15 Maggio 2013 15/05/13 Sole 24 Ore Possibile retromarcia sul decreto staminali Perrone Manuela 15/05/13 Messaggero Staminali gli scienziati: la Camera modifichi il dl 15/05/13 Giornale Rivolta contro Stamina: il decreto è da riscrivere Angeli Francesca 15/05/13 Gazzetta dello Sport Staminali passo indietro - Si cambia alla Camera Sperimenta il ministero 15/05/13 Tirreno «Terapia da bloccare o sarà un disastro» 15/05/13 Tirreno Sofia migliora ma il decreto cambia Cecchini Anna 15/05/13 Avvenire Decreto Balduzzi, sulle staminali si cambia Lozito Francesca 15/05/13 Corriere della Sera Stretta su Stamina, sperimentazione come per i farmaci De Bac Margherita 15/05/13 Stampa Tuttoscienze I dubbi sul metodo Stamina Bianco Paolo - Cattaneo Elena 14/05/13 Quotidianosanita.it Stamina. Terapie da trapianto devono essere classificate come farmaci 14/05/13 Quotidianosanita.it Pani (Aifa): “Soddisfazione per dichiarazioni Iss e Cnt” 14/05/13 Quotidianosanita.it Consulcesi: “Due medici su tre favorevoli all’uso del metodo stamina” 14/05/13 Quotidianosanita.it Gallo (Ass. Coscioni): siano rispettate le norme in vigore, il Governo e il Parlamento intervengano 14/05/13 Corriere.it «Cellule non sicure, rischi per i pazienti» Laura Cuppini 14/05/13 Corriere.it Il centro nazionale trapianti: «Stamina è illegale» 14/05/13 Repubblica.it "Stamina è come l'olio di serpente" Per l'Aifa è da controllare come farmaci 15-MAG-2013 Lettori: 1.034.000 Diffusione: 267.228 Dir. Resp.: Roberto Napoletano da pag. 19 15-MAG-2013 Lettori: 1.274.000 Diffusione: 189.861 Dir. Resp.: Virman Cusenza da pag. 10 15-MAG-2013 Lettori: 630.000 Diffusione: 150.760 Dir. Resp.: Alessandro Sallusti da pag. 20 15-MAG-2013 Lettori: 630.000 Diffusione: 150.760 Dir. Resp.: Alessandro Sallusti da pag. 20 15-MAG-2013 Lettori: 4.246.000 Diffusione: 621.004 Dir. Resp.: Andrea Monti da pag. 48 15-MAG-2013 Lettori: 652.000 Diffusione: 73.130 Dir. Resp.: Roberto Bernabò da pag. 11 15-MAG-2013 Lettori: 652.000 Diffusione: 73.130 Dir. Resp.: Roberto Bernabò da pag. 11 15-MAG-2013 Lettori: 385.000 Diffusione: 107.541 Dir. Resp.: Marco Tarquinio da pag. 12 15-MAG-2013 Lettori: 2.964.000 Diffusione: 477.910 Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli da pag. 26 15-MAG-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Mario Calabresi da pag. 1 T ie da trapianto devo ono essere Stamina. Terap e com me farmaci classificate È questo il no odo al centro c d delle modifiche m e che la a Comm missione e Affari ssociali della d Ca amera ssta pens sando di d adotta are sul decreto o Balduzz zi. Aifa a, Cnt e Iss au uditi ogg gi concoprdano o sul punto. p Ill metodo o stamin na, in qu uanto cllassifica ato trapiianto e n non farmaco, è privo d di brevettti e sotttratto allle autor rizzazio oni dell’A Aifa. 14 MAG - Le tera apie con cellule c sta aminali devono d es ssere con siderate farmaci f e come tali trattati o meglio speriment s tati. Già perché il nodo dellaa question ne, ovvero o l’articolo 2 del de ecreto Ballduzzi rellativamente alla pa arte che rriguarda le terapie e compassionevoli, risiede proprio p su u questo punto: co ome conssiderare il metodo o Stamina?? Per Ales ssandro Nanni N Co sta diretttore del Centro n azionale trapianti, audito og ggi in Co ommission ne Affari sociali de ella Camera dove è in corso o l’esame e del decre eto Balduz zzi, si trattta di farm maci: “Le staminali s usate dal metodo Stamina S – ha detto – sono cellule c che per il ttrattamento cui vanno incon ntro sono o farmaci, senza du ubbio sono o farmaci”. E dunque e in questo senso, ci ha spiiegato Pao ola Binettti, deputatta di Scelta Civica,, dovrebbe ero andarre le mod difiche al testo del decreto già apprrovato da al Senato. Modifiche e il cui termine perr la presen ntazione scade s stas sera. Spiega a ancora la deputata “Il parere e unanime e è di mo odificare iil disegno o di legge e così com m’è arrivatto dal Sen nato. Mod dificarlo re endendolo o più rigo oroso permettendo o ai bambini che sono s attu ualmente in cura di contin nuare il loro tratttamento”. Protocollo di sperrimentazio one che ssecondo Binetti B “de eve esseree sotto il controllo o diretto del ministe ero della Salute ricconducendolo quin ndi sotto la visione e dell’Aifa a perché ssi tratta di d farmaci e non q quindi so otto il con ntrollo deel Cnt perché non parliamo di veri e propri trrapianti. S Sotto la diizione farmaci è piiù facile esplicitare e e un contro ollo e se è vero che questo comporta a un allun ngamento o delle pro ocedure è anche vero che si aumenta il livello d di sicurezz za per i pazienti”. Questo assicura Binetti “è il frutto di una serie di audizioni che ci sono state oggi in Commissione cui praticamente tutti, tranne Davide Vannoni (il presidente della Stamina Foundation, ndr), sono d’accordo nella necessità di modificare il decreto per garantire un protocollo sperimentale sotto il controllo del ministero della salute”. Anche per il direttore dell'Agenzia Italiana per il farmaco Luca Pani, audito oggi dalla Commissione, il decreto va modificato altrimenti, ha spiegato “ci sarà un disastro epocale e l’Italia uscirebbe dal G8 scientifico”. Sottolineando inoltre che “da quando è stato approvato il decreto in Senato sono aumentate in modo vertiginoso le ordinanze dei giudici” che autorizzano il metodo stamina. “Il Parlamento europeo – ha aggiunto Pani – ha discusso per anni sul fatto se queste cure fossero medicinali o trapianti e alla fine ha deciso che erano medicinali. Le ordinanze dei tribunali sono aumentate vertiginosamente quando è passato il decreto che stiamo discutendo, ma dobbiamo stare attenti o succederà un disastro. La nostra richiesta è di riportare le staminali all'interno di una sperimentazione corretta per evitare problemi di sicurezza ed efficienza, e per poter fare scelte rigorose anche dal punto di vista etico” Naturalmente contrario a questa visione è Davide Vannoni il presidente della Stamina Foundation il quale, prima di essere ascoltato dalla commissione Affari sociali della Camera, ha detto che “Per giustificare la morte di 18 mila persone bisogna fare del catastrofismo dicendo che il metodo Stamina è come l’olio di serpente”. Secondo Vannoni “ci sono 18 mila famiglie che hanno chiesto l'accesso al metodo Stamina. Comunque, voglio ricordare che quello che è stato approvato dal Senato si tratta di una sperimentazione. Quindi non è che lo Stato ha detto a Stamina che può fare tutto quello che gli pare”. E infine a chi gli faceva notare che l’Unione europea ha stabilito che le cellule staminali sono farmaci, Vannoni ha risposto: “possono anche stabilire che gli asini volano. Se hanno fatto una legge che dice questo non vuol dire necessariamente che sia la logica e quindi la realtà”. Insomma quella che è iniziata oggi sembra essere una settimana se non decisiva almeno importante per il decreto Balduzzi e per quella parte concernente le “terapie compassionevoli” che hanno già scatenato la comunità scientifica internazionale la quale ha accusato il governo italiano di sottrarre le terapie a base di staminali dai controlli regolatori e classificandole non come terapia a base di farmaci ma come trapianto di tessuti. 14 maggio 2013 Quotidianosanita.it a): “So oddisffazion ne pe er dicchiara azioni Pani (Aifa Iss e Cnt” 14 MAG - “Il Diretttore Generale delll'AIFA, Luca Pani, esprime e “vviva sodd disfazione e per le dichiarazioni del Dr.. Nanni C Costa Dire ettore del Centro N Nazionale Trapianti che dall'a alto della sua esperrienza con nferma co ome i prod dotti cellu ulari del cosiddetto o Metodo Stamina non sian no né ce ellule né tantomeno trapiaanti ma piuttosto o medicina ali e come tali ricad dano nell'a ambito di competenza dell'A Agenzia Ita aliana del Farmaco in analog gia a quan nto avviene in tutto il Mondo”. Attraversso questa a nota uffficiale del l’Aifa, Luca Pani constata c ““come sia a l'Istituto o Superiore e di Sanittà che il Centro C Na azionale Trapianti T oggi, o duraante l'aud dizione in Commisssione alla a Camera a dei De putati, abbiano confermat o l'illegalità delle e procedurre seguite e a Brescia a e ribaditto i risulta ati dell'Isp pezione co ongiunta con c i NAS S che ha po ortato all'Ordinanza del mag ggio dello scorso anno”. 14 maggio 2013 Quotidianosanita.iit medici su tre favorrevoli Consulcesi: “Due m so del meto odo sttamina” all’us 14 MAG - Dall’inch hiesta lanciata dall ’associazione Cons sulcesi peer valutare e opinioni e orienta amenti in merito alll’utilizzo d del protoc collo della a Staminaa Foundation per le e cure di alcuni malati m in fase ter minale, emerge e un’indicaz u zione: secondo la a e cure compassionevoli devvono pros seguire e,, maggior parte dei medici italiani le anzi, le staminalii rappresentano u uno dei campi c più ù prometttenti dellla ricerca a del futuro.. medica d Secondo l’indagin ne realizzata in qu uesti giorni dall’associazion ne Consulcesi tra i medici e i profess sionisti sa anitari, 2 camici bianchi b su u 3 sosten ngono ch he le cure e effettuate e con il protocollo p o della Sta amina Fou undation devono aandare avanti per i malati di patologie graviss sime e co on esito infausto. Risulta in e noltre una grande fiducia n nei confronti dell’uso delle ccellule sta aminali co ome fontee di nuov ve terapie e soprattuttto nell’am mbito dellla medicin na rigenerativa. Le cellule sttaminali sono state e infatti identificate da coloro o che han nno parte ecipato alla rilevazi one come e uno dei più prom mettenti ca ampi della a ricerca m medica de el futuro. L’inchiesta è statta citata dal presiidente di Stamina Foundat ion onlus s, Davide e so dell’au udizione d davanti alla a comm missione A Affari soc ciali della a Vannoni, nel cors zi. Camera ssul Decretto Balduzz Nello sp pecifico, dall’inchiesta eme erge che e, se l’86% deglii intervis stati è a conoscen nza del ca aso Stamina, a testtimonianz za dell’atttenzione cche il mondo della a medicina a sta riserrvando a questo ttema, il 65% 6 dei medici m pen nsa sia necessario o somministrare le cure ai pazienti p cche ne fa acciano richiesta. SSostengon no quindi che, in a attesa di una confferma uffficiale del protocollo Stami na, sia opportuno o o continuare a offrirre questa terapia ne ell’ambito o delle curre compasssionevoli. Inoltre, m mentre il cosiddettto Decretto Balduz zzi sull’us so delle ccellule staminali è stato app provato in n Senato e si è in attesa del parere della Caamera, per definire e modalità di sperimentaziione del protoco ollo e sttrutture idonee, i medicii intervista ati, all’83%, pensano non ssia giusto o che un giudice aabbia la facoltà f di decidere se permettere o negare l'a accesso a queste cure, c men ntre un numero dii poco inferiore, l’80%, ha valutato in modo positivo il ricorso a una legislazione d'urgenza per regolamentare meglio la questione, come in parte è stato fatto dall’ex Ministro della Salute. Infine, in tema di ricerca, l’indagine evidenzia chiaramente due orientamenti dei camici bianchi italiani: se da una parte emerge come le cellule staminali, per l’87% dei medici, siano uno dei settori su cui è necessario continuare con la ricerca, in quanto considerati tra i più promettenti per curare e sconfiggere moltissime patologie nell'ambito della medicina rigenerativa (come dimostrano anche i due recenti Nobel per la Medicina), dall’altra si sostiene che in Italia non si fa abbastanza sul fronte della ricerca medica (85%). Il caso Stamina, come è noto, ha suscitato nel nostro Paese un acceso confronto. Il mondo sanitario e quello della ricerca si sono spaccati tra chi sostiene il diritto dell’individuo di curarsi come previsto dalla normativa relativa alle terapie compassionevoli (legge Turco-Fazio) e chi invoca, invece, la necessità di ricorrere solo a metodi sufficientemente sperimentati e validati. E a proposito dell’approvazione della legge circa i trattamenti su singoli pazienti con medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali, il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, commenta: “dopo l’impegno profuso dal Senato per la valutazione e l’approvazione del decreto Balduzzi sull’impiego delle cellule staminali, in attesa del parere della Camera, siamo soddisfatti che il provvedimento vada nel senso consigliato dagli stessi medici che hanno partecipato all’indagine che abbiamo lanciato. Adesso è necessario fare un passo ulteriore: il legislatore deve approntare una normativa chiara e completa che sia conforme ai principi sanciti dalla nostra Costituzione sulla tutela del diritto primario dei malati alle cure. Al contempo, il mondo scientifico deve procedere nella direzione di ottenere risposte certe appoggiando metodologie che siano autorizzate in centri specialistici idonei e controllati. Più volte - aggiunge - ci siamo espressi sul fatto che non debbano essere i tribunali ad avere l’onere e la responsabilità di decidere su argomenti così rilevanti socialmente, auspicando invece delle precise linee guida da parte del legislatore e della politica". 14 maggio 2013 Quotidianosanita.it o (Ass. Cosc cioni):: siano o risp pettate e le norme n Gallo in v vigore e, il Gov verno e il P Parlam mento o interv venga ano 14 MAG - “Dopo ill parere negativo d dell’Istituto o Superiore di Saniità e l’ordinanza di blocco e emessa dall’Agenz d zia Italian na del Farmaco F nei conffronti del metodo o Stamina, l'ex ministro Baldu uzzi, igno orando co ompletamente le no orme che regolano o la materria, ha redatto un Decreto modifica ato al Sen nato che mira a creare c un preceden nte perico oloso e grravissimo per la scienza e per p tanti m malati che e sperano o in una cu ura per ma alattie purtroppo a ancora inc curabili”. Questa la a dichiara azione di Filomena Gallo, avv vocato, Se egretario Associazione Luca a Coscioni per la lib bertà di ric cerca scie ntifica che aggiung ge “Riteng go che il Governo G e il Parlamento debb bano intervenire pe er ripristin nare il rispetto dellle norme italiane e comunita arie, che risultano r violate v co n il Decre eto Legge 24-2013 art. 2 atto Camera a n.734, re ecante dis sposizioni transito rie in materia di autorizzaz zione a trattamenti con med dicinali pe er terapie e avanzatte a base e di cellu ule stami nali mese enchimali all’esame e oggi alla a XII Commissione della Cam mera”. “Le infusioni con colture c dii cellule m mesenchim mali non sono trap pianti, ogg gi è stato o chiarito d dagli espe erti auditi in Comm missione. In Italia e nel restto del mon ndo tutte le terapie e cellulari che preveedono la coltura in vitro son no identifiicate com me terapie e avanzate e e le rela ative colt ure cellulari sono o identifica ate come “medicinali”, sot to il conttrollo delle Agenz ie del farrmaco, in questo ca aso dell’A Agenzia Ita aliana del Farmaco. “Violando o le norm me europ pee, trasfferendo la compettenza al Centro Nazionale N e Trapiantii, a nulla serve sc crivere ch he “la sp perimenta azione” no on è valid da ai fini dell’autorizzazione al commercio, p perché la differentte qualificcazione determina d a che non avremo più p farma aci con im mmissione e in comm mercio maa uso routinario di tessuti. N Nel caso specifico s di d colture di tessuti ad un co osto elevaatissimo che c non si basa su e evidenze scientifich s he, sui po ossibili risultati”. Infine l’Associazione Luca Coscioni chiede che: - l’uso “compassionevole” delle terapie sia previsto come prescritto dalle norme in vigore solo in presenza di idonea documentazione approvata dall’AIFA; - sia garantita la lavorazione di cellule in laboratori vigilati da AIFA; - sia chiarito che risultano erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale, ed esigibili come prestazioni assistenziali, solo quei medicinali per terapia cellulare avanzata che abbiano ottenuto validazione scientifica e siano stati approvati per l'uso clinico in quanto sicuri ed efficaci; - sia soppresso il citato art. 2 . 14 maggio 2013 Quotidianosanita.it on sic cure, rrischi per i pazie enti» «Cellule no Il parer re di du ue esper rti sul te esto che e ammettte le cu ure con metodo o Stamina: «Le te erapie vanno v cllassifica ate come e farma aci» MILANO - «Il decreto Baldu uzzi nella versione licenziata a dal Senaato perme etterebbe e di coltiva are cellule e staminali mesench himali in condizion c ni non sicu ure per i pazienti p e a un costo per Stamina e i suoi fina anziatori molto più ù basso d di quello standard, che è di 30mila euro e a paziente. Q Questo sarrebbe il corollario dell'emen ndamento o che riclasssifica le terapie ce ellulari co ome trapia anti». Il te esto appro ovato dal Senato e ora all'essame della a Camera sul cosid ddetto me etodo Stam mina com mporterebbe quindi dei risch hi per i malati, m e dei d vantag ggi per i finanziattori, seco ondo Paolo Bianco,, professore di Anattomia e is stologia p patologica a e direttore del Lab boratorio staminali cina mole ecolare alla Sapien nza di Ro oma. Il problema, p del dipartimento di Medic spiega c con molta a chiarezz za il pro ofessor Bianco, è che le sttaminali che c sono o coltivate in vitro, e modifica ate in vitrro, e ipote eticamente collocatte in orga ani diversi da quelli a cui fis siologicam mente app partengon no (in que esto caso , il cervelllo invece e dell'osso) devono essere trattate t ccome "me edicinali". I "mediccinali" pe er terapie e avanzate sono so ottoposti a specificca normattiva (distinta da qu uella sui trapianti)) come pre evede il regolamen r nto 1394//2007 dell'Unione Europea, che ha valenza v dii Legge de ello Stato o negli stati memb bri della Ue; invece, nel tessto del decreto d la a terapia p proposta da d Stamin na è stata a riclassifficata com me "trapiaanto". «Qu uesto non n c'era nella version ne origina aria del d decreto, è stato inttrodotto d durante l''esame all Senato. T Trattare la a terapia a base di staminalii mesench himali com me trapian nto e non come farrmaco è es sattamentte quello che vuole e Stamina» ». SPERIMEN NTAZIONE E - Come risolvere il problem ma? «Non è possib bile avviarre un triall clinico c controllato o su una a terapia con celllule prodotte in ccondizion ni di non sicurezza a e con protocolli p ignoti (n non esiste e nessuna a descrizio one scien ntifica dell presunto o "metod do Stamina", né esistono o brevetti). Non è possibile una a sperimen ntazione in cui la stessa s "terrapia" viene usata in modo identico su s 18mila a pazienti con centinaia di patologie diverse. Perché una sperimentazione clinica sia utile a stabilire se qualcosa funziona davvero, va chiarito in modo dettagliato qual è la popolazione cellulare, come la si prepara, quali e quanti pazienti vengono trattati, con quali malattie, per quale motivo, con quali obiettivi, con quali misure ex post, e quale sarà la valutazione terza. Ogni patologia è diversa, e richiede trial diversi». Ma chi paga la produzione delle cellule utilizzate nelle terapie di Stamina? «Chi paga è Stamina stessa, che ha però uno sponsor commerciale puntualizza Bianco - che avrebbe acquisito in esclusiva il "know how" di Stamina. Lo sponsor commerciale dovrebbe, come in ogni sperimentazione trasparente e utile, sostenere i costi della sperimentazione. Coltivare cellule per uso clinico costa almeno 30mila euro a paziente. Moltiplicando per 18mila fa 540 milioni di euro. Forse per questo Stamina e il suo sponsor commerciale insistono per considerare il trattamento un trapianto: così facendo, ovvero eliminando le precauzioni a tutela del paziente che la legge prescrive, i costi si abbattono, ma la tutela del paziente anche. Inoltre, è prevedibile che di fronte a 18mila pazienti da trattare, sarebbe richiesto un contributo dello Stato per coprire i costi dei cosiddetti "trapianti". Del resto, Stamina ha già indicato che un contributo dello Stato sarebbe necessario (vedi la pagina Facebook della Fondazione, ndr)». EFFETTI COLLATERALI - «Dubito che il SSN, a rischio di default immediato, possa permettersi di pagare l'impiego indiscriminato e massivo di terapie inefficaci e non sperimentate adeguatamente. L'applicazione del "trapianto" su un astronomico numero di pazienti viene fatto passare per "sperimentazione", ma non è nulla del genere. Nel mondo - conclude il professor Bianco - sono in corso 320 trial ufficiali su staminali mesenchimali, 7 in Italia. Le cellule, come i farmaci, hanno degli effetti avversi, che si individuano (come del resto i benefici) solo con studi clinici controllati. Uno degli effetti collaterali delle infusioni di staminali mesenchimali si chiama Ibmir, Instant blood-mediated inflammatory reaction, in rarissimi casi è letale ma in tutti i casi ha la conseguenza che le cellule muoiono. Questo effetto collaterale delle infusioni di mesenchimali non era conosciuto prima del 2012 ed è stato accertato appunto con sperimentazioni cliniche controllate. Gli stessi benefici presunti non si accertano con la somministrazione nel caso singolo, neanche se i casi singoli diventano, paradossalmente, 18mila. Si accertano con trial clinici disegnati in modo pianificato e intelligente». «MANCA RISPETTO DEI MALATI» - «Questa sperimentazione va fermata». Non ci sono compromessi possibili per Alberto Mantovani, docente di patologia generale all’Università degli studi di Milano, direttore scientifico di Humanitas e il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale. Il decreto Balduzzi sul cosiddetto metodo Stamina prevede l'avvio della sperimentazione della cura tramite il trapianto di cellule staminali mesenchimali per i pazienti affetti da gravi patologie. «Mi auguro che questa vicenda venga fermata nell'interesse dei pazienti, presenti e futuri - prosegue Mantovani -. Siamo di fronte a decisioni non rispettose dei malati, al di fuori di qualunque buona pratica di ricerca e di qualunque pratica clinica». Per Mantovani i punti critici sono molti: la mancanza di qualsiasi rigore scientifico da parte della Stamina Foundation, il mistero dei brevetti sul metodi Stamina firmati da una donna (Erica Molino) mai comparsa in pubblico, lo scandalo dei soldi che verrebbero utilizzati per la sperimentazione (si ipotizza una cifra tra i 500 milioni e il miliardo di euro) in tempi di tagli alla Sanità in cui in molti istituti di ricerca si fa fatica a portare avanti studi importanti, il via libera da parte del Comitato Etico «senza che vi fossero all'interno del Comitato stesso competenze specifiche». Una brutta vicenda, in cui «gli esperti non sono stati consultati». TERAPIE CELLULARI - «Possiamo ragionare sui problemi veri - conclude Mantovani , che sono la regolamentazione delle terapie cellulari, una importante frontiera molto vasta. Le norme europee che trattano le cellule come farmaci devono essere modificate: per le cellule serve lo stesso rigore richiesto per i farmaci, ma si tratta di due procedure diverse». Infine, Mantovani fa una riflessione sulle sperimentazioni cliniche: «Spesso quando uno studio è in corso si ha l'impressione di avere dei benefici, anche quando benefici reali non ci sono. Poi in ogni sperimentazione si producono dati oggettivi che vengono sottoposti a esperti indipendenti. Queste sono le regole e in questo caso non sono state rispettate. Trovo gravissima la mancanza di rispetto nei confronti dei malati: pensiamo solo ai laboratori di terapie cellulari di Monza e Bergamo, finanziati dai pazienti: lì vengono prodotti risultati scientificamente validi e sono di tutto rilievo». «VIOLATE NORME EUROPEE» - Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, parla di un «decreto che mira a creare un precedente pericoloso e gravissimo per la scienza e per tanti malati che sperano in una cura per malattie purtroppo ancora incurabili». «Le infusioni con colture di cellule mesenchimali non sono trapianti - prosegue Gallo -. In Italia e nel resto del mondo tutte le terapie cellulari che prevedono la coltura in vitro sono identificate come terapie avanzate e le relative colture cellulari sono identificate come "medicinali", sotto il controllo delle Agenzie del farmaco. Violando le norme europee, trasferendo la competenza al Centro Nazionale Trapianti, a nulla serve scrivere che "la sperimentazione" non è valida ai fini dell’autorizzazione al commercio, perché la differente qualificazione determina che non avremo più farmaci con immissione in commercio ma uso routinario di tessuti. Nel caso specifico di colture di tessuti a un costo elevatissimo che non si basa su evidenze scientifiche, sui possibili risultati. Chiediamo pertanto che: l’uso "compassionevole" delle terapie sia previsto come prescritto dalle norme in vigore solo in presenza di idonea documentazione approvata dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco); sia garantita la lavorazione di cellule in laboratori vigilati da Aifa; sia chiarito che risultano erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale, ed esigibili come prestazioni assistenziali, solo quei medicinali per terapia cellulare avanzata che abbiano ottenuto validazione scientifica e siano stati approvati per l'uso clinico in quanto sicuri ed efficaci». Laura Cuppini 14 maggio 2013 Corriere.it entro Il ce illega ale» nazionale e tra apiantti: «S Stamin na è «In base alle norm me attuali,, le cure ccon cellule e stamina ali sono faarmaci». Lo L ricorda a Alessand dro Nanni Costa, direttore de el Centro nazionale e trapiantti (Cnt), as scoltato il 14 magg gio dalla Commissi C one affarii sociali della d Came era, al lavvoro sul decreto d in materia approvatto giá dal d Senat o e ora a al vagllio della seconda a camera a parlamen ntare. Per Nann ni Costa «è evidente la non llegalitá di quello che sta avvvenendo a Brescia, dove non n c'è la co ostruzione di un d disegno sc cientifico.. Le istitu uzioni dev vono farsi carico di questa speriment s tazione». Il diretto ore del Cn nt ricordaa che i trattamenti con stam minali «non n sono tra apianti, e proprio per p questo o va trovaato un meccanismo o che aiuti le Istituz zioni a tro ovare una sistema per p valuta are Bresciaa realistic camente». In ogni c caso non c'è amarrezza perr la decisiione presa qualchee settimana fa dall Senato, forse a cuor legg gero. «Il Senato -conclude - ha preeso una decisione e autonom ma che io per p primo o ho rispe ettato. Da allora no on ho parllato, lo fa accio oggii perchè so ono stato chiamato o a farlo». VERSO LA A MODIFICA DEL DECRETO D LEGGE - In I commissione Afffari socia ali Istituto o superiore e di sanità, Aifa, e lo stesso o Cnt hanno ribadito con fo rza che l''infusione e di cellule e staminali mesenc chimali va ricondotta alle reg gole per l a sperime entazione e dei medicinali. Il decreto d su ulle stamiinali, all'esame della Cameraa, dovrebbe quindi essere m modificato o, con una sostanz ziale retro omarcia rispetto r aalle scelte e fatte da a Palazzo M Madama che c affida avano al C Centro naz zionale tra apianti la supervisiione della a sperimen ntazione. I responsabili di 12 2 fra i principali centri di riccerca italia ani hanno o lanciato un appello al ministro de ella Salute e, Beatrice Lorenz in, per fermare il sente la somminisstrazione «di una a terapia dall'effic cacia non decreto che cons dimostra ata» facendo correrre il rischiio all'Italia a di «uscire dal G8 8 scientific co» come e ha ammo onito il direttore d generale dell'Aifa,, Luca Pa ani, che h ha prospe ettato un «disastro o epocale» » se non si s corregg gesse questo 'vulnu us', visto cche l'Italia a sarebbe e «l'unico P Paese a de erubricare e le terapiie avanzatte». VANNONI: «EUTANASIA DI STATO». Per Davide Vannoni, presidente della Fondazione Stamina, se si tornerà a porre per la sperimentazione i paletti previsti per i farmaci la terapia «non sarà più possibile». E «i politici si prenderanno la responsabilità che lo Stato faccia l'eutanasia a questi figli» perchè non si potranno più sottoporre a questo tipo di cure. 14 maggio 2013 Corriere.it mina è come l'olio di serpen s nte" "Stam Per l'Aifa è da contro ollare come farm maci "Tratta are le stamina s ali mese enchima ali come e cellule e e non n come e farmac ci ci pon ne fuor ri dalle regole Ue», diice il prrof. Luc ca Pani,, direttor re Agenzia ita aliana del far rmaco. Della stessa idea ill direttor re del Centro nazion nale tra apianti. La rep plica di Davide e Vannon ni, presiidente della d fon ndazione e Stamin na Il metod do Stamin na è «come l’olio o di serp pente». Usa un’es pressione e forte il professor Luca Pa ani, direttore dell’A Agenzia ittaliana de el farmaco o per spie egare alla a commissione Affa ari sociali della Cam mera cosa pensa dell’attivit d tà svolta a Brescia a dal gruppo del do ottor Vann noni, dove e vengono seguiti bambini colpiti da a malattie e senza sp peranza. «La « sperim mentazion ne di Stam mina dovrà essere ccontrollatta da Aifa a — dice P Pani, che è stato ascoltato questa mattina m — altrim enti succ cederà un disastro epocale e l’Italia us scirà dal G G8 scientifico». missione si è disc cusso de l decreto o Balduzz zi sulle sstaminali, dove si In comm introduce e una pos ssibilità di procederre per que esto tipo di terapiaa seguendo le leggii sui trapiianti, che e impongono men no contro ollo di qu uelle sull ’approvaz zione deii farmaci, che fann no appunto capo a ad Aifa. «Trattare le stami nali mese enchimali come cellule e no on come farmaci cci pone fu uori dalle regole U Ue», dice Pani, che e aggiunge e: «Il metodo Stam mina usa u una stess sa metodo ologia perr tutte le malattie. Questo ssi chiama a olio di serpente e». Anche e il diretttore del Centro nazionale e trapianti,, Alessan ndro Nanni Costa ha sosttenuto ch he la maanipolazio one delle e staminalii è «una terapia av vanzata, quindi un n farmaco o. Ciò chee sta avvenendo a Brescia non è le egale e questo è evidente. Le sp perimentaz zioni van nno fatte e del decretto già approvato in n Senato potrebbe e nell’ambito della legalità». Il testo d così esse ere modificato, se non n camb iato del tu utto. A Stamin na non pia ace l’idea di rientra are nelle norme n perr i farmac i, che dan nno meno o libertà di utilizzo delle staminali. D avide Van nnoni, il presidente p e della fo ondazione e Stamina risponde a Pani: «c come l’olio o di serpe ente? E’ ca atastrofism mo per giustificare e la morte di migliaia di persone che non si potranno curare. Le cellule sono materiale vivo, e in laboratorio trattate come molecole sono inutili». Modificare il decreto trattandole da farmaci «sposterebbe l’applicazione di 10 anni». I politici «devono prendersi la responsabilità che lo Stato faccia l’eutanasia a questi figli». Al momento non esistono dimostrazioni scientifiche sul funzionamento del metodo Stamina e il decreto affronta anche questo problema. Si è infatti chiesto ai responsabili del laboratorio di rendere noi i risultati delle cure prestate ai pazienti seguiti fino ad ora. di MICHELE BOCCI 14 maggio 2013 Repubblica.it