Ernia iatale: i rimedi efficaci della omeopa

PATOLOGIE
Ernia iatale: i rimedi efficaci della omeopatia
Possibili diverse soluzioni per poter agire sulla sintomatologia
Pasquale De Lucia *
L’ernia iatale è il termine medico con cui si indica
un’anomala condizione anatomica, di natura cronica, che si
evidenzia con la protrusione della parte superiore dello stomaco, che così si ritrova trasferita dall’addome al torace.
Questo disturbo è alquanto diffuso tra la popolazione, e la sua
eziologia è dovuta ad una condizione di debolezza o laceramento del diaframma. La maggior parte dei soggetti che soffrono di ernia iatale non percepiscono alcun sintomo, in questo caso l’erniazione dello stomaco è asintomatica, in altre
circostanze i soggetti possono manifestare dei sintomi specifici alquanto fastidiosi come ad esempio: la percezione di dolore sotto forma di bruciore che si irradia dallo stomaco alla
zona retrosternale ed anche al petto, alcuni soggetti manifestano irritazione delle mucose orali, possono presentarsi anche delle difficoltà respiratorie, ma la sintomatologia più frequente è rappresentata da episodi di reflusso gastroesofageo.
Si giunge alla diagnosi dell’ernia iatale effettuando una radiografia con mezzo di contrasto oppure sottoponendo il paziente ad una gastroscopia: dopo aver formulato una giusta
diagnosi, si suggerisce al paziente quale cura intraprendere
per lenire i sintomi, mentre nei casi più gravi la sola soluzione è l’intervento chirurgico. Il disagio più usuale legato
all’ernia iatale è costituito dal reflusso gastroesofageo: intervengono delle questioni di tipo meccanico che favoriscono la
risalita dei succhi gastrici fino alla bocca, ciò determina una
sensazione di irritazione e gonfiore a livello del collo, accentuando le difficoltà digestive.
In questo caso il gastroenterologo suggerirà al soggetto di
controllare il disturbo prestando una maggiore attenzione
all’alimentazione che può favorire la prevenzione delle conseguenze legate al reflusso: il soggetto dovrà quindi imparare
a riconoscere quali cibi causano una maggiore produzione
di succhi gastrici, valutando la reazione soggettiva ad ogni
alimento. Per contrastare il reflusso gastrico si sconsiglia di
mantenere lo stomaco vuoto per troppo tempo, in quanto gli
acidi in eccesso risalirebbero con maggiore facilità, invece si
suggerisce di mangiare poco ma spesso. È necessario fare attenzione a tutti quei cibi che aumentano la produzione di succhi gastrici come ad esempio il pomodoro, i prodotti a lievitati, il cioccolato, ed evitare quelli che tendono ad irritare
l’apparato digerente. Bisogna invece privilegiare le fibre ed
anche le verdure in quanto rendono più agevole il transito del
cibo nell’intestino; si consiglia poi un equilibrato apporto di
liquidi: i 2 litri di acqua raccomandati quotidianamente devono essere ben distribuiti nell’arco delle 24 ore. Per contrastare
la risalita dei succhi gastrici in caso di ernia iatale un ruolo
rilevante lo assume anche una regolare postura; in questo
modo si ottiene un maggiore sollievo della sintomatologia. È
opportuno sedersi mantenendo la schiena ben dritta ed adagiata allo schienale della sedia, questa postura quasi rigida è
utile anche quando si sta alzati, perciò è bene tenere a mente
di non piegare troppo il busto in avanti sbilanciando il corpo;
nei casi più gravi si potranno anche prescrivere degli antiacidi
o dei farmaci inibitori della pompa protonica.
Chi soffre di ernia iatale potrà trarre giovamento affidandosi
a dei consigli naturali ed infatti la letteratura della medicina
naturale menziona diversi rimedi erboristici da poter applicare per ricercare il benessere dello stomaco, ma prima di muoversi in questa direzione è bene rivolgersi al proprio gastroenterologo, per verificare che non si manifestini eventuali rischi
prodotti dalla combinazione tra l’iter farmacologico e la cura
naturale. Tra i rimedi erboristici indicati al soggetto colpito
da ernia iatale vi è l’uso dell’argilla, che agisce come una
sorta di tampone naturale nei confronti delle secrezioni dei
succhi gastrici che si ritrovano a risalire verso l’esofago. Un
altro valido alleato naturale è la melissa in quanto possiede
delle proprietà rilassanti a cui si aggiungono anche delle virtù
digestive; inoltre per stimolare il processo digestivo e renderlo più agevole svolgono un’azione mirata altre piante officinali che sono fonte di proprietà calmanti come la camomilla,
la malva, la passiflora. In alcuni casi l’erniazione dello sto-
maco è accompagnata da un eccesso di produzione di
aria dallo stomaco, per ridurre questo fattore si può assumere
il carbone vegetale, in quanto ha delle riconosciute proprietà
adsorbenti.
Molti soggetti che soffrono di ernia iatale decidono in alcuni
casi di rivolgersi all'omeopatia che suggerisce diverse soluzioni per poter agire sui sintomi che si manifestano in caso di
questo problema, si tratta di rimedi che nella maggior parte
dei casi sono specifici e diretti: infatti il loro scopo è quello di
placare gli eventuali disturbi che il soggetto lamenta di avvertire a livello intestinale ed addominale. L’erniazione dello
stomaco in alcuni casi è asintomatica ma talvolta questa patologia si presenta con un quadro clinico abbastanza delineato
che crea disagio nel paziente. Per alleggerire la sintomatologia legata principalmente al reflusso acido non sono rari i
consulti richiesti ad un omeopata specialista il quale consiglierà al paziente diversi rimedi omeopatici il cui scopo è agire come un palliativo. Per prevenire e per trattare la manifestazione di episodi di reflusso gastroesofageo, causati
dall’ernia iatale, tra i preparati omeopatici maggiormente indicati ci sono l’Arsenicum Album ed il Lycopodium. Nel caso
dell’Arsenicum Album, la cui posologia suggerisce
l’assunzione con il latte o l’acqua naturale, questo medicinale
omeopatico viene consigliato quando il soggetto percepisce
una sensazione di bruciore allo stomaco che risale verso la
zona dell'esofago. Anche il Lycopodium è un preparato specifico per la cura di disturbi da ernia iatale, nello specifico
questo rimedio indicato dalla medicina alternativa propone il
suo principio attivo contrastando la presenza del gas intestinale, inoltre è un valido alleato anche contro il gonfiore che si
raccoglie nella cavità addominale.
Tra gli altri rimedi che l’omeopata potrà consigliare al paziente vi sono anche il Vegetabilis Carbo ed il Carbonicum
Natrum: il primo è prescritto in caso di ernia iatale che causa
un processo digestivo lento e laborioso, che spesso si manifesta con una persistente fase di eruttazione, produzione di gas
a cui si aggiunge anche una molesta sensazione di gonfiore
nella parte superiore dell'addome; soffermandosi poi sulle
proprietà del Carbonicum Natrum c’è da dire che si tratta di
un medicinale indicato per chi soffre di erniazione dello stomaco che determina un quadro sintomatologico caratterizzato
da reflusso acido e come conseguenza determina anche diversi problemi a livello gastro-intestinale che vanno ad incidere
sull’attività digestiva. In tal caso sedersi a tavola diventa un
appuntamento molto tormentato per molti soggetti soprattutto
se hanno consumato durante il loro pasto dei cibi che possono
irritare lo stomaco quali: latticini, legumi, fritti, cibi speziati o
fritti, alcolici, bevande gassate.
Anche se sempre più persone al giorno d'oggi si rivolgono
all'omeopatia per ottenere delle indicazioni terapeutiche per il
trattamento di diverse patologie croniche, come avviene nel
caso dei soggetti che soffrono di ernia iatale, la medicina alternativa non può ancora beneficiare di una valenza normativa che ne avvalori l’autorità.
Lo stato dell’arte legislativo in Parlamento
Recentemente la questione della registrazione dei rimedi
omeopatici è stata discussa anche in Parlamento, ed infatti lo
scorso 21 ottobre è stata affrontata una dichiarazione parlamentare avente come argomento proprio la regolarizzazione,
a livello normativo, dei medicinali omeopatici. La richiesta
fatta al governo porta le firme di Donata Lenzi, capogruppo
Pd in commissione Affari sociali, e Filippo Fossati deputato
democratico, anche lui membro della commissione che sta
lavorando per trovare una definitiva soluzione sullo statuto
normativo dell’omeopatia. La commissione Affari sociali ha
portato nell’aula del parlamento dei dati che segnalano una
sorta di apertura da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco
(Aifa) nei confronti dei medicinali omeopatici: l’Aifa ha di
fatto applicato dei ribassi sulle tariffe di autorizzazioni pari,
in alcuni casi, anche al 70%, ma si tratta soltanto di un primo
passo che fa comunque ben sperare se si vuole giungere alla
regolarizzazione di quella che viene considerata con
un’accezione negativa “medicina alternativa”. Queste riduzioni delle tariffe di autorizzazione dei medicinali omeopatici
applicate dall’Agenzia Italiana del Farmaco, inoltre, avvicinano il nostro Paese ad altri stati dell’Europa quali Francia e
Germania che già in passato si sono mossi su questa strada.
Dal punto di vista pratico questa normativa garantisce anche
una maggiore certezza alle imprese farmaceutiche che hanno
così la possibilità di accrescere la produzioni di medicinali e
questo dato assume dei risvolti positivi andando a coprire il
rapporto tra domanda-offerta, rispondendo positivamente alla
domanda di cura di più di 8 milioni di cittadini. Donata Lenzi
e Filippo Fossati nel corso della loro dichiarazione parlamentare hanno comunque ribadito che vanno realizzati ulteriori e
significativi passi per ottenere una sistemazione normativa
esaustiva a proposito dell’autorità dell’omeopatia in campo
medico e farmaceutico. Gli esponenti della commissione Affari sociali hanno infatti concluso il loro intervento in Parlamento auspicando la formazione di un tavolo di discussione
tra governo, aziende produttrici ed esponenti dell’Agenzia
Italiana del Farmaco. Solo in questo modo si potranno stabilire i punti fondamentali e redigere i requisiti dei dossier tecnici che possono così portare alla regolarizzazione dei medicinali omeopatici, garantendo inoltre la possibilità di favorire
anche la concreta sperimentazione delle procedure. Ma a
quanto pare l’omeopatia dovrà ancora attendere qualche anno
prima di poter beneficiare di un maggior supporto normativo
e di un rinnovo delle registrazioni dei propri farmaci: si è ipotizzato che il tavolo dei lavori sarà avviato sono a partire dal
2015.
* Farmacista, specializzato in management sanitario.