2016 performance marketing The best is yet to come la guida sommario 04 Paolo mardegan un’escalation di impegni per il performance 06 Carlo NOSEDA L’evoluzione del mercato al di là dei concetti più conservatori Il tavolo di lavoro 8 executive summary 10 performance marketing: Le Definizioni 12 Lead Generation e CPL CPA (COST PER Acquisition) CPS (Cost per Sale) CPD e CPI i canali del performance marketing DEM e database Coregistration motori di ricerca e SEM Programmatic Mobile siti di Voucher, Cashback e Loyalty Siti di comparazione 63-87 Siti di contenuto e blog Native advertising 39 40 iL performance marketing oltre il digitale 41 Un contrasto Ideologico ormai superato 14 17 19 20 42 IL performance marketing oltre il medium 45 IL FUNNEL DEL PERFORMANCE 46 tag, cosa sono? 52 sdk di ATTRIBUTION ANALYTICS 53 modelli di attribuzione e attribution marketing 55 Conversion booster 57 21 22 25 28 31 34 36 38 IL CODICE DI CONDOTTA 58 L’associazione 88 Glossario 97 PROTAGONISTI & CASE HISTORY ADFORM | BING | CLICKPOINT | DIGITOUCH AGENCY | E-BUSINESS CONSULTING | LIGATUS | MEDIAMOND | NETBOOSTER | PERFORMICS | VE INTERACTIVE | WEBPERFORMANCE | ZANOX realizzazione e contenuti a cura di grafica e impaginazione 3 Oltre i concetti più conservatori per comprendere l’evoluzione L’edizione estiva dei Seminar è dedicata al Performance Marketing, l’invito è guardare a questo settore della Digital ADV con uno sguardo strategico e non limitato al concetto di “cost per” Il Seminar Performance Marketing: The Best Is Yet To Come offre l’occasione per fare una prima considerazione sull’andamento della nostra Industry nel 2016. Nei primi 6 mesi del 2016, come sottolineato dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, la crescita del Digital Advertising ha trainato il mercato pubblicitario, finalmente non più in contrazione. Internet si conferma stabilmente al secondo posto, dietro la Tv e arriva a sfiorare il 30%, segno di come questo settore abbia conquistando maturità e sia ormai parte integrante dello scenario complessivo. Questo appuntamento estivo con i Seminar consente di concentrare la nostra attenzione su un tema sempre più attuale e in grado di fornire interessanti spunti di interesse per tutta la Industry. Affrontare il Performance Marketing in senso generale, con un approccio olistico, permette di andare oltre il mero Cpc, Cpl, Cpa e via dicendo. Il Performance Marketing si presta alla formula dei Seminar, proprio perché è un concetto molto ampio che abbraccia diversi ambiti e settori del digital advertising. Tra gli obiettivi c’è anche la volontà di ridurre e dare un senso meno grave alla dicotomia performance/ branding che è alla base di molti confronti. Siamo consci che esistono logiche performance e logiche di branding, in generale, auspichiamo che non ci debba essere alcuna distinzione tra un’attività e l’altra. Oggi oltre ai temi legati a SEM, DEM, voucher, funnel e cashback, allargheremo lo sguardo per comprendere meglio come il performance marketing possa essere strategico anche per quanto riguarda il mondo fisico e viceversa. Una giornata di confronti che crea momenti di condivisione e networking, essenziali per continuare nel percorso di crescita. Carlo Noseda Presidente IAB Italia 4 CARLO NOSEDA PRESIDENTE DI IAB ITALIA PER IL TRIENNIO 2014-2016, È CO-FOUNDER E MANAGING PARTNER DELL’AGENZIA M&C SAATCHI. CONTINUITÀ, CHIAREZZA DI INTENTI ED EFFICACIA SONO LE PAROLE D’ORDINE DEL SUO MANDATO “Tra gli obiettivi di questo Seminar dedicato al Performance Marketing c’è la volontà di affrontare l’argomento con un approccio olistico, per comprendere la sua forza strategica” 5 Un’escalation di impegni Dopo la realizzazione di un white paper dedicato, il tavolo di lavoro “performance marketing” di Iab Italia firma una guida e si fa promotore di un seminar per ridisegnare i tratti di questo mercato to così rilevante come quello del performance marketing. Siamo consapevoli, infatti, che il performance marketing - nell’ambito del digital advertising - è in continuo cambiamento e che la stessa definizione di performance marketing è molto ampia. Abbiamo deciso quindi di considerare questo documento come una delle tappe iniziali di un percorso che vogliamo compiere insieme a chi ci legge. Nelle nostre aspettative, questa Guida ha l’obiettivo di rappresentare un punto di riferimento per quanto concerne il quadro definitorio e le modalità/discipline per operare nell’affascinante e articolato ambito del performance marketing. Inoltre, è stato il punto di inizio di un’escalation di impegni che ci siamo presi per approfondire il tema del performance marketing, primo tra tutti il Seminar organizzato per oggi, 7 luglio 2016. Quello che state per leggere è una versione aggiornata del white paper che IAB Italia ha prodotto sul tema performance marketing, pubblicato lo scorso maggio. Il documento è il frutto di un tavolo di lavoro nato in seno a IAB lo scorso ottobre e proseguito con incontri e riunioni che hanno visto il coinvolgimento di tante aziende e persone di cui abbiamo riportato i nomi nelle pagine che seguono. Alla fine, abbiamo pensato che fosse importante non limitarci al confronto, ma realizzare un white paper, poi divenuta una vera e propria Guida, in cui riportare riflessioni e approfondimenti condivisi; un documento in cui ciascun membro del team ha contribuito scrivendo una parte del testo e a cui abbiamo voluto aggiungere case history esemplificative rispetto alle attività di marketing a performance. Nelle nostre aspettative, questa Guida ha come obiettivo quello di essere un agile documento che possa servire a tutti noi per avere un punto su un argomen- Paolo Mardegan Coordinatore tavolo di lavoro Performance Marketing 6 PAOLO MARDEGAN FONDATORE DEL GRUPPO DIGITOUCH, È MEMBRO DEL DIRETTIVO IAB ITALIA PER IL TRIENNIO 20142017. COORDINA IL TAVOLO DI LAVORO “PERFORMANCE MARKETING” “Questa Guida rappresenta una delle tappe iniziali di un percorso che, nelle nostre intenzioni, porterà a ridefinire il mercato del performance marketing” 7 IL TAVOLO DI LAVORO PERFORMANCE MARKETING Sheyla Biasini Paolo Mardegan Country Manager Italia zanox Ceo Performedia Fondatore del Gruppo DigiTouch, è membro del direttivo IAB per il triennio 2014-2017. Autore di pubblicazioni su marketing e pubblicità, è docente di corsi di mobile e digital Advertising. Ha lavorato per Mediaset, In3, Buongiorno Vitaminic, Neo Network prima di tuffarsi nell’attività imprenditoriale. Ha iniziato la sua carriera in zanox nel 2008, per diventare tre anni dopo Head of Publishers e Head of Sales nel 2014. Vanta 15 anni di esperienza nel Digital Marketing maturati sia in agenzie di comunicazione online che in aziende che operano nel digital advertising come WPP e Interpublic. Gian Mario Boncoddo Salvatore Cariello Ceo & Founder Sembox VP Advertising Operations Beintoo Da sempre appassionato delle tematiche legate al digital marketing è stato invitato come speaker ai più importanti eventi del search e web marketing in Italia. Prima del 2007, anno in cui ha fondato Sembox, ha lavorato per realtà importanti come DMC (Gruppo Fullsix) e ClassEditori. Precedenti esperienze in Italia presso Editori e Concessionarie e in Germania dove ha contribuito a lanciare la divisione Mobile di Fyber. In passato ha ricoperto il ruolo di Assistant Professor presso l’Università Bocconi di Milano. Debora Casalaspro Country Manager di NetBooster Agency, responsabile del business in Italia Stefano Guidi Country Manager Kwanko Italy Prima di approdare al gruppo Kwanko come Sales Manager ad inizio 2010, ha avuto ruoli di vendita online. Diventato Country Manager Italy, ha fondato la filiale Italiana a Milano del gruppo Kwanko nel 2013, che ad oggi rappresenta una delle business unit a maggior potenziale del gruppo. Si occupa di digital da oltre 16 anni, prima come Project Manager in ambito ICT per la realizzazione di progetti di sviluppo web, poi come Head of Strategy in NetBooster, a guida delle leve del digital performance marketing per importanti brand italiani e globali. 8 Stefano Masiero Edoardo Negri Ceo di E-Business Consulting Head Of Sales Media Softec & Partner Fullsix Laureato in Statistica con Master MBA. Diverse esperienze manageriali tra cui Gruppo COIN, American Express, Citicorp, Gruppo Telefonica e Autoscout24 prima di lanciarsi nell’attività imprenditoriale partendo dall’incubatore universitario Start Cube. Ha maturato una lunga esperienza nel mondo dei media tradizionali, digitali e il marketing online, occupandosi di Performance, Display, Mobile, WebTv e IPTV nelle principali aziende del settore. Ha avuto incarichi in Tradedoubler Italia, Matrix S.p.A, Yahoo! Italia e Manzoni Pubblicità. è stato uno dei primi partecipanti all’osservatorio Mobile Marketing & Services della School of Management del Politecnico di Milano. Marco Fabio Parisi Responsabile Digital Marketing mercato Business in TIM - Telecom Italia Francesca Pinzone Si occupa di mercato ed offerta ICT e di Marketing Digitale dal 2009 dopo aver conseguito un MBA alla SDA Bocconi di Milano. è stato cofondatore di Netesi Spa, uno dei primi Application Service Provider italiani, direttore OSS in Infostrada e ha svolto attività di consulenza ICT in Europa come senior manager in Andersen Consulting (oggi Accenture). Country Manager Public-Ideas Italia, società del Gruppo TimeOne Laureata presso l’Università di Genova in Lettere Classiche, ha conseguito poi due Master in Marketing e Comunicazione, l’ultimo dei quali presso l’Accademia della Comunicazione di Milano. Ha iniziato la sua carriera in Buongiorno Vitaminic nel 2002 e ha lavorato successivamente per importanti società come Yahoo! e Triboo. Roberto Siano Ceo e Founder di Clickpoint.com È un pioniere del digital, ha iniziato la propria attività come consulente nel 1997 per aziende italiane e non, dando poi il via all’attività imprenditoriale con Clickpoint nel 2005. 9 Executive summary L’accezione di performance marketing è un concetto molto ampio che comprende diversi ambiti e settori del digital advertising. Nel nostro white paper, parleremo di SEM, DEM, voucher e cashback, ma ci siamo spinti oltre: abbiamo provato a raccontare come il performance marketing possa influenzare anche il mondo fisico (e viceversa) in un continuum per cui l’attività digital è di sostegno a quella fisica e viceversa. In via generale, crediamo che per performance marketing possiamo intendere tutte le attività di digital advertising che prevedono l’acquisto di traffico attraverso internet e visibilità web e digitale con modalità legate all’ottimizzazione dell’acquisto stesso. Fanno sicuramente parte del performance marketing le attività di lead generation, cost per acquisition, cost per sale, cost per download e cost per install (in ambito mobile) e in generale tutte le attività di affiliation marketing. Abbiamo inserito nel performance marketing anche le attività programmatic, perché riteniamo che l’acquisto di spazi pubblicitari in questa modalità possa essere considerata all’interno della categoria “performance” sebbene l’acquisto sia effettuato attraverso piattaforme che lavorano su CPM o su ECPM. Ma non ci siamo fermati a questo. Abbiamo considerato come per il performance marketing sia rilevante anche la gestione del funnel in logica end to end, non solo il media, poiché la finalità ultima del performance è ottenere un risultato quantitativo e tangibile. Abbiamo raccontato - attraverso semplici esempi e speriamo chiari consigli - i trucchi per realizzare una campagna performance efficiente lavorando - come consulenti - anche sulla parte del funnel. Per quanto l’acquisto o la ricerca di spazi media efficaci possano essere ben fatti, i risultati saranno scarsi se il sito (o la landing page) è mal costruita, poco chiara, con tanti campi da completare e così via. Abbiamo definito e spiegato quali sono gli strumenti con cui le agenzie e/o i clienti possono monitorare il contributo dei diversi canali al successo delle attività di performance attraverso l’inserimento di global tag o SDK (se mobile). Abbiamo volutamente ridotto all’essenziale l’uso di termini ed espressioni “tecniche” del nostro mondo, ma rimandiamo comunque al glossario finale per la spiegazione dei principali termini che possono essere o sembrare ostici. 10 © Depositphotos 11 le definizioni del performance marketing le definizioni del performance marketing lead generation e CPL Ottenere contatti di potenziali clienti motivati all’acquisto La campagna di lead generation La lead generation è una azione di marketing per l’acquisizione di contatti il più possibile qualificati. Sono riferimenti (nome, indirizzo, email, tel., etc.) di potenziali clienti motivati all’acquisto da contattare successivamente per finalizzare la vendita. Un sistema di lead generation vincente segue alcune fasi specifiche e fondamentali: = viene effettuata un’analisi del mercato di riferimento con l’obiettivo di identificare chi possa essere interessato al prodotto/servizio e quanti siano i contatti potenziali; = poi è necessaria una pianificazione delle attività di performance marketing per genenare le lead; = vengono definite azioni e strategie per farsi trovare da chi cerca le offerte sui prodotti o sui servizi. In sostanza viene progettato in dettaglio l’intero processo di raccolta delle lead e di gestione del contatto. = da ultimo, ma non meno importante: è indispensabile presentare con successo le offerte e le proposte commerciali, ad esempio sviluppando l’intero messaggio e la comunicazione in modo coerente, semplice ed accattivante. Spesso vengono utilizzate sul web landing page o pagine di atterraggio che espongono il valore della proposta attraverso cui è possibile raccogliere la lead. Possono essere utilizzate varie strategie di marketing, da quelle più tradizionali come pubblicità o telemarketing, alle più innovative come direct marketing sia di tipo tradizionale sia attraverso le strategie che utilizzano internet e il mondo digitale. Tra i canali online più utilizzati per la lead generation ci sono il keyword advertising, il direct email marketing, le campagne display in RTB, i social media. Le strategie di lead generation vengono classificate secondo tre macro-variabili: = la natura dei media utilizzati, che può essere tradizionale o digitale; = l’approccio utilizzato, che può essere di tipo push (outbound marketing) o pull (inbound marketing). Nella prima è l’azienda a contattare i potenziali clienti mentre nella seconda sono i potenziali clienti a contattare l’azienda; = la quantità e qualità del contenuto offerto. Alcune definizioni: lead qualification e Nurturing La lead qualification è un processo di selezione delle lead (contatti) per determinare la loro reale motivazione a trasformarsi in cliente per l’azienda. Se ben strutturato, il processo di lead qualification definisce metodologie per il lead scoring: la classificazione dei lead in ordine di interesse. l lead nurturing corrisponde a tutte le attività messe in atto dopo l’acquisizione della lead per costruire con esso una relazione di fiducia che trasformi la lead in prospect e infine, in cliente. 14 fornitore e cliente e verifica congiunta dei casi di dubbia attribuzione. Completata questa prima fase di attività, utile come fase di preparazione e studio costruttivo del processo di generazione delle lead, è possibile procedere nell’ottimizzazione dei costi e delle strategie sulla base dei dati e della qualità delle lead generate. Tutti i contatti generati restano di proprietà del cliente che ha realizzato la campagna assicurando così la necessaria riservatezza sul contatto raccolto. In generale la variabilità dei costi di generazione del contatto va sotto il termine di remunerazione a CPL (cost per lead) per cui a fronte di limitati o nulli costi di avviamento viene definito un costo preciso per contatto generato. La remunerazione a CPL deve avere una serie di requisiti per garantire la corretta misurazione e valutazione da parte dei clienti, ma anche del fornitore del servizio: La chiarezza e la trasparenza sulle regole di misurazione e di valutazione dei risultati è di cruciale importanza nel rapporto di collaborazione tra chi commissiona una campagna e chi la realizza. Vantaggi aggiuntivi Oltre alla generazione di lead le campagne possono generare vantaggi aggiuntivi che possono concorrere alla valutazione del risultato finale: = Data Base Building costruzione di una base dati di contatti da utilizzare nel tempo. = CRM e lead Nurturing costruzione di un proccesso di gestione e di fertilizzazione dei contatti con i clienti. = Traffic Store pedonabilità del punto vendita anche riferito al sito di ecommerce del cliente. = Contest concorsi a premio e promozioni a scadenza. = Brand Awareness ed Engagement coinvolgimento dei clienti nel riconoscere il valore della marca e nel cercare la marca nel loro processo di acquisto sia on line che offline. = Gamification utilizzo di tecniche che applicano il concetto di gioco nel processo di attivazione e raccolta di un contatto. = metodologia di valutazione della “bontà” della lead secondo criteri chiari da parte del cliente e fornitore; = tracciamento delle lead durante tutto il ciclo di vita dalla generazione alla conclusione del contatto fino alla conversione, positiva o negativa che sia. Molta attenzione va posta ad evitare la duplicazione delle lead e alla loro corretta classificazione; = tempi di conferma della bontà delle lead chiari e condivisi tra cliente e fornitore; = trasparenza della rendicontazione da parte di 15 le definizioni del performance marketing lead generation e CPL Suggerimenti per una buona lead generation 1. Definire gli obiettivi 2. Scegliere con cura i messaggi 3. Calibrare L’engagement 4. Rispettare gli utenti Che cosa stiamo cercando? Ottenere nuovi lead (ovvero nuovi potenziali clienti) oppure contattare quelli già in nostro possesso per stimolare nuovi acquisti? Avere obiettivi ben chiari ci aiuterà a fare le giuste scelte al momento di progettare una corretta strategia di lead generation. Alcuni messaggi attraggono lead e contatti che si trovano a uno stadio iniziale del processo di acquisto, altri educano e qualificano la lead. Il messaggio deve essere coerente con il target e con gli obiettivi ricercati nel determinato momento in cui si svolge la campagna. Un basso commitment attrae un gran volume di lead. Al crescere dell’impegno richiesto all’utente, i volumi decrescono. Intuitivamente se il numero di informazioni richieste al cliente è troppo elevato, il risultato rischia di essere insoddisfacente in termini di numerosità. Nel mettere in atto strategie di lead generation, bisogna sempre essere chiari e trasparenti nelle comunicazioni. Bisogna inoltre offrire la possibilità di cancellare facilmente il proprio indirizzo email dalle liste di invio newsletter per soddisfare le aspettative degli utenti. 16 CPA (COST PER Acquisition) Quando la remunerazione è vincolata all’azione di step, campi presenti all’interno del form); = settore in cui opera l’azienda che sceglie di investire su questo tipo di campagna a performance; = target che si vuole raggiungere; = eventuale incentivo allo svolgimento di quella specifica azione. Con l’acronimo CPA, cost per acquisition, altrimenti detto cost per action, si intende una delle formule commerciali utilizzate nel web performance marketing. Le campagne remunerate a CPA prevedono un riconoscimento in base al numero di azioni registrate sul sito dell’azienda, tra cui per esempio l’acquisto di un prodotto oppure la partecipazione a un concorso. Spesso questo termine viene utilizzato in modo generico per indicare tutti i tipi di payout a performance. Addirittura, si tende a confonderlo con altre formule commerciali comuni come CPL (costo per lead – vedi p. 14) e CPS (costo per sales, vedi p. 19). Tuttavia, nonostante una lead o una vendita possano essere considerate a tutti gli effetti delle azioni, bisogna fare attenzione a non confondere il costo per azione con modelli di remunerazione diversi. Normalmente la formula CPA prevede il riconoscimento di un importo fisso per ogni azione valida chiaramente identificabile e misurabile in modo digitale. Un buon esempio di un’attività CPA è una campagna realizzata con lo scopo di incentivare l’iscrizione a una newsletter. L’obiettivo, in questo specifico caso, è la registrazione di nuovi utenti che diano il proprio consenso a ricevere periodicamente informazioni via mail da parte dell’azienda. Per quest’ultima, poter comunicare direttamente con potenziali clienti è, infatti, fondamentale laddove l’attività non venga gestita da una rete di vendita o di rivenditori che gestiscono in prima persona il contatto con il cliente finale. Per massimizzare l’investimento in questa campagna, l’azienda dovrebbe prevedere un incentivo, come per esempio un buono sconto oppure un campione di prova dei propri prodotti; preparare una landing page ad hoc (pagina web di atterraggio dedicata a spiegare i vantaggi e i valori Per determinare il suo valore, bisogna tenere in considerazione: = complessità dell’azione (per esempio: numero Suggerimenti per un’efficace campagna a CPA Il mercato del web performance marketing è molto competitivo. Per questo motivo, se l’azienda investitrice desidera traffico di buona qualità, ovvero appartenente al target di persone che intende raggiungere, e volumi interessanti in termini di quantità, dovrà prevedere una remunerazione adeguata rispetto alla conversione (azione) richiesta. Questa remunerazione consente a chi programma e gestisce la campagna di operare in modo efficace coinvolgendo gli editori giusti e selezionando gli spazi e tempi coerenti con gli obiettivi della campagna per massimizzare il risultato e contenere o controllare i costi unitari di acquisizione o di conversione. 17 le definizioni del performance marketing CPA (COST PER ACQUISITION) Un altro buon esempio può essere un concorso; una modalità efficace per coinvolgere gli utenti e ottenere i loro dati. Oltre a essere un progetto divertente e appassionante, anche nel caso del concorso bisogna prevedere un incentivo all’azione, come, per esempio, uno sconto a tutti i partecipanti o un premio finale al/ai vincitore/i. I concorsi possono prevedere modelli di registrazione diversi con la richiesta di un numero variabile di informazioni. Va precisato che l’implementazione di un concorso, in Italia, è sottoposta a una normativa legale che va prevista e gestita nei tempi e nei costi. © Depositphotos che l’utente/cliente può ottenere iscrivendosi alla newsletter o registrandosi a un’iniziativa proposta dal sito web) e, inoltre, implementare un form di registrazione semplice (modulo web che consente di raccogliere le informazioni di profilazione del potenziale cliente), in modo che faciliti la registrazione alla newsletter. In questa fase, può essere sufficiente richiedere solo l’indirizzo email, mentre in seguito – per esempio quando l’utente acquisterà per la prima volta - si potranno richiedere maggiori informazioni e migliorare la profilazione del cliente nei data base aziendali o nel CRM. 18 CPS (Cost per Sale) Campagne remunerate sulla base delle vendite generate qualsiasi prodotto presente sull’e-commerce, la remunerazione è di solito in percentuale. Se, invece, la campagna punta a vendere un prodotto specifico o una composizione di prodotti predefinita, è probabile che il payout sia fisso, dato che anche il prezzo finale per l’acquirente rimane invariato. Inoltre, possono essere riconosciute solo le prime vendite nel caso di acquisizione di nuovi clienti o di vendite successive alla prima. Grazie alla tecnologia del cookie e dei tracciamenti web, infatti, è possibile capire se un utente torna sull’e-commerce e acquista nuovamente. A causa della complessità della campagna, spesso vengono preferite delle formule di remunerazione ibride, come il CPL (cost per lead, vedi p. 14) + CPS. Per ottimizzare questo tipo di campagne è importante che il sito web sia stato realizzato tenendo in considerazione le caratteristiche di un cliente tipo. I prodotti non possono essere inseriti casualmente, ma devono essere ordinati per sezioni. L’aggiunta dei prodotti al carrello deve avvenire con un semplice click. Deve inoltre esserci la possibilità di visionare il carrello prima di procedere con il pagamento. Con il termine CPS, cost per sale, si fa riferimento alle campagne remunerate in base alle vendite generate. Normalmente, a chi gestisce questo tipo di campagne, viene riconosciuta una percentuale sul valore del carrello di acquisto oppure un importo fisso per ogni vendita generata. Quindi se, per esempio, il carrello ha un valore pari a 100 euro e la percentuale concordata è del 10%, l’agenzia di web marketing riceve 10 euro su quella vendita. Nel secondo caso, invece, se la cifra fissa stabilita è di 10 euro a vendita, l’agenzia riceve 10 euro indipendentemente dall’importo finale dell’acquisto. Comprensibilmente il valore unitario riconosciuto dipende da innumerevoli fattori come i volumi di vendita, il valore medio del carrello o della singola vendita, la complessità del prodotto o del processo di e-commerce. Il corretto bilanciamento tra costi della campagna per chi la organizza e la corretta remunerazione è indispensabile per ottenere un risultato soddisfacente. Nella scelta della tipologia di payout, uno dei fattori che condizionano il risultato è il tipo di comunicazione. Se la campagna è generica e vuole portare l’utente ad acquistare Suggerimenti per una buona campagna a CPS Nel caso di campagne a CPS, il numero di step per concludere l’azione di acquisto può fare una grande differenza: più sono i passaggi necessari e la quantità di informazioni richieste e più l’utente si scoraggia durante il processo di acquisto e il tasso di abbandono aumenta considerevolmente riducendo il numero finale delle vendite rispetto al numero di clienti interessati inizialmente. 19 le definizioni del performance marketing CPD e CPI Download e installazione di un software sario p. 97) del sistema di tracciamento il quale si accorge di essere eseguito per la prima volta e considera quell’evento come conversione effettiva ovvero come effettiva installazione dell’app. In estrema sintesi, il modello a CPD puro non esiste. Ecco perché il CPD è spesso sostituito e completato dal CPI per gli operatori del mercato. Il metodo di acquisto a CPI avviene per i principali sistemi operativi: iOS, Android e Windows Phone. In caso di Windows Phone, l’inventory disponibile per tracciare a CPI è limitata per cui generalmente si preferiscono modelli di acquisto a performance differenti per questo specifico sistema operativo. L’acquisto a cost per install può avvenire sia su traffico in-app in uno store sul cellulare sia su traffico mobile web. L’acronimo CPD significa “cost per download”, mentre l’acronimo CPI sta per “cost per install”. Questo tipo di remunerazione nell’ambito del performance marketing si applica quando la campagna è finalizzata al download e alla successiva installazione di un software, tipicamente una application, sul dispositivo dell’utente. Entrambi gli acronimi determinano una metodologia di acquisto a performance: nel primo caso il raggiungimento dell’obiettivo è assicurato dal download dell’applicazione, la seconda dalla prima apertura dell’applicazione dopo il primo download. In realtà non esiste nel mercato nessun tracciamento di terze parti che permetta di tracciare esclusivamente il download. Infatti, è solo alla prima apertura che l’applicazione lancia sul telefono l’SDK (software development kit - vedi Glos- suggerimento per efficaci campagne a CpD e Cpi © Depositphotos Le campagne a CPD e CPI devono prevedere - vista la natura del modello di remunerazione - standard di tracciamento che contemplino gli ambienti maggiormente diffusi. 20 i canali del performance marketing i canali del performance marketing DEM e database Per performance orientate al Ritorno sull’Investimento mette di rispondere a strategie che mirano ad allargare la banca dati dei contatti con nuovi potenziali clienti, a generare un primo acquisto, a qualificare i prospect anche in base alle loro necessità e interessi. In una campagna di acquisizione è importante stabilire un primo contatto con il prospect. Il messaggio diffuso deve includere un’offerta che susciti un vero interesse, che si tratti di uno sconto, di un servizio offerto o di privilegi accordati per una prima registrazione. La strategia di acquisizione deve essere definita a monte nel piano di marketing generale e non può essere basata meramente su contenuti finalizzati alla fidelizzazione (per esempio, le newsletter inviate agli utenti già iscritti) o riciclati tra quelli realizzati per l’acquisizione. In sostanza, è opportuno che il contenuto di una DEM dedicata all’acquisizione di nuovi contatti sia pensato e realizzato appositamente per questo scopo. Questa differenza è essenziale per garantire performance ottimali alle campagne di acquisizione: quanto più è chiaro e semplice il messaggio ed il suo scopo, tanto più la resa sarà ottimale se di effettivo interesse per il potenziale cliente. Le banche dati degli e-mailer si prestano a questo scopo: fare acquisizione per la ricerca di prospect. Per poter essere utilizzato, un database deve aver raccolto i dati in una modalità opt-in o double opt-in (vedi Glossario p. 97), ottemperando alla legge sulla privacy che regolamenta la raccolta e il trattamento dei dati. Gli utenti, quindi, hanno dato il loro consenso per ricevere offerte. Inoltre, spesso la qualificazione dei profili nella fase di registrazione permette agli emailers un targeting più preciso dal momento che il cliente inserisce maggiori informazioni che profilano meglio le caratteristiche del cliente stesso. L’acquisizione di prospect attraverso attività di DEM può sfruttare inoltre la moltiplicazione dei punti di contatto (siti web, internet mobile, pagine “fan” dei L’e-mailing è ancora una delle leve principali di tutte le strategie di marketing. E con ragione: gli inserzionisti puntano su questo strumento di comunicazione per arricchire i loro database ed effettuare azioni di CRM mirate. Numerose aziende lo utilizzano per raggiungere i loro obiettivi di acquisizione di prospect, di fidelizzazione e di vendita. Contrariamente all’emailing di prospezione interna collegata a una sola banca dati fornita dall’inserzionista, l’e-mailing a performance (DEM - direct e-mail marketing) prevede la diffusione dei messaggi pubblicitari degli inserzionisti su basi di indirizzi e-mail opt-in gestite da una rete di editori, i quali vengono remunerati proporzionalmente alle azioni concluse dagli utenti che ricevono i messaggi (compilazione di un modulo, richiesta di un preventivo, iscrizione ad una newsletter, download, per citare solo alcuni esempi). Per liste di indirizzi e-mail opt-in si intende una lista di indirizzi mail che il fornitore o la rete di editori ha raccolto ottenendo il consenso da parte della persona intestataria a ricevere messaggi promozionali e commerciali. In Italia, come in tutta la Comunità Europea, esiste una precisa normativa sulla privacy che regola la raccolta di varie tipologie di consensi. Le liste così raccolte possono essere considerate, appunto, “consensate”. L’emailing a performance rappresenta pertanto un canale fortemente orientato al ROI e quindi in grado di confrontare la spesa dell’iniziativa con la sua resa in termini di risultati quantitativi ed economici. A quali obiettivi risponde l’attività DEM a performance? L’acquisizione di nuovi contatti L’e-mailing a performance rappresenta una leva particolarmente adatta alla raccolta di profili (lead). Per22 zione tra l’inserzionista e la piattaforma di marketing a performance, permette di determinare dove si collochi l’inefficienza o il problema. Se le regole e le logiche di raccolta dei contatti è effettivamente il problema, la piattaforma di affiliazione deve essere in grado di attivare azioni specifiche di correzione a seconda di come il contatto è stato raccolto. Così gli e-mailer che forniscono contatti maggiormente qualificati, potranno assumere maggiore importanza nell’attività, mentre quelli il cui traffico di visitatori converte poco con poche dimostrazioni di interesse, saranno gradualmente eliminati dalla campagna di raccolta ottenendo una maggiore efficacia complessiva. Si consiglia, mensilmente, di fare il punto sulle performance della campagna. Tale frequenza permette di adattare la campagna di acquisizione strada facendo per conformarsi al meglio alla strategia di fidelizzazione da parte dell’inserzionista. Questa capacità di poter identificare e adattare la campagna di affiliazione in funzione dei ritorni per l’inserzionista, rappresenta il vero valore aggiunto e una vera expertise da parte della piattaforma di affiliazione. social network, eccetera). Per esempio inserendo un semplice bottone come quello di Twitter o Facebook direttamente nelle e-mail o nelle newsletter degli emailer, è possibile indirizzare il traffico web verso i social network dove sono presenti un maggior numero di informazioni di profilo per poter comprendere meglio quali siano i fabbisogni del cliente potenziale. In questo caso, le azioni sono remunerate su un modello CPC (costo per click, vedi Glossario p. 97) oppure CPL (costo per lead, vedi p. 14). La fidelizzazione L’attività di DEM, realizzata per fidelizzare i clienti, ha lo scopo di trasformare i prospect in clienti. Il lavoro sulla base di contatti raccolti spetta all’inserzionista che contatta direttamente il prospect attraverso differenti canali per convertirlo in cliente attivo. Il tasso di conversione dipenderà essenzialmente dalla qualità dei contatti raccolti, dalla rapidità con cui il prospect viene contattato nuovamente e dalla bontà e dall’aderenza dell’offerta commerciale al fabbisogno del potenziale cliente. Anche se gli affiliati e-mailer partecipano meno alla fase di fidelizzazione rispetto alla fase di acquisizione dei contatti, contribuiscono comunque ricevendo informazioni dall’inserzionista sulla qualità dei risultati per adattare la raccolta di nuovi contatti con maggiore precisione. La collaborazione e lo scambio di informazioni tra inserzionista ed e-mailer è molto importante per raffinare e migliorare la capacità di identificare profili effettivamente interessati. Questa procedura permette di identificare la fonte di un eventuale problema, che non è detto si verifichi durante lo svolgimento della raccolta. Possono entrare in gioco altri fattori, per esempio un cattivo sfruttamento da parte dell’inserzionista della base dei contatti di prospect raccolti. La collabora- Aumento del fatturato È possibile includere attività di DEM a performance per obiettivi di vendita, e quindi prevedendo una remunerazione all’editore sulla base delle vendite generate (CPS - cost per sale, vedi p. 19)? Tendenzialmente no. Le campagne di e-mailing a performance orientate alla vendita, su modelli CPA (cost per action, vedi p. 17), sono valide solo a condizione che si adattino perfettamente al criterio di remunerazione degli emailer. Un’e-mail tendenzialmente genererà nel potenziale cliente un comportamento di acquisto, piuttosto che l’acquisto stesso. In sostanza il potenziale cliente reagisce alla DEM riconoscendo un effettivo 23 i canali del performance marketing DEM e database fabbisogno non soddisfatto che lo spingerà a documentarsi e a valutare differenti opportunità di acquisto oltre a quella offerta dall’inserzionista. La logica è essenzialmente quella di avviare un processo di considerazione del fabbisogno: se comincia questo processo, alla ricezione dell’e-mail, il comportamento di acquisto continuerà con la consultazione di differenti siti incentrati su tematiche di prodotto o di servizio simili a quelli dell’inserzionista (siti concorrenti, comparatori di prezzo, eccetera), prima di arrivare alla valutazione finale e decidere a quale fornitore rivolgersi. L’acquisto non sarà quindi immediato come un’iscrizione a una newsletter o a un sito web. Per l’editore questo si traduce nella mancata conversione del contatto in acquisto effettivo. Gli e-mailer, spesso correttamente sollecitati, cercano campagne redditizie per la soddisfazione economica sia dell’emailer sia dell’inserzionista. Se, viceversa, una campagna focalizzata sulla vendita, non garantisce un tasso di conversione in grado di generare una remunerazione equivalente a quelle del CPM (costo per mille impression) di riferimento, gli affiliati e-mailer non vorranno promuoverla perché troppo poco conveniente rispetto ad altre campagne. Per questo, il criterio di remunerazione degli e-mailer in una campagna e-mailing con focus sulle “vendite”, deve evitare di diventare un costo non sostenibile rispetto a quello dello sfruttamento del database dei contatti per affiliation. Una remunerazione a CPMO (costo per mille aperture di DEM) può, per esempio, essere utile, ma ciò che effettivamente determina la corretta convenienza è il valore economico unitario riconosciuto dall’inserzionista all’e-mailer. Il modello del minimo garantito all’e-mailer presenta un altro formato adatto alle campagne con obiettivo la vendita, su un modello di commissioni che sfrutta il CPA o modelli di remunerazione misti (CPC + CPA). Le buone prassi strategiche Volume e remunerazione Spetta all’inserzionista definire gli obiettivi in termini di volume così come la remunerazione delle azioni che intende intraprendere. Detto ciò, non si deve perdere di vista il quadro dell’e-mailing a performance: più i costi saranno bassi, più sarà difficile reclutare e-mailer. In effetti gli affiliati che propongono le basi maggiormente qualificate sono anche i più sollecitati e i più esigenti in termini di remunerazione. Il contenuto del messaggio In generale, evidenziare i vantaggi al cliente è essenziale per ottenere prestazioni interessati. È altrettanto importante adattare natura e contenuto del messaggio al tipo di campagna, ma soprattutto al target a cui ci si rivolge. Campagne internazionali Le campagne previste in diversi paesi devono tenere conto delle specificità locali. Uno stesso messaggio raramente è sfruttabile su tutti i mercati internazionali e l’inserzionista non deve dimenticare che dovrà declinarlo in base ai paesi interessati. Spesso traduzioni letterali e non adeguate alla lingua del paese sono causa di cattivi risultati. Maturità dei potenziali clienti, livello di sollecitazione, ma anche differenze di e-mailer rappresentano tutti criteri che possono influire sul risultato. 24 Co-registration Per generare un database e ridurre i costi di acquisizione lead per la buona riuscita dell’iniziativa che non ha solo l’obiettivo di generare contatti ma di raccogliere informazioni preziose sul contatto stesso per migliorare la reperibilità e la costruzione di proposte commerciali di interesse. Le attività di co-registrazione e di co-sponsoring (o di co-registrazione attiva) sono tecniche di internet marketing finalizzate a generare e condividere un database di utenti tra più aziende sponsor e a ridurre i costi di acquisizione. Attraverso questo database di anagrafiche digitali, si potranno intraprendere azioni di direct marketing e/o di tele-marketing, fondamentali per tutte le aziende che desiderano aumentare le proprie vendite. Le attività di co-registrazione e di Cosponsoring sono di aiuto per tutte quelle aziende che non dispongono di una solida lista di contatti commerciali e invece necessitano di creare e incrementare velocemente il proprio database di potenziali clienti attraverso cui veicolare le proprie offerte commerciali a un costo nettamente inferiore rispetto a una iniziativa diretta e proprietaria. Intuitivamente la condivisione di costi di acquisizione del contatto riduce il costo/contatto per la singola azienda. La differenza sostanziale tra le due modalità consiste nella possibilità o meno di effettuare una profilazione accurata degli utenti in base ai loro interessi specifici. Nelle attività di Cosponsoring (o di co-registrazione attiva) possono essere generalmente inserite 3 o 4 domande agli utenti digitali durante il processo di registrazione per riscontrare o meno il loro interesse a ricevere offerte su un determinato prodotto/servizio. Le modalità digitali operative con cui sono realizzate tali attività possono essere molteplici, ma tutte devono essere funzionali a offrire qualcosa in cambio all’utente per indurlo alla registrazione e rilasciare i propri dati anagrafici. Il principio di scambio tra dati forniti dal cliente e ottenimento di una “gratificazione o premio” è determinante Le attività più comuni utilizzate dai player sul mercato sono le seguenti: = iscrizione ad una newsletter offrendo in cambio una serie di sconti, promozioni ad hoc ed esclusive agli utenti; = partecipazione a concorsi online con la promessa di una vincita di un premio. Attività sulle piattaforme social volte a dare visibilità virale all’iniziativa ed eventualmente a migliorare la visibilità del cliente stesso all’interno dell’iniziativa tra la sua cerchia di contatti e di collegamenti. Detta suddivisione delle possibili e disponibili attività sul mercato non deve intendersi netta e radicale, in quanto spesso sono utilizzate anche combinazioni delle modalità sopra citate. L’importante è che il beneficio per chi fornisce le informazioni sia chiaro e rilevante. I campi generalmente raccolti delle singole anagrafiche sono i seguenti: sesso, cognome e nome, data di nascita, provincia, indirizzo e-mail e cellulare. Generalmente, le attività di controllo sulla validità della anagrafica raccolta vengono eseguite mediante double opt-in (vedi Glossario p. 97) così come richiesto dalle disposizioni del garante privacy. Le anagrafiche raccolte dal promotore per tutte le aziende “sponsor” dell’iniziativa potranno essere 25 i canali del performance marketing Coregistration rare le proprie performance commerciali. È corretto ricordare che a fronte di costi molto più ridotti è innegabile che la redemption di dette anagrafiche acquisite mediante attività di co-registrazione e di co-sponsoring sia ridotta rispetto a iniziative di acquisizione effettuate direttamente dalle aziende mediante operazioni ad hoc proprietarie, in particolare in caso di brand molto noti. Intuitivamente la condivisione di un singolo contatto genera sul contatto stesso un numero elevato di campagne da parte di aziende differenti riducendo l’efficacia della singola campagna. Dunque, la generazione di contatti esclusivi seppur mediamente di maggior costo consente una pianificazione più accurata della gestione dei contatti e dei canali di contatto. trasmesse mediante due modalità: = tramite web service per il passaggio dei contatti in tempo reale, con la possibilità di gestire anche la de-duplica (evitare le duplicazioni dei contatti) e permettere un’azione di ricontatto dei clienti immediata (opzione consigliata dal momento che minore è il tempo che trascorre tra la raccolta dei dati e l’attivazione del contatto e migliori sono le prospettive di successo); = tramite semplice accesso per il download in autonomia delle anagrafiche raccolte. In questo caso la de-duplica sui contatti già presenti nel database dell’inserzionista generalmente non è ammessa e deve essere eseguita in un secondo momento dopo lo scarico dei dati dal database. Tutte le aziende sponsor, o in procinto di diventarlo, in attività di co-registrazione e di co-sponsoring devono porre particolare attenzione a tutte le normative, molto restrittive, vigenti in Italia rispetto ad altre nazioni. In particolare segnaliamo alcuni aspetti particolarmente rilevanti: Il database di utenti così creato in co-registrazione e/o in co-sponsoring, sarà utilizzato da ciascuna azienda sponsor, per campagne pubblicitarie di direct marketing, e-mail marketing, SMS marketing o tele-marketing e per raggiungere e miglio© Depositphotos = tutti i richiami del garante privacy per tutto ciò che riguarda l’applicazione del D.lgs 196/03, il tema dell’informativa privacy e la cessione dei dati a terzi; = in caso di concorso a premi l’azienda promotrice deve avere rappresentanza fiscale in Italia e il server di raccolta dei dati deve essere in Italia. Più in generale e a titolo di esempio non esaustivo si rimanda alle normative competenti in materia di privacy, trattamento fiscale, gestione dei concorsi a premio e delle promozioni. 26 suggerimento: I benefici per le aziende Lead generation consensi Trova clienti e contatti che accettino di registrarsi al database, grazie alla co-registrazione classica ovvero sottoscrizione della lead e contestuale accettazione alla registrazione in una lista di contatti commerciali. Registra contatti con accettazione implicita grazie alla co-registrazione in sponsoring dove il sito che ospita la co-registrazione riceve un compenso per le registrazioni effettuate. I vantaggi dei network efficacia accresciuta con i dati forniti dall’utente Beneficia del potenziale aggregativo dei network di co-registration per accrescere la tua rubrica di contatti qualificati dal momento che il sito di co-registrazione ha per sua natura un elevato numero di contatti. Aumenta l’efficacia delle attività commerciali, grazie alla profilazione degli utenti in base ai dati che lo stesso cliente è disposto a fornire per migliorare la propria anagrafica. 27 i canali del performance marketing motori di ricerca e SEM Acquisire visibilità nel momento in cui i clienti manifestano un interesse verso un prodotto o servizio di parole chiave, mediante le piattaforme di advertising dei motori di ricerca. I motori di ricerca rappresentano lo strumento più utilizzato dagli utenti, per reperire informazioni online. Il 51% degli utenti attivi online utilizza i motori di ricerca giornalmente, per reperire informazioni legate sia al proprio ambito personale che professionale (Fonte: The Connected Consumer Survey 2014/2015). In rapporto agli acquisti, la ricerca delle informazioni online copre l’intero processo di pre e post transazione: dalla fase di ricerca di informazioni e confronto delle offerte e prodotti presenti sul mercato, alla fase di ricerca di consultazione di problemi ed opinioni che gli altri utenti hanno avuto con il prodotto o servizio che si è acquistato o che si intende acquistare. Il SEM rappresenta il canale pull per eccellenza, in quanto ci permette di acquisire visibilità presso gli utenti, nel momento preciso in cui questi ultimi (mediante una serie di parole di ricerca) manifestano un interesse verso un determinato prodotto o servizio. Grazie a questa caratteristica il SEM, è in grado non solo di metterci in contatto con un target altamente qualificato, ma anche di fungere da finalizzatore di altre tipologie di azioni di marketing e comunicazione messe in campo anche su altri media non necessariamente solo digitali. (es: pianificazione televisiva, investimenti di brand awareness, display, eccetera). La piattaforma di SEA più diffusa e conosciuta nel mondo occidentale è Adwords di Google, le cui caratteristiche principali sono state poi riprodotte dagli altri principali motori di ricerca, da Yahoo! a Baidu (il search engine più diffuso in Cina) a Yandex (Russia). SEM (Search Engine Marketing): la definizione Il SEM è un sottoinsieme delle attività di web marketing, aventi come oggetto la promozione di un sito all’interno delle pagine dei risultati dei motori di ricerca, in relazione alle parole chiave che si reputano idonee per raggiungere il proprio target. Le parole chiave sono quelle che presumibilmente gli utenti cercano con maggiore frequenza sui motori di ricerca quando vogliono trovare informazioni su uno specifico prodotto o servizio. Adwords: principali caratteristiche Detta visibilità, può essere raggiunta mediante 2 differenti tipologie di azioni, rispondenti a logiche molto diverse tra loro: Mediante la piattaforma di Google, è possibile definire la lista delle keyword per le quali si è intenzionati ad ottenere visibilità. L’acquisto avviene in modalità CPC (Costo per Click), quindi l’inserzionista paga unicamente quando l’utente, dopo aver effettuato una ricerca, clicca sul suo risultato sponsorizzato. = SEO (Search Engine Optimization) insieme di azioni e interventi, sia tecnici che contenutistici, volti a migliorare la visibilità di un sito nei risultati naturali dei motori di ricerca. = SEA (Search Engine Advertising) acquisto Ogni risultato è costituito dai seguenti elementi: = un titolo = url di visualizzazione = riga descrittiva 1 = riga descrittiva 2 28 Il valore del costo per click da sostenere, viene determinato su base d’asta: maggiori sono gli attori interessati ad avere visibilità per un determinato termine, maggiore sarà il costo per click richiesto per essere visualizzati tra i risultati sponsorizzati. Oltre al valore dell’asta che si è disposti a sostenere, il livello finale di costo per click è determinato anche dal “quality score”: si tratta di un punteggio che Google assegna ad ogni inserzionista, sulla base dei seguenti valori: è buona norma utilizzare queste pagine per ottimizzare le attività. Molto chiare e specifiche, le landing page devono esaltare le caratteristiche del prodotto/servizio, guidando l’utente a compiere l’azione/obiettivo (sottoscrizione lead, acquisto, eccetera); = click to call (mobile): al click sull’annuncio, parte direttamente una chiamata al numero indicato. = pertinenza tra la keyword acquistata, il testo dell’annuncio e il contenuto della pagina di destinazione; = il CTR (click through rate - vedi Glossario p. 97) della keyword. Rapporto tra il numero di impression e click ricevuti dall’annuncio in rapporto ad una determinata ricerca. Possibilità di targetizzazione Oltre alla definizione delle parole chiave, è possibile pianificare le azioni di SEA, definendo i seguenti principali parametri: = aree geografiche (regioni/province/città) nelle quali si intende acquisire visibilità; = Fasce orarie nelle quali si vuole essere presenti; = dispositivi (desktop e mobile). Al click dell’utente su un determinato annuncio testuale, possono rispondere 2 tipologie di azioni: Per ognuno dei suddetti parametri è possibile definire differenti strategie e livelli di bidding. Il SEA, permette inoltre una gestione molto fles- = atterraggio su una landing page realizzata appositamente per gestire la campagna: suggerimento: Gestione del SEA in ottica di CPL e CPA Nonostante l’acquisto sulle piattaforme avvenga in modalità di costo per click, le attività SEA, sono gestibili in costo per action (siano esse lead o acquisti). Impostando i giusti tracciamenti, è possibile infatti risalire al monte click (e quindi l’investimento totale) generato da ogni singola keyword, e le relative action intraprese dagli utenti provenienti dai suddetti click. Ipotizzando, ad esempio, che la parola chiave “assicurazione auto”, abbia prodotto 100 click ad un costo per click medio di 1 euro, quindi per un totale investito di 100€, e che gli utenti provenienti dal suddetto investimento abbiamo effettuato 5 preventivi di assicurazione. Il CPL (costo per lead generata) medio sarà pari a 100 euro/5 preventivi, cioè 20 euro. 29 i canali del performance marketing Motori di ricerca e Sem sibile degli investimenti, potendo decidere in qualsiasi momento di aumentare o bloccare immediatamente la pressione pubblicitaria stabilendo il valore economico di asta a cui si è disposti arrivare. = i differenti cluster di target di utenti che si vogliono raggiungere; = individuare per ciascuno di essi, i possibili termini di ricerca utilizzabili nei diversi stadi del processo di acquisto; = definire per ciascuna tipologia di parole chiave, le giuste creatività di advertising (annunci testuali) e relative pagine di destinazione. Il SEM come leva di acquisizione e presidio del processo di acquisto Le strategie vincenti di Search Engine Marketing, devono prevedere di acquisire visibilità durante tutte le fasi che caratterizzano il processo di acquisto, quindi dalla ricerca informazioni, al confronto, all’acquisto finale. Tutto il fulcro delle ottimizzazioni relative alle attività SEM, ruota in pratica intorno al concetto di fornire all’utente una perfetta coerenza tra le keyword ricercate, l’annuncio visualizzato e il contenuto della landing page. © Depositphotos L’analisi iniziale deve quindi partire dal considerare: 30 programmatic L’automazione che guarda alla Performance Con il termine programmatic si intende l’automatizzazione dei processi di gestione dell’advertising digitale; fondamentalmente è la possibilità di acquistare, vendere e ottimizzare gli spazi pubblicitari attraverso un insieme di tecnologie abilitanti quali: le tecnologie di programmatic advertising, il tradizionale media planning basato sulla scelta del sito o categoria di siti più affine al target di comunicazione cede il passo all’audience planning consentendo la targetizzazione di profili a prescindere dai siti in cui è possibile reperirli. Come altre piattaforme di advertising digitale, anche quelle del programmatic sono basate su cookie e pixel, i codici che consentono rispettivamente di individuare l’utente e registrare l’azione che questi compie all’interno del sito dell’advertiser. Le campagne pubblicitarie e in generale le strategie digitali possono quindi essere indirizzate ad audience selezionate in base a caratteristiche, comportamenti e interessi manifestati nel proprio percorso di navigazione. Importante, in tal senso, è la capacità di utilizzare il dato, sia esso proprietario o di terza parte. I dati proprietari o di prima parte (1st Party Data) sono in sintesi i dati di traffico del proprio sito internet e il database del proprio CRM. I dati di terza parte (3rd Party Data), invece, sono sostanzialmente liste di cookies utenti collezionate opportunamente da specialisti all’interno degli ad-network e acquistabili sul mercato al fine di indirizzare le proprie campagne digitali. = DSP (Demand-Side Platform) lato domanda, quindi ad uso di inserzionisti e agenzie; = SSP (Supply-Side Platform) lato offerta spazi, a uso dunque di publisher/owner. Il termine RTB (real time bidding), spesso erroneamente usato come sinonimo di programmatic, fa invece riferimento a una specifica tipologia di transazione possibile in programmatic, cioè quella in cui l’impression, ovvero l’esposizione o la pubblicazione del messaggio pubblicitario, è resa disponibile in base a un’asta in tempo reale che determina l’opportunità per l’inserzionista di aggiudicarsi lo spazio, tipicamente in base al prezzo d’offerta. Detto questo, la domanda da porsi è: perché il programmatic è un canale di digital performance marketing? L’impiego di piattaforme programmatiche nel processo di compravendita degli spazi pubblicitari ha in sé insiti i vantaggi che l’automazione porta in tutti i campi: efficienza, ottimizzazione dei tempi di gestione per gli operatori, controllo, andamento e reporting delle campagne facilitato. Ma la vera rivoluzione del programmatic risiede in una peculiarità prima tra tutte, cioè la possibilità di interpretare i dati collezionati dai sistemi attraverso cui definire una strategia mirata per creare nuove opportunità di marketing e di dialogo con la propria audience. Campagne di Retargeting Uno dei primi impieghi in chiave performance del programmatic advertising è l’attivazione di campagne di retargeting, intese come veicolazione di comunicazione mirata (banner, video, ad text) e personalizzata verso l’utente, sfruttando i dati di traffico proprietari. Gli scenari di targetizzazione sono svariati perché legati al livello di coinvolgimento/interazione dell’utente all’interno del sito e in base a questi è possibile veicolare campagne di retargeting indirizzate nel caso di un e-shop, ad esempio ai visitatori della home page, a coloro che hanno mostrato interes- Dati e audience: dal media all’audience planning Grazie all’opportunità di collezionare i dati offerta dal31 i canali del performance marketing programmatic contenuto risulti attinente alla lista stessa. = Category targeting: le piattaforme di programmatic advertising forniscono un’accurata categorizzazione dei siti internet rendendo estremamente semplice ed immediata la possibilità di indirizzare la propria strategia di comunicazione verso aggregati di siti accomunati dal tipo di contenuto / argomento trattato. = Similar Audience: possibilità di estendere la campagna verso utenti simili per caratteristiche, comportamenti e interessi a quelli che transitano nel sito internet dell’advertiser, targetizzazione di solito utilizzata per ampliare le liste di remarketing. = Affinity Audience: sono le campagne pubblicitarie basate sui dati di terza parte: è possibile infatti acquistare in programmatic e quindi targetizzare liste di audience in base a svariati criteri: socio demo, interessi, manifestato intento di acquisto verso specifici servizi o tipologie di prodotto. se per un prodotto specifico o categoria di prodotti o che hanno abbandonato il carrello prima di concludere l’acquisto. Il messaggio di retargeting oltre a ravvivare il ricordo del prodotto/servizio consultato, invita all’azione proponendo una scontistica personalizzata, sottolineando benefici dedicati (spedizioni gratuite) o invitando a considerare varianti di prodotto o prodotti affini o prodotti accessori e complementari se si è già effettuato un acquisto. È possibile ricorrere anche a campagne di remarketing “in chiave negativa”, ossia escludere dal targeting gli utenti che hanno già compiuto un’azione o effettuato un acquisto e per i quali non avrebbe senso riproporre il messaggio, con intuibili benefici non solo in termini di ottimizzazione del budget media, ma soprattutto di qualificazione e perfezionamento della relazione con il cliente. La possibilità di lavorare alle campagne di retargeting utilizzando una tecnologia di banner dinamici, ossia che si compilano dinamicamente proponendo un soggetto pubblicitario personalizzato per l’utente massimizza l’efficienza e le opportunità di perfomance legate al programmatic. targetizzazione data driven e Customer Profiling Campagne di Acquisizione Le potenzialità di costruire strategie di marketing nuove basate su campagne data driven e orientate alla performance sono svariate e facilitate in programmatic, perché le targetizzazioni possono non solo coesistere, ma lavorare in sinergia. Supponiamo, per esempio, che l’obiettivo dell’advertiser sia vendere un kit di creme di bellezza in formato mini ad un pubblico femminile (35-55 anni). A questo scopo, impostiamo una campagna di programmatic buying combinando le opportunità del targeting: Una campagna di acquisizione è una campagna volta ad ampliare la base utenti o base clienti di un sito o di un e-shop intercettando utenti potenzialmente affini alla propria audience (look alike). Di seguito una veloce rassegna delle più comuni campagne di acquisizione tramite piattaforme di programmatic: = Contextual Keyword: indirizzamento del messaggio pubblicitario sulle pagine web che contengono parole chiave rilevanti per la campagna; redatta una lista di keyword e caricata in piattaforma, gli ads saranno visibili solo nei siti il cui = individuiamo il target “viaggiatori frequenti” acquistando dati di terza parte: affinity audience; = intercettiamo l’audience solo all’interno dei siti 32 che navigano nel sito del brand senza convertire e gli utenti che invece effettivamente completano l’azione di performance. verticali femminili: category targeting; = pianifichiamo la campagna solo per donne nella fascia di età 35-55 anni: Profilazione socio-demo Altrettanto efficace è l’analisi ex post sui dati delle campagne in programmatic: dall’analisi delle campagne di remarketing, per esempio, deriva l’interessante risvolto di poter individuare DOVE si trova l’audience dell’advertiser: in quali siti navigano gli utenti intercettati via remarketing? E di conseguenza, dove è più indicato che il brand attivi le proprie campagne di acquisizione? Non da ultime, le possibilità di perfezionare la definizione del customer profiling attraverso la comparazione in piattaforma dei dati utenti di prima e terza parte. In questo modo è possibile calcolare il punteggio di affinità tra le due liste e orientare le campagne verso i profili con il miglior punteggio di affinità, in definitiva individuare le liste di terza parte con il miglior conversion rate. Analisi che può essere estesa alla comprensione di differenze e affinità tra gli utenti L’ecosistema del programmatic Le considerazioni fin qui fatte attengono all’opportunità di utilizzare il dato per ottimizzare le scelte di pianificazione e qualificano il programmatic come canale di digital performance marketing. Allo stesso modo il programmatic buying offre tutti gli strumenti per pianificare campagne di visibilità, volte alla brand awareness attraverso l’impiego di formati impattanti su siti e network di siti premium. Oltre ai formati standard IAB è, infatti, possibile pianificare in programmatic formati rich, wallpaper, video (interstizial e preroll), formati video in-read e native advertising, oggi per tutti i dispositivi - desktop, tablet, web mobile e mobile app - e, nell’immediato, anche per digital outdoor e smart tv. Un digital media mix a tutto tondo. Aspettative del programmatic Quali sono, dunque, le potenzialità e le attese per il programmatic? = controllo nell’utilizzo del dato da cui discende una relazione più stretta tra marketing e media: rispetto agli altri media, target dell’advertising più vicini ai profili marketing; allo stesso tempo il marketing può imparare molto dai dati raccolti tramite le campagne in programmatic; = controllo della visibilità: pianificazione delle sole impression che rientrano negli scenari di bidding e audience altamente segmentate rispetto alle pianificazioni display non programmatiche; = controllo della frequenza e del messaggio veicolato attraverso publisher multipli e possibilità di personalizzare i banner anche dinamicamente da cui in sintesi deriva un miglior controllo degli investimenti advertising; = strategie multicanale e nuovi KPI per l’ottimizzazione in tempo reale: analisi della visibilità della campagna e ottimizzazione del bid o analisi dell’impatto tra canali (per esempio sulla search di brand in relazione alle impression display) per indirizzare le proprie scelte di media mix e pianificazione. 33 i canali del performance marketing mobile Quando la performance è anche geo-localizzata sorizzati e inserzioni display all’interno delle app più scaricate dagli utenti e sviluppare strategie di mobile e-commerce. Ecco, a titolo di esempio, alcune delle attività di marketing e di comunicazione che possono essere realizzate nell’ambito del mobile marketing: Il mobile marketing identifica tutte le possibilità di dialogare e intercettare utenti in mobilità, in particolare con smartphone e tablet, esponendoli a messaggi promo-pubblicitari anche in base alla loro ubicazione geografica. Non sono oggetto della presente analisi, eventuali attività non disponibili tramite una connessione a internet, quale per esempio l’invio di SMS. In base ai dati Audiweb del mese di ottobre 2015 il 50% degli italiani (circa 22 milioni) dichiara di avere navigato in internet in modalità mobile e la percentuale cresce se si considerano gli utenti dai 18 ai 34 anni. La fruizione quotidiana di internet da smartphone e tablet ha raggiunto il 63% dei giovani tra i 18 e i 34 anni, mentre i 25-34 anni sono il 64,2%. La fruizione di internet da device mobili (smartphone e tablet) rappresenta il 79% del tempo online speso dalle donne. L’85% del tempo complessivo trascorso online è generato dall’utilizzo di mobile applications, ovvero delle app presenti negli store dei principali sistemi operativi di smartphone e tablet come ad esempio apple, Android e Windows. I dati evidenziano quanto gli strumenti mobile facciano parte della quotidianità degli utenti che utilizzano smartphone e tablet nella ricerca delle informazioni su prodotti e servizi, negli acquisti via e-commerce, per la navigazione social e la condivisione di news. Le strategie di marketing e pubblicità che possono essere costruite per mettersi in contatto con l’utente in mobilità e proporgli offerte sono molteplici anche in base alla localizzazione geografica degli utenti. In questo caso la tempestività tra il messaggio pubblicitario e la localizzazione sono di grande importanza. È infatti possibile realizzare app dedicate per promuovere il proprio brand, utilizzare annunci spon- = sviluppo app per la promozione dell’attività e il coinvolgimento dell’utente; = download app ovvero lo sviluppo di campagne digitali per stimolare lo scarico di una app; = mobile promotion, per stimolare l’acquisto di specifici prodotti o servizi tramite iniziative promozionali geo-localizzate o all’interno degli store; = programmi di loyalty promotion, mediante la creazione di app dedicate per i clienti abituali; = mobile service, per la creazione e/o il mantenimento della relazione con il cliente, per attività pre e post vendita; = mobile payment per il pagamento diretto di determinati servizi tramite smartphone come per esempio il parcheggio in alcune città; = mobile e-commerce per l’acquisto di beni e servizi direttamente dal proprio smartophone o tablet. Nel mobile marketing le tipiche attività a performance sono relative allo scarico di app riconducibili ad azioni basate su un costo a click (CPC) o su un costo per download e apertura di una app come nel caso del CPD – cost per download (scarico l’app sul device) o del CPI – cost per installation (installo l’app sul device). Dal punto di vista delle attività a performance in ambito di mobile marketing il punto di partenza è l’inserimento di un file SDK all’interno della app che si intende promuovere. Si tratta di 34 zatore finale. Il monitoraggio attivo combinato con azioni ad hoc, consente inoltre di combattere l’elevata percentuale, fino al 75%, degli utenti che, dopo il primo download, diventano inattivi nel corso del primo mese (fonte: ricerca Localytics). In caso di non inserimento del file SDK all’interno della app l’unica azione possibile a performance è la generazione di una campagna in termini di CPC - cost per click ovvero costo per il numero degli utilizzatori che hanno cliccato sull’app nello store al fine di indirizzare gli utenti negli online store, nei social o nel sito web dove poter effettuare l’eventuale download. L’inserimento invece di un file SDK all’interno della app consente di poter monitorare e generare campagne a performance basate sul download e la prima apertura da parte degli utenti così come eventuali interazioni. I possibili costi (CPD e/o CPI) dipenderanno da diversi fattori, partendo dal target, dalla tipologia e dal servizio offerto fino all’ambiente operativo di sviluppo (Android, iOS, Window, altro). In caso invece di navigazione in internet da smartphone o da tablet da parte degli utenti, anche attraverso app, restano disponibili anche in ambito mobile le stesse azioni a performance riconducibili ad attività da desktop. una soluzione tecnica che consente la misurazione dei parametri base a sostegno delle attività a CPC, CPD e CPI. Detto inserimento abbinato con l’utilizzo di una delle principali piattaforme di monitoraggio app mobile disponibili, nazionali e internazionali, consente di monitorare diversi elementi quali per esempio: = numero di download ovvero di app scaricate sui device; = numero di utenti attivi ovvero di quelli che utilizzano effettivamente e con regolarità l’app; = la frequenza di visita ovvero quanto frequentemente il singolo utilizzatore usa l’app; = le Interazioni degli utenti all’interno della app nelle relative sezioni ovvero l’effettivo utilizzo in tutte le sue componenti e funzionalità e non solo in alcune. In questo modo è possibile misurare l’effettivo utilizzo e interesse per tutta l’app e non solo una parte. © Depositphotos Nel caso delle app è molto importante misurare con attenzione non solo quanti hanno scaricato ed installato l’app, ma anche gli effettivi utilizzatori in modo da avere una corretta comprensione di quanto l’app stessa sia di effettivo interesse per l’utiliz- 35 i canali del performance marketing siti di Voucher, Cashback e Loyalty Premiare l’utente per fidalizzare e performare al meglio ne che sia soddisfatta l’attesa di sconto sul prodotto desiderato dell’utente/cliente. Nel caso si lavori a CPA (costo per acquisizione o action), è possibile spesso concordare con il publisher una commissione del CPA leggermente inferiore rispetto a quella standard utilizzata per altre tipologie di siti, in modo da compensare la marginalità inferiore di un prodotto venduto a prezzo scontato. I siti di cashback, invece, sono siti attraverso i quali gli utenti comprano e, invece di uno sconto, viene loro riconosciuta una sorta di commissione in denaro generalmente attraverso lo stesso mezzo di pagamento utilizzato o direttamente su un portafoglio digitale utilizzabile sullo stesso sito di cashback. Per esempio, l’utente va su Buyon.it, vede la promozione Unieuro e compra il prodotto “frullatore”. Una volta che la vendita viene validata dal merchant, all’utente viene riconosciuta una somma in denaro pari al 2% dell’importo che viene accumulata nel suo portafoglio digitale. Questo tipo di siti è sempre più diffuso. In paesi come Regno Unito e Germania hanno una base utenti molto estesa. Il sito cashback e voucher più grande del I siti appartenenti a questa categoria hanno modelli di business profondamente diversi, ma sono accumunati dalla proposta all’utente di sconti, di una o più possibilità di risparmio o di accumulare dei punti. I siti di voucher, o codici sconto, vengono consultati dagli utenti per trovare sconti e promozioni su determinati prodotti o servizi. Per attivare una promozione l’utente clicca sul link del sito e viene reindirizzato sul sito di ecommerce del merchant (dell’azienda che offre la promozione) sul quale si conclude poi la transazione con l’acquisto online e la contemporanea redemption del coupon o della promozione. Normalmente questi siti richiedono agli inserzionisti (i merchant appunto) dei codici sconto esclusivi per dare maggiore visibilità a una determinata promozione per uno specifico prodotto o categoria di prodotti. I siti di codici sconto hanno vissuto negli ultimi anni una continua crescita anche in Italia. Gli utenti di questi siti sono ormai milioni e impostare una promozione su un grande sito di codici sconto può fare la differenza per la buona riuscita di una campagna di performance marketing, a condizio- 36 suggerimento: Rispettiamo la stagionalità degli sconti Per tutte quelle aziende che sono interessate a provare questo canale, almeno come test, il consiglio è quello di farlo rispettando le stagionalità di sconto, saldo, promozione del prodotto stesso (per esempio, il Black Friday), in modo tale da semplificare la gestione dello sconto all’interno dei processi aziendali già pianificati e consueti e per tutte le aree coinvolte. lità che il programma di loyalty dà ai propri partner (sia on che offline). Gli utenti che compreranno il prodotto tramite il programma di loyalty accumuleranno i punti per il programma e all’azienda che punta su questo tipo di iniziativa è garantita contestualmente la vendita dei suoi prodotti o servizi. Nonostante quanto detto, comunque, alcune aziende sono scettiche rispetto all’utilizzo di questo tipo di canale e i motivi possono essere diversi. Alcuni temono che dare all’utente uno sconto sul prezzo possa danneggiare l’immagine di un brand o di un prodotto. Altri temono che questi canali non facciano altro che “cannibalizzare” le vendite che avrebbero comunque portato altre tipologie di siti (per esempio siti di contenuto). In realtà il valore aggiunto dei siti di codici sconto, loyalty e cashback è stato più volte dimostrato. Il white paper “Assessing the true value of voucher codes” realizzato da Affiliate Window dimostra come l’ipotetica cannibalizzazione sia in realtà un fenomeno marginale e il più delle volte circoscritto solo a un certo numero di siti di codici sconto. Intuitivamente, se la sensibilità al prezzo è sufficientemente elevata per il prodotto o la categoria, la cannibalizzazione in termini di prezzo è compensata dai maggiori volumi di vendita generati dai clienti che senza sconto non avrebbero comprato il prodotto. Regno Unito, Quidco, conta per esempio più di 6 milioni di utenti. In Italia il cashback è ancora poco praticato per le complessità della normativa fiscale, infatti con questa metodologia promozionale il cliente paga a prezzo pieno il prodotto acquistato e successivamente riceve indietro sullo stesso canale di pagamento utilizzato un valore economico in denaro pari allo sconto promesso dal merchant. I siti di loyalty hanno, infine, la finalità di stimolare acquisti successivi o ricorrenti sullo stesso sito avendo come obiettivo la fidelizzazione del cliente. Il loro funzionamento è simile a quello di cashback, ma in questo caso, a ogni vendita realizzata, all’utente vengono riconosciuti dei punti. I programmi di loyalty sono in generale strutturati e molto ampi, sia in termini di contenuti sia di tempi. Tali programmi includono, infatti, al loro interno grandi aziende e catene distributive. Ne è un esempio il programma Payback, che tra le aziende aderenti vede insegne come ESSO, Carrefour, 3 Italia, American Express, Alitalia e tante altre. Esistono, però, anche programmi di loyalty monomarca, dove una singola azienda crea e gestisce un programma fedeltà proprio, come nel caso di Bancoposta.it. In molti di questi casi è possibile lavorare con questi programmi analogamente a come succede su altri publisher a performance. Un’azienda può approfittare della visibi37 i canali del performance marketing Siti di comparazione © Depositphotos Il confronto che aiuta a trovare il prodotto migliore in un click zioni. Si immagini i siti di viaggi last minute dove il fattore tempo e tempestività sono fondamentali perché il cliente finale si possa aggiudicare l’opportunità migliore e più vantaggiosa. La gestione dei cataloghi prodotto può diventare complessa, soprattutto per le attività a performance, ed è molto importante che i cataloghi siano sempre aggiornati e compilati in maniera corretta e dettagliata. Per questo è consigliabile affidarsi a un partner competente per la gestione e il mantenimento del catalogo in tutti suoi dettagli. Altrimenti il rischio è quello di essere escluso dall’attività del comparatore a favore di qualche altro competitor per un disallineamento di prodotto sul catalogo. Le attività e le iniziative a performance devono essere costantemente aggiornate e registrare tutte le variazioni di catalogo: tanto più il catalogo è dinamico e variabile, tanto più i programmi a performance devono essere mantenuti allineati. I siti di comparazione sono siti utilizzati dagli utenti per la ricerca di prodotti o servizi e per la comparazione delle caratteristiche e dei prezzi di questi. Esistono moltissimi tipi di siti di comparazione. Tra questi, alcuni sono focalizzati su specifiche categorie di prodotto, come Trovaprezzi.it. Altri invece sono dedicati ai servizi, come Tariffe.it. Altri ancora possono essere specializzati su un prodotto specifico, come per esempio i voli aerei e i viaggi. Una caratteristica che accumuna i siti di comparazione è che per la maggior parte delle loro attività non utilizzano creatività standard, come banner o immagini, ma direttamente il catalogo prodotti dei merchant, ovvero delle aziende o dei distributori. In alcuni casi, laddove i prodotti siano complessi o dinamici, come nel caso dei viaggi, è addirittura possibile che i siti di comparazione si connettano via API (vedi Glossario p. 97) al sito del merchant in modo da offrire nella comparazione tutti i dettagli dell’offerta sempre aggiornata alle ultime varia38 Siti di contenuto e blog Alla ricerca di contenuti affini al prodotto/servizio promosso formance competente per riuscire a far incrementare i volumi di visualizzazioni e di click e per una gestione specifica di ogni singolo sito che è tipicamente caratterizzato da argomenti, logiche di interazione numerosità e tipologie di argomenti differenti. Normalmente, nel caso in cui il publisher venga pianificato a CPA (Cost per Acquisition o Action), viene richiesta una finestra di post-view per il tracciamento di almeno 24 ore dal momento che l’utente finale potrebbe completare l’attivazione in un tempo successivo al click. In alternativa molti publisher richiedono di misurare le performance delle campagne utilizzando un modello misto CPC+CPA in cui si tiene conto sia nel numero di click che delle effettive acquisizioni attribuibili ai click. © Depositphotos I siti di contenuto e blog sono siti, spesso verticali - cioè focalizzati su un argomento specifico come per esempio la cucina o la bellezza -, in cui viene visualizzato un contenuto editoriale come un articolo o un redazionale. Questo tipo di siti è solitamente di grande interesse per i merchant, in quanto permettono il posizionamento del brand o del prodotto in un contesto affine a quanto promosso. L’affinità è un fatto premiante per l’efficacia delle campagne di promozione. Su questo tipo di siti è normalmente possibile comprare pubblicità tabellare oppure integrare i prodotti in maniera meno invasiva ed evidente per il lettore, come il caso del product placement o con l’integrazione di immagini di prodotto tramite catalogo. È importante affidarsi a un partner per- 39 i canali del performance marketing Native advertising © Depositphotos Il prodotto giusto nel contesto giusto sere inserita all’interno dei contenuti, attraverso un look and feel comparabile. La native advertising è un forma pubblicitaria contestuale che integra contenuti editoriali e annunci pubblicitari all’interno del contesto editoriale dove essi vengono posizionati, indicando chiaramente il fatto che sia un inserzionista a sponsorizzare il contenuto pubblicitario. Le quattro caratteristiche fondamentali della pubblicità nativa sono: A pensarci bene la prima forma di pubblicità contestuale o nativa è Google Adwords; in ogni caso anche la forma “native” può avere la sua versione performance. Esistono alcuni publisher che offrono la possibilità di lavorare in maniera “native” su un network di siti. Inoltre, grazie all’utilizzo di alcune tecnologie, e lavorando tramite catalogo prodotto, è possibile inserire il prodotto giusto nel giusto contesto. Anche in questo caso la scelta di strutturare la campagna a CPA rende necessario un tempo aggiuntivo di monitoraggio di almeno 24 ore per far completare al cliente le attività di acquisizione. In alternativa, il mix tra CPA e CPC può dare una misura abbastanza puntuale e precisa dell’andamento della campagna. = RILEVANZA: la pubblicità nativa deve essere rilevante rispetto al contesto in cui è calata; = Trasparenza: la pubblicità nativa deve essere chiaramente visibile come ad e quindi riconosciuta come tale da parte dell’utente/ potenziale cliente del prodotto; = Valore: la pubblicità nativa deve aumentare il valore dell’esperienza dell’utente, = Integrazione: la pubblicità nativa deve es40 IL performance oltre il digitale Il performance oltre il digitale Un contrasto Ideologico ormai superato © Depositphotos La tecnologia pervade ormai la nostra vita quotidiana ed è per questo che oggi stiamo andando sempre di più verso una convergenza tra virtuale e reale, anche grazie al performance costante innovazione tecnologica e dall’ampia diffusione di internet nelle case, negli uffici sui PC e su telefoni e tablet. Negli ultimi anni, infatti, la tecnologia sta crescendo non più in modo lineare, in modo esponenziale, provocando un’accelerazione a cui non si era abituati in passato. La tecnologia e l’innovazione di business a essa legata pervadono la nostra vita quotidiana ed è per questo che oggi stiamo andando sempre di più verso una convergenza tra mondo digitale e mondo fisico. C’è sempre stata, nell’economia così come nella vita di tutti i giorni, una forte opposizione tra tutto quello che è “digital” e tutto quello che è “fisico”. Il contrasto è dato da svariati aspetti, che vanno dall’accessibilità culturale e tecnologica rispetto al mondo digital, alla difficoltà di adattare il secondo, il mondo fisico, alle novità che arrivano dalla sfera digitale, che per diversi aspetti è percepito e temuto in quanto nuovo. Da non dimenticare, inoltre, uno degli aspetti più importante nella percezione che si è maturata sul digitale: l’accusa di aver distrutto o seriamente compromesso tutta una serie di business fisici considerati storici, mettendo a rischio così posti di lavoro e interi settori. La storia degli ultimi 20 anni, in questo senso, è piena di esempi: l’avvento delle fotocamere digitali che ha cambiato per sempre il volto della fotografia di massa e professionale, il passaggio dalla musica dai CD agli store digitali e più recentemente ai broadcaster online. Si è sempre parlato impropriamente di “distruzione” di uno da parte dell’altro, quando in realtà si tratta più di una evoluzione del mercato, favorita spesso dalla Perché il performance marketing va oltre al digitale Quello che facciamo ogni giorno è comprensivo di qualche elemento di performance, in senso lato, e non stupisce dunque il fatto che ci sia una relazione sempre più stretta tra il mondo digital e il retail fisico. La forza del performance marketing sta nella sua intrinseca misurabilità (nel fatto di poter misurare ROI), ma anche nel creare nuove opportunità per chi vi si avvicina per la prima volta. 42 Il primo è quello della fruizione di e-coupon nei supermercati. Questa pratica rappresenta probabilmente lo sbocco naturale nell’interazione tra performance marketing e grande distribuzione. Il risultato che ci si prefiggeva, all’inizio, non era semplicissimo: si trattava di mettere in relazione i fruitori di internet (quindi fasce relativamente giovani di popolazione) con il decisore della spesa familiare al supermercato (in Italia la mamma o il papà) che il più delle volte, per via della fascia di età, non rientrava comunemente nei canoni dell’utilizzatore di internet. Ma grazie alla tecnologia il tentativo è andato a buon fine: dalla presentazione dei volantini online, si è passati alle operazioni di scaricamento coupon sconto (od omaggio), previa iscrizione al sito del brand, da portare fisicamente al supermercato. Lo sbarco nel mondo digital del classico coupon, che generalmente si poteva trovare dietro l’etichetta del prodotto acquistato, era avvenuto grazie alle tecniche del performance marketing. Il secondo esempio si lega invece alle nuove tecnologie mobili, soprattutto con la possibilità di localizzazione geografica dell’utente, offerta dagli smartphone. Come conciliare l’esigenza di una catena di negozi presente in tutta Italia, che ha bisogno di inviare un messaggio differente a seconda della città in cui si trova l’utente, a causa di offerte che variano da franchisee a franchisee? Il performance marketing deve quindi, in questo caso, adattarsi all’esigenza territoriale. E lo fa in due modi: E il tutto evolve nel momento in cui si pensa alle possibili interazioni tra i due mondi. Fino ad alcuni anni fa, il performance marketing era pensato come un’attività digital adatta a promuovere prodotti e servizi digital. La promozione veniva fatta in funzione della generazione di vendite su un e-commerce, o di generare prospect per un servizio erogato esclusivamente online. Insomma: la classica divisione netta tra digital e fisico. C’è stato poi un momento X in cui è cominciata l’evoluzione che ha spostato l’influenza del performance marketing in modo netto oltre l’orizzonte digitale. Innanzitutto, il performance marketing è diventato parte integrante delle strategie di comunicazione globali delle grandi aziende, andando a integrare i media tradizionali e migliorando l’interattività del consumatore finale con il brand. Grosso aiuto, in questo senso, è stato dato anche dalla diffusione capillare dei social network. Inoltre, una volta superato ideologicamente il contrasto tra i due mondi, si è scoperto che il consumatore può essere guidato, attraverso il performance marketing, a compiere delle azioni negli store, riavvicinando quindi le due sfere. Spesso le persone svolgono attività di analisi e ricerca di un prodotto fisico direttamente sui siti web generalisti o di settore. Poi però decidono di acquistare in negozio ritirando il prodotto direttamente al momento dell’acquisto. Esempi di interazione digital sul mondo del retail fisico Gli esempi di interazione sono molteplici: ne analizzeremo quindi due, che si differenziano a livello di sviluppo tecnologico. = con una campagna a messaggio generico, passando per la personalizzazione dell’offerta sulla landing page a seconda del territorio di connessione; 43 performance oltre il digitale © Depositphotos Un contrasto Ideologico ormai superato = con una campagna a messaggio variabile a seconda della localizzazione dell’utente, possibile principalmente via dispositivi mobile. sioni ibride, diventano più simili al desktop e pc; i laptop si avvicinano sempre di più ai tablet; gli smartwatch cominciano a connettere gli oggetti di uso comune e così via. Insomma, ben presto la differenza tra vari device sarà un ricordo remoto. In questo caso si tratta, come nel caso dei buoni sconto della grande distribuzione, di operazioni native digitali ma con ripercussione che sono al 100% sul retail fisico. = Convergenza tra budget investimenti offline e online vanno già di pari passo da anni e la tendenza non può che continuare. Stessa cosa per i budget performance rispetto a investimenti puramente “media”. Verso un mondo in cui non esisterà più la distinzione = Convergenza tra i due mondi il digital e il retail fisico andranno sempre di più verso una convergenza reale, lasciando probabilmente agli store fisici il ruolo di punto di ritiro evoluto, compreso customer service. Convergenza: questa è la parola chiave che caratterizza ormai ogni aspetto del digital advertising. = Convergenza tra device gli smartphone diventano più grandi, i tablet, grazie anche a ver44 IL performance marketing oltre il medium oltre il medium IL FUNNEL DEL PERFORMANCE Dalla conoscenza del marchio all’acquisto del prodotto/servizio utilizzato, soprattutto in ambito e-commerce, per descrivere il processo secondo il quale un potenziale cliente vede un’inserzione pubblicitaria, la clicca, naviga il sito di e-commerce per poi comprare un prodotto o un servizio. A questo punto del nostro percorso, dovrebbe essere chiaro che il performance marketing è l’insieme di tutte quelle azioni e pratiche aziendali volte al raggiungimento di obiettivi chiari, specifici e misurabili. Per il conseguimento di questi risultati è possibile utilizzare tutti i canali precedentemente descritti in questa guida. L’utilizzo dei soli canali di comunicazione non è comunque sufficiente a garantire il buon esito di una campagna o attività di performance marketing. È necessario che l’attività di performance sia pensata e pianificata a partire dal brand e dal prodotto stesso e dalla presenza dell’azienda nello spazio digitale (per esempio con un sito o con un’applicazione). Descriveremo in questo capitolo gli elementi salienti che un buon sito orientato alle performance deve avere; nella maggioranza dei casi gli stessi principi sono applicabili alle applicazioni mobile. Funnel è una parola inglese che significa “imbuto” e viene utilizzata per descrivere il processo di acquisto, dalla conoscenza del marchio o del prodotto, all’azione di acquisto vera e propria. banner, email, creatività landing page registrazione acquisto crm I 5 punti importanti da considerare per attivare una campagna di performance marketing di successo Creatività Le creatività (banner, email, testi etc) sono il primo punto di contatto tra l’azienda e il consumatore e sono importanti per far conoscere un prodotto o servizio specifico all’utente. Perché una campagna di performance abbia successo le creatività devono essere chiare, visibili, fruibili velocemente ed orientate all’azione. Questo significa che l’azione che desideriamo che l’utente intraprenda deve essere chiara da subito, così come il beneficio che l’utente può ottenere Awareness opinion consideration preference purchase In maniera analoga il “conversion funnel” viene 46 sere i cataloghi prodotto presenti sui comparatori di prezzo. Altri invece possono essere formati da testo e immagini in una forma pubblicitaria chiamata “native”, cioè un formato pubblicitario che simula il contentuto redazionale di un sito (pur essendo comunque identificabile come adv), ed è composto quindi solitamente da testo e immagine con colori, font etc analoghi al sito in cui viene ospitata. I KPI tipici della parte alta del conversion funnel che vengono utilizzati per valutare le performance delle creatività utilizzate e che vengono applicati alle creatività sono il numero di impression (visualizzazioni del banner) / invii nel caso di DEM erogati, la copertura del target, il numero di click registrati e il click through rate (cioè click/imps) ovvero il numero degli utenti che hanno cliccato sul banner rispetto al numero di visualizzazioni. (ad esempio: iscriviti oggi alla nostra newsletter e ricevi subito un buono da 10 euro da spendere sul primo acquisto). Nella maggior parte dei casi la performance premia le semplicità. Quindi meglio creatività semplici con messaggi brevi, anche a discapito della “creatività” o della completezza comunicativa. Se il nostro scopo è che l’utente si iscriva alla newsletter è controproducente fare un banner con animazioni complesse, loop infiniti e spiegazione del perché il nostro brand sia il migliore di tutti. Troppe informazioni possono distrarre l’utente dal compiere l’azione finale. Anche per questo motivo creatività più complesse e più lunghe da fruire (come ad esempio il video) vengono ancora molto poco utilizzare per attività a performance. Per aumentare la probabilità che il nostro messaggio pubblicitario venga correttamente visualizzato, e quindi possa essere fruito, visto e cliccato, dobbiamo assicurarci che le creatività siano “responsive” e quindi siano state create per adattarsi al tipo di device utilizzato dall’utente. Il formato più utilizzato per creatività responsive è l’HTML5, che permette alle creatività di adattare le proprie dimensioni, disposizione delle immagini e testi etc. Una delle tecniche che può essere utilizzata per aumentare l’efficacia di una creatività è quella di sfruttare banner dinamici. Per esempio banner con campi che possono essere compilati per la ricerca o banner che si “autocompilano” a seconda della navigazione dell’utente (come ad esempio nel caso del retargeting dinamico) in cui per esempio il banner presenta all’utente uno dei prodotti presenti sul sito e che l’utente stesso ha già visitato o consultato in passato. Non tutte le creatività sono riconducibili a elementi grafici standard. Alcuni formati pubblicitari ad esempio possono es- Landing page La landing page, o pagina di atterraggio, è la pagina su cui l’utente arriva dopo aver cliccato su una creatività (banner, testo, email e così via). La landing page è un elemento chiave per la buona riuscita di una attività di performance marketing. Una buona landing page ha poche “vie di fuga” (elementi che possono portare l’utente a distrarsi come per esempio banner di prodotti estranei al sito stesso, promo marchi o servizi diversi) e accompagna l’utente verso l’azione da compiere. Se l’obiettivo è la vendita, è utile aiutare l’utente durante il processo d’acquisto con una chat online o visualizzando un numero di telefono per eventuali richieste e chiarimenti. Inoltre è molto importante che la landing page sia coerente con il messaggio pubblicizzato dall’annuncio. 47 oltre il medium IL FUNNEL alcuni esempi di creatività Esempio di sito che utilizza come strumento pubblicitario il catalogo prodotti Esempio di creativita banner Esempio di sito che utilizza come creatività Immagini+Testo Esempio di creativita dem 48 Esempio di creativita interattiva Questo perché è più probabile che l’utente - che in quel momento è davanti al PC - sia maggiormente propenso a navigare siti complessi e/o compilare tutti i campi richiesti. Da mobile invece, la navigazione dell’utente è spesso più frammentata e rapida: in questo caso quindi chiederò all’utente solo di compilare pochi e semplici campi o di cliccare su meno link per trovare il prodotto desiderato. Per esempio, se viene inviata una creatività DEM (direct email marketing) con la promozione di uno sconto del 30% sulle stampanti, la landing page dovrà presentare lo stesso messaggio, la lista delle stampanti in offerta, il prezzo iniziale e quello scontato del 30% eccetera. Le landing page non coerenti con il messaggio pubblicizzato dell’advertising hanno una caduta molto alta sulle performance, anche del 50%. Anche per la landing page vale lo stessa regola vista per la realizzazione di creatività efficaci: quindi la vostra pagina deve essere responsive, cioè correttamente visualizzabile da ogni device. In alcuni casi, si può rilevare vincente la scelta di avere landing page diverse a seconda del device utilizzato dall’utente in quel momento per la navigazione. Registrazione La registrazione a un sito è uno degli obiettivi più comuni di una campagna di performance marketing. La registrazione può essere semplice, ad esempio nome cognome ed email, o anche molto complessa, come ad esempio capita nella sottoscrizione di un prodotti finanziario o di un abbonamento telefonico. alcuni esempi di landing page Esempio di landing page realizzata per la visualizzazione pc desktop La stessa landing page realizzata per la visualizzazione da smartphone 49 oltre il medium IL FUNNEL tante risulterà il messaggio: “iscriviti e ricevi 10 euro di sconto sul tuo prossimo acquisto” oppure “Iscriviti oggi e potrai provare gratuitamente il servizio per 1 mese” eccetera. Avere un database di iscritti è un patrimonio che l’azienda può utilizzare poi nel tempo per tutte le attività di CRM future. È quindi importante che i nominativi - lead - raccolti siano verificati e ricontattati nel più breve tempo possibile, per esempio entro 3 giorni. Sopra, un esempio di form di registrazione, in questo caso realizzato da una telco Processo d’acquisto/carrello Il processo d’acquisto in senso stretto inizia dalla pagina prodotto e termina con la pagina di conferma dell’ordine. Ci troviamo quindi di fronte ad un utente che ha già individuato il prodotto che desidera acquistare e si avvicina metaforicamente alla cassa per effettuare il pagamento. È importante che il processo d’acquisto sia il più semplice possibile, per evitare un alto tasso di abbandono del carrello. Nel performance marketing è anche molto importante che ogni step del processo d’acquisto sia monitorato tramite l’inserimento di un pixel di tracciamento sulle pagine del sito. Questo permette di fare un’analisi anche a distanza di pochi giorni dalla messa online della campagna e verificare se e dove il tasso di caduta (abbandono del sito) è più elevato per intervenire ove possibile nella configurazione del sito o sugli stessi processi d’acquisto. Come KPI d’acquisto viene normalmente utilizzato il CR - Conversion Rate, cioè il rapporto tra numero di vendite registrato e click effettuati: CR=n vendite / n click. Il CR varia molto da settore a settore e da sito a sito. Come regola generale viene stabilito un rapporto base di CR dell’1%. Al di sotto di questa soglia può essere che il vostro e-commerce o la campagna pubblicitaria che avete avviato Per impostare una campagna di lead generation di successo bisogna tenere in considerazione che il PPL (pay per lead ovvero costo per lead generata) aumenta all’aumentare del numero di campi richiesti: per esempio l’iscrizione di un utente con nome, cognome e email, può avere un costo attorno a 1 euro. Un form complesso, come ad esempio per l’apertura di un conto corrente, costa mediamente più di 50 euro. Intuitivamente all’aumentare del numero di campi o della complessità della registrazione il numero di utenti che abbandonano aumenta. È sempre consigliabile, laddove possibile, richiedere all’utente la compilazione di un numero di campi minimo, da arricchire poi successivamente in altre azioni di marketing o CRM. È anche molto importante che il form di iscrizione sia visualizzabile (possibilmente interamente) già nel primo scroll sulla landing page. Questo accorgimento aumenta di molto il tasso di conversione sulla lead. Inoltre, l’iscrizione deve sempre portare un vantaggio tangibile per l’utente. In pochi si iscriveranno alla vostra newsletter se il messaggio è “iscriviti e ricevi le nostre migliori offerte”. Molto più allet50 sistemi di pagamento fondamentali per un e-commerce sono: carta di credito e digital wallet (il più diffuso in Italia è al momento PayPal anche se a livello europeo si stanno diffondendo con velocità altri sistemi di pagamento come Apple Pay). Il bonifico bancario può essere utile per convincere anche gli utenti restii ai pagamenti con carta o per ovviare al problema del suddetto massimale. Il contrassegno è invece un sistema di pagamento che si presta più di altri ad eventuali ordini fraudolenti o fatti a nome di terzi. Nelle campagne di performance marketing è importante che ci sia un pixel di tracciamento sulla pagina finale del processo d’acquisto, successiva al pagamento, normalmente denominata check-out. Questo permette di verificare puntualmente quali canali e creatività stanno portando il maggior numero di vendite, quali sono i prodotti maggiormente acquistati e di poter calcolare il costo di ogni singola vendita (cioè quanto budget ho investito in digital advertising per aver venduto questo prodotto specifico). non stiano performando al meglio. Per aumentare ulteriormente il tasso di conversione è infine consigliabile dare all’utente la possibilità di scegliere come entrare in possesso del prodotto. Per esempio scegliendo giorno e ora della consegna o il pickup in-store. Infine è molto importante che sia sempre presente la possibilità di attivare il campo “utilizza il codice sconto”. Soprattutto per il performance marketing, l’utilizzo di canali che promuovono sconti e promozioni è molto diffuso. Un esempio di form che promuove codici sconto da utilizzare in fase di acquisto Pagamento Il processo di pagamento è un elemento chiave nel processo d’acquisto. La cosa più importante in fase di pagamento, come dimostra anche l’ultima ricerca Osservatori Netcomm, è dare all’utente una scelta ambia di metodi di pagamento. Ci sono anche questioni dipendenti dall’importo del carrello (se per esempio vendiamo viaggi, gli utenti potrebbero avere dei massimali di spesa della carta). Nella stragrande maggioranza dei casi comunque i Esempio delle modalità di pagamento disponibili su un sito di e-commerce 51 oltre il medium Tag, cosa sono? Realizzare un messaggio pubblicitario personalizzato significa sapere come gli utenti navigano un sito web e cosa cercano I tag sono dei frammenti di codice software, chiamati anche snippet, che, inseriti su un determinato sito web, hanno la funzione di inviare le informazioni relative alla navigazione degli utenti sul sito ad altri operatori esterni che hanno inserito il tag. La natura degli operatori terzi può essere molto diversa, passando dalle aziende che offrono sistemi di web analytics (ovvero sistemi di monitoraggio del traffico di visitatori), a editori e/o concessionarie di pubblicità, che utilizzano le informazioni ricevute per personalizzare i messaggi di advertising al quale l’utente viene esposto. a contenere decine di tag, tra quelli destinati al mero tracciamento per fini analitici, ai tag specifici delle singole concessionarie e tracking desk. Molte concessionarie di pubblicità hanno infatti sviluppato soluzioni di advertising intelligenti capaci di concentrare l’esposizione di messaggi pubblicitari digitali sugli utenti che manifestano un profilo di navigazione, e quindi di interesse, simile agli utenti che hanno compiuto una determinata azione/acquisto su un sito web. Per poter essere attivate, queste tecnologie hanno però bisogno di avere un proprio tag di raccolta informazione sui siti web. La proliferazione di queste soluzioni tecniche, porta dunque con sé un problema di gestione dei tag. Anche se intuitivamente l’inserimento di una riga di codice software è un’operazione che richiede pochi minuti, l’affollamento di tag all’interno delle pagine e l’utilizzo improprio di differenti tecnologie può generare malfunzionamenti che possono anche compromettere la visualizzazione corretta della pagine web. È sempre opportuno far svolgere l’attività di inserimento dei tag da personale esperto. sviluppo e diffusione dei tag La maggior parte, se non tutte, le nuove tecnologie e metodologie di advertising online si basano sulla raccolta e sull’utilizzo di informazioni relative alla navigazione dell’utente. Per raccogliere questi dati, è necessario posizionare dei tag nelle pagine web del prodotto o del processo di acquisto, quali per esempio lo step di personalizzazione del prodotto o quello del pagamento o di chiusura dell’ecommerce. In questo modo gli utenti che non hanno concluso l’acquisto, ma sono arrivati alla pagina di chiusura del processo di ecommerce (thank you page), possono essere recuperati con attività di remarketing. Generalizzando il discorso, quindi, i tag ci consentono di registrare informazioni sulla navigazione degli utenti, attraverso cui poi è possibile ricostruire i percorsi di navigazione web e dividerli in differenti cluster che facilitano l’ideazione di strategie ad hoc per la pianificazione del messaggio pubblicitario. Tag Manager. Cosa sono Per rispondere a queste nuove esigenze di gestione di tag e script, si sono sviluppate soluzioni di tag management molto valide. Queste ultime semplificano e riducono il numero di tag: in particolare richiedono l’inserimento di un unico tag sul sito (il proprio) e offrono al gestore delle pianificazioni adv un pannello di controllo di front end, mediante il quale è possibile inserire n tag definendone con cura le regole di gestione. Inoltre, queste tecnologie prevedono l’inclusione asincrona dei tag, che consente di azzerare i potenziali problemi di rallentamento delle pagine web in quanto i tag vengono richiamati successivamente al caricamento completo del sito. Quante tipologie di tag può ospitare un sito? A seconda delle azioni intraprese, un sito può arrivare 52 Software Development Kit di ATTRIBUTION ANALYTICS Per attribuire a una fonte l’origine di un evento in-app zio si valutano su: L’acronimo SDK sta per Software Development Kit: in sostanza si tratta di un pacchetto software che include righe di codice e la documentazione relativa al software stesso e che consente a chi sviluppa programmi o app di svolgere la propria attività in modo coerente con un ambiente software o un sistema operativo. Anche la dimensione del SDK può essere differente a seconda delle funzionalità e naturalmente il peso di questo elemento impatta sul peso complessivo dell’app. Il peso di un’app è una dimensione misurata in Kb, Mb, Gb e così via. La tipologia di SDK, definita di attribution analytics, rappresenta la famiglia di SDK la cui funzione principale è quella di attribuire a una determinata fonte l’origine di un evento in-app (all’interno di un’app o di un programma software come un sito web), dal download a tutti gli eventi post-download. Un’app viene cercata sullo store del sistema operativo utilizzato dallo smartphone o del tablet. Se trovata, viene scaricata sul device, viene installata e poi utilizzata; la frequenza di utilizzo è un altro parametro di misurazione interessante. Avere un tracciamento e una registrazione di ogni singolo evento è molto importante per avere il controllo dell’effettivo stato di diffusione e di utilizzo dell’app per ogni singolo sistema operativo. Solitamente questi SDK aggregano centinaia di fonti di traffico, permettendo quindi con un’unica soluzione di comunicare con una vasta platea di publisher. Per i titolari di un’app è evidente dunque il beneficio di integrare un’unica tecnologia in grado di lavorare a performance sulle svariate fonti di traffico presenti sul mercato mobile, senza dover integrare gli SDK di ciascun publisher, ma, al contempo, senza perdere di vista il controllo di quali publisher contribuiscano di più, e in quale misura, alla diffusione o all’utilizzo dell’app. Le principali differenze tra i provider di questo servi- = pricing = numerosità delle fonti di traffico integrate = tipologia delle fonti integrate (il caso più rilevante è la presenza o meno di Facebook tra le fonti) = tipologia di integrazione (alcuni offrono anche una soluzione S2S) = tipologia e time zone del supporto In merito all’attribuzione degli eventi, esistono 4 principali metodologie per valutarla: = = = = Google Install Referrer Identifier Matching Fingerprint Matching Open URL con click ID Principali metodologie di attribuzione: l’Identifier e il Fingerprint Matching Identifier Matching Per attribuire la conversione si fa ricorso agli IDFA (ID For Advertiser - vedi Glossario p. 97) o ai GAID (Google Advertising ID - vedi Glossario p. 97) registrati al momento del download e operando un match con gli ID raccolti al click. L’accuratezza è al 100%, ma tale metodologia funziona solo in caso di traffico in-app e solo nel caso in cui il publisher è disponibile a fornire i propri ID. Attraverso l’identifier matching si possono attribuire sia i download sia gli eventi post download. Fingerprint Matching Per attribuire la conversione si utilizzano informa53 oltre il medium SDK di ATTRIBUTION ANALYTICS Il Google Install Referrer e L’open url zioni basiche e non uniche registrate al momento del download e operando un match con le informazioni raccolte al click. Questa tipologia di attribuzione si basa su una probabilità statistica, solitamente intorno al 90%, ed è fondamentale nel caso di ricorso a traffico mobile web o in ogni caso laddove non sia possibile fornire IDFA o GAID. L’attribuzione via fingerprinting funziona solo in caso si voglia tracciare il download. Nel caso si vogliano tracciare anche gli eventi post download, occorre fare riferimento alla metodologia Open URL. Il Google Install Referrer può essere utilizzato solo nel caso di app Android che abbiano installato Google Analytics e siano pubblicate su Google Play. Consente un’attribuzione al 100% per il download, ma non è sufficiente per attribuire gli eventi post download. L’Open URL, al contrario, funziona solo per attribuire gli eventi post download, attraverso il ricorso al deep link, quindi indirizzando l’utente in una sezione specifica dell’app (per esempio registrazione o in-app purchase). L’attribuzione in questo caso ha un’accuratezza del 100% e funziona sia nel caso di app-to-app sia nel caso di web-to-app. L’attribuzione degli eventi avviene seguendo la logica “last click wins” (l’ultimo click vince), ma queste piattaforme consentono di individuare anche gli altri player che hanno contribuito a generare la consapevolezza dell’utente (attraverso il click) e quindi a fare l’assist al download. Le informazioni utili per stabilire l’attribuzione sono per esempio: Il Brand del dispositivo Il modello del dispositivo L’operatore telefonico L’indirizzo IP La versione del sistema operativo Il time stamp © Depositphotos = = = = = = 54 modelli di attribuzione e attribution marketing Per un giusto riconoscimento agli influencer che spingono l’utente/consumatore all’azione sul web = Lineare: si attribuisce una percentuale della vendita divisa in egual misura tra tutti quelli che vi hanno partecipato. Esempio : sono coinvolti cinque soggetti, ognuno avrà diritto al 20 % della commissione totale. = Temporale: si attribuisce una percentuale della vendita maggiore a chi ha portato click temporalmente più vicini alle vendita stessa. Esempio : se sono coinvolti 5 soggetti, quello che ha portato l’ultimo click avrà diritto al 40% del totale, il precedente al 20%, e cosi via a scendere per gli altri. = Posizionale: si attribuisce una percentuale maggiore ai click in una specifica posizione del processo che ha portato all’acquisto. Esempio: si dà una percentuale maggiore a chi ha aperto il processo (generando il primissimo interesse del cliente) e a chi l’ha concluso (portando l’utente direttamente alla finalizzazione della vendita). = Tipologia: si attribuisce un peso maggiore ai publisher che si ritengono più importanti nel processo di acquisto. Esempio. Sono coinvolti cinque publisher, cosi composti: un blog, un comparatore, un portale generalista, un’email, un sito di codici sconto. Se il prodotto in questione, per essere venduto, ha bisogno di una lunga riflessione da parte dell’utente (magari a causa della verifica di determinate caratteristiche tecniche), si potrebbe decidere di assegnare un peso maggiore al blog e all’email, perché contengono un messaggio più dettagliato sul prodotto. I modelli di attribuzione definiscono delle regole certe e predefinite sulla base delle quali i proventi, derivati dal completamento di un’azione sul web (per esempio: acquisizione, vendita, e così via), vengono attribuiti o distribuiti ad alcuni o a tutti gli attori che hanno contribuito a stimolare e a far completare l’azione che era obiettivo della campagna. È bene specificare, comunque, che l’attribution marketing è rilevante in tutti quei casi in cui non ci si trovi di fronte a un’acquisto d’impulso. Fino ad oggi, il modello di attribuzione del performance marketing è stato basato principalmente sul last click win, cioé il modello a cui si appoggiano, tra l’altro, i principali strumenti di analytics sul mercato. Il first click win è ormai residuo, per cui non vale la pena soffermarsi su questo punto. Per completezza, basti sapere che intuitivamente, in questo caso, l’attribuzione del totale dei proventi è a esclusivo vantaggio dell’ultimo publisher e non si tiene conto di eventuali altri contributori. Nel mondo di internet odierno, dove la multicanalità e il cross device sono diventati la realtà dei fatti, è diventato anacronistico assegnare tutto il valore solo all’ultimo attore che ha contributo alla transazione. Il mondo di internet è troppo eterogeneo per pensare che le intenzioni di acquisto siano assegnabili solo a un unico influencer. Oltre che, ovviamente, essere un modello profondamente ingiusto. Inoltre, un modello diverso dal last click, permette di valorizzare tutta la filiera di publishing e, cosa ancor più importante, ottimizzare costi e ROAS (Return on advertising spending - vedi Glossario p. 97). Come capire qual è il miglior metodo di attribuzione? Quali sono i modelli possibili di attribuzione? Non esiste un modello di attribution marketing che possa essere definito come il migliore per ogni tipo di vendita. Si può definire uno standard, ovviamente, Possiamo identificare 4 modelli possibili di attribuzione: Lineare, Temporale, Posizionale, per Tipologia. 55 oltre il medium modelli di attribuzione venditore che promuove offerte di prodotti o servizi al mercato, dall’altro chi offre al venditore servizi che stimolino le acquisizioni online. Fino ad ora abbiamo analizzato il modello dal punto di visto del venditore, cioè dalla parte di chi richiede servizi di online acquisition, ovvero della domanda. È però importante anche l’impatto che l’attribution marketing ha nei confronti degli editori, cioè di chi si fa carico di pubblicare sul web contenuti in grado di stimolare e intercettare l’attenzione del cliente finale per portarlo all’acquisto. Infatti, l’applicazione di differenti modelli di attribuzione può avvantaggiare alcuni editori rispetto ad altri e quindi influenzare significativamente il contributo di ogni singolo editore e la performance complessiva della campagna. In passato l’attribuzione con last click, infatti, ha generato nei publisher una corsa alla creazione di strumenti e modalità di pubblicazione funzionali a massimizzare il proprio riconoscimento economico rispetto al modello adottato. E molte volte, purtroppo, a scapito dei contenuti della campagna promozionale stessa e dell’utente. Porre attenzione nella verifica dei KPIs sull’intero processo di acquisizione dell’utente vuole dire, quindi, risalire la filiera e dare la giusta importanza a chi ha dato differenti stimoli creando consapevolezza nel potenziale consumatore. In questo modo, si riporta al centro del marketing il contenuto, il valore del prodotto e la sua qualità funzionale e tecnica: insomma, in riferimento alla comunicazione pubblicitaria, non sarà più necessario fare la “voce grossa” in termini di volumi o sui vantaggi di prezzo, ma l’advertising andrà a creare consapevolezza nei confronti degli clienti finali in modo più ampio e completo. Cosa, quest’ultima, ancor più necessaria visti i recenti sviluppi di software come AdBlock, che dimostrano purtroppo quanto insofferente sia diventato il grande pubblico a una pubblicità aggressiva e stressante. ma la decisione deve essere sempre legata al processo di acquisto specifico per ognuno, oltre che al tipo di marketing online e offiline che si sta facendo. Possiamo partire facendo due esempi. Se il nostro prodotto è tipicamente soggetto ad acquisto d’impulso, come una memoria usb flash da 128 giga in offerta limitata a prezzo introvabile, sarà probabilmente poco redditizio andare a calcolare i KPIs su tutta la catena di acquisizione, e più conveniente concentrarsi sulla scelta del canale giusto, dove si trova il nostro target di riferimento. Se, invece, vendiamo stampanti per casa e ufficio, è sicuramente più importante dare un peso a tutti gli intervenenti nel processo. Infatti, in questo caso, ci sono da approfondire vari aspetti, tra i quali la velocità di stampa, la durata delle cartucce, il costo delle ricariche, la convenienza toner rispetto a cartucce, l’assistenza nel proprio paese del brand scelto e così via. In questo processo, il cliente che arriva sul sito e vede un modello, e poi finisce tra una settimana per comprarlo sul nostro stesso sito, non può essere certo considerato come un acquisto derivante dall’unico banner visto e cliccato per arrivare sul sito. Infatti, dopo essere uscito dal sito, il cliente probabilmente sarà andato su un forum del settore per cercare opinioni, poi su un comparatore di prezzi per verificare il costo delle cartucce, poi avrà letto un articolo su un sito che parla di hardware e tanto altro. In questo caso l’attribution marketing entra nel suo senso più pieno e determina, con l’attribution model, quali quote dei proventi vadano attribuite ai differenti influencer. L’attribution Marketing dal lato dell’offerta Come sarà chiaro, l’attribution model è fatto da due tipologie di attori differenti. Da un lato troviamo un 56 Conversion booster © Depositphotos Puntare all’aumento delle transazioni su un e-commerce tipicamente collegate a comportamenti standard sulla pagina da parte del utente stesso. Per esempio il messaggio può essere visualizzato se l’utente rimane troppo a lungo sulla pagina prodotto o sul carrello senza completare l’acquisto. In questo caso viene proposta una promozione che sottolinea la scarsità dell’offerta. Altre aziende scelgono di mostrare un messaggio che pubblicizza una promozione volta ad aumentare il valore medio della singola vendita: per esempio, prendiamo un utente che ha 60 euro di prodotti nel carrello; in questo caso il merchant può proporgli di arrivare a 100 euro in modo da accedere a uno sconto di 15 euro. Infine, è possibile mostrare un messaggio specifico nel caso in cui l’utente stia per abbandonare il sito del cliente. In questo caso il messaggio può essere di promo, sconto o free delivery per cercare di aumentare il tasso di conversione e concludere la vendita. Oppure si può offrire la sottoscrizione alla newsletter per contattare il cliente successivamente. Per aumentare il tasso di conversione del proprio sito, o il valore del carrello medio in un processo di e-commerce, o diminuire il tasso di abbandono dei clienti che sono sul sito è possibile attivare alcuni provider tecnologici comunemente denominati “conversion booster”. Il conversion booster lavora direttamente sul sito ecommerce del merchant, analizzando il traffico in entrata, il comportamento degli utenti nella consultazione delle pagine web e la loro navigazione sul sito. Lo scopo è di identificare il momento giusto per presentare messaggi all’utente con la finalità di aumentare le transazioni sul sito, il valore dello scontrino o del carrello e magari anche variare la tipologia di prodotti acquistati suggerendo un mix di acquisto differente o consigliando integrazioni ai prodotti nel carrello. Il messaggio viene visualizzato dal cliente direttamente sul sito attraverso dei popup o delle immagini sovrapposte in evidenza sulla pagina consultata dal utente finale. L’innesco che genera il messaggio può essere di varie tipologie 57 il codice di condotta codice di condotta IL CODICE DI CONDOTTA © Depositphotos GARANTIRE IL MERCATO CON UN COMPORTAMENTO TRASPARENTE clienti stessi essere a conoscenza delle fonti di traffico utilizzate per la realizzazione della campagna. Pertanto, in fase di contrattazione tra inserzionista e chi esegue la campagna è necessario definire con accuratezza che tipo di trasparenza può essere assicurata durante lo svolgimento dell’attività pubblicitaria online, i posizionamenti proposti, la descrizione dell’audience e i formati accettati. È anche importante specificare se il rapporto con gli editori è direttamente gestito da chi esegue la campagna, se vi sono User Generated Content (contenuti realizzati dagli utenti) - controllati oppure no - e se sono coinvolti siti di file sharing ovvero di condivisione di file e così via. Tali informazioni sono importanti anche per gli editori, in quanto se sono a conoscenza a priori delle tipologie di traffico che possono utilizzare nella campagna, sono in grado di fornire una previsione molto accurata all’inserzionista. È inoltre utile specificare da subito quali sono i formati accettati in campagna (standard IAB o no, vedi Glossario p. 97), se è possibile selezionare le fonti di Il codice di condotta in un’attività digitale a performance rappresenta una serie di regole che riassume tutti i diversi aspetti di una campagna, perché per ogni singola attività ci si dovrebbe attenere, appunto, a una pratica di processo che garantisca al mercato una prassi trasparente da parte di tutti gli operatori. Ecco quindi un elenco delle diverse aree che dovrebbero essere sottoposte a un codice condotta con una breve descrizione degli aspetti critici. Si tratta di una sintesi che può essere approfondita con il contributo di aziende addette ai lavori e professionisti qualificati in materia. FONTI DI TRAFFICO In un ambiente estremamente competitivo, dovuto anche all’evoluzione della tecnologia che facilita la gestione di una campagna/programma a performance, e per il desiderio dei clienti di conoscere a fondo come sia strutturata una campagna pubblicitaria online, è divenuto sempre più importante per i 60 re la più chiara possibile. Definendo per iscritto i servizi inclusi, le fonti di traffico disponibili e accettate, la responsabilità dell’attivazione dei publisher (se in carico all’investitore o al network), i tempi di pagamento richiesti, incluse modalità e tempi di remunerazione dei publisher, l’inizio e la fine della campagna, le commissioni per il network (se c’è) in chiaro, la definizione per i tempi di cancellazione di lead e sales, se sia attivo un servizio di deduplica (eliminazione delle lead duplicate provenienti da differenti fonti) e, qualora sia disponibile, di quale servizio si tratti e come funzioni. traffico o no, quali sono i tempi necessari alla chiusura di uno o più editori. E ancora: data l’evoluzione del mercato negli ultimi anni, un’informazione molto rilevante è sapere se la campagna può essere tracciata anche sui dispositivi mobili dato che il numero di utenti che naviga su mobile cresce di anno in anno. STRUMENTI DI TRACCIAMENTO La tecnologia permette oggi di avere molte informazioni riguardanti gli investimenti pubblicitari digitali. Questo è ancor più utile e importante nel momento in cui un investitore/inserzionista desidera acquistare spazi in modalità performance. Sono disponibili sul mercato numerose piattaforme di tracciamento e inoltre i diversi network/publisher dispongono di piattaforme proprietarie. È quindi rilevante che al momento della definizione contrattuale con l’investitore/inserzionista siano specificati i servizi disponibili, il livello di dettaglio delle attività tracciate in rete e se è usufruibile un servizio di network quality per prevenire eventuali frodi. I servizi presenti possono riguardare la gestione dell’ad-server ovvero del server che distribuisce i banner pubblicitari (disponibile o no, con quali modalità), la disponibilità del container tag per i marcaggi e i tracciamenti degli utenti che cliccano sul banner, la durata dei cookie sul browser dell’utente, i tempi di approvazione di lead e i risultati di vendita o acquisizione. Il livello di dettaglio deve chiarire se il tracciamento è distinto per click e impression, e se vi sono publisher premium con tracciamento differenziato. I CANALI DELLA CAMPAGNA Nel mondo degli investimenti a performance vi sono un numero crescente e in continua evoluzione di publisher/network utilizzabili. La tecnologia in continua evoluzione sta svolgendo un ruolo fondamentale in questo sviluppo. È indispensabile che vi sia da subito chiarezza su quali siano i canali/servizi resi disponibili nell’ambito della fornitura. Tra i canali disponibili ci possono essere: re-targeting, predictive, re-marketing, e-mailer, keyword marketing. Se ci sarà utilizzo di RTB - Real Time Bidding (acquisto di spazi pubblicitari in aste in tempo reale) per l’acquisto di spazi, bisogna che vi sia chiarezza su quale provider si intenda utilizzare e con quale modalità esso sarà attivato. INVESTITORI/INSERZIONISTI Può accadere che qualche investitore possa non essere gradito a determinati network/publisher, nel qual caso è opportuno comunicare immediatamente quali categorie sono indesiderate (per esempio: alcol, tabacco e così via). CONTRATTUALISTICA La contrattualistica, stante la complessità della fornitura di servizi pubblicitari a performance, deve esse61 codice di condotta © Depositphotos IL CODICE DI CONDOTTA TECNOLOGIA UTILIZZATA tante delle proprie strategie di web marketing, è necessario fornire un punto di contatto per l’eventuale assistenza di primo livello da parte del network/editore, specificando tempi e modi di contatto. Questo al fine di essere maggiormente rapidi ed efficaci in caso sia necessario intervenire nella modifica delle campagne. Sarà utile far sapere quali clienti/network/agenzie/ publisher hanno sottoscritto il codice di auto condotta che dovrà essere approvato, per gestire investimenti pubblicitari remunerati a performance. Sarà opportuno, inoltre, che ogni attore nomini al proprio interno un responsabile del codice di auto condotta, che faccia anche da portavoce per farlo conoscere a clienti/publisher. Nel caso vi fosse un operatore che non rispettasse la trasparenza necessaria per poter operare in questo settore, sarà necessario identificare quale tipo di protocollo si dovrà applicare per garantire al mercato la corretta applicazione dei principi di correttezza sia sulla capacità di auto controllo del mercato sia sullo stesso operatore. Come detto in precedenza la tecnologia in una campagna a performance ha un ruolo primario, per cui il network/publisher è tenuto a comunicare da subito caratteristiche e funzionalità della piattaforma utilizzata, specificando se è proprietaria o no, in modo che il cliente sia aggiornato sul suo grado di autonomia decisionale conoscendo i livelli di libertà e i tempi della piattaforma utilizzata. È inoltre molto utile specificare quali strumenti di controllo saranno a disposizione del cliente e quale reportistica sarà resa disponibile (online o no). Sempre in riferimento a questi aspetti, è fondamentale fornire istruzione o addirittura formare il personale del cliente sul corretto utilizzo e sulla corretta interpretazione dei report forniti. VERIFICA E CONTROLLO Dovendo gestire situazioni anche critiche nel corso della campagna per il cliente, che considera l’investimento in performance marketing un asset por62 performance marketing I PROTAGONISTI DEL MERCATO 63 ADFORM Tecnologia al servizio del digital marketing L’azienda e la sua storia Adform nasce nel 2002 in Danimarca con lo scopo di fornire all’industria dell’advertising online i migliori strumenti tecnologici per l’erogazione e la gestione di campagne pubblicitarie. Presente con uffici in 18 Paesi fra Europa, USA e Asia, conta una forza lavoro di oltre 700 dipendenti, di cui la metà è costituita da sviluppatori e ingegneri, e si appoggia a 6 datacenter sparsi per il globo. Le piattaforme proprietarie di Adform consentono di sfruttare al meglio la combinazione di dati e creatività, permettendo agli inserzionisti di raggiungere e ingaggiare i consumatori su qualunque device e, al contempo, aiutando gli editori a monetizzare al meglio le loro property Servizi performance All’interno dell’ecosistema Adform sono riuniti Adserver, DSP, SSP e DMP per facilitare la realizzazione di qualunque progetto. Lavorando con una logica di single ID per lo stesso utente, Adform raccoglie informazioni da ogni touchpoint, costruendo dei modelli di attribuzione molto più realistici e personalizzabili. Una delle chiavi di successo di Adform è l’integrazione di nuove tecnologie in una logica di scambio dati tra le quali quelle di Comscore, AdmantX, Adwords, Integral Science, Adsquare, Facebook. Qualunque dato raccolto può poi essere esportato verso qualsiasi altro sistema, grazie a un capillare servizio di API. Adform crede fermamente nel valore dell’indipendenza, per questo non ha legami né con il mondo dei media né con quello dei buyer, pur servendo entrambi, riuscendo così a garantire la massima imparzialità e trasparenza. La riservatezza sui dati raccolti e la garanzia che il dato appartiene esclusivamente al cliente, permette ad Adform di lavorare con i top customer in tutte le industry 64 contatti V.le Andrea Doria, 8 - 20124 Milano (MI) +39 346 5068894 [email protected] www.adform.com Nome azienda cliente STRATEGIA DI COMUNICAZIONE Sky Italia Per soddisfare questa esigenza di Sky, Adform ha attivato la propria soluzione di cross-device targeting e recognition, grazie alla quale è possibile attribuire a un’unica persona tutti i device che utilizza. Sono state impostate delle campagne RTB in grado di ricontattare gli utenti anche sui device che non erano stati usati durante la visita al sito di Sky. Sempre utilizzando la stessa tecnologia, Adform è stata in grado di attribuire le conversioni in una logica cross-device, facendo emergere risultati inaspettati soprattutto in ambito mobile come il numero di utenti che cliccavano sulla campagna da mobile ma si abbonavano a Sky utilizzando la comodità di compilazione dei form in versione desktop Nome azienda associate IAB Adform CONTESTO Sky Italia è costantemente alla ricerca di soluzioni tecnologiche che consentano di massimizzare gli investimenti in digital advertising aumentando l’efficienza e migliorando la precisione nel targeting. Adform è il principale partner tecnologico di Sky nell’ambito della gestione delle campagne online, in qualità di fornitore di adserver, DSP e servizi evoluti di analisi TARGET Qualunque prospect che abbia visitato una delle property Sky, sia mobile sia desktop, indipendentemente dal device usato nella navigazione RISULTATI Si è registrato un uplift del 78% sul numero di touchpoint preconversione: questo vuole dire che si è riusciti a ricontattare più volte la stessa audience perché è stato possibile raggiungerla anche sui device che non erano stati usati per la visita originale al sito di Sky. Inoltre, è stato evidenziato che circa il 18% delle conversioni andavano attribuite a qualche campagna media che aveva ingaggiato il consumatore su un altro device, conversioni che sarebbero finite altrimenti nel traffico organico OBIETTIVI Sky Italia desiderava ricontattare i prospect che avevano iniziato un processo di acquisto, raggiungendoli su tutti i device in uso. Sempre in una logica cross-device, Sky Italia voleva avere un’attribuzione più corretta delle conversioni, per consumatore e non per browser, come invece avviene nei modelli tradizionali case history 65 bing piattaforma intelligente per puntare all’obiettivo NOME AZIENDA CLIENTE CONTESTO Facile.it è tra i clienti italiani che hanno dimostrato un’attenzione particolare alle performance di conversione della piattaforma Bing Network, ottenute grazie all’espansione delle campagne di Search Advertising con un abbassamento di CPC e CPA Mercato Italiano, settore Assicurazioni (broker assicurazioni) RISULTATI Facile.it NOME AZIENDA ASSOCIATA IAB Microsoft Bing Da gennaio a maggio 2016: +114% di preventivi, abbassamento del CPC del -14%, aumento delle sessioni di +166% TARGET Uomini e donne 18+ possessori di auto/ moto OBIETTIVI «Abbiamo individuato in Bing uno dei canali maggiormente efficaci e strategici per raggiungere audience altrimenti non presenti altrove. Da Gennaio a Maggio 2016 infatti abbiamo assistito a un +114% di preventivi con una riduzione del CPC del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Bing Network si è dimostrata, pertanto, una piattaforma performante ed efficace per raggiungere i nostri obiettivi di conversione tenendo sotto controllo i costi di spesa pubblicitaria» Ottenere maggiori conversioni STRATEGIA DI COMUNICAZIONE Oggi Bing non è più solo un box di ricerca confinato in una pagina web, ma è una piattaforma intelligente che abbraccia gran parte dei prodotti Microsoft attraverso differenti piattaforme e numerosi partner. Di recente il volume di click del Bing Network è aumentato del 48% grazie alla crescente adozione di Windows 10 in Europa, così come le performance in grado di ridurre fino al 50% del CPC su vertical come Travel e Retail case case history history Andrea Orlunghi, Head of Web Marketing di Facile.it 66 Dove i numeri contano 210M di ricerche mensili1 7.8% di share1 9M di utenti unici1 Scopri di più su: www.bingads.it Bing Network. Be there. 1. comScore qSearch, Explicit Core Search (custom), Marzo 2016. Bing Network include I siti Microsoft Search, Yahoo Search e I siti AOL Search Network– Italia Clickpoint Tecnologia ed esperienza per la migliore lead L’azienda e la sua storia Presente nel mercato italiano dal settembre 2005, Clickpoint è un gruppo indipendente specializzato nell’offerta di soluzioni di marketing digitale, che comprendono, tra gli altri, display, email, mobile e performance marketing. Clickpoint è stato il primo operatore italiano a offrire servizi di Digital Marketing basati su tecnologia proprietaria, in grado di garantire i migliori standard qualitativi di mercato. Il suo network include un ampio numero di publisher italiani e internazionali, portali, società di email marketing, web and SEO agency, ad-network e traffic broker pronti a supportare gli inserzionisti per ottenere il massimo dalle proprie campagne di marketing online. Clickpoint è associata a IAB Italia. Tra i suoi clienti annovera: Altroconsumo, Mercedes, Fiat, Sisal, Amex, Unipol Banca, Genertel, Allianz, Vodafone, Lottomatica, Qatar Airways, Trivago Servizi performance Clickpoint grazie ai suoi 10 anni di esperienza, propone strategie sempre più ingaggianti e innovative per brand e publisher. Con oltre 90 mila lead e 85 milioni di click al mese, la piattaforma di Clickpoint consente di generare in tempo reale un database di prospect con anagrafiche profilate e di qualità nel rispetto della privacy dell’utente, deliverare con la massima accuratezza i messaggi, targettizzando in modo efficace le campagne per raggiungere il best target audience. Propone campagne cross-channel e cross-device di lead generation che sfruttano attività di email marketing con invii DEM basate su creatività responsive, attività display e integrazione di widget dinamici su portali verticali, con risultati tracciati in tempo reale e ottimizzazione tramite retargeting 68 contatti Via Fabio Filzi, 5 - Milano +39 02 3658 1550 [email protected] site.clickpoint.com Raggiungiamo la tua best audience cross-device e cross-channel Con i nostri servizi raggiungiamo i tuoi obiettivi e ottimizziamo il rendimento delle tue attività di marketing. www.clickpoint.com [email protected] Via Fabio Filzi 5, Milano +39 02 365 81 550 DigiTouch Agency approccio tech-driven al digital marketing L’azienda e la sua storia DigiTouch Agency è l’agenzia storica del Gruppo DigiTouch, uno dei principali player indipendenti italiani nel Digital Marketing e società quotata sul mercato AIM Italia da marzo 2015. Attiva dal 2007, DigiTouch Agency si distingue nell’arena competitiva grazie a forti asset tecnologici e a un approccio techdriven al Digital Marketing. Ha un portfolio di clienti diretti di medie e grandi dimensioni e appartenenti a diversi settori, tra i quali Finance, Utilities e Retail. Guidata da Daniela Robba, l’agenzia ha sede a Milano e conta un team di 30 specialisti Servizi performance DigiTouch Agency realizza progetti di Digital Marketing supportati dalle soluzioni tecnologiche più innovative e performanti. Il consumatore è al centro delle strategie di comunicazione ideate dall’agenzia e viene seguito lungo tutto il funnel di interazione con la Marca, al fine di monitorare e ottimizzare in tempo reale l’efficacia del progetto. Dati, analisi e misurazione sono alla base dell’essenza Ad-Tech dell’agenzia. DigiTouch Agency offre servizi di strategic consulting, integrated digital planning, data management e content marketing. L’appartenenza a un Gruppo permette a DigiTouch Agency di avere accesso a ulteriori skill, quali le competenze creative, la capacità di produrre internamente contenuti di diverso genere, l’expertise nelle pianificazioni offline e la creazione di sinergie che siano cross tra i media digital e l’ambient 70 contatti Via Zarotto, 2/A - 20124 Milano (MI) +39 02 8929 5100 [email protected] www.gruppodigitouch.it/ digitouch-agency NOME AZIENDA CLIENTE STRATEGIA DI COMUNICAZIONE EOLO, internet ultraveloce senza fili: pianificazione media strategica integrata Forte del suo approccio a 360 gradi, DigiTouch Agency ha saputo creare per EOLO una strategia di comunicazione focalizzata sul raggiungimento di performance importanti e che ha visto coinvolte le migliori risorse e competenze del Gruppo: dalla strategia creativa alla strategia media, fino all’implementazione di una campagna continuativa costantemente monitorata e ottimizzata sulla base dei risultati ottenuti, fondendo in un unico progetto di comunicazione i diversi mezzi coinvolti (online, mobile, radio e territorio). La campagna radio, prima in Italia ad essere realizzata grazie all’utilizzo della tecnologia Radio Sync, è stata diffusa a livello nazionale e locale ed è stata pianificata in modalità sincronizzata con il web. Sul web, dove la campagna di promozione era già in corso nei mesi precedenti, sono stati realizzati nuovi banner e formati impattanti (skin, rich media web, etc.), declinati nel nuovo concept creativo “EOLO, il dio della connessione” e veicolati sulle principali testate nazionali e su siti vertical del settore tech NOME AZIENDA ASSOCIATA IAB Gruppo DigiTouch – DigiTouch Agency CONTESTO In un mercato dominato da grandi operatori della telefonia, EOLO - azienda 100% italiana, fondata nel 1999 da Luca Spada e operante nel settore dei servizi Internet a banda larga - si sta facendo strada attraverso la sua offerta di Internet ultraveloce, senza fili e in grado di raggiungere anche le aree più remote d’Italia. Grazie alla collaborazione con DigiTouch Agency, attiva già da giugno 2015 sui media digital, EOLO ha potenziato la promozione del brand e del suo servizio con la realizzazione di diverse attività di advertising sia on sia offline TARGET Sui media digitali: targeting geolocal nelle zone in cui è attivo il servizio di EOLO. Sulla radio: targeting nazionale e locale RISULTATI OBIETTIVI Grazie a un approccio cross-media, on e offline, sono state potenziate e massimizzate le performance della strategia di comunicazione Promozione del marchio EOLO e della sua value proposition case history 71 E-Business Consulting dalla strategia all’analisi delle performance L’azienda e la sua storia E-Business Consulting nasce nel 2003 all’interno dell’incubatore Start Cube dell’Università degli Studi di Padova. Il legame con l’Università è tutt’oggi evidente all’interno delle modalità operative dell’agenzia che fa del monitoraggio, dell’analisi delle performance e della formazione digitale un tratto caratteristico. E-Business Consulting è associata a IAB Italia ed è certificata Google Partner: all’interno dell’azienda ci sono 8 risorse qualificate per 6 tipologie diverse di certificazioni annuali. L’offerta è rivolta ad aziende, centri media e agenzie partner. Il team è in grado di offrire una consulenza personalizzata a 360 gradi su tutti i canali e gli strumenti più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi dei clienti. La mission dell’agenzia, specializzata nella creazione di database di prospect e nell’ottimizzazione e profilazione di database delle aziende cui si rivolge, è quella di creare delle metodologie operative funzionali alle esigenze del cliente in un’ottica a performance Servizi performance I servizi di E-Business Consulting spaziano dalla strategia alla pubblicità digitale, dal CRM alla lead generation. Veicola campagne a performance su contatti qualificati, sia B2C sia B2B, in Italia e all’estero. Il network è ampliato grazie a quello di editori e affiliati in esclusiva sui quali effettua azioni complementari su più strumenti digitali. Grazie all’accordo con Intesys, presentato al Netcomm, l’offerta si è estesa in progetti e-Commerce a 360 gradi, dallo sviluppo all’integrazione di sistemi IT, fino alla pianificazione pubblicitaria a performance in Italia e all’estero. Affidarsi a E-Business Consulting vuol dire trovare un partner attento alle evoluzioni del mercato digitale, disposto alle sperimentazioni e alle novità, per consentire ai clienti di ottenere un vantaggio competitivo 72 contatti Corso del Popolo, 8 35131 – Padova +39 049 9817 360 [email protected] www.e-businessconsulting.it NOME AZIENDA CLIENTE prenotazione del consulto è stato inserito in ogni pagina per incentivare l’utente alla compilazione. L’ottimizzazione è stata completata attraverso una strategia di SEO. Gli strumenti utilizzati per la promozione nel web sono Adwords e YouTube, attraverso l’attivazione di una campagna all’interno della rete di ricerca di Google e la pianificazione di annunci video su Youtube. Per entrambi i canali sono stati implementati dei sistemi di tracking ad hoc in ottica mobile. Le inserzioni pianificate sono in possesso dell’estensione clickto-call per velocizzare il processo di prenotazione tramite smartphone Londei Clinic per il restyling del sito e l’ottimizzazione performance NOME AZIENDA ASSOCIATA IAB E-Business Consulting CONTESTO Londei Clinic è un centro di chirurgia estetica presente in Sardegna e in Veneto che si è affidata ad E-Business Consulting per sfruttare le opportunità offerte dal digital e incrementare i contatti da sito Internet TARGET RISULTATI Il target è prevalentemente femminile e localizzato in Veneto e Sardegna I risultati confermano la strategicità della pianificazione che, seppur comprendente un unico canale a performance, ha raggiunto degli ottimi obiettivi in termini di prenotazioni. A partire da gennaio sono state ottenute 616 conversioni (439 compilazioni del form e 177 telefonate) attivate grazie all’estensione click-to-call, monitorate nell’arco degli ultimi 90 giorni. Il 70% del traffico proviene da dispositivi mobile e il 30% degli utenti proviene da desktop. Il tracciamento delle campagne e la strategia mobile adottata si è dimostrata vincente pur operando in un contesto geolocalizzato OBIETTIVI Incremento delle compilazioni del form presente nel sito e aumento della presenza online di Londei Clinic STRATEGIA DI COMUNICAZIONE E-Business Consulting ha ottimizzato il sito www.londeiclinic.it. Il restyling è stato effettuato lato grafico, rendendolo più accattivante e user friendly, pur mantenendo i contenuti e i tratti distintivi della clinica, e tecnico. Il portale è stato ottimizzato per il mobile, inoltre il form di case history 73 ligatus native adv con logiche di performance marketing L’azienda e la sua storia Parte al 100% di Gruner + Jahr, controllata del gruppo Bertelsmann, la media company leader in Europa, Ligatus si concentra da oltre 10 anni sul Native Advertising con logiche di Performance Marketing all’interno degli articoli editoriali. Oltre alla sua sede in Germania, è presente in Austria, Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Italia e Turchia. I suoi principali prodotti native sono: Direct Response e Content Promotion. Utilizzando il proprio algoritmo di ottimizzazione per un posizionamento native non intrusivo su network esclusivamente Premium, Ligatus consente ai clienti di posizionare i messaggi pubblicitari in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati. Offre, inoltre, strumenti di misurazione delle performance che consentono di ottimizzare le campagne mentre la fatturazione dipende esclusivamente dal successo ottenuto. L’algoritmo, infatti, diffonde le campagne trovando, in modo automatico, dove performano meglio Servizi performance Con più di 31 miliardi di impression al mese su oltre 1.200 siti partner premium in nove Paesi, Ligatus è il Native performance network Premium più grande d’Europa. Con Ligatus l’engagement generato risulta superiore ai livelli standard italiani grazie all’algoritmo proprietario, la qualità del traffico generato dal network esclusivamente Premium e la peculiarità del posizionamento, non intrusivo, dei contenuti della sua soluzione Native. Ligatus consente di sviluppare campagne adv mirate a raggiungere gli utenti più interessati, di coprire tutte le esigenze degli inserzionisti nei vari aspetti del performance marketing e di disporre di diversi price model 74 contatti Via Sant’Antonio, 5 - Milano 02 8496 5929 [email protected] www.ligatus.it nome azienda cliente RISULTATI UnipolSai Assicurazioni, campagna di lead generation multidevice CPL derivato inferiore all’obiettivo. Dalla richiesta iniziale di CPL con costo massimo, la scelta congiunta è andata infine su un modello Ligatus a CPC che ha portato a una spesa minore per singolo lead. In termini di CR e CPL, hanno contribuito lato desktop una Landing Page essenziale, una creatività invogliante in linea con le campagne TV e Radio, un’esperienza di navigazione intuitiva. Sull’inventory mobile, una pagina responsive e un form facile da compilare. Il retargeting, integrato per fare remarketing sugli utenti che avevano visitato il sito UnipolSai senza avere prima calcolato la quotazione, ha dato un CPL ancora più interessante rispetto al target. Su tutti i canali: tasso di rimbalzo e pagine/session su Ligatus: circa 20% meglio del Display su desktop (1 marzo - 31 luglio) e circa 10% da 1 ottobre - 31 dicembre Su desktop (1 marzo - 31 luglio): tasso di rimbalzo con Ligatus 64,39% vs Display 77,62%; pagine/session con Ligatus 2,08 vs Display 1,71 Su tablet (1 ottobre – 31 dicembre): durata media di sessione a +185% vs Display (1:49 vs 0:59) Su mobile: conversion Rate elevato per la qualità dell’interesse generato grazie alla non invasività del formato Ligatus; traffico più flessibile, inventory acquistabile a CPC, CPL, CPD e CPcall più competitivi NOME AZIENDA ASSOCIATA IAB Ligatus Italia CONTESTO UnipolSai Assicurazioni S.p.A. aveva l’esigenza di incontrare l’interesse degli utenti online, invogliarli a calcolare una quotazione auto e scegliere una delle circa 3.500 agenzie sul territorio nazionale in cui acquistarla TARGET Geotargeting Italia OBIETTIVI Acquisire nuovi lead attraverso il calcolo online di un preventivo RCAuto, con un CPL obiettivo prefissato STRATEGIA DI COMUNICAZIONE Strategia di lead generation multidevice, distribuita a marzo-luglio e ottobredicembre 2015. Campagna di acquisizione e retargerting, su posizionamento a fondo pagina per consentire a UnipolSai di intercettare l’utente in target e il reale interesse verso i prodotti RCAuto, provato dal calcolo di un preventivo online. In una fase 2, che l’Agenzia scelta per ricevere le informazioni in real time e finalizzare l’acquisto contattasse il prospect case history 75 mediamond cross-canalità editoriale e iniziative performanti L’AZIENDA E LA SUA STORIA Mediamond è la concessionaria delle properties stampa e digital di Mediaset, Mondadori ed editori terzi. A partire dal grande patrimonio di contenuti editoriali verticali, anche video, che rende lo storytelling di marca credibile e capace di conformarsi all’audience a cui si rivolge, Mediamond mette a disposizione dei suoi clienti un inventory premium, ampio e modulabile, unito alla possibilità di rendere “rotonda” la comunicazione grazie alla cross-canalità delle testate in portfolio. È così che Mediamond si propone di innovare il suo ruolo di concessionaria facendosi proattivamente portatrice di idee di comunicazione. L’azienda lavora con clienti provenienti da ogni settore merceologico, dal largo consumo all’up market, fino a settori verticali quali Tecnologia e Finanza SERVIZI PERFORMANCE =Tabellare stampa, web, mobile =Iniziative speciali come concorsi e progetti cocreati con le aziende sponsor, capaci di generare opportunità di engagement degli utenti =Branded Content attraverso gli asset giornalistici e narrativi degli editori nel network Mediamond per creare contesti dedicati che ampliano e approfondiscono il mondo delle marche con un approccio nativo =Eventi e roadshow dove l’incontro con i propri pubblici diventa concreto, generando nuove opportunità di racconto della marca Da oltre un anno l’inventory digitale di Mediamond, anche video, è a disposizione del mercato in modalità programmatica. Con la piattaforma Gemini di Yahoo, dal 2016 nel portfolio della concessionaria, al paniere di offerta digitale, sia web, sia mobile, si aggiunge il Native Advertising 76 contatti Palazzo Cellini, Segrate (Milano) +39 02 2102 5259 [email protected] www.mediamond.it Con gli strumenti giusti sei a metà del lavoro Con i suoi brand di cucina, Mediamond ti porta vicino a 5 milioni di persone ogni mese*: le puoi incontrare agli show cooking, o con un concorso divertente, con un video o una bella foto su una pagina di carta. Troverai sempre persone interessate ai tuoi prodotti, in contesti di qualità. Come i prodotti che vuoi comunicare. * Total Audience Stampa+Digital Fonte: Elaborazione concessionaria su dati Audipress 2015/3 e Audiweb febb 2016 NETBOOSTER we create your performance strategy L’azienda e la sua storia NetBooster Italy è parte di NetBooster, agenzia europea indipendente leader nel settore del Digital Performance Marketing. Il Gruppo nasce nel 1998 come pionere nel Search Engine. A partire dal 2000 lavora all’espansione in Europa aprendo nuove sedi a Londra e Francoforte e acquisisce storiche realtà indipendenti come ADVance in Italia, Evolnet in Spagna, metapeople in Germania e Svizzera e InternetAdvantage in Olanda e Belgio nel 2015. Prosegue di pari passo la copertura dei paesi extraeuropei con l’apertura di NetBooster Asia nel 2007, NetBooster MENA con sede in Dubai nel 2013 e la partnership strategica di quest’anno con la compagnia americana pmdigital. Con 800 esperti, oltre 30 lingue parlate, 25 sedi e più di 17 anni di esperienza, NetBooster è oggi uno dei più grandi network di Digital Performance Marketing nel mondo. Le azioni di NetBooster sono quotate alla Borsa NYSE Alternext Paris Servizi Performance NetBooster mette a disposizione dei propri clienti una competenza completa nel Marketing Digitale al fine di conseguire i migliori risultati possibili per gli investimenti media. NetBooster investe costantemente in tecnologia e, attraverso un approccio olistico che combina creatività, analisi dei dati e tecnologia, copre l’intera catena del marketing online: attività search, ottimizzazione dei motori di ricerca, dati e analisi (DnA), display, affiliation, programmatic, CRM, social network management e social adv, con una riconosciuta competenza nel marketing digitale globale per importanti compagnie e brand internazionali 78 contatti Largo F. Richini, 2/A - 20123 Milano (MI) +39 02 5843 7725 [email protected] www.netbooster.it NOME AZIENDA CLIENTE di promozioni e la spinta online di attività chiave: richiesta preventivi, appuntamenti presso i Centri, localizzazione dei punti vendita; =In Italia, lanciare l’eShop Euromaster (www.euromaster-pneumatici.it) e incrementare la visibilità del brand attraverso i touch point digitali più strategici: SEO, PPC, Display, Retargeting, Social EUROMASTER: Omni-Channel Retail Strategy NOME AZIENDA ASSOCIATA IAB NetBooster Agency Italy CONTESTO Con oltre 2.300 Centri in 17 paesi, Euromaster, 100% del Gruppo Michelin, è il leader in Europa per servizi pneumatici, manutenzione veicoli ed assistenza ai veicoli industriali ed agricoli. Euromaster è presente in Italia con 160 Centri di Servizio, su tutto il territorio nazionale. Nel 2015 NetBooster si aggiudica la gara per la Digital Strategy di Euromaster in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Austria, Svezia, Finlandia, Danimarca, paesi Bassi, Romania, Repubblica Ceca, Turchia, Portogallo, Norvegia STRATEGIA =È stata favorita la cross-canalità del processo di acquisto sviluppando un modello di acquisizione omni-channel. =È stata definita una strategia globale nei 17 mercati di competenza, con approccio al targeting e alla pianificazione condiviso, KPI comuni e comparabili, nel rispetto del business model di ciascun paese “La nostra strategia di marketing online ci ha consentito di ottimizzare le performance delle nostre campagne, espandere la copertura di mercato e meglio analizzare il comportamento dei nostri clienti. In partnership con NetBooster, abbiamo iniziato a sperimentare nuovi canali, generando annunci di ottima qualità con migliori tassi di conversione. E i risultati ci convincono ad andare avanti per migliorare ancora, generando opportunità di business online e traffico per i nostri Centri Euromaster sul territorio” Chiara Piccinelli, E-business Manager, Euromaster Italia TARGET Utenti clienti o che hanno già interagito con il brand, prospect, utenti affini ai clienti Euromaster OBIETTIVI =Definire una customer experience incentrata sulla sinergia tra i servizi online e le attività dei Centri Euromaster; = Convertire i visitatori in acquirenti nella duplice opportunità eCommerce e ROPO (Research Online Purchase Offline) attraverso la veicolazione case history 79 Performics i bisogni dei consumatori tradotti in strategie L’AZIENDA E LA SUA STORIA Svilupattasi all’interno di Doubleclick e Google, Performics è stata poi acquisita all’inizio degli anni 2000 da Publicis. Inizialmente agenzia del network ZenithOptimedia, oggi è Global Performance Practice di Publicis Media e agenzia indipendente che opera in più di 42 Paesi in tutto il mondo come Performance Marketing Agency specializzata in search marketing, performance display e analytics, modelli di attribuzione e advanced analytics, con una forte specializzazione in tutte le attività a performance: Air France, Rolex, HP, Toyota, American Express, Reckitt Benckiser, Toyota, Kohl’s, 20th Century Fox, Staples, alcuni dei global clients gestiti in tutto il mondo SERVIZI PERFORMANCE La mission di Performics è ridefinire il Performance Marketing. I consumatori non pensano a canali digitali o a messaggi di marketing ma a bisogni e preferenze personali che Performics traduce in strategia di comunicazione, di migliore allocazione di budget e di creazione dei migliori contenuti, per erogare il migliore messaggio all’utente giusto nel momento giusto. L’Intent Based Planning di Performics è una metodologia che intercetta i comportamenti digitali dell’utente e li reinterpreta applicando un algoritmo di ottimizzazione. La pianificazione delle leve digitali viene alimentata da una serie di variabili che non sono più le classiche che alimentano una pianificazione a performance, ma vengono esplose in funzione delle “N” variabili che intervengono nel processo di creazione dell’intenzione di acquisto. Di conseguenza, anche i modelli di remunerazione e lo stesso rapporto Cliente/Agenzia cambia: non è più un modello di pianificazione media ma un modello consulenziale e di business transformation cha fa di Performics un’agenzia di performance marketing a 360 gradi 80 contatti Via G. Borsi, 9 - 20143 – Milano +39 02 7529 91 [email protected] www.performics.com/it NOME AZIENDA CLIENTE demo e contestuali. Il lancio di nuove linee di prodotto ha richiesto una rivalutazione della targetizzazione in funzione di più mirate pianificazioni su target non facilmente individuabili. Di qui la necessità di individuare dei microcluster ad hoc. L’implementazione di una data management platform legata a una campagna di programmatic adv, sia display, sia video, erogata tramite AOD trading desk di Publicis Media, ha reso possibile quindi tracciare le creatività, l’utenza del sito e il database iscritti alla newsletter. La strategia ha visto l’implementazione di una fase di bucketing, funzionale a raccogliere e creare un cookie pool idoneo per essere ritargetizzato in base kpi di esposizione, click rate e comportamento di navigazione sul sito. Le analisi del traffico indotto da attività paid hanno permesso di individuare interessi specifici verso quelle pagine del sito con contenuti dedicati alle ricette vegetariane. Una seconda fase di retargeting anche con creatività dinamiche ha quindi permesso di raggiungere solo coloro che avevamo già visitato particolare landing page e contenuti ad hoc. Il tutto ha generato risultati decisamente superiori sia per qualità del traffico sia per tassi di reattività alla comunicazione permettendo di individuare cluster di traffico altrimenti non rintracciabili con normali campagne display Galbani, sfruttare i big data per migliorare il targeting e ottimizzare le performance NOME AZIENDA ASSOCIATA IAB Performics CONTESTO Le più tradizionali tecniche di pianificazione socio-demo non sono più in grado di soddisfare quelle esigenze di targetizzazione sempre più puntuali e sempre più necessarie per l’individuazione di micro-cluster di consumo e lifestyle che contraddistinguono le più moderne organizzazioni di marketing TARGET Donne 25-50 anni OBIETTIVI =Individuare dei microtarget segmentati per interessi e comportamenti per ottimizzare le performance di campagna e creare un database di utenti interessati a prodotti di nicchia e ricette =Ottimizzare il costo per contatto STRATEGIA DI COMUNICAZIONE La base della strategia di comunicazione ha visto l’implementazione di una data management platform in grado di individuare dei comportamenti di navigazione che potessero alimentare una targetizzazione più evoluta rispetto alle normali tecniche basate su elementi socio case history RISULTATI vtr% +13%, campagne di retargeting vtr% x4 81 VE INTERACTIVE la piattaforma integrata di tecnologie a performance L’AZIENDA E LA SUA STORIA Ve Interactive è una global tech company, fondata a Londra nel 2009, che ha sviluppato una piattaforma integrata di Digital Advertising e coinvolgimento onsite, essenziale per acquisire, coinvolgere e convertire gli utenti online. Le soluzioni di Ve permettono ai business di migliorare sensibilmente la performance, interagendo con il 100% del traffico del sito lungo tutta la user journey. Ad oggi Ve conta 32 uffici in tutto il mondo e più di 10.000 clienti SERVIZI PERFORMANCE Acquisizione di nuovo traffico qualificato con VeAds - Display Adv ad alte performance. Il Trading Desk imposta e gestisce le campagne in Prospecting, mostrando banner dinamici a utenti potenzialmente interessati, nel momento in cui sono più propensi all’acquisto e nei posizionamenti più efficaci; Coinvolgimento degli utenti onsite quando stanno per abbandonarlo, con il VePanel, la nuova soluzione integrata per aiutare i clienti a convertire. Codice promo, prodotti consigliati, cronologia di ricerca e richiesta della mail: tante funzionalità in un unico pannello native integrato con il design del sito; Retargeting per riportare gli utenti sul sito e facilitare le conversioni, con VeAds o inviando email remarketing con VeContact; Logica a performance di tutte le campagne onsite: nessun costo fisso o di attivazione ma solo un CPA su conversioni recuperate e incassate. Le campagne di Display Adv si basano invece sulle logiche di mercato per l’acquisto di spazi in Programmatic; Strategia integrata grazie alle differenti soluzioni disponibili in un’unica piattaforma dalla quale gestire l’andamento dei diversi canali per intervenire al momento giusto sulle performance consultando in tempo reale i risultati delle campagne 82 contatti Via Privata Maria Teresa, 8 Milano (MI) +39 02 4537 7050 [email protected] www.veinteractive.com/it Unire le tecnologie di performance in un’unica soluzione? Acquisire Nuovo Traffico Qualificato VeAds Prospecting Coinvolgere Interazione con gli utenti sul sito in tempo reale Convertire Email Remarketing VeAds Retargeting Analizzare La User Journey www.veinteractive.it Webperformance risultati e brand awareness per siti e e-commerce L’azienda e la sua storia Webperformance, nata nel 2010 come spin-off della divisione Performance di Banzai Advertising ed entrata nel 2015 nel Gruppo T2O media con sedi in Spagna e Messico, è un’agenzia indipendente di marketing digitale con sedi a Milano e Trento che effettua e gestisce campagne pubblicitarie online orientate al risultato (display, DEM, SEO, SEM, SMM) in Italia e all’estero. Webperformance utilizza gli indicatori analitici che l’hanno resa leader nella performance per misurare e ottimizzare non solo campagne orientate al risultato ma anche finalizzate ad aumentare la brand awareness. Oltre all’esperienza di 15 anni e all’appartenenza a un solido gruppo internazionale, Webperformance vanta il fatto di non essere solo un’agenzia di Web Marketing ma anche proprietaria di diversi database email e concessionaria di un network display di oltre 120 siti editori. Inoltre, possiede tecnologie proprietarie per progettare, lanciare, monitorare e ottimizzare le campagne e conseguire i massimi risultati Servizi performance Webperformance è specializzata nella gestione di campagne di Web Marketing per e-commerce in diversi settori come Fashion, Food, Drugstore, Travel, B2B e Servizi. Attiva in Italia, Germania, Francia, Spagna, UK, Paesi Bassi, Russia e USA, vanta tra i clienti AirFrance, Allianz, American Express, BNP Paribas Cardif, CarAffinity, CheBanca!, Costa Crociere, Dalani, Direct Line, Drugstore.it, Ebay, Enel, Facile.it, Fastweb, Findomestic, GE Capital, Giordano Vini, Hello bank!, KitchenAid, Lottomatica, MasterCard, MediaWorld, Mediolanum, Microsoft, Moncler, Mondadori, Nexive, Peugeot, Renault, Schär, Sky, Technogym, Tim, Toyota, UniCredit, Vodafone, Vueling, Yoox, Wind, Zalando, Zurich Connect 84 contatti Via del Brennero 316 Torre A Sud - 38121 - Trento +39 0461 421817 [email protected] www.webperformance.it NOME AZIENDA CLIENTE Settore Finance pubblico web. Nelle prime due settimane, infatti, è stato raccolto quasi il 70% dei lead concordati. Dal rapporto di collaborazione chiaro e costruttivo tra Webperformance e Cofidis è nata poi una seconda offerta più aggressiva, con l’obiettivo di rispondere in modo ancora più appropriato alle esigenze di mercato e ottenere maggiori lead di qualità. L’occasione per il lancio pubblicitario è stata quella del Black Friday 2015 TARGET RISULTATI Italia, uomini e donne di età superiore ai 25 anni La pianificazione, il monitoraggio, l’ottimizzazione delle campagne e la creazione di offerte sempre più aggressive hanno consentito di ottenere ottimi risultati: nei due mesi di erogazione delle campagne (ottobre e novembre 2015), infatti, i lead concordati sono stati raggiunti con facilità e in totale quelli raccolti sono stati oltre 1000. Il tasso di conversione medio, inoltre, è stato tra il 6% e il 10% e la percentuale di lead fake molto bassa. Determinante è stata anche la possibilità di affidare al reparto creativo di Webperformance la progettazione e realizzazione delle diverse creatività (banner, DEM, Landing Page): ciò ha permesso di confezionare comunicazioni mirate ed efficaci, incentrate sull’immediatezza dei plus delle offerte e in grado di guidare in modo chiaro e veloce l’utenza alla richiesta di finanziamenti Cofidis, gruppo finanziario internazionale e leader europeo del credito online e telefonico da 30 anni. Offre soluzioni di finanziamento flessibili e personalizzate NOME AZIENDA Webperformance CONTESTO OBIETTIVI Richieste dei prodotti finanziari Prestito personale di liquidità e Prestito auto da parte degli utenti web STRATEGIA DI COMUNICAZIONE Campagne a performance per il lancio dei prodotti finanziari, remunerate in Pay Per Lead in base alle richieste di finanziamento ottenute. Tra gli strumenti utilizzati: Display, DEM, Landing Page dedicate, SEM (Keyword Advertising), anche attraverso il database email di proprietà e il network di siti Webperformance che conta 400 milioni di pagine viste e oltre 14 milioni di utenti unici al mese. La prima campagna relativa alle offerte Prestito personale e Prestito auto è stata lanciata a ottobre 2015 e ha destato fin da subito un notevole interesse da parte del case history 85 ZANOX INNOVAZIONE E SOLUZIONI PER IL SETTORE PHARMA prodotti tramite tutti i canali di marketing digitale esistenti: siti di contenuto verticali o generalisti, siti di coupon e codici sconto, diverse forme di conversion booster, loyalty program e sistemi di cashback, retargeting, email e mobile. La qualità e trasparenza del servizio zanox sono riconosciuti anche a livello internazionale, come dimostra la sua presenza agli European Performance Marketing Awards con ben 12 nomination in diverse categorie. Che si tratti di aziende che operano nell’abbigliamento, nel settore della cosmesi, nel food o nel più nuovo farmaceutico, il binomio Performance Marketing e eCommerce è una realtà ormai consolidata. zanox è il network leader in Europa nel Performance Marketing: una posizione di primato raggiunta coltivando negli anni partnership di successo tra advertiser e publisher. Il modello di business a performance con cui opera ha permesso all’azienda di guadagnarsi la fiducia dei clienti e fornire risultati sempre concreti e misurabili. L’offerta spazia su molti canali di comunicazione digitale: programmi di affiliazione e campagne di visibilità, ma anche programmatic e soluzioni per mobile e social, nonché le nuove frontiere del native. zanox fornisce ai suoi clienti un approccio consulenziale a 360 gradi, che gli ha permesso di firmare contratti con oltre 5.500 clienti nel mondo, di cui 350 solo in Italia. La crescita nel nostro Paese in questi ultimi anni è stata esponenziale: oltre 50 nuovi clienti dall’inizio del 2016, di cui oltre la metà in esclusiva. Altro punto di forza di zanox è la sua publisher directory che comprende oltre un milione di publisher attivi in tutta Europa, dei quali più di 3.000 solo in Italia. Questo permette ai clienti di promuovere i propri LO SVILUPPO DEL SETTORE FARMACEUTICO NEL MONDO DEL PERFORMANCE MARKETING Gli investimenti effettuati in Italia nel settore Pharma & Health sono in crescita costante (+5,2% rispetto al 2014, fonte veMarketer 2015) arrivando a superare i 130 milioni di euro. Direttamente proporzionale è l’interesse dimostrato dal mercato farmaceutico verso il mondo digitale, con un approccio differenziato in base al Paese di riferimento. Ben si comprende, dunque, il potenziale di questo settore ancora poco esplorato, potenziale che in Italia zanox sostiene e supporta attraverso la crescita delle aziende che ne fanno parte. CASE HISTORY ZANOX – PHARMA: BINOMIO VINCENTE A livello globale zanox gestisce oltre 40 86 combinando le keyword di brand con parole come “codici sconto”, “voucher”, “coupon”. In cambio, i clienti si impegnano a corrispondere agli editori codici sconto esclusivi per tutta la durata della campagna. Fin dalle prime settimane, i risultati sono stati brillanti con una crescita costante sia in termini di volumi (crescita del 55% MoM) sia in termini di incremento dello scontrino medio (crescita dell’21% MoM), sia in relazione al tasso di conversione medio (triplicato in questi mesi). Questo trend di crescita è in ascesa: grazie alla continua ottimizzazione della campagna e all’attivazione di editori sempre nuovi, attentamente selezionati dagli account manager dedicati, questi due programmi di affiliazione stanno dimostrando di poter generare un volume di vendite sempre crescente. Vale la pena infine notare come il mobile sia un canale di vendita interessante anche per questo tipo di prodotti: dai dati derivati dallo ZANOX MOBILE BAROMETER risulta infatti che circa il 10% delle vendite avvenga su device mobili (smartphone e tablet). Il network zanox è quindi, ancora una volta, in prima linea per quanto riguarda l’innovazione e l’attivazione di nuove soluzioni, pensate appositamente a seconda della industry e delle caratteristiche dei suoi clienti. clienti in ambito farmaceutico grazie all’utilizzo di leve del Performance Marketing quali retargeting, codici sconto e promozioni ad hoc sui principali siti tematici. Anche zanox Italia ha avviato delle partnership con quelle che sono al momento due delle società più attive e attente a questa trasformazione digitale: AmicaFarmacia ed eFarma. Sono state sviluppate delle campagne di acquisizione traffico e PR tramite i siti verticali, i blog di settore e i social network al fine di incrementare la brand awareness delle due aziende. Sono inoltre state promosse le loro offerte esclusive sui principali operatori di codici sconto e cashback, proprio per aumentare così i volumi di vendita generati. zanox ha messo a disposizione dei propri editori il catalogo prodotti con tutte le referenze offerte da AmicaFarmacia ed eFarma, per coinvolgere nel modo più efficiente tutti i publisher attivi nel suo network in ambito comparazione prezzi e vetrine prodotto. Inoltre, per incrementare lo scontrino medio e ridurre il bounce rate, sono state attivate soluzione di conversion booster. zanox ha attivato anche campagne a performance di keyword advertising sui principali motori di ricerca, gestite direttamente da top publisher codici sconto, che hanno creato un set di keyword specifiche per i clienti, 87 l’associazione iab italia PROTAGONISTA DELL’INNOVAZIONE Contribuire in maniera sempre più significativa alla diffusione della cultura digitale e di internet e promuovere l’intera industry, oltre a diffondere la conoscenza delle potenzialità IAB Italia è l’Associazione italiana che principali operatori italiani e internarappresenta gli operatori del mercato zionali attivi in Italia nel mercato della della comunicazione digitale interatcomunicazione interattiva ed è aperta tiva nel nostro Paese ed è il charter all’adesione di editori, concessionarie, italiano dell’Interactive Advertising centri media, agenzie creative, web Bureau, la più importante Associazioagency, istituti di ricerca, aziende, ne nel campo della pubblicità digitale società di consulenza e associazioni a livello mondiale. che operano o intendono operare su Contribuire in maniera significativa internet con professionalità e consaalla diffusione della cultura digitale pevolezza. e di internet e promuovere l’intera Nel 2015 la base dei Soci si è arricindustry, oltre a diffondere la chita con l’ingresso di aziende e conoscenza delle potenziastrutture appartenenti sia al lità che l’online offre al mondo degli investitori sia L’impegno Sistema Paese a tutti i alla industry digitale. di IAB Italia si livelli, rappresentano la concretizza nello mission dell’AssociaCOLLABORAZIONE sviluppo del settore zione. Questo impeCON IAB EUROPE dell’adv interattiva, nella gno si concretizza IAB Italia fa parte misurazione della spesa nello sviluppo e nella del network di IAB pubblicitaria online divulgazione di dati Europe, la federazione e nella definizione e informazioni sul nata per promuovere degli standard di settore dell’advertising e tutelare gli interessi riferimento interattiva, nella misuradei player della comunizione e certificazione degli cazione digitale interattiva investimenti pubblicitari online in Europa, favorendo la cultura oltre che nella definizione e applicadell’advertising online attraverso la zione degli standard di riferimento. divulgazione di dati, regole e best L’attività di IAB Italia si completa practice. La collaborazione attiva e con la formazione continua per gli costante con IAB Europe porta alla operatori, i Comitati Scientifici e la realizzazione di importanti strumenti promozione di momenti di incontro, di analisi e informazione tra cui AdEx confronto e networking tra tutti i proBenchmark, rapporto annuale reatagonisti del mercato. lizzato da IAB Europe sullo stato del mercato europeo dell’advertising in ASSOCIATI termini di investimenti, e Mediascope IAB Italia conta circa 180 Soci, tra i Europe, studio biennale sul consumo 89 associazione e l’evoluzione dei modelli di fruizione dei media online in Europa. IAB Italia è direttamente rappresentata oltre che nel Board, anche nell’Executive Committee di IAB Europe. un punto di riferimento per i Soci e nel corso del 2015, sono stati inaugurati i Tavoli di Programmatic, Native, Mobile, Performanc e Ad-blocking. Ciascun Tavolo è supportato da un Comitato Scientifico composto da Soci specializzati nell’ambito tematico di riferimento. Tra le attività ci sono: interpretare la voce della Industry, sostenere lo sviluppo del comparto, analizzarne l’andamento, stimolare iniziative e confronto costante con l’innovazione e la ricerca. RICERCHE DI MERCATO IAB Italia ha scelto gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano per lavorare congiuntamente alla messa a punto di un sistema di rilevazione quantitativo, periodico e continuativo degli investimenti pubblicitari del mercato italiano in Programmatic adv - Rtb ambito digitale. È volontà del ConIl Programmatic Advertising sta siglio Direttivo in carica fornire conquistando sempre più l’inteagli associati, agli operatori resse degli investitori. Con Nel del settore e al mondo l’obiettivo di comprendere corso del dei media una lettura come stia cambiando il 2015 IAB Italia ha esaustiva del mercato processo di pianificainaugurato 5 Tavoli pubblicitario digitale, zione e di acquisto, a di Lavoro supportati capace di monitorare maggio 2015 IAB Italia i trend quantitativi e ha lanciato una survey da altrettanti Comitati di offrire una lettura sul Programmatic TraScientifici composti qualitativa dell’inding, realizzata in tanda Soci specializzati tero comparto e dei dem con IAB Europe e nell’ambito tematico fenomeni più rilevanti con la collaborazione di di riferimento che ne sostengono la AppNexus e WARC. L’increscita. La collaborazione dagine mira a raccogliere tra IAB Italia e gli Osservatori le opinioni degli stakeholder di Digital Innovation del Politecnico di tutta Europa, tra i quali inserzionisti, agenzie ed editori. Milano prevede che saranno stimati sia i trend degli investimenti pubbliMobile Advertising citari di Internet a livello complessivo Il suo obiettivo principale è approsia il dettaglio dei segmenti di merfondire trend e main topic del mobile cato più rilevanti a livello di formati advertising, analizzando le opportuni(display classico, video, social, clastà legate alle soluzioni tecnologiche e sified, search, email) e di device (pc, agli strumenti di: Proximity; Profiling; smartphone, tablet). Couponing; Native. COMITATI SCIENTIFICI E TAVOLI DI Native Advertising LAVORO Il Native Advertising è uno dei segI principali obiettivi dei Tavoli di Lamenti innovativi della pubblicità onvoro di IAB Italia sono racchiusi nel line, sempre più apprezzato sia dagli saper anticipare le tendenze del meraddetti ai lavori, sia dagli utenti per cato per stimolarne l’evoluzione. Sono 90 il consiglio direttivo la sua capacità di aggiungere valore all’esperienza di navigazione, offrendo in maniera naturale elementi di advertising e di content marketing. La complessità del tema ha spronato IAB Italia a istituire un Tavolo di Lavoro dedicato, aiutando così gli stakeholder a identificare i temi e i trend di maggiore interesse per utilizzare al meglio questo segmento in crescita. Performance Marketing Un Tavolo di Lavoro per affrontare e approfondire i temi lead generation, affiliation, Dem e in generale tutte le attività remunerate in base alle azioni post-click. Il suo compito principale è analizzare lo stato dell’arte e i più rilevanti trend in ambito performance, con l’obiettivo di favorire e sostenere cultura e best practices. Presidente Carlo Noseda Vicepresidente Aldo Agostinelli Tesoriere Paolo Mardegan Consigliere zaverio bettonagli Consigliere Raffaele Cirullo Consigliere Antonella La Carpia Ad-blocking Obiettivo del team di esperti è analizzare e affrontare le cause della preoccupante diffusione di sistemi Ad-blocking definendo, in accordo con i Tavoli di Lavoro internazionali, opportune linee guida finalizzate a evitare l’adozione di formati/modalità di erogazione troppo invasivi da parte di editori e concessionarie, sensibilizzando al contempo gli utenti circa l’importanza della pubblicità, che ripaga i costi di larghissima parte dei contenuti e servizi fruiti gratuitamente sul web. EVENTI Nell’arco dell’anno IAB Italia organizza numerosi eventi attesi da tutto il mercato, che combinano momenti di confronto, dibattito, condivisione e formazione. IAB Forum è il più autorevole appuntamento dell’anno sulla comunicazione digitale e interattiva in Italia, un luogo privilegiato di incontro Consigliere Stefano Portu 91 associazione lo staff e confronto grazie alla presenza di interlocutori di alto profilo e a contenuti in grado di offrire reali spunti di ispirazione ai protagonisti del settore. IAB Mixx, il premio speciale di IAB Italia dedicato a valorizzare le strategie e le campagne di advertising digitale assegnato alla campagna che più si è distinta per i risultati ottenuti. Con gli IAB Seminar verticali e tematici si vogliono invece analizzare e approfondire argomenti specifici, discipline e “best practice” relative a internet e al mondo della comunicazione interattiva. RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI In ambito di Public Affairs, i rapporti e le interazioni con le autorità istituzionali, con le altre associazioni riconosciute del settore, nonché con la Pubblica Amministrazione, rappresentano un importante ambito d’azione per l’Associazione, al fine di individuare congiuntamente gli strumenti idonei e concreti a garantire la tutela degli utenti e permettere la crescita di un settore centrale per la competitività e il rilancio dell’economia del nostro Sistema Paese. In quest’ottica, IAB Italia ha partecipato a tutti i principali tavoli di confronto con le Istituzioni sugli argomenti di interesse del comparto – dalla neutralità della Rete alla proprietà intellettuale fino all’agenda digitale – concentrandosi negli ultimi anni soprattutto sul tema estremamente attuale della privacy online, impegnandosi perché alcuni provvedimenti di respiro europeo fossero recepiti nel nostro Paese in maniera più flessibile rispetto ad altre realtà. IAB ACADEMY, UNA PIATTAFORMA AL SERVIZIO DELLA FORMAZIONE IAB Academy è la piattaforma ideata da IAB Italia per rispondere alle ne92 Daniele Sesini Direttore Generale Licia Guastelluccia Segreteria Soci e Amministrazione Federica Ravasi Project Manager Eventi Chiara Mauri Responsabile Marketing Giusy Zaccone PM Formazione Chiara Cameroni PM Dati & Ricerche di Mercato Daniela Martinelli Sales Manager Eleonora Melzi Event Production Specialist BACK TO SCHOOL SCOPRI IAB ACADEMY, IL DIGITAL A PORTATA DI CLICK IAB Academy è la piattaforma che risponde alle necessità di formazione e aggiornamento degli operatori del digital advertising. Al suo interno una ricca offerta di contenuti educational, percorsi formativi sulle diverse discipline della pubblicità online e approfondimenti specifici legati agli eventi IAB www.iab.it/academy associazione cessità di formazione e aggiornameniscritti all’Associazione. Per i non asto degli operatori del digital adversociati, IAB Italia ha messo a punto un tising. Il nuovo sito dell’Associazione modello in abbonamento, disponibile ospita una sezione dedicata interaa 29,00€ al mese. L’apertura dell’armente alla formazione con una rilechivio ai non iscritti è un ulteriore movante offerta di contenuti educational, dello di diffusione della conoscenza che sono in continuo ampliamento e digitale. arricchimento. Uno strumento ideale che permette di essere sempre agCOLLABORAZIONE CON GLI ATENEI giornati sui trend e sulle best Practice Per contribuire in prima linea allo svidella Industry e un’offerta formativa luppo dei professionisti del futuro, IAB che risponde alle esigenze di costante Italia è, infine, promotrice di attività di aggiornamento degli operatori di formazione, mettendo a disposizione mercato e alla necessità di diffondere degli studenti i migliori contenuti, una cultura digitale in tutte le aziende esperienze e competenze del mondo che vogliono competere sui mercati online. moderni. L’Associazione collabora attivaAccessibile in pochi click, mente con: La IAB Academy è ospitata =Alta Scuola in Media, formazione sulla piattaforma Lens Comunicazione e Spetdegli operatori Academy ed è orgatacolo dell’Università della digital adv è uno nizzata su due livelli: Cattolica del Sacro Percorsi Formativi e Cuore di Milano per il dei fronti caldi per IAB Vertical Courses. Master UniversitaItalia, un impegno che ha I Percorsi Formativi rio di primo livello portato al rinnovamento permettono di apin “Comunicazione, completo dell’offerta profondire in maniera Marketing Digitale e formativa di IAB chiara ed esaustiva i Pubblicità Interattiva”. Academy molteplici aspetti legati = Facoltà di Economia alle varie discipline del della Sapienza, Università digital advertising, alle policy di Roma per il MUMM-Master e agli standard di mercato, ai trend Universitario in Marketing Management. della fruizione online e degli investi=Alma Graduate School di Bologna menti pubblicitari. Ciascun percorso per il Master in Marketing e Comuè sviluppato da IAB in collaborazione nicazione. con uno o più Soci. I Vertical Courses, invece, sono deFORMAZIONE E CERTIFICAZIONE dicati ai temi affrontati nel corso di IAB Certification è infine la nuova eventi organizzati da IAB Italia. La piattaforma di formazione certificata sezione infatti racchiude le presentazioni e i video dei Seminar e degli altri che IAB Italia ha messo a disposizione degli operatori del mercato per approfondimenti organizzati da IAB garantire professionalità e continuo Italia. Un vero e proprio archivio che aggiornamento. Alle certificazioni già consente di analizzare best practice e disponibili legate agli ambiti Sales e presentazioni. L’accesso all’archivio di IAB Academy Adoperation, si aggiunge la IAB Certification Programmatic Specialist. è consultabile gratuitamente dagli 94 BUILD YOUR FUTURE CERTIFICA LA TUA PROFESSIONALITÀ DIVENTA UN PROGRAMMATIC SPECIALIST IAB Italia, in partnership con Lens Academy, presenta il corso per ottenere la certificazione in Programmatic Specialist. Attestato riconosciuto a livello internazionale per aziende e operatori che vogliono qualificare la propria professionalità. Approved by www.iab.it/formazione/iab-certification in collaborazione con Rassegna Stampa quotidiana Gli Associati ricevono ogni mattina nella propria mailbox la rassegna stampa inerente i principali articoli riguardanti il mondo della pubblicità interattiva. IAB Mixx Il Premio di IAB dedicato a valorizzare le strategie e le campagne advertising digitali. Sconto sull’iscrizione dei propri lavori. Tavoli di Lavoro/Comitati Scientifici Possibilità di partecipare attivamente ai Comitati Scientifici che supportano i Tavoli di Lavoro volti a diffondere cultura e bestpractice delle diverse discipline e piattaforme del digital advertising. Occasioni di networking e incontro Meeting/apertivi informali e momenti di confronto vengono organizzati per gli operatori del mercato. Partecipazione a eventi a pagamento patrocinati da IAB Sconto medio del 20% sul costo dell’ingresso o sul pacchetto Espositivo. Rilevazione degli investimenti pubblicitari = A livello italiano: trend degli investimenti pubblicitari di ciascuno dei segmenti di mercato più rilevanti in ambito internet a livello sia di formati sia di device. = A livello europeo: dati AdEx IAB Europe. Partecipazione gratuita agli eventi di The Ruling Companies Associazione non profit che ha l’obiettivo di promuovere una cultura d’impresa seria e adatta ai tempi attraverso incontri in grado di fornire valore aggiunto. I Soci IAB hanno l’opportunità di partecipare gratuitamente a tre incontri a scelta nell’arco dell’anno. Ricerche e white paper Invio di ricerche, analisi e white paper sviluppati a livello internazionale (con la collaborazione di IAB US/ IAB Europe) relativi agli argomenti di maggiore interesse anche per il mercato italiano. Supporto Legale L’avvocato Lapo Curini Galletti offre gratuitamente a ogni Socio assistenza legale, una tantum, in materia di diritto dell’internet e in particolare: contrattualistica, data protection, e-commerce, concorsi e proprietà intellettuale. IAB Academy La piattaforma messa a punto per rispondere alle necessità di formazione e aggiornamento degli operatori del digital advertising. Al suo interno una ricca offerta di contenuti educational gratuiti per i Soci. IAB CERTIFICATION Le tre certificazioni (Programmatic Specialist, Media Sales e Ad Operations) create per offrire ai professionisti del Digital Advertising l’opportunità di approfondire le tematiche del mercato digitale, di ampliare le competenze professionali e di aggiornare le proprie conoscenze attraverso un programma di certificazione creato appositamente per gli esperti del settore. Servizio Head Hunting Michael Page Digital & New Media si rende disponibile a dare un parere rispetto all’inquadramento contrattuale ed economico di un loro candidato, interno o in procinto di essere assunto. La consulenza sarà gratuita per la prima richiesta. Settimana in Parlamento IAB Italia, in collaborazione con FB&Associati, segue con attenzione i lavori che si svolgono in Parlamento riguardanti la digital industry. Ogni venerdì agli Associati vengono inviati i relativi aggiornamenti. Master IAB Possibilità di usufruire in via prioritaria di eventuali stagisti e partecipare alle docenze dei Master organizzati con l’Università Cattolica, La Sapienza, ALMA e IULM. Sito iab.it I Soci hanno un’area riservata con la possibilità di personalizzare la propria presenza ed editare il profilo della società di appartenenza. IAB Forum e IAB Events Periodo di prelazione per le aree espositive rispetto alle aziende non associate. Sconti sul listino per l’acquisto di stand e workshop. IAB Seminar (eventi annuali verticali su tematiche specifiche) Sconto per la sponsorizzazione dell’evento rispetto ad aziende non associate. Pamphlet Possibilità di presentare proprie case history per le pagine della pubblicazione ufficiale di IAB Italia che viene distribuita agli eventi e disponibile sul sito www.iab.it. 96 GLOSSARIO* * Tratto da “Digital advertising 3.0 - Il futuro della pubblicità digitale” (di Paolo Mardegan, Giuseppe Riva, Sofia Scatena - Maggioli Editore - 2016) Ad impression Si ha un’impression ogni volta che un consumatore visualizza cioè è esposto a una pubblicità sotto qualsiasi forma (una pagina web o mobile, un video clip o altri media correlati). Affiliate Marketing Un accordo di marketing tra due siti, in cui uno (l’affiliato) si impegna a includere contenuti che indirizzino gli utenti verso l’altro. Il sito affiliato può ricevere in cambio una percentuale sulle vendite di prodotti, un’attività di marketing analoga da parte dell’altro sito o altre forme di compensazione. B2B (Business to Business) Per B2B si intende un sito/ servizio che punta a fornire prodotti o servizi per realtà commerciali e aziendali, non per il consumatore finale. B2C (Business to Consumer) Per B2C si intende una forma di marketing che si rivolge all’utente finale. Banner È la più nota forma di spazio pubblicitario inserito in una pagina web sotto forma di immagine o file multimediale, dall’aspetto spesso appariscente e colorato. Le dimensioni utilizzate sono variabili e basate sugli standard codificati dallo IAB. Il banner riporta, in genere, nome, logo o immagine dell’azienda inserzionista o di un suo prodotto: cliccando sul banner l’utente arriva sul sito pubblicizzato. Obiettivo del banner è di generare visite (click through) ma può anche risultare utile in termini di brand awareness sul marchio.Anche sul telefonino possiamo trovare dei banner. Hanno dimensioni ridotte e compaiono in testa o a piè di pagina di un’app o una pagina mobile. FORMATI WEB (vedi Standard IAB) Banner da 234x60 o 468x60 e bottoni da 120x60 o 120x90. Il peso massimo è rispettivamente di 12kb e 15kb per i banner, e per tutti i bottoni 10kb. FORMATI MOBILE (Smartphone Static Banner da 300x50, Feature Phone Small banner da 120x20). Bid Letteralmente, offerta d’asta. Nei motori di ricerca a pagamento (Google e Yahoo), è la cifra che si è disposti a pagare per potere avere un determinato posizionamento per una specifica parola chiave. Più alto è il mio bid, più in alto l’annuncio sarà posizionato. Call to action (CTA) Affermazione, invito o istruzione tipicamente promossa a mezzo stampa, web, tv, radio o inserita all’interno di banner che spiega a un utente mobile o internet come rispondere a una promozione particolare. Tipicamente è seguita da una nota che riporta regolamento, costi e modalità di utilizzo. promozionale che il consumatore interessato può compilare per ricevere informazioni, per fare un ordine o per chiedere in prova il prodotto. Lo stesso termine designa anche il buono sconto. CPC - Cost per click Il costo per l’inserzionista di ogni singolo click sul banner, sul bottone, o sul link che richiede il collegamento alla pagina Web dell’inserzionista. CPM - Cost per Thousand Costo per migliaia di impression. Metrica usata per la tariffazione dei banner pubblicitari. I siti che vendono pubblicità garantiscono al cliente un certo numero di impression (cioè il numero di volte che il banner viene proposto e presumibilmente visto dagli utenti) e poi stabilisce il costo basandosi su questa garanzia, moltiplicata per il CPM. CPV – Cost per Viewing Il costo per l’inserzionista di ogni visualizzazione di un contenuto pubblicitario completata da un utente. Customer base Gruppo di utenti che acquista ripetutamente i beni o i servizi di un’azienda. Click through Rapporto tra click ed impression. Ad esempio: se l’annuncio viene visualizzato 100 volte e l’utente clicca 1 volta, il click through rate, cioè il rapporto totale, è dell’1%. Database Archivio elettronico strutturato in cui sono raccolte e organizzate le informazioni, consultabili o modificabili in base alle proprie esigenze. Coupon Tagliando o cedola di un annuncio Double Opt-in Il modello double opt-in, detto an- 97 che “confirmed opt-in” garantisce un livello di sicurezza maggiore, richiedendo non solo l’iscrizione, ma anche la conferma a tale iscrizione tramite una successiva email di comunicazione. Questo significa che solo il reale proprietario dell’indirizzo email che viene iscritto alla lista potrà confermare l’iscrizione. Form Modulo da compilare online che viene inviato al server. I form sono per gli editori una utilissima fonte di informazioni sull’utenza. GAID e IDFA Stanno rispettivamente per Google Advertising ID e per ID For Advertiser. Sono entrambi ID forniti dai principali sistemi operativi (rispettivamente Android e iOS) a scopo di advertising. Hanno sostituito ID connessi con il device come l’UDID o il MAC Address in cui sussisteva un problema di privacy perché legavano indissolubilmente, in maniera univoca, abitudini di navigazione con un device. Impression Rappresenta il numero di volte che una pagina web o un banner viene scaricata sul computer dell’utente. È utilizzato come parametro base per la pianificazione di una campagna banner, che quindi viene pagata in base al numero di volte che un banner è stato mostrato all’utente su uno o più siti web. Landing page Pagina di arrivo - la pagina specifica che un utente raggiunge dopo avere cliccato un link da un motore di ricerca o un banner pubblicitario. È la pagina dove un utente viene indirizzato quando clicca su un link attivo inserito in un banner o in una pagina pubblicitaria. Loyalty Termine inglese che indica la fedeltà dei propri clienti. Da questo termi- ne derivano brand loyalty (ovvero la fedeltà alla marca) o store loyalty (fedeltà ai punti vendita). È un concetto molto importante nel mondo Internet a causa dell’elevata volatilità degli utenti attratti da un’offerta sempre più alta di siti e servizi. Opt-in - email Email pubblicitaria o informativa mandata a una lista di utenti che hanno acconsentito a ricevere messaggi pubblicitari in target ai loro interessi. Si dice appunto che un utente è opted-in quando ha dato la sua autorizzazione all’invio di messaggi. Opt-out Possibilità presente all’interno di una newsletter di cancellarsi dalla registrazione e quindi di non riceverla più. Se l’utente è stato abbonato a sua insaputa senza aver fornito un consenso esplicito– e accade – in base alle regole della Netiquette è considerato spamming. Ottimizzazione È il processo di modifica/raffinamento di una campagna pubblicitaria affinché questa produca risultati più efficenti per l’investitore, aumentando il click-through e il conversion rate. Pay per click È una delle modalità di vendita della pubblicità su Internet. L’inserzionista paga una tariffa unitaria per click through. Il costo è molto variabile, poiché dipende da molti fattori. Pay per Lead Modalità di vendita dell’adv online. L’inserzionista paga un costo unitario per ogni contatto diretto con un visitatore che clicca sul banner e arrivando nella pagina bersaglio rilascia informazioni all’inserzionista (ad esempio riempiendo un form). Pay per Sale Modalità di vendita della pubblicità 98 online molto diffusa nei programmi di affiliazione come Amazon.com o i negozi su Ebay. L’inserzionista paga una tariffa unitaria al proprietario del sito per ogni vendita generata online. Pay per View Modalità di vendita dell’adv online più diffusa. L’inserzionista paga una tariffa unitaria per ogni visualizzazione del banner. Di solito si paga a CPM (vedi CPM). Permission marketing Il permission marketing è definito dal suo ideatore, Seth Godin, una strategia di marketing che ha l’obiettivo di ottenere dal consumatore il permesso di comunicare con lui. Programmatic Buying La negoziazione tra advertiser e publisher per l’acquisto/vendita di digital advertising display attraverso piattaforme automatizzate. Ve ne sono quattro tipi: Automated Guaranteed, Automated Fixed Rate, Invitation Only e Open Auction. Reach Percentuale di esposizione dell’audience al messaggio pubblicitario per un determinato lasso di tempo. Return on Advertising Spending (ROAS) Equivale al rapporto tra il costo pubblicitario e il fatturato generato da quel costo inteso come canale attraverso cui si è acquisito il fatturato. Standard IAB È l’insieme i parametri definiti per i formati pubblicitari online - display, video e mobile - riconosciuti dall’Internet Advertising Bureau (Per maggiori informazioni: http://www. iab.it/wp-content/uploads/2015/09/ Principali-formati-pubblicitari-utilizzati.pdf).