Simbolo che rappresenta la famosa “Scrofa lanuta” e i triskele celtico. Cartina dell’Insubria Scultura che rappresenta la “Scrofa Lanuta” rinvenuta proprio a Milano ***************************************************** Chi erano gli Insubri ? Gli Insubri erano un popolo celtico, originario della Gallia Transalpina, costituente, secondo Livio, un ramo degli Edui. Gli Insubri si stanziarono in Padania verso la metà del V° secolo a.C. , le città da loro fondate furono: Mediolanum, che fu anche la loro capitale, le odierne Angera, Trebbia, Monza, Vimercate (per citarne alcune), e dopo che ebbero domati i popoli contermini dei Salassi e dei Libici, fondarono Como, Pavia, Novara, Lodi, Bergamo. Nel 225 a. C. gli Insubri si elevarono in armi contro l’espansione romana alleandosi coi Boi, i Linoni e con il rinforzo dei Celti transalpini (Gesati). Dopo alcuni successi vennero sconfitti a Talamone (Grosseto) dal console C. Attilio Regolo, che però perì egli stesso. I Boi si arresero nel 223 a.C. e la guerra si spostò nella Gallia transpadana, e con le successive sconfitte subite presso l’Olio e presso Clastidium e la conquista di Mediolanum da parte dei romani, gli Insubri furono costretti nella condizione di alleati, cedendo a Roma il territorio di Cremona. Nella seconda guerra punica, gli Insubri aiutarono Annibale; nel 198 a.C. si impadronirono di Piacenza, ma furono dominati nel 194. Nel 189 ebbero il diritto latino, e nel 149 la cittadinanza romana, per cui ufficialmente da quel giorno gli Insubri scomparvero ufficialmente dalla storia come entità etnica, mantenendo comunque usi, costumi, religione e lingue. A proposito di lingue, quelle che volgarmente vengono definite (ancora per poco) dialetti, non sono altro che le parlate dei popoli stanziali quindi a tutti gli effetti erano già allora delle vere e proprie “Lingue Madri” ) che con l’avvento dell’occupazione romana si modificarono, in quanto quelle tramandateci fino ai giorni odierni, non sono altro che le antiche lingue mischiate alla belle meglio con il latino; o per meglio esprimere questo mio concetto, in parole povere, è il latino parlato dai Celti. Fabio Boscacci Beregazz Comm