La politica di bilancio - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza

La politica di
bilancio
Concetti fondamentali – Teoria - Politiche
Prof. Francesco Aiello
Politica Economica
CdL in Economia, DESF, UNICAL
Saldi di bilancio: tipologie e definizioni
SALDO
COMPOSIZIONE
Saldo finanziario
(Indebitamento netto)
Saldo (surplus) primario – Interessi sul debito
(Deficit primario + Interessi sul debito)
Saldo finanziario
Saldo congiunturale + saldo strutturale
Saldo finanziario
Saldo (surplus) primario congiunturale + saldo
(surplus) primario strutturale – interessi sul
debito
Saldo dello stato centrale e delle amministrazioni pubbliche nel 2010 (% del PIL)
Saldo di bilancio (indebitamento netto) e saldo primario nell’Eurozona (% del PIL) 1970-2013
Saldo di Bilancio nell’Eurozona, 1980-2013
Saldi di bilancio: tipologie e definizioni
SALDO
COMPOSIZIONE
Saldo finanziario
(Indebitamento netto)
Saldo (surplus) primario – Interessi sul debito
(Deficit primario + Interessi sul debito)
Saldo finanziario
Saldo congiunturale + saldo strutturale
Saldo finanziario
Saldo (surplus) primario congiunturale + saldo (surplus) primario strutturale
– interessi sul debito
Saldo strutturale e sensibilità del
saldo su PIL rispetto a variazioni
dell’output gap
Deficit strutturale = il deficit che si
avrebbe con il PIL effettivo uguale a
quello potenziale
Alternativa (Romer & Romer 2010):
Identificazione delle decisioni
discrezionali approvate dal
Parlamento
ds

 0, y  ln Y
d ( y  y)
s  s   ( y  y)
*
Debito B: definizioni e aritmetica
Stock di debito
COMPOSIZIONE e FORMAZIONE
B(t)
B(t-1)+Indebitamento netto (t)
B(t)
B(t-1)+Oneri sul debito (t-1)+ Deficit primario (t)
Bt  (1  i ) Bt 1  Dt
Bt
Bt 1 Yt 1
 (1  i )
; n  g ; r  i 
Yt
Yt 1 Yt
1 i
1 i
bt 
bt 1  d t ;
 (1  i  n)  bt  bt 1 (1  i  n)  d t
1 n
1 n
bt  bt 1  (i  n)bt 1  d t  ibt 1  d t  nbt 1   t  nbt 1
 t  indebitame nto netto
stabilità b (i.e. bt  bt 1 )   t  nbt 1
Maastrict : d t  0,03; bt  0,6. i  r    0,05  0,6 x0,05   t  0,03
Rapporto Debito/PIL lordo e netto in alcuni paesi OECD nel 2013
Il debito finanziario e i mercati
Premio per il rischio e spread del
Tasso di interesse
Mercato primario <= aste a investitori
istituzionali.
Mercato secondario <= tra investitori
istituzionali
Agenzie di rating giudicano la solvibilità
degli stati

C
C
P

k
i
k 1 (1  i )
Rendimenti delle obbligazioni dello stato a lungo termine nell’Eurozona, 1990-2013 (%annua)
Esempi di passività e debiti pubblici fuori bilancio
Sforzo espansivo dei paesi del G20 nel 2008-2009 (%del
PIL). Variazione del saldo primario strutturale in rapporto
all’anno precedente
Evoluzione del debito pubblico in % sul PIL in alcuni paesi europei, 1970-2013
Crisi del debito e conseguenze
• Quando i mercati giudicano che un paese non è più solvibile, questo non è
più in grado di collocare sul mercato obbligazioni
• Tre soluzioni
• Assistenza finanziaria del FMI => «troika….»
• Default o ristrutturazione del debito
• Monetizzazione del debito (BC acquista i titoli del debito pubblico che i
mercati non vogliono)
Il dibattito sugli effetti dell’eccesso di debito nel lungo periodo
Politica di bilancio discrezionale e ciclo nell’Eurozona
Debito pubblico lordo in % del PIL, 1831-2010
Saldi primari di bilancio strutturale: USA, Giappone e Eurozona (1980-2013)
Politica di Bilancio discrezionale e ciclo nell’Eurozona (1999-2013)
L’analisi keynesiana: il modello IS-LM standard
• Moltiplicatore semplificato della spesa pubblica k=1/s; s=1-c
• Limiti:
•
•
•
•
In economia aperta => k=1/(s+m)
L’effetto spiazzamento: la retroazione monetaria: +Y=> +Md=> + i=> -I
Prezzi non perfettamente rigidi: la curva di offerta
La funzione del consumo intertemporale
• L’approccio microeconomico al moltiplicatore, la neutralità della Politica
fiscale: l’equivalenza ricardiana
prezzo
E2
E1
offerta
domanda
produzione
Effetti della politica fiscale espansiva secondo l’approccio keynesiano: E1=>E2
L’equivalenza ricardiana: un individuo immortale o una
generazione di individui che tengono conto degli interessi dei
loro discendenti
Ipotesi:
• aspettative razionali,
• spese pubbliche improduttive G,
• assenza di vincoli di credito
• orizzonte infinito
• =tasso di preferenza intertemporale
=> Con uno stato che preleva T per finanziare G
a i=0,1,… la condizione del I ordine della massimizzazione
intertemporale non cambia: il sentiero di consumo ottimale
è inalterato, il fisco è neutrale
Se invece lo stato si indebita per finanziare G, gli oneri
saranno pagati da una lump sum T: il programma individuale
rimane inalterato. La sola variabile che cambia è il risparmio
(reddito disponibile meno consumo)
Vincolo di bilancio
intertemporale



u (Ct i )
Yt i
Ct  i
Max U (t )  
s
.
t
.




i
i
i
i  0 (1   )
i  0 (1  r )
i  0 (1  r )
1
1
u ' (Ct i )

0
i
i
(1   )
(1  r )
1  i
u ' (Ct i )   (
) , i  0,1..., 
1 r
Gt  Tt  vincolo di b. ind . int ertemporale
Yt i  Tt i  Ct i


i
i
i  0 (1  r )
i  0 (1  r )

• Supponiamo che si decida di ridurre le imposte del primo anno di un
ammontare pari a B e si emettano titoli di un ammontare B su una
scadenza M ad un tasso r. Il programma del consumatore rimane
inalterato. Infatti, nel primo periodo usa una parte B del suo reddito
per acquistare titoli, ma le sue imposte diminuiscono esattamente di
T. In ogni periodo successivo il consumatore percepisce rB sui suoi
titoli e paga rB di imposte. In M riceve B+rB ma è tassato dello stesso
ammontare. Il suo profilo di consumo non cambia.
• Cambia il risparmio: nel primo periodo aumenta di B: però i proventi
di questo risparmio finanziano gli aumenti di imposta, che sono attesi
dal consumatore.
• Il debito è un’imposta differita (teorema dell’equivalenza ricardiana)
La critica neo-classica
• Lo spiazzamento finanziario [Esiste spiazzamento e quindi PF poco
efficace,. La critica però contrasta con l’approccio ricardiano perché
PF si scontri con il limitato risparmio privato, mentre l’ipotesi
ricardiana indica un aumento Si S in seguito alla riduzione del
risparmio pubblico. Inoltre in EC. Aperta, i tassi sono libvellati.
• La rigidità dell’offerta (nel breve periodo è positiva anche se
nettamente <1). Impatto ex-post sui consumi i maggiori prezzi. Ma
che pendenza ha la curva AS)
• Gli effetti dal lato dell’offerta (gli effetti di composizione). +G=>+T suN
e su K- Ergo –AS che può cambiare la direzione dell’etto di PF. Tittavia
la composizione non è nota ex-ante. Dipende dalla natura di G e dalla
natura di T.
La critica neo-classica e questione empirica
• Il dibattito sulle analisi empiriche: il Teorema di Haavelmo alla
rovescia……….Riduzione di spese per finanziare riduzioni della
pressione fiscale
• Il metodo «narrativo» di Romer&Romer (2010), Alesina et al. (2014)
La sostenibilità del debito pubblico
• Eq. Ricardiana: Prendere a prestito non fa che spostare i costi nel futuro.
Ma lo stato ha una durata di vita infinita. M esiste un limite alla capacità di
prendere a prestito? Solvibilità, ossia risorse che permettono di far fronte
alle esigenze in ogni scadenza.
• Dalla solvibilità alla sostenibilità [Una PF può essere insostenibile, senza
avere problemi di solvibilità] Bush 2003-04. Tuttavia, uno shock esogeno
(crisi di finanza pubblica in un paese vicino può determinare un rifiuto dei
mercati di sottoscrivere il nuovo debito e creare quindi insolvbilità)
• l fiscal space: il margine di manovra per le politiche espansive senza
rischiare una spirale di indebitamento insostenibile (Ghosh et al. 2011)
• => l’avanzo primario, a causa della spese per interessi (con premio per il
rischio e spread endogeni), varia la variare del rapporto debito/PIL, prima
debolmente poi più rapidamente, divenendo via via troppo contenuto
• => il rapporto debito/PIL diverge
La Dinamica del Debito secondo Ghosh et al (2011)
Come stabilizzare il rapporto debito/PIL
1 i
bt 
bt 1  d t  (1  r  g )bt 1  d t
1 n
bt  bt 1  b

Il saldo primario che stabilizza il
livello del debito su PIL
 ni 
d 
b  (n  i )b  ( g  r )b
1 n 
r  g  d  0 (avanzo primario);
g  r  d  0 (deficit primario ammesso)
indebitame nto netto  d  ib  nb
Il vincolo di bilancio intertemporale
Gli stati non hanno una durata di vita finita. Quindi non è necessario che B si annulli
a una qualsiasi data nel futuro
Equ.di accumulazione
del debito nel continuo
db
 (r  g )b  d ;   0, d  deficit primario
dt
bt  b0 e
( r  g )t
t
  dse
0
( r  g )( t  s )
ds
Integrale di 1 in t
t
bt e ( r  g ) t  b0   d s e ( r  g ) s ds;
0
lim t  bt e
( r  g )t

 0  b0    d s e ( r  g ) s ds
0
DUE CONDIZIONI per la SOSTENIBILITA’
Il VA di bt al tempo zero è
Ottenuto moltiplicando
ciascun membro
per e(.), dove
(r-g) =tasso di sconto
1. La condizione di trasversalità:
a. r>g => è necessario e sufficiente che il rapporto
debito PIL aumenti ad una velocità inferiore al tasso di
sconto (r-g)
b. g>r => il governo può finanziare il servizio del
debito con nuovo debito rimanendo solvibile (anni
‘70)
2. VINCOLO DI BILANCIOINTERTEMPORALE DEL
GOVERNO:
La somma del debito iniziale e del VAN delle spese
future eguaglia il VAN delle entrate (x=spese
pubbliche,; h trasferimenti pubblici; timposte e
prelievi)
lim t  bt e
( r  g ) t
0

b0   d s e ( r  g ) s ds
0

d  x  h t

b0   ( x  h) s e
0
( r  g ) s

ds   t s e ( r  g ) s ds
0
VAN DELLE spese
VAN DELLE
Caveats:
ENTRATE
(1) proiezioni di crescita, del tasso di interesse e della spesa pubblica nel lungo periodo
(2) Fornisce la stima globale della sostenibilità del debito, ma non dice nulla sulla transizione
Pressione fiscale sostenibile: l’aliquota di imposta
che assicura la sostenibilità del debito
sufficiente
• La pressione fiscale
a coprire al tasso (r-g) il debito iniziale + il VAN dei
flussi di spesa.
• τ* aumenta con il VAN delle spese e dei trasferimenti,
maggiorato della fiscalità necessaria
t
( r  g ) s
per pagare gli interessi del debito)
t *  (r  g )[b0  ( xs  hs )e
ds]

0
• Il gap tra τ* e il valore osservato τ:
• => indice di sostenibilità
• se τ*> τ => ΔT o -ΔG
Modelli Keynesiani a effetto soglia
Debito pubblico e efficacia della politica
fiscale: «effetto soglia» (modello Sutherland)
• Una politica fiscale espansiva sviluppa i tradizionali effetti keynesiani ad
un livello moderato del debito
• <= I consumatori considerano che la necessaria pressione fiscale sarà sopportata
dalle generazioni future
• Al contrario, quando il livello del debito è molto alto, un’espansione
fiscale può determinare una contrazione dell’output
• <= i consumatori anticipano gli aggiustamenti che avranno luogo in futuro e si
attendono un aumento della pressione fiscale nel breve periodo.
Quindi: in un modello a generazioni sovrapposte con consumatori che ragionano su un durata di vita finita.
Essi si comportano da keynesiani quando b è basso, perché l’onere dell’aggiustamento è sostenuto dalle
Generazioni future. Diventano antikeynesiani quando aumenta la probabilità si dover sostenere gli onere di b.
La Political economy del debito (modello Tabellini)
Analizza la ragione per cui il debito di un governo, che sposta la pressione fiscale verso
le generazioni future, finisce per esserre rimborsato, anche se è stato emesso senza il
consenso di chi ne sopporterà l’onere.
•
•
•
•
•
•
•
•
Economia chiusa a 2 periodi e generazioni sovrapposte
Genitori e figli legati con preferenze altruistiche (i genitori si preoccupano del benessere dei figli)
I genitori votano a maggioranza nel periodo 1 sull’ammontare di debito
Nel periodo 2 si può essere insolventi, non rimborsando parte del debito: la decisione è presa da
genitori e figli. Il resto del debito è rimborsato con un’imposta di cui si fanno carico i figli
Gli incentivi dei singoli sono chiari quando si comprende che ripudiare il debito ridistribuisce la
ricchezza dai ricchi ai poveri. Nel periodo 2 solo i ricchi e i loro figli hanno interesse a che il
debito sia rimborsato
La disuguaglianza determina gli incentivi a sostenere o meno il ripudio
Se tutti sono poveri (o la ricchezza è molto concentrata) si sa anticipatamente che una gran parte
del debito sarà ripudiata nel periodo 2, così che nessuno è pronto a prestare nel periodo 1. Al
contrario se la ricchezza è ben distribuita allora potrà essere emesso molto debito.
Tabellini => la redistribuzione del debito tra le generazioni non è politicamente sostenibile a meno
che le disuguaglianze di ricchezza non siano né troppo deboli, né troppo forti
La politica fiscale in un’economia aperta (modello
Mundell-Fleming)
• Efficacia nel breve periodo della PF in economia aperta
Efficacia
Nulla
Elevata mobilità dei capitali
Contenuta mobilità dei capitali
Cambi flessibili
Poco efficace
Efficace
Cambi fissi
efficace
Poco efficace
LM
LM
IS
Efficacia
Massima
IS
i mondiale
E
La IS ritorna nella posizione inziale <= apprezzamento del cambio
La LM si sposta <= + riserve non sterilizzate
E’
L’interdipendenza delle economie di grandi
dimensioni
• La mobilità di capitali crea un’interdipendenza quale che sia il regime
dei cambi
• In entrambi i casi uno stimolo fiscale in un paese produce un aumento
dell’attività economica nel paese estero; variano i canali di
trasmissione
• In regime di cambi flessibili, un’espansione fiscale si diffonde nei due paesi,
attraverso l’apprezzamento (deprezzamento) del cambio nel paese che attua
la manovra (che non l’attua)
• In regime di cambi fissi il paese che stimola vede le sue riserve valutarie
aumentare, da qui, in successione, una diminuzione del tasso di interesse, che
si diffonde allo stato estero
Esternalità della politica fiscale in un’unione
monetaria
• A e B formano U=A+B: una politica espansiva in A ha affetti positivi anche
in B
i
i
IS
E
IS
LM
E
E
E’’
E’’
E’
A
i
IS
E’’
E’
E’
Y
Y
B
Y
U
La politica di bilancio in pratica
• 1. Nel breve periodo, con moderato debito ed eccesso di offerta di beni, Keynes è OK
• 2. La partecipazione alla EU aumenta l’efficacia della politica fiscale per il paese che
l’attua
• 3. Con mercati liberalizzati, il rischio di insolvenza sovrana innalza il costo
dell’indebitamento
• 4. Con debito pubblico elevato le famiglie anticipano i costi futuri della tassazione e
limitano i consumi, mentre i mercati delle obbligazioni incorporano il rischio di
insolvenza. Tutto ciò limita il ruolo della politica fiscale
• 5. Gli effetti di composizione spesa/entrata sono efficaci, a causa del segnale che danno
sull’orientamento futuro della politica di bilancio.
• 6. Nel lungo periodo la politica fiscale può innalzare il tasso di crescita potenziale
attraverso il suo impatto sul tasso id risparmio e quindi sull’accumlazione di K(ricerca e
capitale umano)
• 7. Le regole di bilancio (pareggio, golden rule, ecc.) e la qualità delle istituzioni
Credibilità e
Reputazione
• Incoerenza Temporale:
Per poter prendere a prestito a
buone condizione, lo stato ha
interesse ad annunciare un
rapido ritorno all’equilibrio delle
finanze pubbliche. Tuttavia in
seguito gli viene chiesto di
rinunciare al suo impegno per
sostenere l’attività economica o
per soddisfare gruppi di
pressione.
• Per evitare questo rischio si
introducono delle regole
VINCOLANTI destinare a guidare le
decisioni di politica fiscale. Queste
regole sono tendenzialmente
indipendenti
• Le regole di bilancio assicurano in
modo credibile e duraturo sulla
gestione delle finanze pubbliche,
consentendo alla politica di
bilancio di svolgere il suo ruolo di
stabilizzatore anticiclico. Sono dei
vincoli alla discrezionalità dei
governi, ma assicurano gli stessi
rispetto alla capacità di reagire ai
shocks (x lo stato di laute della
finanza pubblica)
La Golden rule della finanza pubblica
Gli investimenti pubblici sono esclusi dal vincolo del pareggio, con l’idea di di
ripartire gli oneri del finanziamento nel tempo
Nel vincolo totale il deficit ammesso
è pari al deficit congiunturale
Con la GR il vincolo è solo sul deficit di
Parte corrente
d t   ( yt  yt )
d t  dct  eGt
dct   ( yt  yt )
La politica di bilancio nell’Eurozona
• La disciplina di bilancio
• Maastricht ,
• PSC (PATTO di STABILITA’ e CRESCITA (fissa i criteri di sorveglianza di bilancio e
la procedura di avvertimento e di sanzione). Deficit=3% del PIL; b=0.6 [quei
valori assicurano b=0.6 con n=5% (inflazione 2% + g=3% anni novanta)..
Meglio, differenziare questa regola in base alla capacità di crescita dei paesi,
ma è prevalsa l’esigenza di avere una regola uniforme.
• PATTO=> due Componenti
• Preventiva (i paesi fissano i paini triennali di finanza pubblica (programma di stabilità pe
EUROzona e programma di CONVERGENZA per altri paesi EU
• Repressione: procedura per DEFICIT eccessivo con imposizioni di un calendario di correzioni.
(dopo sorveglianza rinforzata e sanzioni pecuniarie)
Crisi dei debiti sovrani e PSC
=>Interrogarivi sul PSC e evenutlai modifiche
• Six-pack da DIC 2011: leggi che rafforzano la sorveglainza di bilancio
(votazione di maggioranza qualificata inversa=maggioranza in connsiglio per
opporsi ad una raccomandazione della commissione. Sanzioni anticipate.
Nuovo criteri di riduzione di b, ossia 1/20 per anno della Differenza da b=0.6
[se b=1.2, la distanza è 0.6. Il rientro è di ridurre b di tre punti percentuali
all’anno (0.6/20)
• TSCG= Trattato sulla Stabilità, il coordinamento e la Governance: (marzo 2012
di 25 su 27 stati (no UK e Rep. Ceca) . Six-Pack+ obbligo di introdurre una
regola di bilancio che prevede un limite al deficit strutturale dello 0.5% del PIL