Le conseguenze di questa polarizzazione sono: (1) parte dell’energia della radiazione può venire assorbita (2) le onde luminose nel passare attraverso il mezzo rallentano la velocità. La seconda conseguenza si manifesta come rifrazione. Forza L’Oscillatore Forzato: Lo sfasamento tra l’oscillatore e la forza dipende dalla frequenza. Siano w0 la frequenza dell’oscillatore, e w quella della forza. Oscillator e Sotto la risonanza w << w0 Debole vibrazione in fase. Alla risonanza w = w0 Vibrazione di grande ampiezza, sfasata di 90°. Sopra la risonanza w >> w0 Vibrazione debole, sfasata di. 180°. L’Oscillatore Forzato: Lo sfasamento tra la nube elettronica e il campo elettrico dipende dalla frequenza. . Siano w0 e w le frequenze della nube elettronica e del campo elettrico. La carica dell’elettrone e’ negativa, quindi c’e’ sempre uno sfasamento di 180° rispetto all’esempio precedente. Campo elettrico Nube elettronica Sotto la risonanza w << w0 Debole vibrazione, cn sfasamento di 180°. Alla risonanza w = w0 Vibrazion e molto ampia, con sfasamen to di -90°. Al di sopra della risonanza w >> w0 Vibrazione debole in fase. Lo sfasamento tra la luce emessa e luce incidente dipende dalla frequenza. La luce emessa e’ sfasata di 90° rispetto al moto dell’atomo. Campo elettrico Sotto la risonanza w << w0 Nube Campo elettronic emesso a Emissione debole, sfasata di 90°. Alla risonanza w = w0 Ampiezza di emissione grande, sfasata di 180°. Sopra la risonanza w >> w0 Emission e debole, sfasata di -90°. Oscillatore forzato: Matematica Consideriamo un elettrone legato a una molla e in interazione con un campo elettrico E0 exp(-iw t): me d 2 xe / dt 2 mew02 xe eE0 exp(iwt ) La soluzione e’: e / m xe (t ) 2 e 2 E0 exp(iw t ) w0 w E (t ) xe (t ) Quindi l’elettrone oscilla alla frequenza della radiazione incidente (w), ma con ampiezza dipendente dalla differenza tra il quadrato della frequenza propria dell’oscillatore e quella del campo elettrico. Questo modello non e’ realistico e / m xe (t ) 2 e 2 E0 exp(iw t ) w0 w Alla risonanza, quando w = w0, xe tende all’infinito. E (t ) Questo non e’ realistico. E’ necessario modificare il modello. xe (t ) Perche’ introduciamo il fattore di damping, g Gli atomi decadono spontaneamente verso lo stato fondamentale. Le vibrazioni di un materiale sono la somma delle vibrazioni di tutti gli atomi del mezzo e le collisioni provocano degli sfasamenti, che sono all’origine dell’attenuazione della vibrazione. Atom #1 La sovrapposizione delle onde sfasate determina un decadimento esponenziale dell’ampiezza delle vibrazioni e quindi della luce emessa. Atom #2 Atom #3 Sum: time La risposta di un atomo e’ approssimativamente una Lorentziana complessa. xe (t ) Infatti: Assumendo w ,w0 e / me e / me w02 w 2 iwg (w0 w )(w0 w ) iwg si ha: e / me 2w (w0 w ) iwg e / me 1 2w (w0 w ) ig / 2 Definiamo w0 w e = g /2, e quindi 1/( – i ), e’ detta Lorentziana Complessa. Le sue parti reale e complessa valgono: 1 1 i i 2 2 2 i i i 2 Lorentziana Complessa Ottica lineare: la dispersione della luce La radiazione incidente modifica (polarizza) la nuvola elettronica: polarizzabilità è la tendenza a formare un dipolo elettrico sotto l’azione di un campo elettrico D D E E p qD e x E=0 p e2 E m w02 w 2 ) 2 2w 2 tan w w w 2 2 0 è la polarizzabilità Possiamo legare micro a macro tramite la legge di Clausius-Mossotti (N densità atomica) e quindi stabilire una relazione tra polarizzazione elettronica ed indice di rifrazione. Quindi n dipende dalla frequenza della radiazione e.m. e dalle caratteristiche del materiale. n 1 N n 2 3 2 2 0 Materiali per l’ottica Ottica lineare: la dispersione della luce Absorption coefficient Refractive index 0 n–1 0 Frequency, w Materiali per l’ottica Ottica lineare: la dispersione della luce Dispersione normale nel visibile : lontano dall’assorbimento (ww0) Coefficient Value B1 1.03961212 B2 2.31792344x10−1 B3 1.01046945 C1 6.00069867x10−3 μm2 C2 2.00179144x10−2 μm2 C3 1.03560653x102 μm2 Teoria di Sellmeier Teoria di Cauchy A,Bi,Ci= parametri empirici Materiali per l’ottica Ottica lineare: la dispersione della luce Materiali per l’ottica Il vetro: effetti composizionali su trasmittanza Esempio: la silice L’incorporazione di Na2O porta alla presenza di O non-pontanti (“difetti”) L’energia di eccitazione degli elettroni varia Allargamento e presenza di bande addizionali intorno a 170nm Ridotta trasmittanza nell’ultravioletto (filtro UV) Materiali per l’ottica Il vetro: effetti composizionali su n() Se N vetri noti (indice di rifrazione ni e densità i) partecipano in percentuale di peso ci alla formazione di un vetro, l’indice di rifrazione può essere calcolato con la formula di Huggins e Sun (sovrapposizione lineare) n ( ) 1 c n ( ) N i 1 Il vetro avrà densità c N i 1 i i Materiali per l’ottica i i Il vetro: effetti composizionali su riflettanza Riflettanza nell’ultravioletto Dipende dalla composizione del materiale. Esempio: variazione della riflettività di vetri silicati con il contenuto di PbO Materiali per l’ottica Il vetro: effetti impurità su trasmittanza Lo spettro di assorbimento dell’elemento dipende dalla sua valenza (donore/accettore) Materiali per l’ottica Il vetro: la diffusione Materiali per l’ottica Il vetro: la diffusione Cause 1. Presenza di particelle non disciolte 2. Presenza di bolle o fasi diverse (devitrificazione) 3. Fluttuazioni di densità La composizione e la tecnica di melting (dimensione delle impurezze o disomogeneita’) influisce sull’esponente Iscat -m m=3.4-4.8 Vetro crown (SiO2-CaO-Na2O) Vetro flint (SiO2-PbO) Materiali per l’ottica m basso m alto Lenti oftalmiche Potere diottrico D 1 1 1 ( n 1) f R1 R 2 R1 n= indice di rifrazione della lente D>0 D<0 R2 raggi paralleli convergono dopo la lente raggi paralleli divergono dopo la lente Tipo di vetro utilizzato in passato: vetro crown con indice di rifrazione 1.523 Per forti disturbi visivi si utilizzano lenti a più alto indice di rifrazione per diminuire il peso della lente e potenziare l’effetto visivo (solo per poteri maggiori di 5/6D) Materiali per l’ottica Da: manuale per Ottica e Contattologia, A. Rossetti P. Gheller Materiali ad alto indice di rifrazione normalmente sono più pesanti Caratteristiche fisiche di un materiale di impiego nel campo oftalmico Peso specifico (densità) Materiale materiali vetrosi 2.4-4.5 g/cm3 materiali organici 1.1-1.4 g/cm3 Densità Indice di Costringenza rifrazione @546nm @546nm Vetro crown 2.54 1.523 60 Vetro flint 3.60 1.620 36 Vetro flint pesante 4.004.20 1.650-2.000 29/32 Vetro flint di bario 3.303.80 1.600-1.680 44/46 Vetro fotocromatico alto indice 2.70 1.600 42 Vetro fotocromatico 2.402.50 1.525 56/60 PMMA 1.191.21 1.490 57.5 1.32 1.498 56.0 1.20 1,590 29.5 CR-39 Materiali per l’ottica Policarbonato Viscosità importante nel processo di fabbricazione Temperatura di fusione industriali) Materiali per l’ottica importante nei materiali plastici (applicazioni Materiale Tfusione (°C) alluminio 660 argento 960 oro 1063 titanio 1668 platino 1773 Vetro crown 13001600 Acetato di cellulosa (Xelox T) 160180 Acetoproprionato di cellulosa (Ceroid) 150200 Altre caratteristiche di un materiale di impiego nel campo oftalmico Chimiche assorbimento di acqua resistenza agli acidi resistenza ai solventi Termiche resistenza al calore coefficiente di dilatazione lineare Meccaniche materiale durezza (resistenza all’impatto con un altro misurata in scala di Mohs) resistenza agli urti Materiali per l’ottica Proprietà delle lenti oftalmiche 1. 2. 3. 4. Assenza di imperfezioni quali bolle, striature Tolleranza nell’indice di rifrazione dei almeno 0.001 sul valore nominale Tolleranza sul numero di Abbe tipicamente di 0.5 del valore nominale Il coefficiente di dilatazione tra 20-300°C deve esser noto alla 3° cifra Lenti in vetro: • • Tipici vetri sono i soda-lime cui si aggiunge allumina o magnesia per aumentare la durabilità chimica; Per aumentare l’indice di rifrazione si aggiunge titania. Lenti in organico: • I tipici materiali organici sono plastiche con elevata resistenza al graffio Materiali per l’ottica