La terra degli Inuit si sta sciogliendo
(Melting Lands)
Il film racconta come stanno cambiando le condizioni di vita delle popolazioni Inuit e rappresenta
un ottimo esempio per comprendere come il caos climatico, oltre agli effetti catastrofici, possa
essere associato ad effetti sottili, più diluiti nel tempo ma non per questo meno evidenti o privi di
conseguenze anche gravi. In questo caso, a rischio sono la cultura e le tradizioni di un popolo che
risultano essere, gradualmente e inesorabilmente, non più adatte per la sopravvivenza del popolo
stesso. Una delle cause principali è rappresentata dalle condizioni climatiche che stanno cambiando
a una velocità troppo elevata da permettere un adattamento che avvenga in modo armonico e senza
compromettere il senso di appartenenza e la coesione sociale. Questo è il principale aspetto che
emerge dal documentario, integrabile dall’insegnante per una trattazione più ampia dell’argomento
con gli altri aspetti (scientifici, giuridico-normativi, ecc.) presentati sulla scheda relativa al caos
climatico. Da notare che nel 2005, gli Inuit insieme ad altri popoli del Circolo Polare Artico hanno
presentato una denuncia nei confronti degli Stati Uniti per danni climatici, primo caso nella storia di
un atto di questo tipo.
Un piccolo villaggio di Inuit è al centro del film. Attraverso le immagini relative alla vita quotidiana
di alcuni dei suoi abitanti, viene mostrato il quadro della situazione attuale in cui la comunità si
trova. Grazie ai loro racconti è possibile inoltre comprendere come tale situazione si sia modificata
nel tempo. Gli Inuit erano una popolazione nomade che si spostava continuamente per cacciare e
pescare. Dagli anni Settanta diventa stanziale, ma continua a vivere tuttora prevalentemente di
caccia e pesca praticate con i sistemi tradizionali. Le scene del film mostrano come ancora oggi si
scavino dei buchi nel ghiaccio per pescare, si lavori il pesce per conservarlo e mangiarlo, si vada a
caccia con le slitte trainate dai cani o si costruiscano gli igloo. Risulta tuttavia evidente come il
contatto con l’“uomo bianco” stia già da tempo modificando la vita di queste persone. Le motoslitte
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stanno sostituendo le mute dei cani, il cibo dei “bianchi” sta prendendo il posto di quello
tradizionale, la musica rap viene preferita agli antichi “canti di gola” praticati dalle donne. Ma gli
effetti prodotti dall’uomo occidentale industrializzato non sono solo questi.
I vecchi pescatori e cacciatori raccontano che la neve arriva sempre più tardi, che il mare non
congela più come prima, che gli igloo si possono costruire solo nell’inverno inoltrato, che gli orsi
bruni si avvicinano sempre più pericolosamente al villaggio e che gli orsi bianchi sono diventati più
pericolosi perché, con le nuove condizioni ambientali, non riescono più a cacciare come facevano
prima e, affamati, attaccano l’uomo. Uomo che, anche lui e per la stessa ragione, si ritrova con
meno cibo a disposizione. Le antiche tecniche di sopravvivenza diventano inadatte e un nonno
intento a insegnarle al proprio nipote, così come è stato fatto per generazioni e generazioni, adesso
ha “paura di insegnare cose sbagliate”.
Il documentario mostra la dignità con cui gli Inuit continuano a vivere con grande solidarietà
reciproca, cercando di preservare la loro cultura anche in seguito alle contaminazioni provocate dai
“bianchi”, sia quelle desiderate che quelle indesiderate, come le piogge acide che arrivano dal sud e
contaminano le loro acque o i gas serra che vengono prodotti dal mondo industrializzato e
modificano il clima anche delle loro terre.
Domande stimolo
o A tuo avviso, di che tipo sono gli effetti del caos climatico?
o Che relazione c’è fra caratteristiche climatiche e cultura locale?
o Gli effetti dei nostri stili di vita sul clima hanno ripercussioni locali o globali? Spiega perchè
o Cosa si intende per profughi ambientali?
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