da acufeni lo considerano un sintomo grave;
infatti, molte persone pensano che un
acufene sia il campanello di allarme di una
grave patologia nascosta. Altri sono convinti
che
l'acufene
significhi
un
danno
permanente
all'orecchio
oppure
una
limitazione temporanea della capacità
uditiva. Altri ancora associano l'acufene a
tumori cerebrali, problemi vascolari o malattie
mentali (mi farà diventare matto!). Queste
preoccupazioni sono spesso infondate.
In secondo luogo, devono avere una chiara
e realistica informazione sulle loro condizioni.
E’ solo allora che può essere stabilito il
programma di trattamento. Durante il
trattamento, avranno necessità del supporto
di un team di riabilitazione qualificato.
Acufeni / Iperacusia: esiste un aiuto?
Programma di riabilitazione basato sulla
nuova teoria neurofisiologica sviluppata da
Jastreboff e Hazell : la “Tinnitus Retraining
Tharapy”.
rev. Dicembre 2014
Centro Acustico di A. Catogno & C. Sas
ALGHERO:
Via V.Emanuele 33,
Tel. 079 974635 - Cell. 349 2985624
SASSARI:
Viale Mancini 17/B
Tel. 079/5907852 – Cell. 349/2985624
P.Torres:
Via Sassari 77
Tel.079/4924467 – Cell. 329/6156125
Elaborazione
centrale
dell’informazione
acustica: udito, percezione e sensazione.
L’informazione
acustica
diviene
più
complessa una volta che ha raggiunto il
cervello con le sue numerose connessioni.
Ogni successivo centro uditivo accresce il
contenuto dell’informazione degli impulsi che
viaggiano nelle vie uditive. Durante il
processo, i parametri sonori puramente fisici
sono percepiti per scomparire lentamente,
laddove il significato diviene più importante:
la curva delle pressioni di un semplice suono
lentamente da origine al contenuto di una
frase. Quando noi ascoltiamo musica, è la
melodia che è alla fine percepita. Per
sopravvivere, un animale deve essere abile a
scoprire i suoni che giocano un ruolo
importante nella sua vita, e specialmente
quelli
che
richiedono
una
reazione
immediata. In questo modo, gli animali
percepiscono suoni che segnalano la
presenza di un predatore, o di una preda.
Questi suoni sono di rado veramente
rumorosi. Gli uomini si comportano allo stesso
modo: una mamma si sveglia ogni volta che il
suo bambino piange, sebbene altri suoni
molto più alti (magari un temporale), possono
non interferire col suo sonno.
Così,
consciamente
o
inconsciamente,
la
percezione
dell’informazione acustica non solo porta con
se il significato, ma genera anche emozioni.
Questa fase finale è chiamata sensazione.
Anatomicamente, può essere spiegata con
la presenza di connessioni fra la via uditiva ed
il sistema limbico, una parte del cervello che
è
correlata
agli
stati
emozionali
e
www.acufene.sardegna.it
www.protesiacustiche.com
Acufeni: cosa sono?
Acufene (in inglese Tinnitus), è un termine
medico riferibile a tutti i tipi di ronzii
dell’orecchio o della testa che non sono
dovuti ad onde sonore provenienti da una
fonte esterna. Sono un fenomeno piuttosto
comune, avvertito da circa il 17% della
popolazione generale.
Gli acufeni si distinguono in oggettivi
ed in soggettivi. I primi possono essere
percepiti
anche
dall’esaminatore
e
dipendono in genere da una patologia:
vascolare, muscolare, tubarica, articolare.
Questi acufeni possono essere curati agendo
sulla causa che li provoca.
Gli
acufeni
soggettivi
nascono
all'interno della via uditiva, vengono percepiti
solo dal paziente e sono la maggioranza.
Il
sito
generatore
degli
acufeni
è
frequentemente
l’orecchio
interno
(la
chiocciola) nel quale una sofferenza anche
lieve può giustificare la presenza di acufeni,
tuttavia bisogna ricordare che, in realtà,
qualunque neurone della via uditiva, dal
ganglio spirale fino alla corteccia, può
generare acufeni.
Soffro di “Tinnitus”: cosa posso fare?
I sofferenti di acufene hanno bisogno, prima
di tutto, di un’approfondita valutazione
medica ed audiologica - Molti pazienti affetti
1
Il significato di acufene
Nel 1953 Heller e Bergman realizzarono un
semplice e classico esperimento. Misero 80
persone (studenti universitari normoacusici)
singolarmente
in
una
camera
completamente isolata acusticamente per
cinque minuti ciascuno, chiedendo loro
rilevare qualunque suono potesse essere
udito. I pazienti pensarono di essere sottoposti
ad un test dell'udito, cioè che fossero loro
inviati suoni di diversa intensità e frequenza,
ma in realtà sperimentarono cinque minuti di
totale silenzio. Il 93% di loro riferirono di aver
udito ronzii, fischi e suoni tipo pulsazioni,
sensazioni sonore simili a quelle che
riferiscono le persone con problemi di
acufene. Questo semplice esperimento
permette a quasi ognuno di noi di rilevare
come un suono, l'attività elettrica che è
costantemente presente in ogni cellula
nervosa delle vie acustiche. Anche se alcune
zone del sistema uditivo sono più attive di
altre, ogni singolo neurone delle vie
acustiche, può contribuire, in un certo senso,
alla percezione finale dell'acufene.
dell'apprendimento, che è responsabile del
nostro umore.
Le risposte condizionate
Una risposta condizionata è una reazione
automatica verso uno stimolo esterno: per
esempio un suono. Una volta che la risposta è
appresa essa avviene automaticamente,
senza bisogno di pensare consciamente,
quando il soggetto viene esposto a questo
particolare suono. Qualsiasi tipo di risposta
può essere indotta da un qualsiasi tipo di
suono. La forza della risposta dipende dalla
forza del rinforzo e non dai parametri del
suono; in particolare dalla differenza tra la
sua intensità fisica e il contesto. Per esempio,
camminare in una strada buia in una città
straniera in piena notte porta ad ascoltare
anche il più piccolo rumore ed essere in
allarme sentendo il suono dei passi, o
vedendo un’ombra su una porta. Tutti i sistemi
sensoriali sono in uno stato di “allarme” con i
filtri sottocorticali completamente aperti. Lo
shopping natalizio in una strada familiare e
rumorosa dove è facile scontrarsi con altri
passanti ed essere inconsci del rumore del
traffico, delle spinte e del trambusto, è una
cosa diversa. I filtri di controllo sottocorticali
sono chiusi ed è quello il momento in cui si
può perdere il portafoglio o la borsa.
I filtri uditivi tendono ad aprirsi e a monitorare
suoni minacciosi “sotto la minaccia” di altri
eventi di vita. Il sistema uditivo mostra una
notevole capacità di individuare segnali
deboli, se importanti, e di eliminare la
coscienza dei suoni alti, quando questi sono
irrilevanti. Per questo motivo la madre si
sveglia immediatamente in piena notte
quando il suo bambino emette un suono
proprio prima di iniziare a piangere. In questa
situazione non è improbabile che il marito e
gli altri familiari continuano a dormire mentre
il bambino piange.
Tra tutte quelle persone che soffrono di
acufeni,
le
ricerche
epidemiologiche
mostrano che circa l'ottanta percento non lo
trovano così fastidioso da disturbarli nelle loro
attività quotidiane o tale da provocare ansia.
La ragione di ciò non è determinata dalla
rumorosità dell'acufene; infatti, è stato
provato che persone con il medesimo tipo di
acufene reagiscono in modo differente,
alcuni soffrendone in modo particolare altri
no. La principale differenza tra i due gruppi è
che i pazienti in cui l'acufene risulta molto
fastidioso, vivono questo sintomo come una
minaccia o comunque come qualcosa di
molto pericoloso, piuttosto che come
qualcosa privo di pericolo per la propria
integrità fisica.
Così come gli animali concentrano la loro
attenzione uditiva su quei rumori generati dai
predatori quindi pericolosi per la loro
sopravvivenza,
così
le
persone
che
considerano l'acufene come una minaccia
od un segnale di allarme sono incapaci di
distogliere l'attenzione da esso. Questo fa
parte del meccanismo che l'essere umano
ha sviluppato per la sopravvivenza, anche se
in questo caso non agisce in maniera
vantaggiosa. Molte persone lamentano la
perdita del silenzio come qualcosa di cui si
gratificavano e custodivano preziosamente,
prima della comparsa dell'acufene.
2
La persistenza dell’acufene dipende da una
risposta condizionata.
Ciò che succede quindi, in molti casi di
acufene irritante, è che si innesca una
risposta
condizionata
(reazione)
alla
percezione dell’acufene (il suono evocato
dall’attività elettrica di sottofondo delle
cellule nervose uditive). Appena si innesca
questa risposta condizionata nella parte
subcosciente
del cervello, tutto quello che tu pensi
riguardo all’acufene in ogni momento (o
quello che tu non pensi), è irrilevante rispetto
alla reazione prodotta. È proprio la reazione
all’acufene
ad
essere
importante
nell’instaurarsi del disturbo creato da esso
stesso. Cioè l’instaurarsi dell’angoscia è
proprio
determinata
dalla
reazione
all’acufene e quindi dall’insieme dei
sentimenti spiacevoli (sistema limbico) e di
aumento della tensione (sistema nervoso
autonomo) ogni qual volta che si ha la
percezione
dell’acufene.
Questo
meccanismo viene graficamente illustrato dal
modello neurofisiologico di Jastreboff (Fig. 3).
in cui la risposta condizionata non viene
riallenata o riappresa (Retraining).
L’acufene come nuova esperienza.
Quando emerge per la prima volta,
l’acufene è un segnale nuovo, di cui non si
ha memoria, e non si è in grado di
classificarlo. Ogni nuova esperienza tende a
provocare sensazioni di disagio, a causa
della perdita dello “status quo” e un
cambiamento
di
quello
che
precedentemente era un ambiente stabile
(un cambiamento dell’omeostasi). Fino a
quando non si conosce bene il significato
dell’acufene, esso sarà visto come un
comprensibile sospetto. Molti soggetti che
soffrono di acufene hanno da questo solo un
moderato fastidio come risultato di tale
meccanismo, ma ciò è sufficiente a spingerli
a cercare aiuto.
L’acufene come stato fobico.
In molti pazienti l’estrema paura dell’acufene
sviluppa uno stato fobico, molto simile a
quello riguardante la paura dei ragni, delle
rane, dei volatili, degli spazi angusti ecc. Molti
sofferenti di acufene hanno spesso anche
queste fobie, che suggeriscono l’idea che sia
alla base uno stesso meccanismo.
In ogni stato fobico deve essere usato
un lento processo di desensibilizzazione, che
consiste nel mettersi a confronto con
l’oggetto della paura apprendendo prima a
tollerarlo, e poi ad accettarlo come un
normale fenomeno che non deve assumere
mai comunque significato minaccioso. La TRT
ha molti aspetti in comune con tali tecniche.
Molte persone hanno nei confronti
dell’acufene
una
reazione
moderata,
sebbene ancora con significati negativi. Il
disturbo o la sensazione di malattia esiste, e
quantunque non evochi forti stati emotivi, il
sistema limbico e nervoso autonomo sono
ancora stimolati a produrre emozioni di
avversità che riducono la qualità della vita.
Questa tipologia di acufeni, che spinge molte
persone a cercare aiuto, si crea quindi furori
dell’apparato uditivo, e come tale non può
essere risolta da un approccio puramente
audiologico.
PERCEZIONE E VALUTAZIONE
Corteccia uditiva e altre aree corticali
Cosciente
-------------------------------Subcosciente
DETEZIONE
Sottocorticale
ASSOCIAZIONI EMOZIONALI
Sistema limbico
FONTE
“Acufene collegato all’attività
neuronale”
FASTIDIO
Sistema nervoso autonomo
Fig. 3 Modello neurofisiologico dell’acufene
secondo P. Jastreboff
La fonte dell’acufene potrebbe essere
un’attività elettrica neuronale nel sistema
uditivo. I filtri subcoscienti di detezione si
sintonizzano su questa attività sulla base del
suo significato (in questo caso negativo). Si
innesca quindi una risposta condizionata
(sotto la linea tratteggiata). Il disturbo dato
dall’acufene è dato unicamente dalla
stimolazione del sistema limbico e del sistema
nervoso autonomo che sono fuori dal sistema
uditivo. Nell’acufene persistente l’attività di
questi due sistemi continua fino al momento
Raramente il Tinnitus si manifesta da solo:
problemi associati all’acufene.
L’acufene è raramente un disturbo isolato.
Frequentemente
si
manifesta
congiuntamente ad un indebolimento
dell’udito, ipersensibilità al rumore o altri
3
sintomi che, in vari gradi, aggravano la dura
prova del paziente. In molti casi, questi
problemi
apparentemente
accessori,
rappresentano il problema reale. Il motivo per
cui i sofferenti tendono a focalizzare la loro
attenzione sull’acufene è perché esso è
percepito continuamente, mentre sono
consci di altri sintomi solo saltuariamente.
stimolazione acustica provocata dai tappi,
aumenta la sensibilità delle vie nervose che
trasmettono i suoni dall’orecchio al cervello.
Per curare l’iperacusia si ricorre
all’applicazione costante di piccole quantità
di rumore che nella maggior parte dei casi è
in grado di ridurre o neutralizzare l’iperacusia.
Ciò si dimostra particolarmente efficace nei
pazienti senza sordità associata. Per stimolare
costantemente l’orecchio con rumore si
utilizzano i generatori di rumore bianco,
seguendo
un
accurato
protocollo
applicativo. L’effetto di generatori si basa
sulla riduzione della sensibilità delle vie
nervose uditive indotte dalla somministrazione
di piccole dosi di rumore. Dopo qualche
mese la riduzione della sensibilità delle vie
nervose uditive diventa permanente per cui si
associa all’attenuazione o alla scomparsa
dell’iperacusia.
C’è solo un piccolo passo fra
iperacusia ed una eccessiva paura di ogni
rumore (fonofobia). Nei casi più seri il panico
da paura del rumore colpisce anche altre
percezioni sensoriali: ogni stimolo, che sia
acustico, visivo o tattile, diventa intollerabile.
In tutti i casi è indispensabile allenare il
sistema uditivo sia a livello conscio che
inconscio a rispondere in modo più
“normale” e a dimenticare al paura.
Il processo di desensibilizzazione è lento e può
richiedere da sei mesi a un anno ma viene
raggiunto con successo nella maggioranza
dei casi.
Perdita uditiva e acufene.
Comprensibilmente, la presenza di un difetto
uditivo provoca anche una maggiore
difficoltà di sopportazione dell’acufene.
L’acufene ricorda costantemente ai malati il
loro difetto uditivo e le sue conseguenze e
rafforza il timore che il loro udito potrebbe
ulteriormente peggiorare (spesso si considera
erroneamente l’acufene come la causa
della
perdita
uditiva).
L’acufene
è
particolarmente angosciante per coloro che
hanno una forte perdita dell’udito, che
possono udire solo il loro tinnitus e non i suoni
provenienti dall’esterno. Ma in questi casi, un
buon programma di riabilitazione permette ai
malati di affrontare il loro acufene.
“Sforzarsi
per
sentire”
aumenta
l’amplificazione dei segnali sonori nella parte
subcosciente del cervello, e aumenta le
possibilità che il segnale acufene venga
colto. Ecco perché è così importante
correggere ogni perdita uditiva significativa
con una appropriata protesi acustica, come
parte integrante di tutto il trattamento
dell’acufene. Comunque una protesizzazione
inefficace e non idonea condotta da
persone non esperte nel campo acufeni può
creare
un
peggioramento
della
sintomatologia, evenienza che capita spesso
nella nostra esperienza.
L’abitudine della reazione e della percezione.
La presenza di qualsiasi stimolo continuo da
di solito, come risultato,
un processo di
apprendimento
chiamato
abitudine,
secondo il quale l’individuo risponde sempre
meno ad uno stimolo a condizione che
questo non abbia alcun significato negativo
specifico. Il risultato finale di questo processo
è quando il segnale non viene più percepito
e quindi i neuroni corticali non sono più
recettivi
nei
suoi
riguardi.
Possiamo
sperimentare questa affermazione spesso
nella
nostra
esperienza
quotidiana
osservando per esempio come ci abituiamo
al rumore prodotto da un elettrodomestico o
da qualsiasi apparecchio quando sostiamo
per un periodo breve in una stanza.
Con l’acufene ciò significa che esso
non viene più sentito, spesso anche se si
cerca di ascoltarlo. La TRT può raggiungere
questo obiettivo. Anche se il processo dura
un tempo relativamente lungo, già durante la
fase iniziale l’acufene diviene gradualmente
Ipersensibilità al rumore, iperacusia e
fonofobia.
Il secondo sintomo più frequente associato al
tinnitus è un’abnorme sensibilità al rumore.
Persone con iperacusia che percepiscono i
rumori normali di tutti i giorni come se fossero
intollerabilmente alti, non solo lo sbattere
delle porte, ma i rumori prodotti da chi lavora
in cucina o anche dai propri figli che
giocano. Questo effetto non è collegato
all’intensità dei vari rumori, ma ad una
alterazione del sistema di elaborazione dei
suoni a livello cerebrale.
Le persone affette da iperacusia non
possono lasciare la propria casa senza
indossare una protezione dell’udito. Ciò
provoca,
però,
un
peggioramento
dell’iperacusia perché la riduzione della
4
meno spiacevole (ma può anche essere
ancora percepito come forte). Questo
processo viene chiamato abitudine della
reazione. L’acufene diviene poi più debole
per periodi di tempo più lunghi, e
eventualmente scompare o diviene parte del
naturale “suono del silenzio” di sottofondo
(abitudine della percezione). Ciò non può
succedere comunque fintanto che l’acufene
sia ancora vissuto come minaccia, o
esperienza negativa, che richiede da parte
del soggetto un attento monitoraggio.
La Tinnitus Retraining Therapy ha
come prima fase la conoscenza di ciò che
realmente causa l’acufene. Quindi sia avvia
un accurato esame diagnostico condotto da
uno specialista dell’orecchio seguito da una
completa spiegazione di ciò che avviene
nell’apparato uditivo e nel cervello e che
produce il suono dell’acufene.
Abbiamo bisogno di apprendere che i
suoni dati dagli acufeni che noi interpretiamo
come
stressanti,
come
cause
di
decadimento della qualità della vita, come
impossibili da interrompere, siano in realtà
suoni naturali, che vengono da deboli segnali
elettrici delle vie uditive che sono sempre stati
presenti.
Con un appropriato counseling
direttivo (o di retraining) condotto da
professionisti, possiamo spesso cambiare
convinzioni radicate che vedono l’acufene
come una minaccia e un’esperienza
spiacevole o immodificabile.
Tinnitus Retraining Therapy (TRT).
Un trattamento di successo dell’acufene
consiste nel riallenamento e riapprendimento
della percezione dell’acufene. Una volta che
esso perde il suo significato negativo, di
qualsiasi intensità e di qualsiasi tipo sia, inizia a
diminuire, ed in molti casi non viene
percepito per lunghi periodi di tempo.
Riallenare il sistema uditivo subcosciente ad
accettare l’acufene come qualcosa che
accade naturalmente, che non preannuncia
una vita di tortura e disperazione, e non sia
un suono minaccioso o un segnale di allarme,
può significare mesi di lavoro e spesso anche
anni. Questo riallenamento dovrebbe essere
guidato da professionisti con esperienza in
questo campo che facciano parte di un
gruppo di lavoro multi-disciplinare. Per le
persone che abbiano anche precedenti o
contemporanei
problemi
di
ansia
o
depressione può essere necessario più
tempo.
Quando parliamo di riallenamento,
non intendiamo un semplice esercizio di
apprendimento
astratto.
Nella
parte
subcosciente del cervello riguardante l’udito,
oltre l’orecchio interno, ma prima che
avvenga la percezione cosciente dei suoni,
operano dei filtri subcoscienti (Fig.1), una rete
neuronale, programmata per cogliere i
segnali importanti sulla base del “è
necessario ascoltare”. Ripensiamo un attimo
al modo in cui noi percepiamo il suono del
nostro nome, o il clacson di un autocarro, o il
lamento del neonato nella notte, e nello
stesso momento non avere coscienza del
rumore della pioggia battente sul tetto o
delle onde del mare che si infrangono sulla
costa. La Tinnitus Retraining Therapy consiste
nel riprogrammare questa rete neuronale che
nel sistema uditivo coglie i suoni di importanza
vitale. Nonostante questi siano “suoni
naturali” diventano un problema in quanto
identificati come minaccia, spesso alla vita o
alla sua qualità.
Generatori di rumore bianco.
I risultati della TRT hanno dimostrato che il
mezzo più efficace per la riprogrammazione
passiva include l’uso di generatori di rumore.
Il generatore di rumore produce
rumore bianco che copre l’intera banda
delle frequenze udibili alla stessa intensità.
L’apparecchio non deve ostruire il condotto
uditivo per permettere un udito normale.
L’applicazione completamente aperta è
migliore.
I generatori di rumore sono applicati,
equilibrati e controllati da abilitati esperti in
protesi acustiche e acufeni.
I generatori di suono conseguono tre
obiettivi:
1) Ridurre la differenza tra il segnale
dell’acufene e l’attività neuronale casuale di
fondo e perciò rendere più difficile per il
cervello individuare il segnale dell’acufene;
2) Reimpostare le reti neuronali che sono
implicate nell’individuazione del segnale
dell’acufene fino al punto da bloccare il
segnale; il mascheramento previene questa
nuova impostazione poiché il cervello non
può imparare ad ignorare qualcosa che non
riesce a distinguere;
3) Diminuire il miglioramento all’interno del
sistema acustico (cosa succede quando i
pazienti rimangono per un po’ in una stanza
silenziosa:
• Il miglioramento del sistema acustico
aumenta rafforzando il segnale
dell’acufene;
5
Tutti i nostri sensi reagiscono non al
valore assoluto di uno stimolo, ma alla
differenza tra stimolo e rumore di
fondo;
• Conseguentemente i pazienti sono
più coscienti dell’acufene).
Il rumore che il dispositivo emette è così
regolare che non provoca disturbi o molestia.
È completamente neutro per cui non attira
l’attenzione del cervello.
Usare una stimolazione simmetrica o ricercare
la simmetria dell’input del segnale acustico
quando possibile.
Il
mascheramento
dell’acufene
è
controproduttivo poiché l’acufene (segnale a
cui si deve abituarsi) non viene più percepito,
impedendo così di indurre l’abitudine.
•
•
•
•
•
•
un’altra causa abbastanza comune è
l’esposizione al rumore;
l’acufene è un disordine comune,
presente
circa
nel
17%
della
popolazione mondiale;
il ronzio in se stesso è innocuo;
il miglioramento è usuale, ci sono
mezzi che aiutano ancor di più, per
cui è improbabile che peggiori.
È dimostrato che con la TRT la
maggior parte degli acufeni ritornano
a far parte del sottofondo sonoro
naturale senza causare la sensazione
di fastidio, riducendo di conseguenza
gli “effetti negativi” come l’agitazione,
l’ansia, la tachicardia, ecc.
Risultati.
I risultati presentati da Del Bo e coll., in
occasione del “III° Corso di perfezionamento
alla TRT” (maggio 2005) riportano un risultato
positivo
di
attenuazione
del
fastidio
provocato dall’acufene in oltre l’85% dei
pazienti trattati con TRT dopo 6 mesi dall’inizio
della terapia.
Per
testimoniare
l’efficacia
della
TRT
rimandiamo ai dati ufficiali pubblicati su
autorevoli riviste scientifiche da Pawel
Jastreboff a da J. Hazell e riportati
rispettivamente nei loro siti web qui sotto
riportati.
Ricordiamo che Pawel Jastreboff negli usa e
J. Hazell in Gran Bretagna, utilizzano da oltre
10 anni la TRT.
In sintesi Pawel Jastreboff sull’autorevole
rivista scientifica American Journal of Otology
riporta un miglioramento significativo in oltre
l’80% dei pazienti trattati con la TRT-
Fondamentale evitare il silenzio!
Gli apparecchi tecnologici, simili ai generatori
di rumore ad agli apparecchi acustici, hanno
lo scopo di evitare il silenzio. L’esperienza
dimostra che questa condizione da origine a
grandi apprensioni. È naturale per i sofferenti
di tinnitus proteggere i loro orecchi e
ricercare
circostanze
silenziose.
La
riprogrammazione,
comunque,
richiede
l’opposto: gli orecchi devono essere esposti
continuamente
all’intera
banda
delle
frequenze udibili.
Evitare il silenzio non significa sopportare i
rumori intensi. I rumori ai quali ti esponi non
devono dominare la tua percezione
acustica.
Stadio finale della terapia.
Lo stadio finale di questo processo è quello in
cui lo stimolo non è più percepito e i neuroni
della corteccia cerebrale ignorano tale
segnale. La TRT permette di raggiungere
questo obiettivo. Il processo di adattamento
richiede tempi relativamente lunghi durante il
quale l’acufene diventa gradualmente meno
fastidioso. Nelle fasi successive del processo
l’acufene scompare per lunghi periodi o
diventa un elemento naturale del sottofondo
sonoro quotidiano.
J. Hazell su 483 pazienti esaminati e curati
presso il “Tinnitus and Hyperacusis Centre” di
Londra riporta un beneficio significativo
nell’oltre 83.7% dei casi.
Riferimenti.
Jastreboff P.J. Phantom auditory perception (Tinnitus):
mechanisms of generation and perception. (la
percezione acustica illusoria (Acufene): meccanismi di
generazione e percezione). Neuroscienze Reserch, 8:221254. 1990.
Consigli per il paziente.
• L’acufene non è una malattia: è un
sintomo come un male ad una
giuntura;
• di solito è un sintomo del disordine di
una parte dell’apparato uditivo, più
comunemente dell’orecchio interno;
• nella maggior parte dei casi la causa
più comune del disordine è il lieve
deterioramento dell’udito;
Jastreboff P.J., Gray, W.C. Mattox, D.E. Tinnitus and
Hyperacusis (l’acufene e l’iperacusia) in: Otorynology
Head & Neck Surgery, Volume quattro. Terza Edizione,
ed. C.W. Cummings et al., Mobsy, St. Louis, pp. 3198-3222,
1998.
6
Jastreboff P.J. Tinnitus Habituation Therapy (THT) and
Tinnitus
Retraining
Therapy
(TRT).
(la
terapia
comportamentale dell’acufene e la terapia riabilitativa
per acufeni). In: Handbook on tinnitus, R. Tyler, ed.
Singular Publiscing Group, San Diego, CA. Cap. 15:357376, 2000.
Hazell J.W.P. (1995) Models of tinnitus: Generation,
Perception: Clinical Implications. In: Tinnitus Mechanism.
Ed. Veron J & Mo”ller A., Publ. Allyn & Bacon, Boston
Charter 7:57-72
Hazell J.W.P. (1995) Tinnitus as the manifestation of a
survival-style reflex – an anthropological approch.
Proceedings of the Vth international Tinnitus Seminar
Portland Oregon USA July 12-15. 1995 pp 579-582
Hazell J.W.P. (1995) Support for neurophysiological model
of tinnitus: Research data and clinical experience.
Proceedings of the Vth international Tinnitus Seminar
Portland Oregon USA July 12-15. 1995 pp51-57
7
GENERATORE DI SUONI
NATURCARE
S-550
Ultra Compatto e di facile utilizzo.
Elegante design,
espandibili.
Caratteristiche tecniche
Caratteristiche tecniche
Regolazione del volume di ascolto.
Funzione timer con disattivazione automatica dopo 30
minuti.
7 sonorità incluse e attivabili tramite pulsanti.
Alimentazione tramite 4 batterie AA da 1,5V (Incluse)
Colore avorio.
Dimensioni H 11,5 cm, P 13,5 cm circa.
Peso 390 g circa.
Regolazione del volume di ascolto.
Funzione timer con disattivazione automatica regolabile
a 30/60/90 minuti.
6 sonorità incluse, attivabili tramite pulsanti ed espandibili
tramite sound card (Opzione).
Alimentazione tramite adattatore di rete elettrica 220V
(incluso).
Alimentazione opzionale tramite 4 batterie AA da 1,5V
(NON incluse).
Colore bianco/argento.
Dimensioni H 16 cm, P 4,5 cm, L 16 cm circa.
Peso 390 g circa.
Sonorità incluse: Heart Beat – Il suono di un battito
cardiaco, lento e ritmato Sea Waves – La risacca lenta
dell’oceano che si infrange sulla spiaggia Brook – Il lento
scorrere delle acque di un ruscello Rain – L’armoniosa
melodia della pioggia White Noise – Il rumore bianco
prodotto da un canale TV non sintonizzato Woods –
Suono pacato di una notte d’estate che riproduce il
canto delle cicale Birds – Il piacevole cinguettio degli
uccelli.
di facile utilizzo e con sonorità
Sonorità incluse: Ocean Surf – La risacca lenta
dell’oceano che si infrange sulla spiaggia Stream – Il
lento scorrere delle acque di un ruscello Rain –
L’armoniosa melodia della pioggia White Noise – Il flusso
costante prodotto da una cascata, è il rumore naturale
perfetto quale “Rumore Bianco” per mascherare suoni di
sottofondo indesiderato Summer Night – Suoni pacati di
una notte d’estate con il lento gracidare di rane Wind –
Leggere folate di vento.
Prezzo iva incl. € ___,00
Prezzo iva incl. € ___,00
Accessori Opzionali
Accessori Opzionali
Alimentatore di rete elettrica
Prezzo iva incl. € ___,00
Guanciale con altoparlanti
Prezzo iva incl. € ___,00
8
S-560
Di facile utilizzo e dotato di orologio sveglia
Caratteristiche tecniche
Allarme sveglia buzzer o sonorità selezionata.
Funzione snooze ogni 8 minuti.
Impostazione dell’ora in modalità AM o PM.
Regolazione del volume di ascolto.
Funzione timer con disattivazione automatica regolabile
a 30/60/90 minuti.
6 sonorità incluse, attivabili tramite pulsanti ed espandibili
tramite sound card (Opzione).
Alimentazione tramite adattatore di rete elettrica 220V
(Incluso).
Alimentazione opzionale tramite 4 batterie AA da 1,5V
(NON incluse).
Colore blu. Dimensioni H 16 cm, P 4,5 cm, L 16 cm circa.
Peso 415 g circa.
Sonorità incluse: Ocean Surf – La risacca lenta
dell’oceano che si infrange sulla spiaggia Stream – Il
lento scorrere delle acque di un ruscello Rain –
L’armoniosa melodia della pioggia White Noise – Il flusso
costante prodotto da una cascata, è il rumore naturale
perfetto quale “Rumore Bianco” per mascherare suoni di
sottofondo indesiderato Summer Night – Suoni pacati di
una notte d’estate con il lento gracidare di rane Wind –
Leggere folate di vento.
Prezzo iva incl. € ___,00
Accessori Opzionali
Guanciale con altoparlanti
Prezzo iva incl. € ___,00
9