Anteprima Estratta dall` Appunto di Storia delle relazioni

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delle relazioni inrtenazionali
Università : Università degli studi di Siena
Facoltà : Sc.Politiche
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ST OR I A de lle RE L AZ I ON I I NTE RN A Z IO N AL I
1500-1919
Il sistema internazionale è Eurocentrico e Multipolare. Sono le Grandi Potenze europee che, seppur rivali tra
loro, reggono le sorti politiche, diplomatiche ed economiche del mondo intero.
Cambiamenti avvenuti al termine della prima guerra mondiale 1914-1918
1. Ridisegnazione della carta politica (Vedi Mutamenti territoriali )
2. Nascita di nuovi stati (abnorme crescita Romania, Cecoslovacchia, Serbia)
3. Caduta dei grandi imperi (Austro-Ungarico, tedesco, russo, turco)
4. Rinascita della Polonia.
Quattordici punti di Wilson WOODROW (1918)
Proposta del presidente degli USA Woodrow Wilson, che dettava le condizioni per una pace "stabile e
durevole" successiva alla vittoria delle forze degli Alleati nella prima guerra mondiale; fu resa nota in un
discorso al Congresso tenuto 1'8 gennaio 1918. L'idealismo che contraddistingueva il programma, base del
trattato di pace che sarebbe stato negoziato un anno dopo, si scontrò subito con il complesso degli obiettivi di
guerra già sanciti dagli Alleati europei in una serie di precedenti accordi segreti; per assicurarsi l'appoggio
necessario all'accettazione del fondamentale ultimo punto (che auspicava la costituzione di una "associazione
tra tutti gli stati", poi effettivamente sorta con la Società delle Nazioni ), nel corso della Conferenza di
pace di Parigi del gennaio 1919 Wilson rinunciò a perseguire molti . degli obiettivi contenuti nel documento,
con la conseguenza di limitare fortemente il carattere innovativo del trattato di pace finale.
In sintesi, i quattordici punti prevedevano:
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1) l'abbandono della diplomazia segreta;
2) la libertà dei mari in pace e in guerra;
3) rimozione delle barriere doganali e la promozione di un sistema commerciale internazionale integrato;
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4) la riduzione degli armamenti;
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5) la definizione delle dispute coloniali mediando gli interessi delle potenze occupanti e quelli delle popolazioni
soggette;
7) di quelli belgi
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6) l'evacuazione dei territori russi occupati,
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8) di quelli francesi, compresa l'Alsazia-Lorena;
9) la ridefinizione dei confini italiani con "criteri di nazionalità chiaramente identificabili";
10) l'autonomia delle diverse popolazioni entro l'impero austro-ungarico;
11) la risistemazione dell'area balcanica che ricostituisse tra l'altro il territorio di Serbia, Montenegro e
Romania, assicurando alla prima adeguati sbocchi al mare;
12) l'autodeterminazione per le popolazioni non turche entro l'impero ottomano e il controllo internazionale
degli stretti dei Dardanelli;
13) la costituzione di una Polonia indipendente con accesso al mare;
14) la creazione di un'associazione di tutte le nazioni e la stipulazione di un patto per la reciproca garanzia
dell'indipendenza politica e dell'integrità territoriale (SdN).
Patto di Londra: Patto segreto di alleanza militare firmato i1 26 aprile 1915 dal presidente del Consiglio
Antonio Salandra e dal ministro degli Esteri Sidney Sonnino con i rappresentanti di Francia, Gran Bretagna e
Russia, nel quale si definivano le condizioni per l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale. In caso di
vittoria, all'Italia vennero garantiti, il Trentino, il Sud Tirolo fino a1 Brennero, Trieste e Gorizia, l'Istria fino al
golfo del Quarnaro (ma non il porto di Fiume), una parte della Dalmazia con diverse isole dell'Adriatico, la città
di Valona in Albania, il protettorato sull'Albania e infine una non precisata porzione di territori africani).
La Società delle Nazioni (1919)
Organizzazione sovranazionale per il mantenimento, della pace e della sicurezza, con sede a Ginevra;
fondata nel 1919, fu attiva dal 1920 al 1946, anno in cui venne istituita l'Organizzazione delle Nazioni Unite
(ONU). Fra i compiti della Società rientravano anche la promozione della cooperazione internazionale tra gli
stati membri e la soluzione deelle controversie internazionali; vi appartennero in totale 63 stati, di cui solo 31
per 1'intero periodo, di attività.
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Il patto Istitutivo della SdN Il primo progetto di un'associazione generale di stati, si deve al presidente
USA Wilson WOODROW, che, nel 1918, ne tracciò il profilo inserendolo come uno dei 14 punti del programma
degli Alleati per la prima guerra mondiale. Tale nucleo venne poi utilizzato per la stesura del patto istitutivo
della Società e incluso nel trattato di Versailles e negli altri trattati che nel 1919 segnarono la conclusione del
conflitto. Voluto per iniziativa statunitense, il trattato istitutivo non fu però mai ratificato dal Senato degli USA
che rifiutava il testo dell'articolo X, con cui si prevedeva l'intervento congiunto delle potenze aderenti alla
Società in, caso di aggressione a una di esse; la mancata partecipazione statunitense alla Società fu
certamente una delle cause del sostanziale fallimento dell'organizzazione.
La struttura della SdN L'apparato prevedeva un'Assemblea, convocata regolarmente a Ginevra in
settembre, un Consiglio riunito tre volte all'anno per definire le questioni politiche, e un Segretariato; i membri
del Consiglio si distinguevano in "permanenti" (Francia, Gran Bretagna, Italia; in seguito anche Germania e
URSS) e "non permanenti", eletti dall'Assemblea; le delibere potevano essere prese solo all'unanimità, secondo
un procedimento rigorosamente democratico ma quantomai inefficiente sul piano operativo. Oltre al
Segretariato, garante della continuità amministrativa; furono create la Corte permanente di giustizia
internazionale, divenuta poi Corte internazionale di giustizia, è l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO),
entrambe ancora in attività.
Il coinvolgimento mondiale Uno dei primi compiti della Società fu la gestione dei territori precedentemente
appartenuti alle ex colonie tedesche e turche; il controllo di queste aree fu affidato con un sistema di
mandati, differenziati in base al livello di sviluppo dei territori, conferiti ai paesi membri dell'organizzazione.
La Società propugnò inoltre un nuovo concetto di sicurezza collettiva contro l'uso della minaccia di guerra
basato sull’impegno a risolvere le controversie internazionali con arbitrati o al cospetto della neonata Corte
permanente di Giustizia internazionale; tuttavia la sua insoddisfacente applicazione non riusci a impedire lo
scoppio di molti altri conflitti locali e di una seconda guerra a livello mondiale.
Fra i meriti della Società delle Nazioni vanno ricordati alcuni successi sul piano della lotta al traffico
internazionale di stupefacenti e alla prostituzione, nella difesa dei rifugiati della prima guerra mondiale e in
campo sanitario.
Riuscì inoltre a sedare le dispute tra Finlandia e Svezia sulle isole Aland nel 1921 e tra la Grecia e la
Bulgaria in materiadi confini nel 1925.
Le grandi potenze continuarono tuttavia a gestire i propri interessi in dispregio delle indicazioni societarie,
come dimostrano l'occupazione francese della Ruhr e 1'occupazioné italiana diCorfù, entrambe del 1923.
L'incapacità di fermare il conflitto cino-giapponese del 1931 fu un'ulteriore sconfitta per la Società, dalla quale,
con l'avvento del regime nazionalsocialista, si ritirarono il Giappone e, nel 1933, la Germania (che vi aveva
aderito nel 1926). Gli interventi dell'organizzazione fallirono il proprio scopo anche durante lo scontro tra
Bolivia e Paragúay per il Gran Chaco (1932-1935; guerra del Chaco) é quando si trattò di contrastare la
conquista italiana dell'Etiopia (vedi Guerra d'Etiopia), intrapresa nel 1935 dal regime fascista.
Si rivelò infine impotente nel prevenire l'aggressione tedesca alla Cecoslovacchia nel 1939 e più in generale
l'espansione tedesca fra il 1938 e il 1939, eventi che fecero precipitare la situazione internazionale verso la
seconda guerra mondiale, limitandosi invece a espellere nel 1939 l'URSS, membro dal 1934. Dal 1940 la sede
di Ginevra e il Segretariato divennero pressoché inefficienti e alcune unità di servizio furono trasferite in
Canada o negli Stati Uniti. Nel 1946 mise ai voti la propria dissoluzione, cedendo beni e servizi alle Nazioni
Unite.
Conferenza di Ginevra (1918) Nel novembre del 1918 ebbe luogo una conferenza tra rappresentanti serbi,
croati, sloveni e montenegrini che avrebbe portato in seguito alla formazione del Regno di Jugoslavia.
Trattato di Versailles (1919)
Fu negoziato alla conferenza di pace apertasi a Parigi il 18 gennaio 1919, cui parteciparono i delegati
delle 27 nazioni vincitrici e in cui ebbero un ruolo preminente i rappresentanti di USA, UK, Francia e Italia,
mentre la Repubblica di Weimar (sostituita dello sconfitto Reich tedesco) rimase esclusa dalle trattative. Il
trattato stabilì i termini di pace fra la Germania e gli Alleati; La prima sezione del trattato finale conteneva
anche il testo del patto costitutivo della Società delle Nazioni , prima istituzione internazionale finalizzata al
mantenimento della pace, cui venne assegnata tra l'altro la responsabilità di rendere esecutivi i trattati seguiti
al conflitto (trattati di Saint-Germain-en-Layé, di Neuilly-sur-Seine, del Trianon e di Sevres).
Mutamenti Territoriali: La Germania riconobbe l'incondizionata sovranità, di Belgio, Polonia, Cecoslovacchia e
Austria.
Furono azzerati i precedenti trattati di Brest-Litovsk e di Bucarest. Dovette inoltre cedere circa il 13% del suo
territorio europeo, restituendo l'Alsazia-Lorena alla Francia e affidare la Saar alla gestione di una
commissione della Società delle Nazioni per quindici anni. Il Belgio ricevette i distretti di Eupen, Malmedy e
Moresnet.
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In base all'esito di alcuni plebisciti tenutisi nel 1920 lo Schleswig settentrionale tornò alla Danimarca e
quello centrale rimase alla Germania. La Polonia ottenne ampie zone della Posnania e della Prussia
occidentale.
Come risultato di altri plebisciti la Prussia sudoccidentale e la regione di Marienwerder, nella Prussia
occidentale, optarono per la Germania. La Slesia, che un ulteriore plebiscito avrebbe voluto tedesca, venne
invece suddivisa fra Polonia e Cecoslovacchia per decisione del Consiglio della Società delle Nazioni. Il
territorio di Memel fu ceduto agli Alleati, che lo concessero poi alla Lituania. Danzica fu riconosciuta città
libera sotto l'amministrazione della Società delle Nazioni, ma sotto la giurisdizione polacca per quel che
riguardava dogana e relazioni internazionali. La Germania, infine, fu privata delle colonie africane e oceaniche.
Disarmo e Riparazioni: Il trattato di Versailles impose alla Germania l'abolizione del servizio militare
obbligatorio, la riduzione dell'esercito a 100000 uomini, la smilitarizzazione del Reno occidentale e per una
fascia di 50 km di quello orientale, il divieto di produrre o commercializzare armi, un limite di 24 navi militari
senza sottomarini, e 15.000 marinai, nonché la rinuncia completa all'aviazione
Ritenuta responsabile dei danni inflitti alle potenze alleate, la Germania avrebbe dovuto farsi carico di gran
parte delle riparazioni necessarie, contribuendo con pagamenti in moneta, natura, strumentazione, impianti e
prodotti industriali; l'organizzazione del sistema dei pagamenti risultò estremamente difficoltosa, suscitando il
malcontento dei Tedeschi e richiedendo la riunione di un'apposita conferenza, a Losanna nel 1932. La Francia
voleva indebolire la Germania, mentre la GB voleva evitare la rovina della Germania perché temeva che la
Francia divenisse troppo forte.
Il trattato di Versailles non fu ratificato dal Congresso USA che i1 2 luglio 1921 firmarono a Berlino un trattato
separato con la Germania.
L'Italia prendeva gli ingrandimenti previsti dal patto di Londra in Albania, Dalmazia e Turchia.
Gli USA difendevano gli interessi del propri o paese
• introduzione del libero commercio per dar vita ad un nuovo ordine economico e finanziario internazionale.
• soluzione dei contrasti con pacifiche trattative per affermare la superiorità economica e politica.
Il problema delle riparazioni tedesche. La Germania viene considerata nei trattati di pace come l'unica
responsabile della guerra. Fu sottoposta perciò condizioni punitive e costretta a pagare ai vincitori un enorme
risarcimento. Le dure condizioni di pace unite ai debiti che la guerra aveva provocato gettarono la Germania
nel baratro di una crisi economica gravissima. La moneta tedesca il marco perse valore 1'inflazione fece salire
alle stelle i prezzi dei beni di comuni. Per un pezzo di pane non bastavano 2 milioni di marchi. Le famiglie si
trovavano a rivivere le stesse privazioni degli anni di guerra, i piccoli risparmiatori furono rovinati. Questo
clima di crisi favorì l’ascesa dei partiti della destra nazionalista, le condizioni esageratamente punitive del
trattato di pace favorirono la propaganda dei nazionalisti. Essi fecero crescere nei tedeschi la voglia di una
rivincita soprattutto contro la Francia. Tutto ciò portò all' affermazione di HitIer poiché disprezzava le
democrazie, il rispetto delle libertà individuali non era importante, contava solo l’interesse della nazione,
condanna il comunismo, afferma l'idea della razza ariana superiore che doveva sottomettere le razze inferiori
in particolare gli slavi dovevano essere ridotti in schiavitù, mentre gli ebrei dovevano essere eliminati.
Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)
Fu stipulato alla fine della prima guerra mondiale, firmato il 10 settembre 1919 e in esso vennero stabilite la
divisione dell'Impero Austro-Ungarico e le condizioni per la creazione della repubblica austriaca con il
contestuale riconoscimento austriaco dell’Ungheria.
Le clausole più rilevanti fra i 381 articoli del trattato furono: La Boemia, la Moravia e alcuni comuni della Bassa
Austria andarono alla neo-costituita Cecoslovacchia . Il Trentino-Alto Adige, la Val Canale, Trieste, l'Istria,
diverse isole dalmate e la città di Zara vennero assegnate all'Italia. Parti della Bassa Stiria e alcune parti della
Corinzia vennero assegnate al regno dei Serbi, Croati e Sloveni.
Venne stabilito un referendum per decidere se il territorio di Klagenfurt in Carinzia dovesse appartenere
all'Austria o alla Slovenia. L'Ungheria occidentale viene assegnata all'Austria e prende il nome di Burgenland.
Veniva proibito qualsiasi Anschluss al Deutsches Reich.
Venne stabilito l'importo dei danni che l'Austria avrebbe dovuto risarcire. Si proibì la leva obbligatoria e si
ridusse l’esercito professionista a 30.000 uomini, la riduzione degli armamenti. La flotta austro-ungarica
venne in parte distrutta, in parte ceduta alle potenze vincitrici.
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Il trattato di Neuilly sur Seine (1919)
Il Trattato di riguardante la Bulgaria, venne firmato il 27 novembre 1919 a Neuilly (Njojski Dogovor) in
Francia. Stabiliva i confini sui territori contestati tra la Bulgaria, la Turchia, la Grecia ed il Regno dei Serbi, dei
Croati e degli Sloveni.
Come belligerante degli Imperi centrali, la Bulgaria ricevette la minore quantità di terra, e venne richiesto di
ridurre il proprio esercito a 20.000 uomini, di pagare le riparazioni di guerra di oltre 400 milioni di dollari e
riconoscere l'esistenza del Regno dei Serbi, Croati, Sloveni (poi Jugoslavia).
Il Trattato del Trianon (1920)
Il 31 ottobre 1918, a Timişoara venne proclamata la Repubblica del Banato e il governo ungherese ne
riconobbe l'indipendenza. Nel novembre/dicembre 1918 si definivano provvisoriamente i nuovi confini
dell'Ungheria. Rispetto al pre-guerra questi perdeva:
• parte della Transilvania, che divenne parte della Romania.
• la Slovacchia, che divenne parte della Cecoslovacchia.
• Croazia, Slavonia e Vojvodina, che si unirono all'appena costituito Regno dei Serbi, Croati e Sloveni.
• La città di Fiume che, oggetto di dispute territoriali, fu occupata prima da truppe anglo-francesi e
subito dopo (settembre 1919) da truppe irregolari italiane che vi restarono, costituendovi uno stato
indipendente, fino all'annessione al Regno d'Italia nel 1922.
Firmato il 4 giugno 1920 nel palazzo del Trianon della reggia di Versailles a Parigi, fu l’accordo con cui le
potenze vincitrici della prima guerra mondiale stabilirono le sorti del Regno d'Ungheria sanzionando Ia fine
della monarchia austro-ungarica.
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Trattato di Sèvres (1920)
Trattato di pace firmato il 10 agosto 1920 tra la Turchia, che aveva combattuto durante la prima guerra
mondiale a fianco degli Imperi Centrali, e le potenze dell'Intesa (URSS e USA esclusi). Disponeva il
dissolvimento dell’impero ottomano e limitava i domini della Turchia a Istanbul e al territorio circostante;
questa perdeva inoltre le regioni mediorientali (Siria, Palestina, Arabia ed Egitto) e riconosceva l'indipendenza
dell'Armenia. Il trattato infine sottoponeva gli stretti al controllo di una commissione internazionale SdN.
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L'Isolazionismo Statunitense (1920-1941)
In politica internazionale l’Isolazionismo è l’atteggiamento di uno stato, o di un gruppo di stati, che persegue
l’isolamento nei rapporti con gli altri paesi, negando la propria partecipazione ad alleanze e organizzazioni
internazionali; storicamente, la politica isolazionista fu adottata a più riprese dagli Stati Uniti d'America, in
particolare nei confronti dell'Europa.
Alla fine della prima guerra mondiale gli USA accantonarono la politica isolazionista; essa fu però ribadita dal
Congresso nel 1920, quando fu bocciata l'adesione alla SdN, e nel corso degli anni Trenta, quando furono
approvate diverse leggi ispirate alla dottrina M onroe .
Alcuni anni dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, l'isolazionismo (interessato e redditizio) perse
nuovamente terreno, e si affermarono gli interventisti guidati dal presidente Franklin Delano Roosevelt. Fù
però solo l'attacco giapponese alla base navale di Pearl Harbor (1941) a motivare l'ingresso degli Stati Uniti
nel conflitto.
Nel secondo dopoguerra la politica USA abbandonò qualunque tentazione isolazionista con l'enunciazione della
dottrina Truman e si orientò verso la difesa della sicurezza collettiva, promuovendo la creazione
dell'Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord (NATO).
Multipolarismo eurocentrico decadente (1919 -1939)
Dopo il disastro della prima guerra mondiale, il sistema eurocentrico multipolare risulterà afflitto da incurabile
malattia. Le Grandi Potenze europee però, che si sentono ancora protagoniste nello scenario internazionale,
non ne sono assolutamente consapevoli. Dietro le quinte, inconsapevoli del ruolo che li attende nel futuro, si
preparano per entrare in scena la Russia bolscevica (rivoluzione di Ottobre del 1917) e gli USA (entrati in
guerra nel 1917).
Ma entrambi per il momento si ritirano dalla scena internazionale:
• la Russia bolscevica isolata o isolazionista (a seconda dei periodi) perché impegnata a costruire prima
l'utopia di una società più giusta (anni Venti), poi la tirannide staliniana (anni Trenta);
• gli Stati Uniti perché prevale il loro tradizionale isolazionismo che li induce a non firmare il Trattato di
Versailles e a distaccarsi per tutti gli anni,' 20 e '30 dalle vicende europee.
Lasciate sole, gli errori delle Grandi Potenze europee porteranno all'implosione del sistema internazionale
eurocentrico multipolare:
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