Classi terze 2014-15 - Liceo Parini Seregno

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PROGETTO “GIORNATA A TEMA” CLASSI TERZE
a.s. 2013/2014
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO ...
1) Saper operare una distinzione sul piano teorico-concettuale tra i termini “sesso” e “genere”,
cogliendo contestualmente l’interdipendenza tra la dimensione biologica e culturale degli individui
2) Comprendere la matrice storica e socio-culturale dell’identità di genere in quanto prodotto del
processo di manipolazione sociale degli individui
3) Comprendere il ruolo determinante dell’educazione familiare nella costruzione dell’identità di
genere
4) Saper operare raffronti tra culture riguardo alle differenze tra genere maschile e femminile:
cogliere la relatività dei concetti di mascolinità e femminilità
5) Conoscere gli elementi caratterizzanti del “terzo genere” nelle diverse epoche storiche e presso
alcune società contemporanee
6) Acquisire consapevolezza delle differenze di genere tuttora esistenti nella nostra società
7) Riflettere sulle reali possibilità di garantire “pari opportunità” ai due generi nella società contemporanea
8) Conoscere alcune problematiche interculturali connesse alle differenze di genere
... E LA SUA ATTUAZIONE
Le giornate a tema delle classi terze intendevano approfondire l’argomento delle differenze di genere secondo la prospettiva dell’Antropologia, disciplina che gli alunni hanno affrontato quest’anno
per la prima volta.
Sono stati organizzati tre incontri di due ore ciascuno: nel primo sono intervenute due insegnanti
della Scuola di italiano per stranieri “Culture senza frontiere” di Seregno, che hanno accompagnato due donne straniere, alunne della scuola.
Le donne, una turca e l’altra moldava, hanno raccontato la realtà culturale dei loro paesi d’origine
riguardo alle differenze tra ruoli maschili e femminili.
Gli altri due incontri sono stati coordinati dalla prof.ssa Mattalucci, docente di Antropologia della parentela e del genere della facoltà di Scienze della Formazione di Milano -Bicocca.
La docente, con il contributo di video e di immagini fotografiche, ha presentato un’ampia rassegna
di culture, dislocate nei diversi continenti.
Il tema è stato affrontato, in questo caso, presentando, secondo una prospettiva relativistica, le
modalità attraverso le quali nelle diverse culture avviene la costruzione sociale dell’identità di
genere: i ruoli familiari e sociali assegnati ai due sessi, le pratiche quotidiane, le rappresentazioni
sociali, le aspettative, i rituali, le tecniche di modificazione del corpo, i luoghi assegnati e persino il
consumo di cibi.
Le rappresentazioni e le pratiche di genere, inoltre, spesso sono prodotte da (e a loro volta producono) disparità di potere e di possibilità.
Il viaggio attraverso la differenza ha rappresentato uno strumento efficace e interessante per
conoscere gli altri e, contestualmente, per comprendere meglio se stessi e riflettere sui fattori
attraverso i quali si determina l’appartenenza al genere nella nostra cultura, con le sue molteplici
implicazioni.
“Un’altra questione è sapere se la legge naturale assoggetta le donne agli uomini. [...] La natura
non ha mai dettato una tal legge. L’impero che noi abbiamo su di esse è una vera tirannia. [...] Noi
impieghiamo ogni sorta di mezzi per fiaccare il coraggio delle donne: le forze sarebbero uguali se
fosse uguale l’educazione. Mettiamole alla prova nelle capacità che l’educazione non ha indebolito, e vedremo se siamo così forti.”
MONTESQUIEU, CHARLES (1689-1755)
La responsabile del progetto
Prof. Dassi Annamaria
LE
DIFFERENZE
DI GENERE
NELLE DIVERSE CULTURE
Alcuni Esempi...
LE COMUNITA’ ANDINE DEL PERU’
Nel contesto andino non solo gli esseri umani, ma anche le divinità, gli esseri naturali,
i luoghi, i cibi e gli oggetti sono sempre sessuati. Ogni forma vivente è vista all’interno
di una prospettiva sessuata e deve essere accompagnata dal suo corrispettivo per
essere “completata”.
Le differenze psicologiche tra i sessi vengono attribuite al diverso numero di anime
possedute: sette per le donne, tre o sei per gli uomini, cosa che rende questi ultimi
più equilibrati, forti, veloci, difficili da ingannare rispetto alle donna. Al “femminile”, tuttavia, viene spesso associata l’idea di controllo, misura e risparmio.
I KANIGARA
Tra i Kaningara, che vivono in Papua Nuova Guinea sulle rive di un affluente del Sepik, il rito di iniziazione maschile si chiama tambaran.
Qui sono gli uomini a “fare gli uomini”. L’iniziazione può avere luogo ad un’età che
può variare dai 12 ai 35 anni. Il rito è celebrato ogni 4 anni. Comprende due mesi di
reclusione nella casa degli spiriti (che è uno spazio maschile, riservato agli uomini) e
ha il suo momento culminante nelle scarificazioni operate sul corpo dell’iniziato.
GLI INDIANI D’AMERICA
Tra gli Indiani d’America erano comunemente presenti individui chiamati “Berdache”
o, in inglese,“Two Spirits”: uomini e donne che potevano assumere, indipendentemente dal sesso, caratteri e mansioni sia maschili che femminili.
I Berdache erano visti in genere dalle tribù native come persone dotate di uno stato
quasi sacro. La filosofia spirituale Indiana non solo accetta l’esistenza di un “terzo
sesso”, ma quasi la incoraggia. Con l’eccezione di alcune fra le tribù più aggressive e
guerriere, come gli Apache e i Comanche, i Berdache coesistevano tranquillamente
in quasi tutte le tribù del nord America.
GLI INUIT
Tra gli Inuit (Eschimesi), alla nascita di un bambino si consulta lo sciamano per sapere quale spirito si è reincarnato in lui. Solitamente si tratta di un parente morto da
poco: esso costituirà la sua Anima-nome. Anche se il sesso dello spirito non coincide
con quello del neonato, quest’ultimo sarà considerato maschio o femmina secondo lo
spirito che è in lui.
... alcune
CONSIDERAZIONI
L’ANTROPOLOGIA, pur non negando l’influenza della dimensione biologica legata al sesso di appartenenza (responsabile delle differenze genetiche, ormonali, costituzionali, cerebrali... tra maschi e femmine), si occupa principalmente
di studiare come questi aspetti vengono “lavorati” dalle diverse culture, che
imprimono il loro “marchio sociale” (che è nel contempo simbolico) sugli individui che ne fanno parte:
MASCHI E FEMMINE SI NASCE
UOMINI E DONNE SI DIVENTA
Anche nelle società apparentemente più egualitarie, come quelle dei cacciatori-raccoglitori tuttora esistenti in angoli remoti della terra, è presente, per quanto
modesta, una disegualianza di genere: gli uomini anche i questo caso hanno
qualche privilegio in più rispetto alle donne.
In nessuna società uomini e donne hanno uguali possibilità; le differenze di
genere sono ovunque orientate a definire una gerarchia di genere che purtroppo
vede le donne (fino a quando?) sempre sfavorite.
La responsabile del progetto
Dassi Annamaria
LaProf.
responsabile
del progetto
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