PROBLEMI COMPORTAMENTALI NEL CUCCIOLO PREVENZIONE DEI PROBLEMI COMPORTAMENTALI Manuela Michelazzi, DVM, PhD Specialista in Etologia Applicata e Benessere Animale L’ETOGRAMMA L’ETOGRAMMA COMPRENDE LA GAMMA COMPLETA DELLE REAZIONI NORMALI NORMALITA’ vs. ANORMALITA’ COMPORTAMENTO Caratteristiche individuali genetiche FASI DI SVILUPPO ED ESPERIENZE AMBIENTE DI VITA Fattori ambientali APPRENDIMENTO PROBLEMA COMPORTAMENTALE •COMPORTAMENTO ANORMALE (legato a situazioni anormali scatenanti) • COMPORTAMENTO NORMALE IN CONTESTO INAPPROPRIATO (disagio per il proprietario) • COMPORTAMENTO NORMALE ANORMALE (in seguito a stress e frustrazione) PAURA LA PAURA E’ UN’EMOZIONE GENERATA IN RISPOSTA A CERTI STIMOLI CHE L’INDIVIDUO PERCEPISCE COME POTENZIALMENTE PERICOLOSI E AI QUALI RISPONDE O CON LA FUGA O CON L’IMMOBILITA’ O CON COMPORTAMENTI DIFENSIVI E’ ADATTATIVA PERCHE’ LA PAURA E’ ADATTATIVA ? L’ANIMALE IMPARA AD EVITARE QUEI DETERMINATI STIMOLI CHE LO HANNO SPAVENTATO UN COMPORTAMENTO SELEZIONATO NELLA PRIMA FASE DI UN EVENTO PAUROSO VERRÀ IN SEGUITO SELEZIONATO ANCORA A CONDIZIONE CHE NELLA PRIMA SITUAZIONE ABBIA AVUTO SUCCESSO PAURA RISPOSTE NORMALI ALLA PAURA La maggior parte dei problemi comportamentali correlati alla paura rientra nelle normali risposte adattative (non sono patologiche) RISPOSTE ANORMALI ALLA PAURA • Si hanno quando il pattern comportamentale non e’ adattivo per quella specie • I cambiamenti neuro-anatomici e fisiologici fanno sì che la risposta correlata alla paura inizi automaticamente ad ogni stimolo prevedibile • Generalizzazione della risposta PAURA = PROBLEMA LA PAURA PUO’ INTERFERIRE: SUL RAPPORTO UOMO-ANIMALE (paura di viaggiare in macchina), SULLA SALUTE DELL’ANIMALE (paura del veterinario) PUO’ ARRECARE DANNI ALL’ANIMALE O AD ALTRI ANIMALI (fuga, aggressività difensiva) PAURA: cause INADEGUATA ABITUAZIONE (corretta esposizione nel periodo di socializzazione) ESPERIENZE NEGATIVE PAURE ISTINTIVE INFLUENZE SOCIALI (le risposte delle persone nei confronti dell’animale pauroso possono influenzare le sue successive reazioni davanti allo stesso stimolo scatenante. Per es. punizione o rinforzo) PAURA LE PAURE PIÙ COMUNI • Paure di luoghi o cose (es. traffico) • Paure delle persone (spesso estranei) • Paura della macchina • Paura del veterinario Come si manifesta la paura ? PAURA POSTURE E MIMICA COMPORTAMENTI IRRIGIDIMENTO (inibizione comportamentale – per es. gatto in ambulatorio) FUGA AGITAZIONE (possono subentrare attività di sostituzione come l’autotoelettatura. Può essere il sintomo di un conflitto motivazionale) COMBATTIMENTO (aggressione difensiva) PAURA PAURA CONOSCERE LE CAUSE PUO’ CONTRIBUIRE A CAMBIARE IL GRADO DI COMPRENSIONE DEL PROPRIETARIO RELATIVAMENTE AL COMPORTAMENTO DELL’ANIMALE (maggiore collaborazione) FOBIA E’ UNA PAURA IMPROVVISA, ECCESSIVA E PROFONDA I SINTOMI RIMANGONO ANCHE DOPO LA SCOMPARSA DELLO STIMOLO E TALVOLTA LA REAZIONE FOBICA PUO’ INNESCARSI ANCHE IN ASSENZA DI UNO SPECIFICO STIMOLO SI PUO’ AVERE UNA GENERALIZZAZIONE DELLA RISPOSTA FOBICA VERSO STIMOLI CORRELATI E NON CORRELATI PAURA FOBIA risposta adattativa interferisce con il normale funzionamento dell’organismo LE FOBIE PIÙ COMUNI • Fobie dei rumori • Temporali • Luoghi o cose • Persone (spesso estranei) FOBIA RISPOSTE ESAGERATE AL RUMORE, IMPROVVISE, INTENSE E NON GRADUALI, CHE SI MANIFESTANO COME UN FORTE IMPULSO A SOTTRARSI E A FUGGIRE O COME COMPORTAMENTI ANSIOSI ASSOCIATI ALL’ATTIVAZIONE DEL SISTEMA SIMPATICO (K. Overall, 1997) FOBIA SINTOMI Aumento stato vigilanza Ansimazione, affanno leccarsi le labbra, sbadigliare Tremori Aumento o riduzione dell’attività locomotoria NEI CASI ESTREMI GLI ANIMALI MANIFESTANO STATI DI PANICO ( sono insensibili al dolore e a stimoli sociali e reagiscono in modo esagerato al rumore. Talvolta il comportamento di fuga è violento) Nascondersi Minzione / defecazione Vomito Distruzione Vocalizzazioni Fuga PREVENIRE PAURE E FOBIE Tutto ciò che non si conosce fa paura: la migliore prevenzione è far conoscere ai cuccioli una grande varietà di persone, cose e situazioni Se un cucciolo ha paura di qualcosa o di qualcuno, non deve essere forzato ma abituato molto gradualmente La paura delle persone e degli altri cani, in un cucciolo o in un cane adulto, deve rappresentare un campanello di allarme: chiedete aiuto al vostro veterinario ANSIA DA SEPARAZIONE PROBLEMI CHE SI RIFERISCONO ALLA SEPARAZIONE, CARATTERIZZATI DA UN ALTO LIVELLO DI ANSIA PRIMA DELL’ALLONTANAMENTO DI UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA E CONSEGUENTI REAZIONI COMPORTAMENTALI, IN ASSENZA DI QUESTA FIGURA (es. VOCALIZZAZIONE, ELIMINAZIONE INAPPROPRIATA, DISTRUTTIVITA’ E SALIVAZIONE ECCESSIVA) (Horwitz, Heath, Mills, 2002) Negli USA dal 20% al 30 % dei cani visitati presso le cliniche comportamentali In america hanno riportato una diagnosi di Ansia da separazione ANSIA DA SEPARAZIONE CAUSE ALLONTANAMENTO PREMATURO DALLA MAMMA ATTACCAMENTO PATOLOGICO AL PROPRIETARIO ESPERIENZE TRAUMATICHE MENTRE ERA DA SOLO CAMBIAMENTI A LIVELLO FAMILIARE ADOZIONE DA CANILE: perdita figura primaria di attaccamento, e sviluppo di una forma di attaccamento insicuro ai successivi proprietari (Serpell, 1999; Tuber, 1999) ANSIA DA SEPARAZIONE SINTOMI Comportamenti che si possono manifestare subito dopo l’uscita del proprietario (normalmente entro 30 minuti) Può essere presente un solo sintomo o più sintomi insieme Possiamo avere forme lievi con sintomi non eccessivamente evidenti o forme gravi che possono arrivare a dei veri e propri attacchi di panico con pericolo per la vita dell’animale ANSIA DA SEPARAZIONE SINTOMI ELIMINAZIONE DI URINA E/O FECI DEPRESSIONE COMPORTAMENTALE ANORESSIA DISTURBI GASTRO-INTESTINALI AUTOTRAUMATISMI (granuloma da leccamento, grattarsi o leccarsi di continuo) DISTRUTTIVITA’ VOCALIZZAZIONI GRATTARE/ROSICCHIARE PORTA E FINESTRE ECCESSIVE FESTE AL RIENTRO DEL PROPRIETARIO PREVENIRE I PROBLEMI DA SEPARAZIONE Non rispondere a tutte le richieste di attenzione del cane, neppure se è un cucciolo Non dare mai attenzione al cane se abbaia o uggiola Evitare di sgridare o punire il cane se ha sporcato o distrutto qualcosa durante la vostra assenza INSEGNARE AL CUCCIOLO A RIMANERE A CASA DA SOLO Questo problema comportamentale può avere notevoli ripercussioni sul benessere del cane e anche del proprietario (alterazione del rapporto) AGGRESSIONE SI RIFERISCE ALLE MANIFESTAZIONI DELL’AGGRESSIVITA’ CIOE’ AI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI COMPORTAMENTO CHE PROVOCA UN DANNO ALL’INTEGRITA’ FISICA ( PSICHICA) O ALLA LIBERTA’ DI UN ALTRO INDIVIDUO (Heyner, ’77; Eibl-Eibesfeldt ’84) OFFENSIVA Un cane mette in atto, senza essere provocato, un tentativo di conquistare alcune risorse a spese di un altro soggetto (es. aggressività correlata allo status e competitiva, aggressività intraspecifica e aggressività predatoria) DIFENSIVA Aggressione da parte di una “vittima” verso un altro soggetto percepito come istigatore o minaccia (es. aggressività da paura, aggressività territoriale/difensiva, aggressività protettiva, aggressività da dolore/irritazione e aggressività materna) AGGRESSIVITA’ MOTIVAZIONE CHE INFLUENZA LA PREDISPOSIZIONE DELL’ANIMALE A COMPORTARSI AGGRESSIVAMENTE NON SEMPRE SFOCIA IN AGGRESSIONE La motivazione aggressiva è comunque il risultato di complesse interazioni fra le determinanti biologiche dell’individuo e i fattori ambientali ( stimoli, esperienze ) che ne regolano l’ espressione AGGRESSIVITA’ Cattiveria TERMINE ANTROPOMORFICO, UTILIZZATO IN MODO IMPROPRIO PERCHE’ IMPLICA UN’INTENZIONE DI MALANIMO, DIFFICILE DA CONCEPIRE NEL CANE. IN REALTA’ SPESSO NOI SIAMO INCAPACI DI COMPRENDERE LE SUE MOTIVAZIONI AGGRESSIVITA’ In termini evolutivi l’aggressività svolge una funzione adattativa che offre vantaggi all’individuo (gli individui che la mettono in atto si guadagnano l’accesso alle risorse e hanno maggior successo nel riprodurre i propri geni) AGGRESSIVITA’ Può essere definita come un’appropriata (aggressione al ladro) o inappropriata (aggressione agli amici del proprietario) minaccia o sfida che si risolve con il combattimento o con la resa (Immelmann e Beer, ’89). I cani che manifestano aggressività inappropriata e fuori dal contesto non sono cani “maleducati” o non educati, ma sono clinicamente anormali e vanno trattati come tali (K. Overall, 2001). AGGRESSIVITA’ Esistono 2 tipologie di cani: A) Quelli che esibiscono un NORMALE comportamento aggressivo (si tratta di cani che si comportano aggressivamente in situazioni che giustificano l’uso dell’aggressività e sono capaci di INIBIRE l’aggressione o MODIFICARE la loro risposta in base alla minaccia che hanno davanti) B) Quelli che esibiscono un ANORMALE comportamento aggressivo (sono cani che percepiscono minacce laddove non ci sono e hanno difficoltà a modificare la loro risposta nei confronti della minaccia nel momento in cui essa cambia. Questi cani costituiscono un RISCHIO EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE Genetica LA BASE GENETICA DELLA REATTIVITA’ DI ALCUNE FORME DI AGGRESSIVITA’ E’ OGGI BEN STABILITA: IL CANE NASCE CON UN TEMPERAMENTO DEFINITO E UN POTENZIALE AGGRESSIVO E REATTIVO CHE NON SI PUO’ NE’ NEGARE NE’ TRASCURARE. SARA’ DIFFICILE MODIFICARE E TRATTARE ALCUNE AGGRESSIONI. TUTTAVIA, NON E’ PERCHE’ L’AGGRESSIONE HA UNA BASE GENETICA CHE SI POSSA AFFERMARE CHE ESISTONO RAZZE PERICOLOSE. QUESTA DEDUZIONE E’ PRIVA DI FONDAMENTO SCIENTIFICO (E’ IMPOSSIBILE CHE TUTTI I CANI DI UNA STESSA RAZZA CONDIVIDANO LE STESSE CARATTERISTICHE BIOLOGICHE, PER ESEMPIO AGGRESSIVE). NON CI SONO RAZZE AGGRESSIVE E NON AGGRESSIVE, SEMMAI IN OGNI RAZZA C’E’ UNA PROPORZIONE VARIABILE DI INDIVIDUI CHE PRESENTANO ALCUNE FORME DI AGGRESSIVITA’ E REATTIVITA’. EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE Alcune razze sono più predisposte di altre verso determinati tipi di aggressività in quanto i comportamenti anormali da loro messi in atto possono essere l’estremizzazione di alcuni comportamenti per le quali sono state selettivamente allevate (es. cane da guardia: aggr. territoriale; cane da caccia: aggr. predatoria). • Nessuna razza è però immune da questo tipo di problema. Le dimensioni la potenza/forza, lo spessore mandibolare sono più importanti della razza. EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE Ambiente Condizionamento (risposta che dà il proprietario quando il cane manifesta un comportamento aggressivo) Ormoni Training (forme di addestramento atte ad esaltare l’aggressività; combattimenti fra cani) EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE PATOLOGIE PATOLOGIE: - Anomalie sviluppo (idrocefalo, shunt epatico) - Disordini metabolici (diabete, encefalopatia epatica) - Neuroendocrinopatie (ipotiroidismo) - Malattie infiammatorie (rabbia) - Patologie che inducono dolore (otiti, problemi articolari) - Problemi neurologici (npl intracranica) EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE NEUROTRASMETTITORI L’aggressività sembra essere influenzata da cambiamenti a livello serotoninergico Viene segnalata in soggetti che hanno livelli di serotonina bassi Genetica EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE • MOLTO SPESSO UN CANE MANIFESTA AGGRESSIVITA’ PERCHE’ E’ UN SOGGETTO ANSIOSO O HA PAURA. SI TROVA PERCIO’ IN UNO STATO D’EMERGENZA E METTE IN ATTO UN COMPORTAMENTO DI Neurotrasmettitori DEFAULT Patologie ASPETTIAPPRENDIMENTO CHE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO APPRENDIMENTO DOMINANZA ASPETTIAPPRENDIMENTO CHE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO APPRENDIMENTO Più il cane verifica che comportandosi in modo aggressivo ottiene il controllo della situazione, più aumenta la probabilità che in futuro, in circostanze simili, scelga di comportarsi allo stesso modo DOMINANZA Spesso i termini “AGGRESSIVITA’ ” e “DOMINANZA” vengono utilizzati come fossero dei sinonimi IL CANE DOMINANTE UTILIZZA POSTURE E COMPORTAMENTI RITUALIZZATI. PUO’ ANCHE RICORRERE ALL’AGGRESSIONE UNA NORMALE GERARCHIA DI DOMINANZA MANTIENE UN ORDINE SOCIALE (cibo, luogo di riposo,ecc.) ALL’INTERNO DEL BRANCO, RIDUCENDO O INIBENDO I CONFLITTI FRA I SUOI MEMBRI OGNI CANE, INDIPENDENTEMENTE DAL RANGO SOCIALE, PUO’ MANIFESTARE COMPORTAMENTI AGGRESSIVI UN CANE AGGRESSIVO PUO’ NON ESSERE DOMINANTE DOMINANZA La dominanza è in realtà questione di conquistare o perdere risorse e non di raggiungere uno status più alto (Overall, 97). Ecco perché alcuni cani diventano aggressivi se si cerca di farli scendere dal divano, oppure difendono giochi e cibo. VALUTAZIONE DEL RISCHIO L’aggressività del cane è il più comune problema comportamentale osservato ed è certamente il più pericoloso per le implicazioni emozionali e sociali che porta con sè. Può avere gravi conseguenze sul rapporto uomo-cane e sulla salute pubblica. VALUTAZIONE DEL RISCHIO Valutazione della pericolosità E’ LA STIMA DEL PERICOLO PER UNA VITTIMA POTENZIALE. UN CANE E’ DETTO PERICOLOSO QUANDO METTE IN PERICOLO L’INTEGRITA’ FISICA O PSICHICA DI UNA PERSONA O DI UN ALTRO CANE VALUTAZIONE DEL RISCHIO PREVEDIBILITA AGGRESSIONE PREVEDIBILE: PRESENZA DI UNA CHIARA FASE DI MINACCIA CHE PRECEDE L’ATTACCO AGGRESSIONE POCO PREVEDIBILE: LA FASE DI MINACCIA E’ POCO IDENTIFICABILE O E’ SIMULTANEA ALL’ATTACCO AGGRESSIONE IMPREVEDIBILE: ATTACCO IMMEDIATO SENZA ALCUN PREAVVISO VALUTAZIONE DEL RISCHIO CAPACITA’ DEL PROPRIETARIO DI LEGGERE E INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL CANE L’analisi della mimica e delle posture è evocatrice delle intenzioni del cane. La decodificazione di questi atteggiamenti consentirà di impostare una prevenzione adeguata ed evitare di farsi morsicare. VALUTAZIONE DEL RISCHIO CAPACITA’ DEL PROPRIETARIO DI LEGGERE E INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL CANE I PROPRIETARI DEVONO CAPIRE CHE IL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO DEL CANE NON INCLUDE SOLO MORSI, MA ANCHE SNAP E MINACCE E TUTTA UNA SERIE DI ALTRI SEGNALI LA SCALA DELL’AGGRESSIVITA’: COME UN CANE REAGISCE ALLO STRESS E ALLA MINACCIA IL PROPRIETARIO DEVE SAPERE CHE RINGHIO, SNAP E MORSO SONO LE STRATEGIE CHE RAPPRESENTANO I LIVELLI PIU’ ALTI DELLA SCALA E INDICANO CHE IL CANE E’ STRESSATO E SI SENTE MINACCIATO ATTENZIONE PERO’ A NON INTERPRETARE IN MODO SBAGLIATO ALCUNI DI QUESTI SEGNALI (ES. PANCIA ALL’ARIA). VALUTAZIONE DEL RISCHIO NON LASCIARE MAI SOLO UN BAMBINO CON UN ANIMALE SENZA LA SUPERVISIONE DI UN ADULTO I BAMBINI NON SONO IN GRADO DI OSSERVARE E INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL LINGUAGGIO POSTURALE DEL CANE IL RISCHIO DI INCIDENTI PUÒ AUMENTARE QUANDO SONO PRESENTI BAMBINI ( urla e movimenti improvvisi ) Insegnare ai bambini a interpretare correttamente il linguaggio dei cani (vocalizzazioni, mimica, posture) Insegnare ai bambini ad evitare situazioni di eventuale aggressività. VALUTAZIONE DEL RISCHIO COMPONENTI PSICO-BIOLOGICHE DELL’INDIVIDUO Per es. umore, emozioni, percezioni, reazioni neurovegetative CONTESTO E CIRCOSTANZE DELL’AGGRESSIONE GESTIRE L’AGGRESSIVITA’ TRA LA TELEFONATA DEL CLIENTE E LA VISITA COMPORTAMENTALE PASSA SPESSO UN INTERVALLO DI TEMPO DURANTE IL QUALE I RISCHI DEVONO ESSERE RIDOTTI AL MINIMO L’aggressività non può essere curata, ma può essere efficacemente controllata e prevenuta GESTIRE L’AGGRESSIVITA’ PRIMO INTERVENTO: Individuare tutte le situazioni che stimolano una reazione aggressiva nel cane ed evitare che si ripetano Tenere i bambini lontani dal cane Evitare le punizioni fisiche Apportare le necessarie modificazioni ambientali (tavolo, divano) Considerare l’ausilio di una sistemazione temporanea in pensione GESTIRE L’AGGRESSIVITA’ Il proprietario deve essere informato delle proprie responsabilità (limitare l’accesso in casa a persone estranee, evitare che il cane rimanga incustodito fuori dalla proprietà, impiego di guinzaglio, museruola in ambiente esterno) PREVENIRE L’AGGRESSIVITA’ Controllo allevamenti Educazione e responsabilizzazione dei proprietari Ruolo educativo veterinari Prevenzione presso le scuole Far fare al cane adeguato esercizio fisico giornaliero Seguire la regola della gestione delle risorse: il cane deve sempre aspettare il permesso per avere cibo, giochi, carezze e attenzione (il proprietario deve prendere l’iniziativa nelle interazioni) Far socializzare il cane fin da cucciolo con diversi tipi di persone, agli altri cani e agli altri animali domestici Aggressività intraspecifica TRA CANI FAMILIARI TRA NON CANI FAMILIARI AGGRESSIVITA’ TRA CANI FAMILIARI L’INTERVENTO DEL PROPRIETARIO PUO’ ESSERE LO STIMOLO SCATENANTE L’AGGRESSIONE (COMPETIZIONE PER LE SUE ATTENZIONI) E’ DETTA AGGRESSIVITA’ SOCIALE, O RIVALITA’ TRA FRATELLI COMPARE IN SITUAZIONI CHE INCLUDONO LA COMPETIZIONE PER RISORSE IMPORTANTI TENDENZA DEL PROPRIETARIO A SOSTENERE LA VITTIMA E A PUNIRE L’AGGRESSORE AGGRESSIVITA’ TRA CANI FAMILIARI NON TUTTE LE VALUTARE SE L’AGGRESSIONE SI RIDUCE DAVANTI AI SEGNALI DI PACIFICAZIONE DEL CANE SUBORDINATO VALUTAZIONE DI EVENTUALI PROBLEMI CLINICI SOTTOSTANTI ANALISI DELLA MIMICA FACCIALE E DELLE POSTURE PER INDIVIDUARE ANCHE LA PRESENZA DI ANSIA O PAURA SOTTOSTANTE FORME DI AGGRESSIVITÀ INTRASPECIFICA DEVONO NECESSARIAMENTE ESSERE BASATE SU UN CONFLITTO GERARCHICO AGGRESSIVITA’ TRA CANI FAMILIARI L’AGGRESSIVITA’ INTRASPECIFICA PUO’ ANCHE ESSERE CORRELATA ALL’ANSIA SE PER UN CANE E’ SUFFICIENTE LA VISTA DELL’ALTRO CANE PER ATTACCARLO, IL SUO ATTEGGIAMENTO AGGRESSIVO NON E’ IN RISPOSTA AD UNA MINACCIA (COMPORTAMENTO NORMALE) MA E’ UN COMPORTAMENTO INAPPROPRIATO (PATOLOGICO) AGGRESSIVITA’ TRA CANI NON FAMILIARI SI VERIFICA QUANDO: UNO DEI DUE CANI E’ IMPAURITO/ANSIOSO UNO DEI DUE CANI HA AVUTO PRECEDENTI ESPERIENZE TRAUMATICHE (è stato a sua volta aggredito) O HA AVUTO UNA INADEGUATA SOCIALIZZAZIONE MOLTI INCIDENTI SI VERIFICANO QUANDO I CANI SONO AL GUINZAGLIO E’ PIU’ FREQUENTE RISPETTO ALLA PRECEDENTE I CONFLITTI INTERESSANO SOPRATTUTTO CANI MASCHI PREVENIRE LE LITI FRA CANI L’AGGRESSIVITÀ INTRASPECIFICA È UN PROBLEMA CHE DEVE ESSERE AFFRONTATO: CHIEDETE AL VOSTRO VETERINARIO NON INTERROMPERE IL CONFLITTO METTENDOSI IN MEZZO AI CANI PER EVITARE AGGRESSIVITA’ RIDIRETTA NEI LUOGHI PUBBLICI, CONTROLLO DEI CANI CHE HANNO GIA’ MANIFESTATO AGGRESSIVITA’ (guinzaglio, museruola, capezzina) EVITARE DI TRASMETTERE AL CANE SEGNALI DI PAURA / TENSIONE QUANDO SI INCONTRA UN ALTRO CANE PREVENIRE LE LITI FRA CANI NELLE ZONE AFFOLLATE E NEGLI SPAZI RISTRETTI EVITARE DI FAR AVVICINARE FRONTALMENTE DUE CANI AL GUINZAGLIO NELLE SITUAZIONI IN CUI I CANI SONO LIBERI, LASCIATE AI CANI LA POSSIBILITÀ DI CONOSCERSI TRANQUILLAMENTE FAVORIRE LA CORRETTA SOCIALIZZAZIONE PER EVITARE ESPERIENZE NEGATIVE O MANCANZA DI ESPERIENZA CON ALTRI CANI