a REGIONE . R PIEMONTE it PROVINCIA Dl Come riconoscere Ia violenza assistita intrafamiljare e i maltrattamentj sui minori ‘ r Alessand na Provi ncia * Sr cura Patto Locale per Ia Sicurezza Integrata della Provincia di Alessandria A Alessandrja Provjncja *sI Cura z g Introduzjone 2 Le forme deII’abuso 3 GIi indicatori di abuso 6 II ruoIo deII’insegnate I2 Gil ObbIIghj di segna1azjo e di denuncia a tutela dei minorj 13 A1j riferjmentj legislativi 14 Criticjtà e resistenze 15 La rote nella tutela del minorj 16 Sitografja 17 Alessandria Provincia SI CUra : LW A cura dell’Assessore Maria Grazia Morando Parlare di violenza, maltrattamenti e abuso è sempre difficile, ma quando questi argomenti riguardano i bambini lo è ancora di piO. II maltrattamento e I’ abuso ai minori è un fenomeno motto diffuso di cui Ia nostra società deve avere coscienza e conoscenza, per poterto aifrontare, farsene carico e cercare di combatterlo con gil strumenti politici, Istituzionali e professionali di cui dispone. Negli ultimi anni Ia sensibilltà sociate su questo tema è decisamente cresciuta, perché nu merosissime sono state le iniziative congressuali, legislative e formative che si sono succe dute. Tuttavia, in alcuni casi l’informazione su questo fenomeno continua a essere dominata da troppe opinioni soggettive, influenzate da retaggi culturali, posizioni religiose, a volte anche politiche che, non sempre, tengono conto della complessità e delle mule sfaccettature che it maltrattamento e, soprattutto, l’abuso sessuale presentano. Per queste ragioni, ritengo che sia necessarlo conoscere profondamente questi argomenti per meglio poterli aifrontare, nell’interesse primario del benessere del bambini. II vademecum che abbiamo realizzato vuole essere un piccolo aiuto per tutte quelle persone che, a vario titolo professionale, entrano in contatto con i minori vittime di maltrattamento e abuso, at fine di fornire loro delle indicazioni suite modalità di riconoScimento e di intervento che siano giuridicamente esatte e soprattutto che siano funzionaii alla tutela del benessere psico- fisico dei minori. II mio augurio è che coloro i quail, ogni giorno lavorano, coraggiosamente e ammirevoimente per it bene dei bambini, possano trovare in questo piccolo vademecum, non solo informazioni e indicazioni utiji, ma anche un aiuto o un semplice suggerimento per continuare a svolgere al meglio Ia loro delicata, ma fondamentale funzione sociale. Alessandria Provincia aiksl cura I Ci sono soggetti che con una certa regolarità, anche quotidianamente, entrano in contatto con I minori ed hanno plU di altri, Ia possibilità di osservare I cambiamenti che possono insorgere a seguito di situazioni critiche. E’ a loro che ci si rivolge perché prestino attenzione a tutti quel segnali, che di seguito sono definiti indicatori, che possono aiutare a rilevare tempestivamente situazioni di malessere, che se protratte net tempo possono segnare in maniere indetebite Ia personatità del minore. Ancora oggi i incontrano difficottà net detineare una definizione precisa ed esaustiva di abuso e mattrattamento, per le sue caratteristiche muttifattoriati e per t’incidenza che hanno su di essa I continui cambiamenti delta cultura e dell’organizzazione sociale. Sono stati fatti sforzi per giungere comunque a definizioni concordate che di seguito vengono riportate. La Convenzione di New York sui diritti dett’infanzia, rappresenta lo strumento normativo internazionate piU importante e compteto in materia di promozione e tuteta del diritti deil’in fanzia, essa contempla l’intera gamma del diritti e dette tibertà attribuiti anche agti adutti (diritti civiti, politici, sociali, economici, culturati). La Convenzione è stata approvata datt’Assembtea Generate detle Nazioni Unite it 20 novembre del 1 989 a New York ed è entrata in vigore it 2 settembre 1 990. L’ltatia ha ratificato Ia Convenzione it 27 magglo I 991 con Ia tegge n. 1 76 e a tutt’oggi I 92 Stati, un numero addirittura superiore a quetto degli Stati membri dell’ONU, sono parte della Convenzione che costituisce uno strumento vincolante per lo stato che Ia ratifica. Secondo Ia definizione delt’OMS, si configura una condizione d’abuso e di mattrattamento al torché i genitori, tutori o persone incaricate della vigilanza o custodia di un bambino appro fittano delta toro condizione di priviteglo e si comportano in contrasto con quanto previsto dalta Convenzione di New York sui diritti del fanciullo. It Consigtio d’Europa net 1978 ha aifrontato it “chIld abuse” nei confronti di bambini e barnbine e ne ha dato una definizione come atti che “attentano alta toro integrità corporea, at loro svituppo fisico, affettivo, intettettivo e morale, te cul manifestazioni sono te trascuratezze e/o lesioni d’ordine fisico e/o psichico e/o sessuate da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino’. Net termine complessivo sono quindi compresi Ia trascuratezza it maitrattamento fsico I naltratta ie ito psicologico, I abuso sessuale, Ia violenza assistta to struttamento del mi nore e Ia sindrome di Munchausen per procura 2 Alessandria Provincia •k Si cura F;f1W1iiTi U :1 ii La violenza al danni del bambini, in tutte le sue forme attiv e o omissive, è un fenomeno dif fuso in ogni classe e I’assenza di evidenze traumatiche net fisico non puô esciudere I’ipotesi di maltrattamento. Molte delte violenze verso I minori avvengono aII’interno delta famiglia, da parte di queue fi gure da cul I bambini dovrebbero sentirsi protetti. In tempi recenti si è superato ii limite che voteva ii maltrattamento infantile circoScritto a quetlo fIsico e sessuale, estendendoto ad una visione ampia in cul vengono presi in considerazione anche Ia trasc uratezza e I’abuso psicologico. Proprio perché perpetuate da parte delle figure di riferimen to e generalmente prolungate net tempo, costituiscono sempre un attacco confusivo e desta bitizzante alla personalità in formazione di un bambino, provocando gravi conseguenze a breve, medio e lungo termine sul processo di crescita. Le conseguenze di abusi o maltratta menti assumono forme diverse in relazione alt’età del bambino e atla caratteristiche delta personatità, alle caratteristiche dell’abusante, alta gravità e durata detl’abuso, at contesto fami liare, sociale, cutturale (Caffo et al, 2006). Le diverse forme di abuso durante l’infanzia e l’ado lescenza rappresentano un im portante fattore di rischio specifico per molteplici disturbi psicopatotogici in eta adulta. Si definiscono forma di abuso: . Violenza assistita intrafamitiare . Maltrattamento fisico . Maltrattamento psicologico . Patologie detle cure . Abuso sessuate Violenza Assistita Intrafamiliare: si intende l’esperire da parte det bambino/a qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di viole nza fisica, verbale, psicologica, ses suale ed economica su figure di riferimento o su attre figur e affettivamente significative adulte 0 minori. 11 bambino puô fame esperienza direttame nte (quando essa avviene net suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore è a conoscen za della viotenza), e/o percepen done gil effeffi. Si inctude I’assistere a viotenze di minori su attn minori e/o su attn membri delia famiglia e ad abbandoni e maitrattamenti ai danni di anim ali domestici. La violenza assistita e una forma di mattrattamento che puO comportare effetti a breve, medio e lungo termane sul minore e rappresenta un fattore di rischio per Ia trasm issione intergenerazionale della vio Ienza, aumenta, inoltre, ii rischio di violenza diretta sul bam bini se presenti agli episodi di yb Ienza sulla madre. (C.I.S.M.A.I. Coordinamento Italiano del Servizi cont ro ii Maitrattamento e i’Abuso aIl’in fanzia 2005).1 - - , Dal 22 novembre 201 0 in base alla sentenza della cassazione ii padre che compie atb d vtoenza sulia madre risponde anche del reato di maI Lrattamento SbI figli. giudici della Cassazione anno mlitto ra cundanna eerrpa e, pr voeza vrSo a Cuflm’CfltC C figli dea coppa, a ca r Co di u uomo che dava Mi at bambini aggrediva sia verbalmen e s a fisicamente Ia loro mamma Un onporamerto tie aveva indotto net ftgho maschio di guesta coppia a r fiutarsi ad andare a scuola per paura die durante a sua assenza a madre venisse fare nulla per difenderta Contemporaneamente a pcohiata senza che Iii potesse figha femmina aveva cominciato a soifrire di buhmi a reato di maitrattamenti si Configura non solo fl presenza dl b comportamento attlvo ma anche quar do s nettor o I atto de e orr ss on C ne avvie e r e ge I c. UC Z 0 o e c. ie or SI cura del 5 a S S en a de prop figi 3 Alessandria Provincia *sI cura Maltrattamento fisico: si intende la presenza di un danno fisico o ii fatlimento nel prevenirlo dovuto ad aggressioni fisiche, maltrattamenti, punizioni corporali o gravi attentati aII’integrità fisica e alla vita quail awelenamenti intenzionaii, soffocamento, sindrome di Munchausen per procura , omicidlo o danni determinati da ostiiità tra gruppi e da pratiche rituali. 2 3 Sulia base delia gravità delie lesioni, i’abuso sl distingue in van gradi: Lieve: lesioni che non necessitano di ricovero; Moderato: quando e necessario ii ricovero (ustioni, fratture, traumi cranici); Severo: quando ii bambino è ricoverato in rianimazione con gravi sequele neurologiche firio alia morte; - - - Maltrattamento psicologico: si caratterizza quando ii minore viene svaiutato, umiliato, de nigrato 0 sottoposto a sevizie psicologiche in modo continuativo attraverso aggressioni e violenze verbali. L’abuso psicologico include gil atti di rifiuto, di terrorismo psicologico, di sfruttamento, di isolamento e allontanamento del bambino dal contesto sociale. E’ conside rato maltrattamento psicologico anche denigrare uno del genitori in caso di separazione/di vorzio conflittuale. Patologia delle cure: si manifesta in atteggiamenti di tipo omissivo con cul I genitori o le persone legaimente responsabili del bambino non provvedono adeguatamente ai suoi bisogni fisici e psichici, in rapporto al momento evolutivo ed aiI’età. Si distingue in vane modalità: Incuria: cure carenti rispetto ai bisogni fisici e psicologici propri del momento evolutivo del bambino. Si realizza quando le cure somministrate sono carenti rispetto alle reali neces sità del minore. Puô presentare livelli diversi di gravità: l’abbandono alla nascita, uno scarso livello di attenzione per lo stato di salute e d’igiene personale, ii disinteresse per i bisogni emotivi e di accudimento e protezione. L’incuria riguarda le cure necessarie sul piano fisico (abbigliamento inadeguato aile condizioni atmosferiche, trascuratezza igie nico sanitaria 0 alimentare, denutrizione) e sul piano psichico (isolamento affettivo e/o sodale, inadempienza scolastica). Discuria: cure fornite in modo distorto e inadeguato rispetto all’età evolutiva del bambino, anche attraverso richieste di prestazioni superiori per l’età e possibilità, iperprotezione. Ipercura: cure eccessive rispetto alle reali necessità dello stato fisico del bambino, caratterizzati da una inadeguata e dannosa medicalizzazione, medical shopping, chemical abuse, sindrome di Munchausen per procura help seekers, sindrome da indennizzo per procura; Carenze sanitarie: mainutrizione e deficit di crescita del minore. - - - - Abuso sessuale: si intende ii coinvoigimento del minore in attività sessuali, anche se perepite r acevoI da parte di ur partner prem nente. S irte idoro abusi sessual a ithe rro dalitâ seduttive non caratterizzate da violenze esplicite, se perpetrate da un adulto. Le manifestazioni deli abuso sessuale possono concretizzarsi con. atta di libidane occasionala (carezze, esibizionismo) atti di libidine reiterati, violenza sessuale assistita, induzione aila vi, La sind’ome di Munchausen per procura e na particolare forr,a d abuso nella qbale in genitore (in genera a madre) sottopone ii propno figlio Co in v it m dic e cc rta e e u in op ri e r nt m rr a a n n n tt tt a as d iad a p eer ao g avi disturb ps chici. Quail ad ese npio una personahtà paranotde o addinttura psiGotiGa e che instaurano cot figlio una elazione patogena carat terzzata dab spostamento su at ui delle propne gravi ansie a praoccupazioni patologiche Trcatzz rrtrttae abo n a aez n PS Pj eo a aR odc aca Plo D Blasio & Giovanno Rossi 4 Alessandrja Provi ncia *s1 cura sione di materiale pornografico, rapporti sessuali (genitali, anali, orali), awio alla prostitu zione, utilizzo del minore per Ia produzione di materiale pornografico, incesto, pedofilia, vo yeurismo. Puô essere intra familiare o extra-familiare: Abuso sessuale intra familiare: attuato o favoriti da soggetti legati da parentela o affinità con Ia vittima. Generalmente è attuato da membri della famiglia nucleare (genitori, cornpresi quelli adoffivi e affidatari, patrigni, conviventi, fratelli) o da membri della famiglia atlargata (nonni, zii, cugini, amici stretti della famiglia). Talvolta, I bambini sono costretti ad assistere aII’attività sessuate dei genitori dei genitori stessi o att’abuso sessuale che un ge nitore agisce su Un fratello o una sorella. Abuso sessuale extrafamitiare: attuato o favorito da persone conosciute dat miriore a! I’esterno della cerchia di conoscenza o amicizia familiare. - - - 5 Alessandria Provincia *SI cura r’; j j, {, fl F fir LWTL 4 v . c Queste forme di maltrattamento e abuso hanno segni manifesti nel bambini e negli adole scenti, alcuni di facile rilevabilitá ed altri meno evidenti. Per queste ragloni è fondamentale che chi è in relazione con un minore abbia presente I modi con i quail ii disaglo puô venire in superficie. In aicuni casi esistono segni fisici 0 atteggiamenti particolari 0 manife stazioni emotive caratterizzanti, che vanno valutati in base alia fase evolutiva, alia durata, aila persi stenza e immutabiiità. E’ evidente che Ie manifestazioni emozionali ed aicuni cambiamenti net compo rtamento del minore siano una delle espressioni piü difficili da rilevare. Per questo è indispe nsabile eser citare una attenta osservazione ed entrare in relazione in modo empatico e mostrarsi acco glienti e disponibili aII’ascolto. Tutti i segnali rilevati devono essere inseriti in un quadro gtobale di valutazione medico-psico sociale che non puô essere svoita solo aIi’interno delia scuola (“Ruolo delia scuola nella pre venzione deil’abuso all’infanzia e neila promozione del benessere”, Caffo 2010) La lettura di ogni singolo indicatore va contestualizzata e connessa al quadro complessivo degli elementi emersi (Caffo et Al, 2002). Ciô comporta che gil indicatori vadano utilizzati in modo non esclusivo, non rigido ed integrati con un’osservazione generale del bambino e della famiglia. Indispensabile per ottenere un quadro globale II confronto con le valutazioni di attn professionisti che abbino anch’essi un rapporto con ii minore e con Ia famiglia. VIOLENZA ASSISTITA INTRAFAMILIARE - INDICATORI RELATIVI AL MINORE Paura (per sé e per ii genitore vittima) Mancanza di empatia Sfiducia Vergogna lmpotenza Rabbia Colpa Omertà (deve mantenere “ii segreto” di famiglia) Comportamenti aggressivi e controlianti Compoamenti autolesavi Crude! verso F anmaI Uso di alcool/droghe a isoiamento Depressione Ansia Disturbi da deficit deli’attenzione/iperattivitità Disturbi psicosomatici Disturbi deii’alamentazione AILeazIoI11 del riLmo sorno-vegIia eu incubi notturni Ritardi nello sviluppo Enuresa Encopresi immaturità ipermaturità — — 6 Alessandria Provincia *s1 - cura INDICATOR! RELATIVI ALLA FAMIGLIA Ambiente familiare caratterizzato da violenza fisica e/o psicologica Segreti familiari Clima familiare ove regnano paura, terrore, vergogna, impotenza, umiliazione Genitori che coinvolgono i figil come pretesti alla violenza, come difensori o scudi Isolamento familiare Incapacità, 0 difficoità, del genitore vittima a riconoscere Ia violenza su di sé e sui figli (soprattutto se non accompagnata da violenza fisica) MALTRATTAMENTO FISICO - - - INDICATORI FISICI Bruciature da sigarette Ustione con oggetti incandescenti Lividi Abrasioni e lacerazioni Diffusione sproporzionata di lievi ferite cutanee che appaiono in diverse fasi di guari gione Lesioni alla mucosa Fratture diffuse o lussazioni Convulsioni Stato di denutrizione Emorragie per distacco del cuoio capelluto INDICATOR! FISICI SECONDARI Segni procurati da schiaffi e calci Ospedalizzazioni e ricoveri frequenti Segni di morsi INDICATOR! RELATIVIAL MINORE Ansia generalizzata Ipervigllanza e timore del contatto fisico Reattività esagerata con improwise esplosioni d’ira Passività, sottomissione Deficit di attenzione/iperatti ita tteggam t to hes e e Atia ame at es stenza ad abba do a e casa (ad es. scuola) Paura del giudizio dei genatori Infantilismo Adultizzazione atado elo St b de sti rbo post trai mataco da a a b e e pe epiL o e rett re s i er forpare a Alessandria Provincja “ICSI cura DiffjcoIt relazionaji con I pan inadeguato coinvolgimento in attività Judiche Mancata manhfestazione di cuniosjtà e gioia Aggnessjvjt auto/etenodireffa Incapacità a evitane 0 riconoscere i penicoli Disturbi dell’aljmentazjone Alterazioni del nitmo sonno-veglia ed incubi nottunnj Enuresi Encopresi - INDICATOR! RELATIVI ALLA FAMIGLM PatologIe psichiatniche Condotte di abuso Incapacjtà a negolare le emozioni Aggress ivitã Scansa autostima Immaturjtà Incapacità a chiedere aluto Elevata confljttuajità coniugale Violenza domestica Sistemj punitivi corponali o coercitivi Resistenze a portare ii bambino cial pediatra MALTRATTAMENTO PSICOLOGICO - INDICATOR, RELATJy! AL MINORE Ritardo nello sviluppo Scarsa capacitã di adattamento Scarsa o eccessiva Considerazione di se Scarsa socievolezza o vischjosjtà Deficit di attenzione/ipenattjvjtà Infantilismo/Adultjzzazione Disturbo d’ansja Distunbo depressivo Distunbo Oppositivo.provocatnjo Disturbo della condotta Disturbo post-traumatico da stress Cab nel rendimento scolastico Diff1cojt relazionali con I pan Inadeguato comnvo1gimen in attivitã Iudiche Anstetà simbiotica nelle sepanazioni Abitudinj impropnie e stereotipate (succhjare mordere, dondolarsj, j Alterazionj del nitmo sonno-veglia ed incubi nottunni Enures, Encopresi Disturb deIra1menazjone Aggressivj auto/etero diretta - 8 . . Alessandria ProvInc Ia SI cura * - INDICATORIRELATIVIALLA FAMIGLIA Scarsa autostIma Immaturjtà Patologie psichiatriche Condotte di abuso Incapacità a regolare le emozioni Aggressivj lncapacità a chiedere aiuto Elevata conffjttualità coniugale Violenza domestica Incapacità a riconoscere I bisogno del bambino UtiIizzo di modaljtà reIazionaIiespressive inadeguate alla refazione con ii mondo in fantile Incapacità a riconoscere e ad accogliere i segnali di disagio del minore Atteggiamenj di autoritarismo Atteggiamen competitivi Sistemj educativi umilianti e svalutanti PATOLOGIA DELLE CURE - - - INDICATOR! FISICI PRIMA RI Malnutrizione e ritardo neilo sviluppo Scarso e inadeguato accudimento Scarsa igiene personale Ritardo mentaje per carenza di stimoli Assenza di controlli sanitari e vaccinazioni obbligatorie Carenza di cure mediche, dentistiche, oculistiche INDICATORI SECONDARI Bambini spesso affamati Bambini che rubano cibo PO1bjIj ospedajizzazioni e ricoveri AbbigIiamen inadeguato rispetto aBa stagione e trascurato neII’igiene INDICATOR! RELA77VI AL MINORE Ba ib no e si add r ien a n classe Deficit di attenzjone Adulttzzazaone Ricerca di affetto e di attenzjone da parte di estrane, Dichiarazjone del bambino che è spesso lasciato solo Ritardo nello sviluppo Ritardo nello sviluppo del linguaggjo per mancanza di stimolo Atterazioni del ritmo sonnoveg1ia ed incubi notturn C n Portanenti aflti-igienici Compoamentj alimentar* ds rdir a 9 Alessandria Provincia SI cura * - INDICATORI FAMILIAR! Patologie psichiatriche Condotte di abuso Scarsa autostima Immaturità Incapacità a chiedere aiuto Resistenze a portare ii bambino dal pediatra Incustodia Custodia dei minori a persone che non sono idonee a garantirne una cura adeguata Mobilità residenziale ABUSO SESSUALE - - 10 INDICATOR! DI TIPO FISICO Contusioni, graffi, segni di morsi o altre Iesioni ai seni, alle natiche, al basso addome 0 aBe cosce Difficoltà nella deambulazione o nella posizione seduta Presenza di liquido seminale nella vagina, neII’ano o sugli organi genitali esterni Tracce di liquido seminale sulla pelle o sugli indumenti Biancheria intima strappata, macchiata, insanguinata Stati di gravidanza nelle adolescenti Infezioni ricorrenti delle vie urinarie Manifestazioni di natura psicosomatica (ad es. dolori addominali o cefalee) Prurito, infiammazione, perdite o emorragie non motivate Sensazioni dolorose alla minzione Sintomi di infezioni trasmesse per via sessuale INDICATOR! RELATIW AL MINORE Rabbia Vergogna Senso di colpa Scarsa autostima Improvvisi cambiamenti di umore Disorientamento e confusione Disturbo depressivo 0 St rbo d an a erera zzato Disturbo borderline di personalità Disturbo dissociatvo Disturbo post-traumatico da stress Disforia di genere Gravi disturbi relazionali Omertà Abuso d a! ool e drogh Auto,esionismo Comportamenti regressivi Eu S Ecor a Alessandrja Provincja *sI Cura Disturbj deII’alimentazjone Mancanza di fiducia nei famjjjarj Jo negli adultj di riferjmento a rc e fo ce on di Ri anenzj comporamen irrequieto Diffjcojtà a mantenere I’attenzjone selettjva e facile distraibilita Ripetu momenti di trance Cab del renciimento scolastico Alterazjonj del ritmo sonno-veglia ed incubi notturni Isolamento sociaje Comporamento sessualizzato con i pan e con gli adulti Comporfamento sessualizzato con i famijiari Disfunzioni nel compoamento sessuale Rifiuto a cambiarsi davanti ad altre persone Conoscenza e attenzione precoce alIa sessualità - INDICATOR, REL.4TIVI ALLA FAMIGLIA Patologie psichiatriche Stone pregres di abuso sessuale Inappropr manifestazioni di affeno da pare dei genitori Accudimento sessualizzato Promiscuitá sessuale Violenza domestica Resistenze a portare fl bambino da! pediatra Omerta Incustodia Custodia dei minori a persone che non sono idonee a garantirn una cura adegua 11 Alessandria Provincia SI CUra * m_LI’ M ‘iL I te e in seguito ad A differenza di quegli operatori, ad esempio II pediatra, che, occasionalmen e gil insegnanti si situazioni specifiche, ha contatto con ii minore e Ia sua famiglia, Ia scuola di vista privilegiato rapportano quotidianamente con I minori. Questo contatto offre un punto ere di momenti di per l’osservazione e ii monitoraggio della crescita e deII’eventuale insorg disagio. cui instaurare un rap Questa vicinanza fa sl che I’insegnante diventi figura di riferimento con eri e sofferenze. porto di fiducia, aII’interno del quale ii bambino scegli di comunicare maless ii suo percorso di Caratteristica peculiare deII’insegnate è poter osservare ii minore lungo comportamentale. crescita e conoscerne le modalità particolari di espressione emozionale e possono prendere E’ qui che le dissonanze dalla norma (rispetto ad uno specifico soggetto) rilievo ed essere spia di disagio. or parte delle E’ sempre importante riconoscerle e accoglierle, tenendo presente che Ia maggi lici situazioni promodalità attraverso le quail Ia sofferenza Si mostra sono tipiche di moitep , rivalità fra blematiche (confiittualita genitoriaie, separazioni in corso, nascita di un fratello terne, probiemi scolastici, specifici disturbi psicoiogici deIl’età evoiutiva). zione, primaria, Gil insegnati possono svoigere un ruoio importante in tutte ie fasi di preven secondaria e terziaria. ono I dettami Promuovendo lo sviiuppo di fattori protettivo nei bambino e neila scuola assoiv dono aBa pre delia prevenzione primaria; raccogliendo I segnail precoci dei disagio rispon o e stimo venzione secondaria; sostenendo e promuovendo un percorso scolastico positiv ia. terziar zione preven lando un adeguato sviiuppo deII’identità sociaie compiono anche di tail segnali, Compito specifico deii’insegnate è queiio deii’osservazione e delia rilevazione ogni atche andranno condivisi con i’equipe di iavoro. E’ necessario limitarsi a ciô, in quanto tenza. tività di ulteriore indagine spetta a quei soggetti che ne hanno i’autorità e Ia compe gil insegnati Questa fase non è assoiutamente di secondaria importanza e tantomeno soileva dalia responsabiiità di agire. ione di po Fondamentaie è infatti ii ruolo delia scuoia neila deilcatissima fase delia riievaz organi e al tenziaii segnali di abuso, perché si possa accedere, tramite Ia segnaiazione agli soggetti competenti, ad un accertamento del fatti. 12 Alessandria Provincia aik SI cura I minorenni sono considerati dat diritto soggettivo meritevoli di tutela e perciô destinatari di norme di protezione. Prioritariamente coloro che devono assolvere ii compito di protezione del loro benessere sono i genitori ma, in alcune situazioni essi non sono in grado di assi curare questa funzione e ii nostro ordinamento prevede una serie di norme che investono Ia Pubblica Amministrazione e I’autoritâ giudiziaria deII’obbligo di intervenire nel caso in Gui ii minore necessiti di una particolare tutela. Gli adulti della comunità possono (e alcuni di loro devono) essere sentinelle del malessere del bambini, svolgendo ii ruolo di rilevazione, di comunicazione e attivazione delle istituzioni preposte a prendersene cura. Nello specifico: , . . . II servizio sociale, gli insegnanti, i terzi non sono soggetti legittimati a promuovere diret tamente provvedimenti civili davanti al Tribunale per i Minorenni: essi possono (e in alcuni casi devono) trasmettere Ia segnalazione alla Procura minorile Ricevuta Ia segnalazione Ia Procura valuta Ia rilevanza giuridica dei fatti e dei comporta menti segnalati Se necessario e opportuno assumerà informazioni supplementari e, infine, valuterà se sussistono i presupposti per un intervento del Tribunale dei Minorenni. II nostro ordinamento distingue due categorie di soggetti: i privati e i pubblici ufficiali. Assumono Ia qualifica di pubblico ufficiale e incaricato di pubblico servizio gli assistenti sociali, i medici, gil insegnanti. A tall soggetti I’ordinamento impone un obbligo giuridico di Segnalazione e/o denuncia e ciô significa che non potrà essere una valutazione di ordine etico-morale a spingere questi soggetti aII’attivazione deII’autorità giudiziaria, bensi Ia doverosità formale di tall atti e I’imperativo normativo deII’ordinamento giuridico. In caso di ritardo o omissione, I’ordinamento reagirà con lo strumento della responsabilità pe nale. II legislatore ritiene che ii pubblico ufficiale e I’incaricato di un pubblico servizio si tro vino in una posizione giuridica privilegiata rispetto aII’attivitã con finalità pubblica di contras to dei comportamenti sociali devianti, di represSione di reati, di protezione delle persone deboli 0 incapaci L’art 33 del c p p stabilisce J’obblgo di dennca per l pi bblico ifficaIe ncaricato d pub blico servizio che, neIl’esercizio o a causa delle sue funzioni e del suo servizio, abbia noti zia deli ipotesi di un reato perseguibile d’ufficio (anche quando non sia noto l’autore del reato). I e pere per CkI oette o itarda Ia denbncia sono prevaste dagil am. 36 e 362 del c.p. La denuncia deve contenere l’esposizione dei fatti conosciuti e nessuna attività di indagine o di approfondimento deve essere compiuta dagli operatori prima di effettuare Ia denunc ia, ma neanche dopo, ovviamente, essendo tale compito rimesso esciusivamente aIl’autorità giu diziaria Sussistono reati procedibili d’ufficio, che per ii loro carattere estrema gravitâ e offensività, lo Sta o co s dera pe se giubil anche a prescindere dalla volontà della persona offesa. e 6 96 Dk 13 Alessandria Provi ncia SI v, cura Convenzione ONU del diritti deII’infanzia L.19 LUGLIC 1991 N. 216 ‘, L. 15 FEGBARIO 1996 N. 96 L. 28 AGOSTO I 997, n. 285 ‘I L. 15 FEBBARIO 1997 N. 66 ‘, L. 28 MARZO 2001 N. 149 v/ 4/ , v, ‘I v, v, Art 328C.P. Artt. 361 e 362 del C.P. ArL593C.P. Art 33 del C.P.P Art 609 bis e segg. C.RP. Normativa della regione Piemonte Determinazione dirigenziale 7 novembre 2009, n.439 ‘I Deliberazione della Giunta Regionale 1 6 novembre 2009, n.58-1 2587 v, D.G.R. 119-14118de122.11.2004 I’asse “lstituzione del Centri per le famiglie art. 42 Lr. 1/2004. Definizione criteri per gnazione contributi agli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali” v, D.GR. n. 41-12003 del 84.2OO4 iali 9ipologia requisiti strutturali e gestionali delle strutture residenziali e semiresidenz per minori” ‘, DG.R. n. 79-11035 del 17.11.2003 livelli “Approvazione linee d’indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi che garantisca minori, in adeguati di intervento in materia di affidamenti familiari e di adozioni difficili di attuazione della L.149/2001 Diritto del minore ad una famiglia” v’ - - 14 Alessandria Provincia “k s cura , NLJfLHi W Venire a contatto con ii maltrattamento e I’abuso su un minore è fonte di malessere talvolta difficilmente accettabile e gestibile daII’operatore. II riverbero emotivo è talmente doloroso e disorientante che talora si mettono in atto meccanismi di difesa quali Ia razionalizzazione e Ia negazione per allontanarvisi. Come primo passo è fondamentale Ia condivisone di dubbi, malesseri, reticenze e linee di intervento della propria equipe che deve diventare strumento protettivo e organizzante per l’operatore. In secondo luogo sono presenti sul territorio organizzazioni e istituzioni preposte alle quali rivolgersi per ricevere aiuto e informazioni che potranno inquadrare meglio ii caso e prospettare gli scenari possibili. Esempi di criticità e resistenze possono essere: Paura di rovinare ii “buon nome” della scuola. Paura di rovinare Ia reputazione della famiglia Paura del coinvolgimento in procedimenti legali ‘I Scarso appoggio da parte deII’equipe di lavoro %/ Errata percezione di ciô che potrebbe succedere, ad esempio un allontanamento del minore dalla famiglia maltrattante. Difficoltà ad accettare /affrontare una forma di sofferenza cosl grave in un bambino. Si tende a negare quanto percepito. %/ Conflittuaiità con se stessi e ii contesto. / Timore per Ia propria incolumità. , Turbamento dovuto at pensiero di non riuscire a mantenere un rapporto sereno con il bambino e con ii resto del gruppo dei pan. v’ Timore ch ii minore non termini ii suo perconso scolastico. v’ Difficoltà di gestione del napporto con ii genitore maltrattante, paura di aifrontarlo. \, Indecisione di intervento basata su un’insicurezza di aver magani frainteso o tnavisato gli episodi. VI Rievocazione di atti e vissuti subiti nella propnia espenienza di vita. ‘I Difficoltà nel superane il pregiudizio che dietro alla “normalità” Si nasconda il maltratta mento , 44/ 4/ 44/ 15 Alessandria Provincia “ksa cura La tutela deII’infanzia richiede un lavoro di rete tra tutti gil operatori che a diverso titolo entrano in contatto con I minori e le loro famiglia. E’ necessario, di conseguenza, sviluppare l’abitudine alla collaborazione, finalizzata a un efficace scamblo di informazione, che consenta lo sviluppo di un quadro globale, ove contestualizzare 1 segnali rilevati e quando ne cessarlo coordinare I’intervento. Gil interiocutori della rete, a supporto di chi abbia rilevato Ia situazione di disagio di un mlnore, sono gil operatori del Servizi Sociaie e deiie Equipe Abuso del territorlo, oitre che ie Forze di polizia Locaii. Ad essi ci si deve rivolgere per ottenere informazioni e supporto nel I’affrontare le difficoltà che ii contatto con tale situazione di sofferenza comporta. In particoiare quando Si sospetti un caso di vioienza assistita-intrafamiliare, uiteriore punto di riferimento è ii Centro d’Ascoito Antivioienza Me.Dea. ASL ASO SERVIZI Di NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL’ETA’ EVOLUTIVA SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI FORZE Di POLIZIA PROCURA MINORILE CENTRO D’ASCOLTO ANTIVIOLENZA Me.Dea Equipe abuso del territorio S.o.c. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE ASL AL DISTRETTO DI NOVI LIGURE 0143/332616 DISTRETTO Di OVADA 0143/826612 DISTRETTO Di ACQUI 0143/777692 - - S.O.S NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, OSPEDALE S. SPIRITO (CASALE MONFERRATO) 0142/434207 DISTRETTO Di VALENZA 0131/952801 S*oS, NEUROPSICIATRIA IN FANTILE, DISTRETTO DI ALESSANDRIA 0131/307433 DISTRETTO Di TORTONA 0131/865630 Centro d’ascolto antiviolenza Me.Dea Via Santa Maria di Castello I 4, Alessandria. Tel/fax: 0131/226289 I momenti di apertura dello sportello sono: Lunedi dalle 1OJJO alie 1400 Mercoledi dalle I 3.00 alle I 6.00 Giovedi dalle 1530 alie 1830 F’ attiva una segreteria telefonica h24 e te d ompetenza. A hiunque puo eve e for azion o ser md zzato a pi i i C donne vittime di violenza si offrono colloqui di sostegno alla genatonalita per atutarle a ricanoscere Ia sofferenza dei propri figli e offrirlo loro un accudimento responsabile e protettivo. Alessandria Provincia *sI cura A ASOAlessandria http://www.ospedale:aUt/ !-.irJ ça CentroAntiviolenzaArtemisia Firenze Centro Antiviolenza di Alessandria http://ww wwwmedeacontroviolenzait acesceza c!?o i,pJe iza,diirenze ttp://wwwminoriJt CentroStuHanseieGrete ChiiqjgttJnformationNtwprk ConsiodEuropa çc , Coror,irercomunaisocioasssiestenziale ç9Q9.y..pqn dellareade .J.!?cvese VAbusoaIIInfanzia PPPPQY9Y.! www.diritto.it Dirittto & Diritti c P:W:9PRc.:!? dIrittieiaparà Ministero della Giustizia Dipartimento Giustizia Minor ile tyt9,Centia1hFprmazion !fe,,rnale Y!P Osservatorio Nazionale http:Iiww ?2!1,d !c!.1e Qiesturadi http://questurepoIiadistato,it/A1essandña Reonepiemon Rete nazionale antwiolenz& Portale progetto Ariann a Save the children Organizzaz one Inte razona a I d cc idert pa (a Di esa C a Promozione de Dinttidei Bambi ni 5cr osocoassistenziaiedelcasaiese , wwwregione:piemonte.it vww antlylo enzadorna it , . http //www savethechildren it http//www aslal t/ Synergia Centro Trauma Centro dedicato aBa violenz a sui minori e aBa cura deidisturbiposttraumatici negll adulti e nei bambin i, Telefono Azzurro Tribunaledeimino UNICEF wwsynergtacentrotrauma.it , . A S C AAssociazione Socio AssistenzaIe de Cornun deWAcqu e . 3p /Iwwwunicef it 1 http /www aslal it! 17 R REGIONE II II PIEMONTE iii PROVJNCIA Dl ‘ ALESSANDRIA Alessandrja Provincia *sI cura A II presente volume e stato reaIizato dalle operatrici del centro di ascolto di contrasto alla violenza alle clonne della Provincia di Alessanciria, dr.ssa Laura Angiat4 drssa Calotta Sartorlo, drssa Milena Spi nola, nell’ambito del progetto “Alessandria Proyincia SI*CURA