COMUNICATO STAMPA
AGENZIA PER LA PROMOZIONE CULTURALE
BIBLIOTECA “F: DI GIAMPAOLO”
Via TIBURTINA 97/25 (A fianco alla redazione de Il Centro)
PESCARA
I VOLTI DEL FEMMINILE
25 Novembre – Giornata Internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne.
“Un Abbraccio non soffoca”
La violenza e la sopraffazione perpetrata sulle ragazze e sulle donne è una tragedia
che parla a tutti e che soprattutto, riguarda tutti gli uomini.
Va fatta una riflessione più profonda distinguendo le circostanze degli eventi
sintomatici (cronaca nera, violenza quotidiana etc.) dalle radici e dall’humus che
raccolgono gli eventi che la società identifica con la “cultura della violenza” verso le
donne. Tale violenza nell’uomo contemporaneo, ha radici lontane e anima spesso
anche le donne che lottano contro di essa, inconsapevoli di portare dentro di sé, il
virus di tale cultura violenta.
Date queste premesse si è deciso di trattare la tematica in oggetto con un incontro
seguito dal dibattito di approfondimento sulla violenza di genere, partendo da un
approccio diverso, quale può essere l’analisi del mito, della cultura tradizionale, della
danza come momento di riscatto sociale, della lettura iconografica delle opere d’arte,
Programma:
Ad un’ora precisa della mattina,(le 11,00) concordata con tutti i partecipanti
all’iniziativa che avrà un respiro regionale, in biblioteca tutti gli utenti insieme ai
dipendenti dell’A.P.C. pronunceranno a voce alta lo slogan “Un abbraccio non
soffoca”, seguito da un abbraccio solidale, simbolico.
Successivamente nei locali della biblioteca si proietterà lo spot “I panni sporchi non
si lavano in casa” vincitore del primo premio per la sezione film del Festival
nazionale “Settimo senso” di Pescara, anno 2013.
Appena dopo, all’esterno della biblioteca, alcune danzatrici di danze popolari
accompagnate da musica dal vivo, si esibiranno in alcune danze della tradizione
popolare italiana, sottolineando l’importanza che la danza rivestiva nelle comunità
rurali legata ai momenti di vita della comunità . E’ una forma di danza comunitaria
che unisce i danzatori in un gruppo monolitico, senza differenze di età e di sesso, tutti
sono “simili”, i partecipanti provano la sensazione di essere parte di un’unica realtà.
Nel pomeriggio ci sarà un incontro a due voci affidato ad una counselor sistemico
relazionale e ad una storica dell’arte le quali analizzeranno la figura femminile nella
società attraverso l’analisi del mito e della rappresentazione del femminile nella
storia dell’arte.
Demetra e Medea: femminilità e maternità, l'eterno conflitto tra
madre “buona” e madre “cattiva”.
Demetra esiste per i figli, mentre Medea finisce per uccidere i figli che
pure ama. Demetra, la dea delle messi, la dea nutrice, la terra genitrice,
la terra madre, incarna la madre "buona" che vede nel rapporto con i figli
la sola ragione di vita. Il mito di Demetra rappresenta la madre che
sacrifica tutta la propria esistenza per i figli che si annulla nel ruolo
materno e sembra non desiderare altro.
Medea di Euripide è una personalità straripante, intensamente emotiva e passionale,
figura complessa, continuamente in lotta tra razionalità e passioni. È la prima volta
nel teatro greco (almeno per opere note) in cui è la passione di una donna ad essere
protagonista, una passione violenta e feroce che rende Medea una donna debole e
forte allo stesso tempo. Forte perché padrona della sua vita e non disposta a piegar si
davanti a nessuno, e al tempo stesso debole perché sola, disperata ed intenzionata a
distruggere tutto quello che rappresenta il suo passato. Medea rivendica due aspetti
essenziali della personalità femminile: anima ed intelligenza. Il senso dell'onore, la
dignità personale sono il motore primo dell'azione di Medea, la cui forza si esplica,
con tratti di assoluta crudeltà ed efferatezza, a seguito di un logorante conflitto
interiore, che vede contrapporsi l'esigenza di vendetta di una moglie nei confronti dei
propri figli. Medea esibisce un'ampia gamma di stati d'animo, che culminano negli
omicidi dei propri figli e della giovane donna che suo marito Giasone vuole sposare:
atti caratterizzati si da grande ferocia, ma non privi di dubbi e di tentazioni di
desistere che si manifestano in continuo alternarsi di propositi omicidi e di
pentimenti. Le sfaccettature del personaggio sono tali e tante che Medea può essere
vista, di volta in volta, come feroce e vendicativa assassina, come vittima.
In allegato la locandina con tutte le informazioni dettagliate.
http://www.bibliotecadigiampaolo.blogspot.it/
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