D O T T. S S A E L E N A S E V E R I M E D I C O V E T E R I N A R I O C O M P O RTA M E N TA L I S TA S P E C I A L I S TA M A L AT T I E P I C C O L I A N I M A L I I L S I G N I F I C A T O D E L L’ A B B A I O E LE SUE CONSEGUENZE A F F RO N TA R E I L D I S T U R B O A N C H E DA L P U N T O D I V I S TA D E L D I S A G I O D E L L’ A N I M A L E Il disturbo da parte di cani che abbaiano è un problema sentito soprattutto d’estate per il fatto che le imposte delle case sono tenute aperte. L’abbaio insistente di un cane è una delle cause di contesa più frequenti tra vicini, perché chi si sente disturbato vuole poter difendere il suo diritto al riposo e alla tranquillità. Il problema viene affrontato troppo spesso solo dal punto di vista del disturbo alla quiete, quasi mai dal punto di vista del disagio dell’animale. Un cane che abbaia in modo insistente ed esagerato sta esprimendo una sua caratteristica di razza oppure un disagio fisico o psicologico. Occorre premettere che l’abbaio fa parte del corredo comportamentale normale del cane domestico che, tra tutti i canidi, è quello che vocalizza maggiormente. Lo stretto contatto con l’uomo, specie in cui il linguaggio verbale è fondamentale, ha condotto la selezione canina verso animali sempre più “vocali” che probabilmente ottenevano maggior favore nelle comunità umane. E’ dimostrato che qualsiasi persona, anche se non ha mai posseduto un cane, è in grado istintivamente di riconoscere il significato di diversi tipi di abbaio del cane, a testimonianza dello stretto rapporto in termini di evoluzione e di collaborazione tra specie canina e umana. In sostanza, l’uomo ha selezionato l’abbaio nel cane perché questo era utile nell’allerta in caso di pericoli, nella segnalazione di prede durante la caccia, nell’espressione di contentezza durante le manifestazioni di affetto. Negli ultimi decenni, tuttavia, il ruolo del cane si è profondamente modificato: da animale fondamentalmente da utilità è passato ad animale essenzialmente da compagnia. L’abbaio, che era stato selezionato e ricercato per favorire certe attività, diventa ora superfluo. Prendiamo ad esempio i piccoli terrier, cani da caccia con il compito di entrare nelle tane sotterranee dei selvatici e di segnalarli con l’abbaio, in modo che dall’esterno i cacciatori potessero individuarli e catturarli: il loro abbaio squillante ed insistente era fondamentale. Altre razze come i dobermann erano selezionati per la loro capacità di vigilanza, quindi l’abbaio ad ogni piccolo rumore o stimolo, soprattutto di notte, era importante nel lavoro di guardia. Il fatto che i cani siano diventati soggetti da compagnia ha reso superfluo l’abbaio eccessivo, ma non possiamo pensare che da un giorno all’altro tali animali, selezionati per decenni o secoli in una certa direzione, smettano di abbaiare. Ambulatorio Veterinario Comportamentale Via Cantamiglio 127 - Forlimpopoli - Tel 054 3744350 D O T T. S S A E L E N A S E V E R I M E D I C O V E T E R I N A R I O C O M P O RTA M E N TA L I S TA S P E C I A L I S TA M A L AT T I E P I C C O L I A N I M A L I Chi sceglie come compagno un cane di una determinata razza deve preventivamente conoscere le sue caratteristiche: cani geneticamente molto predisposti all’abbaio non sono l’ideale per le zone densamente abitate perché spontaneamente, anche senza essere stimolati o istruiti dal proprietario, tenderanno ad esprimersi con l’abbaio con molta probabilità ed elevata frequenza. Dicevamo all’inizio che l’abbaio è spesso espressione di disagio di un cane. Animali poco stimolati, che trascorrono molto tempo da soli, che si annoiano, tendono ad abbaiare a qualsiasi stimolo per scaricare l’eccesso di energia accumulata dall’inattività. Alcuni cani, allora, amano rincorrere abbaiando tutto ciò che si muove nel loro territorio o al di là della recinzione o di notte abbaiano apparentemente senza motivo. Altri abbaiano perché frustrati dalla reclusione forzata in ambienti angusti, altri ancora perché, poco socializzati agli altri cani o alle persone, hanno paura di qualsiasi situazione nuova e credono che,abbaiando, le cose di cui hanno timore restino a distanza. Cani affetti da disturbi comportamentali, quali i problemi da separazione, non sopportano l’isolamento dal loro proprietario, quindi abbaiano, ululano, guaiscono se lasciati soli. Quali consigli dare ai proprietari di cani che abbaiano molto? Innanzitutto, per rispettare gli altri cittadini, è bene tenere chiusi i cani in casa, garage o altro locale almeno di notte e, durante il giorno, nelle cosiddette ore di riposo, di solito dalle tredici alle quindici. In questo modo si è tutelati anche da contestazioni di tipo legale. Fondamentale è capire, poi, se alla base dell’abbaio eccessivo ci sia un disagio del cane: a volte è sufficiente farlo uscire per periodi più lunghi oppure aumentare la quantità di interazioni e di gioco con lui. Se gli stimoli all’esterno della casa sono troppo intensi, per esempio c’è il continuo passaggio di altri cani, di biciclette, di persone che chiacchierano, può essere utile sposare il cane in zone più tranquille del giardino, dalle quali non veda all’esterno, oppure schermare con teli ombreggianti per ridurre la percezione degli stimoli. I cani che abbaiano per un sospetto disturbo comportamentale, infine, dovrebbero essere sottoposti ad una visita specialistica da un medico veterinario comportamentalista, perché tali patologie sono molto invalidanti e tendono con il tempo a peggiorare. Pagina 2 Ambulatorio Veterinario Comportamentale Via Cantamiglio 127 - Forlimpopoli - Tel 054 3744350