ASSISTENZA PRIMARIA – MARZO 2004 PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI Da alcuni anni ormai, ASL, MMG e Strutture Specialistiche hanno cominciato ad affrontare le patologie croniche a maggior prevalenza con la logica della gestione integrata ospedale-territorio mediante la definizione di “PDT”, percorsi diagnostico terapeutici, condivisi ed espliciti. Pur con la consapevolezza della difforme modalità di applicazione e di accettazione degli stessi, riteniamo che aver proposto e definito forme di assistenza e cura innovative ed aver suscitato la discussione sull’argomento siano già da considerare risultati positivi. Inoltre, benché non si disponga, per il momento, di riscontri oggettivi circa il reale utilizzo dei PDT, sono numerose le segnalazioni che depongono per un loro progressivo radicamento nella prassi professionale locale: numerose forme associative confermano il loro utilizzo ed alcune di queste già sono in grado di documentare i dati di attività; anche sul fronte Strutture, alcuni reparti stanno registrando e comunicando i dati di attività. Paradossalmente, sono proprio le segnalazioni di difficoltà nella loro applicazione, da parte di MMG e Strutture, il vero indicatore che i PDT sono entrati nel lavoro quotidiano di molti colleghi. Alla luce di tali segnalazioni e dell’evoluzione del contesto scientificoprofessionale, i tre Percorsi Diagnostico Terapeutici sono stati, dalla loro nascita nel 2001, successivamente perfezionati; l’ultima evoluzione si è registrata nel novembre 2003, con il secondo aggiornamento del PDT dell’Ipertensione. Si è colta l’occasione, anche su sollecitazione della Regione, per riaggiornare l’adesione, formale e sostanziale, da parte delle Strutture Specialistiche. Con la loro sottoscrizione, i centri specialistici hanno riconfermato l’impegno ad applicare i contenuti dei PDT ed a gestire i pazienti facendo riferimento alle modalità definite e concordate tra i referenti degli specialisti, dei MMG e il Dipartimento Servizi Sanitari di Base. Si attendono risultati di salute e risultati organizzativi: l’utilizzo di “pacchetti” di accertamenti e di terapie farmacologiche condivise e definite in base a criteri di efficacia diagnostica e terapeutica, dovrebbero avere positive ricadute sulla evoluzione delle patologie (riduzione delle complicanze e delle condizioni invalidanti, miglioramento qualità di vita dei pazienti) mentre il contenimento della variabilità delle cure dovrebbe consentire una gestione dei pazienti più appropriata ed ispirata soprattutto da indicazioni scientifiche piuttosto che dai soli convincimenti personali; l’opportunità di organizzare le attività interne delle unità funzionali o dei dipartimenti ospedalieri in funzione di processi codificati e di step temporali predefiniti, dovrebbe contribuire a razionalizzare le risorse umane, ridurre i tempi di attesa, eliminare “sacche vuote” di produzione, ecc. In occasione del rinnovo dell’adesione, alle Strutture è stato chiesto l’impegno di monitorare l’andamento dell’utilizzo dei PDT raccogliendo semestralmente taluni indicatori individuati per ogni patologia: ciò consentirà a ciascuna struttura di analizzare attività e risultati e, alla ASL, una visione complementare a quanto emerge dalla lettura dei soli dati di utilizzo delle diverse tipologie di servizi sanitari. La trasparenza nell’adesione al PDT potrebbe tradursi praticamente, sia per il MMG che per il Medico specialista, anche indicando, sulle prescrizioni o sulle comunicazioni, “PDT Ipertensione / Diabete / BPCO”. Ciascun percorso è utilizzabile dai MMG che dagli Specialisti, sia in fase di primo inquadramento diagnostico che per pazienti già noti, per i quali si ravvisi l’opportunità di inserirli nel percorso a partire da una determinata tappa (es. follow up periodico, riacutizzazioni della patologia di base, insorgenza di complicanze, ecc.). E’ inoltre fondamentale nella gestione integrata del paziente la comunicazione tra MMG e Specialista che consente, in buona parte dei casi, di chiarire direttamente talune condizioni o problemi (carta, telefono, e-mail….) agevolandone nei tempi e nei modi le soluzioni. E’ in corso l’appro-fondimento di ulteriori argomenti che potranno portare alla definizione di nuovi percorsi di cura. I documenti relativi ai PDT sono consultabili al website http://www.aslbrescia.it/dssb/index.htm sezione “Per gli operatori”, link “Protocolli professionali”. Daniela Cecchi