INSONNIA Più relax e meno farmaci. State lontani dal letto finché il sonno non ha bussato alla vostra porta: contare le pecore non aiuta. Se si invoca il suo arrivo, si ottiene l’effetto contrario. test salute 78 Febbraio 2009 Dormire, forse sognare 18 “Vorresti dormire di più?” Provate a porre questa domanda a chi vi sta intorno e a contare le risposte negative. Saranno ben poche. Questo non significa che siamo tutti insonni, ma solo che il sonno è anche un piacere, e il desiderio di dormire, di più e meglio, è più che legittimo. Il sonno però è soprattutto un’esigenza vitale. Senza il giusto riposo non è neanche pensabile poter affrontare il giorno dopo con la stessa energia e lucidità. È per questo che il solo pensiero di un’altra notte in bianco provoca una naturale reazione di allarme e ansia, che ci rende insopportabile la camera da letto, tanto da trasformare lo stesso letto in uno spauracchio. Si può cadere addormentati in qualunque situazione o luogo, fuorché di notte e nel proprio letto. Chi non dorme ingrassa? Come se non bastasse, ad accrescere le nostre ansie contribuiscono diversi studi che affermano come la mancanza di sonno sia causa di obesità, diabete, malattie metaboliche, e porti con sé il rischio di infarto e ictus. Quanto c’è di vero in queste rivelazioni strombazzate dalla stampa? In realtà è difficile stabilire un rapporto di causalità tra insonnia e tali patologie, perché è molto complesso distinguere nei pazienti gli effetti del poco sonno da quelli causati da altri fattori. Nel caso dell’obesità, per esempio, si è notato con una certa frequenza un aumento dell’indice di massa corporea solo in chi dorme meno di cinque ore (fatto di per sé non comune). Però la stessa correlazione negativa è stata poi trovata anche in chi dorme a lungo, più di nove ore. Allora chi deve preoccuparsi, i dormiglioni o gli insonni? Se per gli adulti l’equazione tra insonnia e sovrappeso è inconsistente, non si può dire la stessa cosa per i bambini che dormono poco, inclini a mettere su chili di troppo, nell’immediato e in futuro. In definitiva servono studi più solidi rispetto a quelli che spesso occupano le prime pagine dei giornali. Il dubbio è che alcuni medici e case farmaceutiche cavalchino l’idea di un’inedita epidemia di “privazione del sonno”, dovuta ai frenetici ritmi della vita moderna, instillando paure infondate. Se l’obiettivo è vendere più farmaci ci sono riusciti. Il mercato dei sonniferi è cresciuto in cinque anni del 15%: nel 2007 gli italiani hanno speso 480 milioni di euro. Tutti a loro carico, perché gli ipnotici sono farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, e pertanto non rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale. È stremante rigirarsi sotto le coperte, Identikit di un malessere meglio alzarsi L’insonnia non è tanto l’incapaper leggere cità di addormentarsi facilmente, un libro o fare ma di godere appieno dei frutti di un bagno caldo Morfeo. Sarebbe meglio definirla RIMEDI CHIMICI E “NATURALI” I SONNIFERI SOLO PER POCO TEMPO Farmaci: agiscono solo sui sintomi senza rimuovere le cause Sono chamati con diversi nomi: sonniferi, sedativi, ansiolitici, ipnotici. Facilitano il sonno perché inibiscono l’attività neuronale del sistema nervoso centrale, rallentando il lavoro del cervello. Vanno evitati perché hanno pesanti effetti collaterali e creano forte dipendenza. ´ Farmaci Z. Sono ipnotici introdotti nel mercato per ovviare agli effetti indesiderati delle benzodiazepine. In realtà presentano gli stessi problemi, e sono sostanzialmente equivalenti sul piano dell’efficacia. Per contro, essendo farmaci più recenti, hanno un prezzo maggiore. I loro principi attivi sono zolpidem (Stilnox), zopiclone (Imovane) e zaleplon (Sonata). Prodotti erboristici: conta tanto il rito della preparazione Tisane e infusi a base di erbe sono tradizionalmente impiegati per la loro proprietà di rilassare e favorire il sonno. Vanno bene per forme di insonnia leggere, anche se dal punto di vista scientifico la loro efficacia non è del tutto provata. ´ Melissa, fiori d’arancio, tiglio, passiflora. Sono alcune delle erbe a cui la tradizione erboristica riconosce proprietà calmanti. Purtroppo non ci sono studi clinici che ne abbiano provato la valenza sedativa. Non ci sono motivi per sconsigliarne l’utilizzo: bere una bevanda calda sicuramente tranquillizza, dal momento che l’elemento più efficace sta nel rituale della preparazione. L’Italia è l’unico paese in cui la camomilla viene utilizzata per conciliare il sonno. Si tratta in realtà di un erba che facilita la digestione, cosa che ha i suoi effetti su un buon riposo. Ricordate che naturale non vuol dire privo di rischi, cercate di non eccedere nell’uso. ´ Valeriana. È un erba usata fin dall’antichità per le sue proprietà sedanti, disponibile in capsule o tintura madre. Alcuni studi clinici – metodologicamente molto deboli – hanno cercato di dimostrarne l’efficacia. I risultati delle ricerche non sono univoci. Questo non significa che dobbiamo rinunciare a un rimedio, che in alcuni casi può costituire una valida alternativa ai farmaci. È un mito quello delle otto ore: il sonno è un’esperienza soggettiva, non importa la quantità. Deve essere appagante. un’esperienza di cattiva qualità del sonno. E ciò avviene quando il riposo notturno diventa inadeguato e incapace di ristorare. Non esiste una formula magica, un numero minimo di ore necessario di sonno. Il riposo è un’esigenza del tutto soggettiva: è il tempo che il nostro cervello utilizza per rielaborare le esperienze, riorganizzare e consolidare i ricordi e le informazioni raccolte durante la giornata. Questo ci permette di ripartire la mattina dopo riposati e con la testa meno affollata dai pensieri. È un mito quello delle otto ore canoniche. Se il sonno è percepito come appagante e ci sentiamo bene durante la giornata vuol dire che abbiamo dormito la quantità giusta. La maggior parte degli adulti si colloca in un intervallo di sonno di sei-otto ore. Ci sono anche persone a cui bastano tranquillamente cinque ore, e altre che ne necessitano invece di dieci. La spia di un disturbo Contrariamente a quanto pensano in molti, l’insonnia non è un disturbo ma un sintomo di uno o più problemi. Può essere causata da una > test salute 78 Febbraio 2009 ´ Benzodiazepine. Sono gli ipnotici più diffusi: ne fa uso il 10% circa degli italiani. Sono a carico del paziente, visto che si tratta di farmaci di fascia C con obbligo di ricetta. Tendono a perdere di efficacia col tempo: chi li assume può assuefarsi, cosa che spinge ad aumentare il dosaggio e a diventare così maggiormente dipendenti. Per contro, quando si smette all’improvviso di prenderle, si incorre nella cosiddetta “sindrome da sospensione”, cioè un effetto rimbalzo che porta a un’insonnia di ritorno. Presentano numerosi effetti collaterali, possibili anche alle dosi consigliate: sonnolenza durante il giorno, che compromette l’attenzione e la concentrazione, e quindi maggior rischio di incidenti; ansia, irritabilità e allucinazioni. Possono causare reazioni allergiche e sonnambulismo. Non andrebbero usati per più di 4 settimane - incluso il periodo di graduale cessazione - un limite che non viene quasi mai rispettato. I più comuni: lorazepam (Tavor, Control, Lorans), diazepam (Valium, Ansiolin, Noan) e bromazepam (Lexotan). Di molti esiste un corrispettivo generico. 19 INSONNIA >situazione di forte stress o di ansia, legata al lavoro, alla famiglia o a eventi traumatici; può dipendere da cattive abitudini prima di andare a letto (consumo di caffeina o sostanze stimolanti, alcol, pasti pesanti, esercizio fisico poco prima di coricarsi); essere causata da problemi fisici e patologie (per esempio malattie che comportano dolore, che portano a urinare frequentemente, o disturbi della digestione e della respirazione, oppure depressione). Non va sottovalutata l’azione di alcuni farmaci, che possono dare problemi col sonno come effetto indesiderato, quali quelli per la pressione alta, per il cuore, per la tiroide, per l’asma, i contraccettivi orali e alcuni antidepressivi. L’insonnia può essere conseguenza dell’alterazione del ciclo sonno-veglia, come nel classico jet lag o nel lavoro su turni. In quest’ultimo caso, spesso viene consigliata la melatonina, un ormone cui viene comunemente attribuita la capacità di ristabilire il normale ciclo sonno-veglia, tuttavia la ricerca non ne ha ancora appurato con certezza la reale efficacia, mentre non ha mai riscontrato alcun beneficio contro l’insonnia. test salute 78 Febbraio 2009 Per una corretta diagnosi 20 Poichè l’insonnia è un sintomo, la prima cosa da fare è individuarne la causa. Evitate il “fai da te” e rivolgetevi al vostro medico di famiglia, che cercherà prima di tutto di capire di che tipo di insonnia soffrite: se faticate a prendere sonno, oppure vi svegliate nel cuore della notte o troppo presto al mattino. “Vi sentite eccessivamente stanchi e assonnati durante il giorno?”. “Vi addormentate alla guida dell’auto o mentre lavorate?”. Sono alcune delle possibili domande che il dottore vi porrà. Cercherà di capire se nella vostra vita ci sono stati forti cambiamenti, se siete sotto stress, quali sono le vostre abitudini prima di andare a letto, se avete qualche disturbo. E siccome il medico di famiglia conosce la vostra storica clinica, sarà più facile per lui DAL NOSTRO SITO: QUESTA LA RACCONTO L’ESPERIENZA E I CONSIGLI DEI NOSTRI SOCI Monica Cadeddu, Milano Mi tengo leggera e mi rilasso in tanti modi “Ci sono tante cose che possiamo fare per arrivare rilassati a letto e conciliare così il sonno: non consumare un pasto pesante, leggere qualcosa di rilassante, spegnere il televisore e il telefonino almeno mezz’ora prima di mettersi sotto le coperte, fare un bagno caldo, prepararsi una bevanda gradevole, cercare di non pensare agli impegni del giorno dopo, immaginare una situazione piacevole. Né va sottovalutata una certa regolarità negli orari”. Roberto Caravaggi, Locate di Triulzi (MI) I sonniferi per poco e come ultima spiaggia “Spesso l’ansia gioca brutti scherzi e si finisce per diventare psicologicamente dipendenti nei confronti dei farmaci o di qualsiasi altro prodotto che aiuti a tenerla sotto controllo. L’unica cosa che mi sento di suggerire è di evitare l’uso prolungato di psicofarmaci come, per esempio, le benzodiazepine. I sonniferi è meglio usarli se proprio non se ne può fare a meno, come ultima spiaggia, se così si può dire”. Tina Pane, Napoli Fissare priorità e lavorare sulla propria ansia “La qualità del mio sonno è fortemente influenzata dai ritmi accelerati del quotidiano, dalla pressione degli impegni e in fondo in fondo dal fatto che sono una persona piuttosto ansiosa. L’unico consiglio che posso dare è lavorare sui motivi che fanno insorgere lo stato d’ansia, cercando di sottrarre importanza e urgenza alle cose da fare. O almeno dando loro una priorità. Questo serve anche a sentirsi soddisfatti per essere riusciti in cose ritenute più importanti”. Roberto Donat-Cattin, Novara Un paio di biscotti e un po’ di latte tiepido “A volte per riuscire ad addormentarsi è sufficiente annotare su un foglio le cose che bisogna assolutamente ricordarsi di fare l’indomani. Ci si rilassa perché è come se una parte del lavoro sia stata già fatta o per rendersi conto che gli impegni che abbiamo sono meno numerosi di quello che pensassimo. Io trovo anche utile mangiare un paio di biscotti e bere un goccio di latte tiepido”. fare una diagnosi. Solitamente non servono altri esami. Ipnotici, una scorciatoia Il trattamento dipende chiaramente dalla causa e dalla sua gravità. Le cattive abitudini si correggono, lo stress si può imparare a dominarlo, i dispiaceri si superano con l’aiuto di persone che ci vogliono bene o, se sono gravi, con quello di uno psicologo. È inutile ricorrere subito ai sonniferi, che ci fanno dormire solo perché soffocano un sintomo (l’insonnia) senza risolvere i problemi di cui è spia. Teoricamente bisognerebbe ricorrervi solo quando l’insonnia condiziona pesantemente la vita e solo dopo che si è provato a rimuovere la causa o a intervenire sul comportamento, senza alcun esito. Purtroppo i sonniferi sono attualmente il mezzo più semplice e veloce per recuperare il sonno perso. Per questo spesso i pazienti, una volta provati, insistono per averli. Anche i medici però rinnovano facilmente e a lungo la prescrizione. Il punto è che nessuno degli ipnotici è registrato per un trattamento superiore alle quattro settimane, a causa dei pesanti effetti collaterali (vedi riquadro a pag. 27). Le buone abitudini Ecco alcuni comportamenti che possiamo adottare per combattere a lungo termine l’insonnia. ■ Rendere la nostra camera da let- to un posto che concilia il sonno. Deve essere un luogo quieto, fresco e con un’illuminazione tenue. Il letto non deve essere usato per altre attività – mangiare, leggere, guardare la televisione - che non siano legate al riposo o all’intimità. ■ Organizzare un rituale del sonno, cioè un insieme di attività da fare sempre prima di andare a letto: ascoltare musica, leggere, fare un bagno caldo, bere un infuso o una camomilla. Insomma, occorre legare il sonno a qualcosa di rilassante e piacevole. ■ Stabilire orari regolari per andare a dormire e svegliarsi, da rispettare anche nel fine settimana e durante le vacanze. È necessario per ottenere una regolarità. Quando ci si sveglia presto, prima di quanto desiderato, è conveniente non restare a letto ma incominciare subito la propria giornata. ■ Evitare riposini pomeridiani. Nonostante molti anziani li sfruttino per recuperare le forze (e quindi possono essere utili), in realtà la pennichella finisce per alterare la regolarità del riposo notturno. Comunque mai fare una siesta più lunga di mezz’ora. ■ Non cenare troppo tardi e con pasti pesanti. Nelle ore serali vanno anche evitati caffè, bevande alcoliche e sigarette. Nonostante l’alcol induca sonnolenza, non è proprio consigliabile un bicchierino a chi “Evito di prendere sedativi per dormire. Dovendo poi al mattino guidare, ho paura della sonnolenza diurna che provocano” Chiara Lestuzzi Azzano Decimo (PN) soffre di insonnia, perché facilita le interruzioni del sonno. ■ Evitare le attività stressanti e l’esercizio fisico nelle ore prima di andare a letto. L’esercizio fisico svolto durante la giornata può invece aiutare a risolvere l’insonnia. ■ Andare a letto solo quando si ha sonno. Se dopo 15-20 minuti non abbiamo preso sonno, è inutile invocare l’arrivo di Morfeo o contare le pecorelle. Dobbiamo uscire dal letto e dedicarci a qualche attività rilassante. È fondamentale che il letto e la camera non vengano associati all’ansia del non dormire. COSA FARE Una terapia senza farmaci Esistono alcune tecniche che chi soffre di insonnia può adottare sotto il controllo di un terapista del sonno (una figura purtroppo non molto diffusa). Fanno parte della cosiddetta “terapia cognitivocomportamentale”, che ha un’efficacia meno immediata dei farmaci ma in compenso con risultati a lungo termine. Consiste in diversi interventi. Restrizione del sonno. Mira a limitare le ore che passiamo a letto: il paziente segue una rigida tabella di orari di riposo e di sveglia, in cui il tempo da passare a letto è ristretto alle ore che il paziente di solito dorme. Chi dorme cinque ore non ne deve passare sette a letto. Lo scopo è quello di riportare il paziente a un sonno regolare attraverso parziali privazioni di sonno, che inducono a ricollegare il letto al concetto di riposo. Controllo degli stimoli. Si cerca di disinnescare nel cervello l’associazione tra l’idea del letto e quella dell’incapacità di addormentarsi. La camera da letto non deve essere utilizzata per nessun altro scopo se non dormire. Intervento cognitivo. Il terapista cerca di identificare quali sono le false credenze e le paure del paziente che riguardano lo stare sveglio e di sostituirle con idee e aspettative giuste riguardo al sonno e alla sua perdita. Tecniche di rilassamento. Il paziente impara a riconoscere e a controllare la tensione muscolare, regolare il respiro e placare l’ansia attraverso tecniche che poi può ripetere da solo. ´ ´ È utile ridurre le ore passate a letto. All’inizio vi sentirete più stanchi, perché parte del poco tempo lo avrete trascorso per addormentarvi. Poi il debito di sonno servirà a farvi cadere più facilmente nelle braccia di Morfeo. ´ test salute 78 Febbraio 2009 ´ 21