"Pediatria: insufficienza respiratoria e stabilizzazione del malato critico a livello territoriale. Lo shock in pediatria” Dott. Maurizio Magnani IL BAMBINO IN URGENZA Elementi che possono essere determinanti nella gestione : Una appropriata formazione nella valutazione e trattamento iniziale delle malattie e traumi pediatrici. Un equipaggiamento standardizzato e appropriato per le cure ai bambini Un sistema di allarme efficiente e un trasporto sicuro, coordinato e indirizzato verso i reparti di cura più appropriati Protocolli pediatrici uniformi sia di tipo assistenziale che di tipo operativo IL BAMBINO IN URGENZA Il riconoscimento del bambino seriamente ammalato o con il rischio di evolvere in una condizione critica rappresenta uno degli aspetti più difficili della pediatria d’urgenza Il lattante ed il bambino sono diversi dall’adulto Anatomia Fisiologia Rapidità evoluzione quadri clinici Lattante: <1 anno, <10 Kg, <75 cm Bambino 1 anno Pubertà Psicologia Adulto STRUMENTAZIONE PER L’EMERGENZA Da Ann Emerg Med 1998, 31: 1, 54-47 La “gestione diretta“ a paziente stabilizzato significa diagnostica e primi interventi terapeutici specifici che proprio nella precocità di inizio trovano un significato strategico. Questo tipo di attività, che non può prescindere da una crescita culturale e prima ancora da un mutamento della mentalità e delle abitudini degli operatori, necessita di supporto organizzativo e di percorsi concordati. PRESIDI IMMOBILIZZAZIONE E TRASPORTO PER IL PAZIENTE PEDIATRICO TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE PEDIATRICO IDENTIFICAZIONE PAZIENTE CRITICO STABILIZZAZIONE GESTIONE TRASFERIMENTO Si verificano in genere quattro possibili esordi per una successiva condizione d’emergenza • Il bambino può presentare una forma severa di una malattia comune, normalmente benigna, ma che può rapidamente progredire in un quadro pericoloso. • Il bambino può presentare i primi sintomi e segni aspecifici di una malattia grave. • Il bambino appare subito chiaramente ammalato, ma la diagnosi o la gravità non sono al momento evidenti ed è necessario prolungare l'osservazione e/o proporre indagini diagnostiche. Anche la prima valutazione di un trauma può lasciare delle perplessità. • Il bambino è affetto da una patologia cronica conosciuta in fase di importante riacutizzazione o complicanza. DECISIONE DI TRIAGE • Codice Rosso → pz molto critico, pericolo di vita, intervento immediato • Codice Giallo → pz mediamente critico, potenziale evoluzione in pericolo di vita, intervento appena possibile e non oltre i 10’ • Codice Verde → pz poco critico, prestazione urgente, ma differibile nel tempo • Codice Bianco → pz non critico, condizioni cliniche stabili E. Piccotti et Al “ Triage pediatrico in PS: aspetti generali” Riv. Ital. Ped (IJP) 1999, 25: 782-784 Accessi per codice-colore negli anni dal 2000* al 2003** 70 59.83 61.81 56.32 60.58 60 50 38.13 38.5 40 34.46 32.74 30 20 10 0 1.79 0.25 2000 * 2001 Bianco 4.99 0.46 4.74 0.44 Verde 2002 Giallo 4.71 0.25 2003** Rosso * 2° semestre 2000 ** 1° semestre 2003 Definizione di prioritá suddivise in codicecolore CODICE ROSSO: ROSSO: immediato immediato pericolo pericolo di di vita. vita. CODICE ROSSO Viene assegnato assegnato ai ai pazienti pazienti più più gravi gravi con con compromissione compromissione Viene di almeno almeno una una funzione funzione vitale vitale (respiratoria, (respiratoria, di cardiocircolatoria, neurologica) neurologica) e/o e/o alterazione alterazione di di uno uno oo più più cardiocircolatoria, parametri vitali. vitali. parametri P.S. blocca blocca la la propria propria attività attività ee riceve riceve ilil bambino bambino nella nella IlIl P.S. sala di di emergenza. emergenza. sala PARAMETRI PER LA ATTRIBUZIONE DEI CODICI ROSSI FUN ZIO N E N e urolog ica R e spiratoria Circolatoria CRITERI E PA RAM ET RI N on risponde a stim oli ve rb ali/ tattili Convulsioni in atto G .C .S . < 8 Cianosi 6 0 / m in < F R < 15 / m in S aO 2 < 9 0 % A pne e > 10 ” 18 0 /m in > F C < 8 0 /m in (< 5 anni) 16 0 /m in > F C < 6 0 /m in (> 5 anni) Polsi pe rife rici ridotti Pre ssione sistolica: • < 6 0 m m H g (< 6 anni) • < 9 0 m m H g (> 6 anni) CO DICE R osso R osso R osso Definizione di prioritá suddivise in codice-colore CODICE GIALLO: GIALLO: potenziale potenziale pericolo pericolo di di vita. vita. CODICE Viene assegnato assegnato ai ai pazienti pazienti con con sintomi sintomi e/o e/o lesioni lesioni Viene gravi, per per ii quali quali può può essere essere presente presente l’alterazione l’alterazione gravi, di una una delle delle funzioni funzioni vitali. vitali. di Il personale personale si si appresta appresta aa ridurre ridurre al al minimo minimo ilil Il tempo di di attesa. attesa. La La rivalutazione rivalutazione si si effettua effettua ogni ogni 55 tempo minuti. minuti. PARAMETRI PER LA ATTRIBUZIONE DEI CODICI GIALLI FU N Z IO N E N e u r o lo g ic a R e s p ir a t o r ia C ir c o la to r ia CRITERI E PA RA M ETRI S c a r s a r e a ttiv it à G .C .S . < 1 1 S tr id o r e a r ip o s o G e m it o A lita m e n to p in n e n a s a li R ie n tr a m e n ti to r a c ic i F R > 4 0 / m in (e s c lu s o n e o n a t o ) S aO 2 < 94 % T e m p o d i r ic a p illa r iz z a z io n e > 2 “ (in b a m b in o n o r m o t e r m ic o ) C u te m a r e z z a t a P a llo r e CO DICE G ia llo G ia llo G ia llo IL BAMBINO CRITICO Il primo approccio ad un bambino in insufficienza respiratoria, gravemente ferito, in stato di shock, o con un'alterazione dello stato di coscienza segue uno schema preciso che prevede la valutazione ed il supporto delle funzioni vitali ed alcuni interventi di stabilizzazione Ciò precede qualsiasi altra considerazione diagnostica, poiché prevenire il danno ipossicoischemico cerebrale, attraverso il supporto delle funzioni vitali, rappresenta un preciso iter logico, l’ABC della rianimazione, che non differisce in base alla diagnosi APPROCCIO AL PAZIENTE IN EMERGENZA PRIMA VALUTAZIONE C. CIRCOLAZIONE A. VIE AEREE B. RESPIRAZIONE 1. F.A. 1. Pervietà 1. Frequenza 2. P.A. 2. Mantenimento 2. Ritmo 3. Ritmo 3. Suoni respiratori 4. Polsi 4. Meccanica 5. Capillary refill 5. Colorito 6. Perfusione cutanea PARAMETRI VITALI Età FR (atti/min.) FC (battiti/min.) Neonato 30-60 110-160 < 1 anno 30-40 110-160 2-5 anni 25-30 95-140 5-12 anni 20-25 80-120 > 12 anni 15-20 60-100 Frequenza cardiaca Orientamento Situazioni aa rischio rischio Situazioni Bambini<<55anni anni: FC<80/min <80/minoo>>180/min 180/min Bambini : FC Bambini>>55anni anni: FC<<60/min 60/minoo>160/min >160/min Bambini : FC L’acidosi prodotta dalla scarsa perfusione tissutale determina tachipnea Situazioni Situazioni ad ad elevato elevato rischio rischio Frequenza Frequenza>60 >60/min /min Perfusione cutanea Una ridotta perfusione cutanea è un segno precoce di shock Valutare: Valutare: Temperatura à Temperaturadelle delleestremit estremità Colorito Coloritocutaneo cutaneo(pallido, (pallido,cianotico, cianotico,marezzato) marezzato) Tempo Tempodidiriempimento riempimentocapillare capillare Tempo di riempimento capillare Il tempo di refill è di norma < 2” in ambiente termoneutrale SEGNI DI DISTRESS RESPIRATORIO IN ETÀ PEDIATRICA: rientramenti al torace polipnea, bradipnea rumori inspiratori o espiratori (lamento, stridore) uso dei muscoli accessori alitamento delle pinne nasali dispnea COMPORTAMENTO - STATO DI ALLERTA Distrabilità - Consolabilità Contatto visivo Parola o pianto Attività motoria Posizione obbligata APPROCCIO AL PAZIENTE IN EMERGENZA D. DISABILITY E. ESPOSIZIONE (Es. Neurologico) (Scoprire ed osservare il paziente) 1. AVPU 2. Glsgow Coma Scale 1. Temperatura corporea COMPROMISSIONE PARAMETRI VITALI Valutazione in emergenza Valutazione dello stato di coscienza AVPU A= ALERT V= VERBAL P= PAIN U= UNRESPONSIVE Funzionalità neurologica Livello di coscienza Postura Pupille (diametro, simmetria, reattività) Effetti dell’insufficienza neurologica sugli altri organi PEDIATRIC GLASGOW COMA SCALE APPROCCIO AL PAZIENTE IN EMERGENZA COMPROMISSIONE PARAMETRI VITALI 1. Ossigeno 2. Intubazione/supporto ventilatorio 3. Compressioni toraciche 4. Accesso e.v./intraosseo si no SECONDA VALUTAZIONE 1. Esame testa piedi 2. Es. Neurologico 3. Anamnesi 5. Terapia dello shock 6. Tubo naso/gastrico 7. Monitoraggio 8. Defibrillazione 4. Esami laboratorio 5. Esami Rx 6. Rivalutazione 9. Farmaci TRATTAMENTO DEFINITIVO IDENTIFICAZIONE PAZIENTE CRITICO STABILIZZAZIONE GESTIONE TRASFERIMENTO Gli eventi acuti che mettono in pericolo la vita del bambino sono molto vari Cause più comuni di morte in età pediatrica 0-1 anno SIDS 1 anno-pubertà Trauma DEFINIZIONI • Arresto respiratorio: apnea con attività cardiaca • Arresto cardiaco: incoscienza, apnea e assenza di polso “Pediatric Utstein Style” Eziologia dell’arresto cardiaco in età pediatrica Arresto cardiaco primario Raro nel bambino (comune nell’adulto) Esordio improvviso, imprevedibile (“collasso”) Ritmi: FV (7-14%), TV senza polso (rara) Ipossia o acidosi non presenti nelle prime fasi Prognosi dipendente da RCP e defibrillazione precoce Eziologia dell’arresto cardiaco in età pediatrica Arresto cardiaco secondario – – – Più frequente nel bambino Cause: ipossia o ischemia secondarie ad altra causa Ritmo di arresto: bradicardia asistolia bradicardia Attività elettrica senza polso asistolia – Ipossia spesso presente in fase iniziale – Prognosi dipendente da prevenzione e tempestività/efficacia delle manovre di RCP Il fattore tempo è essenziale Sopravvivenza in caso di arresto respiratorio senza arresto cardiaco Sopravvivenza in caso di arresto cardiaco > 50% < 10% [Jama 1992, Resuscitation 2005] Obiettivo •Assistenza appropriata e tempestiva dell’arresto cardiaco in età pediatrica (P-BLS, PALS) •Prevenzione dell’insufficienza cardiopolmonare e dell’arresto cardiaco International Liaison Committee on Resuscitation, European Resuscitation Council . Guidelines for Resuscitation 2005 Resuscitation, 2005;67 S1:S97-S133. Valutazione Valutazione a “colpo d’occhio” A R •Tono •Interattività •Consolabilità •Apparenza/sguardo •Linguaggio/Pianto •Suoni anormali •Posizione •Retrazioni •Alitamento pinne nasali ppearance: espiro (lavoro resp.) C ircolo (cute) •Pallore •Marezzatura •Cianosi Valutazione - ABCDE Rapida valutazione e supporto cardiopolmonare Airway: vie aeree Breathing: respirazione Circulation: circolo e controllo delle emorragie Disability: Exposure: rapida valutazione stato coscienza esposizione paziente e temperatura Manovre di stabilizzazione ABC Durante la valutazione primaria, ogni condizione che metta a rischio la vita del paziente va trattata immediatamente non appena identificata Airway: pervietà vie aeree Breathing: ossigenazione e ventilazione Circulation: sostegno circolo e controllo emorragie Valutazione/decisione/azione Punti chiave Basic Life Support Trattamento vie aeree e ventilazione Monitoraggio ECG Cardioversione, Defibrillazione, Trattamento aritmie Accesso vascolare, Intraosseo, tracheale, ombelicale Farmaci in emergenza Politrauma Trasporto Familiari Organizzazione del team di soccorso Fisiopatologia dell’arresto in età pediatrica Insufficienza Respiratoria COMPENSATA Insufficienza Respiratoria SCOMPENSATA Insufficienza Circolatoria COMPENSATA Insufficienza Circolatoria SCOMPENSATA Insufficienza Cardio-Respiratoria ARRESTO Cardio-Respiratorio Insufficienza Cardio-Polmonare • Scompenso multisistemico, principalmente dei sistemi respiratorio e cardio-circolatorio • Stato che se non trattato evolve in una situazione di arresto cardiaco Fisiopatologia dell’arresto in età pediatrica Insufficienza Respiratoria COMPENSATA Insufficienza Respiratoria SCOMPENSATA Insufficienza Circolatoria COMPENSATA Insufficienza Circolatoria SCOMPENSATA Insufficienza Cardio-Respiratoria ARRESTO Cardio-Respiratorio Riconoscimento precoce di insufficienza respiratoria e shock Insufficienza respiratoria Compensata Aumento lavoro respiratorio Ossigenazione e ventilazione adeguate Bambino stabile “a rischio” di scompenso Insufficienza respiratoria Scompensata Segni di esaurimento respiratorio, ossigenazione e ventilazione inadeguate Ipossia, ipercapnia, acidosi Bambino compromesso RISCHIO DI ARRESTO RESPIRATORIO e CARDIACO IMMINENTI Segni di insufficienza respiratoria Tachipnea, bradipnea bradipnea •• Tachipnea, Rientramenti (giugulo, (giugulo, torace) torace) •• Rientramenti Alitamento pinne pinne nasali nasali •• Alitamento Gemito oo lamento lamento espiratorio espiratorio •• Gemito Uso muscoli muscoli accessori accessori respirazione respirazione •• Uso Ridotta espansione espansione toracica toracica •• Ridotta ridotto ingresso ingresso d’aria d’aria all’auscultazione all’auscultazione •• ridotto respiro paradosso paradosso •• respiro aumento escursione escursione addominale addominale •• aumento rumori respiratori respiratori •• rumori Aumento lavoro respiratorio Inefficacia respirazione Segni di insufficienza respiratoria Effetti dell’insufficienza dell’insufficienza respiratoria respiratoria su su altri altri Effetti organi organi Alterazioni FC FC (tachicardia, (tachicardia, bradicardia) bradicardia) •• Alterazioni Colorito: pallore, pallore, cianosi cianosi •• Colorito: Desaturazione (ossimetria (ossimetria transcutanea) transcutanea) •• Desaturazione Alterazioni neurologiche neurologiche (agitazione, (agitazione, irrequietezza, irrequietezza, •• Alterazioni sonnolenza, incoscienza, incoscienza, apnee) apnee) sonnolenza, Insufficienza respiratoria scompensata Rischio elevato elevato di di arresto arresto respiratorio respiratorio se: se: Rischio FR >> 60/m 60/m oo << 15/m 15/m (adeguare (adeguare all’età) all’età) con con •• FR aggravamento oo riduzione riduzione dei dei segni segni di di aumentato aumentato aggravamento lavoro respiratorio respiratorio lavoro Ridotta espansione espansione toracica toracica •• Ridotta Ridotto ingresso ingresso d’aria d’aria (auscultazione) (auscultazione) •• Ridotto Gasping, apnee apnee •• Gasping, Iporeattività, letargia, letargia, •• Iporeattività, Pallore, cianosi cianosi •• Pallore, SatO2 << 90% 90% con con O2 O2 40% 40% •• SatO2 Bradicardia •• Bradicardia Obiettivi del supporto avanzato delle vie aeree • Mantenere la pervietà delle vie aeree • Assicurare una efficace ossigenazione • Garantire una ventilazione efficace • Prevenire e trattare IPOSSIA, ACIDOSI • Ridurre il lavoro cardiopolmonare • Evitare la progressione verso l’ARRESTO CARDIACO Per somministrare O2 utilizzare i mezzi: • • • disponibili più adatti al paziente che forniscano la quantità di O22 necessaria L’ossigeno va sempre umidificato Per prevenire che le secrezioni broncopolmonari più dense e secche ostruiscano le vie aeree O2 TERAPIA Sistemi di somministrazione di ossigeno: Cannula nasale: 1-6 lt/min Maschera: 5-10 lt/min (max FiO2 45%) (max FiO2 55%) Maschera con valvola e reservoir 5-10 lt/min (max FiO2 100%) Pallone da anestesia: 10 lt/min (max FiO2 100%) Pallone auto-insufflante con reservoir 10 lt/min (max FiO2 95%) Ventilazione con pallone e maschera + O2 100% In situazioni di emergenza extra-ospedaliere: • migliore controllo della ventilazione • maggiore confidenza tra gli operatori • efficace quanto la ventilazione tramite tubo endotracheale in termini di sopravvivenza JAMA ,, 2000;283:783-790. 2000;283:783-790. JAMA P-ALS - MUP 60 SHOCK : DEFINIZIONE Lo shock è una sindrome a varia eziologia, caratterizzata da una inadeguata perfusione tessutale, che provoca, se non corretta, una insufficienza multiorganica rapidamente progressiva ed irreversibile I tempi di intervento nello shock sono ristretti, l’assistenza deve essere effettuata, fino a stabilizzazione del paziente, nel P.S. più vicino. Questo deve essere attrezzato con la strumentazione sufficiente per l’assistenza e la diagnostica di laboratorio e con i farmaci per la terapia d’urgenza del paziente. P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE Approccio pratico bisogna RAPIDAMENTE essere orientati sull’eziologia e sul grado di compenso/scompenso dello shock Priorità : • Supporto delle funzioni vitali (ABC) • Ossigenoterapia • Accesso venoso stabile o intraosseo • Ripristino di un adeguato volume intravascolare • Altre terapie P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE Shock: classificazione Ipovolemico: emorragia, emorragia, diarrea, diarrea, vomito, vomito, ustioni ustioni Ipovolemico: Distributivo:sepsi, sepsi, anafilassi anafilassi Distributivo: Cardiogeno: Cardiogeno: cardiopatie congenite, congenite, aritmie aritmie cardiopatie Ostruttivo: Ostruttivo: pneumotorace, tamponamento tamponamento cardiaco cardiaco pneumotorace, Dissociativo: Dissociativo: grave anemia, anemia, intossicazione intossicazione da da CO CO grave Risposta emodinamica all’emorragia Shock compensato Segni clinici modesti Pressione normale Efficacia terapia Resistenze vascolari Shock scompensato Insufficienza multiorgano IPOTENSIONE Minore risposta a terapia gittata Pressione arteriosa Circulation Valutazione dello stato emodinamico Frequenza respiratoria e cardiaca Perfusione sistemica: Perfusione cutanea Polsi centrali e periferici Livello di coscienza Pressione arteriosa Frequenza cardiaca Situazioni ad ad elevato elevato rischio rischio Situazioni Bambini << 55 anni: anni: FC FC <80/min <80/min oo >> 180/min 180/min Bambini Bambini >> 55 anni: anni: FC FC << 60/min 60/min oo >160/min >160/min Bambini Frequenza respiratoria L’acidosi prodotta dalla scarsa perfusione tissutale determina tachipnea Situazioni ad ad elevato elevato rischio rischio Situazioni Frequenza >60 >60 /min /min Frequenza Perfusione cutanea Una ridotta perfusione cutanea è un segno precoce di shock Valutare: Temperatura delle estremità Colorito cutaneo (pallido, cianotico, marezzato) Tempo di riempimento capillare Polsi centrali e periferici Tempo di riempimento capillare Il tempo di refill è di norma <2” in ambiente termo-neutrale Coscienza AVPU Alert==vigile, vigile,reattivo reattivo Alert Rispondeaastimoli stimoliVerbali Verbali Risponde Rispondeaastimoli stimolidolorosi dolorosi(Painful) (Painful) Risponde Unresponsive==non nonresponsivo responsivo Unresponsive Pressione arteriosa L’ipotensione è tardiva e compare quando meccanismi compensatori si sono esauriti Il controllo della pressione è utile nel monitorizzare il successo della terapia Valori pressori minimi (3° centile) Et à Pre ssione sistol ica (m m/ Hg ) 0 -1 m ese 60 1 m ese-1 a nno 70 >1 a nno 7 0 + (2 x e tà in a nni ) L a pre ssio ne d iast ol ic a è a p pro ssim ati vam ente i 2 /3 del la pressi o ne si sto lica . Il bracciale deve essere tale da coprire i 2/3 della lunghezza del braccio del bambino Funzionalità renale Diuresi normale : 1-2 ml/Kg/h • Diuresi < 1 ml/Kg/h, in assenza di patologia renale = segno di scarsa perfusione • Utile il controllo della diuresi per monitorizzare il successo della terapia dello shock PRIORITA’ Accesso venoso Vena periferica ~ 90 sec. o due tentativi Intraossea Accesso venoso centrale Accessi vascolari d’emergenza e d’urgenza Ricerca acceso venoso periferico in EMERGENZA: non più di 90 sec. Se rapidamente scadono i parametri vitali: ACCESSO INTRAOSSEO In URGENZA, se presenza di personale esperto, ACCESO VENOSO CENTRALE In URGENZA, se in presenza di struttura idonea, ACCESSO VENOSO CHIRURGICO P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE Via intraossea Via intraossea P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE SHOCK principi di trattamento ABC + accesso vascolare d’emergenza + volume, (volume), (volume) + terapia delle cause + Terapia intensiva o semintensiva correzione acidosi + dopamina/dobutamina/adrenalina antitrombina III se CID + monitoraggio invasivo (PVC, PA-inv) Espansione di volume nello shock Considerare sempre l’eziologia Fisiologica oo ringer-lattato: ringer-lattato: 20 20 ml/Kg ml/Kg in in circa circa 20 20 min. min. Fisiologica RIVALUTAZIONE RIVALUTAZIONE Eziologia? )) (( Eziologia? Se ii segni segni di di shock shock persistono persistono secondo secondo bolo bolo di di soluzione soluzione Se cristalloide aa 20 20 ml/Kg ml/Kg in in 20 20 min. min. cristalloide RIVALUTAZIONE RIVALUTAZIONE Eziologia? )) (( Eziologia? Soluzione cristalloide cristalloide 20ml/kg 20ml/kg in in 20 20 min. min. oo meglio meglio soluzioni soluzioni Soluzione colloidi oo sangue sangue (10 (10 ml/Kg) ml/Kg) colloidi Valori volemici Bambini da 3 a 12 mesi: 80 ml/Kg Bambini di oltre 1 anno: 70 ml/kg La perdita del 15% della volemia dà segnali di shock compensato La perdita del 25-30% dà ipotensione consistente. P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE SHOCK principi di trattamento ABC + accesso vascolare d’emergenza + volume, (volume), (volume) + terapia delle cause + Terapia intensiva o semintensiva correzione acidosi + dopamina/dobutamina/adrenalina antitrombina III se CID + monitoraggio invasivo (PVC, PA-inv) Terapie specifiche dello shock Shock cardiogeno: dopo il primo bolo considerare l’uso di inotropi Shock ipovolemico: può richiedere 40-60 ml/Kg, e oltre, nella prima ora. Trattare in emergenza emorragie evidenti. Considerare richiesta urgente sangue. Shock settico: talvolta necessari fino a 150-200 ml/Kg fluidi nella 1° ora. Shock ostruttivo: identificazione e trattamento in emergenza tamponamento cardiaco o pnx Shock anafilattico: Fluidi + adrenalina ev + antiistaminici (anti-H1 ed anti-H2) + steroidi Shock anafilattico Fluidi: boli boli di di 20 20 ml/Kg ml/Kg di di soluzione soluzione cristalloide cristalloide oo colloide colloide da da Fluidi: ripetere come come per per gli gli altri altri tipi tipi di di shock shock distributivo distributivo ripetere Adrenalina e.v. e.v. 0, 0, 11 ml/Kg ml/Kg della della soluzione soluzione 1:10000 1:10000 ripetibile ripetibile Adrenalina per 33 volte. volte. Se Se la la risposta risposta non non èè ancora ancora soddisfacente soddisfacente sisi passa passa per ad infusione infusione continua continua (0,1-1 (0,1-1 µg/Kg/min) µg/Kg/min) ad Antistaminici:HH11antagonisti antagonisti (es: (es: difenidramina difenidramina 5mg/Kg/die 5mg/Kg/die Antistaminici: somministazioni ).). H22 antagonisti antagonisti (( Ranitidina: Ranitidina: 33 oo 44 somministazioni H mg/Kg/dose ev ev per per 3-4 3-4 dosi dosi al al di) di) mg/Kg/dose Glucocorticoidi Glucocorticoidi Broncodilatatori per per via via aerosolica aerosolica oo ev ev Broncodilatatori P. Di Pietro I.R.C.C.S. G. Gaslini - GE in in 0,75-1,5 0,75-1,5 Sequenza di trattamento dello shock ABC ( ( ossigenazione!) ossigenazione!) ++ accesso accesso vascolare vascolare d’emergenza d’emergenza ++ Fluidi Fluidi rivalutazione rivalutazione Fluidi Fluidi rivalutazione rivalutazione ( ( fluidi) fluidi) ++ terapia terapia delle delle cause cause Terapia Terapia intensiva intensiva pediatrica pediatrica ++ Correzione Correzione acidosi acidosi ++ Inotropi Inotropi (dopamina/dobutamina/adrenalina) (dopamina/dobutamina/adrenalina) ++ Monitoraggio Monitoraggio invasivo invasivo (PVC, (PVC, PA) PA) Conclusioni E’ necessario un rapido orientamento sull’eziologia e sul grado di compenso/scompenso dello shock Priorità : • Supporto delle funzioni vitali (ABC) • Ossigenoterapia • Accesso venoso stabile o intraosseo • Ripristino di un adeguato volume intravascolare • Terapie specifiche Conclusioni L’approccio L’approccio al al bambino bambino in in condizioni condizioni critiche critiche ha ha peculiarità peculiarità specifiche specifiche rispetto rispetto all’adulto all’adulto Obiettivi Obiettivi del del Supporto Supporto Avanzato: Avanzato: Riconoscere Riconoscere precocemente precocemente l’insufficienza l’insufficienza respiratoria respiratoria ee lo lo shock shock ripristinare ripristinare ee mantenere mantenere le le funzioni funzioni vitali vitali La La sequenza sequenza ABCDE ABCDE èè alla alla base base della della valutazione valutazione primaria primaria ee degli degli interventi interventi di di stabilizzazione stabilizzazione in in emergenza emergenza Una Una corretta corretta organizzazione organizzazione del del team team ee l’attenzione l’attenzione agli agli aspetti aspetti psicopsicosociali sociali possono possono contribuire contribuire nel nel migliorare migliorare l’efficacia l’efficacia ee le le conseguenze conseguenze delle delle manovre manovre rianimatorie rianimatorie