CAMPI ELETTROMAGNETICI II Esercitazione del 20091102 Università degli studi di Roma TRE Dipartimento di Elettronica Applicata Prof. Lucio Vegni 20091101_Esercizio CEM_II Dato un mezzo elettromagnetico caratterizzato dalle seguenti relazioni costitutive: D ( E) E B H nell’ipotesi di regime armonico ed in assenza di sorgenti, determinare: l’equazione vettoriale risolvente il campo elettrico E l’equazione vettoriale risolvente il campo elettrico H l’equazione scalare risolvente il campo elettrico nell’ipotesi che esso sia polarizzato linearmente. Soluzione Equazione vettoriale risolvente il campo elettrico E Si scrivono le equazioni di Maxwell: E jB jH H jD j (E)E Si applica l’operatore di rotazione a ciascun membro della prima equazione: E j H 2 (E)E E 2 E 2 (E)E 0 Si determina l’espressione della divergenza del campo elettrico E: D 0 (E)E 0 (E)E E (E) (E) E 0 E (E) E (E) Si determina l’espressione del gradiente della divergenza del campo elettrico E: E 2 E 2 (E)E 0 E (E) 2 2 E (E)E 0 (E) E (E) 2 2 E (E)E 0 (E) E log (E) 2 E 2 (E)E 0 Occorre ricordare la seguente proprietà vettoriale: L V L V V L L V V L che permette di scrivere: E log (E) E log (E) log (E) E E log (E) log (E) E log (E) E E log (E) log (E) E In definitiva si ottiene: log (E) E E log (E) log (E) E 2 E 2 (E)E 0 Equazione vettoriale risolvente il campo magnetico H Si osserva che non è possibile scrivere l’equazione vettoriale risolvente il campo magnetico H se non si conosce la relazione funzionale (E) . È, cioè, necessario risolvere prima il campo elettrico E e poi passare alla risoluzione del campo magnetico H. Equazione scalare risolvente il campo elettrico nell’ipotesi che esso sia polarizzato linearmente. Si applica adesso l’ipotesi di polarizzazione lineare del campo elettrico ( E x xˆ ) : E E x xˆ con f , x 0 log 0 f , x E x xˆ E x xˆ 0 f , x 0 f , x E x xˆ 2 2 0 f , x E x xˆ 0 Si proietta la risolvente lungo i tre assi cartesiani: xˆ log 0 f , x E x xˆ xˆ E x xˆ log 0 f , x xˆ log 0 f , x E x xˆ xˆ 2 2 0 f , x E x xˆ 0 yˆ log 0 f , x E x xˆ yˆ E x xˆ log 0 f , x yˆ log 0 f , x E x xˆ 0 zˆ log f E xˆ zˆ E xˆ log f zˆ log f E xˆ 0 0 ,x x x 0 ,x 0 ,x x Si fanno le seguenti semplificazioni: log 0 f , x E x xˆ xˆ log 0 f , x log 0 f , x log 0 f , x xˆ yˆ zˆ x y z x Ex 1. log 0 f , x E x log 0 f , x E x y y z z log 0 f , x E x x y log 0 f , x E x x z yˆ y 0 zˆ z 0 2 2 log 0 f , x 2 log 0 f , x log 0 f , x ˆ ˆ ˆ x y zˆ 2. E x x log 0 f , x E x 2 xy xz x log 0 f , x E x log 0 f , x E x xˆ log 0 f , x E x xˆ y y z z log 0 f , x E x 3. yˆ log 0 f , x E x xˆ x y log 0 f , x E x zˆ log 0 f , x E x xˆ x z 4. log 0 log 0 f , x log 0 f , x log 0 f , x E x xˆ f , x E x xˆ x x y y z z La prima equazione diventa: Equazione 1 log 0 f , x E x x x 2 2 0 f , x E x 0 La seconda equazione diventa: Equazione 2 log 0 f , x E x x y 2 log 0 f , x Ex xy 0 La terza equazione diventa: Equazione 3 log 0 f , x E x x z 2 log 0 f , x Ex xz 0 Il sistema risolvente scalare è dunque: Equazione Equazione Equazione 1 2 3 log f , x E x 2 2 0 f , x E x 0 x x log f , x E x 2 log f , x Ex 0 x y xy log 0 log f , x E x 2 log f , x Ex 0 x z xz ed ovviamente dipende dalla funzione f , x ( E x xˆ ) . 0