Comunicato stampa: proiezione di "Ho fatto un sogno" di Giorgio Laveri - Savona 14 giugno 2012 Per ulteriori informazioni: Giorgio Laveri 347.6108315 In allegato: invito e 2 foto di scena Trailer: http://vimeo.com/41947318 http://www.facebook.com/events/470912962926092/ "Ho fatto un Sogno" è una porta attraverso la quale ognuno di noi può passare: non ci sono chiavi e serrature dall'altra parte. Solo un labirinto pericoloso con equilibri apparenti nel quale si rischia di rimanere intrappolati. Giorgio Laveri, regista Dopo la rappresentazione dell'emarginazione del "diverso", colpevole solo di piccole stranezze agli occhi degli abitanti di un piccola frazione di un paese ligure (il primo film, "Pratozanino"), con il secondo film "Metabar" si sono presentate le problematiche legate alle scelte sessuali e ai rapporti difficili di coppie arrivate al termine di relazioni dominate da ricatto e sopraffazione. Oggi, a distanza di quattro anni si chiude la trilogia sul disagio con il terzo film "Ho fatto un Sogno". "Ho fatto un Sogno" sarà presentato a Savona giovedì 14 giugno alle ore 20:45 al cinema Diana Piazza Marconi, Savona. L'ingresso è libero. Al termine della proiezione una tavola rotonda introdotta da Patrizia Turchi con Donatella Ramello, presidente A.S.P. Opere Sociali di Savona Panfilo Ciancaglini, psichiatra, gruppo Redancia Savona Giorgio Laveri, regista Livio Vassallo, interprete protagonista Moderatore Maurizio Peggio, giornalista TG2 Non si tratta di un documentario ma di film a soggetto dove “i pazienti” diventano parte “attiva” in veste di “attori-interpreti”, attrezzisti, collaboratori nel progetto e nella produzione. Giorgio Laveri, regista Dal 1996, in collaborazione con Giorgio Laveri ed il “Giardino del Mago” proponiamo agli ospiti delle Strutture Residenziali Psichiatriche di Cogoleto (Genova) dei “laboratori e delle “attività” o meglio dei “gruppi di incontro e di lavoro” (dalla pittura al teatro fino al cinema) che sotto la nostra supervisione assumano, grazie alla mediazione artistica, la caratteristica di “luoghi di benessere”. Abbiamo voluto definirli un po' coraggiosamente: “incontri dello “stare bene insieme”. Non abbiamo mai voluto parlare di “arteterapia” ed abbiamo parlato poco di “riabilitazione”. La proposta fatta ai pazienti è quella di un cammino fatto insieme a cominciare dalla “cura del sè” fino a diventare “attori” delle proprie scelte aumentando consapevolezza, coinvolgimento e controllo su decisioni che riguardano la loro vita. Nel film “Livio”, il protagonista, comincia un percorso “verso”. E' un procedere tra difficoltà, contraddizioni, ”difficile quotidianità”e “lotta allo stigma”. Ci sembra sia così da Basaglia ad oggi nella piena coscienza che non si può che essere protagonisti del proprio cammino. Maurizio Cristofanini, psichiatra Questo lavoro rappresenta l’ultima fatica di un consolidato gruppo di autori che, con grande passione ed entusiasmo, hanno prodotto in questi anni numerosi materiali audiovisivi, all’interno di un progetto terapeutico-riabilitativo psichiatrico. Ammirando questa opera mi sono tornate alla mente le parole di Luc Godard quando sosteneva che “il cinema non è nè un’arte, nè la vita ma un pò entrambe le cose...” In effetti il fascino creato da questa opera esula dal puro godimento estetico, ma spinge a riflettere sugli ambiti nei quali le dimensione artistica e la sofferenza di vite segnate dalla malattia mentale si incontrano, si intersecano e si confondono. L’attivo coinvolgimento degli ospiti delle strutture psichiatriche dell’area di Pratozanino in tutte le fasi di realizzazione di questo progetto, rimanda quindi al costante confronto tra la narrazione cinematografica come metafora della vita, anche nei suoi aspetti più angoscianti e dolorosi, con la riabilitazione psichiatrica intesa come progressivo recupero di capacità e di espressione del sè. Ecco allora per lo spettatore un’occasione di accostamento al mondo della sofferenza psichica non solo attraverso la passiva osservazione della diversità, ma con un partecipante recupero del suo aspetto più emotivo ed intimamente umano. Marco Vaggi, psichiatra SINOSSI DEL FILM Il film si apre con una citazione dal documentario di Sergio Zavoli “I Giardini di Abele” (1968) che idealmente sarà ripreso nel finale del film. In un commissariato di polizia alla fine degli anni '70, il protagonista Livio viene interrogato. Il commissario si avvale dell’aiuto di un medico e di una psicologa perché Livio arriva da un reparto psichiatrico ed è stato inserito in un progetto di riabilitazione esterno che si chiama Piramide. Gli è stata assegnato un piccolo appartamento in un condominio dove potrà vivere a contatto con altre persone cosiddette “normali”. Ripercorrendo a ritroso le vicende che lo vedono protagonista, scopriremo che gli è stato assegnato il posto abitato precedentemente dal signor Palombi, che si è suicidato. Lo spettatore, attraverso una serie di flash-back, vedrà Livio affrontare di buon grado la diffidenza dei nuovi “vicini” e tutte le altre difficoltà che la nuova vita gli propone. Livio sogna spesso e proprio in uno dei suoi momenti onirici di forte intensità si vedranno alcune scene relative all’omicidio di una donna. Il ritrovamento del corpo della vittima, la mattina dopo, nelle cantine del condominio in una cella frigorifera in disuso, scatenerà una caccia all’omicida che sfocerà nell’arresto di Livio. Alcune mele che lui aveva comprato il giorno precedente sono state ritrovate proprio accanto al corpo della vittima. Nonostante questa prova, Livio non sembra in grado di aver commesso un crimine così atroce. Attraverso il suo interrogatorio, il commissario e la psicologa Rosemarie, che si occupa del progetto riabilitativo, cercheranno di raccogliere tutte le informazioni necessarie per risolvere il caso. Livio, tra realtà e sogni, racconterà tutto ciò che è avvenuto nei giorni precedenti l’omicidio. Attraverso questi racconti lo spettatore conoscerà gli altri abitanti del condominio e tutto il disagio e la sofferenza che aleggia in quello che, anziché essere luogo di riabilitazione, è sempre più spazio di solitudine. Fiorenza, Enrico ed Elio, originali e scettici inquilini del caseggiato, appariranno più volte per mostrarci segni evidenti di distacco dalle logiche della convivenza mentre Chiara, giovane disadattata che si prostituisce e Marco, solitario e strano dirimpettaio di Livio, lasceranno trasparire tutte le difficoltà d’integrazione agendo nei ruoli di vittima e carnefice, nel dramma che si consuma all’interno di questo microcosmo. L’esigenza di chiarezza sulla propria personalità e la ricerca d’uscita dallo spazio anonimo del condominio da parte di Marco lo porteranno a costituirsi e salveranno Livio che riuscirà effettivamente a diventare l’unica metafora di successo dell’intero progetto. Le ultime immagini alla guida dell’automobile che lo porterà definitivamente “fuori” incroceranno con quelle dell’arrivo di una ruspa, simbolo demolitore di un passato che tutti vogliono dimenticare. Forse perfino troppo in fretta. IL GIARDINO DEL MAGO 1996 – 2012 Laboratorio Teatrale e Cinematografico Il gruppo artistico di volontariato “Il Giardino del Mago” nasce a Pratozanino, frazione del Comune di Cogoleto (Ge), nel 1996 durante la festa “Il Cantiere delle Idee” mentre prende forma il percorso di superamento dell’Ospedale Psichiatrico che porterà alla sua chiusura definitiva nel maggio 1998. Nel corso degli anni viene sostenuto dal lavoro complessivo di circa 290 persone che attivano tre laboratori sperimentali ad indirizzo ceramico/pittorico, teatrale e cinematografico, utilizzando le aree dell’ex Ospedale Psichiatrico concesse in uso dalla A.S.L. 3 Genovese attraverso una convenzione. Il lavoro del gruppo è inserito tuttora nel protocollo d’intesa che la stessa A.S.L. 3 Genovese ha redatto per le attività riabilitative in collaborazione con la Direzione del Dipartimento di Salute Mentale. Dal 1996 ad oggi “Il Giardino del Mago” ha prodotto sette spettacoli teatrali, tre mostre di pittura itineranti in Italia e in Francia, tre video “Paura della Paura”(2006) “5 minuti in scena”(2007) “I Corti”(2010). A queste attività sono da aggiungere la preparazione, costruzione e produzione di tre film a soggetto: “ Pratozanino” (2003), “Metabar” (2007) e l'ultimo “Ho fatto un sogno” (2011). I primi due sono stati inseriti nei circuiti d’essai nazionali e francesi e hanno partecipato a concorsi e/o convegni nazionali con al centro i rapporti tra arte, psichiatria e terapia risocializzante. Sono caratterizzati da una “novità”: non si tratta di documentari ma di film a soggetto dove “i pazienti” diventano parte “ attiva” anche in veste di “attoriinterpreti”, attrezzisti, collaboratori nel progetto e nella produzione (Gruppo Attori e Tecnici di Pratozanino). Il coordinamento medico specialistico è attualmente delegato al Dr. Maurizio Cristofanini (Coordinatore Comunità RSA “ Gian Soldi”) ed al Direttore dell’Unità Operativa Salute Mentale Distretto 8 della A.S.L. 3 Genovese Dr. Marco Vaggi. Le relazioni esterne sono curate dalla Dott.ssa Patrizia Turchi. I laboratori sono diretti da Elisa Bernardi, Chiara D’Angelo e Fiorenza Siri. La direzione artistica è affidata a Giorgio Laveri artista che fin dai primi anni 70’ si dedica professionalmente prima alla cinematografia ed il teatro, poi alla pittura e ceramica sviluppandone le correlazioni. Le risorse necessarie sono state via via fornite dalla Fondazione A. De Mari Savona, Comune di Cogoleto, Comune di Arenzano, Provincia di Genova, Associazione Culturale Pratozanino, Confederali Coop Liguria, Sindacati Nel luglio 2005 un libro pubblicato dalla Coedit di Genova (“Il Giardino del Mago. Cinema, Teatro, Prove di Salute Mentale”) curato da Enrico Ratto e finanziato dalla Fondazione “A. De Mari” della Cassa di Risparmio di Savona ha raccontato i primi 10 anni di attività di questa originale esperienza tra ceramica, pittura, teatro e cinema. Il film "PRATOZANINO”(2003) è stato presentato in anteprima nazionale nella Sala Auditorium del Comune di Cogoleto con il patrocinio della Provincia di Genova e del Comune di Cogoleto. Il film “METABAR” (2007) è stato presentato in anteprima nazionale a Roma al Teatro Palladium con il patrocinio della Provincia di Roma – Università di Roma 3 ed è stato proiettato anche negli Istituti Scolastici delle Medie Superiori in Liguria nell’ambito di un programma di coinvolgimento degli studenti con obiettivo la discussione e l’approfondimento dei temi del superamento dello stigma psichiatrico. Ha anche partecipato al 1° “Festival Ligure del Cinema D’Autore” tenutosi a Cogoleto nel Novembre 2009. Il film “HO FATTO UN SOGNO” (2011) conclude la trilogia dedicata al disagio, alla sofferenza, alla diversità e all'esclusione è stato presentato in anteprima nazionale a Roma giovedì 31 maggio alle ore 20 presso la sala proiezioni Piccolo Apollo in via Conte Verde 51 Il video “ 5 Minuti in Scena” ha partecipato alla 2° edizione del “ Premio Gulliver” all’interno del Convegno Nazionale : “Il Sogno di una Cosa. I 30 anni della Legge 180” Bologna 2008. I due Video: “ I Corti” (2010) e “ Paura della Paura”(2006) hanno partecipato nel Novembre 2010 alla 2° Rassegna del “Cinema Ligure D’Autore” organizzato a Cogoleto (Ge) dalla “Associazione Culturale Pratozanino