Comunicato n° 245 del 23 ottobre 2002 Ministero della Salute UFFICIO STAMPA Salute mentale, lettera del Ministro Sirchia agli assessori Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha inviato una lettera agli assessori alla Sanità per informarli delle conclusioni a cui è giunto il Comitato ristretto dell’Osservatorio nazionale per la tutela della salute mentale, riunito ieri in assemblea straordinaria presieduta dal Ministro e dal Sottosegretario Antonio Guidi. Nel documento si ribadisce, innanzitutto, che la struttura organizzativa che meglio può far fronte ai problemi del disagio mentale resta il Dipartimento di salute mentale, sia per l’urgenza sia per l’assistenza domiciliare e residenziale. L’Osservatorio rileva però che non tutte le aree del Paese hanno attivato compiutamente il Dipartimento e sottolinea la necessità di sistematiche verifiche sulle strutture che lo compongono in modo da correggere carenze e portare a regime il sistema. Gli esperti, inoltre, indicano come indispensabili nuove forme di assistenza e prevenzione. In primo luogo, il Dipartimento deve essere dotato di Servizi di prossimità, cioè una struttura, come un call center o uno sportello, gestita soprattutto da Associazioni di familiari di pazienti e sostenuta economicamente dalle istituzioni, che possa raccogliere precocemente le problematiche del territorio e trasferirle al Dipartimento, ovviando così alla difficoltà di alcuni familiari o pazienti a dichiarare esplicitamente il loro disagio ma anche contribuendo al monitoraggio dell’aderenza dei pazienti al trattamento terapeutico, che spesso presenta seri problemi. Il Ministero della Salute è disponibile al finanziamento di sperimentazioni gestionali su questi servizi. Altro punto segnalato come indispensabile è l’attivazione sistematica di test di screening in età evolutiva, secondo protocolli già disponibili, che hanno dimostrato di poter evidenziare precocemente i comportamenti che successivamente evolvono verso malattie mentali e che possono essere curati in modo relativamente semplice, evitando danni peggiori. Tra l’altro, l’Osservatorio ricorda che in caso di comportamenti pericolosi per sé e per gli altri è importante che il paziente venga portato al Pronto soccorso psichiatrico e, solo successivamente, venga attivato il Tso. Si sottolinea inoltre l’importanza della disponibilità di strutture di riabilitazione e della possibilità di inserimento in ambiti di lavoro protetto nei casi più complessi. Infine, gli esperti considerano molto pericoloso che i mezzi di comunicazione di massa continuino ad associare la malattia mentale alla violenza e sollecitano il Ministero a intraprendere contatti con i mass media perché accanto alla notizia di episodi gravi possano essere segnalate le opportunità per chi vive il disagio mentale di rivolgersi a strutture ben identificate del Dipartimento o ai Servizi di prossimità.