ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. 30/21 DEL…16/6/2015………….. Programma P- 3. 1 : Identificazione precoce dei soggetti a rischio di disagio mentale e presa in carico sistemica Descrizione del programma L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la salute mentale “ uno stato di benessere in cui l’individuo realizza le proprie capacità, riesce a fare fronte alle normali tensioni della vita ed è in grado di dare un contributo alla comunità in cui vive” specificando inoltre che “la promozione della salute mentale intende promuovere una nozione positiva di salute mentale aumentando il benessere psicologico delle persone, la competenza, e la resilienza, progettando forme di supporto alle condizioni di vita, mentre la prevenzione dei disturbi mentali ha come obiettivo l’attenuazione dei sintomi e la riduzione delle malattie. I bambini e gli adolescenti che godono di una buona salute mentale sono in grado di sviluppare e mantenere la funzionalità e il benessere psico-sociale ottimali. Hanno un senso di identità e consapevolezza di sé, costruiscono solide relazioni con i familiari e i loro coetanei, sono in grado di essere produttivi e di apprendere, accolgono le sfide dell’ambiente che li circonda e sfruttano le risorse culturali per una buona crescita. Il benessere mentale dei bambini e degli adolescenti è fondamentale anche ai fini della partecipazione attiva a livello socio-economico (Child and Adolescent Mental Health Policies and Plans - Organizzazione Mondiale della Sanità 2005). Il numero di adolescenti in condizioni di disagio psicologico, che potenzialmente può sfociare in disturbo vero e proprio, è pari al 7-8% della popolazione giovanile. Inoltre, fino al 50% delle patologie psichiatriche dell’adulto iniziano prima dei 14 anni d’età. La prevalenza dei disturbi mentali in età adulta è del 15-30%, quella dei disturbi mentali gravi, che si accompagnano a disabilità, è del 5-7%. I disturbi per i quali è stato individuato un percorso specifico di cura in applicazione del PANSM hanno una prevalenza pari a: - 0.5% per il disturbo schizofrenico, - 1-5% per il disturbo bipolare dell’umore, - 17% (lifetime) per il disturbo depressivo, - 13% per i disturbi di personalità (3% considerando solo quelli gravi). Per quanto riguarda i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) (comprendenti Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo da Alimentazione Incontrollata e DCA sottosoglia), i dati epidemiologici di prevalenza sono meno solidi, la prevalenza in Italia si attesterebbe intorno al 3.3% per età ≥ 18 anni (Preti et al., 2009). La tutela della salute in ambito materno infantile costituisce un impegno di valenza strategica che travalica lo specifico dei sistemi sanitari per includere ulteriori agenzie ed istituzioni (in particolare educative e sociali) i quali interventi opportunamente coordinati ed integrati costituiscono il background di riferimento per gli interventi di promozione della salute, di cura e riabilitazione (Progetto Obiettivo Materno Infantile 2000). Nel suddetto contesto è di primaria importanza la precoce individuazione delle condizioni psichiche e/o psicopatologiche in cui è necessario l’intervento specialistico, certamente in capo al Servizio Sanitario. E’ consapevolezza ormai comune che i Sistemi Sanitari non possano da soli farsi carico del benessere psichico e dell’insieme dei problemi presentati dalla popolazione di riferimento. E’, pertanto, urgente l’identificazione precoce di quelle condizioni psichiche e/o psicopatologiche in cui è necessario l’intervento specialistico, sia per quanto riguarda i percorsi che riguardano i Consultori Familiari, sia per quanto riguarda le Unità Operative di Neuropsichiatria dell'Infanzia e della Adolescenza (UONPIA). L’organizzazione regionale dei servizi per la salute mentale consta di sei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze (DSMD) e due Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), allocati nelle otto ASL della Sardegna. Partecipano inoltre alla tutela della salute mentale le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza (UONPIA), collocate nei 22 Distretti Socio Sanitari nei quali si articola l’assistenza territoriale delle ASL. Le UONPIA sono rivolte alla tutela della salute neuropsichica dell’età evolutiva e si occupano della fascia di età da 0 -18 anni Nonostante l’assetto dipartimentale dei servizi per la salute mentale sia oramai consolidato, l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza degli interventi in capo ai DSM sono condizionati da un insufficiente coordinamento fra i servizi competenti per i diversi bisogni assistenziali. In particolare si rileva come, a fronte di esperienze locali costruite 1 ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. 30/21 DEL…16/6/2015………….. sull’interesse e motivazione di singoli contesti operativi, persista la carenza di un definito continuum assistenziale in grado di assicurare percorsi di cura articolati nei contesti ambulatoriali, domiciliari, in centri diurni/residenziali ed in ospedale, nonché un insufficiente coordinamento/integrazione delle attività dei DSM con le attività dei Servizi Sociali degli Enti locali e degli altri soggetti istituzionali interessati alla tematica. Le UONPIA, a differenza dei DSM, soffrono di una più generale fragilità della rete dei servizi, in termini di organizzazione, integrazione e coordinamento. Il personale è distribuito in maniera disomogenea fra le ASL e i distretti, numericamente e per figura professionale. Si rileva inoltre l’insufficienza del dialogo e coordinamento fra le UONPIA e le altre aree di intervento che si occupano della salute neuropsichica e del benessere in età evolutiva e giovanile in ambito aziendale (consultori familiari, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, reparti ospedalieri) o all’esterno (Enti Locali, scuole, autorità giudiziaria). Il presente programma individua una fascia d’età a rischio e dei settori di psicopatologia che, se individuati e presi in carico precocemente, possono permettere un miglioramento della prognosi di gravi disturbi psicopatologici in termini di riduzione del carico sintomatologico e riduzione della disabilità globale. Molte delle disabilità associate con i disturbi psicotici, infatti, si instaurano in una fase precoce ed il periodo di psicosi non trattato è un fattore di rischio per un esito negativo (Early psychosis 2005). Lo stadio di vita a cui si rivolge il presente programma è l’età preadolescenziale e adolescenziale (dagli 11 ai 18 anni di pertinenza della NPIA, dai 19 e oltre, in età adulta, di pertinenza del CSM), in cui spesso esordiscono gravi patologie quali psicosi, disturbi dell’umore, disturbi del comportamento alimentare. In un’ottica globale si individuano 2 fasi in cui è possibile articolare un intervento volto all’identificazione precoce del disagio psicopatologico dell’adolescente e pre-adolescente: 1 - Fase “comunitaria” - in cui i servizi [in particolare i Consultori Familiari, la NPIA ed il Dipartimento di Salute Mentale (DSM)], ciascuno per la propria competenza ed in armonia tra di loro, dovranno attuare iniziative di sensibilizzazzazione ed informazione rivolte alle agenzie educative e sanitarie preposte alla tutela della salute e del benessere del bambino e dell’adolescente, e in particolare: la scuola, il Servizio Sanitario, i pediatri ed i Medici di Medicina Generale. L’obbiettivo di questa fase è quello di aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei bisogni di salute nonché dei segni e dei sintomi iniziali dei disturbi psichici gravi, oltreché ridurre lo stigma sociale, spesso fattore di ostacolo alla ricerca di aiuto ed intervento e origine delle resistenze dei genitori, rinforzando il fatto che le malattie mentali sono curabili. Questa prima fase, rivolta alla comunità di operatori di questo settore, favorirà il riconoscimento e l’invio ai Servizi di situazioni di alto rischio di sofferenza psicopatologica grazie alla costruzione di un percorso di cura condiviso ed alla creazione di una modalità operativa sinergica tra le diverse figure professionali coinvolte a vario titolo nella tutela e la protezione della salute del bambino e dell’adolescente. 2 – Fase di presa in carico - mirata all’individuazione, all’interno dei servizi della NPIA e dei servizi dei DSM in integrazione tra loro, di un percorso di cura “preferenziale” per adolescenti e pre-adolescenti che presentino un rischio di essere affetti da gravi disturbi psicopatologici, ad andamento sia acuto che cronico recidivante, caratterizzati da altro grado di sofferenza e a rischio di disabilità sociale. In particolare verranno individuati i percorsi dedicati ai soggetti a rischio di: > Disturbi d’ansia con grave compromissione del funzionamento in almeno 2 aree della vita quotidiana. > Disturbi dell’Umore (in particolare depressivo). > Schizofrenia e disturbi psicotici correlati. > Disturbi del Comportamento Alimentare. Particolare attenzione andrà posta alla presenza di rischio di suicidio all'interno delle categorie sopra riportate. La valutazione multidisciplinare permette di intercettare i casi da accogliere in maniera prioritaria con modalità condivise e stabilite da procedure. Verranno sviluppati protocolli di diagnosi precoce e presa in carico integrata Queste due fasi verranno articolate in una azione, denominata “Definizione di interventi informativi e formativi agli operatori sanitari di base e a quelli della scuola e sviluppo di protocolli di presa in carico integrata dei soggetti ad alto rischio di disagio mentale”. 2 ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. 30/21 DEL…16/6/2015………….. Obiettivi generali e indicatori di programma Programma P- 3.1 Identificazione precoce e presa in carico sistemica dei soggetti a rischio di disagio mentale Obiettivi generali Indicatori di programma 3.2 Favorire la salute psichica dei bambini e degli adolescenti e Identificare tempestivamente i soggetti con problemi emozionali e/o comportamentali e di disagio sociale 3.2.1 Proporzione soggetti in età preadolescenziale, adolescenziale e giovanile con sintomi psichiatrici e/o DCA, presi in carico entro 1 anno dall'insorgenza dei sintomi Definizione operativa Numero di incontri tra professionisti sanitari e professionisti della scuola volti a sensibilizzare rispetto al tema dell’espressione del disagio psicosociale Valori di partenza Italia Sardegna Non rilevato Non rilevato Valori attesi 2018 Italia Sardegna 100% 100% Almeno un Almeno un incontro/ann incontro/anno o in ogni regione Quadro delle azioni concorrenti alla realizzazione del Programma P- 3.1 Azioni P- 3.1.1 Definizione di interventi informativi e formativi agli operatori sanitari di base e a quelli della scuola e sviluppo di protocolli di presa in carico integrata dei soggetti ad alto rischio di disagio mentale Obiettivo specifico Favorire il riconoscime nto precoce di situazioni ad alto rischio di sofferenza psicopatolog ica e presa in carico da parte del Servizi Indicatori Definizione di un format regionale per la organizzazione degli incontri informativi tra professionisti sanitari e professionisti della scuola e realizzazione di almeno un incontro in ambito regionale a partire dal 2016 (indicatore sentinella) Proporzione di pediatri e MMG che hanno utilizzato le schede per la segnalazione per gli invii alle NPIA (indicatore sentinella) Fonte di verifica Documen tazione comprov ante l’adozion e del format regionale e registri ASL di raccolta firme di partecipa -zione alle iniziativa informati ve Documen tazione delle Unità Operativ a di NPIA, del distretto cui afferisco no i pediatri e Formula di calcolo Valore Baseline NA 0 Numerat ore: numero di pediatri MMG del distretto che hanno utilizzato le schede per la 0% Valori attesi 2015 0% 2016 2017 2018 Ev +1 inco ntro 1 inco ntro 1 incontro 10% 30% 60% 3 ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. MMG comprov ante l’utilizzo delle schede Stesura di almeno un protocollo regionale di presa in carico integrata Evidenza documen tata della adozione del protocoll o regionale segnalazi one Denomin atore: totale dei pediatri – MMG del distretto che hanno effettuato invii alle NPIA NA 0 30/21 DEL…16/6/2015………….. ev Pianificazione delle azioni: Azione P -3.1.1 Azione P - 3.1.1 Descrizione Definizione di interventi informativi e formativi agli operatori sanitari di base e a quelli della scuola e sviluppo di protocolli di presa in carico integrata dei soggetti a alto rischio di disagio mentale L’obbiettivo di tale percorso è quello di aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei bisogni di salute nonché dei segni e sintomi iniziali dei disturbi psichici gravi oltreché ridurre lo stigma sociale (che spesso è un fattore di ostacolo alla ricerca di aiuto e intervento ed è alla base delle resistenze dei genitori), rinforzando il fatto che le malattie mentali sono curabili. Ciò al fine di favorire il riconoscimento e l’invio ai Servizi di situazioni di alto rischio di sofferenza psicopatologica. Costruire in modo cooperativo un percorso di cura crea le condizioni per una modalità operativa sinergica tra le diverse figure professionali coinvolte a vario titolo nella tutela e la protezione della salute del bambino e dell’adolescente. Si ritiene opportuno un percorso duale: uno rivolto alle scuole, con la strutturazione di almeno un incontro all'anno eventualmente diretto ai dirigenti scolastici, che intende promuovere una nozione positiva di salute mentale aumentando il benessere psicologico delle persone, la competenza, e la resilienza, progettando forme di supporto alle condizioni di vita; in questo ambito verrà anche attivata l’attenzione degli operatori di comunità (insegnanti) rispetto a “comportamenti” a rischio di disagio o sofferenza mentale (non sintomi), cercando di indirizzare le scuole verso una condivisione dei problemi e delle preoccupazioni con i genitori, al fine di attivare percorsi di supervisione e comprensione anche nell’ambito del Sistema Sanitario, in particolare i Consultori Familiari, PLS e MMG. Il secondo percorso sarà rivolto ai clinici (PLS e MMG) per aumentare la capacità di discriminazione di condizioni a reale rischio psicopatologico, che necessitano di una valutazione specialistica. La presente azione oltre alle attività di sensibilizzazione per l’identificazione precoce prevede la definizione di protocolli di presa in carico all’interno dei servizi della Neuropsichiatria Infantile, con percorsi di cura “preferenziale” per adolescenti che presentino un rischio di essere affetti da gravi disturbi psicopatologici. In particolare verranno individuati i percorsi dedicati ai soggetti a rischio di: 4 ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. Gruppo beneficiario prioritario Setting identificato per l’azione Gruppi di interesse Prove di efficacia Trasversalità (intersettoriale, multisettoriale) per l’azione Attività principali P -3.1.1.1 Elaborazione di un percorso evidencebased di formazione e informazione destinato agli operatori sanitari di base e a quelli della scuola. P -3.1.1.2 Attivazione dei percorsi formativi rivolti agli operatori sanitari P -3.1.1.3 Elaborazione schede di invio accoglienza per PLS e MMG P -3.1.1.4 Definizione e sviluppo di protocolli di presa in 30/21 DEL…16/6/2015………….. Disturbi d’ansia con grave compromissione del funzionamento in almeno 2 aree della vita quotidiana. Disturbi dell’Umore (in particolare depressivo). Schizofrenia e disturbi psicotici correlati. Disturbi del Comportamento Alimentare. Minori a rischio di patologia psichiatrica Distretto Sociosanitario , NPIA, CSM e Consultori Familiari. La scuola, che rappresenta il luogo privilegiato di osservazione del disagio dei bambini e degli adolescenti e quindi il tramite per una rilevazione precoce. Risulta pertanto fondamentale l’acquisizione di competenze specifiche da parte degli insegnanti Il Servizio Sanitario. Pediatri e i Medici di Medicina Generale possono giocare un ruolo essenziale nell'identificare e inviare nei servizi adolescenti, in presenza di sintomi sentinella per disturbi psichici gravi (EPI Program 2011) Pediatri di libera scelta, MMG e Dirigenti e Referenti alla salute scolastici Il lavoro viene rivolto agli operatori della comunità (in particolare scuole medie e superiori) ed è volto a favorire stati di benessere psichico e il riconoscimento precoce delle patologie psichiche gravi, con conseguenti vantaggi in termini di prognosi: infatti nella fase non presa in cura della patologia si manifestano le più gravi disabilità e perdite del funzionamento (Early Psychosis 2005). Pediatri e i Medici di Medicina Generale possono giocare un ruolo essenziale nell'identificare e inviare nei servizi adolescenti, in presenza di sintomi sentinella per disturbi psichici gravi (EPI Program 2011). Coinvolgimento di Unità Operative di NPIA, Scuole, Pediatri, Centri di Salute Mentale, Consultori Familiari e Distretto Sociosanitario Il Gruppo di programmazione lavorerà, in raccordo con i servizi territoriali, alla costruzione di un format per percorsi formativi orientati verso la promozione di una nozione positiva di salute mentale, con rinforzo e riconoscimento di fattori protettivi, quali la resilienza, inquadrabili come prevenzione primaria (attivati preferenzialmente dai Consultori) e verso azioni di prevenzione secondaria (svolti prevalentemente dalle UONPIA) rivolti a indirizzare l’attenzione degli insegnanti nel riconoscimento di “comportamenti” a rischio di disagio o sofferenza mentale. Il predetto format dovrà essere disponibile entro il 1° semestre del 2016. Si prevede di attivare almeno un percorso all’anno in coordinamento tra i Distretti, Consultori e UONPIA. I percorsi formativi, almeno uno all'anno per ASL, saranno attivati dagli operatori delle UONPIA, guidati dai responsabili di ogni singola Unità Operativa di NPIA in collaborazione con i Consultori Familiari. Il gruppo di programmazione mantiene un ruolo di monitoraggio. Questa fase prevede la strutturazione di invio ai Servizi ,da parte dei pediatri e MMG, attraverso l’utilizzo di una scheda volta alla individuazione di cluster sintomatologici specifici. La condivisione di tale pratica professionale consentirà una maggiore attenzione all’integrazione tra diversi ruoli e competenze professionali, oltreché un triage che permetterà ai Servizi di essere maggiormente tutelati nell’assegnazione di priorità alle problematiche più rilevanti, con modalità uniforme ed appropriata delle risorse disponibili. Il gruppo di programmazione elaborerà le schede di invio, distinte ad uso dei pediatri di base e MMG quale strumento informativo per le UONPIA diretto a facilitare l’eventuale presa in carico. Il gruppo di programmazione mantiene un ruolo di monitoraggio. Il Gruppo di programmazione provvederà alla rilevazione dei protocolli già attivi sul territorio della Regione Sardegna, alla loro analisi e integrazione. Questa fase coinvolgerà i Consultori Familiari, le Unità Operative di NPIA, e la sezione per adulti dei Dipartimenti di 5 ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. carico integrata dei soggetti a alto rischio di disagio mentale Rischi e management dei rischi Sostenibilità 30/21 DEL…16/6/2015………….. Salute Mentale. Successivamente si andrà ad una condivisione di un protocollo regionale di presa in carico integrata con il territorio. l Gruppo di programmazione monitorerà le fasi di diffusione del Protocollo regionale. 1) Difficoltà nel raggiungere tutti i pediatri e tutte le scuole. L'azione sarà accompagnata da riunioni formative/informative previste nello stesso progetto. 2) Rischio di una “ipersegnalazione” se il percorso informativo non sarà svolto adeguatamente. Si adotterà il criterio di due osservatori indipendenti (scuola e famiglia, famiglia e medico pediatra, figura educativa di un centro sportivo e famiglia) che rilevino un chiaro discostarsi del funzionamento o del comportamento del minore dalla “normalità” che si può evincere dalla media dei comportamenti e dei funzionamenti dei coetanei. 3) Rischio di non adesione da parte dei Pediatri e dei MMG se non sarà loro garantita la sostituzione nelle giornate di formazione. 4) Rischio di “paralisi” delle NPIA: molte NPIA sono sotto organico rispetto a quanto previsto dalle linee guida nazionali. L'indicazione di priorità appare ragionevole laddove si tratta di prevenire disturbi mentali gravi e invalidanti. Tuttavia, se si considera che altri disturbi gravi e invalidanti (autismo, ritardo mentale, ADHD), non sono inclusi nel presente programma di prevenzione, il rischio della lista d'attesa permane comunque, con il conseguente tardivo intervento diagnostico e di presa in carico. La scelta più opportuna, se sostenibile economicamente e organizzativamente, sarebbe quella di agire su entrambi i fattori limitanti la presa in carico precoce prevedendo sia l'assegnazione di una priorità nell'accettazione dei casi segnalati ai sensi del progetto, sia un incremento delle risorse umane finalizzate alla realizzazione del progetto stesso. Le Unità Operative di NPIA hanno liste d'attesa che vanno, in alcune ASL, oltre i 12 mesi; pertanto la realizzazione del progetto è legata alla possibilità di: a) assegnare priorità ai casi segnalati ai sensi del progetto; b) incrementare le risorse umane. Cronoprogramma azione P - 3.1.1 Attività principali Responsabile 2015 III IV 2016 I II III 2017 IV I II III 2018 IV I II III IV P - 3.1.1.1 Gruppo di Elaborazione di un percorso evidence- programmazione/ based di formazione e informazione regione destinato agli operatori sanitari di base e a quelli della scuola. P -3.1.1.2 Attivazione dei percorsi formativi rivolti agli operatori sanitari ASL/ UONPIA, Consultori e Distretti Territoriali P -3.1.1.3 Elaborazione schede di invio accoglienza per PLS e MMG Gruppo di Programmazione / regione P -3.1.1.4 Definizione e sviluppo di protocolli di presa in carico integrata dei soggetti a alto rischio di disagio mentale Gruppo di programmazione/ regione /ASL 6