ATTIVAZIONE PROCEDURA “PREVENZIONE DEL SUICIDIO DI

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ATTIVAZIONE PROCEDURA
“PREVENZIONE DEL SUICIDIO DI PAZIENTE
IN OSPEDALE”
REDATTO
APPROVATO
GRUPPO DI
LAVORO
Uoc Supporto al Governo
Clinico
Uos Rischio Clinico e
Qualità
Direzione Sanitaria
Aziendale
Direzione Sanitaria
Aziendale
Dott. Patrizio Valeri
Responsabile dell’Area
CIPIT
Uoc Supporto al Governo
Clinico
Direttore Polo U.O.
Arch.F. Pontoriero
Direttore DAIORT
Dott.ssa C. De
Francesco
Responsabile del SPP
Dott.ssa F. Pofi
Direttore ff Uoc Medicina
II
Direttore Uoc Urologia II
Dott. G. Panetta
CPSE Urologia II
Dott.ssa R. Ceccarelli
Responsabile Uos
Rischio Clinico
Dott. Domenico Testa
DATA
FIRMA
27/05/2011
Dott. Patrizio Valeri
Dott. Domenico Testa
Dott. Domenico Testa
Dott. Gerardo Corea
Pagine
11
27/05/2011
Dott. Gerardo Corea
27/05/2011
Dott. P. Valeri
Dott. S. Passafaro
Dott. G. D’Elia
EMISSIONE
16/06/2011
REVISIONE
16/06/2014
1
SOMMARIO
1. Premessa
.
2. Scopo
2.1
Applicabilità
2.2.
Obiettivo
2.3
Oggetto
3. Modifiche alle revisioni precedenti
4. Campo d’applicazione
5. Azioni
5.1
Anamnesi Medica e Infermieristica
5.2
Percorso clinico-assistenziale
6. Caratteristiche strutturali e processi organizzativi
6.1
Strutturali
6.2
Organizzativi
7. Formazione
8. Matrice delle responsabilità / Attività
9. Segnalazione dell’evento sentinella
10. Procedura operativa
11. Allegati
12. Riferimenti
2
1. PREMESSA
Il suicidio in Ospedale rappresenta un evento sentinella di particolare gravità la cui prevenzione
si basa su una valutazione appropriata delle condizioni del paziente, l’individuazione dei pazienti
a rischio e la conseguente adozione di misure idonee alla prevenzione. Esistono una serie di
fattori di rischio relativi al suicidio e la loro conoscenza consente la messa in atto di strategie
efficaci per la riduzione di eventi suicidiari agendo su:


Strumenti di valutazione del paziente
Profili assistenziali, per i pazienti che hanno una reazione suicidiaria o tentano il suicidio,
che prevedono la continuità delle cure anche dopo la dimissione

Processi organizzativi

Formazione degli operatori

Idoneità ambientale e strutturale.
2. SCOPO/OBIETTIVO
2.1 Applicabilità.
L’istruzione di lavoro si adotta per tutti i pazienti che afferiscono all’Azienda Ospedaliera San
Giovanni-Addolorata
2.2. Obiettivo: Ridurre il numero di suicidi e/o tentati suicidi nei pazienti ricoverati nelle
strutture ospedaliere dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata
2.3 Oggetto: La seguente istruzione operativa costituisce uno strumento di lavoro per tutti gli
operatori sanitari che afferiscono alle strutture ospedaliere ed ha lo scopo di dare indicazioni agli
operatori sanitari circa le modalità che si suggerisce di adottare, orientate alla prevenzione e/o
riduzione dei suicidi e tentati suicidi dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie.
3. MODIFICHE ALLE REVISIONI PRECEDENTI
Trattandosi della prima stesura non si registrano modifiche al documento. Qualsiasi documento
o modulo precedentemente utilizzato da singole U.O. o articolazioni aziendali, risulta “superato”
dalla presente .
Prima emissione del documento: 1 Giugno 2011
3
Revisione N. 1 prevista in data 1 Giugno 2014
4. CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente procedura deve essere applicata su tutti i pazienti che vengono ricoverati in ospedale
sia in ricovero ordinario che in day-hospital o day-surgery. Il suicidio può verificarsi in ogni
degenza ospedaliera ma possono essere considerate a rischio più elevato le aree cliniche di
Psichiatria, Oncologia, Ostetricia e ginecologia, Geriatria e DEA. Sono maggiormente a rischio i
servizi igienici nonché gli spazi comuni ed in particolare le scale, i terrazzi, i vani di servizio o
tutte le zone in cui il controllo è minore.
5. AZIONI
Per una adeguata prevenzione è necessario un’appropriata ed efficace presa in carico del
paziente che preveda le seguenti attività.
5.1
Anamnesi Medica e Infermieristica
Il personale medico ed infermieristico ciascuno secondo le proprie competenze dovrà
effettuare, in un clima accogliente che favorisca la comunicazione tra operatore e paziente,
un’attenta e completa anamnesi, strumento essenziale per l’identificazione dei pazienti che
presentano fattori di rischi da monitorare.
La valutazione del rischio suicidiario si avvale di:
 Anamnesi storica del paziente (considerando in particolare eventi auto lesivi ed eventuale
terapia neuropsichiatrica).
 Valutazione delle condizioni socio-ambientali del paziente con particolare riguardo
all’isolamento sociale.
 Accertamento delle condizioni cliniche con particolare attenzione a sindromi cerebrali
organiche, patologie terminali, patologie psichiatriche: depressione, disordine bipolare,
schizofrenia, disturbi psicotici, disturbi di personalità con comportamento aggressivo,
personalità borderline o antisociale.
 Disturbo della condotta e disturbo oppositivo in età evolutiva, abuso o dipendenza (da alcool,
stupefacenti, psicofarmaci, gioco d’azzardo), ansia, attacchi di panico, forme severe di insonnia.
 Rilevanza di altri segni, tra cui: disturbi cognitivi, riferimenti al suicidio, sentimenti
caratterizzati da mancanza di speranza, assenza di significato, inutilità, impotenza. rabbia, bassa
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stima di sé, autodenigrazione, percezione di catastroficità degli eventi, agitazione, scarso
controllo degli impulsi, ridotta capacità di giudizio, allucinazioni e deliri, senso di colpa,
mancanza di progetti per il futuro,etc.
Particolare attenzione deve essere rivolta ai pazienti che, all’interno del presidio, hanno una
reazione di tipo suicidiario, a quelli a cui viene comunicata una diagnosi infausta, a quelli che
passano dalla terapia curativa a quella palliativa, alle pazienti che presentano una morte
neonatale o intrauterina, ai pazienti che vengono sottoposti ad amputazione di arti.
Si deve tener presente che i maschi sono più a rischio in un’età compresa tra 15 e 24 anni e dopo
i 65 e che il 30-40% dei suicidi hanno precedenti tentativi nella storia anamnestica.
L’anamnesi è lo strumento essenziale per poter evidenziare eventuali i fattori di rischio per il
suicidio; pertanto sarà necessario utilizzare la guida (allegato 1) da utilizzare per la rilevazione
degli stessi.
In caso di anamnesi significativa per possibili intenzioni suicidi arie, è necessario:

richiedere una consulenza psichiatrica

informare il personale di assistenza sulla presenza di paziente a rischio di evento suicidiario

registrare in cartella la positività dell’anamnesi.
5.2 Percorso clinico assistenziale
Il rischio suicidio è massimo nei primi giorni del ricovero e nella prima settimana dopo la
dimissione.
Il paziente a rischio richiede oltre ad una accurata valutazione anche una presa in carico che
tenga conto delle seguenti situazioni:

coinvolgimento di tutti gli operatori al fine di cogliere eventuali segni premonitori di un
evento suicidiario;

maggiore coinvolgimento possibile della famiglia, e di chi accudisce il paziente sia nella
fase di valutazione che di gestione di eventuali segni premonitori;

comunicazione costante ed adeguata tra il personale deputato all’assistenza e tra questo, il
paziente e i familiari.
All’atto della dimissione il paziente dovrà essere segnalato ai servizi territoriali e Socio-sanitari
competenti per residenza, al fine di garantire una continuità assistenziale.
6. CARATTERISTICHE STRUTTURALI E PROCESSI ORGANIZZATIVI
Le caratteristiche dell’ambiente e degli spazi nonché i processi organizzativi devono mirare ad
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evitare il verificarsi dell’evento.
E’ necessario pertanto adottare i seguenti provvedimenti strutturali ed organizzativi:
6.1 Strutturali
E’ opportuno, nel rispetto della dignità della persona, disporre che il paziente sia collocato in
ambienti con le seguenti caratteristiche:

presenza di dispositivi di sicurezza, quali serrature di sicurezza nei bagni, allarmi,
ringhiere;

infissi di sicurezza (soprattutto nei piani alti, dato che in ospedale il suicidio più frequente è
quello per precipitazione);

strutture ed attrezzature che non suggeriscano usi impropri (docce e cabine docce);

misure che impediscano la possibilità di accedere a mezzi per togliersi la vita (oggetti
taglienti, vetro, lacci, farmaci, etc.)
6.2 Organizzativi
E’ necessario:

informare il personale sul rischio suicidiario:

informare i familiari sul rischio suicidiario deI loro congiunto;

predisporre procedure specifiche (allegato 2);

predisporre un accurato controllo del paziente durante i trasferimenti;

evitare di lasciare soli i pazienti a rischio ed eventualmente definire modalità di vigilanza,
proporzionale alla gravità dei rischio,

posizionare il paziente in una stanza di degenza in cui è più facile il controllo da parte del
personale di assistenza,

richiedere una consulenza psichiatrica;
Particolare attenzione deve essere prestata durante le ore notturne e le prime ore del mattino, nei
giorni festivi e, comunque, in tutte le situazioni in cui il personale è numericamente ridotto.
7. FORMAZIONE
E’ necessario effettuare una specifica formazione del personale in merito alla problematica del
suicidio, con particolare riguardo alle modalità di prevenzione e di controllo del rischio
suicidiario.
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La formazione mirerà a far conoscere la presente procedura e tutte le informazioni necessarie a
gestire, a qualsiasi titolo, pazienti con rischio suicidiario.
8. MATRICE DI RESPONSABILITA’
L’adozione di questa procedura, nelle varie fasi operative deve avvenire in maniera sistematica
da parte di tutto personale coinvolto nel rispetto delle specifiche competenze e con le seguenti
matrici di responsabilità.
FIGURE
PROFESSIONALI
ATTIVITA’
DIREZIONE
SANITARIA
Elaborazione
procedura
Anamnesi mirata
Percorso clinico
assistenzìale
Segnalazione di
paziente a rischio
Formazione del
personale
A
Segnalazione evento
sentinella
Implementazione
procedura
A
R
UOC SUPPORTO
AL GOVERNO
CLINICO
UOS RISCHIO
CLINICO
R
MEDICO
COORDINATORE
INFERMIERISTICO
UU.OO
INFERMIERE
R
R
R
C
R
R
R
R
R
R
R
d’intesa con la Uos
Formazione
Specifica Procedura Aziendale
R
R
R
C
R = responsabile dell’azione, C = collaboratore , A = approvazione, V = verifica
9.
SEGNALAZIONE
DELL’EVENTO
SENTINELLA,
ATTIVAZIONE
DEL
PROTOCOLLO DI MONITORAGGIO AZIENDALE
Il suicidio del paziente in ospedale rappresenta un evento sentinella e pertanto. come tale,
soggetto a segnalazione con modalità previste dalla Procedura Aziendale sulla segnalazione
degli eventi sentinella.
Si precisa che la procedura deve essere attivata se il decesso per suicidio di un paziente
avviene all’interno della struttura sanitaria e se il paziente è presente nella struttura per ricevere
prestazioni in regime di ricovero, per sottoporsi a visita specialistica o ad un controllo. Sono
inclusi anche i casi di suicidio di pazienti che tentano di fuggire dalla struttura sanitaria e dì
pazienti in Trattamento Sanitario Obbbgatorio (TSO) che eludono il personale della struttura.
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10. PROCEDURA OPERATIVA
1. In caso di paziente con anamnesi positiva (allegato 1) per rischio suicidiario il medico dovrà
allertare il coordinatore infermieristico per mettere in atto tutte le misure preventive.
2. Il medico, se ne rileva l’indicazione, dovrà richiedere una consulenza psichiatrica.
3. Il coordinatore infermieristico, informato della presenza in reparto di un paziente a rischio
suicidiario, dovrà attivare tutte le procedure necessarie a prevenire l’evento avverso. (allegato 2).
4. Il medico informerà i congiunti e chiederà loro collaborazione nell’osservazione del paziente.
5. Il personale infermieristico in turno dovrà controllare periodicamente il paziente verificando
che nell’ambiente di degenza non vi siano presenti oggetti potenzialmente contundenti o a
rischio di autolesionismo.
7. Il personale infermieristico in turno dovrà segnalare al medico ogni situazione di potenziale
pericolo per il paziente
8. In caso di tentato suicidio dovrà essere richiesta con urgenza una consulenza psichiatrica e
valutata la necessità di un eventuale trasferimento in ambiente psichiatrico.
9. In caso di tentato suicidio o suicidio l’operatore sanitario (medico, infermiere od altro
professionista coinvolto nell’evento avverso o che sia venuto a conoscenza dell’occorrenza di un
evento avverso) comunica immediatamente quanto accaduto alla Direzione Sanitaria di Polo
Ospedaliero e al Referente del Rischio Clinico della “U.o.c.” (nominato precedentemente dal
Direttore di Dipartimento).
Il referente del Rischio Clinico di concerto con il Direttore di UOC, deve segnalare alla
Direzione Medica di Polo Ospedaliero entro 24 ore l’evento sentinella accaduto, corredato da
una breve relazione sulle possibili cause.
La Direzione Medica di Polo Ospedaliero, invierà entro 48 ore al Responsabile della U.o.s.
Rischio Clinico e Qualità la comunicazione dell’evento sentinella corredata da una breve
relazione (sulle possibili cause) utilizzando il modello della Scheda A di segnalazione
dell’evento sentinella contenuta nel Protocollo del Ministero della Salute.
Il Dirigente della U.o.s. Rischio Clinico e Qualità è responsabile di inviare la comunicazione con
i dati previsti dalla scheda A all’Osservatorio Nazionale sugli eventi sentinella ed all’Agenzia
Sanitaria Regionale per l’implementazione del Database regionale, tramite l’applicativo
informatico- SIMES o cartaceo.
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11. ALLEGATI
ALLEGATO 1
Anamnesi mirata a prevenire il rischio suicidiario.
Premessa: effettuare un’anamnesi completa in un clima ed in una situazione ambientale che
favorisca la comunicazione tra operatore e paziente.
La valutazione del rischio di suicidio può emergere dalla ricostruzione della vita del paziente
attraverso:
a. l’analisi delle caratteristiche anagrafiche e socio-culturali,
b. l’accertamento delle condizioni cliniche attuali, siano esse organiche o di tipo psichiatrico
Particolare attenzione va rivolta:
 vissuti traumatici o conflittuali che il paziente può aver solo apparentemente superato (ad es.
abusi sessuali subiti, allontanamento dai cari, etc)
 eventuale familiarità per il suicidio
 atti autolesivi anche mascherati (incidenti stradali ripetuti: etc.)
 abuso / dipendenza da alcool e droghe, dipendenza dal gioco d’azzardo
 elaborazione delle perdite (recente licenziamento, separazione, lutto, divorzio etc.)
 segni e sintomi psicopatologici quali: disperazione, solitudine, assenza di speranza, percezione
d’assenza di aiuto dall’ambiente esterno con ripiegamento su di sé, facilità a pensare che tutti gli
eventi sono catastrofici e ridotta capacità di giudizio, umore depresso, idee o deliri di morte o di
rovina, allucinazioni congrue all’umore depresso, mancanza di progetti per il futuro.
Allo scopo di prevenire un gesto suicidiario è necessario rivolgere al paziente alcune specifiche
domande, considerando che, contrariamente a quanto si pensi, è utile un approccio franco ed
empatico, anche con domande dirette rispetto ad eventuali intenzioni suicide.
Un colloquio potrebbe essere così strutturato:
a. come si sente? Si sente giù, scoraggiato?
b. Quando uscirà dall’ospedale che progetti ha in mente ?
c. Negli ultimi tempi si è sentito giù? Per quale motivo?
d. La sua vita negli ultimi tempi è cambiata molto? Che cosa la preoccupa?
e. Ha mai avuto l’impressione di non farcela più? Che non vi sia via di uscita per i suoi
problemi?
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f. Si sente in colpa per qualcosa? Anche per errori commessi in passato? Ci pensa spesso?
g. Vive da solo? Pensa che qualcuno del suo ambiente possa aiutarla?
h. Ha mai fatto atti autolesionistici? Quali?
i. Molte persone in difficoltà pensano al suicidio- Lei ha mai pensato o desiderato di togliersi
la vita? Se si, in che modo? Che cosa l’ha trattenuta a farlo?
j. Quando ha avuto questi pensieri a chi si è rivolto? (familiari, medico, amici, ecc.)
Da questa breve anamnesi si desume il rischio suicidiario del paziente e si attiva la procedura
sopra indicata.
ALLEGATO 2
Procedure da attivare

Controllare la sicurezza della camera di degenza del paziente a rischio ed allontanare
qualunque oggetto che possa costituire pericolo.

Spostare il paziente in una stanza in cui il controllo da parte del personale è maggiore.

Sensibilizzare i familiari sulla necessità di controllare costantemente il paziente.

Sensibilizzare i familiari sulla necessità di togliere al paziente oggetti potenzialmente lesivi
di proprietà dello stesso (cinture, lacci, cravatte, oggetti appuntiti e taglienti, oggetti in vetro,
etc).

Allontanare dalla stanza di degenza tutti gli oggetti potenzialmente lesivi.

Controllare che la serratura del bagno sia del tipo sicurezza.

Controllare ad intervalli regolari il paziente valutando attraverso il colloquio, il tono l’umore
dello stesso: in caso di variazioni significative informare il medico.

Non lasciare senza vigilanza, durante il giro terapia o in medicheria, fiale. flussometri o altro
materiale potenzialmente lesivo.

Se necessario (tentato suicidio o rischio elevatissimo) prevedere la presenza di personale
aggiuntivo per il controllo diretto del paziente.

Se necessario (tentato suicidio o rischio elevatissimo) concordare con il responsabile
dell’Unità Operativa di Psichiatria un eventuale trasferimento.

Allertare il Centro di Salute Mentale dì competenza al momento della dimissione di un
paziente che ha tentato il suicidio o che presenta un rischio elevatissimo di autolesionismo.
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12. RIFERIMENTI
1. Ministero della Salute — Raccomandazione n° 4 marzo 2008 Prevenzione del suicidio di
paziente in ospedale
2. Ministero della Salute — Marzo 2008 Protocollo per il monitoraggio degli Eventi Sentinella
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