Randagismo?

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DIPARTIMENTO UNICO DI PREVENZIONE
SERVIZI DI SANITÀ ANIMALE
Contro il randagisMo...
...un album di disegni fatti dai bambini
e notizie utili per gestire i propri cani,
controllare le nascite e prevenire l’abbandono
Giugno 2016
Azienda Sanitaria Regionale Molise
Dipartimento di Prevenzione - Servizi Sanità Animale
Ideazione e testi:
D.ssa Petronilla Pozzi, Dott. Nicola Ciarallo:
Dirigenti Veterinari
Grafica:
Felicetta Di Nardo
OIPA sezione di Termoli
Copertina a cura di:
Sara Bani Alunno
Disegni:
Alunni quinte classi elementari
I° II° e III° circolo didattico di Termoli
INTRODUZIONE
I disegni pubblicati in questo album sono gli stessi esposti nella mostra realizzata
al Castello Svevo di Termoli, dal 7 al 10 aprile 2016, a conclusione di un lungo
ed impegnativo lavoro di educazione sanitaria nelle scuole elementari di dodici
comuni del Basso Molise, durante l’anno scolastico 2015-2016, curato da personale
veterinario della UOC di Sanità Animale dell’ASReM.
I commenti positivi raccolti dai visitatori nel corso della mostra, hanno suggerito
l’idea di comporre il presente opuscolo, nel quale gli elaborati dei bambini
rafforzano ed integrano le informazioni ai detentori di cani, ai quali il Servizio
Veterinario, ideatore ed autore dei testi, si rivolge, affinchè sia diffusa una cultura
cinofila basata su comportamenti corretti e rispettosi del benessere degli animali.
Infatti, questo opuscolo, fornendo informazioni sulle responsabilità che avere un
cane comporta, ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dei proprietari e di
favorire, da parte loro, l’adozione di comportamenti conformi alle normative e
rispettosi del benessere e della dignità degli animali, nell’ottica di perseguire una
diminuzione dell’abbandono, con tutti gli aspetti positivi conseguenti.
Un ringraziamento va agli alunni delle classi quinte del I°, II° e III° circolo di
Termoli, che sono gli autori delle illustrazioni dell’album ed a tutti gli scolari delle
scuole dei dodici comuni che hanno partecipato alle attività di educazione sanitaria
contro il randagismo, i cui elaborati, ugualmente belli e significativi, sono stati
esposti in mostra all’interno dei rispettivi edifici scolastici ed in qualche caso nei
municipi. Un particolare ringraziamento va ai Docenti, ai Dirigenti scolastici, ai
Sindaci ed agli Assessori Comunali che si sono prodigati con squisita disponibilità.
Un plauso ai Dirigenti Veterinari ed ai volontari dell’OIPA che hanno curato, gli uni
i testi e gli altri la parte grafica di questo lavoro.
Dott. Nicola Rossi
Direttore UOC Sanità Animale ASReM
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RASSEGNA STAMPA
termolionline.it
primonumero.it
termolionline.it
termolionline.it
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primonumero.it
FOTO DELLA MOSTRA:
PUBBLICO, INNAUGURAZIONE
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IL RANDAGISMO è UN PROBLEMA DI TUTTI
Infatti le conseguenze sono gravi per tutti:
• per questi animali, che vivono in pessime condizioni, senza riparo, cibo, cure,
maltrattati o investiti;
• per le persone che vengono coinvolte in incidenti provocati da animali vaganti;
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• se catturati e ospitati in un canile, molti di questi cani vivranno in un box per il
resto della loro vita;
• per la collettività tutto ciò ha un alto costo: ogni animale ospitato in canile costa ai
Comuni in media 1000 euro all’anno.
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Ognuno di noi può fare qualcosa e
contribuire a risolvere il problema del
randagismo
Tenendo conto che le cause sono da ricercarsi soprattutto negli abbandoni, chi
prende un cane deve sapere che il cane deve essere identificato con microchip e deve
essere consapevole della propria capacità di gestirlo, in modo da avere la sicurezza di
non doverlo abbandonare alla prima difficoltà.
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L’IMPORTANZA DEL MICROCHIP:
• Permette di rintracciare il proprietario di qualsiasi cane rinvenuto vagante sul
territorio;
• Ostacola l’abbandono;
• Previene il randagismo.
L’obbligo dell’identificazione, è previsto dalla legislazione vigente per tutti i cani,
nessuno escluso, entro i due mesi di vita dell’animale.
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L’identificazione consiste nell’inserimento di un piccolo microchip nel
sottocute dietro l’orecchio sinistro. E’ un sistema indolore ( in quanto
l’applicazione viene effettuata in una zona con ridotta sensibilità), privo di
rischi per l’animale ed inalterabile nel tempo.
La lettura è facile, ed è sicura, sia per il cane che non deve essere
immobilizzato, sia per l’operatore, in quanto è sufficiente avvicinare il
“lettore” all’animale, affinchè sullo schermo appaia il codice del microchip.
Con il codice dell’identificativo, basta consultare la banca dati elettronica
dell’anagrafe regionale e nazionale, per rintracciare il proprietario dell’animale.
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... a tale proposito
tieni presente che:
Le tipologie di cani che alimentano il randagismo sono le seguenti:
Cani a cui non viene applicato il microchip entro i due mesi di vita.
L’abbandono scaturisce dalla mancanza di un atteggiamento di possesso responsabile
da parte dei proprietari che omettono di applicare il microchip al proprio cane,
violando la normativa vigente. E’ bassa la percentuale di cani identificati e perciò
iscritti in anagrafe canina, per cui sono tanti coloro che non hanno ancora assolto
a tale obbligo. Ciascun cane detenuto senza il microchip può essere abbandonato
in ogni momento e quindi in tutti i casi di mancata identificazione si tratta di
detenzione irresponsabile. A ciò si aggiunge spesso una pessima gestione delle
cucciolate indesiderate, non identificate con microchip entro il secondo mese di vita
come vuole la norma, regalate o soppresse, ma per la maggior parte abbandonate.
Cani legati alla pastorizia e/o cani da fattoria liberi di vagare sul
territorio, a causa del mancato ricovero e della scarsa attenzione riservata loro dai
rispettivi detentori. Si tratta di cani padronali, utilizzati o meno come cani da
lavoro, sprovvisti di microchip e non sterilizzati, facendo sì che rappresentino un
enorme bacino di reclutamento di cani randagi e inselvatichiti. La registrazione
in Anagrafe canina imposta dalla legge tramite l’inoculazione del microchip,
maggiormente diffusa in contesti urbani, rimane ancora decisamente parziale in
ambito rurale, anche a fronte di un concetto più vago della “proprietà” degli animali
e delle abitudini di gestione degli stessi. Questa è la principale causa tra quelle che
impediscono la riconsegna al proprietario dell’animale vagante una volta catturato e
ne determinano la successiva permanenza in canile.
Cani legati all’attività venatoria, o alla ricerca di tartufi, perduti o
abbandonati a causa della loro scarsa “efficienza”. Soprattutto nella caccia al
cinghiale, infatti, il rischio che uno o più cani della muta possano allontanarsi senza
fare ritorno è abbastanza elevato; qualora i cani non siano dotati di microchip, la
riconsegna al proprietario in caso di ritrovamento è estremamente difficile. Inoltre,
occorre sottolineare l’uso più o meno diffuso tra i cacciatori ed i cercatori di tartufi,
di registrare tardivamente in Anagrafe regionale (o non registrare del tutto) le nuove
cucciolate, per poter scegliere quali siano gli animali più adatti allo scopo venatorio o
di ricerca dei tartufi e liberarsi degli altri.
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Vita da randagio
Io sempre accanto al mio padrone,
ero un cane molto giocherellone.
Lui, forse, non mi sopportava,
e per questo mi insultava.
Dalla bellezza di essere amato,
mi ristrovo solo e trascurato:
prima sempre con il cibo in bocca,
ora solo con la gola secca.
Che sfortuna mi è toccata:
una vita malandata.
Le persone di oggi,
che pensan ai loro vantaggi,
adesso che non servo a niente
mi trattano come un perdente.
La classe 5°B
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Il dispiacere di un cane
Quando un cane viene abbandonato
si sente desolato,
il cagnolino ha dei sentimenti
ma gli spettano dei disprezzamenti.
Esso ora disprezza il padrone,
perchè è un brutto omone.
Ha giocato sinora con lui
ma ora lo lascia in luoghi bui.
Ha vergogna d’esser visto,
ha capito d’esser malvisto...
se lo acchiappa la forestale
gli farà un gran male.
Soldi, galera e vergogna,
saranno la sua gogna.
Speriamo che la punizione
gli sia di lezione!
La classe 5°B
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Addio cane
C’è un cane abbandonato
Non ce la fa più
se ne sta lì tutto malato
e così corre laggiù
è sporco ed affamato
in fondo alla stradina
e si sente rifiutato.
ritrova il suo padrone.
Il padrone l’ha lasciato
Lui lo scaccia
Piangeva ed abbaiava
e triste e sconsolato
in mezzo ad un prato.
lo minaccia
ma nessuno lo ascoltava.
fugge ora disperato.
Si libero’ pian pianino
La classe 5° B
ma finì dentro un tombino.
Tutto sporco e puzzolente
si sentì un perdente.
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quindi...
..se hai una fattoria con cani, se sei un
allevatore di cani, un cacciatore o un
cercatore di tartuFI, oppure se vivi in un
centro urbano ed hai un cane o vorresti
prenderlo...
...ricorda
Non è un obbligo avere cani, ma chi decide di tenere con sé uno o più di questi
animali diventa per legge, responsabile degli stessi.
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Sono previsti controlli da parte dei Vigili Urbani per cui sono sanzionabili tutti
coloro che detengono cani di età superiore ai due mesi di vita, non provvisti di
microchip e tutti coloro che non custodiscono adeguatamente i propri animali.
Non sono sanzionabili coloro che, pur avendo con sé un cane non provvisto
di microchip, possano dimostrare di aver già segnalato, per iscritto, alla Polizia
Locale di averlo trovato randagio. Tale segnalazione è sempre necessaria nel
caso si detenga un cane randagio. Infatti, i Vigili Urbani, dopo aver effettuato
i dovuti accertamenti, potranno decidere di dare in adozione l’animale, oppure
di ricoverarlo in canile, oppure ancora, se nel frattempo venga rintracciato il
proprietario, decidere di restituirlo con relativa sanzione. 17
Gli animali da compagnia hanno dei diritti
Il Codice Penale protegge i diritti degli animali; chi non lo rispetta può subire
l’arresto, la reclusione in carcere e multe pesanti.
Gli animali da compagnia hanno dei diritti:
• ad essere trattati secondo la loro natura
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• a non subire maltrattamenti e crudeltà
• ad avere cibo ed acqua sufficienti
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• ad avere un ambiente di vita adatto a loro
• a non essere abbandonati
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un cane cambia la vita
CAMBIAMENTI PSICOLOGICI
emozioni, umori, cognizioni,
comportamenti, relazioni familiari,
relazioni con i vicini.
CAMBIAMENTI DEL RITMO QUOTIDIANO
fra le 4 e le 6 uscite per fare in modo
che il cane possa eliminare fuori
(deiezioni che bisognerà raccogliere);
una lunga passeggiata quotidiana per
fargli fare dell’ esercizio fisico;
sedute di obbedienza ludiche;
preparazione e somministrazione dei
pasti.
CAMBIAMENTI DEL RITMO SETTIMANALE
una o due uscite più lunghe, senza
guinzaglio, nel parco, nei campi o nel
bosco.
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CAMBIAMENTI DEL RITMO ANNUALE
prendere decisioni per le
vacanze annuali per stabilire se
si trascorreranno con o senza il
cane (amici, pensioni);
programmare le visite di
controllo presso il veterinario, i
trattamenti antiparassitari ecc.
CAMBIAMENTI DELLO SPAZIO
In generale un cane prende il posto di
una persona. Dove dormirà il cane?
Tenete presente che ha bisogno di
un luogo tranquillo in cui riposare
indisturbato ogni volta che ne avvertirà
il bisogno. Non è necessario un
giardino o un cortile. Un cane non può
rimanere per tanto tempo da solo in
cortile o in giardino. Ciò di cui ha più
bisogno è che gli dedichiate una buona
parte del vostro tempo libero.
CAMBIAMENTI NELL’ORGANIZZAZIONE FAMILIARE
Qualunque sia la situazione familiare
attuale (celibe, sposato, con o senza
bambini, pensionato...), immaginate
i cambiamenti nell’organizzazione
familiare anche nei prossimi dieciquindici anni.
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Comportamenti corretti per vivere
insieme ad un amico .....
.....con la coda
IL CANE
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Dove procurarsi un cane:
Ci sono diverse possibilità: un privato che ha fatto riprodurre la propria cagna,
un allevatore, un negozio per animali. La cosa migliore è adottare un cane
randagio. Chiedete ai Veterinari dell’ASReM dove si trova il canile più vicino:
c’è sicuramente un amico che vi aspetta. I cani dei canili richiesti in adozione
sono già vaccinati, microcippati e sterilizzati.
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Un cane è un essere vivente
Non è un giocattolo, ma un essere vivente che richiede tempo, attenzioni e cure.
Un cane non è un oggetto che si possa regalare.
Vive dai 10 ai 15 anni e dovrete occuparvene seriamente.
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Un cane ha delle esigenze
Ha bisogno, mediamente, da 3 a 5 ore di attività al giorno da condividere con
il proprietario. Anche nel caso si disponga di un ampio cortile, il cane non
può rimanere tutto il tempo da solo. L’80% dei cani soffre di maltrattamento
passivo legato a stress da inattività. Questa è la prima causa dei disturbi del
comportamento.
Ha un costo economico (cibo, veterinario, prodotti igienico sanitari,
vaccinazioni, sterilizzazione, educatore cinofilo). Il costo medio annuale di un
cane di 20Kg è di circa 1000 euro.
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Un cane e’ una presenza da considerare sempre
Se dovrete viaggiare o andare in vacanza, tenete presente che c’è anche lui.
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Come scegliere un cane
Scegliete il tipo di cane più adatto al vostro tenore di vita. Non scegliete solo in
base all’estetica o alla moda.
Un cucciolo richiede l’impegno di educarlo; un adulto avrà le sue abitudini e
quindi bisognerà aiutarlo ad adattarsi alla nuova situazione.
Tutta la famiglia deve essere coinvolta nella decisione di prendere un cane e
tutti i componenti della famiglia devono sentirsi responsabili e chiedersi se è il
momento giusto.
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I cani hanno bisogno di essere accuditi dall’uomo
L’uomo è indispensabile al cane, per cui chi abbandona o omette di accudire
adeguatamente al proprio cane commette un reato di maltrattamento.
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Il legame di attaccamento del cane
L’uomo ha selezionato geneticamente il cane sull’attaccamento, per renderlo
dipendente dal suo padrone. Per il cane l’ attaccamento è obbligatorio, è
un’esigenza biologica. E’ per questo motivo che i cani abbandonati soffrono
la perdita delle figure di attaccamento. Essendo esseri sociali, col tempo sono
capaci di ristabilire altri legami di attaccamento con la nuova famiglia adottiva.
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...
Il controllo della riproduzione
Se non siete allevatori di cani e avete una femmina è necessario che pensiate a
come evitare le cucciolate indesiderate. I cani non hanno un desiderio cosciente
di maternità, per cui si può evitare l’accoppiamento e la riproduzione (senza
che il cane ne soffra), ricorrendo alla sterilizzazione presso un ambulatorio
veterinario, ove con un intervento sicuro e non doloroso, che non altera il
carattere dell’animale, si risolve completamente il problema.
Se invece avete un maschio, cercherà di scappare per raggiungere le femmine
in calore, creando, a volte, problemi anche seri (incidenti stradali, risse tra cani
ecc.), che possono essere evitati ricorrendo alla sterilizzazione.
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La scelta del cane deve essere fatta con criterio:
La razza: è un criterio di scelta estetico o un criterio di scelta dell’attitudine del
cane quando si voglia un animale selezionato per un lavoro (caccia, pastorizia,
difesa), ma non è un buon criterio di selezione del comportamento del cane,
quando si voglia un buon amico a quattro zampe da tenere in famiglia. Infatti
le razze sono nate in forza di una selezione di lavoro o per ragioni estetiche,
ma difficilmente si è operata una selezione sul comportamento equilibrato.
Questo spiega anche il motivo per cui c’è molta varianza comportamentale nella
razza e spiega il motivo per cui non esistono razze più aggressive rispetto ad
altre. Tuttavia, se si è adottato un cane di razza è bene conoscerne le attitudini
e la specializzazione. Alcune razze (cani da caccia o da pastore), hanno nella
loro genetica degli schemi motori comportamentali innati, come ad esempio
l’inseguimento di ciò che si muove (biciclette, podisti ecc.). Le razze da difesa
hanno uno schema motorio di aggressione, per il mantenimento della distanza,
per cui non saranno a priori dei buoni cani di famiglia. Inoltre, se desiderate un
cane di famiglia a cui riservare soltanto un’ora di passeggiata di percorso urbano
al guinzaglio, non prendete un cane che appartiene ad una linea da lavoro che
avrà bisogno di diverse ore di attività intensa al giorno (border collie, bassotto
ecc.). Concedergli una sola ora di attività sarebbe un maltrattamento.
L’ età di acquisizione: per un corretto sviluppo comportamentale è fondamentale
che i cuccioli rimangano con i fratelli e la madre per le prime 8-12 settimane
di vita. Allontanare il cucciolo prima dei due mesi di vita significa esporlo al
rischio di sviluppare problemi comportamentali non sempre correggibili. Infatti
interagendo con la madre ed i fratelli i cuccioli apprendono, tra le altre cose,
anche a controllare la forza del loro morso.
Se adottate un cane adulto ricordate che da un punto di vista comportamentale,
il cane non smette mai di crescere e di imparare, modificando ed adattando il
proprio comportamento all’ambiente, in base alle informazioni apprese ed ai
nuovi stimoli con cui viene a contatto.
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Il cane è un essere biologico, sociale e psicologico
L’attività è un bisogno biologico incomprimibile per un cane. La media della
popolazione dei cani di famiglia ha bisogno di 3-5 ore di attività al giorno. Per
attività non si intende solo quella locomotoria perché il cane ha bisogno di
soddisfare quotidianamente anche un bisogno di attività sociale, intellettuale,
vocale, di gioco ecc. (Per es: un cane da caccia riesce a soddisfare in una giornata
di allenamento, correndo e saltando il suo bisogno di attività locomotoria. Se
ha perso di vista la sua preda, l’ha inseguita servendosi del fiuto; se la pista si è
interrotta, ha dovuto riflettere, sia pure inconsciamente, per capire che la preda
non è scomparsa ma semplicemente la sua pista è altrove e l’ha cercata fino a
trovarla. Così facendo ha soddisfatto anche una parte del suo bisogno di attività
intellettuale).
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Come facciamo a tenere occupato un cane di famiglia dalle 3 alle 5 ore, visto
che non deve cacciare per procurarsi il cibo e che tuttavia è geneticamente
programmato per tenersi occupato per questo periodo di tempo come i suoi
antenati lupi ? Dato che consumare alimenti rappresenta una attività, si consiglia
che i pasti siano il più possibile numerosi (attenzione a non superare la quantità
giornaliera di calorie), o che siano somministrati in maniera da tenere più
occupato il cane: per es. dare le crocchette in un distributore fatto apposta, in
modo che il cane deve impegnarsi per farle uscire una per una. Ovviamente
sono importanti le passeggiate, oltre che le attività di gioco che si devono fare
quotidianamente: riportare una palla, saltare, correre, giochi di abilità.
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Le distanze di sicurezza
Come la maggior parte degli animali, anche il cane possiede due distanze
particolari: la distanza individuale (critica) e la distanza di sicurezza.
La distanza individuale (critica) è la bolla spaziale prossima al corpo e che
scatena una forte reazione emotiva quando viene invasa. Se l’intruso è un amico
può regolarmente (ma non sempre) venire a contatto; se l’intruso è giudicato
un pericolo, non può entrare in questa bolla senza che il cane manifesti una
reazione aggressiva (detta critica o da paura) o uno stato di freezing ( immobilità
da paura).
La distanza di sicurezza, è più o meno grande a seconda che il cane sia più o
meno socievole. La sua invasione può dar luogo a quattro possibili reazioni:
• la fuga, che permette di conservare la distanza di sicurezza;
• la comunicazione sociale che permette di discutere con l’intruso e di valutare la
strategia più conveniente;
• l’immobilità che permette di lasciar passare un pericolo, non provocando
l’avversario;
• l’aggressione, che permette di mettere in fuga l’intruso e di battersi per la difesa
della distanza.
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Imparate a riconoscere le posture del cane
Imparate a riconoscere le posture del cane, in modo da poter prevedere eventuali
comportamenti aggressivi.
Prestate particolare attenzione ai cani impauriti: un cane a cui non viene lasciata
alcuna possibilità di fuga, anche se ha una postura non aggressiva, potrebbe
mordere per paura.
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È importante soddisfare tutti i bisogni del cane
Provvedere ai suoi bisogni è una delle misure di prevenzione più efficaci per i problemi
di comportamento. Molti disturbi di natura psichica hanno origine nella non
soddisfazione dei bisogni primari dell’individuo. Non rispettare i bisogni del cane
provoca nella maggior parte dei casi stati di stress, oppure ipereccitabilità fino a disturbi
ossessivi-compulsivi, oppure depressione, paura, aggressività. Il proprietario di un cane
con problemi di comportamento non deve farsene una colpa ma deve cercare di farsi
aiutare da uno specialista (veterinario comportamentalista).
Bisogni fisiologici :
• Alimentazione corretta;
• Temperatura appropriata;
• Urinazione e defecazione lontano dal posto in cui dorme e mangia;
• Pulizia;
• Movimento;
• Sonno (quantità ritmo sonno-veglia).
Bisogni di sicurezza:
• Poter usufruire di uno o più luoghi protetti e tranquilli;
• Riposare in tranquillità;
• Avere la possibilità di gestire le distanze con le persone e con gli altri cani.
Bisogni sociali:
• Legame d’attaccamento;
• Vita sociale equilibrata ed articolata;
• Attività cognitive impegnative e gradevoli;
• Regole precise e chiare;
• Cooperare (svolgere un compito insieme ad altri individui);
• Socializzare.
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In presenza di bambini
La presenza di un cane in famiglia ha una forte valenza educativa nell’introdurre i
bambini alla conoscenza del mondo animale e nell’insegnare loro a rispettare ed amare
le diverse forme di vita. Ma attenzione perché non esistono cani baby sitter o meglio
non esistono cani per bambini.
Non bisogna mai lasciare bambini e neonati soli con il cane, indipendentemente
dalla sua taglia ed affidabilità. I bambini potrebbero infatti compiere movimenti o
manipolare il cane in modo da evocare reazioni aggressive. Quindi è sempre necessario
che le interazioni fra cani e bambini avvengano sempre con la presenza vigile di un
adulto.
Non punite il cane in presenza dei bambini. Al contrario, associate alla presenza dei
bambini stimoli positivi e piacevoli per il cane, come coccole e gioco.
Educate i bambini alla presenza del cane, insegnando a trattare il cane come loro
vorrebbero essere trattati. Non consentite di tiragli la coda, di giocare in maniera
violenta, di abbracciarlo, di trasportarlo o considerarlo come un giocattolo.
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