L`Europa e il mondo nella crisi finanziaria Cause e

L’Europa e il mondo
nella crisi finanziaria
Cause e prospettive
PROF. RICCARDO FIORENTINI
UNIVERSITÀ DI VERONA
LICEO MESSEDAGLIA 3 APRILE 2012
Andiamo verso un mondo multipolare?
Tassi di crescita del Pil
Andiamo verso un mondo multipolare?
Quote del PIL mondiale (2000)
Andiamo verso un mondo multipolare?
Quote del PIL mondiale (2010)
Andiamo verso un mondo multipolare?
Quote del PIL mondiale (2016 -stime FMI)
Andiamo verso un mondo multipolare?
Quote del PIL mondiale (2016 -stime FMI)
Andiamo verso un mondo multipolare?
Quote del PIL mondiale (2016 -stime FMI)
Squilibri finanziari, diseguaglianza
e crisi mondiale
—  La crisi mondiale del 2008 è legata a
¡ 
Crescente diseguaglianza nella distribuzione del reddito
÷  Impoverimento
del ceto medio americano
÷  Crescita dell’indebitamento delle famiglie americane
¡ 
Boom creditizio (bolla sub-prime) favorito dall’afflusso di
capitali esteri negli USA
—  Le grandi banche d’affari negli Usa hanno
ottenuto un allentamento dei vincoli
patrimoniali
¡ 
¡ 
Leva finanziaria (rapporto tra patrimonio proprio e
indebitamento netto): da 10 a 1 a 30 a 1!
Rimozione della separazione tra banche commerciali e
d’affari
—  Eccesso di “innovazione finanziaria”
¡ 
Sviluppo dei titoli derivati nei mercati assicurativi
÷  Credit
default swap (CDS, CDO)
—  Carenza di supervisione e misure prudenziali
—  Conflitto di interessi tra grandi banche
d’affari e agenzie di rating
—  La globalizzazione dei mercati finanziari ha
rapidamente trasmesso in tutto il mondo la
crisi finanziaria Usa
—  Dal 1982 è cresciuta la diseguaglianza nella
distribuzione del reddito nei paesi
—  È diminuita la quota dei salari sul reddito nazionale
—  È cresciuto il divario (wage gap) tra salari bassi e alti
¡  Negli USA il rapporto tra retribuzioni dei top manager e
quelle degli impiegati medi nel 2007 era 187
¡  Includendo bonus finanziari (stock options) era 370 nel 2003
ma 521 nel 2007!
Dati sulla distribuzione del reddito e della
ricchezza
Dati sulla distribuzione del reddito e
della ricchezza
Quote del reddito: top 1%
30
Australia
Canada
France
United9Kingdom
United9States
Sweden
23
15
8
19
15
19
20
19
25
19
30
19
35
19
40
19
45
19
50
19
55
19
60
19
65
19
70
19
75
19
80
19
85
19
90
19
95
20
00
0
Dati sulla distribuzione del reddito e della
ricchezza
World Gini index (2000)
Reddito (income)
0,4
Ricchezza (wealth)
0,802
Dati sulla distribuzione del reddito e della
ricchezza
Quota della ricchezza al top
della distribuzione
Indice di Gini mondiale
(2000)
10%
70,7%
5%
56,7%
1%
31,6%
Dati sulla distribuzione del reddito e della
ricchezza
Indice di Gini della
diseguaglianza di ricchezza
(2000)
USA
0,801
Bangladesh
0,660
Indonesia
0,764
Nigeria
0,736
Cina
0,555
India
0,669
Brasile
0,784
Italia
0,609
Crisi e debito pubblico
—  La risposta dei governi alla crisi è stato un
massiccio salvataggio del sistema finanziario con
fondi pubblici
—  Problemi:
¡  Deterioramento dei bilanci pubblici
¡  Aumento del debito pubblico
¡  La questione del “azzardo morale” (moral hazard)
—  Azzardo morale (moral hazard)
¡  Quando si è assicurati contro un evento negativo la probabilità
che questo si realizzi aumenta
¡ 
Si riducono i comportamenti prudenziali
¡ 
Se una banca pensa che in caso di fallimento venga salvata
dalla banca centrale (dal governo) può effettuare più
facilmente investimenti rischiosi
¡ 
Le grandi banche si comportano facilmente così
÷  Sindrome
da “too big to fail”
Il problema del debito pubblico
—  La caduta della produzione e l’aumento del debito
pubblico ha fatto salire ovunque il rapporto
debito/PIL
—  Il nuovo debito è uguale a
—  spesa pubblica + spesa per interessi – tasse
ΔB = (G + iB) − T
Il problema del debito pubblico
—  Anche se il bilancio pubblico primario (tasse –spese)
fosse in pareggio il debito crescerebbe lo stesso
perché si dovrebbero pagare interessi sul vecchio
debito
G = T → ΔB = iB
—  Nelle crisi economiche calano le entrate fiscali per
cui il bilancio pubblico peggiora
La dinamica del debito: un esempio
Periodi
G-T
iB
G+iB-T
dB
B
i
1
0
0
0
0
0
5% (0,05)
2
100
0
0
100
100
3
0
5
5
5
105
4
0
5,25
5,25
5,25
110,25
5
0
5,51
5,51
5,51
115,76
Periodi
G-T
iB
G+iB-T
dB
B
i
1
0
0
0
0
0
8% (0,08)
2
100
0
0
100
100
3
0
8
8
8
108
4
0
8,64
8,64
8364
116,64
5
0
9,33
9,33
9,33
126
La dinamica del debito: un esempio
—  Supponiamo che il reddito (PIL) cresca del 5% all’anno
—  Se anche il debito cresce al 5% all’anno
—  Allora il rapporto debito/PIL resta stabile
—  Ma se il debito cresce all’8% all’anno
—  Allora il rapporto debito/PIL cresce continuamente
—  Se il Pil cala o cresce poco e il tasso di interesse aumenta
—  Allora il debito può diventare insostenibile. Soluzioni:
¡ 
¡ 
Si paga il debito stampando moneta: INFLAZIONE!
Si ripudia il debito: PERDITA DI FIDUCIA NELLO STATO!
Il problema del debito pubblico
—  Il rapporto debito (pubblico) e Prodotto interno
lordo (PIL) segnala la sostenibilità del debito
—  Se il tasso di interesse supera il tasso di crescita
dell’economia il rapporto debito/PIL cresce
inevitabilmente
—  Se il rapporto cresce troppo la fiducia nella
“solvibilità” del paese può crollare
—  Conseguenze:
Nessuno compera più i titoli del debito pubblico
¡  Lo stato “fallisce” (va in “default”)
¡ 
I criteri fiscali della UE
—  Nell’Unione Monetaria Europea i paesi dovrebbero
rispettare i seguenti parametri (criteri di
Maastricht):
—  rapporto deficit/PIL < 3%
—  Rapporto debito/PIL < 60%
—  Oggi quasi nessun paese li rispetta….
UE: rapporto deficit/PIL nel 2010
5
0
-5
-10
-15
-20
-25
-30
-35
UE: rapporto debito/PIL (2010)
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Evoluzione del rapporto debito/PIL
140
120
100
80
2007
2010
60
40
20
0
UE
UME
Italia
UK
USA (federale)
USA (totale)
Caratteristiche della UME
—  Storicamente due tipi di unioni monetarie
¡ 
Unioni “nazionali” dove l’unione monetaria segue quella
politica (USA, Germania, Italia)
÷  Una
¡ 
singola autorità monetaria e una fiscale, una sola moneta
Unioni “internazionali” tra paesi che mantengono
l'indipendenza (Unione Latina e Scandinava)
÷  Assenza
di banca centrale unica, politiche fiscali nazionali, cambi
fissi tra i paesi
Caratteristiche della UME
—  La UME non è di tipo nazionale, né di tipo
internazionale
¡ 
Ha una banca centrale “sovranazionale”
÷  I
paesi hanno rinunciato alla sovranità monetaria
La Ue non è uno stato federale e manca una sola autorità che
gestisce la politica fiscale
¡  Si è sopperito alla mancata unione fiscale con il patto di
stabilità e sviluppo e i criteri fiscali di Maastricht
¡ 
Perché la crisi del debito sovrano
—  In assenza di un’unione fiscale “vera” mancano
meccanismi chiari che definiscano i trasferimenti di
fondi verso i paesi con difficoltà di bilancio
—  Perché un paese “virtuoso” dovrebbe pagare i conti
di un paese “spendaccione”?
¡ 
Politica della “casa in ordine”: ognuno faccia i conti a casa
propria e tutto andrà bene…
Perché la crisi del debito sovrano
—  La crisi internazionale partita dagli USA ha fatto
diminuire il PIL
—  La caduta del PIL ha ridotto le entrate degli stati
—  Il peggioramento dei bilanci pubblici ha fatto salire il
debito ovunque
—  In Europa la Grecia si è trovata vicino al fallimento
per politiche di bilancio non sostenibili
—  La Grecia ha chiesto aiuti finanziari alla UE
—  La risposta della UE è stata reticente e ha aggravato
la crisi greca
Perché la crisi del debito sovrano
—  Perché un paese “virtuoso” (Germania) dovrebbe pagare i
conti di un paese “spendaccione”?
¡ 
Politica della “casa in ordine”: ognuno faccia i conti a casa propria e
tutto andrà bene…
—  La politica della “casa in ordine” da sola non funziona
¡ 
Se tutti portano in equilibrio i bilanci riducendo le spese e/o
aumentando le tasse la produzione cala ovunque e la crisi peggiora
—  Serve una risposta coordinata a livello europeo per
rilanciare la crescita economica
L’euro può crollare?
—  Se la speculazione e il calo di fiducia fa salire
eccessivamente i tassi di interesse sui titoli del debito
pubblico (“spread”) il paese potrebbe fallire
—  Una apparente soluzione potrebbe essere l’uscita
dalla UME del paese (la Grecia esca ….)
—  I costi sarebbero enormi e tutto il sistema della UME
salterebbe
—  Questa soluzione non conviene ai paesi “virtuosi”
—  La Germania esporta il 71% dei suoi prodotti verso
gli altri paesi della UME
—  Le economie dei paesi della UE sono fortemente
integrate
—  L’uscita di un paese dalla UME sposterebbe la
speculazione verso gli altri paesi con effetto domino
catastrofico
—  Esito finale:
—  Crisi economica in tutta la UE
—  Il ritorno alle moneta nazionali segmenterebbe il
mercato europeo
—  Si creerebbero risentimenti nazionalistici reciproci
—  Che fare?
—  Procedere verso la costituzione di una unione fiscale
accanto a quella monetaria
—  In prospettiva creare gli “Stati Uniti d’Europa”
¡  Con istituzioni di governo democraticamente elette