«Ucraina, un Paese in movimento»

annuncio pubblicitario
Ministero degli Affari Esteri
n.
13
Anno 2° - 25 settembre 2008
E C O N O M I A , N O R M AT I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I TA L I A N E
«Ucraina, un Paese in movimento»
All’interno
IRLANDA
L'economia rallenta,
Dublino preme
l'acceleratore
su hi-tech e servizi
pag 8
SLOVACCHIA
Bratislava dice addio
alla corona
e Fitch innalza il rating
pag 10
SETTORI E AZIENDE
Aviazione
Costruzioni e immobiliare
Distribuzione
Energia
Fertilizzanti
Finanza
Infrastrutture
Risorse idriche
Telecomunicazioni
Turismo
pag 12
PAESI E MERCATI
Antille Olandesi
Belgio
Cina
Marocco
Oman
Serbia
"Arrivato a Kiev nel dicembre dell'anno scorso", racconta Pier Giovanni Donnici, Ambasciatore d'Italia in Ucraina "ho avuto subito
l'impressione di trovarmi ancora una volta in
un Paese in movimento".
In passato Donnici era stato Primo Segretario
Economico/Commerciale a Singapore e Console Generale a Hong Kong, e quindi sa bene
di cosa parla. I dati confermano: con un tasso
di crescita medio annuo superiore al 7% dal
2000, e che anche quest'anno, nonostante il
rallentamento della congiuntura mondiale,
promette di mantenersi attorno al 6%, l'Ucraina continua a posizionarsi nel plotone di punta tra le economie emergenti:
"Credo anche che al termine del mio mandato lascerò un Paese molto trasformato rispetto a quello che ho trovato al mio arrivo", prevede Donnici.
tore dei servizi, specie commercio e finanza,
dove operano parecchie aziende estere. I sovietici avevano localizzato in Ucraina comparti avanzati della loro industria metallurgica,
chimica, meccanica, aerospaziale e anche degli armamenti (con le ricadute in termini di formazione tecnologica che questo comporta). Il
vantaggio comparato originario era la disponibilità delle materie prime minerarie (specie ferro e carbone) essenziali per le attività di trasformazione di base. Con l'integrazione nell'economia mondiale avviata in questo decennio
(marcata dall'entrata nell'OMC lo scorso maggio), queste dotazioni - impianti e materie prime - hanno consentito alle aziende ucraine di
inserirsi competitivamente in filiere ormai
grandemente globalizzate, come, appunto, siderurgia e metallurgia.
segue a pag.2
Quali sono gli aspetti che contraddistinguono in modo particolare l'Ucraina e le
opportunità che offre alle imprese italiane?
Innanzitutto la struttura economica dell'Ucraina è contraddistinta da una matrice produttiva abbastanza diversificata.
Agricoltura e industria sono
attivita' insediate sin dai tempi sovietici, e si sta adesso
sviluppando anche il set-
pag 21
DOSSIER
Grano e acciaio:
L’Ucraina non sente la
recessione
pag 25
Kiev le cupole dorate di Santa Sofia
EUROZONA
Bratislava dice addio alla corona
e Fitch innalza il rating
Il pronunciamento del Consiglio dei ministri
delle Finanze dell'Unione Europea sul tasso di conversione della corona slovacca in
euro si è tradotto in un ulteriore miglioramento del rating creditizio del Paese da parte di Fitch IBCA. A partire dal primo gennaio
2009 la Slovacchia entrerà definitivamente
nell'eurozona con un tasso di conversione
fissato in 30,1260 corone per un euro. Grazie a questa svolta - rileva Fitch IBCA - il
Paese sarà più protetto da eventuali crisi
economiche e finanziarie; l'Agenzia ha quindi deciso di elevare la valutazione del debito a lungo termine in valuta estera da A ad
A+ con prospettiva stabile. Ha altresì elevato la valutazione complessiva del Paese da
AA a AAA.
segue a pag.10
Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l'Ufficio sostegno imprese
della Farnesina (DGCE) - [email protected]
«Ucraina, un Paese in movimento»
continua dalla prima pagina
Al pari di altre repubbliche ex-sovietiche, anche l'Ucraina ha subito il trauma economico immediatamente conseguente al disfacimento del sistema
centralizzato. Dopo il PIL declinante
che aveva segnato gli interi anni '90, il
2000 è stato il punto di svolta. Con
l'accettazione del sistema di mercato,
accompagnata dal consolidamento di
forti gruppi imprenditoriali locali, l'andamento del prodotto si è invertito ed è
stato recuperato alla crescita il capitale tangibile e anche intangibile accumulato con l'industrializzazione del
passato. Quest'ultimo è un fattore da
non tralasciare. Si riflette nella qualità
delle risorse umane disponibili, un elemento considerato anche dalle aziende straniere che investono in Ucraina.
Qui possono trovare personale con
una buona base di formazione tecnica,
spesso con esperienze precedenti,
motivato ad imparare rapidamente e
ad adeguarsi a nuovi processi produttivi. Cio' significa che gli investitori
esteri, una volta impostate le nuove attività, possono ridurre rapidamente
l'impiego in loco di tecnici e managers
espatriati, che comportano costi molto
più elevati dei quadri locali. Questo mi
hanno detto anche dirigenti di aziende
italiane insediate in Ucraina.
Come si posiziona il Paese sui mercati?
È un perimetro interessante: più di 46 milioni di abitanti, reddito disponibile in forte ascesa, modelli di consumo rivolti verso occidente, ma soprattutto, per chi intenda insediarsi, una piattaforma produttiva orientata sia verso la Russia e i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti
(CSI), sia verso l'Unione Europea.
Nei confronti della CSI, l'Ucraina è in una
posizione particolare: non ne è membro a
pieno titolo per propria scelta (non ne ha
ratificato lo Statuto), ma partecipa a parecchie sue iniziative settoriali, ricavandone
anche vantaggi tariffari bilaterali. La passata appartenenza al sistema sovietico ha lasciato a manager e aziende ucraine una
rete di relazioni nelle altre ex-repubbliche,
specie la Russia, che si traduce in flussi
commerciali e in segmenti di cooperazione
industriale, anche nei comparti più avanzati come quello aeronautico. Adesso, però,
l'Ucraina si rivolge verso l'UE, che e' già,
complessivamente, il suo primo partner
commerciale per valore di interscambio.
Kiev è tra i primi beneficiari del Regolamento finanziario UE di assistenza ai
"Paesi Vicini", e la BERS (la Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo) è qui molto attiva nel campo delle infrastrutture e
delle piccole e medie imprese.
UCRAINA
L’INTERVISTA
Ucraina online
Il sito dell'Ambasciata d'Italia a Kiev
http://www.ambkiev.esteri.it riporta informazioni generali sul Paese e una sintesi delle informazioni più recenti sull'economia ucraina
e sui rapporti con l'Italia oltre a tutta la modulistica necessaria alle
pratiche consolari. Per le attività
di cooperazione Italia-Ucraina in
atto si può consultare anche il sito
dell’agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale all’indirizzo
http://www.informest.it/guidepaese/paese.aspx?code=UA
Una scheda Paese e informazioni riassuntive sui principali settori economici, gli appuntamenti fieristici, la legislazione e le istituzioni sono reperibili
sul sito dell'Ice
http://www.ice.it/estero2/kiev/
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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È importante il settore agricolo?
Credo sia una delle più grandi potenzialità di questo Paese. Con la sua dotazione naturale di "terre nere", l'Ucraina è stata il granaio dell'impero zarista,
e poi dell'Unione Sovietica. Anche le
campagne hanno sofferto la depressione degli anni '90, ma la produzione di
cereali si sta ora riavvicinando ai 50 mi-
lioni di tonnellate che venivano raggiunti negli anni '80 nonostante il regime collettivistico. Quest'anno la previsione è di un raccolto di circa 48 milioni di tonnellate, di cui dovrebbero venirne esportati 20 milioni. Considerata
l'arretratezza, organizzativa e tecnologica, del settore, vi sono però ancora
margini di crescita enormi. Ho sentito
esperti parlare di 100 milioni di tonnellate di produzione annua. A questi volumi l'Ucraina diverrebbe un 'market maker', e darebbe un contributo anche al
problema alimentare mondiale. Quali
che siano, a prescindere da queste stime teoriche, le reali possibilità di resa
cerealicola, incrementi sensibili potranno conseguirsi solo con l'apporto di
tecnologia e know how dai Paesi più
avanzati. Molte grandi multinazionali
agroindustriali si sono già insediate in
Ucraina, e puntano sia alla produzione,
sia alla trasformazione. Anche l'Italia
comincia a muoversi sia pure ancora
su scala più ridotta di altri concorrenti. I
nostri punti di forza potrebbero essere le produzioni di qualità, la meccanizzazione, le tecnologie di lavorazione e conservazione dei prodotti. UCRAINA
Il nuovo Accordo che stanno negoziando
l'Unione e l'Ucraina prevede anche un volet di liberalizzazione commerciale, accompagnato dall'impegno di Kiev ad avvicinarsi a regole e pratiche comunitarie in
materia economica ed amministrativa. Oltre ad aggiuntive prospettive commerciali e di insediamento, per gli attori europei potranno perciò aprirsi anche opportunità di consulenza e assistenza
per la convergenza istituzionale del sistema ucraino a quello comunitario. Questo
è molto importante, poiché incentiverà
l'Ucraina a proseguire sul cammino delle
riforme interne necessarie per adeguare il
suo apparato normativo, amministrativo e
giudiziario e l''ambiente economico' alle
aspettative delle aziende europee.
Kiev - una veduta aerea della città
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Qual è il modello imprenditoriale
prevalente?
Sotto la spinta dell'esigenza di apertura internazionale, anche l'imprenditoria
ucraina si sta trasformando.
La fase iniziale dell'affermazione di tipo "oligarchico", per ricorrere ad un
termine ancor d'uso mediatico, rivolta
principalmente al controllo dei cespiti
interni, sta adesso evolvendo, per non
pochi grandi gruppi, verso l'inserimento nel contesto internazionale, e nell'adattamento ai suoi requisiti.
Si tratti di singoli o di gruppi familiari,
questi attori privati si rendono conto che
per consolidarsi, garantirsi ed espandersi
è necessario 'esternalizzare', soprattutto verso occidente, le loro industrie che in
passato gravitavano sull'area sovietica, e
di estendere quindi il loro portafoglio di
prodotti e mercati.
Possono sfruttare ancora per qualche
tempo vantaggi competitivi localizzati
(riserve di materie prime, energia a
prezzi minori di quelli internazionali,
costo del lavoro piu' basso, fattori istituzionali protettivi), ma sono consapevoli che la competitività sul mercato globale e' un processo continuo.
Oltre che di nuovi mercati e di diversificazione di sbocchi, avvertono perciò
il bisogno di tecnologia e sapere gestionale, e perciò anche di partnership straniere.
Il principale è quello dei grandi gruppi
nati dalle privatizzazioni dell'industria sovietica di base e mineraria. Sono quasi
tutti impegnati in un'opera di consolidamento, sia in direzione di una crescente
integrazione verticale delle filiere produttive, sia verso una maggiore diversificazione. Questo processo di crescita è favorito ancora da livelli elevati di redditività, che consentono di finanziare anche
acquisizioni all'estero e nuove attività nel
Paese. Dietro i grandi nomi che occupano la scena mediatica, vi sono almeno
un paio di livelli, meno diversificati, che
si sono inseriti nelle opportunità generate dal motore della grande industria e
della crescita generale. Quel che servirebbe adesso all'Ucraina, per motivi economici, ma anche di riaggregazione sociale dopo lo sbriciolamento del modello
sovietico, è la creazione e il consolidamento di una rete di piccole e medie
imprese, ad esempio nel comparto della
sub-fornitura. Quest'esigenza apre spazi
a molti comparti del sistema Italia. Qualche giorno fa, un esponente politico proveniente dal mondo economico mi parlava del suo progetto di organizzare una
missione dall'Ucraina nel nostro Paese
per conoscere le nostre Pmi e approfondirne l'esperienza, riconoscendole come
modello mondiale per competitività e capacità di internazionalizzazione.
UCRAINA
Rimane una certa diffidenza verso la
classe dirigente economica del Paese?
Ivano-Frankivsk - L’accademia della medicina. Ivano-Frankivsk è una tra le maggiori città ucraine.
Il capoluogo conta ufficialmente 220.000 abitanti, fu costruita nel 1662
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Questi sono i dati sull'integrazione internazionale dell'Ucraina: dal 2000 l'interscambio con l'estero cresce, in media, annualmente di circa il 21% e il movimento avviene in entrambe le direzioni: esportazioni e importazioni. Nel
2007 sono anche affluiti in Ucraina investimenti esteri diretti per 8,3 miliardi
di dollari con un aumento su base annua pari al 39%, e nel primo semestre
di quest'anno sono già arrivati a 6,9 miliardi. Anche il flusso di investimenti
scorre in entrambe le direzioni, spesso
orizzontalmente all'interno di uno stesso settore: Arcelor Mittal investe in
Ucraina e le ucraine IDS e SCM investono in Ungheria, Polonia e anche Italia. La grande imprenditoria ucraina
comprende che per consolidarsi ha bisogno dell'estero, e che l'interdipendenza dei mercati non consente opzioni a
senso unico. L'adesione di maggio all'OMC, pur costando sacrifici a non pochi settori, è stata ratificata rapidamente e quasi all'unanimità dal Parlamento.
Successivi tentativi parlamentari di ritardare di sei mesi alcuni abbattimenti
tariffari, per favorire interessi settoriali,
sono stati vetati dal Presidente. Anche
l'integrazione con l'UE è adesso oggetto di larga condivisione nel Paese.
Resta però un intreccio pericoloso
tra banche e gruppi industriali?
Anche il settore bancario ucraino è oggi più internazionalizzato. Tre delle
quattro maggiori banche ucraine sono
controllate da gruppi stranieri. Uno di
questi è Unicredit. Intesa San Paolo
ha di recente qui acquisito Pravex
Bank, una banca orientata al segmento retail, con migliaia di distributori automatici a disposizione della clientela e
presidi di servizio anche nei supermercati. Questa è un'area operativa qui
cresciuta molto da qualche anno, trascinata dall'aumento dei consumi privati. Sono perciò diversi i casi di gruppi ucraini che cedono loro controllate a
istituti stranieri che fanno banca come
core business. L'efficienza complessiva del settore bancario ucraino (monitorata dal FMI e dalla Banca Mondiale)
non potrà che avvantaggiarsene, e,
normalmente, l'insediamento di banche straniere favorisce anche l'internazionalizzazione di altri settori dell'economia. Quanto ai conglomerati ucraini
che rinunziano al controllo, può darsi
che, con l'espandersi delle attività, abbiano compreso che la complessità del
settore creditizio ormai richiede sofisticate competenze, oppure che abbiano
maturato che legami troppo stretti banca-industria, a lungo andare, nuociono
in entrambi i sensi.
UCRAINA
Non c'è il rischio di una svolta in
senso nazionalistico come già avviene in altri Paesi della CSI?
Lviv - la città è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Non mi sembra. Quest'anno ci siamo
impegnati in un nuovo lavoro di mappatura della nostra presenza economica. Ne emerge un quadro in movimento. Abbiamo censito una lista di 380
aziende italiane attive in Ucraina, di
cui un centinaio con una presenza stabile, anche con insediamenti produttivi. L'interscambio cresce dal 2000 a
tassi annuali medi del 25 %. Ho detto
delle acquisizioni bancarie. Nella fase
iniziale, le aziende sono arrivate secondo un modello pionieristico, isolatamente, contando quasi esclusivamente
su se stesse e guidate da spirito di iniziativa o intuizioni personali. Il che' è,
naturalmente, benissimo, anche perche' così spesso è accaduto anche in
altre parti del mondo, dove poi ci siamo meglio consolidati. Credo che però
adesso si sia giunti alla massa critica
sufficiente per riuscire a "fare sistema"
e ad avere una forza d'impatto collettiva sull'ambiente istituzionale ed economico locale (e qui anche questo serve). Le basi di sostegno del settore
pubblico ci sono: l'Ambasciata ha investito risorse umane nel settore economico/commerciale, l'ICE ha a Kiev un
Ufficio che opera in raccordo con l'Ambasciata, l'Istitituto Italiano di Cultura è
consapevole delle ricadute anche di
promozione economica delle sue attività. Sul versante privato, il forte insediamento delle due piu' grandi banche
italiane completa il quadro per potere
passare ad una presenza italiana piu'
strutturata, e per assicurare più articolata assistenza, sin dalle fasi preliminari, agli operatori che in Italia iniziano
ad interessarsi al mercato ucraino.
Quali sono i settori
su cui conviene puntare ?
Direi, su tutto quello che sappiamo fare
bene, e perciò le filiere tipiche del sistema Italia: comparto moda/persona,
agroalimentare, arredo, materiali ed accessori per l'edilizia incluso il comparto
termoidraulico, impiantistica e meccanica strumentale. Abbiamo anche richieste
nel campo della gestione dei servizi urbani di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Aggiungo, ma le nostre aziende sono già
al corrente, perche' su questo siamo al
lavoro dall'inizio di quest'anno, che nel
2012 è previsto si svolgano in Ucraina (e
congiuntamente in Polonia) i Campionati Europei di Calcio, e che saranno necessari interventi infrastrutturali, e nel
settore alberghiero e della ricezione turistica. Tassi di crescita, disponibilità di risorse umane e materiali, scarto tra reddito attuale e reddito potenziale, trend
della penetrazione italiana in questi anni,
presenza delle multinazionali dei partners/concorrenti europei suggeriscono
che si tratta di un mercato su cui posizionarsi. E' un contesto in cui però ancora
occorre conoscere come lavorare, e in
cui, perciò, il ruolo informativo e di assistenza alle imprese delle strutture pubbliche - Ambasciata e ICE - può fare la
differenza.
UCRAINA
Quindi la presenza italiana
non è irrilevante?
Lviv il Teatro dell’Opera
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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È un tema molto importante. L'Ucraina,
anche per la sua specializzazione produttiva nell'industria di base, è un Paese fortemente energivoro con consumi
per unità di PIL stimati in almeno a 4
volte la media mondiale. Adesso copre
circa la metà del suo fabbisogno energetico con importazioni di idrocarburi
dalla Russia, o tramite la Russia dall'Asia centrale. Il prezzo, sinora inferiore a quello di mercato, dovrà inevitabilmente aumentare, seguendo quelli internazionali. Maggiore indipendenza e
razionalizzazione dei consumi sono
perciò obiettivi necessari. La strategia
per lo sviluppo delle risorse autoctone
è articolata: fonti primarie rinnovabili,
anche col contributo dell'UE, che nel
2007, ha stanziato fondi per 80 milioni
di euro a sostegno della strategia nazionale per il settore energetico; centrali nucleari, in Ucraina esistono 4 impianti con 15 reattori, ma sono bisognosi di potenziamento e adeguamenti tecnici; giacimenti di idrocarburi ucraini, da esplorare e sfruttare; carbone, le
cui riserve sono ancora molto cospicue
e ad alto potere termico. Dal lato dei
consumi, occorrerà invece investire
per migliorare i livelli di efficienza
energetica degli impianti industriali e
delle reti cittadine. Quanto invece alle
condotte di transito del gas russo verso l'Europa, l'UE sta provando ad incentivare l'Ucraina ad ammodernarle,
perché anche quest'infrastruttura sostanzialmente ormai risale al tempo
sovietico.
Vorrei aggiungere che altro motivo di
interesse per le imprese straniere e' la
possibilità di acquisire crediti in Ucraina per le emissioni di CO2 negoziabili
sui mercati in virtù dei meccanismi previsti dal Protocollo di Kyoto. L'Ambasciata, assieme al Ministero degli
Esteri e al Ministero dell'Ambiente, sta
lavorando per esaminare la consistenza e la convenienza di questa ipotesi. UCRAINA
E la filiera dell'energia?
Dossier Ucraina a pagina 25
http://www.ambkiev.esteri.it
Kiev - La parata militare dello scorso 24 agosto in occasione del 17mo anniversario dell’indipendenza
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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L'economia rallenta, Dublino preme
l'acceleratore su hi-tech e servizi
PIL in calo dell'1,5 % nel primo trimestre. Rallentano export
manifatturiero ed edilizia. Segno positivo invece per i servizi in
outsourcing che vengono in prevalenza esportati. L'85% della
crescita irlandese è imputabile a insediamenti hi-tech di aziende
straniere. E il Governo punta a rafforzare questo fronte
In concomitanza con il rallentamento
dell'economia mondiale anche il lungo boom
irlandese è giunto ad un punto di svolta.
Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio di Statistica irlandese (CSO), nel primo trimestre del 2008 il PIL è sceso dell'1,5%, rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre
il PNL (che include anche le rimesse degli
IRLANDA
CONGIUNTURA
espatriati e i redditi da capitale all'estero) è
aumentato dello 0,8%. Il dato complessivo
deriva da tendenze contrastanti.
La spesa in consumi è continuata a crescere (+ 3,5% su base annua nel primo trimestre 2008) ma gli investimenti sono in calo
del 18,6%. Incide su questa voce soprattutto il declino dell'edilizia residenziale. Anche
le esportazioni nette, a prezzi costanti,
sono state inferiori di 34 milioni di euro
rispetto al primo trimestre 2007, mentre
il volume della produzione industriale è
sceso al 5,2%. Le attività nei settori distribuzione, trasporti e comunicazioni
sono invece aumentate dello 0,6% e
quelle nelle altre attività di servizio, incluse informatica e business process
outsourcing, sono cresciute del 4,5%.
Il dollaro debole
non aiuta
Dublino - la statua di Molly Malone, uno dei simboli della città
Nel commentare i dati, l'Associazione industriale irlandese ha definito preoccupante la contrazione
delle esportazioni di beni e di servizi, legata all'andamento del cambio
del dollaro e della sterlina, che mette a rischio la competitività dell'economia che è fortemente dipendente
dall'afflusso di capitali e attività in
outsourcing di multinazionali estere.
L'incidenza di questo fattore è evidente da un confronto tra PIL e PNL:
il primo è circa il 20% più alto del secondo. Le imprese estere hanno infatti contribuito, con una quota
dell'85%, alla crescita delle esportazioni del Paese nell'ultimo decennio, Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Informatica e farmaceutica
sono in prima linea
Nel settore dell'alta tecnologia, nel 2007
i principali investimenti produttivi sono
stati realizzati dalla Merk&Co, KCI, Glaxo Smith Kline e Baxter. Nelle attività
di ricerca e sviluppo si registrano nuove
iniziative di Merril Lynch, Smith and
Nephew, Intel, IBM, Glaxo Smith Kline
e Wyeth Corporation. Negli altri servizi
di Microsoft, Equifax, Fidelity Investments e Blizzard Entertainment. L'elevato ammontare degli investimenti esteri
è legato a diversi fattori, tra i quali una
moderata pressione fiscale (corporation
tax al 12,50%). Ciononostante i ritorni
per l'erario sotto forma di imposta sui
profitti derivanti dagli investimenti esteri
ammontano a 3 miliardi di euro ed equivalgono al 47% del totale della tassazione sui profitti pagata dalle imprese registrate in Irlanda nel 2007. Tra i fattori che
contribuiscono al successo del paese si
aggiungono un'elevata qualità della vita,
un ambiente ricettivo e favorevole agli
affari, l'accesso al mercato unico europeo, sussidi governativi, la disponibilità
di manodopera qualificata di lingua inglese e un basso tasso di corruzione.
Secondo quanto rilevato dall'indice di
percezione della corruzione, l'Irlanda si
classifica al diciassettesimo posto su
180 paesi presi in esame.
IRLANDA
facendo dell'Irlanda uno dei maggiori
esportatori pro-capite del mondo. Hanno
anche svolto un ruolo determinante nella
formazione del capitale fisso nell'economia:
nel 2006 lo stock degli investimenti esteri
diretti (IDE) era pari all'81,6% del PIL.
Secondo gli ultimi dati forniti dall'Agenzia
governativa irlandese per l'attrazione
degli investimenti (IDA), nel 2007 sono
state avviate 114 nuove iniziative, di cui
30 progetti cosiddetti greenfield (nuovi
stabilimenti), 39 progetti di ampliamento
di investimenti già esistenti e 45 nuovi
progetti nel settore della ricerca, sviluppo
e innovazione, questi ultimi realizzati da
aziende che avevano già beneficiato in
passato del supporto di IDA. Complessivamente sono stati investiti 2,3 miliardi di
euro e sono stati generati oltre 9mila
nuovi posti di lavoro, con un salario medio di 44mila euro pro capite.
Non solo Statu Uniti:
anche Dublino guarda a Est
Obiettivo del governo irlandese è di concentrare ulterioremente le attività del
Paese nella cosiddetta knowledge economy, dove il ruolo chiave è svolto dalla
formazione delle risorse umane, a cui
vengono dedicati ingenti stanziamenti
anche da parte dello Stato. I settori a
maggiore potenziale di sviluppo sono individuati nelle attività farmaceutiche, delle biotecnologie, della tecnologia medica,
dei servizi finanziari, dei servizi internazionali, dei media digitali, dell'ingegneria
e delle ICT. Nel 2007, il 33% degli investimenti affluiti è stato effettuato da imprese
non americane e il 64% si è localizzato
fuori Dublino. Il 26% delle imprese si affacciava per la prima volta sul mercato irlandese . Diversamente dalla maggior
parte dei Paesi europei, l'Irlanda ha gran
parte degli investimenti esteri provenienti
dagli Stati Uniti invece che dall'Europa.
Ad oggi 600 imprese estere su 1000 sono statunitensi ed assorbono il 70% della
manodopera impiegata nei progetti finanziati da IDA. Dall'inizio dell'anno sono
stati approvati 22 nuovi investimenti e l'Agenzia, nella sua politica di attrazione, si
appresta ad espandere la rete di uffici all'estero con nuove aperture in Francia,
Cina, India e Stati Uniti.
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Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Bratislava dice addio alla corona
e Fitch innalza il rating
Dal primo gennaio 2009 il Paese entrerà a far parte della zona euro,
guadagnandosi una tripla A. Migliorano anche i conti con l'estero
nonostante la crescita significativa di prezzi e salari
SLOVACCHIA
EUROZONA
continua dalla prima pagina
La promozione operata da Fitch è sata
agevolata anche dal buon andamento
dei conti con l'estero. La bilancia commerciale della Slovacchia ha riportato
nello scorso mese di maggio un saldo
attivo di 4,1 miliardi di corone (136 milioni di euro). Nello stesso periodo dello scorso anno aveva registrato un disavanzo di 3,2 miliardi di corone (oltre
106 milioni di euro). È in atto quindi
una netta inversione di tendenza.
Le esportazioni, pari a oltre 129 miliardi di corone, sono cresciute su base annua del 6,3%. Le importazioni,
che ammontano a 125 miliardi di corone, registrano un aumento dello 0,2%.
Anche il dato relativo ai primi 5 mesi dell'anno riporta un saldo attivo pari ad oltre 2 miliardi di corone. Su base annua il
flusso delle esportazioni ha registrato un
aumento verso Francia (+30%), Repubblica Ceca (+23%) e Germania (12%).
Le esportazioni slovacche verso l'Unione
Europea e l'OCSE sono rispettivamente
aumentate del 13,7 e 13per cento.
Sul versante delle importazioni i maggiori aumenti si sono registrati con la
Russia, principale fornitore di energia
(+66%), seguita da Corea del Sud
(+39%) e Germania (+21per cento).
Le importazioni della Slovacchia dai
Paesi dell'Unione Europea e OCSE sono rispettivamente aumentate del 12,2
e 13,5 per cento. Resta tuttora elevato,
ma non divergente rispetto all'andamento europeo, anche il tasso di inflazione (prezzi al consumo) che in giugno
si è attestato al 4,6% su base annua.
Secondo l'indice armonizzato europeo
il dato equivale al + 4,3%.
Gobcikovo - la chiusa sul Danubio
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
10
Salari industria: + 7,6% annuo
Il salario medio nominale in maggio è
aumentato su base annua, tranne per
le tele comunicazioni dove si è registrato un - 13,7 per cento. Ma va rilevato che in questo settore la paga media,
circa 46.800 corone (1.540 euro) è pari a quasi tre volte la media nazionale.
Nell'industria, dove la retribuzione media è di 20.531 corone (676 euro), la
crescita è stata del 7,6%. Aumenti
maggiori nei servizi postali (+24,5%)
dove però la base di partenza era molto bassa. Ora il salario medio in questo
settore è pari a quasi 16.890 corone
(556 euro). Seguono vendite al dettaglio (+10,2%) con un salario medio di
477 euro, immobiliare, attività commerciali (+8,8 %), vendita all'ingrosso
(+8,1%), trasporti (+7,7%).
Più contenuta la dinamica salariale negli alberghi e ristorazione (+6,2%) dove la media, pari a 360 euro, resta molto bassa e nel settore edilizio (+ 5,6%)
con una media di 519 euro.
SLOVACCHIA
I principali aumenti hanno riguardato
derrate alimentari e bevande non alcooliche (+10,5%), assistenza sanitaria (+9,5%), trasporti (5,4%), alloggi e
forniture idriche di elettricità, gas
(5,3%), alberghi e ristorazione (+4%),
istruzione (+2,6per cento).
L'Ufficio di statistica ha inoltre registrato una diminuzione dei prezzi su base
annua nei servizi postali e delle telecomunicazioni dello 0,3%.
http://www.ambbratislava.esteri.it
Una tradizionale casa dipinta slovacca
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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COSTRUZIONI
E IMMOBILIARE
Malesia: Alenia Aeronavali
costituirà jv con Malaysia Airlines
Turchia: via libera del Parlamento
ad acquisto immobili per stranieri
Alenia Aeronavali e MAS Aerospace
Engineering, controllata della compagnia di bandiera Malaysia Airlines
(MAS) hanno siglato un memorandun of
understanding preliminare alla costituizione di una società in joint-venture destinata alla fornitura di servizi di manutenzione e di aerei.
L'accordo prevede la creazione di un
centro presso l'aeroporto di Subang (nei
pressi di Kuala Lumpur) che assisterà
inizialmente la flotta di 15 ATR 72-500
acquisiti nel 2006 da Malaysia Airlines con un'opzione per altri 15 velivoli - nel
2007. I velivoli saranno utilizzati da due
controllate della stessa MAS, MASWing e Firefly.
L'obiettivo più a lungo termine è di
estendere i servizi forniti anche ad altre
compagnie aeree della regione del sud
est asiatico e di sviluppare l'attività di
conversione di velivoli passeggeri in
cargo.
Dal 10 luglio persone fisiche e giuridiche
straniere possono nuovamente acquistare
beni immobili in Turchia. E' l'effetto dell'approvazione di un nuovo testo approvato
dalla Grande Assemblea Nazionale. La
nuova normativa garantisce in particolare
a persone fisiche e giuridiche straniere di
acquistare fino al 10% dell'intera porzione
di terreno edificabile presente in ciascuna
provincia del Paese. Rimane in vigore un
regime di deroghe (limiti territoriali e di
scopo) ben definito, in virtù del quale specifiche restrizioni sono previste per siti di
rilevanza strategica; dall'utilizzo degli stessi per scopi militari, per la costruzione di
infrastrutture pubbliche (trasporti, energia)
o per motivi di tutela del patrimonio culturale. Per tali fattispecie, la porzione di territorio in vendita, che non può comunque
superare la soglia del 10%, viene decisa
direttamente dal Consiglio dei Ministri e,
nel caso di zone militari, dalle Forze Armate. La nuova normativa prevede che tali restrizioni vengano imposte anche a persone giuridiche straniere registrate in Turchia con capitale internazionale.
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SETTORI E AZIENDE
AVIAZIONE
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Georgetown (Malesia) - Un risciò davanti alla porta di una casa
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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L'Associazione italiana dei costruttori edili
(ANCE) ha organizzato una missione in Albania dove il settore delle costruzioni sta vivendo un momento di grande crescita e di
forte dinamismo. La delegazione, guidata dal
vicepresidente, Giandomenico Ghella e dal
coordinatore delle iniziative di promozione all'estero dell'ANCE, Carante, ha incontrato il
ministro dei Trasporti, Olldashi, che ha fornito un quadro dei potenziali investimenti da
parte di operatori italiani soprattutto nel settore delle infrastrutture stradali, che rappresentano in questo momento il comparto dell'economia al quale è riservata la quota maggiore
degli investimenti pubblici. L'obiettivo è il
completamento entro 4-5 anni dell'intera rete
stradale nazionale sulla base degli standard
europei. Oltre alla vicinanza geografica e ai
tradizionali rapporti con l'Italia, un elemento
favorevole è rappresentato anche da una legislazione nazionale che presenta numerose
analogie con quella italiana. Olldashi ha
menzionato, inoltre, le interessanti opportunità del settore energetico (in particolare
per lo sfruttamento delle grandi risorse idriche del Paese particolarmente preziose dopo la grave crisi energetica degli ultimi anni), del settore portuale e aeroportuale.
Nel contesto della visita è stato siglato un
accordo di collaborazione tra ANCE e ACA
l'associazione dei costruttori d'Albania.
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Panama Una portacontainer transita nel Canale di fronte alla Pariso Hill, dove il 3 settembre sono iniziati i lavori per l’espansione
della via d’acqua. L’investimento previsto è di più di cinque miliardi
di dollari (3.8 miliardi di euro). e i lavori termineranno nel 2014.
Sudan: il Governo del Sud
avvia progetti edilizia residenziale
Il Governo del Sud Sudan (GoSS) ha adottato una serie di iniziative per favorire gli investimenti privati, soprattutto nel settore immobiliare. Lo scopo è di favorire la costruzione di nuove abitazioni per poter fronteggiare la crescente domanda del mercato. In
tale contesto, il GoSS intenderebbe dar seguito a una politica di incentivi, per coinvolgere il sistema bancario locale nell'emissione di prestiti agevolati. Recentemente,
sempre il GoSS avrebbe raggiunto un accordo con il Governo etiope, che fornirà assistenza tecnica e materiali da costruzione
per realizzare a Juba nuove abitazioni. Il
progetto dovrebbe iniziare a gennaio 2009.
SETTORI E AZIENDE
Costruttori italiani (ANCE)
in missione a Tirana
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Panama: presentate offerte
per assicurazione lavori Canale
Sono cinque le imprese che hanno presentato all'Autorità del Canale di Panama
(ACP) offerte di licitazione per la copertura
assicurativa di tre contratti inseriti nel programma dei lavori di ampliamento del Canale. L'Ufficio dell'ACP valuterà le offerte
presentate da Marh, Arthur Ghallagher,
AON Global Jardine Lloyd Thompson e
Willis. Il vincitore s’impegnerà anche a coprire i contratti di disegno e costruzione delle nuove chiuse. Il contratto avrà durata di
un anno, con opzione di rinnovo per altri sei.
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Panama indirà una gara
per tunnel sotto Casco Antiguo
Il governo Torrijos, intende bandire all'inizio
del 2009 una gara d'appalto per la seconda fase del progetto Cinta Costera che prevede la
realizzazione di una galleria sotterranea sotto
il Casco Antiguo di Panama, dichiarato dall'UNESCO, nel 1997, Patrimonio dell'Umanità.
L'opera consiste nella costruzione di un tunnel
di circa 1 km a 20-25 metri di profondità. Dai
calcoli del progetto preliminare il costo della
commessa sarebbe di circa 100-110 milioni di
dollari.
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Israele: scarseggiano
le materie prime per l’edilizia
DISTRIBUZIONE
Dubai: Nakheel con Auchan
entra nella grande distribuzione
Nakheel, principale real estate developer
di Dubai, controllato dallo Stato, ha creato una joint venture con il gruppo francese Auchan (che detiene il 10% delle quote) nel settore degli ipermercati. La joint
venture, chiamata "HyperCorp", aprirà
nei prossimi dieci anni 15 ipermercati e
40 supermercati nei Paesi del Consiglio
di Cooperazione del Golfo. I primi 5 ipermercati apriranno entro fine anno all'interno dei principali progetti di Nakheel e nel
centro commerciale DragonMart, che
vende soprattutto prodotti cinesi alla periferia della capitale emiratina.
SETTORI E AZIENDE
Diplomazia
Economica
Italiana
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Il ministro delle infrastrutture, Binyamin BenEliezer, in un comunicato ha lanciato l'allarme sulla consistente penuria di materie prime per l'edilizia che il Paese si troverà a fronteggiare entro il 2020. Nel comunicato si fa
presente che sono 80 le miniere/cave operative in Israele ed oltre un migliaio in disuso o
bisognose di ristrutturazioni.
Negli ultimi 14 anni il National Planning
Council ha sempre osteggiato l'apertura
di nuovi siti con la motivazione dell'avverso impatto ambientale che ne sarebbe derivato. Ora però gli aggregati di ghiaia, basalto, sabbia, fosfato e calce adoperati per
la produzione di cemento cominciano a
scarseggiare. Il timore è che la conseguenztelaviv una lievitazione dei prezzi
delle materie prime. Il Ministro chiede pertanto la messa a punto di un piano strategico nazionale che programmi e razionalizzi gli approvvigionamenti e valuti l'apertura di nuove cave ed il ripristino di quelle
attualmente in disuso.
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Dubai, il centro commerciale Burjuman
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Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Algeria: jv tra Saipem e Snam
per il gas naturale di Arzew
La compagnia petrolifera algerina Sonatrach ha assegnato a una joint venture
costituita da Saipem/Snamprogetti e
Chiyoda il contratto EPC (engineering,
procurement and construction) per il nuovo impianto di liquefazione del gas naturale di Arzew (GL3Z) con un valore pari a
2,8 miliardi di euro. L'impianto avrà una
capacità di produzione di 4,7 milioni di
tonnellate di GNL all'anno. E' la prima volta che Saipem assume il ruolo di main
contractor in un progetto per la realizzazione di un impianto di liquefazione di
gas. L'assegnazione a Saipem/Snamprogetti e Chioda fa seguito all'annullamento dell'aggiudicazione della gara al
raggruppamento anglo-indonesiano Petrofac-IKPT, che aveva presentato il progetto di un impianto di minore costo ma
anche di minore capacità con un costo
unitario (55.255 dinari per tonnellata) superiore a quello del consorzio italo-giapponese (55.071 dinari per tonnellata).
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Siria: Cham Group costruirà
la prima centrale privata
Kharafi Cham, una joint-venture tra il
gruppo siriano Cham Holding e tre società del Kuwait (Kharafi Group, Kuwaiti Syria Holding e Kuwaiti Privatization Project Holding), ha firmato un
memorandum d'intesa con il governo di
Damasco per la realizzazione della prima centrale elettrica privata del Paese.
L'impianto avrà una capacità di 750 MW
e sarà costruito nella città di Jandar, nei
pressi di Homs, accanto ad una centrale
da 450 MW, realizzata dalla Mitsubishi.
Attualmente il settore è controllato interamente dallo Stato, ma di recente il ministero dell'Elettricità ha annunciato la
volontà di attrarre investimenti privati
con il sistema Build-Own-Operate. Secondo quanto reso noto dal ministro del-
l'Elettricità, Ahmad Khaled Al'Ali, il Ministero stesso acquisterà l'elettricità dall'impianto del gruppo Kharami Cham,
ad un prezzo concordato, mentre i rifornimenti di gas per l'alimentazione della
centrale saranno a carico del Ministero.
Cham Holding è una società che raccoglie una settantina di uomini di affari siriani incluso Rami Makhlouf, chairman di
Syriatel Mobile Telecom. L'obiettivo è di
cogliere l'opportunità di un prossimo lancio della Borsa Valori di Damasco, che
attualmente opera ancora su base sperimentale. Il gruppo sta valutando diversi
progetti.: lo sviluppo immobiliare di un'area di 186mila m2 ad Aleppo (Tarek Bin
Ziad Project) dove dovrebbero sorgere
tre alberghi e un centro commerciale e finanziario. L'investimento previsto ammonta a 137 milioni di dollari. Un'altra iniziativa, del valore di 119 milioni, è legata
alla valorizzazione della Hijaz Railway
Station di Damasco su base B.O.T
(Build-Operate-Transfer). Saranno costruiti spazi commerciali, uffici nonchè un
grande parcheggio su un'area di 133mila
m2. Infine a Yaafour, a ovest di Damasco
si sta valutando la costruzione di un centro residenziale (ville e condomini) con
un investimento di 250 milioni di dollari
che dovrebbe sorgere accanto a un'analoga iniziativa (Eighth Gate) promossa da
Emaar Properties (Dubai).
SETTORI E AZIENDE
ENERGIA
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Siria - il Presidente Bashar Assad
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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International Petroleum Investment
Company (IPIC), ha annunciato una partnership con la società finanziaria inglese
Man Group per il lancio di un fondo di 1
miliardo e mezzo di dollari USA dedicato
a progetti di energia a basso impatto ambientale in Medio Oriente e Nord Africa.
IPIC è controllata\ da Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) e dall'ente petrolifero nazionale di Abu Dhabi, (ADNOC).
Effettua investimenti all'estero nel settore
degli idrocarburi per conto del governo di
Abu Dhabi. L'investimento inizialmente
previsto da IPIC ammonta a 300 milioni
di dollari Usa. La società utilizzerà la collaborazione dell'americana Fluo Corporation per la parte ingegneristica delle infrastrutture dei progetti.
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FERTILIZZANTI
Vietnam: Petrovietnam
investe in Marocco (fosfati)
Petrovietnam Fertiliser and Chemical
Company (PVFCCo), controllata dal
gruppo statale Petrovietnam ha annunciato una joint venture con l'Office Cherifien des Phosphates (OCP) marocchino,
controllato dalla famiglia reale, per la costruzione in Marocco di un impianto da
600 milioni di dollari per la produzione di
fosfato diammonico (DAP). Servirà a rispondere alla forte domanda di fertilizzanti
proveniente dal settore agricolo del Vietnam e dei Paesi circostanti. L'impianto dovrebbe essere completato nel 2010 e produrrà, a pieno regime, 1 milione di tonnellate all'anno di fertilizzanti. PVFCCo è attualmente il primo produttore vietnamita di
urea con due impianti: uno di questi, localizzato a Phu My, è stato costruito da Technip Italy e Samsung; l'altro è localizzato
ad Ha Bac. Insieme forniscono circa la metà del fabbisogno nella coltivazione del riso. Sempre per far fronte alla domanda interna di urea è prevista la realizzazione di
tre nuovi impianti che potrebbero essere
operativi già entro il 2011 a Ninh Binh,
Dung Quat e Ca Mau. Nel settore opera
anche VinaChem che sta ultimando la costruzione di un impianto per la produzione
di DAP a Dinh Vu - Haiphong. Con la nuova operazione in Marocco, Petrovietnam
si conferma come uno dei maggiori investitori all'estero del Vietnam. La società ha
avviato diversi progetti nel campo dell'esplorazione ed estrazione di petrolio, in Algeria, Malaysia e Madagascar. Inoltre costruirà una centrale elettrica in Laos. Al termine dello scorso anno gli investimenti diretti vietnamiti all'estero hanno raggiunto
un valore complessivo di 1,3 miliardi di dollari suddivisi in 249 progetti. Nel 2007 si è
registrato un notevole incremento, con 64
progetti per un capitale registrato di circa
391 milioni di dollari. Tra i settori di maggiore rilievo, oltre a energia e idrocarburi, figurano le piantagioni di gomma e anacardi.
SETTORI E AZIEND
Abu Dhabi: investe in energie
alternative con Man Group
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Vietnam - una risaia
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Cassa Padana, un istituto di credito
aderente al sistema italiano delle Banche di Credito Cooperativo (BCC),
con sede a Leno, in provincia di Brescia, si prepara a firmare un accordo in
Messico con tre casse mutue localizzate nello Stato di Durango. L'obiettivo
è di assistere queste organizzazioni in
un processo che le porterà a trasformarsi in vere e proprie banche di credito cooperativo sul modello italiano.
L'iniziativa gode di un forte supporto
delle autorità locali. Fa seguito, infatti,
ad una visita effettuata in Italia da una
delegazione messicana che includeva
anche il governatore dello Stato di Durango, Ismael Hernàndez Deras. In
quell'occasione era stato siglato un accordo quadro con l'obiettivo di sviluppare un movimento di credito cooperativo solido, efficiente e radicato nel territorio locale.Cassa Padana ritiene
che in Messico esista un vasto potenziale di sviluppo del credito cooperativo locale a partire dal sistema esistente di casse solidarie e di altre realtà
produttive. In questa prima fase, fornirà assistenza tecnica ai partner locali e
aiuterà nell'iter di formazione del personale. Lo Stato di Durango si è comunque impegnato a mettere a disposizione personale dedicato e un fondo
di dotazione a copertura delle spese di
assistenza tecnica. La Banca Cooperativa di Leno è impegnata in vari progetti in America Latina ed Europa. In
Ecuador ha promosso lo sviluppo di
Codesarollo, una banca cooperativa
giunta ormai al suo settimo anno di attività con una presenza diffusa capillarmente in tutto il Paese. Nel giugno
2007 ha firmato un accordo di collaborazione per la creazione di una cassa
di credito cooperativo in Argentina
nella cittadina di Devoto, in provincia di
Cordoba. Si tratta solo del primo passo
di un programma più vasto mirato a rilanciare il credito cooperativo in tutto il
Paese. In Perù Cassa Padana sostiene la Federazione delle cooperative di
risparmio e credito locale (FENACREP) promuovendo, in particolare,
l'apertura di nuove unità in zone disagiate del Paese e non coperte dal servizio bancario.
SETTORI E AZIENDE
FINANZA
Cassa Padana apre
tre casse mutue in Messico
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Playa del Carmen, Durango (Messico) - Una fabbrica di mattoni
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Costa d'Avorio: Mali apre
un centro logistico ad Abidjan
Il ministero dei Trasporti del Mali, Paese privo di sbocchi diretti sul mare, ha
avviato la costruzione di un deposito di
stoccaggio statale presso il porto autonomo di Abidjan, in Costa d'Avorio.
Il Governo maliano intende così rilanciare l'asse logitisco Bamako-Abidjan.
Negli ultimi anni, in seguito alla crisi
politico-militare ivoriana, il traffico generato dal Mali era stato dirottato verso i porti del Senegal, Togo e Mauritania. Il volume del traffico mercantile
destinato al mercato maliano, transitato dal porto di Abidjan era così calato
da 637mila tonnellate nel 2002 a 177
mila nel 2003. Nel 2007 è risalito a
374mila tonnellate.
Malta: indice gara
per nuovo sistema radar FIR
Malta si appresta a rinnovare il sistema
di sorveglianza radar della FIR (Regione informazioni volo). Il bando di gara
per la fornitura con procedura aperta è
stato pubblicato da Malta Air Traffic
Services LTD (www.maltats.com), ente pubblico che gestisce i servizi di navigazione aerea per lo spazio aereo
maltese. Il budget stimato del contratto
è di 10 milioni di euro e può essere richiesto direttamente al MATS.
Punto di contatto: Lawrence Fenech.
Tel. 00356/99493111.
[email protected].
Il termine ultimo per la presentazione delle
offerte, che devono essere depositate presso l'Ufficio del Chief Executive del MATS, è
fissato per venerdì 17 ottobre alle ore 12.
SETTORI E AZIENDE
INFRASTRUTTURE
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Abidjan - la zona industriale della città sulla penisola di Vridy
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L'aeroporto di Bratislava indirà nelle
prossime settimane una gara per la
costruzione di un nuovo terminal. Il
valore delle opere è stimato tra 82 e
115 milioni di euro.
L'inizio dei lavori è previsto per fine anno. Con il nuovo terminal, l'aeroporto
si prefigge l'obiettivo di espandere, a
partire dal 2010, la capacità di ricezione da 3,5 a 5 milioni di passeggeri.
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RISORSE IDRICHE
Israele: è allarme rosso per l'acqua
Il Water Authority Council israeliano
ha presentato un piano dettagliato per
affrontare l'emergenza sulla crisi idrica che minaccia il Paese. Contestualmente alla presentazione del piano,
l’ente ha lanciato una campagna mediatica dal titolo "Israel goes from red
to black". Il riferimento riguarda la linea rossa che segna il livello minimo
di pre-allerta per le riserve d'acqua
del lago di Tiberiade oltrepassato il
quale il danno viene considerato irreversibile.
Il Presidente del Water Authority, Uri
Shani, ha fatto sapere che le falde acquifere dei laghi, delle alture e della
zona costiera si stanno riducendo ai
minimi termini.
Per correre ai ripari sono già partiti i
lavori di trivellamento di nuovi pozzi
d'acqua che saranno operativi a decorrere dal 2010. L'investimento previsto per l’operazione è di 12 miliardi di
shekel, dieci dei quali sarnno destinati al trattamento dell'acqua contaminata e all’espansione degli impianti di
desalinizzazione che dovranno raggiungere una capacità d’intervento di
600 milioni di metri cubi d'acqua entro
il 2013 e di ulteriori 750 milioni di metri cubi d'acqua entro il 2020.
SETTORI E AZIENDE
Slovacchia: nuovo terminal
all'aeroporto di Bratislava
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Israele - Sistema di irrigazione computerizzato nel deserto del Negev
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Emirati Arabi Uniti: più concorrenza
nelle telecomunicazioni
L'Autorità per le telecomunicazioni
degli Emirati, ha richiesto ai due gestori telefonici nazionali Etisalat e Du,
di rendere disponibile sulle rispettive reti un servizio di preselezione che consenta ai clienti di indirizzare le telefonate verso la rete telefonica più economica, a partire dai normali apparecchi di
rete fissa e senza dover digitare alcun
prefisso. L'obiettivo è di favorire la competizione tra gestori. Attualmente Etisalat e Du, mirano a farsi concorrenza sui
servizi più che sui prezzi. Etisalat, con
6,4 milioni di utenti, detiene l'80% del
mercato della telefonia mobile, anche in
ragione del fatto che Du opera solo dal
2005 su rete fissa e il tasso di diffusione della telefonia cellulare sul totale dei
residenti è del 122%, quello della telefonia fissa (in declino) è del 25,5%
Croazia: Bajs presenta
nuovo piano turistico 2008-12
Il ministro del Turismo croato, Damir
Bajs, ha presentato il Piano strategico
per il turismo 2008-2012 in occasione
della quarta sessione dell'Associazione
turistica del Paese. Il piano prevede un
incremento delle entrate dagli attuali 7
milioni di euro a 20 milioni di euro nel
2018. Nello stesso periodo il numero
dei pernottamenti dovrebbe salire dagli
attuali 56 milioni di unità a 76-78 milioni. Il piano annuncia nei prossimi 10 anni un incremento dei posti letto negli alberghi dagli attuali 114.000 a 140.000. I
resort dovrebbero raggiungere i 48.000
posti letto. Le capacità ricettive dei
campeggi e delle case private subiranno invece dei tagli per permettere di
elevare la qualità dell'offerta.
SETTORI E AZIENDE
TELECOMUNICAZIONI
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TURISMO
Marocco: a gennaio 2009
il secondo Morocco Travel Market
Si terrà dal 15 al 18 gennaio 2009 la seconda edizione del Salone Internazionale del Turismo di Marrakech, organizzato da Moroccan Travel Market (MTM).
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito internet www.mtm.ma La
prima edizione, patrocinata da Re Maometto VI, ha visto la partecipazione dei
professionisti del settore turistico di 20
Paesi, di 230 espositori, 8689 visitatori e
120 giornalisti stranieri. Il salone ha un
forte orientamento business-to-business
e si propone di mettere in contatto tour
operator e offerta relativi al Marocco ma
anche ad altri Paesi dell'area MENA
(Middle East and North Africa).
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Croazia - I tetti rosi di Dubrovnik
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Entro il 2010
le Isole cambiano status
Le Antille Olandesi, che attualmente sono
una 'dipendenza' del Regno dei Paesi Bassi con un proprio sistema politico amministrativo, si preparano a cambiare status
politico. Il processo dovrebbe concludersi
entro il 2010. Per Curacao e Saint Maarten
si prevede uno status di autonomia all'interno del Regno analogo a quello di cui già gode Aruba. Mentre Bonaire, Saba e Sint Eustatius saranno assimilati a municipalità
olandesi sia pure con caratteristiche particolari. Attualmente, i legami commerciali tra le
isole sono relativamente bassi. La fonte
più importante di reddito è il turismo. Curacao, l'isola maggiore con 444 kmq di superficie e 135mila abitanti basa la sua economia anche su commercio, raffinazione
del petrolio e servizi portuali. Mentre Bonaire, 288 kmq e 12mila abitanti è anche un
centro per servizi di trasbordo petrolifero e
possiede riserve di sale. A nord sono situate Saint Maarten, 34 kmq e 33mila abitanti,
Sint Eustatius, 21 kmq e 2.600 abitanti e
Saba, 12 kmq e 1.200 abitanti. Secondo il
Fondo Monetario Internazionale, la crescita economica di questi territori che nel
2007 ha posto fine a un periodo di stagnazione, dovrebbe proseguire anche nel 2008
con un tasso di crescita intorno al 3%. Stimoli fiscali, ulteriori investimenti nel settore
delle costruzioni e nel turismo uniti alle positive aspettative degli investitori dovrebbero
accompagnare un trend di crescita moderata fino al 2011, nonostante le pressioni inflazionistiche relative al prezzo delle derrate
alimentari e dei carburanti. Il cambio costituzionale dello status delle isole presenta opportunità rilevanti. L'Aja si assumerà infatti
una larga parte del debito delle Antille ma intende mantenere un controllo finanziario sui
territori. Il Governo olandese ha previsto anche il lancio di un'iniziativa socio-economica
di sostegno, ma una delle condizioni poste
è il rispetto dell'equilibrio del bilancio corrente. In vista di questi cambiamenti dovranno
essere costituiti gli organi di supervisione e
amministrazione fiscale, un sistema pensionistico e sanitario. Altre riforme sono mirate
ad accrescere la flessibilità del mercato del
lavoro e favorire l'occupazione. Sarà anche
istituita una Banca Centrale comune per
Curacao e Saint Maarten. Attualmente la
moneta in circolazione in questi territori è il
fiorino antillano legato a un tasso fisso di
cambio col dollaro USA.
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BELGIO
PAESI E MERCAT I
ANTILLE OLANDESI
I risultati economici
del primo trimestre 2008
Nel corso del primo trimestre del 2008 il Belgio ha registrato una discreta performance economica, con una crescita del PIL pari allo 0,5%. Sul fronte della domanda, i consumi sono cresciuti dello 0,5%, gli investimenti delle imprese dell'+1,7%. Anche le
esportazioni aumentano, seppure di poco.
Questi i dati che emergono dall'ultimo rapporto dell'Università cattolica di Lovanio
che sottolinea come in questo momento la
preoccupazione dominante sia rappresentata dall'inflazione, la più elevata nell'area
euro dopo la Slovenia. Il rapporto rileva come le famiglie subiscano un deterioramento
del proprio potere d'acquisto mentre le imprese devono comprimere i margini di guadagno per cercare di mantenere le posizioni acquisite sul mercato. Nel Paese opera
un meccanismo di indicizzazione dei salari
ai prezzi al consumo, che, secondo gli economisti che hanno redatto il rapporto potrebbe avviare un circolo vizioso di aumenti. La crisi finanziaria in atto nel Paese rende più difficile il ricorso al credito bancario
con effetti negativi sugli investimenti e sul
settore delle costruzioni. Nel corso dell'anno
è previsto che il tasso di crescita degli investimenti immobiliari delle famiglie scenda al
1,5% rispetto al 5,3% del 2007. Nel 2009 è
previsto un ulteriore calo allo 0,5%. Le
esportazioni continueranno invece a crescere ma ad un tasso non superiore al
2,9%. In sostanza, la domanda estera non
potrà compensare il rallentamento nei consumi delle famiglie. Nel 2009, qualora dovesse verificarsi una ripresa dell'economia
americana, anche le esportazioni del Belgio
potrebbero riprendere con un tasso di crescita pari al 3,3%.
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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CINA
Rallenta la crescita
dell'interscambio
La pubblicazione dei dati ufficiali cinesi al primo semestre 2008 su interscambio commerciale e afflusso di capitali dall'estero indica una situazione
di divaricazione: il tasso di crescita del
primo semestre segna una contrazione
rispetto allo stesso periodo dell'anno
scorso, mentre la crescita del secondo
è in forte espansione.
Secondi i dati delle Dogane cinesi,
nei primi 6 mesi di quest'anno l'interscambio commerciale di Pechino con il
resto del mondo è stato di oltre 1,23
miliardi di USD, con una crescita del
25% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, frutto di oltre 666
miliardi di USD di esportazioni cinesi
(+22%) e circa 567 miliardi di USD di
importazioni (+30%). L'avanzo com-
merciale cinese si è quindi arrestato
appena al di sotto dei 100 miliardi di
USD, con un rallentamento di quasi il
12% rispetto al dato dello stesso periodo del 2007. L'Unione Europea mantiene la sua posizione di primo partner
commerciale di Pechino con un volume d'interscambio, secondo i dati cinesi, pari a 202 miliardi di USD (+27,7%),
seguita da Stati Uniti (158 miliardi di
USD, +12%) e Giappone (quasi 130
miliardi di USD, +15%). Il commercio
sino-indiano ha fatto registrare i tassi
di crescita più elevati con un aumento
del 69% rispetto allo stesso periodo
del 2007, attestandosi a 29 miliardi di
USD. L'India diviene così l'ottavo partner commerciale di Pechino. Diverse
le cause sottolineate dagli analisti e
dai commentatori per spiegare il rallentamento dell'avanzo commerciale
cinese. Alcune sono imputabili alle politiche, da tempo annunciate ed adottate dalle Autorità di Pechino volte a tenere sotto controllo l'avanzo commerciale, anche con finalità anti-inflazionistiche. Politiche che hanno progressivamente eliminato gli incentivi alle
esportazioni di alcune categorie di prodotti (quelli a più alto contenuto di lavoro e a maggiore consumo di energie
e risorse) per favorire una progressiva
riconversione di questo sistema produttivo verso produzioni a più alto valore aggiunto e minore impatto ambientale. Altre cause sottolineate dagli
analisti sono invece esterne e si riferiscono al rallentamento della domanda
mondiale che incide anche sul commercio cinese. Infine, viene segnalato
l'accresciuto costo di materie prime e
risorse, di cui Pechino è importatrice, i
cui maggiori prezzi contribuiscono a
spiegare la crescita del 30% delle importazioni cinesi nel primo semestre di
quest'anno.
PAESI E MERCAT I
Previsto delle importazioni, favorite dall'euro forte, il contributo netto del commercio estero alla crescita economica
sarà nettamente in negativo nel 2008 (0,5%), per poi tornare leggermente in positivo nel 2009 (+0,2 per cento).
Sul mercato del lavoro, che nel 2007
ha registrato un record nel numero di
nuovi posti creati, si sta registrando
una leggera flessione, sebbene la percentuale dei disoccupati continui a diminuire. Si prevede un andamento
analogo per il 2009, con un tasso di
crescita attorno allo 0,7%. Infine, il
rapporto considera che, a politica di bilancio invariata, le finanze pubbliche
chiuderanno l'anno 2008 con un deficit
dello 0,3% sul PIL, valore che potrebbe crescere fino allo 0,7% nel 2009.
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Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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L'economia cresce, ma il costo
dell'energia preoccupa Rabat
Il Ministro marocchino dell'Economia e
delle Finanze, Salaheddine Mezouar,
ha confermato le stime positive sulla
crescita dell'economia marocchina per
il quadriennio 2009- 2012, con un tasso medio stimato al 6,5%. Anche la
Legge Finanziaria 2008 sta rispettando
le attese. Lievemente superiore alle
previsioni l'aumento dei prezzi: il tasso
di inflazione si attesta, secondo il Ministro, al +2,8% mentre nella Finanziaria
era stimato al 2%.
Cresce anche (+ 33% nei primi 5 mesi
del 2008) il deficit della bilancia commerciale. Secondo i dati della Banca
del Marocco, l'incremento delle importazioni è stato pari al 28% (ovvero 28
miliardi di Dirham in termini assoluti).
Le esportazioni hanno totalizzato 12 miliardi di dirham. Il peggioramento è imputabile prevalentemente alle importazioni di energia.
Nei primi cinque mesi del 2008 le importazioni, in prevalenza dall'Arabia
Saudita, hanno totalizzato 1,8 miliardi di
dollari con una crescita del 58,5% su
base annua. Il rincaro del petrolio si riflette anche negli esborsi della Cassa
di Compensazione che finanzia la differenza tra il costo effettivo dei carbu-
ranti e i prezzi praticati all'interno, che
sono calmierati. Il budget previsto inizialmente in 20 miliardi di dirham (1,8
milioni di euro) è raddoppiato.
Per affrontare i problemi energetici del
Paese, il ministro dell'Energia, Amina
Benkhadra, ha affermato che sarà
creato un Fondo dotato di un budget di
1 miliardo di dollari, finanziato per l'80%
da donazioni degli Emirati Arabi Uniti e
dell'Arabia Saudita e per la quota restante dal Fondo Hassan II per lo sviluppo economico e sociale. Benkhadra
ha spiegato che il Fondo servirà a promuovere il settore del gas. Separatamente, l'Ufficio marocchino per gli
Idrocarburi ha concluso un accordo
con Petro Canada e con la tedesca
Rwe Dea AG per una campagna di prospezioni che investirà la zona di Draa,
nel sud-est del Paese. Avrà una durata
di 30 mesi e includerà esplorazioni sismiche, studi geologici e geofisici.
Sul deficit commerciale del Paese incidono anche la crescita dei prezzi dei
prodotti alimentari importati e le difficoltà riscontrate in alcuni settori tradizionali dell'economia come il tessile.
Positivo invece l'andamento del settore minerario che riesce a tenere il passo, grazie al contributo dei fosfati, cui
è dovuto l'intero incremento delle importazioni.
PAESI E MERCAT I
MAROCCO
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Taroudant, Marocco - Le mura della città
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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A Mascate crescono introiti
e spesa pubblica
Secondo gli ultimi dati del ministero dell'Economia Nazionale, nei primi cinque
mesi del 2008 le entrate di bilancio
omanite hanno raggiunto i 3,35 miliardi
di rial (pari a 8,7 miliardi di dollari), con
un aumento del 19,7% su base annua.
L'aumento ha consentito di incrementare in maniera significativa la spesa pubblica, cresciuta nello stesso periodo del
25,5%, per attestarsi a 2,54 miliardi di rial. Sulla base delle tendenze attuali l'Oman potrebbe registrare a fine anno un
avanzo lordo di oltre cinque miliardi di
dollari (pari a oltre il 10% del Pil), buona
parte dei quali da destinare a progetti di
sviluppo, nuove infrastrutture e investimenti all'estero.
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SERBIA
Belgrado rilancia privatizzazioni
e programma infrastrutture
Il nuovo governo serbo sta mettendo a
punto le priorità dell'azione economica
per il prossimo quadriennio. Il tasso annuo di crescita del PIL, che negli ultimi
tre anni è stato in media del 6,5%, dovrebbe crescere al 7%. I settori sui quali il primo ministro Cvetkovic intende
puntare per accelerare lo sviluppo economico del Paese sono energia, infrastrutture, agro-industria e più in generale il rilancio delle piccole e medie
imprese. Il Governo intende anche
completare il processo di privatizzazione. Oltre alla compagnia petrolifera nazionale (NIS), saranno messe sul mercato con diverse formule le grandi
aziende ancora in mano pubblica. Tra
queste, saranno lanciati i tender per la
compagnia di bandiera Jat, le miniere di
rame RTB di Bor e le aziende Geneks
(alberghiero), Mostogradnja (costruzione di ponti), Prva Petroleka, (sistemi
idraulici ed elettronici), FAP (produzione
di autobus e veicoli industriali) e Kikinda (agroindustria).
Quanto al settore delle infrastrutture, il
vice primo Ministro e Ministro dell'Economia, Dinkic, ha preannunciato investimenti per 5 miliardi di euro a favore
dei progetti ritenuti prioritari per il Paese:
completamento del by-pass di Belgrado,
ammodernamento del Corridoio X, costruzione di una nuova autostrada verso
l'Adriatico, nuovi tratti di collegamento
con Romania, Bulgaria e Macedonia, potenziamento del Corridoio VII (il Danubio). I fondi necessari saranno reperiti
grazie ai fondi di pre-adesione all'UE,
(successivamente all'entrata in vigore
dell'accordo di associazione con la UE)
ai proventi delle privatizzazioni, ai finanziamenti delle IFI e all'emissione di Eurobonds da parte del Governo.
La lotta alla disoccupazione è il secondo punto dell'agenda economica di
Belgrado. Con un pacchetto di misure
volte a rilanciare la competitività del
mercato locale, attrarre investimenti dall'estero, favorire la partecipazione pubblico-privato e incentivare l'occupazione
tramite contributi finanziari del governo,
l'obiettivo dell'Esecutivo è quello di
creare 200 mila nuovi posti di lavoro,
abbassando il tasso di disoccupazione
(attualmente al 18%) di almeno sei punti percentuali in quattro anni.
Un maggior equilibrio tra il nord e il più
arretrato sud del Paese è il terzo degli
obiettivi prioritari illustrati dal Primo Ministro. Gli strumenti sui quali si intende
puntare sono l'ammodernamento delle
reti locali di trasporto e per la distribuzione dei servizi municipali (elettricità, gas, trattamento delle acque, gestione rifiuti), incentivi fiscali (detassazione e crediti d'imposta) per le aziende
che investono al sud, trasferimento degli
assets locali dallo Stato ai Comuni per
facilitarne l'accesso al credito.
PAESI E MERCAT I
OMAN
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Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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L'economia mondiale rallenta ma Kiev,
per il momento, riesce a mantenere il piede sull'acceleratore: anche nel 2008 il
tasso di crescita del PIL dovrebbe mantenersi al di sopra del 6% secondo le ultime previsioni della Banca Mondiale,
dell'Economist Intelligence Unit e del
Center for Economic and Social Research (CASE) . Soprattutto prosegue a
un ritmo accelerato il processo di integrazione del Paese nell'economia mondiale.
Nel primo trimestre di quest'anno l'interscambio con l'estero ha continuato a registrare tassi di crescita decisamente elevati (+37,6%). In particolare, le importazioni di beni sono aumentate del 28,5% e
le esportazioni del 45%. Dal 16 maggio di
quest'anno il Paese è entrato a far parte
del WTO impegnandosi in un programma
pluriennale di abbattimento delle barriere
tuttora rimaste. Ha avviato anche un necessario un processo di riforme economiche e di consolidamento delle istituzioni
(Stato, Amministrazioni locali, sistema
giuridico e giurisdizionale, ecc) con un
forte supporto dell'Unione Europea. L'insieme di questi fattori conferisce già oggi
all'Ucraina un ruolo strategico nei nuovi
scenari dell'Europa dell'Est, destinato a
diventare più evidente nei prossimi anni.
In termini economici i maggiori motivi di
preoccupazione restano il tasso di inflazione particolarmente elevato (26% su base
annua in luglio) e il deficit commerciale
che supera l’11% del PIL. Il Paese comunque, grazie al forte afflusso di investimenti esteri, dispone di riserve valutarie
pari a 38 miliardi di dollari Usa. Positivo in
questo contesto anche il bilancio dei rapporti con il nostro Paese. Nel 2007 l'Italia
e' stata il terzo Paese importatore dall'Ucraina dopo Russia e Turchia e il sesto
esportatore, dopo Russia, Germania,
Turkmenistan, Cina e Polonia. Ma soprattutto, hanno assunto dimensioni rilevanti
gli investimenti delle nostre imprese.
Principali fattori endogeni della crescita
economica del Paese sono stati l'espansione della domanda interna di beni di
consumo e di investimento alimentata
dall'incremento del reddito disponibile
(+15%, in media nel periodo 2000-2007)
e agevolata dal consolidamento del sistema creditizio.
DOSSIER
Grano e acciaio:
l'Ucraina non sente la recessione
Boyarka - un gasdotto della Gazprom nei pressi di Kiev
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Infine, con 32 milioni di ettari coltivabili e il
30% delle terre nere disponibili sul globo
servite da un capillare sistema di irrigazione alimentato dal Dniepr e dai suoi affluenti, l'Ucraina era già in passato uno
dei granai dell'ex Unione Sovietica: copriva circa un quarto del fabbisogno di cereali, di latte e di carne ed oltre la metà
del fabbisogno di barbabietole da zucchero. Oggi beneficia del rilancio della domanda mondiale di prodotti agricoli. Nel
2008-09, la produzione del Paese, nonostante le disastrose inondazioni del luglio di quest'anno, dovrebbe totalizzare,
secondo gli esperti del settore, 48 milioni
di tonnellate di grano e le esportazioni dovrebbero superare i 20 milioni di tonnellate. Il potenziale, soprattutto per i cereali, è
ancora più elevato ma è condizionato dall'insufficiente dotazione di strutture di
stoccaggio e mezzi di trasporto e anche
dalle restrizioni sull'export di semi oleosi
(in particolare girasole) introdotte per evitare eccessivi rincari sul mercato interno.
Il settore agricolo offre vaste opportunità anche a investitori esteri in
quanto necessita di un consistente ap- DOSSIER
Nel 2007 i crediti erogati ai privati sono cresciuti del 98% su base annua e quelli a favore delle imprese del 63%. Il nuovo contesto ha consentito anche l'introduzione e
lo sviluppo di moderni sistemi di distribuzione con l'insediamento di catene come
Metro Cash&Carry, Auchan, Rewe .
La base del dinamismo del Paese è rappresentata da un massiccio apparato
produttivo concentrato nella parte orientale e meridionale del territorio che ha i
suoi punti di forza nella metallurgia, nella
chimica, e nella produzione di macchinari e impiantistica ma anche da un vasto
potenziale agricolo. La specializzazione
in questi settori ha consentito negli ultimi
anni un forte miglioramento delle ragioni
di scambio del Paese. Nel periodo 200007 l'aumento annuo della produzione industriale è stato mediamente superiore al
10%. L'Ucraina era una delle basi industriali dell'ex Unione Sovietica e dispone
tuttora di un vasto apparato produttivo in
fase di riconversione e di importanti risorse tecniche e scientifiche. In aggiunta il
Paese è stato teatro, in questi anni, di un
vistoso boom dell'edilizia.
Kiev - Pubblicità sulla fiancata di un autobus
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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versificazione delle fonti. Il forte peso del
comparto metallurgico nell'economia
ucraina infatti, si traduce oggi in un coefficiente di impiego dell'energia per unità
di PIL prodotta, tra i più elevati al mondo.
L'introduzione di tecnologie energysaving coinvolge peraltro anche altri
comparti industriali e civili. Attualmente l'Ucraina, per la copertura del proprio fabbisogno energetico, dipende
fortemente dalle importazioni di gas
naturale dalla Russia, il cui prezzo e'
quasi raddoppiato con la prospettiva di
ulteriori incrementi nei prossimi anni.
Obiettivo del Governo è di ridurre la
quota di energia importata dall'attuale
54 all'11 % entro il 2030. Kiev punta, in
particolare, allo sviluppo del settore nucleare, a un maggiore ricorso al carbone, a un potenziamento degli impianti
idrici e all'impiego di energie rinnovabili.
E' una sfida impegnativa che comporta
il rinnovo e potenziamento, delle reti di
trasporto e distribuzione di energia.
Le prospettive di riforma del mercato
elettrico ucraino stanno suscitando
l'interesse di numerose aziende italiane incluse ENEL, TERNA ed Edison.
Risorse addizionali sono necessarie,
inoltre, per il rinnovo delle reti di trasporto degli idrocarburi. Le Autorità
ucraine stanno discutendo con l'Unione Europea e le Istituzioni finanziarie DOSSIER
tecnologie e di capitali di per ammodernare i sistemi di raccolta, lavorazione e
stoccaggio dei prodotti. Le normative
ucraine non consentono attualmente l'acquisto di aree agricole agli stranieri che
però possono stipulare contratti di affitto
con i proprietari locali. In questo contesto
sono già presenti, in modo autonomo o in
joint venture con operatori ucraini alcune
tra le più importanti multinazionali del settore come Toepfer (Germania), Cargill
(USA), Champagne Cereales (Francia).
Situazione analoga nell' attività di trasformazione in cui sono impegnati quasi tutti
i grandi nomi dell'industria agroalimentare mondiale. Nestlé, Danone, Kraft,
Agrana, Bel Group, Bongrain, Lactalis
ecc. Le previsioni favorevoli per il raccolto agricolo di quest'anno dovrebbero agire da impulso per un ulteriore sviluppo
delle attività in questo comparto che nel
2007 ha registrato una crescita del 10%.
Il principale pilastro economico del
Paese, grazie alle ampie disponibilità di
minerale di ferro (Krivoj Rog) e coke (bacino del Donetz), resta comunque l'industria metallurgica. Nel settore è stato
avviato un massiccio processo di ammodernamento e di potenziamento che coinvolge sia i siti minerari che l'industria di
trasformazione. Uno degli obiettivi principali è rappresentato dalla riduzione dell'impiego specifico di energia e dalla di-
Kiev - la cattedrale Michailovski riflessa in una pozza d’acqua dopo la pioggia
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Interscambio con l'Italia
Nel 2007 le esportazioni italiane in Ucraina hanno totalizzato 1,8 miliardi di euro
con un tasso di crescita del 22%. Nel primo trimestre di quest'anno l'aumento è
stato superiore al 25%. Complessivamente, nel periodo 2000-07, l'interscambio tra
i due Paesi e' cresciuto ad un tasso medio annuo del 26%. Il saldo è a favore di
Kiev: nel 2007 le importazioni italiane dal-
DOSSIER
internazionali un programma che prevede investimenti pari a 2,5 miliardi
USD per l'ammodernamento del sistema di gasdotti che attraversa il Paese
e che rappresenta tuttora la principale
via di transito del gas russo in direzione dei mercati UE.
Le opportunità offerte dalla razionalizzazione del sistema di produzione, trasporto e impiego civile e industriale
dell'energia sono rafforzate dai meccanismi flessibili previsti dal Protocollo
di Kyoto, a cui l'Ucraina aderisce, che
consentono di acquisire certificati di
credito per emissioni di CO2 cedibili
anche sul mercato alle imprese che effettuano interventi mirati alla riduzione
delle emissioni.
In questo contesto Kiev ha indicato tra i settori d'intervento prioritari, anche la modernizzazione della reti delle utilities municipali, e la riforestazione di parte del territorio.
Significativa, infine, la presenza in Ucraina
di un'importante industria meccanica e
aerospaziale in fase di riconversione presidiate da grandi imprese in fase di riconversione che possono però offrire una valida base produttiva e di know how ingegneristico a multinazionali che operano in
questi settori. Rientra in questo contesto il
memorandum d'intesa sottoscritto nel
2007 tra Finmeccanica e l'Agenzia Spaziale Ucraina (che continua a gestire un
proprio programma congiuntamente alla
Russia) per la fornitura di componentistica
per satelliti e di sistemi di controllo a terra.
Anche Antonov, che in passato ha progettato i più grandi aerei da trasporto dell'aviazione sovietica, si sta specializzando
nella costruzione di trasmissioni low cost
per l'industria dell'auto puntando soprattutto ai mercati dei Paesi emergenti
Boyarka - La stazione di compressione del gas.
l'Ucraina hanno totalizzato 2,6 miliardi di
euro. Secondo i dati elaborati dall'Istat, le
principali voci dell'export italiano sono
prodotti del sistema moda/persona (abbigliamento, calzature, accessori, gioielli ed
oreficeria, tessuti), mobili e complementi
d'arredo e termoidraulica, elettrodomestici, macchinari per edilizia, industria metallurgica e cartaria, trasformazione agroalimentare, lavorazione del legno e delle
pietre naturali, materiali per edili, veicoli
commerciali e vetture, prodotti chimici di
base. L'Italia importa dall'Ucraina principalmente materie prime con particolare riguardo a prodotti dell'industria chimica e
petrolifera, argilla, carbon fossile, cuoio,
pelli e semilavorati, metalli di base non
ferrosi, tubi, legno tagliato per l'industria,
oli e grassi vegetali ed animali, prodotti
agricoli, conserve e carne.
Ulteriori opportunità per le aziende italiane nei prossimi anni potranno derivare dalla riduzione di dazi e tariffe doganali prevista a seguito dell'ingresso del
Paese nel WTO Le riduzioni più consistenti nei dazi riguardano, al momento,
aerei, macchinari per costruzioni, alcolici distillati, farmaceutici, alcuni prodotti chimici e petroliferi, strumentazione
medica, legname, cellulosa e carta,
tessuti, metalli di base, acciaio, prodot
ti informatici, mobili e giocattoli.
Diplomazia Economica Italiana - n. 13 - 25 settembre 2008
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Gli investimenti italiani
Il volume complessivo degli investimenti
diretti (IDE) italiani in Ucraina si stima in
circa 3,5 miliardi di dollari, includendo le
operazioni effettuate da operatori italiani
attraverso controllate estere. Nel Paese
sono registrate 380 aziende italiane di
cui circa un centinaio con una presenza
stabile. Le formule societarie includono uffici di rappresentanza, società di diritto
ucraino interamente controllate dagli azionisti italiani, joint-venture con soci locali.
Particolarmente rilevante la presenza nel
settore bancario. UniCredit, già insediata
nel Paese con UniCreditBank, ha acquistato nel gennaio di quest'anno Ukrsotsbank per un controvalore di 2,2 miliardi
di dollari Usa e si propone di diventare il
terzo gruppo creditizio sul mercato locale.
Si aggiunge, l'acquisizione, avvenuta in
giugno, di Pravex Bank ad opera di Intesa Sanpaolo per un importo di 776 milioni dollari. Da rilevare che nel Paese a sono insediati alcuni tra i principali gruppi
bancari europei incluse Raffeisen, BNPParibas, Commerzbank, ING, Crédit
Agricole. Nel mercato delle assicurazioni,
è presente il gruppo Generali, oltre alle
altre europee Grawe, Allianz, Fortis e
Axa.
In campo siderurgico l'operazione più
rilevante è l'alleanza strategica stipulata dalla Duferco con il trust metallurgico Industrial Soyuz of Donbass (IDS)
che produce circa 6 milioni di tonnellate annue di ghisa, quasi 8 prodotti in
acciaio (di cui 4,8 milioni destinati all'export), controlla diverse attività
downstream (in particolare tubi in acciaio) ed è infine il principale produtto
re ucraino di coke siderurgico.
DOSSIER
Entro il 2013 la diminuzione dell'imposizione dovrà coprire anche generi alimentari e
le altre bevande alcoliche, autoveicoli ed
elettrodomestici. E' stato rimosso, inoltre, il
divieto di importare autobus, camion e autoveicoli usati, che abbiano più di otto anni. Per quanto riguarda le barriere non tariffarie, Kiev si e' impegnata a recepire, nella normativa interna, entro il 2012, gli standard internazionali di qualità dei prodotti industriali, sanitaria e veterinari, circoscrivendo i casi di certificazione obbligatoria,
per ragioni legate alla tutela della salute
pubblica. Dovrà inoltre semplificare e rendere più trasparenti, le procedure doganali. Nel campo dei servizi, l'Ucraina ha assunto impegni specifici alla liberalizzazione
del mercato bancario, assicurativo, della
consulenza d'impresa e per l'edilizia, dei
trasporti e delle telecomunicazioni, del turismo, della cultura e della sanità.
Simeiz (Crimea) - La baia Blu, ai piedi delle montagne di Koshka
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matiche la Camozzi, nei prodotti in
gomma la Ferplast, e la Celme nell'assemblaggio di attrezzature elettriche.
Diverse piccole e medie aziende italiane hanno accordi con aziende locali per
l'approvvigionamento di legno e semilavorati, pellami, maglieria calzature e
prodotti di abbigliamento.
Sono presenti in Ucraina, a seguito dell'aggiudicazione di importanti commesse, private o pubbliche, Danieli (impiantistica siderurgica), Ansaldo Energia (lavori presso la centrale di Chernobyl, e ammodernamento di impianti
nucleari), Saipem (fornitura di impianti
per l'estrazione del gas), Todini (ricostruzione di un tratto dell'autostrada
Kiev-Chop), Codest (edilizia residenziale), Sun Tech (costruzione di alberghi) e Vita (infrastrutture per il turismo).
Hanno aperto uffici di rappresentanza
commerciale: Iveco e New Holland
(veicoli commerciali, macchinari per l'agricoltura ed edilizia), Indesit (elettrodomestici), Miroglio (abbigliamento),
Manuli (prodotti per l'imballaggio), Ferrero (prodotti alimentari), Menarini e
Recordati (prodotti farmaceutici) e Alitalia (trasporto aereo). Sul mercato
ucraino sono commercializzati, tramite
reti di locali aziende importatrici, i maggiori marchi della moda italiana tra cui
Zegna, Cavalli, Gucci, Valentino,
Trussardi, Missoni, Corneliani, Facis
e Brioni. Presente è, inoltre, in base ad
accordi di franchising con partner locali, il Gruppo Benetton. Diverse imprese minori hanno accordi di approvvigionamento e di lavorazione in loco con
imprese ucraine nei settori tessile e della maglieria, calzaturiero, della lavorazione del legno e produzione di mobili. DOSSIER
Grazie a un accordo concluso nel
2005, blumi e billette prodotte nelle acciaierie Dneprovsk della ISD, trasportate
via nave, alimentano i laminatoi e il centro di lavorazione dello stabilimento di
Gianmoro (Messina) dove vengono prodotti travi in acciaio per costruzioni. L'accordo, accompagnato da investimenti di
entrambe le parti per oltre 60 miliardi di
euro localizzati sia in Italia che in Ucraina
(in particolare con due nuove colate continue a Dnepropetrovsk) prevede inoltre
la partecipazione di ISD alle attività industriali di Gianmoro e soprattutto la commercializzazione dei prodotti ISD sui
mercati mondiali da parte di Duferco che
punta così a ritagliarsi un ruolo di 'partner
and service company' per conto dei grandi produttori dell'Europa dell'Est che dispongono delle materie prime strategiche che mancano alla siderurgia del nostro Paese. Da rilevare che ISD che controlla una quarantina di imprese in Ucraina è presente, nell'attività siderugica, anche in Ungheria (dove ha acquisito la Dunaferr) e in Polonia (Huta Cestokowa).
Negli altri settori industriali, tra le operazioni più significative emergono la fabbrica aperta dalla Antonio Merloni per
la produzione di elettrodomestici con
l'obiettivo di arrivare ad assemblare circa 500 mila lavatrici all'anno. Sono presenti con attività produttive nel comparto tessile il gruppo Fil ManMade, nelle
calzature il gruppo InBlu, nella ceramica (produzione di piastrelle), la Emilceramiche, nella lavorazione di prodotti
agricoli la New Factor, nella zootecnia
l'Azienda Agricola Margherita (allevamento e selezione genetica di suini),
nelle calzature sportive la Tecnica, nella produzione di apparecchiature pneu-
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