D.ssa Paola Carinato Coordinatrice Scuola di Atletica Leggera Gpa San Marino Tecnico Fidal I VALORI NELLO SPORT : UNA CORSA AD OSTACOLI La mia esperienza nell’atletica leggera Ai nostri giorni, il mondo dello sport vive una doppia moralità, condiviso tra vecchi e nuovi valori. La domanda che i gruppi sociali che ruotano attorno allo sportivo si pongono sempre più frequentemente è la seguente : mantenere la tradizione o creare l’atleta cibernetico ? Su un altro fronte, si stà verificando il fenomeno della precocità della prestazione sportiva, il quale costituisce il primo ostacolo da superare. I VALORI TRADIZIONALI, quali il fair play (qui inteso come atteggiamento dello sportivo), il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario e la competizione vissuta nel senso positivo come superamento di sé stessi sono ormai messi spalle al muro da nuovi comportamenti, individuati nella ricerca della vittoria a tutti i costi e con ogni mezzo, nella commercializzazione esasperata e nell’uso improprio dei media. Attualmente, lo scenario che si presenta al giovane è raffigurato dalla seguente fotografia : alla bimba si fornisce un mezzo inadeguato per eseguire un gesto tecnico ancora al di fuori delle proprie capacità atletiche (il salto dell’ostacolo). A questo punto, è necessario creare delle interazioni tra i gruppi sociali che ruotano attorno al giovane. Interazioni socializzanti famiglia Altri hobby bambino scuola sport La scuola di atletica leggera del Gpa San Marino ha privilegiato la centralità del giovane con, in primis, il coinvolgimento della famiglia. Famiglia intesa come tutte quelle persone che si occupano del giovane, baby sitter comprese. La scuola ha coinvolto i nostri istruttori nell’azione di divulgazione di quella che è l’atletica leggera, spesso targata di un immagine anacronistica. Il nostro insegnamento tecnico si è “inquinato” anche di altre discipline sportive, al fine di creare una molteplicità di esperienze motorie, rese possibili nei centri estivi. Un’apertura è stata fatta verso coloro che desiderano portare avanti più attività sportive contemporaneamente, relazionandoci con i rispettivi tecnici. Infine, viene premiata la partecipazione ad altre attività, ad esempio di natura artistica. L’intento qual’ è ? E’ quello di fornire ai giovani gli strumenti per una crescita a 360 gradi e soprattutto consapevole al fine di creare cultura per mezzo del gruppo sportivo. Cultura Ambiente scolastico Ambito sociale Contesto familiare Creare cultura nel giovane sportivo, significa instillare a piccole dosi ed in modo divertente l’etica. Etica In senso etimologico, dal greco con la : • E breve consuetudine • E lunga pratiche approvate ed istituzionalizzate • Più tardi traduzione in latino • Ethos diventa mos = consuetudine Ecco, che con il decorrere delle lezioni, delle stagioni, delle esperienze sportive, noi creiamo in loro un senso dell’etica che diventa consuetudine e che li accompagnerà durante tutta la loro esistenza. Allora, ci siamo posti il quesito di quale dovesse essere l’etica corretta. La nostra esperienza, ci ha suggerito di privilegiare quella che è la consistenza interiore di ciascuno di loro, andando a costruire la dignità e l’affidabilità di ogni singolo, rinunciando al risultato immediato e fine a sé stesso. Abbiamo detto: Sì • All’educazione : con istruttori che sono prima di tutto degli educatori • Allo sviluppo adeguato delle abilità motorie, del maggiora numero di abilità motorie • Alla crescita della motivazione del singolo e del gruppo : i bambini scelgono gli eventi ai quali vogliono partecipare • Alla promozione del modello positivo: incontrando dei campioni durante un pomeriggio • Allo stile di vita sano, con laboratori alimentari svolti con una nutrizionista • Allo sviluppo della moralità : con la lettura di opere selezionate Ed ecco allora che siamo in grado di far vivere un’esperienza sportiva gratificante: vi ricordate la bimba di prima? Eccola, in grado di superare l’ostacolo con i mezzi adeguati e con personale soddisfazione. Etica Il principio del fair play viene declinato da noi come l’atteggiamento da raggiungere dopo aver digerito i nostri insegnamenti. E’ un valore vitale per lo sport, tuttavia non si può erigere sul gradino più alto, in quanto siamo in presenza di pratiche sportive orientate al risultato, alla spettacolarità, al fitness. E’ un atteggiamento orientato verso la sicurezza della pratica sportiva e verso l’equità del raggiungimento della prestazione sportiva. La scuola di atletica leggera del Gpa San Marino coinvolge un turn around di circa 80 giovani in età dai 5 anni in su. Le nostre attività spaziano in tutte le discipline dell’atletica leggera tenendo sempre presenti i nostri obiettivi principali. In primis, la salute : in fondo, noi insegniamo a questi giovani quello che facevamo 30 anni fa nei cortili di casa : saltare, lanciare e correre. I laboratori alimentari sono molto apprezzati per la novità che costituiscono ( i bambini devono riconoscere gli alimenti assaggiandoli oppure si confrontano con giochi ad indovinello sulla frutta ed i legumi). La disciplina scaturisce dall’introduzione alle numerose regole che accompagnano le numerose attività dell’atletica leggera. Mentre l’evento competitivo viene proposto al gruppo ed ogni singolo sceglie quando e a quale partecipare : creazione della consapevolezza. I nostri mezzi sono adeguati all’età e all’evoluzione atletica di ogni singolo giovane : ma non dimentichiamo mai, il lato ludico. La lezione di atletica leggera s’inserisce nella quotidianità del giovane con un evento gioioso al quale, al quale difficilmente rinunciano, anche quando sono ammalati. I laboratori didattici sono parte integrante del nostro programma, in particolare durante i campus ed i centri estivi ( per la ricchezza del fattore tempo) e spaziano su tutti gli argomenti. Ad esempio, nel corso del centro estivo di giugno 2009: i ragazzi vollero elaborare un pannello inventando il sesto principio olimpico: la solidarietà. La famiglia, nel senso di cui sopra, viene coinvolta tracciando la storia del giovane mediante conversazioni con i genitori e nell’organizzazione di eventi dove il giovane corre, salta e lancia in staffetta con un genitore. Durante l’anno, vengono proposte varie iniziative per vivacizzare le lezioni e mantenere sempre vivo l’interesse partecipativo : un momento speciale è quello riservato alla solidarietà. Un bimbo, in condizioni di disagio viene assistito o con l’acquisto di attrezzatura per praticare il suo sport o viene invitato a titolo gratuito a frequentare il centro estivo. Il centro estivo consiste in una, due oppure tre settimane nel mese di giugno e a settembre, dove tutte le mattine dalle ore 8.00 alle 13.00, i giovani praticano l’atletica leggera su tutte le forme, partecipano a laboratori didattici su temi di atletica leggera e alimentari. Alla fine di ciascuna settimana, c’è il duathlon e la ricerca del tesoro con domande sull’atletica. Ho scritto un libricino illustrato introduttivo all’atletica leggera che viene letto nelle classi elementari, questa promozione scolastica viene svolta nel periodo primaverile. Particolare attenzione viene prestata a tutta la letteratura su temi inerenti alla nostra attività. I libri d’interesse vengono letti, a volte prima tradotti per alcune parti e discussi con i ragazzi e/o i genitori. Un altro momento molto atteso è il campus. Destinato ai più grandi, consiste in un soggiorno al di fuori del proprio ambiente, a volte all’estero o in montagna ( Svizzera, Montecarlo: le tappe compiute sinora) dove i ragazzi devono “adattarsi”. Essi si confronto con nuove condizioni ambientali e sociali, hanno l’opportunità di conoscere nuovi amici-atleti e campioni. Il feed back è molto buono, grazie alle tecnologie moderne che consentono ai giovani di coltivare le nuove amicizie. La Scuola di atletica leggera del Gpa San Marino non vive solo di momenti positivi, ma deve superare ostacoli come infrastrutture inadeguate (palestre disponibili in orari tardi o di struttura esigua; stadio molto spesso chiuso per attività calcistiche con breve preavviso). Parallelamente il tempo è tiranno con tutto lo staff perché nessuno svolge il proprio compito professionalmente, costringendoci poi, oltre ad essere tecnici-educatori, ad organizzare le trasferte, a svolgere lavoro di segreteria per le iscrizioni, per adempiere agli obblighi di legge, ad essere psicologi, a svolgere assistenza psicologica e di pronto soccorso, a fare da autista. Dal punto di vista del giovane, assistiamo ad un impiego del tempo da “manager” : super impegnato da molteplici attività che non lasciano respiro, che distolgono energia e tempo per una coerente crescita nell’ambito dell’attività sportiva. Un’altra difficoltà è rappresentata dalla mancanza di tecnici-educatori : a volte bravi allenatori non sono in grado di rapportarsi al settore giovanile. Per quanto riguarda gli obiettivi della Scuola Gpa, essi sono proiettati sul lungo periodo. Certamente, ci sono tappe intermedie, piccoli traguardi che, a volte, non soddisfanno genitori ambiziosi. Ma, appoggiati anche dalle statistiche sui risultati giovanili nell’atletica leggera, è stato riscontrato che, raramente, il campioncino ( ad eccezione del talento che merita un discorso a sé) in tenera età, lo sia rimasto in età adulta per effetto del burn-out o semplicemente del drop-out. Infine, supero l’ultimo ostacolo: l’atletica leggera non è uno sport che gode di altissima risonanza mediatica. Desidero concludere la mia relazione, con queste considerazioni : L’atletica leggera è allo stesso tempo ingrata per la dedizione e forza di volontà che richiede e gratificante per la ricchezza di esperienze emotive, umane e socializzanti che genera. Da uno dei nostri laboratori didattici, è stato elaborato quanto segue : • L’atletica leggera è uno sport per tutti • La posso praticare ovunque e con chiunque • L’atletica leggera è creatività • L’atletica leggera è correre, saltare, lanciare. • Quando pratico l’atletica leggera, non mi annoio mai. Grazie all’atletica leggera, conosco tanti nuovi amici e soprattutto…conosco me stesso. Un grazie di cuore • A tutti i giovani che hanno frequentato la Scuola di Atletica Leggera per l’energia positiva che mi hanno donato • Ai miei mentori • Al mio datore di lavoro • Agli sponsor per l’aiuto finanziario • Al Cons per avermi dato la possibilità di conoscere il movimento olimpico • Alla Fsal per avermi fornito gli spunti per l’attività atletica • Alla Fidal per la formazione tecnica • Al Panathlon per avermi consentito di divulgare la mia esperienza • A chi ha posto ostacoli sul mio cammino • ED INFINE…… alla mia famiglia per il tempo concesso Maximo debetur puero reverentia