Rassegna 15 Maggio 2013 - Centro Nazionale Trapianti

15 Maggio 2013
15/05/13 Sole 24 Ore
Possibile retromarcia sul decreto staminali
Perrone Manuela
15/05/13 Messaggero
Staminali gli scienziati: la Camera modifichi il dl
15/05/13 Giornale
Rivolta contro Stamina: il decreto è da riscrivere
Angeli Francesca
15/05/13 Gazzetta dello Sport
Staminali passo indietro - Si cambia alla Camera Sperimenta il ministero
15/05/13 Tirreno
«Terapia da bloccare o sarà un disastro»
15/05/13 Tirreno
Sofia migliora ma il decreto cambia
Cecchini Anna
15/05/13 Avvenire
Decreto Balduzzi, sulle staminali si cambia
Lozito Francesca
15/05/13 Corriere della Sera
Stretta su Stamina, sperimentazione come per i farmaci
De Bac Margherita
15/05/13 Stampa Tuttoscienze
I dubbi sul metodo Stamina
Bianco Paolo - Cattaneo Elena
14/05/13 Quotidianosanita.it
Stamina. Terapie da trapianto devono essere classificate come farmaci
14/05/13 Quotidianosanita.it
Pani (Aifa): “Soddisfazione per dichiarazioni Iss e Cnt”
14/05/13 Quotidianosanita.it
Consulcesi: “Due medici su tre favorevoli all’uso del metodo stamina”
14/05/13 Quotidianosanita.it
Gallo (Ass. Coscioni): siano rispettate le norme in vigore, il Governo e il
Parlamento intervengano
14/05/13 Corriere.it
«Cellule non sicure, rischi per i pazienti»
Laura Cuppini
14/05/13 Corriere.it
Il centro nazionale trapianti: «Stamina è illegale»
14/05/13 Repubblica.it
"Stamina è come l'olio di serpente" Per l'Aifa è da controllare come farmaci
15-MAG-2013
Lettori: 1.034.000
Diffusione: 267.228
Dir. Resp.: Roberto Napoletano
da pag. 19
15-MAG-2013
Lettori: 1.274.000
Diffusione: 189.861
Dir. Resp.: Virman Cusenza
da pag. 10
15-MAG-2013
Lettori: 630.000
Diffusione: 150.760
Dir. Resp.: Alessandro Sallusti
da pag. 20
15-MAG-2013
Lettori: 630.000
Diffusione: 150.760
Dir. Resp.: Alessandro Sallusti
da pag. 20
15-MAG-2013
Lettori: 4.246.000
Diffusione: 621.004
Dir. Resp.: Andrea Monti
da pag. 48
15-MAG-2013
Lettori: 652.000
Diffusione: 73.130
Dir. Resp.: Roberto Bernabò
da pag. 11
15-MAG-2013
Lettori: 652.000
Diffusione: 73.130
Dir. Resp.: Roberto Bernabò
da pag. 11
15-MAG-2013
Lettori: 385.000
Diffusione: 107.541
Dir. Resp.: Marco Tarquinio
da pag. 12
15-MAG-2013
Lettori: 2.964.000
Diffusione: 477.910
Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli
da pag. 26
15-MAG-2013
Lettori: n.d.
Diffusione: n.d.
Dir. Resp.: Mario Calabresi
da pag. 1
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Questo assicura Binetti “è il frutto di una serie di audizioni che ci sono state oggi
in Commissione cui praticamente tutti, tranne Davide Vannoni (il presidente della
Stamina Foundation, ndr), sono d’accordo nella necessità di modificare il decreto
per garantire un protocollo sperimentale sotto il controllo del ministero della
salute”.
Anche per il direttore dell'Agenzia Italiana per il farmaco Luca Pani, audito oggi
dalla Commissione, il decreto va modificato altrimenti, ha spiegato “ci sarà un
disastro epocale e l’Italia uscirebbe dal G8 scientifico”. Sottolineando inoltre che
“da quando è stato approvato il decreto in Senato sono aumentate in modo
vertiginoso le ordinanze dei giudici” che autorizzano il metodo stamina. “Il
Parlamento europeo – ha aggiunto Pani – ha discusso per anni sul fatto se queste
cure fossero medicinali o trapianti e alla fine ha deciso che erano medicinali. Le
ordinanze dei tribunali sono aumentate vertiginosamente quando è passato il
decreto che stiamo discutendo, ma dobbiamo stare attenti o succederà un
disastro. La nostra richiesta è di riportare le staminali all'interno di una
sperimentazione corretta per evitare problemi di sicurezza ed efficienza, e per
poter fare scelte rigorose anche dal punto di vista etico”
Naturalmente contrario a questa visione è Davide Vannoni il presidente della
Stamina Foundation il quale, prima di essere ascoltato dalla commissione Affari
sociali della Camera, ha detto che “Per giustificare la morte di 18 mila persone
bisogna fare del catastrofismo dicendo che il metodo Stamina è come l’olio di
serpente”.
Secondo Vannoni “ci sono 18 mila famiglie che hanno chiesto l'accesso al metodo
Stamina. Comunque, voglio ricordare che quello che è stato approvato dal Senato
si tratta di una sperimentazione. Quindi non è che lo Stato ha detto a Stamina che
può fare tutto quello che gli pare”. E infine a chi gli faceva notare che l’Unione
europea ha stabilito che le cellule staminali sono farmaci, Vannoni ha risposto:
“possono anche stabilire che gli asini volano. Se hanno fatto una legge che dice
questo non vuol dire necessariamente che sia la logica e quindi la realtà”.
Insomma quella che è iniziata oggi sembra essere una settimana se non decisiva
almeno importante per il decreto Balduzzi e per quella parte concernente le
“terapie compassionevoli” che hanno già scatenato la comunità scientifica
internazionale la quale ha accusato il governo italiano di sottrarre le terapie a
base di staminali dai controlli regolatori e classificandole non come terapia a base
di farmaci ma come trapianto di tessuti.
14 maggio 2013
Quotidianosanita.it
a): “So
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azioni
Pani (Aifa
Iss e Cnt”
14 MAG - “Il Diretttore Generale delll'AIFA, Luca Pani, esprime
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e
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Nazionale Trapianti
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14 maggio 2013
Quotidianosanita.iit
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Consulcesi: “Due m
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d'urgenza per regolamentare meglio la questione, come in parte è stato fatto
dall’ex Ministro della Salute.
Infine, in tema di ricerca, l’indagine evidenzia chiaramente due orientamenti dei
camici bianchi italiani: se da una parte emerge come le cellule staminali, per l’87%
dei medici, siano uno dei settori su cui è necessario continuare con la ricerca, in
quanto considerati tra i più promettenti per curare e sconfiggere moltissime
patologie nell'ambito della medicina rigenerativa (come dimostrano anche i due
recenti Nobel per la Medicina), dall’altra si sostiene che in Italia non si fa
abbastanza sul fronte della ricerca medica (85%).
Il caso Stamina, come è noto, ha suscitato nel nostro Paese un acceso confronto. Il
mondo sanitario e quello della ricerca si sono spaccati tra chi sostiene il diritto
dell’individuo di curarsi come previsto dalla normativa relativa alle terapie
compassionevoli (legge Turco-Fazio) e chi invoca, invece, la necessità di ricorrere
solo a metodi sufficientemente sperimentati e validati.
E a proposito dell’approvazione della legge circa i trattamenti su singoli pazienti
con medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali, il
presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, commenta: “dopo l’impegno
profuso dal Senato per la valutazione e l’approvazione del decreto Balduzzi
sull’impiego delle cellule staminali, in attesa del parere della Camera, siamo
soddisfatti che il provvedimento vada nel senso consigliato dagli stessi medici che
hanno partecipato all’indagine che abbiamo lanciato. Adesso è necessario fare un
passo ulteriore: il legislatore deve approntare una normativa chiara e completa
che sia conforme ai principi sanciti dalla nostra Costituzione sulla tutela del diritto
primario dei malati alle cure. Al contempo, il mondo scientifico deve procedere
nella direzione di ottenere risposte certe appoggiando metodologie che siano
autorizzate in centri specialistici idonei e controllati.
Più volte - aggiunge - ci siamo espressi sul fatto che non debbano essere i
tribunali ad avere l’onere e la responsabilità di decidere su argomenti così
rilevanti socialmente, auspicando invece delle precise linee guida da parte del
legislatore e della politica".
14 maggio 2013
Quotidianosanita.it
o (Ass. Cosc
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s
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Infine l’Associazione Luca Coscioni chiede che:
- l’uso “compassionevole” delle terapie sia previsto come prescritto dalle norme in
vigore solo in presenza di idonea documentazione approvata dall’AIFA;
- sia garantita la lavorazione di cellule in laboratori vigilati da AIFA;
- sia chiarito che risultano erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale, ed esigibili
come prestazioni assistenziali, solo quei medicinali per terapia cellulare avanzata
che abbiano ottenuto validazione scientifica e siano stati approvati per l'uso
clinico in quanto sicuri ed efficaci;
- sia soppresso il citato art. 2 .
14 maggio 2013
Quotidianosanita.it
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"terrapia" viene usata in modo identico su
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pazienti con centinaia di patologie diverse. Perché una sperimentazione clinica sia
utile a stabilire se qualcosa funziona davvero, va chiarito in modo dettagliato qual
è la popolazione cellulare, come la si prepara, quali e quanti pazienti vengono
trattati, con quali malattie, per quale motivo, con quali obiettivi, con quali misure
ex post, e quale sarà la valutazione terza. Ogni patologia è diversa, e richiede trial
diversi». Ma chi paga la produzione delle cellule utilizzate nelle terapie di
Stamina? «Chi paga è Stamina stessa, che ha però uno sponsor commerciale puntualizza Bianco - che avrebbe acquisito in esclusiva il "know how" di Stamina.
Lo sponsor commerciale dovrebbe, come in ogni sperimentazione trasparente e
utile, sostenere i costi della sperimentazione. Coltivare cellule per uso clinico
costa almeno 30mila euro a paziente. Moltiplicando per 18mila fa 540 milioni di
euro. Forse per questo Stamina e il suo sponsor commerciale insistono per
considerare il trattamento un trapianto: così facendo, ovvero eliminando le
precauzioni a tutela del paziente che la legge prescrive, i costi si abbattono, ma la
tutela del paziente anche. Inoltre, è prevedibile che di fronte a 18mila pazienti da
trattare, sarebbe richiesto un contributo dello Stato per coprire i costi dei
cosiddetti "trapianti". Del resto, Stamina ha già indicato che un contributo dello
Stato sarebbe necessario (vedi la pagina Facebook della Fondazione, ndr)».
EFFETTI COLLATERALI - «Dubito che il SSN, a rischio di default immediato, possa
permettersi di pagare l'impiego indiscriminato e massivo di terapie inefficaci e
non sperimentate adeguatamente. L'applicazione del "trapianto" su un
astronomico numero di pazienti viene fatto passare per "sperimentazione", ma
non è nulla del genere. Nel mondo - conclude il professor Bianco - sono in corso
320 trial ufficiali su staminali mesenchimali, 7 in Italia. Le cellule, come i farmaci,
hanno degli effetti avversi, che si individuano (come del resto i benefici) solo con
studi clinici controllati. Uno degli effetti collaterali delle infusioni di staminali
mesenchimali si chiama Ibmir, Instant blood-mediated inflammatory reaction, in
rarissimi casi è letale ma in tutti i casi ha la conseguenza che le cellule muoiono.
Questo effetto collaterale delle infusioni di mesenchimali non era conosciuto
prima del 2012 ed è stato accertato appunto con sperimentazioni cliniche
controllate. Gli stessi benefici presunti non si accertano con la somministrazione
nel caso singolo, neanche se i casi singoli diventano, paradossalmente, 18mila. Si
accertano con trial clinici disegnati in modo pianificato e intelligente».
«MANCA RISPETTO DEI MALATI» - «Questa sperimentazione va fermata». Non ci
sono compromessi possibili per Alberto Mantovani, docente di patologia generale
all’Università degli studi di Milano, direttore scientifico di Humanitas e il
ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale. Il decreto
Balduzzi sul cosiddetto metodo Stamina prevede l'avvio della sperimentazione
della cura tramite il trapianto di cellule staminali mesenchimali per i pazienti
affetti da gravi patologie. «Mi auguro che questa vicenda venga fermata
nell'interesse dei pazienti, presenti e futuri - prosegue Mantovani -. Siamo di
fronte a decisioni non rispettose dei malati, al di fuori di qualunque buona pratica
di ricerca e di qualunque pratica clinica». Per Mantovani i punti critici sono molti:
la mancanza di qualsiasi rigore scientifico da parte della Stamina Foundation, il
mistero dei brevetti sul metodi Stamina firmati da una donna (Erica Molino) mai
comparsa in pubblico, lo scandalo dei soldi che verrebbero utilizzati per la
sperimentazione (si ipotizza una cifra tra i 500 milioni e il miliardo di euro) in
tempi di tagli alla Sanità in cui in molti istituti di ricerca si fa fatica a portare
avanti studi importanti, il via libera da parte del Comitato Etico «senza che vi
fossero all'interno del Comitato stesso competenze specifiche». Una brutta
vicenda, in cui «gli esperti non sono stati consultati».
TERAPIE CELLULARI - «Possiamo ragionare sui problemi veri - conclude Mantovani , che sono la regolamentazione delle terapie cellulari, una importante frontiera
molto vasta. Le norme europee che trattano le cellule come farmaci devono essere
modificate: per le cellule serve lo stesso rigore richiesto per i farmaci, ma si tratta
di due procedure diverse». Infine, Mantovani fa una riflessione sulle
sperimentazioni cliniche: «Spesso quando uno studio è in corso si ha
l'impressione di avere dei benefici, anche quando benefici reali non ci sono. Poi in
ogni sperimentazione si producono dati oggettivi che vengono sottoposti a
esperti indipendenti. Queste sono le regole e in questo caso non sono state
rispettate. Trovo gravissima la mancanza di rispetto nei confronti dei malati:
pensiamo solo ai laboratori di terapie cellulari di Monza e Bergamo, finanziati dai
pazienti: lì vengono prodotti risultati scientificamente validi e sono di tutto
rilievo».
«VIOLATE NORME EUROPEE» - Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca
Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, parla di un «decreto che mira a creare
un precedente pericoloso e gravissimo per la scienza e per tanti malati che
sperano in una cura per malattie purtroppo ancora incurabili». «Le infusioni con
colture di cellule mesenchimali non sono trapianti - prosegue Gallo -. In Italia e nel
resto del mondo tutte le terapie cellulari che prevedono la coltura in vitro sono
identificate come terapie avanzate e le relative colture cellulari sono identificate
come "medicinali", sotto il controllo delle Agenzie del farmaco. Violando le norme
europee, trasferendo la competenza al Centro Nazionale Trapianti, a nulla serve
scrivere che "la sperimentazione" non è valida ai fini dell’autorizzazione al
commercio, perché la differente qualificazione determina che non avremo più
farmaci con immissione in commercio ma uso routinario di tessuti. Nel caso
specifico di colture di tessuti a un costo elevatissimo che non si basa su evidenze
scientifiche,
sui
possibili
risultati.
Chiediamo
pertanto
che:
l’uso
"compassionevole" delle terapie sia previsto come prescritto dalle norme in vigore
solo in presenza di idonea documentazione approvata dall’Aifa (Agenzia Italiana
del Farmaco); sia garantita la lavorazione di cellule in laboratori vigilati da Aifa; sia
chiarito che risultano erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale, ed esigibili come
prestazioni assistenziali, solo quei medicinali per terapia cellulare avanzata che
abbiano ottenuto validazione scientifica e siano stati approvati per l'uso clinico in
quanto sicuri ed efficaci».
Laura Cuppini
14 maggio 2013
Corriere.it
entro
Il ce
illega
ale»
nazionale
e
tra
apiantti:
«S
Stamin
na
è
«In base alle norm
me attuali,, le cure ccon cellule
e stamina
ali sono faarmaci». Lo
L ricorda
a
Alessand
dro Nanni Costa, direttore de
el Centro nazionale
e trapiantti (Cnt), as
scoltato il
14 magg
gio dalla Commissi
C
one affarii sociali della
d
Came
era, al lavvoro sul decreto
d
in
materia approvatto giá dal
d
Senat o e ora
a al vagllio della seconda
a camera
a
parlamen
ntare.
Per Nann
ni Costa «è evidente la non llegalitá di quello che sta avvvenendo a Brescia,
dove non
n c'è la co
ostruzione di un d
disegno sc
cientifico.. Le istitu
uzioni dev
vono farsi
carico di questa speriment
s
tazione». Il diretto
ore del Cn
nt ricordaa che i trattamenti
con stam
minali «non
n sono tra
apianti, e proprio per
p questo
o va trovaato un meccanismo
o
che aiuti le Istituz
zioni a tro
ovare una sistema per
p valuta
are Bresciaa realistic
camente».
In ogni c
caso non c'è amarrezza perr la decisiione presa qualchee settimana fa dall
Senato, forse a cuor legg
gero. «Il Senato -conclude
- ha preeso una decisione
e
autonom
ma che io per
p primo
o ho rispe
ettato. Da allora no
on ho parllato, lo fa
accio oggii
perchè so
ono stato chiamato
o a farlo».
VERSO LA
A MODIFICA DEL DECRETO
D
LEGGE - In
I commissione Afffari socia
ali Istituto
o
superiore
e di sanità, Aifa, e lo stesso
o Cnt hanno ribadito con fo rza che l''infusione
e
di cellule
e staminali mesenc
chimali va ricondotta alle reg
gole per l a sperime
entazione
e
dei medicinali. Il decreto
d
su
ulle stamiinali, all'esame della Cameraa, dovrebbe quindi
essere m
modificato
o, con una sostanz
ziale retro
omarcia rispetto
r
aalle scelte
e fatte da
a
Palazzo M
Madama che
c
affida
avano al C
Centro naz
zionale tra
apianti la supervisiione della
a
sperimen
ntazione. I responsabili di 12
2 fra i principali centri di riccerca italia
ani hanno
o
lanciato un appello al ministro de
ella Salute
e, Beatrice Lorenz in, per fermare il
sente la somminisstrazione «di una
a terapia dall'effic
cacia non
decreto che cons
dimostra
ata» facendo correrre il rischiio all'Italia
a di «uscire dal G8
8 scientific
co» come
e
ha ammo
onito il direttore
d
generale dell'Aifa,, Luca Pa
ani, che h
ha prospe
ettato un
«disastro
o epocale»
» se non si
s corregg
gesse questo 'vulnu
us', visto cche l'Italia
a sarebbe
e
«l'unico P
Paese a de
erubricare
e le terapiie avanzatte».
VANNONI: «EUTANASIA DI STATO». Per Davide Vannoni, presidente della
Fondazione Stamina, se si tornerà a porre per la sperimentazione i paletti previsti
per i farmaci la terapia «non sarà più possibile». E «i politici si prenderanno la
responsabilità che lo Stato faccia l'eutanasia a questi figli» perchè non si potranno
più sottoporre a questo tipo di cure.
14 maggio 2013
Corriere.it
mina è come l'olio di serpen
s
nte"
"Stam
Per l'Aifa è da contro
ollare come farm
maci
"Tratta
are le stamina
s
ali mese
enchima
ali come
e cellule
e e non
n come
e
farmac
ci ci pon
ne fuor
ri dalle regole Ue», diice il prrof. Luc
ca Pani,,
direttor
re Agenzia ita
aliana del far
rmaco. Della stessa idea ill
direttor
re del Centro nazion
nale tra
apianti. La rep
plica di Davide
e
Vannon
ni, presiidente della
d
fon
ndazione
e Stamin
na
Il metod
do Stamin
na è «come l’olio
o di serp
pente». Usa un’es pressione
e forte il
professor Luca Pa
ani, direttore dell’A
Agenzia ittaliana de
el farmaco
o per spie
egare alla
a
commissione Affa
ari sociali della Cam
mera cosa pensa dell’attivit
d
tà svolta a Brescia
a
dal gruppo del do
ottor Vann
noni, dove
e vengono seguiti bambini colpiti da
a malattie
e
senza sp
peranza. «La
« sperim
mentazion
ne di Stam
mina dovrà essere ccontrollatta da Aifa
a
— dice P
Pani, che è stato ascoltato questa mattina
m
— altrim enti succ
cederà un
disastro epocale e l’Italia us
scirà dal G
G8 scientifico».
missione si è disc
cusso de l decreto
o Balduzz
zi sulle sstaminali, dove si
In comm
introduce
e una pos
ssibilità di procederre per que
esto tipo di terapiaa seguendo le leggii
sui trapiianti, che
e impongono men
no contro
ollo di qu
uelle sull ’approvaz
zione deii
farmaci, che fann
no appunto capo a
ad Aifa. «Trattare le stami nali mese
enchimali
come cellule e no
on come farmaci cci pone fu
uori dalle regole U
Ue», dice Pani, che
e
aggiunge
e: «Il metodo Stam
mina usa u
una stess
sa metodo
ologia perr tutte le malattie.
Questo ssi chiama
a olio di serpente
e». Anche
e il diretttore del Centro nazionale
e
trapianti,, Alessan
ndro Nanni Costa ha sosttenuto ch
he la maanipolazio
one delle
e
staminalii è «una terapia av
vanzata, quindi un
n farmaco
o. Ciò chee sta avvenendo a
Brescia non è le
egale e questo è evidente. Le sp
perimentaz
zioni van
nno fatte
e
del decretto già approvato in
n Senato potrebbe
e
nell’ambito della legalità». Il testo d
così esse
ere modificato, se non
n
camb iato del tu
utto.
A Stamin
na non pia
ace l’idea di rientra
are nelle norme
n
perr i farmac i, che dan
nno meno
o
libertà di utilizzo delle staminali. D avide Van
nnoni, il presidente
p
e della fo
ondazione
e
Stamina risponde a Pani: «c
come l’olio
o di serpe
ente? E’ ca
atastrofism
mo per giustificare
e
la morte di migliaia di persone che non si potranno curare. Le cellule sono
materiale vivo, e in laboratorio trattate come molecole sono inutili». Modificare il
decreto trattandole da farmaci «sposterebbe l’applicazione di 10 anni». I politici
«devono prendersi la responsabilità che lo Stato faccia l’eutanasia a questi figli».
Al momento non esistono dimostrazioni scientifiche sul funzionamento del
metodo Stamina e il decreto affronta anche questo problema. Si è infatti chiesto ai
responsabili del laboratorio di rendere noi i risultati delle cure prestate ai pazienti
seguiti fino ad ora.
di MICHELE BOCCI
14 maggio 2013
Repubblica.it