Prove su garofano atte a valutare l’eventuale presenza di resistenza genetica ad Uromyces caryophyllinus e ad Alternarla dianthi V. Brunatti*, A. Garibaldi** L. Rcpetto*, R. Venturo*, P. Martini* *Istituto Regionale per la Floricoltura ** Dipartimento per la Valorizzazione e la Protezione delle Risorse Agroforestali Sezione Patologia Vegetale Università di Torino Tra le malattie fogliari più diffuse del garofano possiamo ricordare l'alternariosi provocata da Aiternaria dianthi e la ruggine causata da Uromyces caryophyllinus. La prevenzione dei danni economici prodotti da questi due patogeni richiede l'esecuzione di numerosi trattamenti anticrittogamici. Nel caso di U. caryophyllinus l'utilizzazione ripetuta su larga scala di fungicidi quali le carbossianilidi, potenzialmente capaci di selezionare ceppi ad essi resistenti, può diventare un fattore di rischio assai elevato (Cullino et al. 1986). Per quel che riguarda A. dianthi, è opportuno ricordare che la sua importanza, ridotta notevolmente in seguito all'impiego di fungicidi ftalmmidici, o di nuovo in aumento a causa sia della diffusione di materie plastiche come materiale di copertura delle serre e dell'impiego di impianti di irrigazione a pioggia o di raffreddamento, sia per le drastiche limitazioni subite dai derivati ftalimmidici. Non o inoltre da trascurare che gli attacchi di A. dianthi sono favoriti dagli stessi trattamenti con fungicidi benzimidazolici effettuati contro la tracheofusariosi (Garibaldi, 1979). Alla luce di tali considerazioni l'I.R.P. di Sanremo in collaborazione con il Di.Va.P.R.A di Torino, ha impostato alcune prove volte a valutare l'eventuale presenza di resistenza genetica nei confronti dei due patogeni in diverse cultivar di garofano, come condizione preliminare per poter cercare, attraverso un adeguato piano di incroci, di migliorare la resistenza genetica a questi due patogeni in cultivar di interesse commerciale. Materiali e metodi Saggio di resistenza ad A. dianthi Nell'anno 1987, 156 cultivar di garofano, per ciascuna delle quali sono state utilizzate 15 piante, sono state trapiantate in bancali in pien'aria su substrato disinfettato a vapore. Nel mese di febbraio 1988, le piante sono state artificialmente inoculate tramite irrorazione della parte aerea con una sospensione 1. Infezioni di Alteniaria dianthi su foglie e steli fiorali di garofano. conidica di A. dianthi alla concentrazione di 1 x IO5 CFU/ml addizionata di 1 ml/1 di bagnante. L'inoculazione è stata eseguita fino a completa bagnatura della superficie fogliare, quindi si è proceduto alla copertura con films plastici che sono stati mantenuti sulla coltivazione per 48 ore in modo da creare le condizioni ambientali idonee allo sviluppo e all'azione infettiva del patogeno. Dal momento della comparsa dei primi sintomi avvenuta a fine marzo 1988, fino a giugno 1988 sono stati effettuati rilievi periodici che prendevano in considerazione la superficie fogliare infetta delle 8-10 foglie apicali di ciascuno stelo fiorale della pianta. L'incidenza della malattia è stata valutata ricorrendo a sette classi di intensità (tabella 1 ). Tab. 1 - Classi di malattia utilizzate per valutare la gravita degli attacchi nei rilievi. Classi di Superficie fogliare malattia infetta espressa in valore percentuale 0 pianta sana 1 1 – 5% 2 6 – 10% 3 11 – 25% 4 26 - 50% 5 51 – 75% 6 76 – 100% In seguito ai risultati ottenuti dalla prima prova (tabella 2) sono state selezionate 28 cultivar aventi percentuale di superficie fogliare colpita compresa tra 0 e 36%. Tali varietà sono state trapiantate in bancale nel mese di ottobre 1988, e inoculate nel mese di marzo 1989, seguendo la medesima tecnica descritta precedentemente. Dal momento della comparsa dei primi sintomi avvenuta dopo circa quaranta giorni dall'inoculazione, sono stati eseguiti rilievi periodici fino al mese di giugno 1989. I risultati ottenuti sono riportati in tab. 3. Saggio di resistenza ad U. caryophyllinus Nel 1990 sono state saggiate 43 cultivar di garofano: per ciascuna di esse 15 barbatelle sono state poste in pien'aria ili bancale feriscono si^nilicativaniente per sopraelevato contenente substrato disinfettato a vapore. Nel mese di maggio la parte aerea è stata inoculata artificialmente tramite irrorazione fino a completa bagnatura della superficie fogliare con una sospensione di uredoconidi avente la concentra/ione di 7x10 5CFU/ml e addizionata di 1 ml/l di adesivante. Sulle piante così inoculate e stata mantenuta una copertura con film plastico per 48 ore in modo da favorire l’infezione. Nel mese di agosto è stato effettuatoli rilievo finale ricorrendo alle stesse classi di intensità di malattia riportate in Tab. 2. I dati ottenuti sono elencati in Tab. 4. La prova sta per essere ripetuta al fine di confermare questi risultati. Conclusioni Dai risultati ottenuti nelle prove relative ad A. dianthi appare evidente come il diverso andamento climatico delle due annate abia inciso sulla gravità della malattia. Tuttavia è possibile rilevare che alcune cultivar hanno mantenuto in entrambe le prove un buon livello di tolleranza nei confronti di A. dianthi, queste sono: “Airole”, “Claudio”, “Lisa”, “Malvina”, “Nadir”, “PV 138”. Purtroppo nessuna cultivar da noi saggiata è risultata completamente resistente al patogeno, perciò sembrerebbe necessario allargare l’elenco delle cultivar saggiate. Per quel che riguarda la suscettibilità ad U. caryophillinus, dai dati ottenuti dalla prova si può notare un comportamento varietale scarsamente differenziato. Tra tutte le cultivar saggiate soltanto «Madame Oya», «Master Arancio» e «Superbo» hanno manifestato un indice di malattia inferiore al 30%, mentre nessuna è risultata completamente resistente. Per l'impostazione di un piano di miglioramento genetico per la resistenza ad A. dianthi e U. caryophyllinus, prioritariamente è necessario saggiare la variabilità genetica esistente all'interno della popolazione per questa caratteristica e, una volta accertata l'esistenza della stessa, impostare un piano di incroci per conoscere la base genetica dell'eventuale resistenza riscontrata. Nei confronti di U. caryophyllinus è nota da lavori precedenti (Carrier, 1978) e dalle osservazioni pratiche condotte in campo l’esistenza di variabilità genetica. Dai dati esistenti sembrerebbe trovarsi nelle cultivar resistenti la presenza di due alleli allo stato recessivo: si tratterebbe, quindi, di un carattere qualitativo. Per A. dìanthi non risultano esperienze precedenti riguardanti l'ereditarietà del carattere. In questo lavoro, in seguito ai risultati qui riportati dei tests di valutazione, sono stati fatti alcuni incroci al fine di ottenere popolazioni segreganti da valutare successivamente pianta per pianta. Le cultivar utilizzate nel lavoro di miglioramento nei confronti della resistenza ad A. dianthi sono state scelte sia tra quelle risultate più resistenti come «Airole», «Albisola», «Braia», «Cantalupo», «Cipria», «Duca», «Faust», «Niki», «PV 138», «Ruben sia tra quelle risultate più suscettibili quali «Bergeggi» e «Tokyo». Per quel che riguarda U. caryophyllinus sono srate prese in considerazione cultivar dotate di una discreta tolleranza quali «Colibrì», «Dcborah», «Master Arancio», «Montebianco», «Montecarlo» e «Sanremo», e alcune suscettibili come «Aregai», «Arianna», C^ometa» e «Torero». Relativamente a tale lavoro purtroppo nel corso del primo anno è stato ottenuto un basso numero di semi non sufficiente allo scopo, mentre nel secondo anno la situazione è leggermente migliorata. I semi ottenuti sono stati appena seminati e una volta donati si potrà procedere al test di suscettibilità nei confronti dei due patogeni. Intanto continuerà l'impostazione di saggi di resistenza allarga do il numero delle cultivar saggiate nei confronti sia dell'alternariosi sia della ruggine. 2. Uredosori di Uromyces caryophillinus su foglie e steli fiorali di garofano Bibliografia Accati E., Garibaldi A., 1974 II garofano. Edagricole, Bologna 332 pp. Aloj B., Garibaldi A., 1977 Evaluation of fungicides and timing of application for control of carnation rust in Southern Italy. Acta Horticu me, 71, 153-158. Carrier L.E., 1978 – Breeding diseasc resistance in carnation. P Eucarpia meeting on Carnation Gerbera, Alassio, 151-152. Garibaldi A., 1978-Fungal bacterial diseases of carnation gerbera. Proc. Eucarpia megon Carnation and Gerb Alassio, 6988. Garibaldi A., 1979 - Studie; epidemiology and control Alternarla blight of carnai Med. Fac. Landbouww. Rijmi'. Gent, 44, 429-438. 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