Igiene e cultura medico-sanitaria Unità 7 Nutrizione, digestione e assorbimento Il metabolismo dei lipidi I lipidi hanno un’importante funzione energetica: un grammo di grassi fornisce 9 kcal. Possono accumularsi nel tessuto adiposo costituendo i lipidi di deposito, con una funzione di riserva calorica (aumentano con diete ipercaloriche e diminuiscono con il digiuno o diete dimagranti). Alcuni lipidi (fosfolipidi, colesterolo) hanno funzione plastica, poiché vanno a costituire particolari strutture cellulari (vengono definiti lipidi cellulari). Le cellule ricevono i lipidi di cui hanno bisogno attraverso il sangue, nel quale però essi non sono solubili; pertanto viaggiano nel sangue legati a delle proteine, costituendo le lipoproteine (nella linfa che proviene dall’intestino troviamo i chilomicroni, ricchi di trigliceridi). Le lipoproteine contengono trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo legati a proteine. Si distinguono tipi diversi di lipoproteine (detti alfa, beta e pre-beta lipoproteine o anche HDL, LDL, VLDL) con un contenuto diverso dei lipidi suddetti. I lipidi circolanti, se sono in eccesso, possono depositarsi sulle pareti delle arterie, dando inizio all’aterosclerosi. Importante azione favorente tale malattia è svolta dal colesterolo e dai grassi di origine animale in generale, per cui sarebbe opportuno limitarne l’assunzione con la dieta. I lipidi alimentari sono in prevalenza trigliceridi. Le grosse micelle lipidiche vengono emulsionate dai sali biliari che facilitano l’azione della lipasi pancreatica, l’enzima che scinde i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. Gli acidi grassi a catena corta vengono assorbiti nel sangue portale e vanno direttamente al fegato; quelli a catena lunga, invece, si ricombinano con il glicerolo nelle cellule intestinali, riformando trigliceridi che, legati a delle proteine, costituiscono i chilomicroni. Questi ultimi penetrano nella linfa dei vasi chiliferi e, attraverso le vie 1 linfatiche (cisterna del Pequet e dotto toracico), raggiungono la circolazione sanguigna. I trigliceridi vengono così distribuiti a tutti i tessuti; essi possono essere utilizzati a scopo energetico, oppure possono essere depositati come materiale di riserva energetica nel tessuto adiposo. Il colesterolo, contenuto negli alimenti di origine animale, viene rapidamente assorbito dall’intestino e raggiunge il fegato con il sangue portale. Il livello di colesterolo nel sangue (colesterolemia) non dipende solo dalla quantità di colesterolo presente negli alimenti, ma anche (e, forse, soprattutto) dalla quantità di colesterolo che viene prodotto all’interno del nostro organismo, dal fegato e da altri tessuti (chiamato colesterolo endogeno). Il colesterolo è trasportato nel sangue dalle lipoproteine, in particolare le LDL e le HDL. Si ritiene che un aumento del colesterolo legato alle LDL aumenti il rischio di aterosclerosi e infarto cardiaco, mentre un aumento del colesterolo HDL sembra proteggere l’individuo da queste patologie. Nei vari tessuti il colesterolo viene utilizzato come componente delle membrane cellulari (insieme ai fosfolipidi); dalle ghiandole endocrine viene utilizzato per la produzione degli ormoni steroidei; dal fegato viene, infine, utilizzato per la produzione degli acidi biliari, componenti della bile, con la quale il colesterolo viene eliminato attraverso le feci. I fosfolipidi sono presenti in tutti i tessuti, essendo importanti costituenti delle membrane cellulari; sono, inoltre, i principali componenti del surfactante polmonare. Il fegato svolge un ruolo importante nel metabolismo lipidico: sintetizza i trigliceridi, gli acidi grassi (tranne quelli essenziali che dobbiamo assumere con la dieta), il colesterolo, i fosfolipidi e le lipoproteine; il fegato, inoltre, è la principale sede dei processi ossidativi dei trigliceridi ed elimina colesterolo e fosfolipidi in eccesso con la bile. Le cellule (eccetto quelle nervose, che utilizzano solo glucosio) possono utilizzare a scopo energetico, cioè ossidare, alternativamente glucosio e trigliceridi; la scelta è legata alla disponibilità di queste sostanze nel sangue e agli influssi ormonali. Alcuni ormoni (come adrenalina, ormone somatotropo, tiroxina) favoriscono la liberazione degli acidi grassi dai depositi nelle cellule adipose e la loro ossidazione. La tiroxina aumenta i processi ossidativi in generale; l’insulina, invece, favorisce l’utilizzazione del glucosio come materiale energetico. Nel digiuno prolungato (per la scarsa disponibilità di glucosio) o nel diabete mellito (per la carenza di insulina) si ha una eccessiva utilizzazione dei trigliceridi per le ossidazioni; l’acetil CoA prodotto in eccesso provoca la formazione dei corpi chetonici (acido acetacetico, -idrossi-butirrico e acetone) che, se non vengono ossidati in quantità sufficiente dagli altri tessuti (soprattutto tessuto muscolare), si accumulano nel sangue (chetonemia) e nelle urine (chetonuria), provocando un disturbo metabolico detto chetosi. L’obesità è una condizione patologica dovuta a un accumulo eccessivo di tessuto adiposo. Ciò comporta un sovraccarico sia dell’apparato locomotore, e in particolare della colonna vertebrale (sono frequenti negli obesi i dolori lombari e le sciatalgie, legate all’artrosi, degenerazione delle articolazioni), sia del cuore, che deve compiere un lavoro più “pesante”. A ciò si aggiunga l’aumentato rischio di aterosclerosi e infarto con un’alimentazione ricca di grassi saturi e colesterolo o, comunque, ipercalorica. Se la nostra dieta comporta apporto calorico superiore ai consumi ener- © 2012 Franco Lucisano Editore • Igiene e cultura medico-sanitaria Igiene e cultura medico-sanitaria Unità 7 Nutrizione, digestione e assorbimento Il metabolismo dei lipidi getici del nostro organismo, si ha un accumulo di trigliceridi negli adipociti. Anche il glucosio in eccesso negli adipociti si trasforma in trigliceridi. Per poter dimagrire bisogna invece fare l’opposto: mantenere una dieta 2 con un apporto calorico inferiore ai nostri consumi. In questa diminuzione di nutrienti bisogna però sempre mantenere un equilibrio e un sufficientemente elevato apporto di nutrienti a funzione plastica e re- golatrice: amminoacidi e acidi grassi essenziali, vitamine (ricordiamo che le liposolubili sono contenute nei lipidi, per cui una piccola quota di lipidi dovrà essere presente anche nelle più drastiche diete dimagranti!). © 2012 Franco Lucisano Editore • Igiene e cultura medico-sanitaria