Prevenzione dei problemi comportamentali

PROBLEMI
COMPORTAMENTALI
NEL CUCCIOLO
PREVENZIONE DEI
PROBLEMI COMPORTAMENTALI
Manuela Michelazzi, DVM, PhD
Specialista in Etologia Applicata e Benessere Animale
L’ETOGRAMMA
L’ETOGRAMMA COMPRENDE LA GAMMA COMPLETA
DELLE REAZIONI NORMALI
NORMALITA’ vs. ANORMALITA’
COMPORTAMENTO
Caratteristiche
individuali
genetiche
FASI DI
SVILUPPO ED
ESPERIENZE
AMBIENTE
DI VITA
Fattori
ambientali
APPRENDIMENTO
PROBLEMA COMPORTAMENTALE
•COMPORTAMENTO
ANORMALE (legato a
situazioni anormali
scatenanti)
• COMPORTAMENTO
NORMALE IN CONTESTO
INAPPROPRIATO (disagio per
il proprietario)
• COMPORTAMENTO
NORMALE
ANORMALE
(in seguito a stress e
frustrazione)
PAURA
LA PAURA E’ UN’EMOZIONE GENERATA IN RISPOSTA A CERTI
STIMOLI CHE L’INDIVIDUO PERCEPISCE COME POTENZIALMENTE
PERICOLOSI E AI QUALI RISPONDE O CON LA FUGA O CON
L’IMMOBILITA’ O CON COMPORTAMENTI DIFENSIVI
E’ ADATTATIVA
PERCHE’ LA PAURA E’ ADATTATIVA ?
L’ANIMALE IMPARA AD EVITARE QUEI DETERMINATI
STIMOLI CHE LO HANNO SPAVENTATO
UN COMPORTAMENTO SELEZIONATO NELLA PRIMA FASE
DI UN EVENTO PAUROSO VERRÀ IN SEGUITO
SELEZIONATO ANCORA A CONDIZIONE CHE NELLA PRIMA
SITUAZIONE ABBIA AVUTO SUCCESSO
PAURA
RISPOSTE NORMALI ALLA PAURA
La maggior parte dei problemi
comportamentali correlati alla paura
rientra nelle normali risposte adattative
(non sono patologiche)
RISPOSTE ANORMALI ALLA PAURA
• Si hanno quando il pattern comportamentale non e’ adattivo
per quella specie
• I cambiamenti neuro-anatomici e fisiologici fanno sì che la
risposta correlata alla paura inizi automaticamente ad ogni
stimolo prevedibile
• Generalizzazione della risposta
PAURA = PROBLEMA
LA PAURA PUO’ INTERFERIRE:
SUL RAPPORTO UOMO-ANIMALE (paura di viaggiare
in macchina),
SULLA SALUTE DELL’ANIMALE (paura del veterinario)
PUO’ ARRECARE DANNI ALL’ANIMALE O AD ALTRI
ANIMALI (fuga, aggressività difensiva)
PAURA: cause
INADEGUATA ABITUAZIONE (corretta
esposizione nel periodo di socializzazione)
ESPERIENZE NEGATIVE
PAURE ISTINTIVE
INFLUENZE SOCIALI (le risposte delle
persone nei confronti dell’animale pauroso
possono influenzare le sue successive
reazioni davanti allo stesso stimolo
scatenante. Per es. punizione o rinforzo)
PAURA
LE PAURE PIÙ COMUNI
• Paure di luoghi o cose (es. traffico)
• Paure delle persone (spesso estranei)
• Paura della macchina
• Paura del veterinario
Come si manifesta la paura ?
PAURA
POSTURE
E MIMICA
COMPORTAMENTI
 IRRIGIDIMENTO (inibizione
comportamentale – per es.
gatto in ambulatorio)
 FUGA
 AGITAZIONE (possono
subentrare attività di
sostituzione come
l’autotoelettatura. Può essere il
sintomo di un conflitto
motivazionale)
 COMBATTIMENTO
(aggressione difensiva)
PAURA
PAURA
CONOSCERE LE CAUSE PUO’
CONTRIBUIRE A
CAMBIARE IL GRADO DI
COMPRENSIONE DEL
PROPRIETARIO
RELATIVAMENTE AL
COMPORTAMENTO
DELL’ANIMALE (maggiore
collaborazione)
FOBIA
E’ UNA PAURA IMPROVVISA, ECCESSIVA E PROFONDA
I SINTOMI RIMANGONO ANCHE DOPO LA SCOMPARSA DELLO
STIMOLO E TALVOLTA LA REAZIONE FOBICA PUO’ INNESCARSI
ANCHE IN ASSENZA DI UNO SPECIFICO STIMOLO
SI PUO’ AVERE UNA GENERALIZZAZIONE DELLA RISPOSTA
FOBICA VERSO STIMOLI CORRELATI E NON CORRELATI
PAURA
FOBIA
risposta adattativa
interferisce con il normale
funzionamento dell’organismo
LE FOBIE PIÙ COMUNI
• Fobie dei rumori
• Temporali
• Luoghi o cose
• Persone (spesso estranei)
FOBIA
RISPOSTE ESAGERATE AL RUMORE,
IMPROVVISE, INTENSE E NON
GRADUALI, CHE SI MANIFESTANO COME
UN FORTE IMPULSO A SOTTRARSI E A
FUGGIRE O COME COMPORTAMENTI
ANSIOSI ASSOCIATI ALL’ATTIVAZIONE
DEL SISTEMA SIMPATICO (K. Overall, 1997)
FOBIA
SINTOMI
Aumento stato vigilanza
Ansimazione, affanno
leccarsi le labbra, sbadigliare
Tremori
Aumento o riduzione
dell’attività locomotoria
NEI CASI ESTREMI GLI ANIMALI
MANIFESTANO STATI DI PANICO (
sono insensibili al dolore e a stimoli
sociali e reagiscono in modo
esagerato al rumore. Talvolta il
comportamento di fuga è violento)
Nascondersi
Minzione / defecazione
Vomito
Distruzione
Vocalizzazioni
Fuga
PREVENIRE PAURE E FOBIE
Tutto ciò che non si conosce fa
paura: la migliore prevenzione è far
conoscere ai cuccioli una grande
varietà di persone, cose e
situazioni
Se un cucciolo ha paura di qualcosa
o di qualcuno, non deve essere
forzato ma abituato molto
gradualmente
La paura delle persone e degli altri
cani, in un cucciolo o in un cane
adulto, deve rappresentare un
campanello di allarme: chiedete
aiuto al vostro veterinario
ANSIA DA SEPARAZIONE
PROBLEMI CHE SI RIFERISCONO ALLA SEPARAZIONE,
CARATTERIZZATI DA UN ALTO LIVELLO DI ANSIA PRIMA
DELL’ALLONTANAMENTO DI UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA E
CONSEGUENTI REAZIONI COMPORTAMENTALI, IN ASSENZA DI
QUESTA FIGURA (es. VOCALIZZAZIONE, ELIMINAZIONE
INAPPROPRIATA, DISTRUTTIVITA’ E SALIVAZIONE ECCESSIVA)
(Horwitz,
Heath, Mills, 2002)
Negli USA dal 20% al 30 % dei cani visitati presso le cliniche
comportamentali
In america hanno riportato una diagnosi di Ansia da
separazione
ANSIA DA SEPARAZIONE
CAUSE
ALLONTANAMENTO PREMATURO
DALLA MAMMA
ATTACCAMENTO PATOLOGICO
AL PROPRIETARIO
ESPERIENZE TRAUMATICHE
MENTRE ERA DA SOLO
CAMBIAMENTI A LIVELLO
FAMILIARE
ADOZIONE DA CANILE: perdita figura primaria di
attaccamento, e sviluppo di una forma di attaccamento
insicuro ai successivi proprietari (Serpell, 1999; Tuber, 1999)
ANSIA DA SEPARAZIONE
SINTOMI
 Comportamenti che si possono
manifestare subito dopo l’uscita del
proprietario (normalmente entro 30
minuti)
 Può essere presente un solo
sintomo o più sintomi insieme
 Possiamo avere forme lievi con
sintomi non eccessivamente
evidenti o forme gravi che possono
arrivare a dei veri e propri attacchi
di panico con pericolo per la vita
dell’animale
ANSIA DA SEPARAZIONE
SINTOMI
ELIMINAZIONE DI URINA E/O FECI
DEPRESSIONE COMPORTAMENTALE
ANORESSIA
DISTURBI GASTRO-INTESTINALI
AUTOTRAUMATISMI (granuloma da leccamento,
grattarsi o leccarsi di continuo)
DISTRUTTIVITA’
VOCALIZZAZIONI
GRATTARE/ROSICCHIARE PORTA E FINESTRE
ECCESSIVE FESTE AL RIENTRO DEL PROPRIETARIO
PREVENIRE I PROBLEMI DA
SEPARAZIONE
Non rispondere a tutte le richieste di attenzione del
cane, neppure se è un cucciolo
Non dare mai attenzione al cane se abbaia o uggiola
Evitare di sgridare o punire il cane se ha sporcato o
distrutto qualcosa durante la vostra assenza
INSEGNARE AL CUCCIOLO A RIMANERE A CASA DA SOLO
Questo problema comportamentale può avere
notevoli ripercussioni sul benessere del
cane e anche del proprietario (alterazione
del rapporto)
AGGRESSIONE
SI RIFERISCE ALLE MANIFESTAZIONI DELL’AGGRESSIVITA’ CIOE’
AI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
COMPORTAMENTO CHE PROVOCA UN DANNO ALL’INTEGRITA’
FISICA ( PSICHICA) O ALLA LIBERTA’ DI UN ALTRO INDIVIDUO (Heyner,
’77; Eibl-Eibesfeldt ’84)
OFFENSIVA
Un cane mette in atto, senza
essere provocato, un
tentativo di conquistare
alcune risorse a spese di un
altro soggetto (es.
aggressività correlata allo
status e competitiva,
aggressività intraspecifica e
aggressività predatoria)
DIFENSIVA
Aggressione da parte di una
“vittima” verso un altro soggetto
percepito come istigatore o
minaccia (es. aggressività da
paura, aggressività
territoriale/difensiva, aggressività
protettiva, aggressività da
dolore/irritazione e aggressività
materna)
AGGRESSIVITA’
MOTIVAZIONE CHE INFLUENZA LA
PREDISPOSIZIONE DELL’ANIMALE A
COMPORTARSI AGGRESSIVAMENTE
NON SEMPRE SFOCIA IN
AGGRESSIONE
La motivazione aggressiva è
comunque il risultato di
complesse interazioni fra le
determinanti biologiche
dell’individuo e i fattori ambientali
( stimoli, esperienze ) che ne
regolano l’ espressione
AGGRESSIVITA’
Cattiveria
TERMINE ANTROPOMORFICO,
UTILIZZATO IN MODO
IMPROPRIO PERCHE’ IMPLICA
UN’INTENZIONE DI MALANIMO,
DIFFICILE DA CONCEPIRE NEL
CANE. IN REALTA’ SPESSO NOI
SIAMO INCAPACI DI
COMPRENDERE LE SUE
MOTIVAZIONI
AGGRESSIVITA’
In termini evolutivi
l’aggressività svolge
una funzione adattativa
che offre vantaggi
all’individuo (gli individui
che la mettono in atto si
guadagnano l’accesso alle
risorse e hanno maggior
successo nel riprodurre i
propri geni)
AGGRESSIVITA’
Può essere definita come un’appropriata
(aggressione al ladro) o inappropriata
(aggressione agli amici del proprietario) minaccia
o sfida che si risolve con il combattimento o
con la resa (Immelmann e Beer, ’89).
I cani che manifestano aggressività inappropriata e
fuori dal contesto non sono cani “maleducati” o
non educati, ma sono clinicamente anormali e
vanno trattati come tali (K. Overall, 2001).
AGGRESSIVITA’
Esistono 2 tipologie di cani:
A) Quelli che esibiscono un
NORMALE comportamento
aggressivo (si tratta di cani
che si comportano
aggressivamente in situazioni
che giustificano l’uso
dell’aggressività e sono
capaci di INIBIRE
l’aggressione o
MODIFICARE la loro risposta
in base alla minaccia che
hanno davanti)
B) Quelli che esibiscono un
ANORMALE comportamento
aggressivo (sono cani che
percepiscono minacce laddove non
ci sono e hanno difficoltà a
modificare la loro risposta nei
confronti della minaccia nel
momento in cui essa cambia.
Questi cani costituiscono un
RISCHIO
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
Genetica
LA BASE GENETICA DELLA REATTIVITA’ DI ALCUNE FORME DI
AGGRESSIVITA’ E’ OGGI BEN STABILITA: IL CANE NASCE CON UN
TEMPERAMENTO DEFINITO E UN POTENZIALE AGGRESSIVO
E REATTIVO CHE NON SI PUO’ NE’ NEGARE NE’ TRASCURARE.
SARA’ DIFFICILE MODIFICARE E TRATTARE ALCUNE
AGGRESSIONI.
TUTTAVIA, NON E’ PERCHE’ L’AGGRESSIONE HA UNA BASE
GENETICA CHE SI POSSA AFFERMARE CHE ESISTONO RAZZE
PERICOLOSE. QUESTA DEDUZIONE E’ PRIVA DI FONDAMENTO
SCIENTIFICO (E’ IMPOSSIBILE CHE TUTTI I CANI DI UNA STESSA
RAZZA CONDIVIDANO LE STESSE CARATTERISTICHE
BIOLOGICHE, PER ESEMPIO AGGRESSIVE). NON CI SONO RAZZE
AGGRESSIVE E NON AGGRESSIVE, SEMMAI IN OGNI RAZZA C’E’
UNA PROPORZIONE VARIABILE DI INDIVIDUI CHE PRESENTANO
ALCUNE FORME DI AGGRESSIVITA’ E REATTIVITA’.
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
Alcune razze sono più predisposte di altre verso
determinati tipi di aggressività in quanto i comportamenti
anormali da loro messi in atto possono essere
l’estremizzazione di alcuni comportamenti per le quali sono
state selettivamente allevate (es. cane da guardia: aggr.
territoriale; cane da caccia: aggr. predatoria).
• Nessuna razza è però immune da questo tipo di
problema. Le dimensioni la potenza/forza, lo spessore
mandibolare sono più importanti della razza.
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
Ambiente
Condizionamento
(risposta che dà il
proprietario quando il cane
manifesta un
comportamento
aggressivo)
Ormoni
Training (forme di
addestramento atte ad
esaltare l’aggressività;
combattimenti fra cani)
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
PATOLOGIE
 PATOLOGIE:
- Anomalie sviluppo (idrocefalo,
shunt epatico)
- Disordini metabolici (diabete,
encefalopatia epatica)
- Neuroendocrinopatie
(ipotiroidismo)
- Malattie infiammatorie (rabbia)
- Patologie che inducono dolore
(otiti, problemi articolari)
- Problemi neurologici (npl
intracranica)
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
NEUROTRASMETTITORI
 L’aggressività sembra
essere influenzata da
cambiamenti a livello
serotoninergico
 Viene segnalata in
soggetti che hanno livelli di
serotonina bassi
Genetica
EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
• MOLTO SPESSO UN CANE
MANIFESTA AGGRESSIVITA’
PERCHE’ E’ UN SOGGETTO
ANSIOSO O HA PAURA. SI TROVA
PERCIO’ IN UNO STATO
D’EMERGENZA E METTE IN ATTO
UN COMPORTAMENTO DI
Neurotrasmettitori
DEFAULT
Patologie
ASPETTIAPPRENDIMENTO
CHE INFLUENZANO IL
COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
APPRENDIMENTO
DOMINANZA
ASPETTIAPPRENDIMENTO
CHE INFLUENZANO IL
COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
APPRENDIMENTO
Più il cane verifica che
comportandosi in modo
aggressivo ottiene il
controllo della
situazione, più aumenta
la probabilità che in
futuro, in circostanze
simili, scelga di
comportarsi allo stesso
modo
DOMINANZA
Spesso i termini “AGGRESSIVITA’ ” e “DOMINANZA”
vengono utilizzati come fossero dei sinonimi
IL CANE DOMINANTE UTILIZZA POSTURE E COMPORTAMENTI
RITUALIZZATI. PUO’ ANCHE RICORRERE ALL’AGGRESSIONE
UNA NORMALE GERARCHIA DI DOMINANZA MANTIENE UN ORDINE
SOCIALE (cibo, luogo di riposo,ecc.) ALL’INTERNO DEL BRANCO,
RIDUCENDO O INIBENDO I CONFLITTI FRA I SUOI MEMBRI
OGNI CANE, INDIPENDENTEMENTE DAL RANGO SOCIALE, PUO’
MANIFESTARE COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
UN CANE AGGRESSIVO PUO’ NON ESSERE DOMINANTE
DOMINANZA
La dominanza è in
realtà questione di
conquistare o perdere
risorse e non di
raggiungere uno status
più alto (Overall, 97).
Ecco perché alcuni cani
diventano aggressivi se
si cerca di farli scendere
dal divano, oppure
difendono giochi e cibo.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
L’aggressività del cane è il più
comune problema
comportamentale osservato ed è
certamente il più pericoloso per le
implicazioni emozionali e sociali
che porta con sè.
Può avere gravi conseguenze sul
rapporto uomo-cane e sulla salute
pubblica.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Valutazione della pericolosità
E’ LA STIMA DEL
PERICOLO PER UNA
VITTIMA POTENZIALE.
UN CANE E’ DETTO
PERICOLOSO QUANDO
METTE IN PERICOLO
L’INTEGRITA’ FISICA O
PSICHICA DI UNA PERSONA
O DI UN ALTRO CANE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
PREVEDIBILITA
 AGGRESSIONE PREVEDIBILE: PRESENZA DI UNA
CHIARA FASE DI MINACCIA CHE PRECEDE L’ATTACCO
 AGGRESSIONE POCO PREVEDIBILE: LA FASE DI
MINACCIA E’ POCO IDENTIFICABILE O E’
SIMULTANEA ALL’ATTACCO
 AGGRESSIONE IMPREVEDIBILE: ATTACCO IMMEDIATO
SENZA ALCUN PREAVVISO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
CAPACITA’ DEL PROPRIETARIO
DI LEGGERE E INTERPRETARE
CORRETTAMENTE IL CANE
L’analisi della mimica e delle
posture è evocatrice delle
intenzioni del cane.
La decodificazione di questi
atteggiamenti consentirà di
impostare una prevenzione
adeguata ed evitare di farsi
morsicare.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
CAPACITA’ DEL PROPRIETARIO DI LEGGERE E
INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL CANE
 I PROPRIETARI DEVONO CAPIRE CHE IL
COMPORTAMENTO AGGRESSIVO DEL CANE NON
INCLUDE SOLO MORSI, MA ANCHE SNAP E MINACCE
E TUTTA UNA SERIE DI ALTRI SEGNALI
LA SCALA
DELL’AGGRESSIVITA’:
COME UN CANE
REAGISCE ALLO
STRESS E ALLA
MINACCIA
IL PROPRIETARIO DEVE SAPERE CHE
RINGHIO, SNAP E MORSO SONO LE
STRATEGIE CHE RAPPRESENTANO I LIVELLI
PIU’ ALTI DELLA SCALA E INDICANO CHE IL
CANE E’ STRESSATO E SI SENTE MINACCIATO
ATTENZIONE PERO’ A NON INTERPRETARE IN MODO
SBAGLIATO ALCUNI DI QUESTI SEGNALI (ES. PANCIA
ALL’ARIA).
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
NON LASCIARE MAI SOLO UN BAMBINO CON UN
ANIMALE SENZA LA SUPERVISIONE DI UN ADULTO
I BAMBINI NON SONO IN GRADO DI OSSERVARE E
INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL LINGUAGGIO
POSTURALE DEL CANE
IL RISCHIO DI INCIDENTI PUÒ AUMENTARE QUANDO SONO
PRESENTI BAMBINI ( urla e movimenti improvvisi )
Insegnare ai bambini a interpretare correttamente il
linguaggio dei cani (vocalizzazioni, mimica, posture)
Insegnare ai bambini ad evitare situazioni di
eventuale aggressività.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
COMPONENTI PSICO-BIOLOGICHE DELL’INDIVIDUO
Per es. umore, emozioni, percezioni, reazioni
neurovegetative
CONTESTO E CIRCOSTANZE
DELL’AGGRESSIONE
GESTIRE L’AGGRESSIVITA’
TRA LA TELEFONATA
DEL CLIENTE E LA
VISITA
COMPORTAMENTALE
PASSA SPESSO UN
INTERVALLO DI
TEMPO DURANTE IL
QUALE I RISCHI
DEVONO ESSERE
RIDOTTI AL MINIMO
L’aggressività non
può essere curata,
ma può essere
efficacemente
controllata e
prevenuta
GESTIRE L’AGGRESSIVITA’
PRIMO INTERVENTO:
Individuare tutte le situazioni che stimolano
una reazione aggressiva nel cane ed evitare che
si ripetano
Tenere i bambini lontani dal cane
Evitare le punizioni fisiche
Apportare le necessarie modificazioni
ambientali (tavolo, divano)
Considerare l’ausilio di una sistemazione
temporanea in pensione
GESTIRE L’AGGRESSIVITA’
Il proprietario deve
essere informato delle
proprie responsabilità
(limitare l’accesso in
casa a persone
estranee, evitare che il
cane rimanga
incustodito fuori dalla
proprietà, impiego di
guinzaglio, museruola
in ambiente esterno)
PREVENIRE L’AGGRESSIVITA’
Controllo allevamenti
Educazione e responsabilizzazione dei proprietari
Ruolo educativo veterinari
Prevenzione presso le scuole
Far fare al cane adeguato esercizio fisico giornaliero
Seguire la regola della gestione delle risorse: il cane deve
sempre aspettare il permesso per avere cibo, giochi, carezze
e attenzione (il proprietario deve prendere l’iniziativa nelle
interazioni)
Far socializzare il cane fin da cucciolo con diversi tipi di
persone, agli altri cani e agli altri animali domestici
Aggressività intraspecifica
TRA CANI FAMILIARI
TRA NON CANI FAMILIARI
AGGRESSIVITA’ TRA CANI FAMILIARI
 L’INTERVENTO DEL
PROPRIETARIO PUO’ ESSERE
LO STIMOLO SCATENANTE
L’AGGRESSIONE
(COMPETIZIONE PER LE SUE
ATTENZIONI)
 E’ DETTA AGGRESSIVITA’
SOCIALE, O RIVALITA’ TRA
FRATELLI
 COMPARE IN SITUAZIONI CHE
INCLUDONO LA COMPETIZIONE
PER RISORSE IMPORTANTI
 TENDENZA DEL
PROPRIETARIO A SOSTENERE
LA VITTIMA E A PUNIRE
L’AGGRESSORE
AGGRESSIVITA’ TRA CANI FAMILIARI
 NON TUTTE LE
VALUTARE SE
L’AGGRESSIONE SI RIDUCE
DAVANTI AI SEGNALI DI
PACIFICAZIONE DEL CANE
SUBORDINATO
VALUTAZIONE DI EVENTUALI
PROBLEMI CLINICI SOTTOSTANTI
ANALISI DELLA MIMICA
FACCIALE E DELLE POSTURE
PER INDIVIDUARE ANCHE LA
PRESENZA DI ANSIA O PAURA
SOTTOSTANTE
FORME DI
AGGRESSIVITÀ
INTRASPECIFICA
DEVONO
NECESSARIAMENTE
ESSERE BASATE SU UN
CONFLITTO
GERARCHICO
AGGRESSIVITA’ TRA CANI FAMILIARI
L’AGGRESSIVITA’ INTRASPECIFICA PUO’ ANCHE ESSERE
CORRELATA ALL’ANSIA
 SE PER UN CANE E’ SUFFICIENTE LA VISTA DELL’ALTRO
CANE PER ATTACCARLO, IL SUO ATTEGGIAMENTO
AGGRESSIVO NON E’ IN RISPOSTA AD UNA MINACCIA
(COMPORTAMENTO NORMALE) MA E’ UN
COMPORTAMENTO INAPPROPRIATO (PATOLOGICO)
AGGRESSIVITA’ TRA CANI NON FAMILIARI
SI VERIFICA QUANDO:
 UNO DEI DUE CANI E’
IMPAURITO/ANSIOSO
 UNO DEI DUE CANI HA
AVUTO PRECEDENTI
ESPERIENZE TRAUMATICHE
(è stato a sua volta aggredito)
O HA AVUTO UNA
INADEGUATA
SOCIALIZZAZIONE
 MOLTI INCIDENTI SI
VERIFICANO QUANDO I CANI
SONO AL GUINZAGLIO
 E’ PIU’ FREQUENTE
RISPETTO ALLA PRECEDENTE
 I CONFLITTI INTERESSANO
SOPRATTUTTO CANI MASCHI
PREVENIRE LE LITI FRA CANI
L’AGGRESSIVITÀ INTRASPECIFICA È UN PROBLEMA CHE DEVE
ESSERE AFFRONTATO: CHIEDETE AL VOSTRO VETERINARIO
NON INTERROMPERE IL CONFLITTO METTENDOSI IN
MEZZO AI CANI PER EVITARE AGGRESSIVITA’
RIDIRETTA
NEI LUOGHI PUBBLICI, CONTROLLO DEI CANI CHE
HANNO GIA’ MANIFESTATO AGGRESSIVITA’ (guinzaglio,
museruola, capezzina)
EVITARE DI TRASMETTERE AL CANE SEGNALI DI
PAURA / TENSIONE QUANDO SI INCONTRA UN
ALTRO CANE
PREVENIRE LE LITI FRA CANI
NELLE ZONE AFFOLLATE E NEGLI SPAZI RISTRETTI EVITARE
DI FAR AVVICINARE FRONTALMENTE DUE CANI AL
GUINZAGLIO
NELLE SITUAZIONI IN CUI I CANI SONO LIBERI, LASCIATE AI
CANI LA POSSIBILITÀ DI CONOSCERSI TRANQUILLAMENTE
FAVORIRE LA CORRETTA SOCIALIZZAZIONE PER EVITARE
ESPERIENZE NEGATIVE O MANCANZA DI ESPERIENZA
CON ALTRI CANI