da acufeni lo considerano un sintomo grave; infatti, molte persone pensano che un acufene sia il campanello di allarme di una grave patologia nascosta. Altri sono convinti che l'acufene significhi un danno permanente all'orecchio oppure una limitazione temporanea della capacità uditiva. Altri ancora associano l'acufene a tumori cerebrali, problemi vascolari o malattie mentali (mi farà diventare matto!). Queste preoccupazioni sono spesso infondate. In secondo luogo, devono avere una chiara e realistica informazione sulle loro condizioni. E’ solo allora che può essere stabilito il programma di trattamento. Durante il trattamento, avranno necessità del supporto di un team di riabilitazione qualificato. Acufeni / Iperacusia: esiste un aiuto? Programma di riabilitazione basato sulla nuova teoria neurofisiologica sviluppata da Jastreboff e Hazell : la “Tinnitus Retraining Tharapy”. rev. Dicembre 2014 Centro Acustico di A. Catogno & C. Sas ALGHERO: Via V.Emanuele 33, Tel. 079 974635 - Cell. 349 2985624 SASSARI: Viale Mancini 17/B Tel. 079/5907852 – Cell. 349/2985624 P.Torres: Via Sassari 77 Tel.079/4924467 – Cell. 329/6156125 Elaborazione centrale dell’informazione acustica: udito, percezione e sensazione. L’informazione acustica diviene più complessa una volta che ha raggiunto il cervello con le sue numerose connessioni. Ogni successivo centro uditivo accresce il contenuto dell’informazione degli impulsi che viaggiano nelle vie uditive. Durante il processo, i parametri sonori puramente fisici sono percepiti per scomparire lentamente, laddove il significato diviene più importante: la curva delle pressioni di un semplice suono lentamente da origine al contenuto di una frase. Quando noi ascoltiamo musica, è la melodia che è alla fine percepita. Per sopravvivere, un animale deve essere abile a scoprire i suoni che giocano un ruolo importante nella sua vita, e specialmente quelli che richiedono una reazione immediata. In questo modo, gli animali percepiscono suoni che segnalano la presenza di un predatore, o di una preda. Questi suoni sono di rado veramente rumorosi. Gli uomini si comportano allo stesso modo: una mamma si sveglia ogni volta che il suo bambino piange, sebbene altri suoni molto più alti (magari un temporale), possono non interferire col suo sonno. Così, consciamente o inconsciamente, la percezione dell’informazione acustica non solo porta con se il significato, ma genera anche emozioni. Questa fase finale è chiamata sensazione. Anatomicamente, può essere spiegata con la presenza di connessioni fra la via uditiva ed il sistema limbico, una parte del cervello che è correlata agli stati emozionali e www.acufene.sardegna.it www.protesiacustiche.com Acufeni: cosa sono? Acufene (in inglese Tinnitus), è un termine medico riferibile a tutti i tipi di ronzii dell’orecchio o della testa che non sono dovuti ad onde sonore provenienti da una fonte esterna. Sono un fenomeno piuttosto comune, avvertito da circa il 17% della popolazione generale. Gli acufeni si distinguono in oggettivi ed in soggettivi. I primi possono essere percepiti anche dall’esaminatore e dipendono in genere da una patologia: vascolare, muscolare, tubarica, articolare. Questi acufeni possono essere curati agendo sulla causa che li provoca. Gli acufeni soggettivi nascono all'interno della via uditiva, vengono percepiti solo dal paziente e sono la maggioranza. Il sito generatore degli acufeni è frequentemente l’orecchio interno (la chiocciola) nel quale una sofferenza anche lieve può giustificare la presenza di acufeni, tuttavia bisogna ricordare che, in realtà, qualunque neurone della via uditiva, dal ganglio spirale fino alla corteccia, può generare acufeni. Soffro di “Tinnitus”: cosa posso fare? I sofferenti di acufene hanno bisogno, prima di tutto, di un’approfondita valutazione medica ed audiologica - Molti pazienti affetti 1 Il significato di acufene Nel 1953 Heller e Bergman realizzarono un semplice e classico esperimento. Misero 80 persone (studenti universitari normoacusici) singolarmente in una camera completamente isolata acusticamente per cinque minuti ciascuno, chiedendo loro rilevare qualunque suono potesse essere udito. I pazienti pensarono di essere sottoposti ad un test dell'udito, cioè che fossero loro inviati suoni di diversa intensità e frequenza, ma in realtà sperimentarono cinque minuti di totale silenzio. Il 93% di loro riferirono di aver udito ronzii, fischi e suoni tipo pulsazioni, sensazioni sonore simili a quelle che riferiscono le persone con problemi di acufene. Questo semplice esperimento permette a quasi ognuno di noi di rilevare come un suono, l'attività elettrica che è costantemente presente in ogni cellula nervosa delle vie acustiche. Anche se alcune zone del sistema uditivo sono più attive di altre, ogni singolo neurone delle vie acustiche, può contribuire, in un certo senso, alla percezione finale dell'acufene. dell'apprendimento, che è responsabile del nostro umore. Le risposte condizionate Una risposta condizionata è una reazione automatica verso uno stimolo esterno: per esempio un suono. Una volta che la risposta è appresa essa avviene automaticamente, senza bisogno di pensare consciamente, quando il soggetto viene esposto a questo particolare suono. Qualsiasi tipo di risposta può essere indotta da un qualsiasi tipo di suono. La forza della risposta dipende dalla forza del rinforzo e non dai parametri del suono; in particolare dalla differenza tra la sua intensità fisica e il contesto. Per esempio, camminare in una strada buia in una città straniera in piena notte porta ad ascoltare anche il più piccolo rumore ed essere in allarme sentendo il suono dei passi, o vedendo un’ombra su una porta. Tutti i sistemi sensoriali sono in uno stato di “allarme” con i filtri sottocorticali completamente aperti. Lo shopping natalizio in una strada familiare e rumorosa dove è facile scontrarsi con altri passanti ed essere inconsci del rumore del traffico, delle spinte e del trambusto, è una cosa diversa. I filtri di controllo sottocorticali sono chiusi ed è quello il momento in cui si può perdere il portafoglio o la borsa. I filtri uditivi tendono ad aprirsi e a monitorare suoni minacciosi “sotto la minaccia” di altri eventi di vita. Il sistema uditivo mostra una notevole capacità di individuare segnali deboli, se importanti, e di eliminare la coscienza dei suoni alti, quando questi sono irrilevanti. Per questo motivo la madre si sveglia immediatamente in piena notte quando il suo bambino emette un suono proprio prima di iniziare a piangere. In questa situazione non è improbabile che il marito e gli altri familiari continuano a dormire mentre il bambino piange. Tra tutte quelle persone che soffrono di acufeni, le ricerche epidemiologiche mostrano che circa l'ottanta percento non lo trovano così fastidioso da disturbarli nelle loro attività quotidiane o tale da provocare ansia. La ragione di ciò non è determinata dalla rumorosità dell'acufene; infatti, è stato provato che persone con il medesimo tipo di acufene reagiscono in modo differente, alcuni soffrendone in modo particolare altri no. La principale differenza tra i due gruppi è che i pazienti in cui l'acufene risulta molto fastidioso, vivono questo sintomo come una minaccia o comunque come qualcosa di molto pericoloso, piuttosto che come qualcosa privo di pericolo per la propria integrità fisica. Così come gli animali concentrano la loro attenzione uditiva su quei rumori generati dai predatori quindi pericolosi per la loro sopravvivenza, così le persone che considerano l'acufene come una minaccia od un segnale di allarme sono incapaci di distogliere l'attenzione da esso. Questo fa parte del meccanismo che l'essere umano ha sviluppato per la sopravvivenza, anche se in questo caso non agisce in maniera vantaggiosa. Molte persone lamentano la perdita del silenzio come qualcosa di cui si gratificavano e custodivano preziosamente, prima della comparsa dell'acufene. 2 La persistenza dell’acufene dipende da una risposta condizionata. Ciò che succede quindi, in molti casi di acufene irritante, è che si innesca una risposta condizionata (reazione) alla percezione dell’acufene (il suono evocato dall’attività elettrica di sottofondo delle cellule nervose uditive). Appena si innesca questa risposta condizionata nella parte subcosciente del cervello, tutto quello che tu pensi riguardo all’acufene in ogni momento (o quello che tu non pensi), è irrilevante rispetto alla reazione prodotta. È proprio la reazione all’acufene ad essere importante nell’instaurarsi del disturbo creato da esso stesso. Cioè l’instaurarsi dell’angoscia è proprio determinata dalla reazione all’acufene e quindi dall’insieme dei sentimenti spiacevoli (sistema limbico) e di aumento della tensione (sistema nervoso autonomo) ogni qual volta che si ha la percezione dell’acufene. Questo meccanismo viene graficamente illustrato dal modello neurofisiologico di Jastreboff (Fig. 3). in cui la risposta condizionata non viene riallenata o riappresa (Retraining). L’acufene come nuova esperienza. Quando emerge per la prima volta, l’acufene è un segnale nuovo, di cui non si ha memoria, e non si è in grado di classificarlo. Ogni nuova esperienza tende a provocare sensazioni di disagio, a causa della perdita dello “status quo” e un cambiamento di quello che precedentemente era un ambiente stabile (un cambiamento dell’omeostasi). Fino a quando non si conosce bene il significato dell’acufene, esso sarà visto come un comprensibile sospetto. Molti soggetti che soffrono di acufene hanno da questo solo un moderato fastidio come risultato di tale meccanismo, ma ciò è sufficiente a spingerli a cercare aiuto. L’acufene come stato fobico. In molti pazienti l’estrema paura dell’acufene sviluppa uno stato fobico, molto simile a quello riguardante la paura dei ragni, delle rane, dei volatili, degli spazi angusti ecc. Molti sofferenti di acufene hanno spesso anche queste fobie, che suggeriscono l’idea che sia alla base uno stesso meccanismo. In ogni stato fobico deve essere usato un lento processo di desensibilizzazione, che consiste nel mettersi a confronto con l’oggetto della paura apprendendo prima a tollerarlo, e poi ad accettarlo come un normale fenomeno che non deve assumere mai comunque significato minaccioso. La TRT ha molti aspetti in comune con tali tecniche. Molte persone hanno nei confronti dell’acufene una reazione moderata, sebbene ancora con significati negativi. Il disturbo o la sensazione di malattia esiste, e quantunque non evochi forti stati emotivi, il sistema limbico e nervoso autonomo sono ancora stimolati a produrre emozioni di avversità che riducono la qualità della vita. Questa tipologia di acufeni, che spinge molte persone a cercare aiuto, si crea quindi furori dell’apparato uditivo, e come tale non può essere risolta da un approccio puramente audiologico. PERCEZIONE E VALUTAZIONE Corteccia uditiva e altre aree corticali Cosciente -------------------------------Subcosciente DETEZIONE Sottocorticale ASSOCIAZIONI EMOZIONALI Sistema limbico FONTE “Acufene collegato all’attività neuronale” FASTIDIO Sistema nervoso autonomo Fig. 3 Modello neurofisiologico dell’acufene secondo P. Jastreboff La fonte dell’acufene potrebbe essere un’attività elettrica neuronale nel sistema uditivo. I filtri subcoscienti di detezione si sintonizzano su questa attività sulla base del suo significato (in questo caso negativo). Si innesca quindi una risposta condizionata (sotto la linea tratteggiata). Il disturbo dato dall’acufene è dato unicamente dalla stimolazione del sistema limbico e del sistema nervoso autonomo che sono fuori dal sistema uditivo. Nell’acufene persistente l’attività di questi due sistemi continua fino al momento Raramente il Tinnitus si manifesta da solo: problemi associati all’acufene. L’acufene è raramente un disturbo isolato. Frequentemente si manifesta congiuntamente ad un indebolimento dell’udito, ipersensibilità al rumore o altri 3 sintomi che, in vari gradi, aggravano la dura prova del paziente. In molti casi, questi problemi apparentemente accessori, rappresentano il problema reale. Il motivo per cui i sofferenti tendono a focalizzare la loro attenzione sull’acufene è perché esso è percepito continuamente, mentre sono consci di altri sintomi solo saltuariamente. stimolazione acustica provocata dai tappi, aumenta la sensibilità delle vie nervose che trasmettono i suoni dall’orecchio al cervello. Per curare l’iperacusia si ricorre all’applicazione costante di piccole quantità di rumore che nella maggior parte dei casi è in grado di ridurre o neutralizzare l’iperacusia. Ciò si dimostra particolarmente efficace nei pazienti senza sordità associata. Per stimolare costantemente l’orecchio con rumore si utilizzano i generatori di rumore bianco, seguendo un accurato protocollo applicativo. L’effetto di generatori si basa sulla riduzione della sensibilità delle vie nervose uditive indotte dalla somministrazione di piccole dosi di rumore. Dopo qualche mese la riduzione della sensibilità delle vie nervose uditive diventa permanente per cui si associa all’attenuazione o alla scomparsa dell’iperacusia. C’è solo un piccolo passo fra iperacusia ed una eccessiva paura di ogni rumore (fonofobia). Nei casi più seri il panico da paura del rumore colpisce anche altre percezioni sensoriali: ogni stimolo, che sia acustico, visivo o tattile, diventa intollerabile. In tutti i casi è indispensabile allenare il sistema uditivo sia a livello conscio che inconscio a rispondere in modo più “normale” e a dimenticare al paura. Il processo di desensibilizzazione è lento e può richiedere da sei mesi a un anno ma viene raggiunto con successo nella maggioranza dei casi. Perdita uditiva e acufene. Comprensibilmente, la presenza di un difetto uditivo provoca anche una maggiore difficoltà di sopportazione dell’acufene. L’acufene ricorda costantemente ai malati il loro difetto uditivo e le sue conseguenze e rafforza il timore che il loro udito potrebbe ulteriormente peggiorare (spesso si considera erroneamente l’acufene come la causa della perdita uditiva). L’acufene è particolarmente angosciante per coloro che hanno una forte perdita dell’udito, che possono udire solo il loro tinnitus e non i suoni provenienti dall’esterno. Ma in questi casi, un buon programma di riabilitazione permette ai malati di affrontare il loro acufene. “Sforzarsi per sentire” aumenta l’amplificazione dei segnali sonori nella parte subcosciente del cervello, e aumenta le possibilità che il segnale acufene venga colto. Ecco perché è così importante correggere ogni perdita uditiva significativa con una appropriata protesi acustica, come parte integrante di tutto il trattamento dell’acufene. Comunque una protesizzazione inefficace e non idonea condotta da persone non esperte nel campo acufeni può creare un peggioramento della sintomatologia, evenienza che capita spesso nella nostra esperienza. L’abitudine della reazione e della percezione. La presenza di qualsiasi stimolo continuo da di solito, come risultato, un processo di apprendimento chiamato abitudine, secondo il quale l’individuo risponde sempre meno ad uno stimolo a condizione che questo non abbia alcun significato negativo specifico. Il risultato finale di questo processo è quando il segnale non viene più percepito e quindi i neuroni corticali non sono più recettivi nei suoi riguardi. Possiamo sperimentare questa affermazione spesso nella nostra esperienza quotidiana osservando per esempio come ci abituiamo al rumore prodotto da un elettrodomestico o da qualsiasi apparecchio quando sostiamo per un periodo breve in una stanza. Con l’acufene ciò significa che esso non viene più sentito, spesso anche se si cerca di ascoltarlo. La TRT può raggiungere questo obiettivo. Anche se il processo dura un tempo relativamente lungo, già durante la fase iniziale l’acufene diviene gradualmente Ipersensibilità al rumore, iperacusia e fonofobia. Il secondo sintomo più frequente associato al tinnitus è un’abnorme sensibilità al rumore. Persone con iperacusia che percepiscono i rumori normali di tutti i giorni come se fossero intollerabilmente alti, non solo lo sbattere delle porte, ma i rumori prodotti da chi lavora in cucina o anche dai propri figli che giocano. Questo effetto non è collegato all’intensità dei vari rumori, ma ad una alterazione del sistema di elaborazione dei suoni a livello cerebrale. Le persone affette da iperacusia non possono lasciare la propria casa senza indossare una protezione dell’udito. Ciò provoca, però, un peggioramento dell’iperacusia perché la riduzione della 4 meno spiacevole (ma può anche essere ancora percepito come forte). Questo processo viene chiamato abitudine della reazione. L’acufene diviene poi più debole per periodi di tempo più lunghi, e eventualmente scompare o diviene parte del naturale “suono del silenzio” di sottofondo (abitudine della percezione). Ciò non può succedere comunque fintanto che l’acufene sia ancora vissuto come minaccia, o esperienza negativa, che richiede da parte del soggetto un attento monitoraggio. La Tinnitus Retraining Therapy ha come prima fase la conoscenza di ciò che realmente causa l’acufene. Quindi sia avvia un accurato esame diagnostico condotto da uno specialista dell’orecchio seguito da una completa spiegazione di ciò che avviene nell’apparato uditivo e nel cervello e che produce il suono dell’acufene. Abbiamo bisogno di apprendere che i suoni dati dagli acufeni che noi interpretiamo come stressanti, come cause di decadimento della qualità della vita, come impossibili da interrompere, siano in realtà suoni naturali, che vengono da deboli segnali elettrici delle vie uditive che sono sempre stati presenti. Con un appropriato counseling direttivo (o di retraining) condotto da professionisti, possiamo spesso cambiare convinzioni radicate che vedono l’acufene come una minaccia e un’esperienza spiacevole o immodificabile. Tinnitus Retraining Therapy (TRT). Un trattamento di successo dell’acufene consiste nel riallenamento e riapprendimento della percezione dell’acufene. Una volta che esso perde il suo significato negativo, di qualsiasi intensità e di qualsiasi tipo sia, inizia a diminuire, ed in molti casi non viene percepito per lunghi periodi di tempo. Riallenare il sistema uditivo subcosciente ad accettare l’acufene come qualcosa che accade naturalmente, che non preannuncia una vita di tortura e disperazione, e non sia un suono minaccioso o un segnale di allarme, può significare mesi di lavoro e spesso anche anni. Questo riallenamento dovrebbe essere guidato da professionisti con esperienza in questo campo che facciano parte di un gruppo di lavoro multi-disciplinare. Per le persone che abbiano anche precedenti o contemporanei problemi di ansia o depressione può essere necessario più tempo. Quando parliamo di riallenamento, non intendiamo un semplice esercizio di apprendimento astratto. Nella parte subcosciente del cervello riguardante l’udito, oltre l’orecchio interno, ma prima che avvenga la percezione cosciente dei suoni, operano dei filtri subcoscienti (Fig.1), una rete neuronale, programmata per cogliere i segnali importanti sulla base del “è necessario ascoltare”. Ripensiamo un attimo al modo in cui noi percepiamo il suono del nostro nome, o il clacson di un autocarro, o il lamento del neonato nella notte, e nello stesso momento non avere coscienza del rumore della pioggia battente sul tetto o delle onde del mare che si infrangono sulla costa. La Tinnitus Retraining Therapy consiste nel riprogrammare questa rete neuronale che nel sistema uditivo coglie i suoni di importanza vitale. Nonostante questi siano “suoni naturali” diventano un problema in quanto identificati come minaccia, spesso alla vita o alla sua qualità. Generatori di rumore bianco. I risultati della TRT hanno dimostrato che il mezzo più efficace per la riprogrammazione passiva include l’uso di generatori di rumore. Il generatore di rumore produce rumore bianco che copre l’intera banda delle frequenze udibili alla stessa intensità. L’apparecchio non deve ostruire il condotto uditivo per permettere un udito normale. L’applicazione completamente aperta è migliore. I generatori di rumore sono applicati, equilibrati e controllati da abilitati esperti in protesi acustiche e acufeni. I generatori di suono conseguono tre obiettivi: 1) Ridurre la differenza tra il segnale dell’acufene e l’attività neuronale casuale di fondo e perciò rendere più difficile per il cervello individuare il segnale dell’acufene; 2) Reimpostare le reti neuronali che sono implicate nell’individuazione del segnale dell’acufene fino al punto da bloccare il segnale; il mascheramento previene questa nuova impostazione poiché il cervello non può imparare ad ignorare qualcosa che non riesce a distinguere; 3) Diminuire il miglioramento all’interno del sistema acustico (cosa succede quando i pazienti rimangono per un po’ in una stanza silenziosa: • Il miglioramento del sistema acustico aumenta rafforzando il segnale dell’acufene; 5 Tutti i nostri sensi reagiscono non al valore assoluto di uno stimolo, ma alla differenza tra stimolo e rumore di fondo; • Conseguentemente i pazienti sono più coscienti dell’acufene). Il rumore che il dispositivo emette è così regolare che non provoca disturbi o molestia. È completamente neutro per cui non attira l’attenzione del cervello. Usare una stimolazione simmetrica o ricercare la simmetria dell’input del segnale acustico quando possibile. Il mascheramento dell’acufene è controproduttivo poiché l’acufene (segnale a cui si deve abituarsi) non viene più percepito, impedendo così di indurre l’abitudine. • • • • • • un’altra causa abbastanza comune è l’esposizione al rumore; l’acufene è un disordine comune, presente circa nel 17% della popolazione mondiale; il ronzio in se stesso è innocuo; il miglioramento è usuale, ci sono mezzi che aiutano ancor di più, per cui è improbabile che peggiori. È dimostrato che con la TRT la maggior parte degli acufeni ritornano a far parte del sottofondo sonoro naturale senza causare la sensazione di fastidio, riducendo di conseguenza gli “effetti negativi” come l’agitazione, l’ansia, la tachicardia, ecc. Risultati. I risultati presentati da Del Bo e coll., in occasione del “III° Corso di perfezionamento alla TRT” (maggio 2005) riportano un risultato positivo di attenuazione del fastidio provocato dall’acufene in oltre l’85% dei pazienti trattati con TRT dopo 6 mesi dall’inizio della terapia. Per testimoniare l’efficacia della TRT rimandiamo ai dati ufficiali pubblicati su autorevoli riviste scientifiche da Pawel Jastreboff a da J. Hazell e riportati rispettivamente nei loro siti web qui sotto riportati. Ricordiamo che Pawel Jastreboff negli usa e J. Hazell in Gran Bretagna, utilizzano da oltre 10 anni la TRT. In sintesi Pawel Jastreboff sull’autorevole rivista scientifica American Journal of Otology riporta un miglioramento significativo in oltre l’80% dei pazienti trattati con la TRT- Fondamentale evitare il silenzio! Gli apparecchi tecnologici, simili ai generatori di rumore ad agli apparecchi acustici, hanno lo scopo di evitare il silenzio. L’esperienza dimostra che questa condizione da origine a grandi apprensioni. È naturale per i sofferenti di tinnitus proteggere i loro orecchi e ricercare circostanze silenziose. La riprogrammazione, comunque, richiede l’opposto: gli orecchi devono essere esposti continuamente all’intera banda delle frequenze udibili. Evitare il silenzio non significa sopportare i rumori intensi. I rumori ai quali ti esponi non devono dominare la tua percezione acustica. Stadio finale della terapia. Lo stadio finale di questo processo è quello in cui lo stimolo non è più percepito e i neuroni della corteccia cerebrale ignorano tale segnale. La TRT permette di raggiungere questo obiettivo. Il processo di adattamento richiede tempi relativamente lunghi durante il quale l’acufene diventa gradualmente meno fastidioso. Nelle fasi successive del processo l’acufene scompare per lunghi periodi o diventa un elemento naturale del sottofondo sonoro quotidiano. J. Hazell su 483 pazienti esaminati e curati presso il “Tinnitus and Hyperacusis Centre” di Londra riporta un beneficio significativo nell’oltre 83.7% dei casi. Riferimenti. Jastreboff P.J. Phantom auditory perception (Tinnitus): mechanisms of generation and perception. (la percezione acustica illusoria (Acufene): meccanismi di generazione e percezione). Neuroscienze Reserch, 8:221254. 1990. Consigli per il paziente. • L’acufene non è una malattia: è un sintomo come un male ad una giuntura; • di solito è un sintomo del disordine di una parte dell’apparato uditivo, più comunemente dell’orecchio interno; • nella maggior parte dei casi la causa più comune del disordine è il lieve deterioramento dell’udito; Jastreboff P.J., Gray, W.C. Mattox, D.E. Tinnitus and Hyperacusis (l’acufene e l’iperacusia) in: Otorynology Head & Neck Surgery, Volume quattro. Terza Edizione, ed. C.W. Cummings et al., Mobsy, St. Louis, pp. 3198-3222, 1998. 6 Jastreboff P.J. Tinnitus Habituation Therapy (THT) and Tinnitus Retraining Therapy (TRT). (la terapia comportamentale dell’acufene e la terapia riabilitativa per acufeni). In: Handbook on tinnitus, R. Tyler, ed. Singular Publiscing Group, San Diego, CA. Cap. 15:357376, 2000. Hazell J.W.P. (1995) Models of tinnitus: Generation, Perception: Clinical Implications. In: Tinnitus Mechanism. Ed. Veron J & Mo”ller A., Publ. Allyn & Bacon, Boston Charter 7:57-72 Hazell J.W.P. (1995) Tinnitus as the manifestation of a survival-style reflex – an anthropological approch. Proceedings of the Vth international Tinnitus Seminar Portland Oregon USA July 12-15. 1995 pp 579-582 Hazell J.W.P. (1995) Support for neurophysiological model of tinnitus: Research data and clinical experience. Proceedings of the Vth international Tinnitus Seminar Portland Oregon USA July 12-15. 1995 pp51-57 7 GENERATORE DI SUONI NATURCARE S-550 Ultra Compatto e di facile utilizzo. Elegante design, espandibili. Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Regolazione del volume di ascolto. Funzione timer con disattivazione automatica dopo 30 minuti. 7 sonorità incluse e attivabili tramite pulsanti. Alimentazione tramite 4 batterie AA da 1,5V (Incluse) Colore avorio. Dimensioni H 11,5 cm, P 13,5 cm circa. Peso 390 g circa. Regolazione del volume di ascolto. Funzione timer con disattivazione automatica regolabile a 30/60/90 minuti. 6 sonorità incluse, attivabili tramite pulsanti ed espandibili tramite sound card (Opzione). Alimentazione tramite adattatore di rete elettrica 220V (incluso). Alimentazione opzionale tramite 4 batterie AA da 1,5V (NON incluse). Colore bianco/argento. Dimensioni H 16 cm, P 4,5 cm, L 16 cm circa. Peso 390 g circa. 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Sonorità incluse: Ocean Surf – La risacca lenta dell’oceano che si infrange sulla spiaggia Stream – Il lento scorrere delle acque di un ruscello Rain – L’armoniosa melodia della pioggia White Noise – Il flusso costante prodotto da una cascata, è il rumore naturale perfetto quale “Rumore Bianco” per mascherare suoni di sottofondo indesiderato Summer Night – Suoni pacati di una notte d’estate con il lento gracidare di rane Wind – Leggere folate di vento. Prezzo iva incl. € ___,00 Accessori Opzionali Guanciale con altoparlanti Prezzo iva incl. € ___,00 9