Divisione ICT e MKTG Strategie ICT (information & Comunication Tecnology) Un metodo di lavoro che si basa sull’analisi dettagliata non solo dell’azienda che si rivolge alla consulenza, ma dell’intero contesto in cui si colloca la sua attività. Le strategie ITC comprendono le soluzioni web e la business intelligence. Mktg (Marketing) I servizi di quest’area si pongono l’obiettivo di veicolare l’impresa e l’ente sul mercato attraverso la strategia della conoscenza, in relazione alla propria tipologia e caratteristica di business. Sintesi dell’operatività della divisione Business Intelligence Elaborazione Gestione Reporting Ricerche di mercato Mystery shopping ICT e Mktg Tecniche referral Qualitative Quantitative Focus group Web solution pianificazione posizionamento dei processi soluzioni tecniche design prototipi Strategie ICT: Web solution Un metodo di lavoro che si basa sull’analisi dettagliata non solo dell’azienda che si rivolge a noi per avere una consulenza, ma dell’intero contesto ambientale in cui si colloca la sua attività. Per trasformare un progetto web in un successo è necessario conoscere le tecnologie e gli strumenti a disposizione per comunicare al meglio una realtà, saper individuare il target di riferimento per mettere a punto la strategia di comunicazione più adatta ad attirare e fidelizzare un numero di utenti sempre maggiore, saper interpretare le esigenze dell’utente. Non ci occupiamo in modo diretto né di sviluppo né di web design. Gruppo Soa fornisce un servizio di consulenza che investe tutte le fasi di realizzazione di un progetto di comunicazione online.Vi diciamo se avete bisogno o meno di un sito Internet, di che tipo, quali vantaggi e svantaggi ad averlo e vi indichiamo gli strumenti migliori rispetto al vostro budget. Qualsiasi fornitore e tecnologia abbiate scelto, siamo in grado di darvi un parere super partes e affiancarvi nello sviluppo del progetto (project management). Possiamo analizzare il vostro attuale sito Internet per individuarne gli eventuali punti deboli e aiutarvi a migliorarlo e renderlo più efficace ed efficiente. Sviluppiamo progetti di comunicazione su nuovi media, sia online sia offline (CD-Rom, cataloghi multimediali, video). Vi affianchiamo nella definizione del progetto e nella stesura del documento finale. I nostri servizi sono orientati al management che necessita di un veloce ed efficiente transfert di knowhow per prendere la decisione più efficace; sono rivolti inoltre, attraverso la figura di team leader, a sviluppatori e a tutte le figure operative del processo che non hanno competenze in merito ai meccanismi della comunicazione. Processo metodologico Le fasi di realizzazione di un progetto web: 1. Pianificazione La fase di pianificazione comprende l'analisi della Domanda iniziale con il Cliente e si propone di strutturare gli obiettivi del brief iniziale. 2. Strategia La fase di strategia si pone, in fase attiva, di definire i requisiti del progetto e allineare il concept iniziale con le fasi successive. 3. Architettura dell'informazione Con la fase di architettura si entra nello specifico del progetto individuandone le parti schematiche e strutturali. 4. Design La fase di design raccoglie il lavoro di preparazione e strutturazione del progetto per procedere allo sviluppo della parte visuale e dei contenuti. 5. Produzione La fase di produzione parte da un prototipo approvato dal cliente per procedere allo sviluppo definitivo del progetto fino alla messa online. Soa Divisione ICT e Mktg Strategie ICT: Business Intelligence Il termine Business Intelligence viene utilizzato per indicare un insieme di strumenti e metodologie per la raccolta e l'analisi dei dati, atti a presentare i dati stessi in maniera tale che rappresentino un'informazione utile per gestire i processi decisionali di un'azienda o di un'organizzazione. Le aree alle quali è possibile applicare le tecnologie di B.I. rappresentano la quasi totalità dei settori aziendali, anche se storicamente l'area del CRM analitico ha visto il maggior numero di applicazioni sul campo. Tanto più le aziende producono informazioni, tanto più hanno bisogno di presentarle in maniera armonica e leggibile per supportare i processi decisionali; la B.I. si rivolge principalmente al management (strategico, tattico, operativo) o ai knowledge worker, fornendo loro gli strumenti necessari a prendere decisioni e risolvere problemi. Le aree di intervento Un sistema di BI risponde a requisiti di funzionalità e progettazione che vanno ben oltre quelli propri di un normale ambiente di reportistica facente parte di un'applicazione gestionale. In particolare, un sistema di BI deve possedere le seguenti caratteristiche: 1) Facilità d'uso: presentare i dati in un formato che sia facile da leggere e da interpretare, dove sia possibile navigare sui dati seguendo dei percorsi di analisi e che faccia un ampio uso di grafici. I nomi dei campi devono essere facilmente comprensibili dall'utente finale 2) Velocità: possibilità di trattare grandi volumi di dati con tempi di risposta quasi istantanei grazie all'uso di tecniche di modellazione, memorizzazione e indicizzazione dei dati orientate all'analisi piuttosto che all'aggiornamento dei dati. 3) Integrazione: integrare tra loro dati provenienti da fonti differenti, sia interne che esterne all'azienda. Il processo di integrazione deve essere affidabile e testato, in modo che gli utenti possano fare affidamento sui dati presenti nel DW. Se i dati provenienti dai sistemi operazionali non sono puliti ed affidabili, prima di essere inseriti nel DW devono passare attraverso un processo di pulizia (data cleansing) e certificazione. 4) Storicizzazione: mantenere la storia dei cambiamenti subiti da certi attributi selezionati, per permettere analisi storiche contestualizzate. 5) Identificazione di trend ed anomalie: gli strumenti devono facilitare l'identificazione di trend nei dati, ad esempio confrontando periodi e prodotti diversi. Queste operazioni sono possibili solo con l'utilizzo di strumenti interattivi che permettano di effettuare operazioni di drill down/drill up (visualizzazione dei dettagli su un certo dato) e di slice & dice (cambiamento delle dimensioni di analisi sui due assi). 6) Subject orientation: presentare i dati in modo da fornire la visione di un processo aziendale (supply chain, vendite, qualità...), attraversando i confini delle singole aree dei sistemi gestionali. 7) Simulazione scenari: in certi casi (applicazioni di budgeting, forecasting and planning) deve essere possibile impostare degli scenari e confrontarli poi con i valori reali ("actual") 8) Indipendenza dal reparto I.T.: gli strumenti di analisi e reportistica devono dare la possibilità agli utenti finali di crearsi da soli i report di cui hanno bisogno 9) Flessibilità nel tempo, intesa come la capacità di adattarsi alle inevitabili evoluzioni della realtà aziendale, dei sistemi operazionali e delle esigenze di analisi 10) Sicurezza: deve essere possibile controllare in maniera al tempo stesso stretta e flessibile l'accesso ai dati, che in molti casi includono informazioni altamente riservate. Soprattutto, nel disegnare un sistema di BI è necessario ricordarsi che deve svolgere bene il suo compito originario, che è quello di supportare le decisioni dell’uomo. Soa Divisione ICT e Mktg Mktg: Ricerche di mercato Le ricerche di mercato sono finalizzate ad acquisire informazioni concrete e mirate sul mercato di riferimento del business dell’impresa e dell’ente quali: le potenzialità di un nuovo prodotto il livello di soddisfazione dei clienti il reale posizionamento di mercato la domanda per capire i target su cui puntare il prezzo da applicare ai prodotti Business Mercato Conoscenza Ente - Impresa Tecniche di rilevazione Ricerche qualitative La conoscenza è espressa attraverso verbalizzazioni e offre indicazione sui motivi alla base di comportamenti, atteggiamenti e opinioni. La finalità e lo studio delle dinamiche sulle quali si basa l’interazione: comunicazione - prodotto - consumatore istituzione - servizi - cittadino Gli ambiti, gli interlocutori e le aree geografiche di indagine sono sempre decisi e condivisi con la committenza al fine di rispettare sempre gli equilibri fra mercato e Impresa - Ente Ricerche quantitative Gli interventi in questa area sono finalizzati a quantificare gli atteggiamenti e i comportamenti dei target oggetto di indagine in relazione alla mission di studio dei segmenti di interesse. Gli output del lavoro sono espressi in dati numerici e hanno rilevanza statistica. Ricerche quali-quantitative L’intervento rappresenta un mix delle precedenti tipologia di ricerca. Qualora si necessiti di una conoscenza del mercato sia in relazione alla tipologia delle motivazioni dei comportamenti, atteggiamenti e opinioni, sia alla quantificazione delle stesse, questa modalità rappresenta lo strumento più efficace per generarla. Soa Divisione ICT e Mktg Mktg: Focus group Il focus group è una tecnica di indagine che nasce negli anni ’40, ad opera di due sociologi (K. Levin e R. Merton) negli Stati Uniti, al fine di focalizzare un argomento in un gruppo di persone e far emergere le relazioni tra di esse. Il focus group viene normalmente gestito da due persone su una scaletta di argomenti più o meno strutturata: un animatore che conduce la discussione e un osservatore che esamina le dinamiche di relazione del gruppo e deve avere una durata di c.a. due ore. I partecipanti al focus group devono essere almeno 6 e non più di 12, poiché un numero diverso potrebbe, da un lato inficiare le dinamiche di gruppo e, dall’altro censurare l'intervento delle opinioni contrarie o deboli, non permettendo a tutti i partecipanti di esprimere al meglio le proprie idee. Presentazione focus Scelta partecipanti Focus Group Ente - Impresa Domande semistrutturate Il focus group è uno strumento particolarmente efficace per indagare i motivi di comportamenti, atteggiamenti e opinioni del consumatore e deve avvenire attraverso discussioni aperte e mirate a rispondere alle domande dell’indagine, evitando di interrogare direttamente i partecipanti rispetto alla loro situazione personale, ma concentrandosi sulle loro opinioni riguardo un determinato argomento. Estremamente affidabili, i focus group delineano anche l'immagine ed il posizionamento del prodotto/servizio, e consentono di registrare reazioni ad innovazioni (prezzo, packaging, pubblicità, gusto, azioni di ogni genere) che si vogliono introdurre all’interno dell’impresa. Operatività Normalmente l’operatività per la realizzazione dei focus group si sviluppa attraverso: Scelta dei partecipanti: se interessa la comparazione fra gruppi diversi, questi devono essere intervistati separatamente; in questo caso è essenziale stabilire le caratteristiche dei partecipanti in relazione agli scopi dell’indagine. L’omogeneità dei gruppi è importante per far si che i partecipanti siano a proprio agio nel parlare di determinati argomenti poiché si trovano in un gruppo di simili. Scaletta di domande: per un focus group di due ore, la scaletta ideale dovrebbe essere composta da 10-12 domande ben formulate, che possono essere accompagnate da indagini sul follow-up. Presentazione del focus group: sono importanti i termini usati, non bisogna tanto soffermarsi sui problemi tecnici e metodologici, ma avviare la discussione con naturalezza. Importante è instaurare un clima attento e interessato alla discussione. Analisi dei risultati. I focus group sono realizzabili anche in sale interviste con specchio segreto e/o la possibilità di videoregistrazione, con il consenso dei partecipanti. Soa Divisione ICT e Mktg Mktg: Mystery shopping Il Mystery Shopping è una pratica di marketing usata nell’ambito dei servizi al pubblico per rilevare e valutare in modo anonimo, per mezzo di consumatori addestrati, la qualità del servizio, le procedure, il comportamento dei dipendenti, il merchandising e la qualità dei prodotti. I servizi, come è noto, sono costituiti da una serie di attività di natura più o meno intangibile, erogati al cliente per risolvere un suo problema. Queste attività, normalmente, hanno luogo nell’interazione tra il cliente di un’organizzazione e i suoi collaboratori e/o le sue risorse fisiche e/o i suoi sistemi di fornitura del servizio. Qualità del servizio Prodotto Mystery shoppers Impresa Risorse Umane Merchandising La tecnica del "Mystery Shopping" o "Cliente Misterioso" è volta a verificare l'impatto e la qualità di un prodotto, di un servizio, di un punto vendita, della forza vendita, ecc. sul consumatore o sull'utente. Questo avviene, in genere, attraverso acquisti mirati di prodotti o acquisti simulati (informazioni su prodotti-servizi). Lo scopo del Cliente Misterioso è di fornire le chiavi per valutare l'efficienza e l'impatto di tutti questi suddetti elementi chiave, consentendo alle aziende di vedere sé stesse dall'ottica del cliente finale. Un altra finalità del Mystery Shopping è la rilevazione dei prezzi di mercato, su ogni genere di punto vendita. Operatività L’operatività per la realizzazione dei Mystery shopping si sviluppa attraverso: Definizione degli obiettivi e dei traguardi del Mystery shopping Sensibilizzazione e formazione dei mystery shoppers allo stato ideale del servizio e per stabilire lo stato attuale. Elaborazione del programma e del questionario di Mystery Shopping. Raccolta dei dati sul campo da parte dei mystery shoppers. Nel caso di rilevazioni a distanza possono essere usati canali differenti come il telefono, Internet, la posta, etc. Imputazione su PC portatili dei dati su scheda/questionario per mistery eseguito subito dopo le visite. I dati sono riportati in modo ordinato e predisposti per essere raccolti e analizzati. Elaborazione e analisi dei dati Predisposizione del report finale Attivazione dei correttivi sui punti di debolezza Reiterazione della tecnica a distanza di tempo ed in modo regolare. Se serve cambiando gli shoppers e alcuni parametri di rilevazione. Soa Divisione ICT e Mktg Mktg: Tecniche referral Il “referral” o “passaparola” è stato lo strumento di comunicazione principale, spesso l'unico, di molte imprese medio piccole. Il passaparola è prevalentemente avviato o stimolato secondo modalità spontanee, se non addirittura improvvisate, e forse proprio per questo prima se ne è sottovalutata l'efficacia e successivamente è stata una tecnica trascurata e, in qualche caso, abbandonata completamente. L'attenzione delle imprese dovrebbe essere, in base alle tipologie di business, rivolta a progetti referral nei quali vengono definite le modalità di avvio e di gestione del passaparola positivo: pianificato in modo professionale per raggiungere gli obiettivi del brand, ma affidato poi al “lavoro” di comuni cittadini che con le loro azioni, anche semplici, riescono ad ottenere risultati notevoli Stimoli Consumatore Leader Prodotto - Servizio Massa “consumatori” Impresa Tempo Operatività La campagna referral si sviluppa coinvolgendo alcune persone interessate ad un prodotto e si danno loro dei campioni in omaggio o comunque delle occasioni di venire a contatto in modo particolare con il bene. Una volta nel loro ambiente sociale di riferimento le persone in questione inizieranno a parlare del bene e magari a consigliarlo, a questo punto il passaparola tra amici, parenti e conoscenti, da sempre motore delle mode, verrà dunque innescato. Progressivamente la conoscenza e l'interesse per un bene cresceranno fino a raggiungere il “tipping point”, il punto oltre il quale il fenomeno decolla e contagia masse di individui. Il meccanismo dunque poggia sulla forza degli Opinion Leaders di prodotto o servizio, opportunamente stimolati, che riescono ad influenzare il comportamento e le idee di altri consumatori. Il progetto deve essere internamente pubblicizzato e realizzato in un predeterminato arco temporale. Soa Divisione ICT e Mktg