John Dewey
dove rimase dal 1894 al 1904. Qui egli fondò nel 1896
la scuola-laboratorio dell'università di Chicago, che è
uno dei primi e più riusciti esempi di scuola nuova, cioè
di applicazione del metodo pedagogico attivo secondo
criteri teorizzati dallo stesso Dewey. Sempre a Chicago,
Dewey elaborò i principi dello "strumentalismo" , in
collaborazione con G. H. Mead ed altri che insieme
diedero vita a un indirizzo logico-filosofico denominato,
appunto, “Scuola di Chicago”.
Dal 1904 al 1929 insegnò alla Columbia University di
New York e in quegli anni la sua fama di pedagogista, di
filosofo, di pensatore sociale si diffuse in tutto il mondo.
I viaggi in Cina, Giappone, Turchia, nell'Unione Sovietica (dove si interessò del nuovo sistema scolastico ispirato
ai principi della pedagogia marxista) lo convinsero della
necessità di profonde riforme politico-sociali nella democrazia americana. A 70 anni, terminato l'insegnamento
accademico, Dewey si dedicò ancor più intensamente
all'attività politica sforzandosi di dar vita, nel 1929, ad
un terzo partito di tendenza progressista, accanto ai due
tradizionali partiti americani: in parte tali idee vennero
fatte proprie dai democratici roosveltiani.
Nel 1937 accettò di entrare nella commissione d'inchiesta
sui presunti crimini di Trotsky [1] e, dopo un viaggio nel
Messico, denunciò le menzogne dei processi staliniani. Si
John Dewey (Burlington, 20 ottobre 1859 – New schierò poi tra gli interventisti durante il secondo conflitto
York, 1º giugno 1952) è stato un filosofo e pedagogista mondiale (come aveva già fatto per il primo).
statunitense. È stato anche scrittore e professore universitario. Ha esercitato una profonda influenza sulla cultura, sul costume politico e sui sistemi educativi del proprio paese. Intervenne su questioni politiche, sociali, eti- 2 Pensiero filosofico
che, come il voto alle donne e sulla delicata questione
dell'ingiusta condanna degli anarchici Sacco e Vanzetti. La formazione di Dewey è stata fortemente influenzata dal pragmatismo americano e dall'evoluzionismo di
Darwin: il pragmatismo era una corrente filosofica tipicamente americana secondo la quale la verità si identi1 Biografia
ficava con le esperienze concrete e le operazioni a esse
collegate, per i filosofi di questa corrente il pensiero è un
Nacque nel 1859 a Burlington (Vermont), dove ricevette
processo attivo che dipende da un comportamento e da
l'educazione tipica dei borghesi del tempo. Studiò filosouna credenza.
fia all'università del Vermont e alla Johns Hopkins University (Baltimora), dove ricevette una formazione di tipo
neohegeliano dal maestro George Sylvester Morris. Oltre 2.1 Il concetto di esperienza
che dell'influsso di quest'ultimo, la sua formazione risentì
in maniera determinante del contatto con le opere dei due Il pensiero filosofico e pedagogico di Dewey si basa su
fondatori del pragmatismo: C. S. Peirce e W. James.
una concezione dell'esperienza come rapporto tra uomo
John Dewey
Dopo essersi laureato nel 1884, con una tesi sulla psicologia in Immanuel Kant, Dewey iniziò
l'insegnamento universitario, dapprima nelle università
del Michigan e del Minnesota, poi in quella di Chicago,
ed ambiente, dove l'uomo non è uno spettatore passivo, ma interagisce con ciò che lo circonda. Il pensiero dell'individuo nasce dall'esperienza, quest'ultima intesa come esperienza sociale. L'educazione deve aprire la
1
2
2
PENSIERO FILOSOFICO
via a nuove esperienze ed al potenziamento di tutte le minori elementi di azione; che è progettante, dinamica
opportunità per uno sviluppo ulteriore.
in qualità, pronta per la manifestazione aperta; e che è
L'individuo è constante con il suo ambiente, reagisce operativa in qualche forma subordinata e nascosta, anche
ed agisce su di esso. L'esperienza educativa deve quin- quando non è attività ovviamente dominante. “Abito”, andi partire dalla quotidianità nella quale il soggetto vi- che nel suo uso ordinario, è il termine[2]che denota più da
ve. Successivamente ciò che è stato sperimentato deve vicino questi fatti, di ogni altra parola .
progressivamente assumere una forma più piena ed organizzata. L'esperienza è realmente educativa nel momento in cui produce l'espansione e l'arricchimento 2.4
dell'individuo, conducendolo verso il perfezionamento di
sé e dell'ambiente. Un ambiente in cui vengono accettate
le pluralità di opinioni di diversi gruppi in contrasto tra loro, favorisce lo sviluppo progressivo delle caratteristiche
dell'individuo.
2.2
La democrazia
Il ruolo della filosofia
Dewey analizza la condizione di precarietà dell'essere
umano, da cui nasce il bisogno sia del trascendente, nelle
epoche contraddistinte da un fervore religioso, sia della fiducia nel progresso, nella ragione e nella filosofia, nei periodi laicizzanti. Dewey appare critico nei confronti dei
sistemi filosofici tradizionali perché incapaci di scorgere l'interezza della realtà e del mondo e di valutare con
obiettività ciò che è imperfetto, disordinato e irrazionale. Una delle soluzioni, secondo l'autore, è rintracciabile
nella dottrina dell'evoluzione, recante in sé, la speranza
del progresso continuo dell'uomo. Il ruolo assegnato alla
filosofia è quello di “supervisore”, di controllo e di critica
delle discipline di studio, con la finalità di rinnovare i valori più che di perseguire la conoscenza di tutto il mondo
reale.
2.3
Logica e sviluppo
In una delle sue ultime grandi opere "Logica come teoria
della ricerca" (1938), Dewey si preoccupa di delineare la
ricerca, lo studio razionale con i suoi presupposti e le sue
finalità, le diversità apparentemente presenti tra i fatti da
osservare e le idee, e la loro invece comune natura “operazionale”, in quanto operanti entrambi sulla realtà per
plasmare il “senso comune” della collettività.
Continuando la sua indagine sugli elementi costituenti
il senso della filosofia e della natura dell'uomo, Dewey
rintraccia nella coscienza il fulcro di ogni mutamento,
nell'insieme di usi e costumi dettato dalla tradizione rileva lo “spirito” della società; nell'eventuale rifiuto propositivo e nel desiderio di iniziativa verso l'"ignoto”, delinea l'impulso ai rinnovamenti. Nell'opera "Human Nature and Conduct" critica il determinismo, proponendo un
modello di spiegazione che valorizzi la libertà di scelta e
il fluire continuo dei mutamenti. Per Dewey il comportamento umano, ovvero l'abito umano come egli lo definisce, è quell'attività umana che è influenzata dall'attività
precedente e, in questo senso, è acquisita; che contiene
dentro di sé un certo ordine o una certa sistemazione dei
Caricatura di John Dewey
Dewey affronta il concetto di "democrazia" anzitutto nei
suoi aspetti culturali, che sviluppa a partire da una personale rilettura dell'opera di Emerson, che Dewey in un
articolo del 1903[3] considera l'autentico “filosofo della
democrazia”. Da qui deriva una rilettura radicale dell'idea
stessa di democrazia. L'ambiente sociale che Dewey identifica come il mezzo costruttivo per lo sviluppo delle energie individuali è la società democratica. In democrazia,
infatti, è richiesta la collaborazione di tutti per il bene della società, in quanto i sistemi democratici hanno il vantaggio di essere in perenne stato di crisi e necessitano,
quindi, di una continua disponibilità al cambiamento. Per
Dewey, una persona per partecipare ad una Democrazia
deve avere questi quattro requisiti:
• alfabetizzazione: secondo l'autore il saper leggere e
scrivere poteva fornire le stesse possibilità anche alle
classi meno abbienti;
• competenze culturali e sociali le quali portano ad un
maggior interesse per la vita pubblica;
3
• pensiero indipendente, requisito fondamentale della democrazia che non può vivere con un pensiero
unico (indottrinamento);
• predisposizione a condividere con gli altri.
Per questi motivi, l'Educazione ha un ruolo preponderante nella creazione della società democratica.
3
La scuola e la società
2. Dai 9 ai 12 anni il bambino frequenta la scuola primaria che è basata sul lavoro per permettere al soggetto di acquisire le abitudini culturali della società
in cui vive.
3. Dai 12 ai 14 anni all'alunno viene data la possibilità di ampliare le sue conoscenze astratte attraverso
lo studio in biblioteca e laboratorio all'interno della
scuola media.
4 Pensiero politico
Anche il pensiero pedagogico di Dewey risente
degli influssi di Emerson. Dewey applica a questa il suo pensiero filosofico, basato sull'esperienza,
all'insegnamento scolastico. Le esperienze non vengono
imposte dall'insegnante, ma nascono dagli interessi
naturali degli alunni ed il compito dell'educatore è quello
di assecondare tali interessi per sviluppare attraverso essi
il senso della socialità.
3.1
La scuola
La scuola è un'istituzione sociale, che rappresenta la
vita attuale. Riprende le attività quotidiane per rendere partecipe il fanciullo delle abitudini della vita familiare ed assicurargli un'adeguata integrazione sociale.
L'industrializzazione ha allontanato il giovane dalle esperienze di partecipazione al processo lavorativo, per cui la
scuola ha il compito di introdurre il lavoro come fattore
formativo, al fine di assicurare un'attiva vita in comune e
un apprendimento pratico di cose reali.
• La scuola è definita come attiva (attivismo pedagogico) in quanto il bambino, che viene a contatto con
una delle difficoltà che il mondo gli pone, tenta di
agire su di esso e cerca di reagire alle conseguenze
che derivano dalle sue azioni. Il bambino mette in atto le sue strategie, elabora congetture per verificare
o falsare le sue ipotesi.
Francobollo da 30 cent raffigurante John Dewey (emesso il 21
ottobre 1968).
È vicino ai radicali americani, ritiene ci si possa realizzare solo in un ordinamento dove lo Stato interviene. Ha
sotto gli occhi la situazione dell'America post '29 in cui
fanno fortuna gli speculatori e non gli imprenditori e in
cui non vi è alcun tipo di libera concorrenza: questa società si caratterizza per un'opinione pubblica controllata
dai media. Ha di fronte a sé una società liberale che ha
disatteso i suoi principi: lo Stato non può lasciar fare da
sé e quando lo ha fatto si è prodotta la società americana
a lui contemporanea. L'istanza liberale della libertà individuale può realizzarsi solo mediante il riordinamento
pianificato dell'economia.
• La scuola di Dewey è chiamata anche progressiva
in quanto l'attività che si svolge al suo interno, presuppone uno sviluppo progressivo. La scuola deve
rappresentare per il bambino un luogo di vita: quella
vita sociale che deve svilupparsi per gradi, partendo
dall'esperienza acquisita in famiglia e nell'ambiente
sociale in cui egli vive.
Il liberalismo, per lui, può superare la propria crisi solo compiendo un salto qualitativo, ossia rinunciando ai
postulati liberisti, e conferendo all'autorità pubblica un
compito permanente di regolazione di tutte le fasi del ciclo economico nel quadro di uno sviluppo pianificato a
fini sociali. La dottrina di non ingerenza dello Stato va
quindi superata da una politica di interventi pubblici cui
demandare il compito di correggere le condizioni di non
libertà insite nei rapporti sociali. Il “nuovo liberalismo”
3.2 La suddivisione dell'età evolutiva
auspicato da Dewey mira a promuovere una forma di orAnche Dewey, come la maggior parte dei pedagogisti ganizzazione sociale capace di neutralizzare le minacce
illiberali che nascono dall'affermarsi dei grandi potentati
moderni divide l'età evolutiva in tre fasi:
economici.
1. Dai 4 agli 8 anni prevalgono nel bambino gli istinti e Dewey si occupa anche di studiare cos’è l'uomo e come si
i bisogni in modo spontaneo che si manifestano con deve comportare verso gli altri uomini; l'individuo esiste
il gioco e l'attività ludica.
perché esiste la società: l'individuo per autorealizzarsi non
4
9 ALTRI PROGETTI
può prescindere dalla società. Dewey scrive nel 1935 “Liberalismo e azione sociale": vi è una divaricazione tra le
forze che resistono alla razionalizzazione e al progresso e
la cultura aperta all'innovazione e antidogmatica, tale cultura si basa sul continuo scambio tra individuo e società
e prende il nome di pluralismo.
6 Note
[1] Il nome ufficiale della commissione era: Commission of
Inquiry into the Charges Made against Leon Trotsky in the
Moscow Trials.
[2] Human Nature and Conduct, 1921, pag.40-41
5
Opere principali
• Il credo pedagogico, Roma, Tip. Unione Ed., 1913.
(1897)
[3] J. Dewey, Emerson - The Philosopher of Democracy, in
“International Journal of Ethics”, 13, 405-13, July 1903.
7 Bibliografia
• La scuola e la società, Catania, Battiato, 1915.
(1899)
• Gianni Vattimo e al., Enciclopedia Garzanti di
Filosofia, Milano, Garzanti, 1981, (206-208).
• Scuola e società, Firenze, La Nuova Italia, 1949.
(1899)
• Nicola Abbagnano, Storia della filosofia (dallo
spiritualismo all'esistenzialismo), Torino, Utet, 1995.
• Come pensiamo. Una riformulazione del rapporto
fra il pensiero riflessivo e l'educazione, Firenze, La
Nuova Italia, 1961. (1910)
• Gianni Vattimo e al., Enciclopedia Garzanti di Filosofia, a cura di Carlo Sini, Milano, Garzanti, 1993,
(258-260).
• Democrazia e educazione, Firenze, La Nuova Italia,
1949. (1916)
• Teodora Pezzano, L'assoluto in John Dewey. Alle
origini della comunità democratica educante, Roma,
Armando, 2007.
• Ricostruzione filosofica, Bari, Laterza, 1931. (1919)
• Esperienza e natura, Torino, Paravia, 1948; Milano,
Mursia, 1990. (1925)
• Le fonti di una scienza dell'educazione, Firenze, La
Nuova Italia, 1951. (1929)
• La ricerca della certezza. Studio del rapporto fra conoscenza e azione, Firenze, La Nuova Italia, 1965.
(1929)
• L'arte come esperienza, Firenze, La Nuova Italia,
1951. (1934)
• Teodora Pezzano, Il giovane John Dewey. Individuo
Educazione Assoluto, Roma, Armando, 2007.
• Alfonso Ottobre, Arte, esperienza e natura. Il pensiero estetico di John Dewey, Milano, AlboVersorio,
2012.
• Andrea Gentile, John Dewey. I fondamenti della formazione in una società libera e democratica, Roma,
IF Press, 2013.
8 Voci correlate
• Liberalismo e azione sociale, Firenze, La Nuova
Italia, 1946. (1935)
• Commissione Dewey
• Esperienza e educazione, Firenze, La Nuova Italia,
1949. (1938)
9 Altri progetti
• Logica, teoria dell'indagine, Torino, Einaudi, 1949.
(1938)
•
Wikisource contiene una pagina dedicata a
John Dewey
• Il mio credo pedagogico. Antologia di scritti
sull'educazione, Firenze, La Nuova Italia, 1954.
•
Wikiquote contiene citazioni di o su John
Dewey
• Logica sperimentale. Teoria naturalistica della conoscenza e del pensiero, Macerata, Quodlibet, 2008.
(1900-1916)
•
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John Dewey
5
10
Collegamenti esterni
• Voce John Dewey dal Dizionario del Pensiero Forte
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