ESERCITAZIONE DI LABORATORIO N. 1 MISURA DI TEMPERATURE E DI VELOCITÀ Misura della temperatura La misura della temperatura viene eseguita utilizzando sensori che rilevano le variazioni di temperatura sulla base della conseguente variazione di qualche loro proprietà fisica. Ogni strumento utilizzato per la misura della temperatura è chiamato termometro. Le misure di temperatura dell’aria richiedono una particolare attenzione per la presenza della radiazione solare e della radiazione infrarossa proveniente dagli oggetti circostanti. Per ridurre questa causa di errore si può schermare il sensore oppure ventilare il sensore. Di seguito è riportata una breve rassegna degli strumenti presenti in laboratorio. Termometro a liquido È costituito da un bulbo di vetro contenente un liquido (mercurio, alcool, pentano, toluene, ecc.) collegato a un tubo capillare, pure di vetro, parzialmente riempito con il medesimo liquido. Assunta una temperatura di riferimento a cui corrisponde un determinato livello del liquido nel capillare, un aumento o diminuzione di temperatura rispetto a questa temperatura di riferimento, provocherà rispettivamente, a causa della diversa dilatazione del vetro e del liquido, una salita e una discesa del liquido stesso lungo il capillare; il liquido raggiungerà quindi un nuovo livello e la differenza tra questo livello e il livello iniziale sarà proporzionale alla variazione di temperatura che ha provocato la dilatazione o la contrazione, quindi una scala graduata solidale col tubo permetterà una lettura diretta della temperatura. Termometri a resistenza Sfruttano la variazione di resistenza elettrica che si manifesta in un corpo di materiale elettroconduttore a seguito di una variazione di temperatura. I materiali metallici più usati sono il platino, il nichel e il rame. Il platino offre una serie di vantaggi: − un grande intervallo di utilizzo (da -200 a 1800°C); − un’ottima stabilità (questo significa che può anche essere usato come termometro campione) − una buona linearità Il rovescio della medaglia è costituito dal costo, dalla lentezza, dall’autoriscaldamento (si cerca di aumentare la superficie di scambio termico, per disperdere il calore generato dall’effetto Joule a parità di massa, in modo da non incrementare l’inerzia termica), dalla resistenza dei conduttori che debbono portare il segnale dal punto di misura al punto di acquisizione e dalla richiesta di una fonte di corrente. Esistono tre collegamenti possibili per le termoresistenze (vedi le figure che seguono): − a due fili: utilizzato per misure e controlli di tipo industriale, la precisione di lettura è limitata a ± 1°C; www.strumentionline.eu 2 − − a tre fili: si presta bene all’impiego del termometro come elemento di regolazione nei controlli automatici di temperatura, la precisione di lettura è di circa ± 0,1°C; a quattro fili: si usa per misura di grande precisione. I RTD V VX Vm E VX = Vm - RC I Figura 1 Schema di collegamento della termoresistenza a due fili. I RTD V VX VX = Vm - RC I/2 E Vm Figura 2 Schema di collegamento della termoresistenza a tre fili RTD VX Im Vm V E VX ≅ Vm Im ≅ 0 Figura 3 Schema di collegamento della termoresistenza a quattro fili Legenda dei simboli indicati nelle figure: RTD termoresistenza VX vera differenza di potenziale ai capi della termoresistenza Vm differenza di potenziale misurata con il voltmetro RC resistenza elettrica dei conduttori I intensità di corrente www.strumentionline.eu 3 Im intensità di corrente nel circuito di misura (figura 3) Il termometro a resistenza Pt100 (la sigla indica che il termoelemento è il platino che presenta una resistenza R0=100 ohm alla temperatura di 0°C) presente in laboratorio, dà direttamente i valori della temperatura compresi in un intervallo che va da - 99,9 a + 199,9 °C con una risoluzione pari a +/- 0,1 °C; per avere un’idea di come varia la resistenza elettrica al variare della temperatura si può consultare la tabella seguente. Relazione resistenza-temperatura per termometri a resistenza di platino R0 = 100 ohm α = 0,003850 °C-1 (secondo UNI 7937) °C SIPT-68 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 10 20 30 40 100,00 103,90 107,79 111,67 115,54 100,39 104,29 108,18 112,06 115,93 100,78 104,68 108,57 112,45 116,31 101,17 105,07 108,96 112,83 116,70 101,56 105,46 109,35 113,22 117,08 101,95 105,85 109,73 113,61 117,47 102,34 106,24 110,12 113,99 117,85 102,73 106,63 110,51 114,38 118,24 103,12 107,02 110,90 114,77 118,62 103,51 107,40 111,28 115,15 119,01 50 60 70 119,40 123,24 127,07 119,78 123,62 127045 120,16 124,01 127,84 120,55 124,39 128,22 120,93 124,77 128,60 121,32 125,16 128,98 121,70 125,54 129,37 122,09 125,92 129,75 122,47 126,31 130,13 122,86 126,69 130,51 Termocoppia È un dispositivo costituito da una coppia di conduttori elettrici aventi caratteristiche termoelettriche diverse e realizzato, con due fili di materiale differente saldati alle estremità; se i due terminali opposti della coppia sono mantenuti a temperatura diseguale, si manifesta tra essi una differenza di potenziale (forza elettromotrice) dovuta all’effetto Seebeck che dà luogo a una corrente termoelettrica. L’impiego tradizionale delle termocoppie (cioè la misura della temperatura) è dovuto alla relazione fra la differenza di potenziale e la differenza di temperatura fra le due saldature. I due metalli impiegati per la costituzione della termocoppia devono presentare la massima diversità tra le loro proprietà termoelettriche, così vengono usate coppie rame-costantana (tipo T), ferrocostantana (tipo J), nickel cromo-nickel alluminio (tipo K). Ni-Cr Cu Ni-Al Cu Giunto di misura V Voltmetro Contenitore con ghiaccio Giunto di riferimento Figura 4 Misura della temperatura con giunto di riferimento alla temperatura del ghiaccio fondente e con collegamento allo strumento di misura mediante cavi di rame. La termocoppia presente in laboratorio è del tipo K (Nickel Cromo-Nickel Alluminio) con giunto di riferimento a 0°C, l’intervallo di misura della temperatura varia da 0 a 1370 °C con un errore variabile funzione del tipo di voltmetro utilizzato. Nella figura 4 è riportato lo schema di montaggio. www.strumentionline.eu 4 I fili di rame che partono dal giunto di riferimento, vengono collegati a un voltmetro che misura la forza elettromotrice, da questa misura è possibile ricavare il valore della temperatura consultando la tabella riportata di seguito. TERMOCOPPIE TIPO K (Nickel Cromo-Nickel Alluminio) °C 0 1 2 3 4 Giunto di riferimento a 0°C, Fem in millivolt 5 6 7 8 9 0 10 20 30 40 0,000 0,397 0,798 1,203 1,611 0,039 0,437 0,838 1,244 1,652 0,079 0,477 0,879 1,285 1,693 0,119 0,517 0,919 1,325 1,734 0,158 0,557 0,960 1,366 1,776 0,198 0,597 1,000 1,407 1,817 0,238 0,637 1,041 1,448 1,858 0,277 0,677 1,081 1,489 1,899 0,317 0,718 1,122 1,529 1,940 0,357 0,758 1,162 1,570 1,981 50 60 70 80 90 100 2,022 2,436 2,850 3,266 3,681 4,095 2,064 2,477 2,892 3,307 3,722 4,137 2,105 2,519 2,933 3,349 3,764 4,178 2,146 2,560 2,975 3,390 3,805 4,219 2,188 2,601 3,016 3,432 3,847 4,261 2,229 2,643 3,058 3,473 3,888 4,302 2,270 2,684 3,100 3,515 3,930 4,343 2,312 2,726 3,141 3,556 3,971 4,384 2,353 2,767 3,183 3,598 4,012 4,426 2,394 2,809 3,224 3,639 4,054 4,467 Per determinare il valore della temperatura, avendo la tabella e conoscendo la forza elettromotrice, si opera in questo modo: se Fem= 2,188 mV questo valore è presente sulla colonna ove è riportato sulla sommità 4 (°C) e sulla riga dove è riportato 50 (°C), allora significa che la temperatura vale: 50+4=54°C. Se il valore della Fem è intermedio tra due, si effettua l’interpolazione lineare. Velocità Rapidità con cui un corpo varia la sua posizione nel tempo in una data direzione, oppure in genere, la rapidità con cui un fenomeno fisico evolve nel tempo. Se la posizione di un corpo subisce uno spostamento s2-s1 (indicato brevemente con ∆s) durante il tempo t2-t1 (∆t), la velocità media viene definita come il rapporto ∆s/∆t. Essendo caratterizzata anche dalla direzione e dal verso in cui avviene lo spostamento, la velocità è una grandezza vettoriale. Ne consegue che si possono avere variazioni di velocità sia per variazioni nella rapidità dello spostamento, sia per cambiamenti nella direzione dello stesso. Dimensionalmente la velocità è equivalente a una lunghezza/tempo e la sua unità di misura nel Sistema Internazionale (SI) è il metro al secondo [m/s]. La velocità istantanea in un istante t è il limite del rapporto ∆s/∆t per ∆t tendente a zero e risulta quindi essere la derivata prima dello spazio rispetto al tempo. Nella sua accezione comune il termine velocità, senza ulteriori specificazioni, indica la velocità lineare come sopra definita. Strumenti per la misura della velocità di fluidi Anemometro a ventolina La spinta del fluido viene tradotta in rotazione mediante una ventolina. Questo tipo di strumento è impiegato nel campo della meteorologia e per la verifica delle prestazioni degli impianti di climatizzazione. L’anemometro portatile a ventolina, presente in laboratorio, permette di rilevare la velocità istantanea dell’aria e il valore medio della velocità in un intervallo di tempo e su più punti, sia in condotte che all’esterno delle bocchette di emissione degli impianti di riscaldamento e di condizionamento. www.strumentionline.eu 5 L’elemento sensibile è costituito da una ventolina in lega leggera di diametro 60mm, che è imperniata su microcuscinetti a sfera, e da un sistema optoelettronico di trasduzione del movimento meccanico. Il campo di misura per la velocità dell’aria varia da 0,25 a 20,0 m/s con una tolleranza di ± 0,2 m/s ± 2% valore misurato, la temperatura di esercizio deve essere compresa tra -20°C e +60°C. Occorre prestare attenzione quando si pone la ventolina in posizione di rilevazione: il verso della freccia posta sul corpo della ventolina deve corrispondere a quello del flusso d’aria. Figura 5 Schema dell’anemometro a ventolina Anemometro a filo caldo Serve a evidenziare le caratteristiche principali di una corrente fluida (velocità, intensità e scala della turbolenza, vorticità, ecc.) Questo scopo viene raggiunto misurando la quantità di calore che viene ceduta alla corrente da un sottilissimo filo caldo percorso da corrente elettrica. Il filo caldo trasmette calore alla corrente soprattutto per convezione forzata; si hanno però anche trasmissioni di calore per convezione libera, per conduzione (nei supporti del filo), per irraggiamento con le pareti; inoltre il filo è pure soggetto alle vibrazioni. Tutti questi effetti secondari fanno si che la relazione tra quantità di calore trasmessa e velocità della corrente debba essere determinata empiricamente, tarando volta per volta lo strumento. Un anemometro a filo caldo consta di queste parti principali: una sonda con il suo cavo e un apparato elettronico per analizzare ed elaborare i dati. Il sensore dell’anemometro a filo caldo è un filo, generalmente costituito da tungsteno o platino, lungo all’incirca 1 mm (la lunghezza dipende da quanto puntualmente si voglia rilevare la velocità) e avente un diametro di 5 µm (molto più fine di un capello) con una sottile placcatura di un differente metallo. Il sensore è ancorato tra le punte di due supporti aghiformi tramite saldatura ed è scaldato elettricamente. Il fluido lambendo il filo, lo raffredda per convezione. Il corpo della sonda (vedi figura 6) di solito è fatto di materiale ceramico o fabbricato partendo da un tubo di metallo rivestito con resina epossidica. In un’estremità è presente il sensore e nell’altra un connettore elettrico che ha lo scopo di rendere mobile la sonda dal resto dell’apparecchiatura. Il connettore elettrico è progettato per resistere all’acqua (tenuta stagna) e i suoi contatti usualmente sono dorati per ridurre la resistenza. www.strumentionline.eu 6 Figura 6 Disegno del sensore dell’anemometro a filo caldo Per misurare la velocità ci si avvale di due metodi. Metodo a corrente costante Con un anemometro posto in un ambiente a velocità nulla (cappuccio sul filamento) si regola il potenziometro P in modo che l’amperometro A si porti in una certa posizione della scala corrispondente a u = 0 (vedi figura 7). Togliendo il cappuccio e mettendo la sonda nel fluido in movimento il raffreddamento fa cambiare la resistenza del filamento e quindi la corrente indicata da A. La taratura viene fatta sperimentalmente. Figura 7 Schema anemometrico a filo caldo a corrente costante Metodo a temperatura costante Lo schema è riportato nella figura 8. Il ponte a resistenze è alimentato tra C e D da un amplificatore elettrico pilotato dallo squilibrio del ponte stesso misurato tra A e B. In condizioni di velocità nulla sulla sonda il ponte viene alimentato in modo che lo squilibrio sia nullo nella condizione di resistenza della sonda pari a un valore prefissato (generalmente dell’ordine di 100°C sopra la temperatura del fluido del quale si vuole valutare la velocità). Ponendo la sonda nel flusso di fluido essa si raffredda per cui varia la sua resistenza; il ponte tende quindi a squilibrarsi e l’amplificatore aumenta la tensione di alimentazione. In tal modo la corrente nella sonda cresce riportando la temperatura del filo al valore iniziale (cioè fino a squilibrio nullo). La tensione di alimentazione che si ottiene è legata quindi alla velocità del fluido. Questo sistema è molto più pronto del sistema a corrente costante in quanto non interferisce la capacità termica del filamento che è mantenuto a temperatura costante. www.strumentionline.eu 7 L’anemometro a filo caldo presente in laboratorio rileva la velocità istantanea dell’aria in un campo Figura 8 Schema anemometrico a filo caldo a temperatura costante di misura che varia tra 0,0 e 20 m/s e con un’incertezza di +/- 0,3 m/s. Calcolo della portata d’aria La portata massica dell’aria (Ga) è data dal prodotto: G a = ρa ⋅ S ⋅ va dove: ρa massa volumica dell’aria va velocità dell’aria nel condotto S sezione del condotto Assimilando l’aria a un gas ideale si può calcolare la massa volumica in questo modo: ρa = patm R ⋅ Ta ove: R costante caratteristica dell’aria che vale 287 J/(kgK) patm pressione ambiente letta sul barometro (o nel caso non ve ne siano di disponibili può essere assunta pari a 98400 Pa) Ta temperatura dell’aria nel condotto Rilievo della temperatura sulla bocchetta del ventilconvettore Si rileva la temperatura nella mezzeria delle due semisezioni in cui può essere divisa la sezione totale della bocchetta quindi calcolare il valore medio. www.strumentionline.eu