REDDITO NAZIONALE AGGREGATI PIL (prodotto interno lordo)= beni e servizi finali prodotti nell’anno in Italia RN o Y (reddito nazionale)= redditi guadagnati dai residenti nell’anno Bilancio economico nazionale PIL e Y indicano la stessa ricchezza prodotta ogni anno nel Paese. Il PIL indica le risorse da cui proviene il reddito Y che viene impiegato in consumi, investimenti e esportazioni. Pertanto nel bilancio economico nazionale: PIL + M(importazioni) = C(consumi) + I(investimenti) + X(esportazioni) Risorse = Impieghi Teorie del RN • Classici e neoclassici (liberisti)= capacità del sistema di raggiungere autonomamente un equilibrio generale • Keynes = il sistema funziona in equilibrio di sottoccupazione delle risorse a meno di interventi esterni dello Stato Teorie del RN: classici e neoclassici • Classici = il reddito è determinato dal lato dell’offerta. L’offerta crea sempre la propria domanda (legge di Say) • Neoclassici = tutto il reddito viene consumato o investito. Il reddito risparmiato (non consumato) viene offerto sul mercato finanziario dove il tasso di interesse i regola la domanda degli imprenditori e l’offerta dei risparmiatori come nel mercato dei beni (esiste sempre un i che eguaglia domanda e offerta di capitali risparmiati) Teorie del RN: neoclassici • La legge di domanda e offerta fa raggiungere l’equilibrio anche nel mercato del lavoro dove il saggio di salario oscilla liberamente (senza intervento dei sindacati) fino a render uguali la domanda di lavoro degli imprenditori e l’offerta di lavoro dei lavoratori • Equilibrio generale : l’equilibrio raggiunto autonomamente sui vari mercati (beni, capitali, lavoro) fa raggiungere un equilibrio generale di piena occupazione TEORIE DEL RN: KEYNES • Critica ai neoclassici: la legge di Say non è valida perché C (consumi) e I (investimenti) non dipendono dal saggio di interesse ma da altre grandezze. • C : funzione del reddito. Se cresce Y cresce C (in misura meno che proporzionale) • Anche i risparmi S sono funzione del reddito (se cresce Y cresce S in misura più che proporzionale) Teorie del R.N. :Keynes • I non dipende solo dal tasso di interesse in misura inversa ma dipende anche dalle aspettative di guadagno degli imprenditori. Se queste sono negative gli imprenditori diminuiscono la domanda di risparmi e quindi di investimenti per cui la domanda globale è inferiore alla produzione globale (crisi di sovrapproduzione) Il moltiplicatore keynesiano In un sistema economico esiste una grandezza K (moltiplicatore) reciproco della propensione al risparmio cioè 1/s che è in grado di moltiplicare gli investimenti. Il che vuol dire che più è alta la propensione al risparmio meno è l’effetto espansivo degli investimenti. Al contrario più è alta la propensione al consumo più si impiega la produzione potenziale e si raggiunge l’equilibrio. In conclusione bisogna incentivare i consumi Keynes: equilibrio del mercato • In una economia depressa (offerta maggiore della domanda)occorre che aumenti la domanda globale per effetto di componenti autonomi del reddito (Stato/Estero) • Visto che l’estero non è sotto il diretto controllo del Paese, allora lo Stato deve intervenire su I aumentando la spesa pubblica • Attraverso la spesa pubblica si dà lavoro alle aziende che distribuiscono redditi che a loro volta aumentano i consumi per effetto del moltiplicatore • Lo Stato può rafforzare questo circolo virtuoso diminuendo le tasse per lasciare più reddito spendibile nei consumi. Keynes: il debito pubblico • Lo Stato finanzia la spesa pubblica col debito pubblico (titoli di Sato). I rischi sono un livello elevato di debito pubblico il dirottamento di risorse dal privato l’asimmetria dell’intervento pubblico (più facile entrare nel mercato che uscirne) sprechi, inefficienze, corruzione