Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Corso di Pedagogia sperimentale LM II semestre 2009/2010, Prof.Lucisano John Dewey “Teoria della valutazione”: Capitolo1, I PROBLEMI DELLA TEORIA DELLA VALUTAZIONE A cura di Laura Di Pascasio. Due credenze attuali intorno ai “valori”: • • Valori intesi come epiteti emotivi o mere interiezioni I valori sono razionali, stabili a priori, dai quali dipendono, data la loro validità, l’arte –la scienza e la morale.(valori come principi fondamentali) Inoltre, la controversia intorno ai “valori” è influenzata dalle seguenti teorie: Idealismo Epistemologiche Realismo Metafisiche (soggettivo-oggettivo). “I problemi della teoria della valutazione”, Teoria della valutazione, John Dewey, 1939 2 Teorie epistemologiche: Idealismo: Con il termine «idealismo» si intende ogni dottrina filosofica che riduca la realtà a “idea”. Platone è il fondatore di tale dottrina. Mostra una visione del mondo, secondo cui tutto ciò che è reale è già contenuto preliminarmente (a priori ) nella nostra mente. Il platonismo, privilegia la dimensione ideale rispetto a quella materiale, affermando che l'unico vero carattere della realtà sia di ordine spirituale. Nel fare dell‘Idea, cioè del pensiero, o del Soggetto il principio primo da cui nasce e si deduce la realtà concreta (l’essere o l'oggetto), l'idealismo viene contrapposto in particolare al: Realismo: il termine compare verso il XV secolo nel Compendium Dialecticae del 1494 di Silvestro Mazolino, il quale definisce realista l'atteggiamento della Scolastica più antica che riteneva reali gli universali, secondo cui la realtà esiste indipendentemente dal soggetto. Gli oggetti del pensiero esistono indipendentemente dal pensiero stesso. Sussiste, inoltre, una qualche forma di corrispondenza tra pensiero e realtà. Nella filosofia contemporanea, a partire da Popper, si è diffusa una forma atipica di realismo che si fonda su una concezione realistica della realtà non dogmatica, critica, ipotetica. (Peirce, James, Putnam,Wittgeinstein). Metafisica: La metafisica concentra la propria attenzione su ciò che ritiene essere eterno, stabile, necessario, con l'intento di riuscire a cogliere le strutture fondamentali dell‘essere. Oggetto della metafisica, in questo senso, è il tentativo di trovare e formulare la struttura universale e oggettiva che si ipotizza essere nascosta dietro l'apparenza dei fenomeni. A differenza di Platone, tuttavia, Aristotele ritiene che le forme in grado di guidare la materia non si trovino al di fuori di essa: non ha senso secondo lui sdoppiare gli enti per cercare poi di riconciliarli in qualche modo; ogni realtà invece deve avere in se stessa, e non in cielo, le leggi del proprio costituirsi “I problemi della teoria della valutazione”, Teoria della valutazione, John Dewey, 1939 3 Come nasce il problema dei valori: frattura tra le scienze naturali e quelle umane E’ possibile formulare delle proposizioni scientifiche circa la direzione della condotta umana? Fino al XVII secolo (“rivoluzione scientifica”), la natura era considerata l’Essere perfetto, in cui vi erano i fini e, quindi, tutti i cambiamenti naturali si verificavano secondo natura, allo scopo di attuare tali fini. In tutto ciò NON veniva preso in condirezione il problema della valutazione e dei valori, poiché non aveva ragione di esistere, in quanto tutto quel che accadeva era la Natura stessa a volerlo e i valori stessi erano incorporati nella struttura del mondo. Con l’eleminazione delle concezioni metafisiche e teleologiche, che affermavano l’esistenza di un principio organizzativo dietro i fenomeni naturali, IL PROBLEMA DEI VALORI DIVENTA UN VERO PROBLEMA. “I problemi della teoria della valutazione”, Teoria della valutazione, John Dewey, 1939 4 IL PROBLEMA DEI VALORI: Ogni condotta umana sembra implicare delle valutazioni (“giusto””ingiusto”;”ammirevole”-”orribile”…). Al riguardo vi sono diverse scuole di pensiero, che delimitano il problema intorno al quale ruotano le discussioni: Le preposizioni scientifiche garantite sono solo quelle relative alle scienze fisiche e chimiche. Non ci sono, quindi, proposizioni o giudizi di valore che richiedono verifica sperimentale Il campo della fisica è separato da quello mentale e psichico, quindi, le categorie di valore non rientrano nel campo fisico, bensì in quello mentale. Non è possibile trovare espressioni di valore nelle scienze fisiche, poiché sono un tipo di materia e di conoscenza, che si trova al di sopra della realtà empirica “I problemi della teoria della valutazione”, Teoria della valutazione, John Dewey, 1939 5 OSSERVAZIONI SULLE ESPRESSIONI LINGUISTICHE RELATIVE AI FATTI DI VALORE Controversia sui diversi sensi che hanno le parole: “valutazione” e “valore”. Per esempio il termine inglese «value» è usato sia come verbo “to value” che come sostantivo “value”, a seconda dell’uso, quindi, viene ad assumere diversi significati: valutare o valore, utilità. Vi sono cose che sono valori indipendentemente dalle attività alle quali si riferiscono (l’atto del valutare è relativo all’oggetto che esso coglie) Vi sono cose che sono valori se sono oggetto di qualche attività umana(es. diamanti, miniere, foreste…). Alcune citazioni: Il valore viene inteso come un aggettivo o sostantivo, che esprime una qualità propria dell’oggetto(intrinseca) o semplicemente l’oggetto. La valutazione è un atto che implica una disposizione affettiva-motoria (qualitativa). La qualità dell’esperienza è differente dall’atto di valutazione relativo alla qualità. LA QUESTIONE NON È AFFATTO CHIARA “I problemi della teoria della valutazione”, Teoria della valutazione, John Dewey, 1939 6 Valutare come pregiare Ritenere prezioso, caro o onorare. L’atto del valutare consiste nell’attribuire una qualità emozionale, soggettiva a qualcosa. Valutare come apprezzare Attribuire un valore, assegnare valore a qualcosa. La valutazione diviene un’attività di calcolo, che implica un paragone tra diversi oggetti. “STIMA” “ESTIMAZIONE” Quale delle due accezioni è primaria? Ad esempio, il termine “caro” viene utilizzato per entrambe le accezioni: prezioso (in senso affettivo)e costoso(in senso monetario). L’ USO LINGUISTICO NON CI DA ALCUN AIUTO, riguardo al loro significato più proprio. Si rileva fonte di confusione poiché non c’è un accordo condiviso riguardo al significato più adatto. Da ciò potrebbero nascere diverse teorie del valore. “I problemi della teoria della valutazione”, Teoria della valutazione, John Dewey, 1939 7