Pietro Pellegrini, responsabile del Centro di salute mentale di

Conferenza Regionale Salute
Mentale
Bologna 29-30 ottobre 2007
Pietro Pellegrini
La partecipazione
• La presenza di rappresentanti di utenti è
stata la grande novità della conferenza
• Essa è ancora limitata ad alcune realtà e
l’esperienza è in corso da non molto
tempo
• La presenza di associazioni di familiari è
da alcuni anni diffusa in tutto il territorio
regionale.
Salute mentale e famiglie
• Una relazione complessa che si articola in
diversi livelli
• Legislativo
• Politico
• Organizzativo- gestionale
• Clinico
• Psico -sociale
Aspetti legislativi
• Punto importante: principi e valori della
legge 180 sono sostanzialmente condivisi
• Punti critici:la non adesione ai trattamenti,
revolving door, casi multiproblematici,
convivenze “forzate”, le situazioni
“abbandoniche”
• Gli OPG e la salute mentale nelle carceri
• Modifica della legge sulle dipendenze?
Aspetti politici
• La richiesta delle famiglie di partecipare
alla politica socio sanitaria ai diversi livelli
• Sforzo per garantire risorse
• Lotta allo stigma
• Lotta per l’integrazione sociale
• Rischio di politiche solo “settoriali”
Aspetti organizzativo-gestionali
• Divario fra potenziale domanda e offerta
reale
• Divario fra aspettative e risposte
• Messaggi troppo ottimistici
• Attese irrealistiche dei familiari
• Rischio di scarso ascolto del punto di vista
degli utenti
Aspetti clinici
• Problemi rilevati dai familairi
• Emergenza – Urgenza
• Ruolo del Medico di Medicina Generale
• Accesso ai CSM
• Collaborazione dei familairi alla cura
(scarsa codificazione ecc.)
Aspetti clinici (I)
• Costruzione di autonomie
• Accesso alla rete residenziale
• Le funzioni di sostegno (amministrazione
di sostegno ecc.)
• Il futuro (Dopo di noi”)
Aspetti psico-sociali
• In 30 anni le famiglie sono cambiate:
solitudine, invecchiamento, povertà della
rete informale ecc.
• I care giver sono spesso le donne
• Stigma della famiglia
• Difficoltà psicologiche: accettare la
frustrazione delle aspettative (personali e
dei congiunti) , vivere in tensione, il futuro
Aspetti psico-sociali (II)
•
•
•
•
•
•
•
Tanto tempo insieme
I fine settimane e le festività
Il lavoro del paziente e del care giver
La casa
Difficoltà economiche (vivere con pensioni
minime ecc.)
Le insicurezze, le malattie del familiare
L’accoglienza e la risposta dei servizi sociali e del
contesto
Alcune specificità
• I familiari di utenti:
• con schizofrenia
• affetti da autismo
• con disturbi da dipendenza, problemi
comportamentali e legali
• Per i minori: passaggio alla maggiore età
Alcune specificità (II)
• Le disabiltà psichiche acquisite (post
traumi ecc.)
• L salute mentale degli anziani e i problemi
dei familiari
• La salute mentale nelle Case protette
Alcune considerazioni (I)
• E’ necessaria e possibile una politica di alleanza
•
•
•
fondata su valori condivisi
Definire le forme di partecipazione ai diversi
livelli
Comprendere che essere portatori di interessi
specifici non dà titolo per escludere altri
interlocutori e rappresentanti
La relazione di cura rimane centrale (e
l’operatore ha bisogno di rispetto e sostegni)
Alcune considerazioni (II)
• Tenere sempre conto del punto di vista
della persona che soffre
• Evitare la deriva della psichiatria difensiva
• Condividere problemi, modalità per
affrontarli tramite una relazione
contrattuale che preveda rischi e benefici
• Verifica di processi ed esiti
Alcune proposte
• Un piano per la famiglia in ogni Provincia
che riguardi Enti locali, AUSL, terzo settore
associazioni, sindacati ecc. con impegni
precisi
• Realizzazione di uno studio specifico sulle
famiglie con persone affette da disturbi
mentali gravi e persistenti
Alcune proposte (I)
• Un programma annuale per le famiglie in ogni
•
•
DSMDP
Un piano per l’Emergenza – Urgenza
Sviluppo di forme di collaborazione con le
associazioni: Informazione Accoglienza, Accesso,
Auto mutuo aiuto, co-gestione o gestione di
processi o strutture, ricerca e innovazione.
Monitoraggio regionale delle collaborazioni
Alcune proposte (II)
• Sviluppo della rete informale (es.
portierato, affido eterofamiliare ecc.) .
• Funzioni fiduciarie e di amministrazione di
sostegno
• Sviluppo di iniziative per il “dopo di noi”
tramite Fondazioni, Trustee coordinato
dalla Province
Alcune proposte (III)
• Facilitare l’accesso e la diagnosi precoce
•
•
•
•
•
(Progetto Leggieri ecc.)
Attuare nell’ambito di programmi di presa in cura
azioni esplicite di informazione della famiglia
Informazione e sostegno al momento della
diagnosi
Sportello per le famiglie in ogni DSM
Forme di psicoterapia (psico-ed, familiare ecc.)
Forme di auto mutuo aiuto (tramite associazioni)
Alcune proposte (IV)
• Trovare forme per la composizioni delle
•
•
controversie tramite Organismi specifici in ogni
AUSL
Tenere conto che lo stigma non deve essere
alimentato (anche involontariamente) per non
compromettere l’accessibilità
I pazienti sono cambiati e quindi sono assertivi,
spesso colti, in grado di collaborare. Hanno
bisogno di sensibilità, ascolto e rispetto
Conclusioni
• Come operatori siamo consapevoli di
essere in situazione sempre
potenzialmente conflittuali
• In ogni conflitto è fondamentale tenere
conto di tutti i punti di vista e negoziare
• La salute mentale richiede molti apporti e
per averli bisogna accoglierli
Conclusioni
•La qualità delle relazioni
è un potente fattore di
cura e anche un punto di
eccellenza dei servizi