Telefono Amico è presente Anche nella ricorrenza della giornata internazionale per il suicidio,Telefono Amico riconferma la sua presenza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Purtroppo la Svizzera si trova ai primi posti, a livello mondiale, nella poco invidiabile classifica per le morti da suicidio. “Il male di vivere”, “il vizio assurdo” così due grandi poeti italiani Eugenio Montale e Cesare Pavese in loro poesie, definiscono il suicidio. “Il male di vivere altro non è che l'incapacità dell'uomo di comunicare, è isolamento, frattura, vita strozzata. Per cui se il vivere stesso è male, non esistono soluzioni per combatterlo”. NON è esattamente così. Qualcosa si può fare. Si può essere più vigili nel cogliere segnali di insofferenza, di malumore, di chiusura, prestando un ascolto più attento a chi ci parla, a chi ci ha scelto per raccontare il proprio disagio e malessere. L’ascolto può diventare terapeutico in molti casi, può essere il “farmaco” per far fronte al “virus” che infetta l’anima. La cabina telefonica del 143 situata sulla Diga della Verzasca ha permesso, in alcune occasioni, di prendersi cura della persona in difficoltà prestando ascolto alla sua chiamata di aiuto e, attraverso il colloquio prima e l’intervento attivo di professionisti dopo, offrirle la possibilità di scegliere di vivere. Ecco in sintesi l’impegno dei volontari di Telefono Amico: - garantire una presenza costante - ascoltare prestando attenzione alle parole dell’altro - sostenere e incoraggiare, senza giudicare Tutti possiamo diventare degli ascoltatori migliori, basta volerlo. www.telefonoamico.143.ch Luisa Reggiani Responsabile della Formazione