Istituzioni di Matematiche seconda parte anno acc. 2010/2011 Univ. degli Studi di Milano Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 1 / 26 Calcolo dei limiti index 1 Calcolo dei limiti 2 Continuità Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 2 / 26 Calcolo dei limiti Limiti delle funzioni monotone Le funzioni monotone definite su un intervallo ammettono limite agli estremi dell’intervallo. Più precisamente, se f è crescente nell’intervallo I = (a, b) si ha limx→a+ f (x) = Inf (f ) e limx→b− f (x) = Sup(f ) se f è decrescente nell’intervallo I = (a, b) si ha limx→a+ f (x) = Sup(f ) e limx→b− f (x) = Inf (f ). OSSERVAZIONE - Il risultato scritto sopra continua a valere anche quando a = −∞ oppure b = +∞. ESERCIZIO - Determinare i limiti agli estremi dell’intervallo di definizione delle funzioni potenza, esponenziale e logaritmo. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 3 / 26 Calcolo dei limiti Continuità delle funzioni elementari Anticipiamo qui il concetto di continuità che tratteremo ampiamente in seguito. Una funzione f : A → R si dice continua in un punto x0 ∈ A di accumulazione per A se esiste finito il limite limx→x0 f (x) e tale limite vale f (x0 ). Ovvero f è continua in x0 se e solo se limx→x0 f (x) = f (x0 ). Sono continue in tutti i punti del loro dominio di esistenza le funzioni potenza, esponenziale, logaritmo, seno, coseno, tangente, arcotangente. Ciò vuol dire, ad esempio, che limx→3 x4 = 34 = 81 e che limx→0 cos(x) = cos(0) = 1. Si noti che, come già osservato in precedenza, la funzione seno non ha però limite per x → +∞. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 4 / 26 Calcolo dei limiti Operazioni con i limiti In alcuni casi, se una funzione h è somma (o prodotto, o quoziente) di altre due f e g, se sono noti i limiti di f e di g si può dedurre il limite di h. In particolare questo è sempre vero se i limiti di f e di g sono numeri reali. SOMMA DI FUNZIONI - Se i limiti sono numeri reali, il limite della somma è la somma dei limiti, cioè, ad esempio limx→4 (x2 + 3x ) = limx→4 x2 + limx→4 3x = 42 + 34 = 16 + 81 = 97. PRODOTTO DI FUNZIONI - Se i limiti sono numeri reali, il limite del prodotto è il prodotto dei limiti, cioè, ad esempio limx→1 (x3 )(2x ) = (limx→1 x3 )(limx→1 2x ) = (13 )(21 ) = 2. QUOZIENTE DI FUNZIONI - Se i limiti sono numeri reali, e il limite del divisore è 6= 0, il limite del quoziente è il quoziente dei limiti, cioè, ad esempio limx→4 Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) limx→4 x x = = 4/7 x+3 limx→4 x + 3 Istituzioni di Matematiche 5 / 26 Calcolo dei limiti In alcuni casi i risultati relativi al limite di somma, prodotto e quoziente si estendono anche a funzioni f e g divergenti. Valgono cioè, con ovvio significato dei simboli, le seguenti "regole di calcolo" per i limiti: SOMMA (+∞) + k = (+∞); (−∞) + k = (−∞), ∀k ∈ R. (+∞) + (+∞) = (+∞); (−∞) + (−∞) = (−∞). PRODOTTO (+∞) · k = (+∞) se k > 0; (+∞) · k = (−∞) se k < 0; (−∞) · k = (−∞) se k > 0; (−∞) · k = (+∞) se k < 0. (+∞) · (+∞) = (+∞); (−∞) · (−∞) = (+∞) (−∞) · (+∞) = (+∞) · (−∞) = (−∞). QUOZIENTE +∞ se k > 0; k = +∞ −∞ se k > 0; k = −∞ Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) +∞ k −∞ k = −∞ = +∞ se k < 0. se k < 0. Istituzioni di Matematiche 6 / 26 Calcolo dei limiti Nel caso del quoziente, quando il denominatore tende a zero, in alcuni casi (in particolare quando non ci sono dubbi sul segno del risultato), si possono anche usare le ulteriori due "regole di calcolo": k se k 6= 0; ±∞ 0 = ±∞ 0 = ±∞. 2x−1 Ad esempio limx→3 (x−3)2 = +∞, poiché limx→3 2x − 1 = 5 > 0, limx→3 (x − 3)2 = 0, e la funzione al denominatore (in un intorno di 3) si mantiene sempre ≥ 0 per cui, come si suol dire, il denominatore tende a 0+ . Invece, ad esempio limx→3 2x−1 x−3 non esiste, poiché limx→3 2x − 1 = 5 > 0, limx→3 x − 3 = 0, ma questa volta la funzione al denominatore cambia segno in un intorno di 3. Si può invece calcolare limx→3+ 2x−1 x−3 = +∞ (il limite del numeratore è positivo ed il denominatore tende a 0+ in quanto si mantiene positivo in un intorno destro di 3) e limx→3− 2x−1 x−3 = −∞ (il limite del numeratore è positivo − ed il denominatore tende a 0 in quanto si mantiene negativo in un intorno sinistro di 3.) Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 7 / 26 Calcolo dei limiti LIMITE DI FUNZIONI COMPOSTE Se limx→c f (x) = L e limz→L g(z) = M (e inoltre, in un intorno di c, fuori di c, la funzione f non assume il valore L) allora limx→c g(f (x)) = M. ESERCIZIO - Utilizzare le "regole di calcolo" per calcolare: √ 3 1 lim x→−∞ (x )( −x) 3 x 2 lim x→+∞ x + 2 + 4 2 −x 3 lim x→−∞ x + 7 3 4 lim x→∞ x2 +2x 2 5 x limx→−4+ x+4 6 x limx→−4− x+4 7 x−1 limx→2 (x−2) 2 2 Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 8 / 26 Calcolo dei limiti Forme di indecisione Le espressioni ±∞ 0 , 0 ±∞ sono invece forme di indecisione nel senso che, ad esempio per la forma (+∞) + (−∞), se f tende a +∞ e g tende a −∞, non si può a priori prevedere il comportamento di h = f + g. In questa situazione infatti può accadere che h diverga, ma anche che h converga, o che non abbia limite. Ad esempio, per x → +∞, se f = x + 1 e g = −x, allora h = f + g = 1 converge, mentre se f = x + x2 e g = −x, allora h = f + g = x2 diverge, e infine se se f = x + sin(x) e g = −x, allora h = f + g = sin(x), che non ha limite. (+∞) + (−∞), 0 · (±∞), Per mostrare che anche 0 · (+∞) è di indecisione, si può osservare ad esempio che, per x → +∞, con f = 1x e g = x2 , la funzione prodotto h = f · g diverge, mentre con f = x12 e g = x, la funzione prodotto h = f · g converge a 0, e con f = 1x e g = x, la funzione prodotto h = f · g è costante di valore 1 (e quindi converge a 1). Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 9 / 26 Calcolo dei limiti ESERCIZIO - Calcolare seguenti limiti che presentano una forma di indecisione: 2 1 lim x→−∞ x + x 2 4 2 +x limx→0 xx6 +x 2 3 +4x limx→+∞ 2x3x+x 2 2 4 limx→1 √x−1 x−1 √ √ 2 2 5 lim x→+∞ 1 + x − x − x. OSSERVAZIONE - Raccogliendo a fattore al numeratore e al denominatore la potenza di x di grado massimo, ed effettuando le dovute semplificazioni, si a xn +a xn−1 +···+a x+a verifica che limx→+∞ b 0xm +b 1xm−1 +···+bn−1 x+bnm = 0 1 m−1 ±∞ se n > m; a0 b0 se n = m; 0 se n < m. 4 a xn +a xn−1 +···+a x+a OSSERVAZIONE - Invece per calcolare limx→0 b 0xm +b 1xm−1 +···+bn−1 x+bnm si 0 1 m−1 raccoglie a fattore al numeratore e al denominatore la potenza di x di grado minimo. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 10 / 26 Calcolo dei limiti Teoremi sui limiti Nel seguito c denota un numero reale oppure +∞ o −∞, e f , g, h denotano funzioni : A → R. TEOREMA (unicità del limite) - Se limx→c f (x) esiste, è unico. TEOREMA - Se limx→c f (x) = L, allora esiste un intorno di c in cui f è limitata, se L ∈ R; inferiormente limitata, se L = +∞; superiormente limitata, se L = −∞. TEOREMA (della permanenza del segno) - Se limx→c f (x) = L 6= 0, allora esiste un intorno di c in cui f è positiva, se L > 0 o L = +∞ (rispett. negativa, se L < 0 o L = −∞.) Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 11 / 26 Calcolo dei limiti TEOREMA (criterio del confronto) 1. Supponiamo che sia f (x) ≤ g(x) in un intorno di c, allora se limx→c f (x) = +∞, allora limx→c g(x) = +∞ ; se limx→c g(x) = −∞, allora limx→c f (x) = −∞. 2. Supponiamo che sia f (x) ≤ g(x) ≤ h(x) in un intorno di c, allora se limx→c f (x) = limx→c h(x) = L, allora limx→c g(x) = L. OSSERVAZIONE - Se limx→c f (x) = 0 e g è limitata in un intorno di c, allora limx→c f (x) · g(x) = 0. ESERCIZIO - Mostrare che limx→0 xsin( 1x ) = 0 e che limx→−∞ cos(x)5x = 0 Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 12 / 26 Calcolo dei limiti Confronto tra infiniti Una funzione si dice infinito per x → c se limx→c f (x) = ±∞. Supponiamo che f e g siano infiniti per x → c, f (x) se limx→c g(x) = 0, si dice che f è un infinito di ordine inferiore a g e che g è un infinito di ordine superiore a f ; f (x) se limx→c g(x) = k 6= 0, si dice che f e g sono infiniti dello stesso ordine; f (x) se non esiste il limite limx→c g(x) si dice che f e g sono infiniti non confrontabili. f (x) Si noti che se limx→c g(x) = ±∞, allora f è un infinito di ordine superiore a g e g è un infinito di ordine inferiore a f . ESERCIZIO - Confrontare tra loro gli √ ordini di infinito, per x → +∞, di f (x) = 3x2 + 2x3 , e di g(x) = x3 + x. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 13 / 26 Calcolo dei limiti Confronto tra infiniti: esempi fondamentali CONFRONTO TRA POTENZE - Per x → +∞ xa è un infinito di ordine superiore a xb se e solo se a > b > 0. xa è un infinito di ordine uguale a xb se e solo se a = b > 0. CONFRONTO TRA ESPONENZIALI - Per x → +∞ ax è un infinito di ordine superiore a bx se e solo se a > b > 1. ax è un infinito di ordine uguale a bx se e solo se a = b > 1. CONFRONTO TRA LOGARITMI - Per x → +∞ loga x è un infinito dello stesso ordine di logb x, ∀a, b > 0, a, b 6= 1. Inoltre ax è un infinito di ordine superiore a xh (∀h > 0, a > 1) e xh è un infinito di ordine superiore a logb x (∀h > 0, b > 0, b 6= 1). Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 14 / 26 Calcolo dei limiti Confronto tra infinitesimi Una funzione si dice infinitesimo per x → c se limx→c f (x) = 0. Supponiamo che f e g siano infinitesimi per x → c, f (x) se limx→c g(x) = 0, si dice che f è un infinitesimo di ordine superiore a g e che g è un infinitesimo di ordine inferiore a f ; f (x) se limx→c g(x) = k 6= 0, si dice che f e g sono infinitesimi dello stesso ordine; f (x) si dice che f e g sono infinitesimi non se non esiste il limite limx→c g(x) confrontabili. f (x) Si noti che se limx→c g(x) = ±∞, allora f è un infinitesimo di ordine inferiore a g e g è un infinito di ordine superiore a f . ESERCIZIO - Confrontare √ tra loro gli ordini di infinitesimo, per x → +∞, di f (x) = x23+x , e di g(x) = 3 x. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 15 / 26 Calcolo dei limiti Confronto tra infinitesimi: esempi fondamentali CONFRONTO FRA POTENZE - Per x → 0+ xa è un infinitesimo di ordine superiore a xb se e solo se a > b > 0. xa è un infinitesimo di ordine uguale a xb se e solo se a = b > 0. Il confronto tra infinitesimi, nel caso di esponenziali, si può ridurre ad un confronto tra infiniti, come negli esempi che seguono. x −x ESEMPIO - limx→−∞ 23x = limx→−∞ 32−x = +∞ ( 1 )x x ESEMPIO - limx→+∞ ( 51 )x = limx→+∞ 35x = 0. 3 Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 16 / 26 Calcolo dei limiti Asintoti obliqui Abbiamo già visto quando una funzione ammette un asintoto orizzontale o un asintoto verticale. Se, per x → +∞, f è divergente, può accadere che f ammetta un asintoto obliquo. La retta di equazione y = mx + q, con m 6= 0, è un asintoto obliquo per f per x → +∞ se limx→+∞ (f (x) − mx − q) = 0. Analoga definizione si ha per x → −∞. La retta y = mx + q è un asintoto obliquo per f per x → +∞ se e solo se 1 2 limx→+∞ f (x) e x = m 6= 0 limx→+∞ (f (x) − mx) = q. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 17 / 26 Calcolo dei limiti Ad esempio la funzione f (x) = 2x2 − x − 4 x+1 ammette asintoto obliquo. Infatti limx→+∞ f (x) = +∞ (e questo dice che f può ammettere un asintoto obliquo per x → +∞), inoltre limx→+∞ f (x) = 2(= m) x e infine limx→+∞ (f (x) − 2x) = limx→+∞ −3x − 4 = −3(= q). x+1 L’asintoto pertanto ha equazione y = 2x − 3. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 18 / 26 Continuità index 1 Calcolo dei limiti 2 Continuità Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 19 / 26 Continuità Continuità in un punto Abbiamo già visto che una funzione f : A → R si dice continua in un punto x0 ∈ A di accumulazione per A se esiste finito il limite limx→x0 f (x) e tale limite vale f (x0 ). Ovvero f è continua in x0 se e solo se limx→x0 f (x) = f (x0 ). Supponiamo per semplicità che x0 sia un punto interno ad A. Dalla definizione di funzione continua segue che perché f sia continua in x0 è necessario che x0 ∈ A (quindi sia definito f (x0 )) x0 sia di accumulazione per A (altrimenti non sarebbe possibile parlare di limite) esistano sia limx→x+ f (x) che limx→x− f (x) e siano uguali (altrimenti non 0 0 esisterebbe il limite) limx→x0 f (x) = limx→x+ f (x) = limx→x− f (x) sia un numero reale (quindi 0 0 non ±∞) limx→x0 f (x) = f (x0 ). Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 20 / 26 Continuità Operazioni tra funzioni continue Abbiamo già visto che le funzioni elementari f (x) = xa , f (x) = bx , f (x) = logc (x), f (x) = |x|, f (x) = sin(x), f (x) = cos(x) sono continue in tutto l’insieme di definizione. Se f e g sono continue in un punto x0 allora anche le funzioni f + g, f − g, fg sono continue in x0 ; se f e g sono continue in un punto x0 e g(x0 ) 6= 0, allora anche f /g è continua in x0 ; inoltre, se g(x0 ) 6= 0, allora anche gf è continua in x0 ; se f è continua in x0 e g è continua in f (x0 ) allora g ◦ f è continua in x0 ; se f è invertibile ed è continua in x0 allora f −1 è continua in f (x0 ). Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 21 / 26 Continuità TEOREMA (permanenza del segno) - Se f è definita in un intorno di x0 , è continua in x0 , e f (x0 ) > 0, allora esiste un intorno di x0 tale che ivi f sia positiva. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 22 / 26 Continuità Teoremi sulle funzioni continue in un intervallo [a, b] TEOREMA - Se f è continua in un intervallo [a, b], allora è limitata. La seconda e la terza delle figure di sopra mostrano come in generale il teorema sulla limitatezza non vale se cade l’ipotesi di continuità o l’ipotesi che l’insieme di definizione sia del tipo [a, b]. TEOREMA (degli zeri) - Se f è continua in un intervallo [a, b], e f (a)f (b) < 0 (cioè f (a) e f (b) sono discordi), allora esiste almeno un punto c ∈ (a, b) tale che f (c) = 0. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 23 / 26 Continuità TEOREMA (di Darboux) - Se f è continua in un intervallo [a, b], allora f assume tutti i valori compresi tra f (a) e f (b). TEOREMA (di Weierstrass) - Se f è continua in un intervallo [a, b], allora f ammette massimo e minimo assoluti. I due teoremi di Darboux e di Weierstrass dicono che se f è continua in [a, b], allora f assume tutti i valori compresi tra i proprio massimo assoluto e il proprio minimo assoluto. ESERCIZIO - Come si è fatto nel caso del teorema sulla limitatezza, mostrare con esempi grafici che i teoremi degli zeri, di Darboux e di Weiestrass in generale non valgono se cade l’ipotesi di continuità o l’ipotesi che l’insieme di definizione sia del tipo [a, b]. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 24 / 26 Continuità Punti di discontinuità Abbiamo visto che una funzione può essere non continua in un punto per diversi motivi. Un punto in cui la funzione è definita, ma non è continua, viene detto punto di discontinuità. Nelle figure che seguono sono illustrati alcuni esempi di discontinuità. Discontinuità eliminabile: i limiti da destra e da sinistra esistono, sono uguali, ma non coincidono con il valore della funzione nel punto. Discontinuità di prima specie: i limiti da destra e da sinistra esistono, sono finiti, ma sono diversi. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 25 / 26 Continuità Discontinuità di seconda specie: almeno uno dei due limiti destro e sinistro non esiste o è infinito. ESERCIZIO - Determinare per quale valore di a ∈ R la funzione f (x) definita da f (x) = 5 − 3x per x ≤ 1 e da f (x) = ax2 per x > 1 è continua su tutto R. ESERCIZIO - Riconoscere le discontinuità della funzione f (x) definita da 1 per x < 2, e da f (x) = log2 (x) per x ≥ 2. f (x) = x−2 ESERCIZIO - Riconoscere le discontinuità della funzione f (x) definita da √ f (x) = log2 (1 + 2x) per − 21 < x < 0 e da f (x) = (2 − x) x per x ≥ 0. ESERCIZIO - Riconoscere le discontinuità della funzione f (x) definita da 1 f (x) = 3 x per x < 0, f (x) = 5 per x = 0, e da f (x) = sin(x) per x > 0. Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 26 / 26