Maria Giampalmo Universo femminile: uguaglianza e diversità di Maria Giampalmo Ogni anno, richiamando un ‘rigido rituale’, le statistiche del mercato giornalistico esprimono in percentuale la presenza delle donne negli ambiti politici, economici, sociali, militari, quasi ad indicare la crescita del numerino indicato sul giornale di turno come una grande conquista dell’universo femminile per la quale migliaia di donne dovrebbero gioire ed esultare allegramente. Ogni sforzo giornalistico è teso a valutare l’eccezionalità dell’evento e la presenza di interviste a donne che ‘ce l’hanno fatta’ riempie le pagine dei quotidiani più diversificati tra loro. La parola d’ordine è insomma diversità. Le donne sono considerate come ‘diverse’. Diverse nel modo di sentire, nel modo di fare, nel modo di essere, uno strano miscuglio di sentimenti e razionalità che il resto dell’umanità sente il diritto di analizzare. Ma in che cosa le donne sarebbero diverse? Per mera curiosità cerco nel vocabolario il termine “donna” e vi trovo scritto: la femmina dell’uomo. Nessuna diversità dunque e nessuna contrapposizione ma semplicemente l’altra parte dell’uomo. Mi chiedo dunque quale visione del mondo e quale livello di civiltà abbiano raggiunto coloro i quali, in una società nella quale l’Umanità combatte per eliminare ogni forma di razzismo e di ineguaglianza legati al colore ed alla razza, continuano a contrapporre uomo e donna, senza mai parlare di persona. È l’essenza della persona, quell’essere ‘umani’ che contraddistingue ogni uomo, termine universale che contiene in sé anche l’universo femminile. In quest’ottica dunque la donna ha sempre avuto un ruolo nella società ed ha costantemente assunto responsabilità di rilevanza sociale, sia nella famiglia che nella formazione dei figli, senza per questo sentirsi meno importante o svalutata nel suo essere. Nessuno di noi oserebbe mai dire che il ruolo delle nostre nonne o delle nostre mamme è stato meno rilevante di quello dei nostri nonni o dei nostri padri. Quando poi eravamo tristi o scoraggiati o febbricitanti e bisognosi di affetto chi ci teneva la mano se non una donna e chi ci rassicurava con il suo sorriso se non una donna? Le così dette conquiste del movimento femminista altro non sono state se non il riconoscimento dell’uguaglianza della donna nella società come persona. 53 L’universo femminile: uguaglianza e diversità Il bozzolo si è trasformato in farfalla, potremmo dire, l’embrione è divenuto cellula vitale. In realtà si è trattato di una trasformazione virtuale poiché la sua presenza la donna l’ha sempre fatta pesare e grandemente in tutti gli aspetti della vita, anche attraverso i suoi silenzi, le sue sofferenze, ma nel passaggio ha dovuto lottare per sopravvivere e la lotta l’ha resa forte, così forte da resistere, da poter fare a meno del maschio, da poterlo sostituire, disumanizzando a volte ‘l’altra parte di sé stessa’. Le regole si sono dunque invertite e durante tale percorso spesso l’uomomaschio non si è accorto di come ed in quale misura si stesse evolvendo la società al femminile, migliorando, apportando novità, permeando di quella strana sensibilità tanto criticata l’essenza delle cose fino a giungere ad un modo insostituibile di essere. L’immagine della donna, insomma, unica e senza eguali, a volte troppo presente e a volto troppo poco, comunque essenziale nella vita della società. 54