Jonathan S. Abramowitz Disturbo ossessivo-compulsivo Sviluppi in psicoterapia: trattamenti evidence-based Editor: Danny Wedding, PhD, MPH, Prof., St. Louis, MO Co-editor: Larry Beutler, PhD, Prof., Palo Alto, CA Kenneth E. Freeland, PhD, Prof., St. Louis, MO Linda C. Sobell, PhD, ABPP, Prof., Ft. Lauderdale, FL David A. Wolfe, PhD, Prof., Toronto Per l’edizione italiana Marco Giannini, psicologo, psicoterapeuta, ricercatore di Psicometria presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze. Nel 1981 ha fondato la Scuola di Psicoterapia Comparata (SPC) Titolo originale dell’opera: OBSESSIVE-COMPULSIVE DISORDER Traduzione dall’inglese di Linda Pannocchia Redazione: Paola Menchetti Impaginazione: Sonia Bizzarri Copertina: progetto ed elaborazione grafica di Paolo Turini Published by Hogrefe & Huber Publishers, Rohnsweg 25, D-37085 Goettingen, Germany ISBN 0-88937-316-7 Copyright © 2006 by Mayo Foundation for Medical Education and Research Translation Copyright © 2010 by Giunti O.S. Organizzazioni Speciali PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il consenso scritto dell’Editore. Fanno eccezione le pagine per le quali nella presente opera è data autorizzazione a fotocopiare. Per l’edizione italiana ISBN 978-88-09-74899-6 © 2010, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali – Firenze Prefazione Ai miei genitori, Ferne e Les Abramowitz – i miei unici creatori In questo libro vengono descritti l’aspetto teorico, le procedure di valutazione e il trattamento psicologico del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) sulla base delle procedure terapeutiche empiricamente supportate della terapia cognitivo-comportamentale, ovvero l’esposizione, la response prevention e la terapia cognitiva. Lo sviluppo di trattamenti efficaci centrati sul problema per disturbi psicologici quali il DOC ha reso necessaria la messa a punto di numerosi programmi destinati a tutti quei professionisti della salute mentale che vogliono imparare a utilizzare queste tecniche con i loro pazienti. Il presente lavoro si fonda sui principi psicologici del cambiamento comportamentale e per tale motivo il suo utilizzo implica almeno una conoscenza di base dell’intervento psicoterapeutico e familiarità con la pratica. Questo volume è scritto specificatamente per psicologi, psichiatri, operatori sociali, studenti e tirocinanti, nonché per tutti coloro che si occupano di salute mentale. Non è concepito solo per chi desidera specializzarsi nel trattamento del DOC o di altri disturbi d’ansia, ma anche per chi voglia imparare ad affrontare tale disturbo in maniera efficace nella pratica clinica di tutti i giorni. Il volume è diviso in cinque capitoli. Nel capitolo 1 sono presentate le caratteristiche cliniche del DOC, la diagnosi differenziale e le procedure diagnostiche e di valutazione empiricamente supportate per tale disturbo. Il capitolo 2 raccoglie i principali modelli teorici sullo sviluppo e il mantenimento del DOC e le loro implicazioni per il trattamento. Nel capitolo 3 viene fornita una cornice di riferimento per condurre un’efficace valutazione iniziale e stabilire se il paziente possa essere un candidato del programma di trattamento psicologico descritto nel capitolo 4. In questo capitolo sono inoltre presentati alcuni modi per spiegare ai pazienti che cosa voglia dire soffrire di un DOC e per introdurli al programma di trattamento. Il capitolo 4 si occupa di illustrare nello specifico i “dettagli pratici” delle tecniche di trattamento psicologiche efficaci per il DOC. In questa parte del libro si trovano numerosi esempi di casi clinici e trascrizioni di dialoghi reali tratti da sedute terapeutiche, con lo scopo di illustrare più chiaramente il funzionamento delle procedure di trattamento presentate. Vengono inoltre riportate le evidenze scientifiche che supportano l’efficacia del programma terapeutico e sono sottolineati i più comuni ostacoli al buon esito dello stesso. Infine, nel capitolo 5, vengono riportati alcuni casi clinici in cui si trattano diversi aspetti della sintomatologia del DOC (contaminazione, paura di essere responsabili di alcuni danni, ecc.). L’Appendice contiene schede e fogli informativi – per il terapeuta e il paziente – che possono rivelarsi molto utili nel trattamento. Il DOC è un disturbo molto eterogeneo. Alcuni pazienti, ad esempio, temono i germi e la contaminazione, altri sperimentano ricorrenti idee ansiogene e intrusive relative al commettere azioni abominevoli che molto probabilmente non commet- 6 Disturbo ossessivo-compulsivo terebbero mai (investire i pedoni quando si è alla guida, uccidere le persone care, ecc.). È molto raro imbattersi in due pazienti che presentino sintomi completamente sovrapponibili. Sebbene questo volume intenda promuovere un approccio terapeutico sistematico e multistrumentale, non vuole essere un ricettario da seguire alla lettera. L’obiettivo è quello di guidare ogni clinico nello scegliere le specifiche componenti del trattamento sulla base dei bisogni individuali del paziente. Ringraziamenti Mi sento in debito con numerose persone, tra cui gli editor di questa serie Danny Wedding e Robert Dimbleby di Hogrefe and Huber, per i loro inestimabili suggerimenti e consigli. Nelle pagine di questo libro riecheggia la saggezza clinica che ho acquisito durante il training pre e post dottorato al Center for Treatment and Study of Anxiety di Philadelphia, dove mi sono formato sul DOC e i suoi trattamenti attingendo dall’esperienza di professori d’eccellenza quali Martin Franklin e Michael Kozak. Voglio inoltre ringraziare i miei mentori accademici – Kathleen Harring, T. Joel Wade e Art Houts – per avermi trasmesso quanto sia importante la scienza sia nella psicologia che nella pratica psicologica. Sono grato ai miei meravigliosi colleghi della Mayo Clinic, Stephen Whiteside, Sarah Kalsy, Brett Deacon (adesso alla University of Wyoming), Katherine Moore, Stefanie Schwartz (adesso libera professionista in Florida), Kristi Dahlman e Jill Snuggerud per il supporto che mi hanno sempre dato. Ho un immenso debito con la mia segretaria di eccellente competenza, Marcia Redalen, che supervisiona la mia agenda e comunica frequentemente con i miei pazienti. Voglio dedicare questo libro a tutti i pazienti e a tutti i partecipanti alla ricerca che, giunti alla nostra clinica in cerca di aiuto, non sapendo che cosa aspettarsi dal trattamento, hanno trovato il coraggio di confrontarsi con le proprie paure e di sconfiggere la propria ansia. Hanno creduto in noi, si sono fidati, ci hanno sfidato e istruito. Non avrei però sicuramente potuto scrivere questo volume senza l’amore costante, il supporto e la pazienza di mia moglie Stacy e delle nostre bambine, Emily e Miriam. Il loro affetto mi spinge a dare il meglio ogni giorno. Con il loro aiuto sono riuscito a comprendere chi io sia come persona, padre, marito e psicologo. 1 1.1. Descrizione Terminologia Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), conosciuto in precedenza come nevrosi ossessivo-compulsiva, è talvolta considerato parte di un più ampio spettro di condizioni caratterizzate da specifiche più o meno simili (cfr. par. 1.5). 1.2. Definizioni Il DOC è classificato dal DSM-IV-TR (American Psychiatric Association, Definizione 2009) tra i disturbi d’ansia [300.3] ed è caratterizzato dalla presenza di ossessioni di ossessioni o compulsioni (cfr. tab. 1). Le ossessioni sono pensieri, idee, immagini, impulsi e compulsioni o dubbi persistenti e intrusivi che sono vissuti come inaccettabili, privi di senso o bizzarri e che causano un disagio marcato nel soggetto nella forma dell’ansia o del dubbio. Tabella 1 Criteri diagnostici del DSM-IV-TR per il DOC A. Presenza di ossessioni e compulsioni ricorrenti. Le ossessioni sono definite da: 1. pensieri, immagini o impulsi ripetitivi e persistenti che vengono vissuti, in una qualche misura, come intrusivi e inappropriati e che causano ansia o disagio marcati; 2. tali pensieri, immagini o impulsi non sono preoccupazioni relative ai problemi reali della propria vita; 3. la persona con ossessioni di solito cerca di ignorare o sopprimere tali pensieri, immagini o impulsi o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni; 4. l’individuo è capace di riconoscere che i pensieri, le immagini e gli impulsi sono il prodotto della sua mente e non gli vengono imposte dall’esterno. Le compulsioni sono definite da: 1. comportamenti ripetitivi o atti mentali che una persona si sente spinta a mettere in atto in risposta a un’ossessione o seguendo certe regole; 2. questi atti mentali o comportamentali hanno l’obiettivo di prevenire o ridurre l’ansia e il disagio o di impedire che si verifichi qualche evento o situazione temuti; le compulsioni sono tuttavia chiaramente eccessive e non connesse in un modo realistico con ciò che sono designate a neutralizzare o prevenire. B. In qualche momento nel decorso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. segue 8 Disturbo ossessivo-compulsivo Tabella 1 – continua C. Le ossessioni o le compulsioni sono sufficientemente gravi da far impiegare tempo (cioè richiedono più di 1 ora al giorno) o da causare disagio marcato o menomazione significativa. D. Se è presente un altro disturbo in Asse I il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato a esso (ad esempio solo preoccupazioni relative all’aspetto fisico quando è presente un disturbo di dismorfismo corporeo o preoccupazioni di avere una grave malattia in presenza di ipocondria). E. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale. Specificazione: Con scarso insight: se per la maggior parte del tempo durante l’attuale episodio l’individuo non riconosce che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Basato sui criteri diagnostici del DSM-IV-TR per il DOC (American Psychiatric Association, 2009). Varietà di manifestazioni Sebbene strettamente collegate al singolo individuo, le ossessioni solitamente riguardano i seguenti temi: aggressione e violenza, responsabilità di avere causato un danno (ad esempio per errore), contaminazione, sesso, credenze religiose, bisogno di precisione e completezza e timore di gravi malattie. La maggior parte dei pazienti con DOC riferisce più tipi di ossessioni. Alcuni esempi di ossessioni, comuni e poco frequenti, sono riportati in tabella 2. Le compulsioni sono impulsi a dover mettere in atto dei rituali comportamentali o mentali al fine di ridurre l’ansia o la probabilità che si verifichi il risultato associato alle ossessioni. I rituali compulsivi sono deliberati, ma chiaramente eccessivi, e non connessi in un modo realistico con la paura ossessiva che sono designati a neutralizzare o prevenire. Tabella 2 Ossessioni comuni e ossessioni poco frequenti Ossessioni comuni ✔ Pensieri di poter essere contaminati dai germi, dallo sporco, dai funghi, dagli animali, dalle secrezioni corporee o dai prodotti chimici per la casa ✔ Paure e dubbi persistenti di essere (o di poter diventare) responsabili di un danno fisico o di un incidente tipo un incendio, un furto, un terribile errore, ferite fisiche ✔ Idee sessuali inaccettabili (ad esempio molestie) ✔ Impulsi violenti non desiderati (ad esempio aggredire le persone indifese) ✔ Pensieri sacrileghi indesiderati (ad esempio dissacrare una sinagoga) ✔ Bisogno di ordine, simmetria, completezza ✔ Paura di certi numeri (ad esempio 13, 666), di certi colori (ad esempio il rosso) o di certe parole (ad esempio “assassinio”) Ossessioni poco frequenti ✔ Paura di avere una relazione extraconiugale con un estraneo per errore ✔ Paura di diventare qualcun altro ✔ Paura di assorbire le calorie toccando il cibo ✔ Paura di venire contaminati da una regione geografica 1. Descrizione Come le ossessioni, anche le compulsioni sono altamente specifiche per ogni paziente. Alcuni esempi di rituali comportamentali (manifesti) sono il lavarsi le mani ripetutamente, il controllare (avere chiuso le serrature, il rubinetto del gas, ecc.), il contare e il ripetere incessantemente azioni di routine (ad esempio entrare e uscire dalla porta). Esempi di rituali mentali sono invece il pregare in maniera eccessiva o l’utilizzare frasi o numeri speciali in grado di neutralizzare le paure ossessive. In tabella 3 sono riportati alcuni esempi di rituali compulsivi comuni e poco frequenti. 1.2.1. Insight I pazienti con un DOC mostrano un ampio spettro di livelli di insight relativo Importanza alla mancanza di senso delle proprie ossessioni e compulsioni: alcuni riconoscono dell’insight l’irrazionalità dei propri sintomi mentre altri (coloro che si avvicinano al delirio) del paziente sono fermamente convinti che siano razionali. Al fine di usare questo parametro nella definizione clinica del DOC, la specificazione diagnostica “con scarso insight” viene utilizzata per indicare che il paziente ritiene che le sue paure e i suoi rituali siano ragionevoli. Nella maggior parte dei casi, il livello di insight varia nel corso del tempo e in relazione ai temi ossessivi. Ad esempio un paziente potrebbe essere consapevole che la sua paura di venire contaminato è priva di senso ma mostrare scarso insight relativamente alla paura di poter recare un danno agli altri. 1.3. Epidemiologia Il DOC ha un tasso di prevalenza one-month dell’1.3% mentre lifetime del 2-3% nella popolazione adulta (1 adulto su 40) (Karno, Golding, Sorenson e Burnam, 1988). Il disturbo colpisce in modo equivalente sia uomini che donne, anche se tra i bambini si riscontra un tasso di prevalenza maggiore per i maschi rispetto alle femmine. Nonostante la sua diffusione piuttosto elevata (è il quarto disturbo psicologico Tabella 3 Rituali compulsivi comuni e rituali poco frequenti Rituali comuni ✔ Lavarsi le mani 50 volte al giorno o farsi numerose e/o lunghe docce ✔ Pulire ripetutamente gli oggetti o passare incessantemente l’aspirapolvere sul pavimento ✔ Ritornare più volte indietro per controllare che la porta sia chiusa ✔ Posizionare gli oggetti in ordine “corretto” per raggiungere “l’equilibrio” ✔ Rifare i propri passi ✔ Rileggere o riscrivere le cose per prevenire eventuali errori ✔ Telefonare ai parenti o agli esperti per cercare rassicurazioni ✔ Pensare alla parola “vita” per neutralizzare l’aver sentito la parola “morte” ✔ Ripetere e confessare in maniera eccessiva i propri “peccati” ✔ Ripetere una preghiera finché non viene detta in maniera perfetta Rituali poco frequenti ✔ Ripetere le cose a se stessi per assicurarsi che gli altri abbiano capito che cosa è stato detto ✔ Dover guardare un certo punto dello spazio in un modo specifico ✔ Dover arrangiare mentalmente le lettere di una frase per poter tirare fuori parole di conforto 9 10 Disturbo ossessivo-compulsivo dopo la depressione, l’abuso di sostanze e le fobie), molti pazienti soffrono di DOC per diversi anni prima di ricevere una diagnosi e un trattamento adeguati. I fattori che contribuiscono a questo ritardo nel riconoscimento del disturbo comprendono le difficoltà dei pazienti a rendere pubblici i propri sintomi, il fatto che solitamente non si indaga la presenza di ossessioni e compulsioni durante le valutazioni degli stati mentali e le difficoltà legate alle diagnosi differenziali (cfr. par. 1.5). 1.4. Il decorso del DOC è solitamente cronico e deteriorante I sintomi del DOC tipicamente si sviluppano in maniera graduale; fa eccezione la brusca insorgenza del disturbo che talvolta si osserva dopo la gravidanza. L’età media di insorgenza è di 6-15 anni per i maschi e 20-29 per le femmine. Il tasso di remissione spontanea è generalmente basso e, se non trattato, il DOC presenta un decorso cronico e deteriorante, sebbene la gravità dei sintomi possa aumentare e diminuire nel corso del tempo (spesso in relazione ai livelli di stress della persona). 1.5. Il DOC viene spesso confuso con altri disturbi che presentano caratteristiche simili Decorso e prognosi Diagnosi differenziale Nella pratica clinica può essere difficile distinguere il DOC da una serie di altri disturbi che presentano un pattern ingannevole di caratteristiche simili. Inoltre, i termini “ossessivo” e “compulsivo” sono spesso utilizzati in maniera indiscriminata per riferirsi a fenomeni che non sono ossessioni e compulsioni cliniche così come le definisce il DSM-IV-TR. In questo paragrafo vengono evidenziate le differenze chiave che esistono tra i sintomi del DOC e quelli di numerosi altri disturbi. 1.5.1. Disturbo d’ansia generalizzato (DAG) Una componente di apprensione ansiosa può essere presente sia nel DOC che nel DAG, ma mentre le preoccupazioni del DAG si riferiscono a problemi reali della vita di tutti i giorni (problemi economici o relazionali, ecc.), le ossessioni del DOC hanno contenuti bizzarri o privi di senso che non riguardano problemi generali della propria vita (ad esempio, paura di contrarre l’AIDS entrando in un ospedale). Inoltre il contenuto delle preoccupazioni del DAG può cambiare frequentemente, mentre le paure ossessive sono solitamente stabili nel tempo. 1.5.2. Depressione Sia la depressione che il DOC sono caratterizzati da pensieri negativi ripetitivi. Le ruminazioni depressive sono idee pessimistiche generalizzate relative a se stessi, al mondo o al futuro (“Non piaccio a nessuno”). Sono a contenuto variabile e, a differenza delle ossessioni, non incontrano la resistenza della persona e non scatenano l’evitamento o i rituali compulsivi. Le ossessioni sono invece pensieri, idee, immagini o impulsi relativi alla paura di specifiche conseguenze disastrose che potrebbero manifestarsi e, a differenza delle ruminazioni depressive, hanno un contenuto stabile nel tempo. 1. Descrizione 1.5.3. Tic e sindrome di Tourette (ST) Sia nel DOC che nella ST talvolta sono presenti movimenti stereotipati o rapidi. Tuttavia, mentre i tic (della ST) sono atti spontanei evocati da un impulso sensoriale che hanno lo scopo di ridurre la tensione sensoriale (e non di fuggire da una paura ossessiva), le compulsioni del DOC sono atti deliberati evocati da un’angoscia emotiva che servono a ridurre la paura. 1.5.4. Disturbi con deliri (ad esempio, schizofrenia) Sia nel DOC che nei disturbi con deliri sono presenti credenze e pensieri fissi, bizzarri e privi di senso in grado di provocare una forte angoscia in entrambe le condizioni. Tuttavia, a differenza delle ossessioni, i deliri non implicano i rituali compulsivi. Inoltre la schizofrenia è accompagnata da altri sintomi negativi dei disturbi del pensiero (ad esempio perdita delle associazioni) che non sono presenti nel DOC. 1.5.5. Disturbi del controllo degli impulsi Comportamenti eccessivi e ripetitivi possono essere presenti sia nel DOC che nei disturbi del controllo degli impulsi, come il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo, la tricotillomania, la cleptomania, l’uso compulsivo di Internet (ad esempio per vedere la pornografia) e le “compulsioni sessuali”. Per questo motivo i disturbi del controllo degli impulsi talvolta vengono considerati parte dello spettro del DOC. Tuttavia, i comportamenti ripetitivi che si trovano nei disturbi del controllo degli impulsi vengono messi in atto per provare piacere o per soddisfarsi (per questo motivo sono impulsivi), mentre i rituali compulsivi del DOC servono per sfuggire all’angoscia. Sebbene i soggetti con un disturbo del controllo degli impulsi possano sperimentare sensazioni di colpa, vergogna e ansia associata ai loro comportamenti problematici, la loro ansia non è scatenata da spunti ossessivi come nel DOC. Le ossessioni non sono presenti nei disturbi del controllo degli impulsi. 1.5.6. Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità (DOCP) Sebbene il DOC e il DOCP abbiano nomi sovrapponibili, esistono più differenze che somiglianze tra queste due condizioni. Il DOCP è caratterizzato da una serie di tratti pervasivi quali rigidità, inflessibilità, meticolosità e talvolta rabbia e ostilità impulsive. Le persone con DOCP vivono questi tratti come funzionali e dunque coerenti con la loro visione del mondo (cioè sono ego-sintonici). Nel DOC i sintomi vengono invece vissuti come spiacevoli e incongruenti (cioè ego-distonici) e la persona tenta di resistere a essi, cosa che non avviene nel DOCP. 1.5.7. Ipocondria Pensieri persistenti relativi all’essere malati e comportamenti ripetitivi di controllo per cercare rassicurazione possono essere presenti sia nel DOC che nell’ipocondria (talvolta considerata un disturbo dello spettro del DOC). Nel DOC tuttavia sono presenti anche altri temi ossessivi, come l’aggressione e la contaminazione, mentre nell’ipocondria i pazienti sono ossessionati esclusivamente dalla loro salute. 11 12 Disturbo ossessivo-compulsivo 1.5.8. Disturbo di dismorfismo corporeo (DDC) Sia nel DDC (considerato anch’esso parte dello spettro del DOC) che nel DOC possono manifestarsi pensieri intrusivi e angoscianti relativi al proprio aspetto fisico. Oltre a ciò, in entrambi i disturbi si possono osservare ripetuti comportamenti di controllo, ma mentre le persone con DOC hanno anche altre ossessioni, l’attenzione di coloro che soffrono di DDC è limitata alla proprio aspetto. 1.6. La comorbidità è molto comune nel DOC Comorbidità La comorbidità con altri disturbi dell’Asse I è più comune nel DOC che in altri disturbi d’ansia. Quelli più frequentemente associati sono i disturbi depressivi o altri disturbi d’ansia. Circa il 50% di coloro che soffre di DOC ha sperimentato nel corso della propria vita almeno un episodio depressivo maggiore (o distimia). I disturbi d’ansia che più comunemente si presentano insieme al DOC sono il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo da attacchi di panico e la fobia sociale, con tassi che oscillano tra il 30% e il 45% (Crino e Andrews, 1996a). Quando in comorbidità è presente la depressione, solitamente i sintomi del DOC hanno preceduto quelli depressivi, fatto che suggerisce come probabilmente la sintomatologia depressiva si manifesti in risposta all’angoscia e ai danni al funzionamento della persona causati dal DOC (piuttosto che esserne un precursore). I sintomi depressivi sembrano inoltre maggiormente legati alla gravità delle ossessioni che alle compulsioni. Meno frequentemente i soggetti con DOC hanno una comorbidità con i disturbi dell’alimentazione, con i disturbi con tic (ad esempio la sindrome di Tourette) e con i disturbi del controllo degli impulsi. Anche i disturbi sull’Asse II (personalità) possono presentarsi in comorbidità al DOC, sebbene i tassi di prevalenza al momento disponibili varino notevolmente (dall’8.7% all’87.5%), in relazione a come viene valutata la psicopatologia su questo Asse. Gli studi generalmente concordano che sia più probabile trovare in comorbidità al DOC un disturbo di personalità della sfera ansiosa (ad esempio l’ossessivocompulsivo o l’evitante) rispetto a disturbi di personalità relativi ad altre aree (Crino e Andrews, 1996b). 1.7. Procedure diagnostiche e documentazione In questo paragrafo vengono presentate le interviste diagnostiche strutturate e semistrutturate e gli strumenti di misura self-report empiricamente validati utilizzati sia per la valutazione della presenza e della gravità dei sintomi del DOC, sia per registrarne i cambiamenti durante il corso di un trattamento psicologico. 1.7.1. Interviste diagnostiche strutturate Due sono le interviste diagnostiche strutturate, con buoni valori di attendibilità e validità, basate sui criteri del DSM-IV-TR che possono essere utilizzate per confermare la diagnosi di DOC e degli eventuali disturbi in comorbidità più comuni: la Anxiety Disorders Interview Schedule for DSM-IV (ADIS-IV; Di Nardo, Brown e Barlow, Indice Prefazione.......................................................................................................... 5 Ringraziamenti.................................................................................................. 6 1. Descrizione.................................................................................................... 1.1. Terminologia...................................................................................... 1.2. Definizioni......................................................................................... 1.3. Epidemiologia.................................................................................... 1.4. Decorso e prognosi ............................................................................ 1.5. Diagnosi differenziale........................................................................ 1.6. Comorbidità ...................................................................................... 1.7. Procedure diagnostiche e documentazione ...................................... 7 7 7 9 10 10 12 12 2. Teorie e modelli ............................................................................................ 2.1. Teorie neuropsichiatriche .................................................................. 2.2. Teorie psicologiche ............................................................................ 16 16 17 3. Indicazioni per la diagnosi e il trattamento ................................................. 3.1. Forma versus funzione ...................................................................... 3.2. La valutazione diagnostica ................................................................ 3.3. Scegliere il trattamento più appropriato ........................................... 3.4. Fattori che influenzano le decisioni sul trattamento........................ 3.5. Come presentare le raccomandazioni per la CBT ............................. 22 22 22 24 26 29 4. I trattamenti.................................................................................................. 4.1. Metodi di trattamento ....................................................................... 4.2. Meccanismi di azione ........................................................................ 4.3. Efficacia e prognosi............................................................................ 4.4. Variazioni e combinazione dei trattamenti....................................... 4.5. Possibili ostacoli durante il trattamento ........................................... 31 31 65 65 66 67 5. Casi clinici..................................................................................................... 74 6. Letture di approfondimento ......................................................................... 81 7. Bibliografia .................................................................................................... 83 8. Appendice: strumenti e risorse ..................................................................... 86