Appendice 10A Modelli di oligopolio Modelli di oligopolio Si presenta, in questa Appendice, un’analisi formale degli equilibri nei modelli di oligopolio di Cournot, Bertrand e Stackelberg. Si parte dal presupposto che ciascuno degli equilibri analizzati non ha migliore alternativa, ovvero rappresenta un equilibrio alla Nash: le imprese sono in equilibrio allorché non hanno incentivo a modificare le loro scelte considerato il comportamento prevedibile dei concorrenti. Il modello di Cournot Nel modello di oligopolio – specificamente, di duopolio – proposto da Cournot, le imprese producono e offrono un bene omogeneo (acqua minerale) in un mercato di cui conoscono la domanda. La competizione tra le due imprese riguarda la scelta del volume di produzione da offrire sul mercato, nella consapevolezza che il prezzo dipenda – data la domanda – dalla quantità totale offerta da entrambe. L’ipotesi congetturale proposta dal modello è che ogni impresa sceglie, contemporaneamente alla rivale, il volume di produzione che le prospetta il massimo profitto, considerando come dato il volume di produzione dei concorrenti. Pur con una forma molto debole e ingenua di interdipendenza consapevole, il modello di Cournot propone un caso, non privo di interesse, di significativa influenza reciproca nel comportamento di imprese oligopolistiche. Si ipotizzi che la domanda di mercato sia espressa dalla relazione P a b (QA QB) (A1) ove a e b sono due parametri positivi, mentre QA e QB sono i volumi di produzione e di offerta delle due imprese oligopolistiche che operano nel mercato. Poiché l’impresa A considera data la quantità offerta di B (QB), la funzione di domanda di A può essere definita dalla relazione P (a bQB) bQA (A2) Graficamente (Figura 10.A1), la curva di domanda dell’impresa A si ottiene spostando verso destra l’asse verticale di una quantità pari al volume di offerta QB di B. Se QB fosse uguale a zero, la domanda dell’impresa A coinciderebbe con la domanda di mercato. Quanto maggiore è QB, tanto minore è la domanda residuale di mercato dell’impresa A. La funzione del ricavo marginale dell’impresa A è data dalla relazione MRA (a bQB) 2bQA rappresentata nella Figura 10.A1 dalla retta pendenza doppia rispetto alla curva DD. (A3) MRA con P a a – bQB MRA 0 QB a – bQB 2b DD a – bQB b Q Figura 10.A1 La curva di domanda (residuale) di un duopolista di Cournot. Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill 2 Parte 2 d La microeconomia positiva Ipotizzando – come Cournot – che le due imprese vendano un prodotto omogeneo (acqua minerale) con costi variabili nulli, il costo marginale (MC) per entrambe è nullo. Ne consegue che il livello di produzione che prospetta – per ogni dato valore di QB – il massimo profitto conseguibile dall’impresa A è definibile risolvendo l’equazione MRA 0 QB Funzione di reazione di A (A4) a/2b ovvero E Cournot-Nash (a bQB) 2bQA 0 a/3b (A49) a/4b subordinatamente alla condizione che d2MRA 6 0, dQA2 (A5) Funzione di reazione di B EM a a 4b 3b a 2b QA facilmente verificabile dalla relazione (A3). Infatti: Figura 10.A2 Le funzioni di reazione di due imprese oligopolistiche secondo le ipotesi di Cournot. d2MRA 5 2 2b 6 0 dQA2 4bQA* a bQA* La soluzione dell’equazione (A49) è QA* a 2 bQB 5 2b (A6) QA* 5 L’equazione (A6) rappresenta la funzione di reazione dell’impresa A, ossia la relazione che definisce – per ogni dato valore di QB – il volume di produzione (QA*) che prospetta il massimo profitto all’impresa A. Se si ipotizza che la situazione dell’impresa B sia simmetrica a quella dell’impresa A, la funzione di reazione di B è data da QB* 5 a 2 bQA 2b (A7) Nella Figura 10.A2 sono rappresentate le funzioni di reazione delle due imprese espresse dalle equazioni (A6) e (A7). L’unica situazione di equilibrio è rappresentata dall’intersezione delle due funzioni di reazione. Solo quando A e B producono QA* QB* a/3b, nessuna delle due imprese ha convenienza a cambiare la produzione. Esattamente, sostituendo in (A6) la (A7): QA* 5 QA* 5 a2ba a2 a QA* 5 a 2 bQA* b 2b 2b bQA* a2 2 2b 3bQA* ad b 2a 2 a 1 bQA* 4b a 3b a 3b La decisione di produrre e offrire tale quantità è la strategia dominante per entrambe le imprese: ciascuna realizza infatti il massimo profitto considerando come dato il volume di produzione della rivale. L’equilibrio di Cournot è altresì un tipico equilibrio di Nash. Nell’ipotesi di comportamento cooperativo delle due imprese e costituzione di un cartello per lo sfruttamento monopolistico del mercato, il volume di offerta che avrebbe prospettato il massimo profitto sarebbe stato QM a/2b.1 Quindi ognuna delle due imprese avrebbe ripartito la produzione nei propri imB pianti per un volume pari a QA M QM a/4b. Nella Figura 10.A2 l’equilibrio di sfruttamento monopolistico del mercato (e collusivo tra le due imprese) è rappresentato da EM. e simmetricamente QB* 5 Il modello di Bertrand Nel modello di duopolio di Bertrand, le imprese scelgono simultaneamente il prezzo che prospetta il mas1 Infatti il cartello – per ottenere il massimo profitto – dovrebbe scegliere di produrre QM in modo da soddisfare la condizione MR 5 MC, ovvero a – 2bQ 5 0, la cui soluzione è QM 5 a/2b. Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill Appendice 10A simo profitto individuale, sulla base della congettura che il prezzo praticato dal concorrente non cambi. Nell’ipotesi – analoga a quella di Cournot – che le due imprese producano un prodotto omogeneo, la competizione attraverso il prezzo induce entrambe le imprese a fissare in equilibrio un prezzo uguale al costo marginale. Poiché il prodotto appare del tutto omogeneo ai consumatori, questi ultimi lo acquistano dall’impresa che pratica il prezzo più basso. In questa situazione, la scelta migliore per le due imprese – ovvero la strategia dominante – è la fissazione di un prezzo uguale al costo marginale che è, per ipotesi, identico per entrambe. Né si può pensare a un equilibrio non cooperativo nel quale le due imprese pratichino un identico prezzo inferiore al costo marginale. Ognuna, infatti, sa che – in questa situazione – riducendo il prezzo acquisterebbe l’intera domanda di mercato e accrescerebbe i suoi profitti. L’unico possibile equilibrio di Nash nel duopolio di Bertrand è quindi quello tipico di un mercato perfettamente concorrenziale. In riferimento alla stessa struttura di mercato ipotizzata per definire l’equilibrio di un duopolio con competizione à la Cournot, l’equilibrio di una competizione sul prezzo basata sull’ipotesi di Bertrand può essere rappresentato attraverso una semplice integrazione della precedente Figura 10.A2. Nella Figura 10.A3, l’equilibrio di Bertrand-Nash è rappresentato dal punto E Bertrand-Nash. Poiché la scelta (strategia) dominante per entrambe le imprese è la fissazione di un prezzo uguale al costo marginale (per ipotesi, nullo), la quantità ottimale di offerta per un duopolista à la Bertrand è definita dall’equazione: P0 RA a/4b 3 (abQB) bQA0 A A (A9) B che, risolta in Q e nell’ipotesi Q Q , dà: QA* 5 a 2b (A10) Identica soluzione si ottiene per B, cosicché l’equilibrio di Bertrand-Nash è caratterizzato da QA* QB* a/2b, combinazione di volumi di offerta corrispondenti al punto E Bertrand-Nash nella Figura 10.A3. A parità di struttura del mercato, l’equilibrio non cooperativo dei due oligopolisti che tende a configurarsi nell’ipotesi di Bertrand di competizione sui prezzi porta le imprese a produrre di più e a realizzare profitti inferiori o addirittura nulli. L’ipotesi di Bertrand di una competizione sui prezzi tra duopolisti che offrono un prodotto omogeneo è poco plausibile. Appare invece più verosimile se si ipotizza che le imprese oligopolistiche offrano prodotti altamente sostituibili ma differenziati, cosicché le imprese possano praticare prezzi diversi senza che ciò implichi l’annullamento della quantità domandata per chi pratica prezzi più alti. La competizione à la Bertrand in presenza di prodotti differenziati rappresenta un’ipotesi meno improbabile e più interessante. Si ipotizzi che due imprese oligopolistiche A e B producano due prodotti differenziati in senso orizzontale2 con costi variabili Cvc Q e domanda espressa dalle equazioni: QA a bPA PB B B A Q a bP P (A11) (A12) Le equazioni (A11) e (A12) indicano che la quantità domandata e vendibile dalle due imprese decresce – ma non si annulla – all’aumentare del prezzo fissato dalle stesse, ma aumenta all’aumentare del prezzo praticato dal concorrente. Secondo l’ipotesi di Bertrand, ognuna delle imprese fissa il prezzo che le prospetta il massimo profitto considerando come dato il prezzo praticato dalla rivale. Per esempio, l’impresa A sa che il suo profitto A è dato dalla relazione: a/b E Bertrand-Nash E Cournot-Nash a/3b Modelli di oligopolio ovvero, considerando la funzione inversa di domanda dell’impresa A (A2), dall’equazione: (A8) QB a/2b d A PA QA CTA PA (a bPA PB) c QA EM (A13) RB a a 4b 3b a 2b a b QA 2 Figura 10.A3 L’equilibrio nel duopolio di Bertrand con prodotto omogeneo e costi uguali. La differenziazione orizzontale riguarda caratteri del prodotto (per esempio, il colore, il design ecc.) che non incidono sui costi ma lo rendono più gradito a consumatori con gusti differenziati. Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill 4 Parte 2 d La microeconomia positiva Il prezzo che le garantisce il massimo profitto (PA*) è determinato dalla condizione PA 5 dP A 5 a 2 2bPA 1 PB 5 0 dPA (A14) a 1 # a 1 A 1 a 1 P b 2b 2b 2b 2b PA 5 che, risolta in PA, dà: 1 a # PB 1 2b 2b PA* 5 a 1 # A 1 P 2b 2b a a 1 1 2 1 2 PA 2b 4b 4b 4b2PA 2ba a PA (A15) Nella Figura 10.A4 sono rappresentate le funzioni di reazione delle due imprese e l’equilibrio di Bertrand-Nash. Nella competizione à la Bertrand i duopolisti scelgono il prezzo. Se l’impresa A rileva o congettura che la rivale B fissi un prezzo più basso, la sua scelta ottima sarà a sua volta di fissare un prezzo basso. La funzione di reazione di A è quindi inclinata positivamente rispetto al prezzo fissato da B. Andamento analogo e non necessariamente simmetrico ha la funzione di reazione di B. L’equilibrio di Bertrand-Nash corrisponde quindi alla combinazione di prezzi determinata dall’intersezione delle due funzioni. La fissazione di un prezzo PA* PB* a/(2b –1) è la strategia dominante per le due imprese. Esattamente, la soluzione appena scritta deriva dalla esplicitazione nella funzione di reazione (A15) di PB 5 Ovvero: PA (4b2 – 1) a (2b 1) PA* 5 a 12b 1 1 2 a 5 12b 1 1 2 12b 2 1 2 2b 2 1 . Nessuna ha convenienza – data la scelta della rivale – a modificare il suo prezzo. Anche in questo caso, la cooperazione tra le due imprese finalizzata allo sfruttamento monopolistico del mercato e alla massimizzazione del profitto conseguito indurrebbe le due imprese a fissare un prezzo maggiore. La scelta ottima – in questa ipotesi cooperativa – sarebbe la fissazione di PM* a/(2b – 2) e quindi l’equilibrio del mercato sarebbe rappresentato dal punto EM. Nel caso di fissazione cooperativa del prezzo, il profitto conseguito dalle due imprese sarebbe infatti dato dalla relazione PM PA PB 2aP – 2bP2 2P2 – 2cQ. Il prezzo che garantisce il massimo profitto congiunto PM* sarebbe quindi determinato dalla condizione dP M 50 dP PA EM a 2b – 2 a 2b – 1 E Bertrand-Nash Funzione di reazione B che ha come soluzione, attraverso alcuni intuitivi passaggi algebrici: dP M 5 2a 2 4bP 1 4P dP 2a – 4bP 4P 0 4bP – 4P 2a Funzione di reazione A a/2b 4(b – 1)P 2a P5 a/2b a 2b – 1 a 2b – 2 PA 2a a 5 4 1b 2 12 2b 2 2 Il modello di von Stackelberg –a Figura 10.A4 Le funzioni di reazione di due oligopolisti con prodotti differenziati che competono attraverso i prezzi. Si riconsideri la struttura di mercato utilizzata per analizzare il comportamento di due oligopolisti che competono attraverso la fissazione del volume di offerta in coerenza all’ipotesi di Cournot. Si ipotizzi ora che l’impresa A conosca la funzione di reazione della rivale B e possa determinare per prima il proprio volume di offerta. In altri termini, l’impresa A dispone sia Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill Appendice 10A di un vantaggio informativo sia del vantaggio della prima mossa rispetto a B. In questo senso, A è il leader del mercato e B è il follower che reagisce secondo la funzione di reazione del modello di Cournot. In questa situazione, la funzione di domanda dell’impresa leader A può essere riscritta sostituendo – nella precedente equazione (A2) – a QB l’espressione (abQA)/2b rilevata dalla funzione di reazione di B. Quindi, la funzione di domanda di A è data dall’equazione (A29): 1a 2 bQA 2 a 2 bQA* (A29) P5a2b 2 bQA 5 2b 2 la cui rappresentazione grafica è la curva di domanda DDA della Figura 10.A5. L’Equazione (A15) è la funzione di reazione dell’impresa A secondo l’ipotesi di Bertrand di competizione sui prezzi. In modo analogo si ricava la funzione di reazione dell’impresa B che – nelle condizioni ipotizzate – è simmetrica a quella di A ed è espressa dall’equazione: PB* 5 a 1 # A 1 P 2b 2b (A16) Poiché l’impresa leader A conosce e prevede il comportamento della rivale B, la sua curva di domanda DDA incorpora l’effetto di ogni possibile variazione di QA su QB e quindi – attraverso la funzione di domanda di mercato (A1) – sul prezzo. Se le due imprese producono – secondo l’ipotesi semplificatrice di Cournot – con costi variabili nulli, il costo marginale è anch’esso nullo e la quantità di produzione che prospetta il P a/2 P*A= a/4 MRA DDA Q*A = a/2b a/b Figura 10.A5 La curva di domanda e di ricavo marginale dell’impresa leader nel duopolio di von Stackelberg. QA d Modelli di oligopolio 5 QB a/b RA a/2b a/3b a/4b E Cournot-Nash E von Stackelberg-Nash RB a 3a a 3b 8b 2b Figura 10.A6 a b QA L’equilibrio di von Stackelberg. massimo profitto (QA*) si determina risolvendo l’equazione MRA 0, che ha come soluzione QA* a/2b. Come si può vedere dalla Figura 10.A6 – che riproduce le funzioni di reazione dei duopolisti nel modello di Cournot della Figura 10.A2 – l’impresa B reagisce alla scelta del leader di offrire QA* a/2b offrendo a sua volta QB a/4b. L’impresa leader A non reagisce tuttavia come farebbe nel modello di Cournot – riducendo l’offerta da QA* a/2b a QA9 3a/8b – perché sa che questa reazione indurrebbe un aumento dell’offerta di B, e quindi un’ulteriore riduzione della sua offerta fintanto che non si arriva alla situazione QA QB a/3b che rappresenta l’equilibrio di Cournot-Nash. Come si può dedurre dalla Figura 10.A6, l’equilibrio di von Stackelberg-Nash è – a parità di condizioni strutturali – caratterizzato da una quantità prodotta e offerta a/2b – in capo al leader – superiore a quella a/3b, di equilibrio secondo le ipotesi di Cournot. Quindi il prezzo di equilibrio nel mercato a/4 è inferiore a quello conseguente alla competizione à la Cournot, a/3. L’aspetto più interessante del modello di von Stackelberg è tuttavia l’introduzione nella teoria dell’oligopolio del vantaggio strategico che le imprese possono trarre dall’asimmetria informativa e dalla possibilità di anticipare le decisioni dei rivali. L’impresa leader di von Stackelberg – annunciando o attuando per prima la propria decisione in merito al volume di offerta e soprattutto alla capacità produttiva – pone la rivale di fronte a un fatto compiuto e in buona parte irrevocabile. Razionalmente, il rivale subisce le scelte del leader e sceglie di conseguenza di produrre o installare la minore quantità che, compatibilmente con la prima mossa del leader, consente di realizzare il massimo profitto. Il vantaggio strategico di anticipare i rivali è presente in molte situazioni oligopolistiche. Economia 4/ed David Begg, Gianluigi Vernasca, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch © 2011, McGraw-Hill