Il farmacista di reparto affiancherà il medico Page 2 of 2 Hospital Pharmacists (EAHP), l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI), l’IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) ed il Centro elaborazione dati dell’Università Bocconi di Milano. “Il farmacista di reparto – conclude la dott.ssa Fabrizio - è una realtà quotidiana in molti Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Le funzioni non sono le stesse in tutti i Paesi ma sono adeguate ai Sistemi Sanitari Nazionali. Generalmente in Europa e negli USA i farmacisti si occupano delle interazioni tra farmaci e del corretto schema posologico. Da un punto di vista internazionale l’orientamento è chiaro: il farmacista di reparto deve avere un ruolo importante in ospedale e i modelli già esistenti possono funzionare anche nel nostro Paese. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato il cambiamento tra ‘il prima’ e ‘il dopo’ la sua introduzione: incremento del numero di pazienti iscritti nel Registro AIFA dei farmaci oncologici, con un conseguente accesso più facile alle terapie antitumorali; maggiore attenzione all’utilizzo dei medicinali fuori dall’indicazione per cui sono registrati; riduzione del valore in euro delle scorte di farmaci nell’armadio di reparto; diminuzione delle ri-ospedalizzazioni per reazioni avverse da medicinali; attività di vigilanza e prevenzione del rischio clinico; alta qualità percepita da parte degli operatori sanitari e dei pazienti”. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono state: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”- IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. http://www.clicmedicina.it/pagine-n-47/farmacista-medico-06632.htm 13/10/2011 Rassegna Stampa Preliminare Comunicato stampa LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO. “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Fax 030 24 20 472 [email protected] www.medinews.it www.intermedianews.tv Roma, 12 Ottobre 2011 AKS - Adnkronos Salute Tutte le Notizie - Il portale del Gruppo Adnkronos g 11:18 Sanita': l'indagine, con farmacista di reparto piu' sicurezza e meno spese (2) 11:18 Sanita': l'indagine, con farmacista di reparto piu' sicurezza e meno spese (3) 11:18 Sanita': l'indagine, con farmacista di reparto piu' sicurezza e meno spese 10:54 Sanita' Lombardia: S.Raffaele, al via udienza su concordato e fallimento 20:01 News 11.10.2011 Sanita': da Asl psicofarmaci a bimbi con Adhd lieve, interrogazione Binetti (2) 20:00 Sanita': da Asl psicofarmaci a bimbi con Adhd lieve, interrogazione Binetti 19:42 Trapianti: proposta in Gb, Stato paghi funerali a donatori organi 19:30 Sanita' Marche: ad Ancona il punto sui trapianti, riunito Nord Italia Transplant 19:29 Ricerca: studio, inquinanti dell'ambiente 'induriscono' le arterie 19:28 Ricerca: scoperto virus piu' grande del mondo, isolato nell'oceano Pacifico 19:27 Farmaci: azienda pillola 5 giorni dopo, per vendita necessari 5 mesi da G.U. 19:26 Sanita' Lombardia: Pd, domani volantinaggio in difesa sede S.Raffaele Turro 19:24 Farmaci: Commissione Ue, no pubblicita' etici e info di qualita' a pazienti (2) 19:24 Farmaci: Commissione Ue, no pubblicita' etici e info di qualita' a pazienti Sanita': nasce farmacista di reparto, sicurezza a paziente e aiuto a medico 18:12 AGI Solution 2.5 Page 1 of 1 FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCORTE (AGI) - Roma, 12 ott. - Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilita' di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Societa' italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista dio dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu' efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico, presentato oggi al Dicastero della Salute. "L'obiettivo - spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - e' stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione che puo' concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale". Nel progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entita' e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. "L'introduzione della figura del farmacista all'interno del dipartimento oncologico - sottolinea il professor Marco Venturini, presidente eletto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) - e' importante: lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione piu' oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilita' di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l'altro". (AGI) . http://scm.agi.it/dettaglio.phtml?print=1&id=1831409651_88 12/10/2011 Ultime Notizie Salute | Notizie Sanità | AGI Page 1 of 2 mercoledì 12 ottobre 2011 h. 12:09 12:15 > TUMORE PROSTATA: PIU' RISCHI PER CHI ASSUME VITAMINA 'E' 12 11:24 > ATTACCHI CARDIACI PIU' FREQUENTI NEI FUMATORI 11:21 > MENO ICTUS PER CHI AMA IL CIOCCOLATO 13:05 > ASMA, BEBE' 12 05 > TUMORI FARMACO PROTEGGE DA DANNI ALLE OSSA 11 42 > IN direttore Rss Feed FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCORTE (AGI) - Roma, 12 ott. - Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilita' di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Societa' italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista dio dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di [...] TUMORE PROSTATA: PIU' RISCHI PER CHI ASSUME VITAMINA "E" (AGI) - New York, 12 ott. - Gli uomini che assumono vitamina E ogni giorno hanno maggiore possibilita' di sviluppare un tumore alla prostata, secondo un recente studio su quasi 35.000 americani. Su un periodo di dieci anni, uno o due uomini su cento che prendono vitamina E potrebbero ammalarsi di tumore alla prostata. . [...] MESSA A PUNTO DA UN GRUPPO DI RICERCATORI STATUNITENSI BORSE EU META' SED MIGLIORE UE: FRATT EUROPA E GERMANIA TEDESCHI BANCHE PAPA: 30M SAN PIETR GENERALE GOVERNO UNICO CHI CRISI: REH PERICOLO FARCELA DEF: GIUN CONSIDER RENDICON STAMINALI: NUOVA TECNICA 100 VOLTE PIU' POTENTE EUROZONA INDUSTRIA GB: NUME AI MASSIM Washington - Alcuni ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute hanno oggi annunciato una nuova tecnica per riprogrammare le cellule umane adulte in cellule staminali. La scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sui Proceedings of the National Academy of Sciences, potenzia di cento volte l'efficienza della riprogrammazione cellulare e genera cellule di una qualita' superiore a un ritmo piu' veloce. Fino ad ora le cellule sono state riprogrammate con quattro proteine normative specifiche. Ora, grazie all'aggiunta [...] TITOLI STA RESTA SO NAPOLITA PUO' OPER BORSE EU ROTTA E G PENSIONI: EURO MES PIU' BORSA: VO RIALZO, FT CRISI: MER SEMPRE F BORSE: PI POSITIVE, MYANMAR OLTRE 70 http://salute.agi.it/ 12/10/2011 FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCOR... Page 1 of 1 Attualita' FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO 30% ERRORI E -88% SCORTE (AGI) - Roma, 12 ott. - Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilita' di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Societa' italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista dio dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu' efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico, presentato oggi al Dicastero della Salute. "L'obiettivo - spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - e' stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione che puo' concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale". Nel progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entita' e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. "L'introduzione della figura del farmacista all'interno del dipartimento oncologico - sottolinea il professor Marco Venturini, presidente eletto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) - e' importante: lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione piu' oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilita' di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l'altro". http://salute.agi.it/attualita/201110121159-att-rsa1005-farmaci_con_farmacista_dipart... 12/10/2011 SALUTE SIFO FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERA MEDICO IN OSPE... Page 1 of 3 12-10-11 SALUTE: SIFO, FARMACISTA MEDICO IN OSPEDALE DI REPARTO AFFIANCHERA' (ASCA) - Roma, 12 ott - Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu' efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teoricopratico (''Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l'implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico''), presentato oggi al Dicastero della Salute. ''L'obiettivo - spiega Laura Fabrizio, presidente SIFO - e' stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare puo' concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze''. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entita' e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. res/mpd http://www.asca.it/news-SALUTE__SIFO__FARMACISTA_DI_REPARTO_AFFIA... 13/10/2011 IMGPress - Il foglio elettronico Dopo quanto venuto alla luce sul Governatore Raffaele Lombardo, bisogna tornare al voto in Sicilia? Vota il sondaggio di IMG Press.... CULTURE FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCORTE (12/10/2011) - Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilità di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista dio dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico, presentato oggi al Dicastero della Salute. "L'obiettivo - spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - e' stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione che puo' concorrere a prevenire gli errori in terapia e a http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=63907&idsezione=4 (1 di 2) [12/10/2011 12.13.33] IMGPress - Il foglio elettronico minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale". Nel progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. L'introduzione della figura del farmacista all'interno del dipartimento oncologico - sottolinea il professor Marco Venturini, presidente eletto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) - è importante: lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione piu' oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l'altro". http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=63907&idsezione=4 (2 di 2) [12/10/2011 12.13.33] Il farmacista di reparto affiancherà il medico: meno errori e risparmio risorse - Italia News - Notizie in Italia Home » Salute » Il farmacista di reparto affiancherà il medico: meno errori e risparmio risorse Il farmacista di reparto affiancherà il medico: meno errori e risparmio risorse inserito da: Redazionepubblicato il: 12/10/2011 12:12 0 commenti Commenta Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la http://www.italia-news.it/salute-c13/il-farmacista-di-reparto-affianchera-il-medico--meno-errori-e-risparmio-risorse-74138.html (1 di 4) [12/10/2011 12.25.09] Il farmacista di reparto affiancherà il medico: meno errori e risparmio risorse - Italia News - Notizie in Italia dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l’appropriatezza nella scelta del farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all’ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un’importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. “L’obiettivo comune – continua il prof. Venturini - è il superamento dell’apparente contrapposizione fra oncologo che deve curare, prescrivere e somministrare i farmaci ed il farmacista che deve, invece, risparmiare. Una contrapposizione semplicistica e falsa che oggi si è trasformata invece in una vera propria collaborazione, in cui l’oncologo decide quali sono i farmaci più appropriati e ne discute, a seconda dei casi, con il farmacista, coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico”. Gli enti http://www.italia-news.it/salute-c13/il-farmacista-di-reparto-affianchera-il-medico--meno-errori-e-risparmio-risorse-74138.html (2 di 4) [12/10/2011 12.25.09] Il farmacista di reparto affiancherà il medico: meno errori e risparmio risorse - Italia News - Notizie in Italia esterni che hanno collaborato al programma ministeriale, oltre all’AIOM, sono la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), la European Association of Hospital Pharmacists (EAHP), l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI), l’IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) ed il Centro elaborazione dati dell’Università Bocconi di Milano. “Il farmacista di reparto – conclude la dott.ssa Fabrizio - è una realtà quotidiana in molti Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Le funzioni non sono le stesse in tutti i Paesi ma sono adeguate ai Sistemi Sanitari Nazionali. Generalmente in Europa e negli USA i farmacisti si occupano delle interazioni tra farmaci e del corretto schema posologico. Da un punto di vista internazionale l’orientamento è chiaro: il farmacista di reparto deve avere un ruolo importante in ospedale e i modelli già esistenti possono funzionare anche nel nostro Paese. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato il cambiamento tra ‘il prima’ e ‘il dopo’ la sua introduzione: incremento del numero di pazienti iscritti nel Registro AIFA dei farmaci oncologici, con un conseguente accesso più facile alle terapie anti-tumorali; maggiore attenzione all’utilizzo dei medicinali fuori dall’indicazione per cui sono registrati; riduzione del valore in euro delle scorte di farmaci nell’armadio di reparto; diminuzione delle ri-ospedalizzazioni per reazioni avverse da medicinali; attività di vigilanza e prevenzione del rischio clinico; alta qualità percepita da parte degli operatori sanitari e dei pazienti”. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono state: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”- IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. Intermedia Notizie correlate ● Fiction Raiuno: Un medico in famiglia 7, puntata 26 maggio ● Farmaco sbagliato: medico deve risarcire danni a paziente ● Fiction Raiuno: Un medico in famiglia 7, puntata 19 maggio ● Ascolti tv: Un medico in famiglia 7 vince e convince ● Fiction Raiuno: Un medico in famiglia 7, puntata 15 maggio PUBBLICITÀ http://www.italia-news.it/salute-c13/il-farmacista-di-reparto-affianchera-il-medico--meno-errori-e-risparmio-risorse-74138.html (3 di 4) [12/10/2011 12.25.09] Federfarma - Farmaci e farmacie - Spesa e consumi farmaceutici SSN - VisualizzaNews Le News di AGI Sanità 12/10/201112.13.11 FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCORTE (AGI) - Roma, 12 ott. - Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilita' di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Societa' italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista dio dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu' efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico, presentato oggi al Dicastero della Salute. "L'obiettivo - spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - e' stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione che puo' concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale". Nel progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entita' e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. "L'introduzione della figura del farmacista all'interno del dipartimento oncologico - sottolinea il professor Marco Venturini, presidente eletto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) - e' importante: lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione piu' oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilita' di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l'altro". . http://www.federfarma.it/Edicola/Agi-Sanita-News/VisualizzaNews.aspx?type=Agi&key=7690 (1 di 2) [12/10/2011 12.52.27] Federfarma - Farmaci e farmacie - Spesa e consumi farmaceutici SSN - VisualizzaNews Le News del Sole 24Ore 12/10/201111:15:37 Farmacista di reparto in ospedale per ridurre gli errori Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Ssn in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle aziende sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico ("Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l'implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico"), presentato oggi al Dicastero della Salute. «L'obiettivo – spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze». Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l'alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l'appropriatezza nella scelta del farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all'ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un'importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono state: l'Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l'Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l'Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; l'Istituto Tumori "Giovanni Paolo II"- IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l'Ospedale "San Vincenzo" di Taormina dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. http://www.federfarma.it/Edicola/Sole-24Ore-News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=3004188 (2 di 3) [12/10/2011 14.51.00] LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” Un più facile accesso alle terapie anti-tumorali, alleggerimento del lavoro dei camici bianchi, meno ri-ospedalizzazioni e durata delle degenze Roma, 12/10/2011 (informazione.it - comunicati stampa) Roma, 12 ottobre 2011 – Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne http://www.informazione.it/pressrelease.aspx?prid=9388849b-5ad1-4150-a313-4bae9173ec81&lng=it-IT (1 di 5) [12/10/2011 11.06.20] LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state http://www.informazione.it/pressrelease.aspx?prid=9388849b-5ad1-4150-a313-4bae9173ec81&lng=it-IT (2 di 5) [12/10/2011 11.06.20] LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l’appropriatezza nella scelta del farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all’ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un’importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. “L’obiettivo comune – continua il prof. Venturini - è il superamento dell’apparente contrapposizione fra oncologo che deve curare, prescrivere e somministrare i farmaci ed il farmacista che deve, invece, risparmiare. Una contrapposizione semplicistica e falsa che oggi si è trasformata invece in una vera propria collaborazione, in cui l’oncologo decide quali sono i farmaci più appropriati e ne discute, a seconda dei casi, con il farmacista, coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico”. Gli enti esterni che hanno collaborato al programma ministeriale, oltre all’AIOM, sono la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), la European Association of Hospital Pharmacists (EAHP), l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI), l’IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) ed il Centro elaborazione dati dell’Università Bocconi di Milano. “Il farmacista di reparto – conclude la dott.ssa Fabrizio - è una realtà quotidiana in molti Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Le funzioni non sono le stesse in tutti i Paesi ma sono adeguate ai Sistemi Sanitari Nazionali. Generalmente in Europa e negli USA i farmacisti si occupano delle interazioni tra farmaci e del corretto schema posologico. Da http://www.informazione.it/pressrelease.aspx?prid=9388849b-5ad1-4150-a313-4bae9173ec81&lng=it-IT (3 di 5) [12/10/2011 11.06.20] LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” un punto di vista internazionale l’orientamento è chiaro: il farmacista di reparto deve avere un ruolo importante in ospedale e i modelli già esistenti possono funzionare anche nel nostro Paese. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato il cambiamento tra ‘il prima’ e ‘il dopo’ la sua introduzione: incremento del numero di pazienti iscritti nel Registro AIFA dei farmaci oncologici, con un conseguente accesso più facile alle terapie anti-tumorali; maggiore attenzione all’utilizzo dei medicinali fuori dall’indicazione per cui sono registrati; riduzione del valore in euro delle scorte di farmaci nell’armadio di reparto; diminuzione delle riospedalizzazioni per reazioni avverse da medicinali; attività di vigilanza e prevenzione del rischio clinico; alta qualità percepita da parte degli operatori sanitari e dei pazienti”. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono state: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. Allegati Non disponibili http://www.informazione.it/pressrelease.aspx?prid=9388849b-5ad1-4150-a313-4bae9173ec81&lng=it-IT (4 di 5) [12/10/2011 11.06.20] La sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico < Comunicati Stampa | Farmacia.it Page 1 of 2 La Sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico Roma – Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farm trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la fig corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevole Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dat 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzio Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 o Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% g ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicas “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un mod farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta n significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in t ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati co Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento o presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per val operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effett infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivame di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l’appropriatezza nella scelta del farmaco per o maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tem alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un’importanza fonda SSN. “L’obiettivo comune – continua il prof. Venturini - è il superamento dell’apparente contrapposi somministrare i farmaci ed il farmacista che deve, invece, risparmiare. Una contrapposizione semp una vera propria collaborazione, in cui l’oncologo decide quali sono i farmaci più appropriati e ne di coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico”. Gli enti esterni che hanno collaborato al programm Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), la European Association of Hospital Pharma Rozzano (MI), l’IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) ed Bocconi di Milano. “Il farmacista di reparto – conclude la dott.ssa Fabrizio - è una realtà quotidiana in molti Paesi euro Zelanda. Le funzioni non sono le stesse in tutti i Paesi ma sono adeguate ai Sistemi Sanitari Nazion http://farmacia.it/index.php/news/articolo/28/9918 12/10/2011 La sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico < Comunicati Stampa | Farmacia.it Page 2 of 2 farmacisti si occupano delle interazioni tra farmaci e del corretto schema posologico. Da un punto d farmacista di reparto deve avere un ruolo importante in ospedale e i modelli già esistenti possono f sperimentazione hanno dimostrato il cambiamento tra ‘il prima’ e ‘il dopo’ la sua introduzione: incre AIFA dei farmaci oncologici, con un conseguente accesso più facile alle terapie anti-tumorali; magg dall’indicazione per cui sono registrati; riduzione del valore in euro delle scorte di farmaci nell’armad ospedalizzazioni per reazioni avverse da medicinali; attività di vigilanza e prevenzione del rischio cl operatori sanitari e dei pazienti”. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l’Azienda Ospedalie l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”- IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l’Ospedale “San Vincenz di Messina. http://farmacia.it/index.php/news/articolo/28/9918 12/10/2011 Il farmacista di reparto affiancherà il medico Page 1 of 2 Il farmacista di reparto affiancherà il medico clicMedicina - [email protected] Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l’appropriatezza nella scelta del farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all’ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un’importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. “L’obiettivo comune – continua il prof. Venturini - è il superamento dell’apparente contrapposizione fra oncologo che deve curare, prescrivere e somministrare i farmaci ed il farmacista che deve, invece, risparmiare. Una contrapposizione semplicistica e falsa che oggi si è trasformata invece in una vera propria collaborazione, in cui l’oncologo decide quali sono i farmaci più appropriati e ne discute, a seconda dei casi, con il farmacista, coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico”. Gli enti esterni che hanno collaborato al programma ministeriale, oltre all’AIOM, sono la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), la European Association of http://www.clicmedicina.it/pagine-n-47/farmacista-medico-06632.htm 13/10/2011 Farmaci. In ospedale arriva il “farmacista di dipartimento” contro sprechi ed errori Page 1 of 2 quotidianosanità.it Giovedì 12 OTTOBRE 2011 Farmaci. In ospedale arriva il “farmacista di dipartimento” contro sprechi ed errori Prende piede questa nuova figura che da oggi potrà contare anche su un manuale ad hoc frutto della collaborazione del ministero della Salute, della Fofi, della Sifo, dell’Aiom e dell’Eahp. Mandelli (Fofi): “Urgente contrattualizzare gli specializzandi”. Prendere il farmaco sbagliato o più banalmente assumerlo in modo errato per quantità e modalità può essere anche fatale. I casi di errori sanitari connessi alla somministrazione di farmaci sono per fortuna limitati ma il fenomeno esiste e per contrastarlo efficacemente sta prendendo piede il ruolo del farmacista di dipartimento. Una figura ancora poco nota nel nostro Ssn ma che può rappresentare la chiave per la razionalizzazione di tutto il percorso terapeutico-farmacologico che il paziente deve affrontare durante e dopo il ricovero in ospedale. Se ne è parlato oggi a Roma al ministero della Salute dove è stato presentato un manuale teoricopratico per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di governo clinico in oncologia, frutto del lavoro congiunto dello stesso ministero, della Fofi, della Sifo, dell’Aiom e dell’Associazione europea dei farmacisti ospedalieri (Eahp). Più qualità, più efficienza, meno costi: questi gli obiettivi del progetto che trova sostanza anche in un’indagine ad esso collegata che ha monitorato il livello attuale di partecipazione del farmacista alle scelte farmacologiche in ospedale in alcune aziende sanitarie. Risultati parziali ma incoraggianti se consideriamo che già oggi il farmacista è coinvolto nel consiglio terapeutico nel 50% dei casi e ancor più lo è (58%) quando si tratta di consigliare come proseguire la terapia una volta dimessi dall’ospedale. E sono molto buoni anche i giudizi dei colleghi medici e infermieri che considerano in grande maggioranza (il 90,6%) questa esperienza positiva, sia per la possibilità di confronto/consiglio (69,9%), sia per l’alleggerimento del rispettivi carichi di lavoro (20,7%). Ma come sviluppare questa funzione? Come far sì che essa diventi organica alla vita ospedaliera? A dare una prima risposta è stato il presidente della Fofi Andrea Mandelli che ha puntato l’indice sulla necessità di garantire percorsi finalmente chiari, strutturati e incentivanti per la specializzazione in farmacia ospedaliera, prevedendo contratti regolari per gli specializzandi che oggi non possono contare su alcun sostegno economico. E questo per rispondere appieno e in modo permanente e non episodico allo scopo principale di questa figura che è quello di coniugare la ricerca di economie a un’assistenza capace di offrire ai pazienti le migliori terapie”. Per Luigi D’Ambrosio Lettieri, vice presidente della Fofi, l’iniziativa rientra in una precisa strategia diretta non a proporre un’ulteriore strozzatura della spesa sanitaria nazionale bensì per definire strumenti attraverso i quali intervenire sugli sprechi. Avviare progetti come questo “è uno di quegli investimenti indispensabili per garantire il futuro del nostro sistema sanitario che ha finora scontato politiche dirette soltanto a comprimere la spesa. Ben venga dunque questa iniziativa che conferma l’impegno del ministro Fazio”. “Questo progetto” ha affermato dal canto suo Laura Fabrizio, presidente della Sifo, “nasce dalla consapevolezza di quanto la figura del farmacista di reparto sia diffusa in altri Paesi: lo testimonia anche una copiosa letteratura che, peraltro, ne ha sempre sottolineato gli aspetti positivi”. Ma c’è un’altra valenza importante: quella che vede figure professionali diverse – farmacisti, medici, infermieri, tecnici ecc. – operare in team e collaborare anche con le istituzioni e le strutture accademiche per l’elaborazione e la diffusione dei loro risultati. “Non va dimenticato” ha ricordato “che http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=5636 13/10/2011 Farmaci. In ospedale arriva il “farmacista di dipartimento” contro sprechi ed errori Page 2 of 2 il farmacista di reparto può risultare estremamente utile non solo nel momento in cui il paziente vive la sua esperienza ospedaliera ma anche quando quest’ultimo abbandona l’ospedale e torna sul territorio”. Tutti d’accordo, dunque, sulla validità dell’iniziativa – lo hanno confermato parlando di “rilevante scelta culturale” – Marco Venturini dell’Aiom e Roberto Frontini dell’Eahp (tornato anche lui sulla questione della mancanza di sostegni economici nel periodo di specializzazione), così come Domenico Di Bisceglie, direttore sanitario dell’Irccs Casa Sollievo della sofferenza di S. Giovanni Rotondo che ha voluto sottolineare l’impatto positivo che iniziative simili possono avere su un’organizzazione sanitaria come quella italiana ancora troppo legata a schemi “antichi”. Gli stessi pazienti – la ha ricordato in conclusione Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva – non possono che confermare la necessità di introdurre figure come quella del farmacista di reparto che abbiano competenze specifiche nel monitoraggio delle terapie e possano così farsi garanti della loro sicurezza ed efficacia. Un’attenzione questa che il ministero della Salute ha sempre posto tra i suoi obiettivi primari: lo ha ricordato Susanna Ciampalini farmacista della Direzione generale della programmazione sanitaria (a moderare il dibattito è stato Alessandro Ghirardini, dirigente dell’Ufficio III della stessa Direzione) illustrando i molti programmi ministeriali diretti ad assicurare la sicurezza e la qualità delle terapie farmacologiche (dalle Raccomandazioni alla campagna sui farmaci Lasa - Look Alike Sound Alike, fino alle Guide per cittadini e operatori e ai Manuali). A dar conto dei risultati della sperimentazione sono stati, rispettivamente Francesco Cattel, responsabile area Farmacia clinica de Le Molinette di Torno, Angelo Palozzo, coordinatore nazionale dell’Area Oncologia della Sifo e Piera Polidori, direttpore dell’UOC farmacia dell’Ismett di Palermo. Dai loro interventi – senza dimenticare quello di Claudio Jommi dell’Università Bocconi di Milano che si è soffermato sulla metodologia di rilevazione dei risultati – è emerso come ci siano stati sensibili cambiamenti nei processi gestionali delle cinque strutture interessate, testimoniati da specifici indicatori di processo e di esito. Tra questi la conformità delle prescrizioni al Registro Aifa dei farmaci oncologici sottoposti a monitoraggio (Registro Aifa-Onco), il monitoraggio delle prescrizioni off-label dei medicinali, la riduzione del valore in euro delle scorte dei emdicinali nell’armadio di reparto. Ma anche la diminuzione delle ri-ospedalizzazioni per eventi/reazioni avverse da medicinali, la registrazione di “near miss” (incidenti potenziali che non avvengono per casualità) e, infine, la qualità percepita da parte degli operatori sanitari e dei pazienti. Che, in proposito, hanno dimostrato di aver percepito con chiarezza quanto la presenza del farmacista abbia influito sull’assistenza loro prestata. http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=5636 13/10/2011 Negli ospedali italiani il farmacista affiancherà il medico in corsia - sanita' Page 1 of 2 Negli ospedali italiani il farmacista affiancherà il medico in corsia L´1 luglio è partita la prima sperimentazione nazionale promossa da Ministero, SIFO e FOFI, l´obiettivo è quello di risparmiare il 40% della spesa per medicinali e ausili terapeutici (dai cerotti ai pacemaker) negli ospedali italiani. L´impiego dei farmacisti di dipartimento che lavorano in corsia a stretto contatto con il medico permetteranno una gestione più oculata del farmaco. Linear Assicurazioni Risparmi fino al 40%. Calcola subito il preventivo online! Contro la malnutrizione Sostienici con una donazione mensile. Scopri come! www.Linear.it medicisenzafrontiere.it Ridotti del 30% gli errori di terapia e del 40% la spesa. Filippo Palumbo (capo Dip. Qualità del dicastero della Salute): "Modello Share da adottare per migliorare la qualità delle cure" L´1 luglio è partita la prima sperimentazione nazionale promossa da Ministero, SIFO e FOFI, l´obiettivo è quello di risparmiare il 40% della spesa per medicinali e ausili terapeutici (dai cerotti ai pacemaker) negli ospedali italiani. Un obiettivo ambizioso ma che si può raggiungere con l´impiego dei farmacisti di dipartimento che lavorano in corsia a stretto contatto con il medico e permettono una gestione più oculata del farmaco nei nosocomi italiani, abbattendo inoltre del 30% le possibilità di errori come gli scambi delle medicine tra un paziente e l´altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani. Perciò il Ministero della Salute, dipartimento della Qualità, in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO), la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), l´Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e la European Association of Hospital Pharmacists (EAHP), ha avviato il progetto ‘Farmacista di Dipartimento´. La prima fase, dedicata alla formazione, si è svolta a Roma presso il Ministero e dal primo luglio è partita la sperimentazione sul campo. Dieci farmacisti sono scesi in corsia alle Molinette di Torino, all´Istituto Oncologico Veneto di Padova, agli Ospedali Riuniti di Ancona, all´Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari e all´Ospedale San Vincenzo di Taormina (Me). La sperimentazione, prima nel suo genere in Italia, si concluderà a marzo 2011 con una giornata di presentazione del documento di indirizzo che illustrerà il modello di riferimento per avviare l´introduzione del Farmacista di Dipartimento nelle Strutture sanitarie italiane. "La fase di formazione del Programma ‘Il Farmacista di Dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l´implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico´, promosso dal Ministero della salute in collaborazione con SIFO e FOFI spiega il dott. Filippo Palumbo, Capo Dipartimento della Qualità del Ministero della Salute ha avuto la finalità di dotare i farmacisti delle competenze necessarie per poter svolgere l´attività di farmacista di dipartimento ai fini della sicurezza dei pazienti in ambito oncologico/oncoematologico e contribuire all´elaborazione di un modello di farmacista di dipartimento che possa essere adottato in realtà diverse e in ambiti diversi da quello oncologico, anche assicurando il contributo nella prevenzione degli errori in terapia farmacologica e quindi nel miglioramento della qualità delle cure. Il corso ha fornito anche gli strumenti necessari a migliorare gli aspetti professionali correlati alla comunicazione per assicurare una rapida ed efficace integrazione con le diverse figure del dipartimento. Le lezioni sono state tenute da relatori nazionali ed internazionali, esperti del tema della sicurezza dei pazienti, fra cui tutto l´Ufficio III Direzione generale della programmazione sanitaria, referenti SIFO e FOFI". Il Programma Ministeriale prevede di testare il modello in ambito oncologico. In seguito, il nostro compito sarà quello di implementare questa figura in altre strutture italiane e in altri processi, ad esempio in Medicina, Nefrologia, Pediatria, Terapia intensiva, ecc... Duplice lo scopo: ridurre gli errori di terapia e migliorare la qualità delle prestazioni in un´ottica di governo clinico". Apprezziamo molto - afferma Pietro Finocchiaro, Segretario SIFO - la lungimiranza del Ministero della Salute nel portare avanti questo programma, investendo risorse in un progetto così innovativo, a dimostrazione di quanto si creda nel valore aggiunto che la figura del farmacista di dipartimento apporta nelle Aziende Sanitarie in termini sia di sicurezza per i pazienti sia di razionalizzazione della spesa farmaceutica.""In oncologia ma anche nelle altre branche mediche - afferma Marco Venturini - segretario nazionale dell´Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - l´appropriatezza nella scelta del medicinale per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio dell´efficacia e del rapporto benefici-costi sono tutte tematiche sempre di più all´ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi http://www.gosalute.it/notizie/?id=1917 13/10/2011 Negli ospedali italiani il farmacista affiancherà il medico in corsia - sanita' Page 2 of 2 come quelli oncologici assumono un´importanza fondamentale. Tutto ciò in un quadro come l´attuale caratterizzato da un´obbligatoria ricerca delle lacune organizzative della sanità, dove il primo passo è investire sul personale per una sanità più efficiente e vicina ai bisogni dei malati. Per questi motivi la figura del farmacista di dipartimento, inserito nei reparti di oncologia ed onco-ematologia, così come sta emergendo da recenti esperimenti sul campo, può produrre risultati concreti in termini di risparmi e di riduzione degli errori, essendo inoltre un utilissimo ausilio all´oncologo clinico per un lavoro sempre più caratterizzato dall´interdisciplinarietà. In questo quadro ben venga la collaborazione con i farmacisti ospedalieri e con la SIFO che da anni ormai conduce una intensa e precisa sperimentazione sul campo che ha prodotto risultati tangibili a disposizione delle Istituzioni". Mi piace http://www.gosalute.it/notizie/?id=1917 13/10/2011 Nasce il farmacista di reparto "il progetto parte dai centri oncologici" - [Agorà Magazine] Sanità by ComingSoon. it Nasce il farmacista di reparto "il progetto parte dai centri oncologici" Roma, Via Giorgio Ribotta 5 (Auditorium del Ministero della Salute) 12 ottobre 2011, ore 10 -13 martedì 11 ottobre 2011 di Redazione sanità Lettori unici di questo articolo: 64 Entra in corsia una nuova figura professionale. È il farmacista di reparto e aiuterà il medico nella gestione della terapia farmacologica, a stretto contatto con il paziente. Un professionista già presente in molti ospedali stranieri e che in Italia è stato “sperimentato” per la prima volta in 5 strutture. Con importanti risultati in termini di miglioramento della sicurezza del paziente e di alleggerimento del carico di lavoro per il medico. Il progetto, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno, è del Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). questa figura in tutti gli ospedali italiani. I risultati dell’iniziativa, raccolti in un volume, vengono presentati il 12 ottobre dalle 10 alle 13 a Roma presso l’Auditorium del Ministero della Salute (Via Giorgio Ribotta 5) in un convegno a cui parteciperanno, tra del Senato. http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article20789 (1 di 3) [12/10/2011 11.03.12] gli altri, la dott.ssa Laura Fabrizio (presidente SIFO), il prof. Marco Venturini (presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica), il dott. Andrea Mandelli (presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani) e il senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità È un modello di rife LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO Home » Istituzioni » Comuni » Lombardia LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO Roma, 12 ottobre 2011 – Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/comuni/lombardia/182765.html (1 di 3) [12/10/2011 11.10.03] Notizie - SANITA': NASCE FARMACISTA DI REPARTO, SICUREZZA A PAZIENTE E AIUTO A MEDICO ordinemediciroma. 12/10/2011 SANITA': NASCE FARMACISTA DI REPARTO, SICUREZZA A PAZIENTE E AIUTO A MEDICO Roma, 11 ott. (Adnkronos Salute) - Entra in corsia una nuova figura professionale. E' il farmacista di reparto e aiuterà il medico nella gestione della terapia farmacologica, a stretto contatto con il paziente. Un professionista già presente in molti ospedali stranieri e che in Italia è stato sperimentato per la prima volta in 5 strutture. Con importanti risultati in termini di miglioramento della sicurezza del paziente e di alleggerimento del carico di lavoro per il medico. I risultati dell'iniziativa, raccolti in un volume, vengono presentati domani, dalle 10 alle 13, a Roma all'Auditorium del ministero della Salute (Via Giorgio Ribotta 5) in un convegno. Il progetto, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno, è del ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Società Italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie). E' un modello di riferimento per avviare l'introduzione di questa figura in tutti gli ospedali italiani. Al convegno a cui parteciperanno, tra gli altri, Laura Fabrizio, presidente Sifo; Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, e il senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Sanità del Senato. http://www.ordinemediciroma.it/OMWeb/Asp/NewsDettaglio.asp?IDNotizia=12868 [12/10/2011 14.20.47] Medici FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCORTE HomeChi siamo- Direttore Responsabile: Roberto Iadicicco FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI E -88% SCORTE (AGI) - Roma, 12 ott. - Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all’88% per cento e la possibilita’ di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Societa’ italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista dio dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu’ efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa’ Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita’ di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico, presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - e’ stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione che puo’ concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale”. Nel progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entita’ e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico - sottolinea il professor Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) - e’ importante: lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione piu’ oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilita’ di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro”. (AGI) Rmg http://www.medici-oggi.it/archives/00010343.html (1 di 2) [12/10/2011 12.57.49] La Sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico. “Ecco come ridurre gli errori e ... Page 1 of 2 "La Sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico. “Ecco come ridurre gli errori e risparmiare risorse”" La Sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico. “Ecco come ridurre gli errori e risparmiare risorse” Roma, 12 ottobre 2011 – Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, http://www.aiom.it/News/Notiziario/Archivio+2011/La+Sifo%3A+il+farmacista+di+r... 12/10/2011 La Sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico. “Ecco come ridurre gli errori e ... Page 2 of 2 che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. « Torna a "Archivio 2011" "La Sifo: il farmacista di reparto affiancherà il medico. “Ecco come ridurre gli errori e risparmiare risorse”" © 2011 AIOM Tutti i diritti riservati. P.I. 11957150151 http://www.aiom.it/News/Notiziario/Archivio+2011/La+Sifo%3A+il+farmacista+di+r... 12/10/2011 LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHER euro IL MEDICO - www.comunicati.net - Libero 24x7 Griglia Prima pagina Lombardia Lazio Campania Emilia Romagna Veneto Piemonte Puglia Sicilia Toscana Liguria Timeline Altre regioni Stampa estera Cronaca Economia Mondo Politica Spettacoli e Cultura Sport Scienza e Tecnologia LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHER euro IL MEDICO www.comunicati.net CONDIVIDI QUESTA PAGINA SU Facebook 11268 1 ora fa Scienza e Tecnologia - LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHER euro IL MEDICO. Roma, 12 ottobre Fornire gestione della terapia informazioni farmaci e Gli2011 articoli'"sono stati consigli selezionatisulla e posizionati in questa pagina infarmacologica, modo automatico. L'ora o la datasull'effetto visualizzatedei si riferiscono al spiegare momento in cui l'articolo è stato aggiunto o aggiornato in Libero 24x7 al ... Leggi la notizia Pubblicità Aiuto Blog ufficiale Note legali Privacy Libero Easy http://247.libero.it/focus/11192930/11268/la-sifo-il-farmacista-di-reparto-affiancher-euro-il-b-medico-b/ [12/10/2011 14.02.43] Grafo Twitter Friendfeed Buzz Notizie locali - Torino FARMACI: CON FARMACISTA DIPARTIMENTO -30% ERRORI Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilita' di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo (Societa' italiana di farmacia ospedaliera) ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista di dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu' efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% http://torino.virgilio.it/notizielocali/FARMACI-CON-FARMACISTA-DIPARTIMENTO-30-ERRORI-31938771.html (2 di 3) [12/10/2011 14.03.46] LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO. “ECCO ... Page 1 of 1 Notizia Paragrafi Immagini Link Allegati 12 ottobre 2011 LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO. “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” Roma, 12 ottobre 2011 – Un più facile accesso alle terapie antitumorali, alleggerimento del lavoro dei camici bianchi, meno riospedalizzazioni e durata delle degenze Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l’appropriatezza nella scelta del farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all’ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un’importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. “L’obiettivo comune – continua il prof. Venturini - è il superamento dell’apparente contrapposizione fra oncologo che deve curare, prescrivere e somministrare i farmaci ed il farmacista che deve, invece, risparmiare. Una contrapposizione semplicistica e falsa che oggi si è trasformata invece in una vera propria collaborazione, in cui l’oncologo decide quali sono i farmaci più appropriati e ne discute, a seconda dei casi, con il farmacista, coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico”. Gli enti esterni che hanno collaborato al programma ministeriale, oltre all’AIOM, sono la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), la European Association of Hospital Pharmacists (EAHP), l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI), l’IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) ed il Centro elaborazione dati dell’Università Bocconi di Milano. “Il farmacista di reparto – conclude la dott.ssa Fabrizio - è una realtà quotidiana in molti Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova http://www.medinews.it/news,12624 12/10/2011 Fondazione AIOM, LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL... Page 1 of 1 LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO. “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” [Nuova pagina] [Modifica] [Elimina] Sei in : Home / Notizie / Ottobre 2011 / LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERÀ IL MEDICO. “ECCO COME RIDURRE GLI ERRORI E RISPARMIARE RISORSE” Roma, 12 ottobre 2011 – Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teoricopratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l'implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L'obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L'introduzione della figura del farmacista all'interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di Mappa del Sito Logout primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l'altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Stampa questa Pagina http://www.fondazioneaiom.it/default2.asp?active_page_id=1651 12/10/2011 LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERA' IL MEDICO - Fondaz... Page 1 of 2 LA SIFO: IL FARMACISTA DI REPARTO AFFIANCHERA' IL MEDICO 12/10/2011 Roma, 12 ottobre 2011 – Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. << Torna all'elenco news http://www.fondazionemelanoma.org/leggi.php?ID=127 12/10/2011 Terapie anti-tumorali, presentati al ministero della Salute i risultati di una sperimentazione in 5 centri Terapie anti-tumorali, presentati al ministero della Salute i risultati di una sperimentazione in 5 centri Presentati al Ministero della Salute i risultati di una sperimentazione che ha coinvolto 5 centri. Un più facile accesso alle terapie anti-tumorali, alleggerimento del lavoro dei camici bianchi, meno ri-ospedalizzazioni e durata delle degenze. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. http://www.sanitaliaweb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2631:te...della-salute-i-risultati-di-una-sperimentazione-in-5-centri&catid=15&Itemid=107 (2 di 6) [12/10/2011 16.19.06] PHARMASTAR :: Homepage Chi PharmaStar siamo Contattaci Board Partners Links FAQ Seguici anche su Cerca nel sito Home | Italia | Ema | Fda | Cardiologia | Dolore | OncoEmatologia | Altri Studi | Business | Altre News | Quaderni | Interviste | Archivio Farmacista di reparto, 88% di scorte in meno, conclusa la sperimentazione SIFO 12 ottobre 2011 Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento sulla cui utilità oramai non ci sono dubbi. La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Leggi l'articolo Interviste Ema, presto nuove regole per l'informazione su farmaci da prescrizione 12 ottobre 2011 La Commissione europea ha adottato una serie di proposte volte a chiarire quali informazioni l'industria farmaceutica possa fornire al pubblico in relazione ai medicinali vendibili esclusivamente contro presentazione di una ricetta medica. Nelle sue proposte la Commissione modifica quelle del 2008 e tiene conto delle richieste formulate dal Parlamento europeo. Leggi l'articolo http://www.pharmastar.it/index.html (1 di 7) [12/10/2011 16.56.31] Il Piemonte e la legge 38/2010 Come curare il dolore cronico nell'anziano NEWSLETTER Iscriviti ora 7 motivi per iscriversi Chi si può iscrivere Esempio di Newsletter Pharmastar - Stampa l'articolo Page 1 of 2 Farmacista di reparto, 88% di scorte in meno, conclusa la sperimentazione SIFO 12 ottobre 2011 Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull’effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest’anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all’88% grazie all’uso razionale dei medicinali. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono state: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”- IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico (“Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico”), presentato oggi al Dicastero della Salute. “L’obiettivo – spiega la dott.ssa Laura Fabrizio, presidente SIFO - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un’innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze”. http://www.pharmastar.it/popup/stampa.html?idlink=6526 12/10/2011 Pharmastar - Stampa l'articolo Page 2 of 2 Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. “L’introduzione della figura del farmacista all’interno del dipartimento oncologico – sottolinea il prof. Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) - è di primaria importanza. Lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione più oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilità di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l’altro. Dati sorprendenti ma reali, che si basano su risultati già registrati in alcuni ospedali italiani”. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l’alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l’appropriatezza nella scelta del farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all’ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un’importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. “L’obiettivo comune – continua il prof. Venturini - è il superamento dell’apparente contrapposizione fra oncologo che deve curare, prescrivere e somministrare i farmaci ed il farmacista che deve, invece, risparmiare. Una contrapposizione semplicistica e falsa che oggi si è trasformata invece in una vera propria collaborazione, in cui l’oncologo decide quali sono i farmaci più appropriati e ne discute, a seconda dei casi, con il farmacista, coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico”. Gli enti esterni che hanno collaborato al programma ministeriale, oltre all’AIOM, sono la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), la European Association of Hospital Pharmacists (EAHP), l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI), l’IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) ed il Centro elaborazione dati dell’Università Bocconi di Milano. “Il farmacista di reparto – conclude la dott.ssa Fabrizio - è una realtà quotidiana in molti Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Le funzioni non sono le stesse in tutti i Paesi ma sono adeguate ai Sistemi Sanitari Nazionali. Generalmente in Europa e negli USA i farmacisti si occupano delle interazioni tra farmaci e del corretto schema posologico. Da un punto di vista internazionale l’orientamento è chiaro: il farmacista di reparto deve avere un ruolo importante in ospedale e i modelli già esistenti possono funzionare anche nel nostro Paese. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato il cambiamento tra ‘il prima’ e ‘il dopo’ la sua introduzione: incremento del numero di pazienti iscritti nel Registro AIFA dei farmaci oncologici, con un conseguente accesso più facile alle terapie anti-tumorali; maggiore attenzione all’utilizzo dei medicinali fuori dall’indicazione per cui sono registrati; riduzione del valore in euro delle scorte di farmaci nell’armadio di reparto; diminuzione delle ri-ospedalizzazioni per reazioni avverse da medicinali; attività di vigilanza e prevenzione del rischio clinico; alta qualità percepita da parte degli operatori sanitari e dei pazienti”. [chiudi questa finestra] http://www.pharmastar.it/popup/stampa.html?idlink=6526 12/10/2011 SANITA' 12 ottobre 2011 - ore 10,33 Farmacista di reparto in ospedale per ridurre gli errori Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Ssn in termini di risparmio, grazie a un uso più efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle aziende sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessità di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico ("Il farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l'implementazione delle politiche di Governo clinico in ambito oncologico"), presentato oggi al Dicastero della Salute. «L'obiettivo - spiega Laura Fabrizio, presidente Sifo - è stato quello di produrre un modello di riferimento per avviare l'introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane. Si tratta di un'innovazione assoluta nel campo della salute, che contribuisce significativamente alla sicurezza dei pazienti. In particolare può concorrere a prevenire gli errori in terapia e a minimizzarne gli esiti, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale: prescrizione, preparazione, trascrizione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La presenza di un farmacista, anche durante le visite in reparto, riduce drasticamente gli eventi avversi con un notevole risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze». Nel Progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entità e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. Nei centri coinvolti nella fase sperimentale del Progetto sono state effettuate anche indagini per valutare il grado di soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari (medici e infermieri). Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia (in particolare fornendo informazioni su come proseguire la terapia al domicilio e sugli effetti collaterali). Per il 91% dei medici e il 90% degli infermieri la nuova figura è di supporto al paziente. Tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l'alleggerimento del carico di lavoro. In Oncologia, ma anche nelle altre branche mediche, l'appropriatezza nella scelta del http://www.sanita.ilsole24ore.com/Home/Stampa?i=1387787 (1 di 2) [12/10/2011 11.50.36] SANITA' farmaco per ogni paziente sta assumendo un ruolo sempre maggiore: trattamenti mirati, dosaggi targetizzati, monitoraggio del rapporto costo-efficacia sono tematiche sempre più all'ordine del giorno e che per alcuni medicinali molto costosi e innovativi, come quelli oncologici, assumono un'importanza fondamentale anche per la sostenibilità da parte del SSN. Le cinque strutture sanitarie coinvolte nella sperimentazione sono state: l'Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette); l'Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l'Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; l'Istituto Tumori "Giovanni Paolo II"- IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e l'Ospedale "San Vincenzo" di Taormina dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. http://www.sanita.ilsole24ore.com/Home/Stampa?i=1387787 (2 di 2) [12/10/2011 11.50.36] Sifo, farmacista di reparto riduce errori e fa risparmiare Riduzione fino all'88% delle scorte di farmaci nei vari reparti ospedalieri, abbattimento del 30% delle possibilità di errori nella somministrazione dei farmaci, quali gli scambi di medicine tra un paziente e l'altro, e riduzione degli eventi avversi, con un risparmio sui costi sanitari e una diminuzione della durata delle degenze. Questi alcuni dei risultati del progetto pilota, avviato nel marzo 2010 dal Ministero della Salute e affidato alla Sifo, che ha introdotto in cinque ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) la figura del farmacista di dipartimento in affiancamento al medico in corsia. Nel progetto ministeriale, i cui risultati sono stati resi noti nel corso della presentazione del manuale teorico-pratico sul farmacista di dipartimento, sono stati coinvolti, in particolare, i reparti di Oncologia ed Ematologia. Secondo quanto emerso, «il farmacista può concorrere a prevenire gli errori in terapia, intervenendo in ognuna delle fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale», aumenta il «numero di pazienti iscritti nel Registro Aifa dei farmaci oncologici e migliora l'attività di vigilanza e prevenzione del rischio clinico». Nei centri coinvolti sono state effettuate indagini sulla soddisfazione di pazienti e operatori sanitari. «Il 58% dei pazienti ritiene che il farmacista di reparto svolga un ruolo importante nella spiegazione della terapia e tutti i camici bianchi hanno giudicato positivamente la sperimentazione: il 70,6% per la possibilità di confronto e il 20,4% per l'alleggerimento del carico di lavoro». Giudizio positivo anche da Luigi D'Ambrosio Lettieri, segretario della XII commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama e vice presidente Fofi: «Il progetto evidenzia come tutela della salute e governo della spesa possano viaggiare sullo stesso binario. In questo senso, è evidente che la sinergia tra figure strategiche è fondamentale per vincere le nuove sfide. Questo non può che incoraggiare ministero della Salute, Sifo, Fofi e tutti i soggetti coinvolti, a proseguire nella direzione intrapresa». Sanità News Page 1 of 1 MENO ERRORI E PIU’ RISPARMI CON IL FARMACISTA DI DIPARTIMENTO Abbattere il fabbisogno di medicinali nei reparti ospedalieri fino all'88% per cento e la possibilita' di errori fino al 30%. Un obiettivo fino a ieri ritenuto impossibile, ma che un progetto del Ministero della Salute, condotto in collaborazione con il Sifo, Societa' italiana di farmacia ospedaliera, ha dimostrato essere realizzabile grazie alla figura del farmacista di dipartimento da affiancare al medico di corsia. Fornire consigli sulla gestione della terapia farmacologica, informazioni sull'effetto dei farmaci e spiegare al paziente come proseguire il trattamento a casa dopo la dimissione. Sono alcuni dei compiti del farmacista di dipartimento, la figura professionale che, affiancando il medico in corsia, porta significativi vantaggi sia ai pazienti - in termini di sicurezza e di maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono - sia al Servizio Sanitario Nazionale in termini di risparmio, grazie a un uso piu' efficiente delle risorse. I dati emergono dal progetto pilota, avviato nel marzo 2010 e terminato nel giugno di quest'anno dal Ministero della Salute che ne ha affidato la conduzione alla Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie). La sperimentazione condotta in 5 ospedali (Torino, Padova, Ancona, Bari, Taormina) ha evidenziato una riduzione nella necessita' di scorte di farmaci in reparto fino all'88% grazie all'uso razionale dei medicinali. Il Progetto ha portato alla stesura di un manuale teorico-pratico, presentato oggi al Dicastero della Salute. Nel progetto ministeriale sono stati coinvolti in particolare i Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui vengono utilizzati trattamenti ad alto costo, che richiedono monitoraggio intensivo. Questi farmaci devono essere monitorati secondo procedure rigorose, possono presentare reazioni avverse anche di notevole entita' e sono sottoposti a rigide norme di sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori. "L'introduzione della figura del farmacista all'interno del dipartimento oncologico - sottolinea il professor Marco Venturini, presidente eletto dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) - e' importante: lavora in corsia a stretto contatto con il medico e permette una gestione piu' oculata del farmaco, abbattendo del 30% le possibilita' di errori, come gli scambi delle medicine tra un paziente e l'altro". http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=5420&sendid=719 13/10/2011 13 ottobre 2011 NU M ERO 1 4 9 AN N O 5 Pharma kronos Q U O TI D I AN O D ’ I N FO R M AZI O N E FAR M AC EU TI C A Con farmacista di reparto più sicurezza e meno spese 3L LQIRUPD]LRQL VXOOH WHUDSLH PDJJLRUH VLFXUH]]D SHU L SD]LHQWL DEEDWWHQGRGHOODSRVVLELOLWjGL HUURUL FRQ L PHGLFLQDOL H XQ UL VSDUPLR SHU LO 6HUYL]LR VDQLWDULR QD]LRQDOH,OWXWWRJUD]LHDOIDUPDFL VWDGLGLSDUWLPHQWRXQDILJXUDSUR IHVVLRQDOH FKH DIILDQFDQGR LO PHGL FRLQ FRUVLDSRUWDVLJQLILFDWLYLYDQ WDJJL VLD DL SD]LHQWL VLD DO 6VQ ( TXHVWRJUD]LHDXQXVRSLHIILFLHQWH GHOOH ULVRUVH , GDWL HPHUJRQR GDO SURJHWWR SLORWD DYYLDWR QHO PDU]R HWHUPLQDWRQHOJLXJQRGLTXH VW DQQR GDO PLQLVWHUR GHOOD 6DOXWH FKH QH KD DIILGDWR OD FRQGX]LRQH DOOD 6LIR 6RFLHWj LWDOLDQD GL IDUPD FLD RVSHGDOLHUD H GHL VHUYL]L IDUPD FHXWLFL GHOOH D]LHQGH VDQLWDULH /D VSHULPHQWD]LRQH FRQGRWWD LQ R VSHGDOL 7RULQR 3DGRYD $QFRQD %DUL7DRUPLQDKDHYLGHQ]LDWRXQD ULGX]LRQH QHOOD QHFHVVLWj GL VFRUWH GL IDUPDFL LQ UHSDUWR ILQR DOO JUD]LH DOO XVR UD]LRQDOH GHL PHGLFL QDOL ,O SURJHWWRKDSRUWDWR DOODVWH VXUD GL XQ PDQXDOH WHRULFRSUDWLFR ,OIDUPDFLVWDGLGLSDUWLPHQWRTXDOH VWUXPHQWRSHUODSUHYHQ]LRQHGHJOL HUURUL LQ WHUDSLD H O LPSOHPHQWD]LR QH GHOOH SROLWLFKH GL *RYHUQR FOLQL FR LQ DPELWR RQFRORJLFR / RELHW WLYR VSLHJD /DXUD )DEUL]LR SUHVL GHQWH 6LIR q VWDWR TXHOOR GL SUR GXUUHXQPRGHOORGLULIHULPHQWRSHU DYYLDUH O LQWURGX]LRQH GHO IDUPDFL VWD GL GLSDUWLPHQWR LQ WXWWH OH D ]LHQGHVDQLWDULHLWDOLDQH6LWUDWWDGL XQ LQQRYD]LRQH DVVROXWD QHO FDPSR GHOOD VDOXWH FKH FRQWULEXLVFH VLJQL ILFDWLYDPHQWH DOOD VLFXUH]]D GHL SD]LHQWL ,Q SDUWLFRODUHSXzFRQFRU UHUHDSUHYHQLUHJOLHUURULLQWHUDSLD H D PLQLPL]]DUQH JOL HVLWL LQWHUYH QHQGR LQ RJQXQD GHOOH IDVL FKH FD UDWWHUL]]DQRLOSHUFRUVRGHOIDUPDFR LQ RVSHGDOH SUHVFUL]LRQH SUHSDUD ]LRQH WUDVFUL]LRQH GLVWULEX]LRQH VRPPLQLVWUD]LRQH H PRQLWRUDJJLR /DSUHVHQ]DGLXQIDUPDFLVWDDQFKH GXUDQWH OH YLVLWH LQ UHSDUWR LQIDWWL ULGXFH GUDVWLFDPHQWH JOL HYHQWL DY YHUVLFRQXQQRWHYROHULVSDUPLRVXL FRVWL VDQLWDUL H XQD GLPLQX]LRQH GHOODGXUDWDGHOOHGHJHQ]H Margherita Lopes Lettori: n.d. Diffusione: n.d. 13-OTT-2011 da pag. 4 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. 13-OTT-2011 da pag. 4