SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole
Cari lettori,
con il numero di gennaio abbiamo il
piacere di salutare una nuova rubrica
proposta e condotta dall'Istituto Cantonale di patologia (Prof. Luca Mazzucchelli).
Ogni mese verranno proposte brevi
storie cliniche accompagnate da immagini istologiche debitamente e didatticamente commentate dai patologi del nostro istituto cantonale.
A tutti loro un sentito ringraziamento
per l'impegno che si sono fin d'ora
assunti.
Un altro tassello importante per l'immagine della nostra Rivista medica.
Dr. G.B. Pedrazzini
PATOLOGIA IN PILLOLE
Nr.1
U. Perriard, C. Gaia
Storia clinica
Uomo di 37 anni con anamnesi personale di asma e rinite allergica. Negli
ultimi mesi lamenta un’ingravescente
disfagia. Esofago-gastro-duodenoscopia senza particolarità a livello del duodeno e dello stomaco. Mucosa esofagea di aspetto irregolare e friabile.
Vengono effettuate biopsie dal terzo
medio dell’esofago.
Indica la diagnosi corretta:
a. Esofagite da riflusso
b. Parassitosi
c. Esofagite a eosinofili
d. Sindrome ipereosinofila
e. Malattia di Crohn
71 GENNAIO 2006
TRIBUNA MEDICA TICINESE
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SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole
Reperti istopatologici
Lembi di epitelio squamocellulare dell’
esofago con numerosi granulociti eosinofili.
Diagnosi
Esofagite a eosinofili
Commento
L’esofago è uno dei siti di manifestazione della cosiddetta gastroenterite a
eosinofili, una rara condizione infiammatoria caratterizzata da sintomi
gastrointestinali e infiltrazione di granulociti eosinofili nel tratto gastrointestinale. Colpiti sono soprattutto
pazienti fra 30 e 60 anni. Circa 15%20% dei casi sono osservati in età
pediatrica.
Pazienti con gastroenterite a eosinofili
hanno in genere un’anamnesi di allergia, asma e ipersensibilità a farmaci. Si
possono inoltre osservare eosinofilia
periferica e un aumento di IgE nel
siero. Nella maggioranza dei pazienti
non si identifica un allergene responsabile: un’intolleranza alimentare, verosimilmente su molteplici allergeni
combinati, potrebbe essere uno dei
fattori eziologici.
Ogni segmento del tratto gastrointestinale, dall’esofago al retto, può esserne
colpito. Le localizzazioni più frequenti
sono lo stomaco e l’intestino tenue.
Istologicamente l’infiltrato di granulociti eosinofili può essere focale o diffuso, limitato alla mucosa oppure coinvolgere tutte le tonache del tratto
gastrointestinale fino alla sierosa.
I sintomi di una gastroenterite a eosinofili dipendono dal sito colpito e dall’
entità dell’ infiammazione. Se la manifestazione è limitata all’esofago i
pazienti lamentano disfagia. In particolare, un’esofagite a eosinofili dovrebbe
essere presa in considerazione in
pazienti refrattari a trattamento per
malattia da reflusso. Processi cicatriziali nel contesto di erosioni ed ulcere
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recidivanti possono generare stenosi
del lume esofageo. Un coinvolgimento
della mucosa enterica si manifesta in
genere con diarrea, malassorbimento e
enteropatia con perdita di proteine. Il
coinvolgimento della sottomucosa
intestinale può causare dolori addominali. Raramente un’ostruzione intestinale su un tumore infiammatorio a
eosinofili si presenta clinicamente
come un addome acuto che necessita
di laparotomia d’urgenza. Pazienti con
coinvolgimento della sierosa possono
sviluppare ascite a eosinofili.
La presenza di granulociti eosinofili
nella mucosa esofagea non è specifica
per una manifestazione di gastroenterite a eosinofili, ma può essere osservata in qualsiasi tipo di esofagite. Dal
punto di vista istopatologico la principale diagnosi differenziale è l’esofagite
da reflusso. A differenza di quest’ultima, l’esofagite a eosinofili coinvolge
l’esofago prossimale e medio più frequentemente dell’esofago distale. È
importante sottolineare che l’esofagite
da reflusso, specialmente nel bambino,
può mostrare densi infiltrati granulocitari eosinofili a livello della mucosa. Il
coinvolgimento delle tonache esterne
della parete esofagea è invece inusuale per un’esofagite da reflusso; la diagnosi differenziale su prelievi bioptici
superficiali rimane problematica in
alcune situazioni. Ulteriori diagnosi differenziali da considerare sono infezioni
da parassiti o funghi, una manifestazione esofagea di una malattia di
Crohn, esofagiti secondarie a trattamento farmacologico, ad esempio con
antiflogistici non steroidei, oppure un
coinvolgimento esofageo in pazienti
con malattie caratterizzate da eosinofilia periferica. Recentemente inoltre è
stata evidenziata una relazione tra esofagite a eosinofili e blocco acuto del
bolo alimentare nell’adulto.
Nella letteratura medica il termine esofagite a eosinofili idiopatica viene utilizzato sia nel contesto di gastroenterite a eosinofili, sia nel contesto di coin-
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volgimento esofageo nell’ambito della
cosiddetta sindrome ipereosinofila. Per
evitare confusioni sarebbe quindi più
indicato usare questo termine solo
nelle rare situazioni in cui non si osservano altre patologie associate.
Una corretta diagnosi è importante in
considerazione della buona risposta al
trattamento con corticosteroidi locali o
sistemici. In casi particolarmente refrattari possono essere prese in considerazione altre opzioni che prevedono
l’uso di antagonisti dei recettori dei
leucotrieni, citostatici oppure anticorpi
monoclonali diretti contro l’interleuchina 5.
U. Perriard, Istituto Cantonale di Patologia
C. Gaia, Ospedale San Giovanni, Bellinzona
Bibliografia
Arora AS, Yamazaki K. Eosinophilic esophagitis:
asthma of the esophagus. Clin Gastroenterol
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Noel RJ, Rothenberg ME. Eosinophilic esophagitis. Curr Opin Pediatr 2005, 17:690-694
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disorder (EGID). J Allergy Clin Immunol 2004,
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