderni
ad alta tecnologia che hanno permesso di
tracciare un segno di continuità con
l’edificio preesistente, contribuendo nello
stesso tempo al miglioramento del
benessere termico dell’edificio, alla qualità
architettonica dell’intero isolato e alla
maggiore visibilità del Centro Direzionale.
Gli interventi posti in atto nella
progettazione dell’architetto Diego Rui e dai
progettisti di Dreika spa hanno inoltre
portato alla realizzazione dei seguenti
obiettivi. Per quanto riguarda l’aspetto
interno: a) la creazione di spazi da dedicare
alle attività di formazione del personale;
b) la realizzazione di ambienti indipendenti
riservati ai momenti di vita associativa o per
scopi di rappresentanza. Significativa al
riguardo la possibilità di far entrare in spazi
interni anche le occasioni di incontro
istituzionali nell’apposita sala conferenze,
dotata di un proprio ingresso e
indipendente dal resto dell’edificio;
c) la concentrazione in un’unica zona degli
uffici di presidenza, di direzione, di segreteria
e della sala riunioni del Consiglio di
amministrazione; d) la collocazione di alcuni
uffici in una diversa e più idonea posizione.
Per quanto riguarda l’aspetto esterno,
è stato ampliato lo spazio per il parcheggio
delle auto. L’allestimento interno si presenta
particolarmente curato. Esso esprime e
comunica la passionalità e il ruolo di primo
piano della Banca della Marca, grazie
all’aspetto architettonico e alla linea dei
complementi d’arredo, scelti nell’ambito di
un design contemporaneo e di qualificata
produzione. La ricchezza e la varietà di
forme e di materiali, l’alternanza tra opacità
e trasparenze danno luogo a uno sviluppo
degli interni di straordinario impatto visivo,
una luminosità e un calore coinvolgente.
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110 anni di cooperazione... un impegno per il futuro
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La Banca e il suo territorio
Banca della Marca ha da sempre saputo
riflettere e intrecciare la sua storia con
quella delle persone e del territorio nella
quale opera. Fin dalle sue origini ha voluto
dialogare con le esigenze della comunità e
ne ha saputo interpretare il bisogno di un
benessere non solamente economico ma
anche sociale.
Si è impegnata per diffondere la cultura
locale, si è fatta promotrice dei valori della
cooperazione e della solidarietà, ha
sostenuto iniziative a sfondo benefico.
Questi sono stati i presupposti per la sua
nascita, questo l’impegno che ha eletto a
principio nella sua Carta dei Valori, sintesi di
un dovere etico che sente di poter
continuare a profondere sul territorio.
Perché la terra nella quale è nata è una terra
viva che ha saputo e sa esprimere una forte
caratterizzazione della sua identità; una
fisionomia che è stata definita dalla sua
civiltà e dalla lontana tradizione
rappresentata dagli uomini e dagli eventi
che si sono avvicendati nel tempo, dalla loro
vocazione al lavoro, dalla loro
intraprendenza verso la vita comunitaria.
Essere una Banca moderna e dinamica
come Banca della Marca, dunque, significa
far parte del territorio, capire e valorizzare le
sue genti, prime fra tutte la famiglia quale
nucleo ispiratore dei principi fondanti la
società, contribuendo alla loro salvaguardia
e alla crescita reciproca.
Per questo ogni giorno Banca della Marca si
relazione con gli operatori sociali ed agisce,
con le sue iniziative, nella vita della
collettività. Diffonde l’educazione sportiva
perché ritiene che i valori di lealtà e di
reciproco sostegno espressi dallo sport siano
alla base della crescita sana di una
comunità. Promuove le attività religiose di
parrocchie ed oratori, luoghi di diffusione
dei principi della cooperazione, della
solidarietà e della formazione etica.
Sostiene le iniziative culturali e ricreative per
salvaguardare il patrimonio della memoria e
dell’identità. Partecipa alla promozione
scolastica e al sostegno delle istituzioni
locali per la formazione didattica ed
educativa dei ragazzi, fulcro su cui poggerà
la società futura.
Supporta le famiglie nel delicato compito
educativo, attraverso una serie di iniziative
di cooperazione racchiuse nel suo Progetto
Famiglia. Sensibilizza l’attività sanitaria e la
prevenzione delle malattie per la tutela della
salute delle persone, presupposto per il
perseguimento di qualsiasi altro benessere
della comunità.
Sostiene ed incentiva gli interventi umanitari
ed il volontariato, l’espressione più nobile
della ricchezza di questo territorio, con
iniziative nei confronti degli anziani, dei
disabili, degli ammalati.
Tutti questi interventi sono indice della
sensibilità di Banca della Marca nei
confronti della comunità, resa possibile dalla
diversità dell’istituto e dalla sua
appartenenza al mondo del Credito
Cooperativo, Banche locali a "responsabilità
sociale" che come ha sottolineato papa
Giovanni Paolo II hanno saputo dare un
significativo servizio «all’armonia ed al
benessere dell’intera società che può
avvalersi di qualità e risorse personali
altrimenti esposte ad essere trascurate».
13
Tanti paesi una sola Banca
VALDOBBIADENE
PARÉ DI CONEGLIANO
SOLIGO
CONEGLIANO
VIDOR
Tra i vigneti del prosecco
In occasione dei cento dieci anni di
fondazione, Banca della Marca ha deciso di
pubblicare un volume che rappresenti la sua
fisionomia attraverso la prospettiva, assai
particolare e inconsueta, dei luoghi
geografici in cui essa opera. Si è così dato
vita a un lungo racconto costruito sui
luoghi, sugli uomini e sulle loro opere, sulle
vicende storiche ed economiche che hanno
caratterizzato, e continuano a
caratterizzare, questi micro territori definiti
dalla presenza delle ventisette filiali della
Banca.
Lungi quindi dal rappresentare una guida
turistica densa di annotazioni dettagliate e
di dati statistici, il volume – curato dalla
redazione del periodico “Insieme con
fiducia” – vuole soprattutto configurarsi
come la rappresentazione di un affresco che
punti soprattutto sulla conoscenza dei
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FALZÉ DI PIAVE
NERVESA DELLA BATTAGLIA
VITTORIO VENETO
SACILE
CROCETTA DEL MONTELLO
PONTE DELLA PRIULA
SAN GIACOMO DI VEGLIA
FRANCENIGO
SELVA DEL MONTELLO
SANTA LUCIA DI PIAVE
SAN VENDEMIANO
MARON DI BRUGNERA
POVEGLIANO
TEZZE DI PIAVE
PIANZANO
FONTANELLE
VILLORBA
CASTELLO ROGANZUOLO
CIMAVILLA
SPRESIANO
ORSAGO
CORDIGNANO
Sui luoghi della battaglia
Tra argini e primule
luoghi trattati, lasciando per questo ampio
spazio alle rappresentazioni fotografiche,
colte spesso da un’angolatura inusuale e
inconsueta, tanto da costituire a loro volta
un elemento di curiosità oltre che di
accattivante lettura.
Diviso in tre specifici itinerari, il percorso si
snoda attraverso paesi e borghi delle colline
pedemontane, ricche di vigneti e di
tradizione, per poi circoscrivere i paesi lungo
il corso del Piave, sacri alla memoria storica
della patria, per concludersi infine tra i
luoghi della pianura segnati profondamente
dalla operatività del lavoro contadino e
industriale.
In questo modo si è ottenuto un risultato di
duplice valenza: da una parte, la
rappresentazione di un primo bilancio dei
traguardi fin qui raggiunti dalla Banca della
Marca; dall’altra, la creazione di uno
strumento di conoscenza delle realtà locali
con cui la nostra Banca quotidianamente si
confronta; realtà che, per quanto diverse e
distanti tra loro, trovano unità e comune
identità nella Banca stessa.
Ed è con questi intendimenti – come ben ha
sottolineato il presidente Gianpiero
Michielin nella prefazione – che si consegna
“questo volume alla nostra gente,
nell’auspicio che coloro i quali lo
consulteranno ne apprezzino la singolarità
dell’organizzazione e la finalità della
realizzazione”.
15
e-mail: [email protected]
www.bancadellamarca.it
Tel. 0438.9931 · Fax 0438.990599
Via Giuseppe Garibaldi, 46
Orsago · TV
1895 2005