Il lavoro che segue viene ripubblicato senza alcuna revisione. Inoltre il 1987 era un’epoca in cui, almeno da noi, i word processor non erano comuni, specialmente quelli che permettevano di scrivere formule e inserire figure. Pertanto gli autori chiedono venia al lettore se i simboli matematici e le formule risultano di difficile lettura e le figure, disegnate a mano dagli stessi, non perfette. Abbiamo lo stesso ritenuto che questo lavoro possa ancora giovare a qualcuno. LINEARIZZAZIONE DI A. IFA 87/34 DELLA RISPOSTA TERMISTORI Ricotta, M. NTC Viterbini SETTEMBRE1987 INTRODUZIONE Un modo semplice e relativamente economico per misurare là temperatura in diverse circostanze consiste nell'uso di termistori a coefficiente di temperatura negativo ( NTC ) . Essi però presentano una caratteristica di trasduzione non lineare (Appendice A) e pongono perciò il problema della conversione dalla lettura elettrica al dato termico. Tre sono le possibili soluzioni. Utilizzo di un circuito non lineare oppure di un microelaboratore con apposito programma di conversione o di una rete lineare. La terza da realizzare prestazioni misure è IL modalità è naturalmente e poiche. nel nostro di precisione. sensibilità stata la piu caso. economica forniva e ripetibilità e le semplice richieste delle adottata. PROBLEMA DELLA LINEARIZZAZIONE Un trasduttore converte una grand~zza fisica in un'altra. generalmente elettrica. più facile da manipolare e da confrontare e pertanto misurabile per definizione. La nuova grandezza è poi immessa in un circuito condizionatore che produce l'uscita desiderata. Possiamo schematizzare l'intero processo come: /N'.A ~ .-1'P6~L"' ~T~~~"~E T fisica T-grandezza V-uscita &"lrout fisica -f in (T)-+1n a CA- ~/7:ZR TDRE ut-V-aT+b !./NG V-b out-~ T a f(T)-uscita ingresso non lineare lineare Fig.l in cui come: I a f (T) , supposta m (1 f(T) K f (Tl) è la La condizione centrato su Tl dove dertvate ~ Per porre di fisicamente .. ..-' (AT) K f -L. O K e derivabile. si izzabi può (Tl) esprimere (AT) f(Tl)+f'(Tl)AT+f"(Tl) poi. tramite circuitali le . 2 circuiti lineari indipendenti 2 ---+.. 2 K! derivata Kesima e T-Tlz~T. esatta di linearit~ nell'intervallo si otterrebbe se si annullassero dalla seconda in realizzare questo infiniti parametri irreal continua in Tl ~ tutte AT le dovremmo discio' che è All'estremo opposto annulliamo la sola derivata seconda. In tal modo otteniamo un'unica condizione cui ottemperare corrispondente ad un solo parametro circuitale e consideriamo lè derivate successive quali termini d'errore. Se identifichiamo la f(T) con la tensione V(T) all'uscita del circuito di fig.2. f(T)-V(T) .si ottiene un semplice modello elettrico dell'operazione di linearizzazione discussa. v (T) Fig.2 con Linearizzazione Il circuito sia resistivo adesso. Dalla fig.2 di ma si v Definiamo (T) fig.2 lascia presuppone la forma singolo resistore solo.che il di R(T) sensore termico indeterminata per ha -Rl*I(T)- risposta H(T) V.Rl -~(T~+Rl della maglia V(T) Rl Va: R(T)+Rl dH Rl*R' H(T) e sensibilit~ S(T) (T) S (T) dT (R(T)+Rl)a dove H' (T) è la derivata prima di H(T) . La condizione di linearit~ impone che V(T) sia lineare e quindi anche H(T) il che si traduce nella costanza di S(T) secondo le (2) , (3) e (4) . Per la (4) la costanza di S(T) significa che se R(T) è una funzione crescente o decrescente di T anche R' (T) deve essere una funzione rispettivamente crescente o decrescente in modulo diT affinchè S(T) abbia a priori la possibilit~ di rimanere costante. Queste condizioni impongono a R(T) una concavità verso l'aìto e quindi un andamento monotono come mostrato in fig.3,AeB. . .. 3 "' B C=Resistore di platino, non linearizzabile con il metodo in discussione. R(T) T A.B- Possibili andamenti Quantitativamente si deve -O - fig. è per si legato (6) alla (T) si costanza verifica .1) di S(T) allorchè è CApp.Bl) R'2 (T) Rl+R(T) R" (T) è la derivata seconda di R(T) La (6) implica. poichè le resistenze è la condizione di curvatura soddisfatta 3. Dalla la (Rif dr 2 che avere. che dT dove linearizzabili dzH dS 0_- R'. Fig.3 di R(T) ricava R(T) anche che Rl. . sono positive. dalle curve parametro da R"(T).?O AeB di determinare. dalla: 2R'2 (T) Rl R(T) R" (T) In definitiva la siste nell'uguagliare ne di trasferimento linearizzare e trovare condizione di linearizzazione locale cona zero la derivata seconda della funziodel circuito che si intende usare per cosi il valore del parametro libero a dis- posizione LINEARIZZAZIONE ad DI La caratteristica ossidi metallici TERMISTORI NTC resistenza/temperatura (appendice A) può essere di un termistore NTC approssimata dalla B/T (8) dove vallo T è la temperatura termico sono R(T) da -A e assoluta ritenersi e d A e delle B in un costanti limitato caratteristiche inter- del termistore. In particolare Si PUò infatti B è connesso definire un dR(T) dT 1 a= (9) alla sensibilità coefficiente del termico termistore come: B T2 = R(T) Poichè è tipicamente B = a= -4 %IOC La A rappresenta siderando che invece 3600K, la a T= R(+ro} e 300K si si può ha con- valutare è: B/Tr R(Tr)=Ae e ponendo Tr=3QQ Riprendendo mistore K, la B=36QQ K, R(Tr)=5KQ da cui A=Q,Q31Q. (7) sostituiamo a R(T) l'equazione del ter- (10) mostra che la linearità esatta si PUò ottenere ad una data temperatura e fornisce un metodo per Rl note le costanti A e B del termistore. Spesso in luogo di A viene fornita la.resistenza R(Tr) termistore alla temperatura Tr a 0 o 25 °C. Per ottenere la R(T) si noti che: solo cal- B/T R(T)=Ae si ottiene ( vedi Rl appendice Bl) : B-2T B+2T = R(T)* La intorno colare B/T R (T) 1 e = --- R(Tr) = e del 1 B(--- ) T da Tr cui: B/Tr e B R (T) che è termistore dà la La (10) Rl=3571Q = R (Tr) forma piu' *( 1 1 T Tr e comune per una situazione ovvero come regola in cui viene tipica B=3600 a spanne 5 data K, l'equazione T=300 K del R(T)=5K 7 Rl ~ R(Tl) . 10 seguito dell'appendice Bl è ricavata la forma della condizione di linearizzazione locale (10) per due varianti del circuito di fig.2 e infine in B2 si indaga sulla forma che dovrebbe avere R(T) affinchè il circuito di fig.2 fosse un perfetto linearizzatore su un intervallo arbitrario di temperatura. Nel ERRORE La media R1 tra In linearita' DI LINEARITA' E DI DERIVA TERMICA va determinata ad una temperatura Ti aprossimativamente i due estremi Tmin e Tmax previsti di funzionamento. tal modo si minimizza l'errore massimo (Appendice D) . Rimane ora da determinare linearizzazione di fig.2 pratico. Causa la Va, nell'NTC passa sipazione di potenza pari a la Va per una corrente rendere che il produce circuito una di di dis- R(T)*I2 Tale dissipazione aumenta artificialmente la temperatura del termistore alterando la misura della temperatura ambiente. L' innalzamento termico del termistore dipende oltre che dalla sua composizione e massa anche dallo scambio di calore con l'ambiente in cui è immerso. Quest'ultimo fenomeno è molto complesso perchè dipende dalle caratteristiche costruttive del termistore, dalle caratteristiche dell'ambiente e dallo stato di moto relativo. Il calore, alle temperature tra O e 30 .c a cui operiamo viene asportato per conduzione e convezione forzata dal fluido in moto. In tal caso si PUò scrivere, all'equilibrio termico, (Appendice E) ( 12) Te -Ta Pe = -~(S) = Rtt dove chiude tore *Pe Rth-è la resistenza termica termistore-ambiente, che racil complesso problema dello scambio di calore tra termise ambiente. I 1 parametro RT.h-( o i 1 suo inverso D (s) ) dipende ne 1 caso che interessa, cioè in un fluido e per limitate escursioni termiche, essenzialmente dalla velocità "s'I relativa termistorefluido. Una buona legge per modellare questo fenomeno è la 6 ~ D(s) dove s è la = D(O) velocità + b * relativa e D(O) mediante calibrazione. Ci limitiamo a concludere una misura o dalle caratteristiche si vuole contenere l'errore valore eT dovrà essere per la eT > Te-Ta s = R~M-- ~ ~ dV(T)/dT P_m_~ determinare = P.m... (Te) /D(s) dissipata al circuito (appendice massima di fig.2 P) : deve si quindi (4*Rl*eT*D(s» Va Va deve che la direttamente però è = * da Rtn-. O D(s) attraverso per il termistore, se termica sotto un certo elettrica che dalla quale si dedurrebbe possibile. Per la (4) si ha d'uscita per grado termico secondo la: costanti che nota fornite di deriva (12) : La Pemax ovvero la potenza realizza allorche R(T) = Rl. La tensione Va applicabile soddisfare la seguente relazione Va ,b,c * essere la variazione della proporzionale piu' bassa tensione a Va S(T) che possiamo interpretare come un sensibilità globale in agalla S(T) che si potrebbe vedere come una sensibilità sola rete resistiva. Pertanto il valore minimo di Va deve soddisfare anche un eventuale limite posto dalla (16) (Appendice G2) . giunta della CIRCUITO DI SCALA ( SCALING ) Nella semplice maglia di fig.2 non si PUò adattare l'uscita in modo da avere una lettura diretta della temperatura, per questo occorre un amplificatore da regolare opportunamente come guadagno e come offset di tensione. Il circuito di fig.4 risolve il problema ma necessita di resistenze d'ingresso . Fig.4 di Circuito tali che R4 di accoppiare d'ingresso. In tali linearizzata » R(T) Il la risposta Rl R5 + R7 ) » R2 Il dell'amplificatore condizioni diT. l'uscita P6 Vu(T) ( e scaling è. essendo R7 + V3 R5 + R7 Vl(T) P3 con per i Vl(T) evitare generatori una funzione P6 * ( R4 + 1 R4 e sostituendo: P3 V::s * --Va ---~3+R2 ed -- identificando i gruppi P3* P6 + N P3+R2 +Q costanti con M,N,Q si ottiene: ( 17) Vu (T) --M*P6*Vl(T) P3 Volendo ad esempio leggere Vu(T) -O per tigradi e Vu(Tmax) -Tmax in gradi centigradi sistema a due equazioni generato dalla (17) dei questo parametri Questo circuito liberi P6 accoppiamento essendo e in P3. tra P6 pratica e P3 è però necessario indipendentemente. 8 T e P3+R2 -O basta trovare un gradi cenrisolvere il i valori inconveniente poterli aggiustare di Inoltre anche la condizione sulle resistenze di ingresso è vincolante. pertanto si è preferito adottare una soluzione ci~~ cuitale per lo scaling elaborata da Jackman et al.(1977) in fig.5 la quale supera tali problemi. L'effetto sulla linearizzazione è però lo stesso e non migliore di quello di un ponte di resistori come gli autori invece affermano a causa di un errato confronto come sottolineato da Hoge (1979) . La differenza tra una linearizzazione puramente resistiva ed una con circuiti attivi risiede perciò in altre caratteristiche che andranno evidenziate. Nel circuito proposto da Jackman la regolazione dell'offset d'uscita per la taratura dello O della scala termica è stata risolta adottando una doppia alimentazione + e -Vs mentre il R(T) B v" Rl Fig. Circuito ~ elaborato da Jackman et al (1977) problema dell'accoppiamento all'amplificatore 6 stato risolto includendo la Ri nel calcolo della linearizzazione. Avendo a disposizione due parametri liberi Ri e Rl possiamo com'e naturale utilizzare Rl per fissare lo O della scala termica R(O.C) -Rl ed Ri per soddisfare la condizione di linearit~ espressa dalla (10) nel mezzo dell'intervallo termico di lavoro come indicato in testa al paragrafo sull'analisi degli errori di linearit~. Inoltre rimanendo libera Rf. essa servir~ per aggiustare il fondo scala della lettura diretta della temperatura. Possiamo vedere che la (10) si applica anche al circuito di fig.5 allorch~ ad Rl si sostituisca la (Ri//Rl) . E'infatti dall'Appendice Gl (Rl//Ri) 9 -R(T) B-2T -B+2T ~ ed esplicitando rispetto la si ha Rl*R(T)*(B-2T) = B(Rl-R(T))+2T(Rl+R(T)) Ri mentre ad Ri funzione di trasferimento Vu = Vs ---= H(T) H(T) è data da Rf(Rl-R(T)) R(T) (Rl+Ri)+RiRl R(T)-Rl Rl+Ri RlRi + R(T) Rf Rf Notare che nella (18) non compare Rf che rimanendo perciò estraneo alla condizione di linearizzazione è disponibile per aggiustare il fondo scala. R1 ed Ri si determinano come già fondamentalmente illustrato: infatti dalla (19) per T = O °C si deve avere V(O) = O e quindi R1 = R ( O ° C) . Con la (18) si determina Ri per T= Tm nel mezzo della scala. Ci si PUò chiedere cosa accadrebbe se le tensioni +eVs non fossero perfettamente bilanciate ed anzi fossero tensioni V1 e V2 arbitrarie. La domanda è opportuna in quanto la risposta influenza la realizzabilità pratica del circuito. Il risultato è (Appendice H) che la condizione di linearizzazione espressa dalla (18) non viene modificata da un eventuale sbilanciamento delle tensioni V1 e V2 ed anche lo zero e il fondo scala possono essere regolati indipendentemente in quanto l'uscita del circuito di fig.5 con V1 e V2 arbitrarie è Rf Ri (20) Vu = - Vi R(T) ( -- 1 ---+ 1 ---+ R(T) che dà per T= O"C Vi R(O°C) da T= cui si Dalla Tmax. ricava (18) Vu V2 R1 + = . Vu 1 --- R1 = o Ri la -V2 R1 R1 note V1 e V2. a T= Tm si trova = Tmax si calcola la la 10 Ri Rf ed date infine le V1 dalla e V2 che (20) a devono soddisfare le condizioni espresse nel paragrafo ERRORE DI LINEARITA'E DI DERIVA TERMICA eq (15) . In definitiva nessuna delle pregevoli caratteristiche del circuito di fig.5 si perde fino a quando si usano due sorgenti di polarità opposta anche se di valore diverso. Se però una delle due sorgenti viene messa a massa generando il piu semplice circuito di fig.6. l'analisi dimostra che R1 e Rf Circuito vengono accoppiati, <Appendice H) (21) Vu nel a Fig.6 singola senso che. sorgente come si vede dalla (21) -Rf*Rl*Vl Rl*Ri+R(T)Ri+Rl*R(T) devono essere determinati simultaneamente per aggiustare nello stesso momento lo zero ( in questo caso relativo) e il fondo scala. ciò che rende in pratica difficile la messa a punto del circuito. Nessuna soluzione supplementare di scaling tipo 1) o 2) di fig.6 PUò risolvere il problema che è intrinseco a questa configurazione circuitale. REALIZZAZIONE DEL CIRCUITO L'analisi esposta nelle pagine precedenti è stata anche utilizzata per progettare il circuito di fig.7 che è servito a linearizzare e adattare la risposta di due catene di termistori per uso oceanografico della AANDERAA con numero di serie 755 e 785, di proprietà dell'IFA. I termistori delle catene erano entrambi FENWAL standard bead, 2K isocurve tipo GB32JM19 con caratteristiche fornite dalla AANDERAA come in tabella 1 11 ~ T.C.-costante in mW/.C di tempo Dal in secondi; D.C.-costante Tab.l dei termistori manuale di dissipazione Fenwal nno' andDlssipltlcn' Cmotliltllcw loo<:uM' nwrmbl«1 ~oto: AI ~ Lk~~ ~ . / MMIq .At Wal- ...a~ r~l~t.",.,M ~.~ o.c. la 11 SIJlIdJtd~ 1 0.2 -.~r!:-!~!~!~ S1N18e.is ..~ ,;;;:~.;:~-" p p ~ 03 0.1 - ,.~I..1 .1..1.1.;- I,~I ,1,,1..1.1..1.1.. 11'.1 ., I, I. .I. .1 -;01. .1 .. ._.,. "-4G Ix _1 1 41 ..1 .101 .1 .. 1...1..1 ~1..I...I..'..I.. ,.. ..p..N ".. ..p..~ "..., ..p :; ..p..N..~ " "... ~::. I.,~ .l. r"I..I..I..I..I..I.. 1...f,I"I..I.I..I.I., , ..1.~ .r TA.l., ..p..N'.~~"""..I_I..I.I.,I_I,.I..I.. 63% .t ~ "' .r ~.. ,..~,, ...~... , ",." m.,..sw -"" ,_"'... 1..1. --I ' " ."10 dIO'9t 2 t)s-~ ~.~II. "" _' ~ ,;_n. ..K' .."'.. "" 3,.C.-, SI ," _._nl.' ".Gt "' 132!CIIW .S " "' ",°'62d..m ,I.~ S Sm.. ,.'-", 0036d. """ ".,Iu~ 1 SI ,. bcIC. ",..,.. ..""' ~ """... .iK 25...OOS "'.. .' ~ ..T...T- Dal '...",g,SOIQ) Hou."9 M l5A -M .~ SI manuale bIrs..'YO"AI-'d"...'..-'!. T"","~~ -!1IOtmiIIIn dei Tab.2 termistori Fenwal Essendo i sensori inseriti in uno spesso cavo di poliuretano e imbevuti in uno stampo di poliuretano per metterli in contatto termico con l'esterno la loro costante di tempo di 2 secondi diviene ( dato AANDERAA ) di 2,5 minuti (Appendice L) L'intervallo termico di nostro interesse era 0-30°C. 12 Per determinare valore della costante da Il a( 11) R1 eRi B mediante In R(T2) 1 B- (22) si è la proceduto seguente -In a misurare equazione prima derivata il , R(Tl) 1 T2 Tl Le coppie di punti scelti per tale misura sono state: (T2.T1)-(0.25.C) .(T2.T1)-(0.10.C) .(T2.T1)-(20.30.C) . Per ognuno di questi intervalli si è misurata la B che è risultata essere abbastanza costante e di valor medio B-3400. Con la R(O.C)-5700Q si è POsto Rl-5700Q per la lettura diretta e si è quindi proceduto al calcolo di Ri secondo la (18) con T-15.C e R(15.C)-2984Q. risultandone Ri-3373Q. La tensione di alimentazione Vs è stata scelta come la massima consentita in funzione perO di un limitato autoriscaldamento. Se l'errore eT derivante dall'autoriscaldamento deve essere contenuto entro O.Ol.C ed assumendo per la costante di dissipazione il valore D-O.8mW/.C si ha. con ~(Rl//Ri) (Appendice L) -3 Va < ..(4R(T)eT D) -..(.4*2119*0.01*0.8*10 ) -26Omv ed essendo Vs-Va/2 si ottiene Vs-13OmV. 5.' Kn. ~~+12.V 1 . AO . .-. ~~.n ~ 100k' ..~K..n.. '*' "R-t 581. . +1'?V 2.~J(1 ~ Vv RL l( -12.V 4~OJl 5 ,K.n. I C- , i+/ -\ 1~--,--~.2k.'SO ~1KÀ M ~;,.{ -Vs Realizzazione , RT fEHWAL GB32.Jt119 . pratica r. -;- Fig.7 del circuito 13 39n ":'" di Jackman et. al Per verificare l'andamento dell'uscita Vu(T) del circuito di fig.7 in funzione di T, in una prima fase, il termistore è stato sostituito con un box di resistenze campione ottenendo un'uscita che si discosta dall'andamento rettilineo di meno di O.l.C intercettando la retta a O.C, 15.C e 30.C come aspettato. Sono state infine eseguite delle misure con i sensori stessi immergendoli in un termostato COLORA con stabilità misurata della temperatura di O.O5.C. . Le misure sono state effettuate con un termometro a quarzo HP2801 con sonda di ridotta capacità termica e precisione migliore di ~ O.Ol.C . Il sensore nel suo involucro occupa 120cror dei 1000c~ del termostato. I risultati si possono vedere in fig..8. 0\} ,--. no % 1- ~ " . e t'..;.~ te.~?ìl\->"Z-;oi-'..t )( Sec.o~ " otoO.oe - Ik. +0.0, 2 "' +0.04 ..,,-:=-, +0.01 1 J~ o ~ 0.00 -0.01 -0.01 .\ ...I\ \ ~ ,1 .~ .fAr .0 .,~ 1?~ - .T HP C 30' ~ O~ I \ J \ \ / , Deviazione ',~--' .~ , dalla F linearità . 19. 8 del 'circuito di fig.7 E' stato possibile misurare solo la met~ superiore (15/30.C) dell'intero intervallo di interesse in quanto il tipo di termostato a disposizione non raffreddava la temperatura della sorgente .acqua di rubinetto. che non scendeva sotto i 15°C (era d'inverno!) . L'errore per ciascun punto è-di f 0.01.C stimato entro i 30 su un campione di 130 misure per ogni punto. E' da notare infine che. nel circuito di fig.7. la +Vs è dalla parte di Rl al contrario che nel circuito di fig.5. ciò per avere una tensione positiva per temperature positive. 14 APPENDICE A I termistori NTC ( Negative Temperature Coefficient ) sono resistori con elevato coefficiente negativo di temperatura. Quelli piu soventemente utilizzati sono una miscela di ossidi metallici di elementi quali manganese. cromo. ferro. cobalto. nichel. rame. Tali ossidi allo stato puro presentano un'elevata resistivita ma divengono semiconduttori con l'aggiunta di piccole quantit~ di ioni di altri elementi con differente valenza. Ad esempio un semi conduttore di tipo n si ottiene sostituendo nell'ossido di ferro Fe:+Oiuna piccola parte degli ioni Fe3+ con ioni titanio Ti~+ . Per mantenere l'equilibrio delle cariche. gli ioni titanio vengono compensati da un'equivalente quantit~ di ioni Fe2+. A basse temperature l'elettrone in piu di ogni ione Fe2+ è legato a ciascuno degli ioni Ti~+. ma a temperature piu elevate questi elettroni divengono gradualmente cariche libere aumentando la conduttivit~. Un esempio di semi conduttore di tipo p si ottiene dall'ossido di cobalto COI+QIsostituendo parzialmente CO2+ con ioni litio L I.J.... --.0Per l'equilibrio delle cariche si introduce insieme agli ioni Lil+ una equivalente parte di ioni CO3+. A basse temperature le lacune degli ioni trivalenti sono legati agli ioni Lil+ .ma a temperature piu alte tali lacune si muovono nella struttura cristallina aumentando la conduttivit~. Gli altri ossidi vengono aggiunti per ottenere sia una migliore riproducibilit~ e stabilit~ delle caratteristiche che un dato coefficiente termico e resistivit~. Una derivazione qualitativa della (8) PUò farsi in base alle seguenti considerazioni; per i materiali del tipo citato si può scrivere: a (T) -q n (T) dove o è la conducibilità q l'unità di carica elettrica Per n(T) si ha in base * Il (T) .n la densità e u è la alla statistica volumica dei mobilità . di Boltzmann. portatori. -El/k*T n(T) .e dove k è la costante trostatica di legame Per u(T) da una car1che mobili in di Boltzmann e El dipende fra le cariche mobili e parte si ha una dipendenza un semi conduttore al dall'energia eletioni d'impurit~. da T del tipo germanio: u ~ T-b ; d'àltra una conduttore parte si ha dipendenza del 15 tipo gli a ioni : -E2/k*T -1 .u(T dove E2 livello è ~ l'energia contiguo. in definitiva E' e T termica per minima i materiali ~ T -c .u(T) A(3) e sostituendo A(2) e A(3) necessaria in dove la In resistività A{l) q E2 PUò essere nulla. pratica predomina è: in un poichè la salto oggetto: -E2/K*T si ottiene -(El+E2)/K*T -c ~ il e in cr(T) per e T fattore il esponenziale e l/cr(T) nota la geometria del dispositivo si ottiene la (8) . Per la preparazione dei dispositivi secondo la tecnologia tradizionale si utilizza un procedimento quello usato nell' industria della ceramica. Alla miscela di ossidi metallici viene aggiunto piu' un comune simile a indurente plastico. Da questa pasta si ottengono cilindri per estrusione o dischi per pressatura, quindi tali componenti vengono cotti a temperatura sufficientemente alta ( appena al di sotto del punto di fusione) per ottenere la sinterizzazione degli ossidi. Infine i contatti elettrici vengono formati mediante soffiatura di uno strato di argento o spruzzatura di un metallo o altri cia cando in processi elettrochimici. I componenti in miniatura si di pasta tra due fili paralleli e sinterizzando il tutto. Per dare un esempio delle miniatura hanno un diametro termistore di O,2mm. Per talune applicazioni ampolle di vetro che li ottengono di lega dimensioni di O,O6mm i dispositivi proteggono contro 16 i e depositando di platino fili di distano vengono l'azione una goced essicun nel componente corpo del incapsulati dell'ambiente. in APPENDICE B Bl. Il circuito di linearizzazione in esame La condizione di linearizzazione nell'uguagliare a zero la derivata seconda trasferimento d2H ---= ottiene di H= ~~~~ Rl dT R' (T) (T) Rl R' (T) (R(T)+Rl)2 -RlR"(T) +Rl) (R(T)+Rl)2+RlR' a (R(T) (T) +2RlR' (T)*2(R(T)+Rl)R' (T) +Rl)4 2 (T) +Rl)3 eguagliando -RlR" -o (R(T) (R(T) (R(T) si Rl R(T)+Rl (R(T)+Rl)2 Ed R(T)+Rl R(T)+Rl -Rl* -RlR" = seguito: = d T fig.2. consiste funzione essere: d d di Va d2 dT2 ---( Si quello locale della Rl dove O dT2 Deve è O +Rl) +2RlR'2 (T) = O ottiene 2R'2 ovvero (Bl) Rl (T) = R(T) R" (T) che sono la Se R(T) (6) e = Ae la B/T (7) si ha R' (T) 18 = Ae B/T (- B B ---)= T2 T2 R(T) di B B*2T H" (T) H (T) 2 ---+ T e B ---) T2 sostituendo (T) 2 ---+ --( r T4 - --R' -- B --- B ---) T R I (T) T2 R(T) T2 tali derivate in (Bl si ha 2Ba ---Ra 2B B2 R(T) + T3 ( T) '!'4 R(T) T4 Rl + R(T) 2B 2B2 R(T) R(T) T 1'4 Rl + R(T) B2 2BR(T) 0 - -- 2B -?che circuiti è la Allo (10) . stesso di fig.Bl 2T+B B + --- 2 + --- T4 T per risultato, Thèvenin -Norton. conducono i VA-IRl I JR (T) <=> ~ Linearizzazione Consideriamo :. con ora il Fig.Bl resistenza seguente circuito serie o in cui parallelo si hanno due resistori da determinare VA -V(T) Rl Linearizzazione La funzione di Rl + ponendo Si trsferimento ha di RlR2+RlR(T) RlR2+(Rl+R2)R(T) a -RlR2 e b- Rl+R2 a+ a+ diviene: RlR(T) b R(T) seguito RlR' (T) = (aRl-ab)R"(T) (a+bR(T) ( a+bR dT (aRl-ab) ( a+bR (a+bR(T) dT poichè parallelo. R2+R(T) dH dH' tipo e Rl R2 R(T) H- che Fig.B2 due parametri con (T) dH'/dT -O -bR' (T) (a+RlR(T) (T) ) 2 R' (T) )2 )-(aRl-ab)R' (a+bR(T»::S dev'essere ) è 20 (T)*2bR' (T) ) (aHl-ab) da H" (T) (a+b H(T) cui: ) -2b(aHl-ab) 2bR' (B2) 2 (T) 2R' 2 La (B2) R1R2/Rl+R2 (B3) -o (T) R'I (T) a+bR(T) a/b- (T) H'2 coincide -Rl//R2 Rl//R2 con e le (Bl) quindi R(T) allorchè nella (10) ad Rl si si ha: sostituisca B-2T B+2T -R(T) Questo significa tenze per ottenere peratura e l'altra zazione locale. Lo stesso dicasi a ---+ b che possiamo scegliere una delle due resisuna determinata tensione ad una certa temper ottemperare alla condizione di linearizper il circuito seguente: R(T) Rk V(T) ~"II'MRl Linearizzatore esso H si Fig.B3 due parametri a tipo serie ha: v (T) VA Rl (RT+Rk)+Rl H'- -RlR' (T) ( (R(T) +Rk) -RlR" (T) -1-11'- +Rl) ( (R(T) 2 +Rk) +Rl) 2 +RlR'2 (T) «R(T)+Rk)+Rl)~ 0- -R"(T) (H (T) +Rk) +Hl) +2R' . - 21 2 (T) *2* ( (R(T) +Rk) +Rl) da cui 2R'2 (T) = R(T)+(Rk+Rl) R" (T) (B4) ovvero 2R'2 Rk+Rl = (T) -- ---R(T) R" (T) B-2T da analogamente cui. che in precedenza, Rk+Rl = R(T) B+2T In definitiva i circuiti di figg. B2 e B3 sono dei semplici circuiti di scaling utili per esempio ad aggiustare il fondo scala o fissare uno zero relativo non incidendo minimamente sulla linearizzazione. Anche per il circuito di fig.2 è possibile una lettura diretta a 0°C semplicemente sdoppiando l'alimentazione in modo opportuno. B2. Ci si affinchè ogni T. Deve PUò la infine chiedere condizione di quale è linearità la forma espressa specifica dalla per (7) valga R(T) per essere: S(T) = Rl ---(~(T)+Rl)2 cost R' (T) cost poniamo Cl = ed Rl+R(T) = E si ha: Rl -1 E' Cl --- -1 dE -- da E2 eui E ~ ClT+C2 dT ovvero 1 Rl+~~~)= cost --~~-- T+ C2 da cui infine 1 Rl( -1 cost La curva deve T+ C2 essere perciò di 22 tipo iperbolico e cost e C2 possono essere determinate in base alla realizzabilit~ fisica del dispositivo. ~PPENDICE C B/T {8) L'equazione pratica piu R(T) A) (appendice -A o e la sua forma (11} B(l/T-l/Tr R(T) sono modelli validi perchè la costante -R(Tr) solo B in per realtà e un limitato aumenta intervallo con l'aumentare termico della anche tem- peratura per un dato termistore. In un intervallo tra O e 50.C un errore di +1- 0.3°C è tipico per il solo effetto dell'approssimazione del modello {8) . Per utilizzare l'equazione {11) occorrono almeno due punti di calibrazione per calcolare R{Tr) e la B oppure ovviamente un punto di calibrazione R{Tr) e il valore di B dato. I valori dati di B però sono soggetti a una tolleranza che oltretutto ---L'effetto piu' o in un è variabile con la temperatura. di tale tolleranza è espresso meno di R(T) per ogni T o come determinato La situazione intervallo di è illustrata temperatura. nella fig. come scarto percentuale termico fAT in per Cl R(T) HA)( t1IH 1 !~~ , ~. ... tA_T R~ ~ ., " I,T ~~ .Tx Fig. Fascia Ad 3% esempio per una Per il inAT Per valore , , B -:t di tramite Cl delle tolleranza 25"CAR/R produzione termistore e valeAT misure di a di -1% accurata. da noi O.l"C precisione che curve sale utilizzato nell'intervallo pertanto la: .. -- 23 però la è R(T) a O e 50"C tolleranza -5,+35"C. preferibile aAR/R è - espressa misurare il In B Per temperatura sviluppato ridurre è da R(T2) 1 -In 1 R(Tl) T2 Tl massimo su intervalli passare ad un modello e Hart in cui è: l'errore necessario Steinhart piu piu' estesi complicato di 3 ( R(T) +a3/T aO+al/T+a2/P ) -e 3 1 ovvero exp + a3(lnR(T» (aO+allnR(T)+a2(lnR(T»2 T Queste equazioni danno un errore massimol1T intervallo da O a lOO.C. Sono necessari quattro punti di calibrazione le quattro costanti. - -O.OOl5.C per in un determinare Ovviamente le precisioni summenzionate si riferiscono al computo della temperatura T attraverso la misura di R(T) utilizzando le e-9uazioni esponenziali relative. Se invece si prescinde dalle equazioni esponenziali (le quali imporrebbero l'uso di un elaboratore anche se micro o di un hardware dedicato) e si misura T utilizzando solo l'informazione della corrente che fluisce nel termistore o della tensione ai suoi capi ci si riconduce all'uso di un linearizzatore che seppure molto piu' semplice peggiora pero' le precisioni ottenibili con l'uso diretto dei modelli. Per migliorare in modo essenziale la linearit~ di un circuito linearizzatore in un intervallo esteso di temperatura oltre che all'uso di un appropriato modello si dovrebbe ricorrere al circuito di tig.C2 Doppio .. in',GUi il termistori '. Tutti »--n unico . -- termistore identici i termistori contenitore Fig. C2 termistore R(T)/N può essere R(T) o fabbricandolo .R(T) incluso. a stretto contat.to ?4 (Rif.6) ottenuto ad hoc. devono termico. parallelando essere riuniti N in La Rl viene determinata con il modello (8) .. La R(T) è sostituita da vanno ottenuti con altri metodi Una realizzazione pratica è la usuale (10) nel caso che si N ed Rs utilizzi Realizzazione tra pratica La deviazione O e 20.C modello (8) e dalla t del (Rs+R(T)/N)IIR(T) (Rif.6) . il circuito di FIG. circuito linearità 0.22 tra 0 . :. 25 C3 a doppio di tale e 100.C mentre fig.C3 termistore circuito utilizzando con è % il N-5 0.027.C semplice APPENDICE D Riprendendo sostituendo di linearizzazione (D1) v il circuito questa locale in di Rl (10) fig.2 in cui l'uscita il suo valore secondo calcolata per T -Tm 1 + -_: R(T~B-2Tm -Va (T) ad -Va è la si + e 1 (B+2Tm) ~ R(T) 1 la (2) condizione ha: R(Tm) (B-2Tm) R(Tm) ~~;~costl cost2+cost3 Nel punto T- V(Tm) Se R(T) V (T) -Ae -O. Nel obliquo. Tm è -Va utilizziamo B/T punto pertanto ha Tm 1 Tm 2 B ( il si R(T) ) modello che . per (8) T~ poichè l'andamento per + m è la di il V(T) H' V(T) + 0__- TM~~ termistore -cost. O e sarà e H" -O quello si di che è per T ~ O ha un fig.Dl f lesso con il della punto fun- v (T) t cost :-r r Tipico Il medio zione punto Tm tra Tmin esponenziale TH'.' J Fig.Dl andamento ad I S della T V(T) considerato~~J~coincide esattamente e Tmax ~a causa dell'asimmetria non col1\ciJe con il pun to di z~ro. 26 . e' Per tutti i casi pratici si può però per semplicità assumere Tm -To Funzione Si ha: 6 -V V (Tmax) Fig.D2 o scostamento differenza (T) -(aT+b) dove V (T) dalla è -V(Tmin) la linearità (Dl) e V (Tmax) aT+b- -V(Tmin) T+(V(Tmin) Tmax Tmin) -Tmin Tmax -Tmin dA Eseguendo massimo e O possiamo i dT loro valori trovare . 27 i punti di minimo e di Si raggiungono a I 2"C tra termistore. Le proprietà metodo (Rif.6 fig.2. utilizzando precisioni e 70 0 delle e 7) tre "C di I 0.07 utilizzando curve di fig.Dl per trovare il valori di R(T) Tmin, Tmax, Tm. Poichè è, con V (Tm) -V(Tmin) Va V(T) i 10 e 30 il modello °C. ci suggeriscono valore di Rl del Ae ottima approssimazione = V(Tmax) -V(Tm) ma si (8) per un circuito si altro di B/T calcolati ed essendo a o misurati per la (2) ha: + Rl 1 1 1 1 da si R(Tm) + Rl può ricavare va il Rl = R(T) = tra R(Tmin) + Rl R(Tmax) Rl 28 + Rl cui APPENDICE e X E La capacit~ è Per il termica calore definizione del specifico. è: termistore 1 'X L\Q da m Poichè ci interessa Joule èAo -12 C. 6. T m è la massa - temporale sarà: !).Q At (T)'R(T) .6T C cui ?ldove ~T l'evoluzione 6.T C Àt Per è C -m , t Pe(T) -Pe(T) .t che sostituita dà: . ~t Se si termistore introduce si ha. dove D è temperatura. ambiente, un la dissipazione assumendo la Pd -D coefficiente supposta di legge calore lineare verso l'esterno di Newton. (T-Ta) di. dissipazione termica uniforme. del termistore (W/.C) e Ta del . T quella che C (El ÀT Pe(T) -D(T-Ta) ~t In situazione di equilibrio termico bT .,--- -O e T -Te -cost Àt pertanto Te -Ta (E2) Per i piccoli Mediante la sensori da (El) possiamo del termistore. Affrontiamo prima fatto lavorare per nella (El) Pe(Te) D mico pot~nza. E' - Pe(T) noi la situazione un tempo usati analizzare D è dell'ordine anche il di raffreddamento sufficiente ad -O 29 del transiente una mW/.C ter- dopo averlo determinata la D dT ---(T-Ta) -- C dt da cui uguale dovendo a Ta si essere ottiene: in T(t) t -o uguale Te e T(t) per t ~ +CD -t/'T T e T, la T -C/D costante ovvero dissipazione, Nella fase di di tempo, si la capacità dT si le cui incognite facilmente fratto si ha dalla che vale la costante (El) di : D --~- (T-Ta) C ha V.2 (E4) invece R(T) .-~-(R(T)+Rl); V.2 dt (E3) riconosce termica riscaldamento (E3) Dalla + Ta -(Te-Ta).-e. all'equilibrio R(Te) R(Te) termico -D( e Te R(Te) +Rl) loro 2 (Te-Ta) sono tra legate (E4) (E3) per la situazione per l'evoluzione -O dalla B/Te R(Te) e -Ae L'equazione a maggior risolte con esponenziale ragione la metodi numerici. .. 30 di equilibrio possono essere APPENDICE ... F Consideriamo il circuito di fig.Fl in cui Rl è data. Fig.Fl Il teorema della massima potenza afferma che la massima potenza viene trasferita dalla sorgente al carico allorchè la resistenza di carico sia uguale a quella della sorgente. Assimilando R(T) al carico ed Rl alla resistenza della sorgente deve essere R(T) -Rl. Il teorema può essere dimostrato nel seguente modo: -R(T)*I2 P(T) (T) --(-~(T) V.2*R(T) + Rl 2 dP(T) dR(T) Un estremo si ha per (R(T)+Rl) ovvero Allo In per il R(T) -Rl. stesso risultato tale condizione carico R(T) dalla dP(T)/dR(T) -O -2R(T) -O si arriva ponendo dP(T)/dT -o. segue che la massima potenza disponibile sorgente Va è: V.2 P.m... 4Rl V.2 che sostituita nella (14) eT1 Te-Ta -P.m_H/D dà eT 1 4RlD da cui segue la (15) Va Notiamo di i(...[4Rl*eT*D) passaggio l'analogia della .. - 31 (15) con la formula del rumore termico di un resistore Ve!! --f V2 Rl f che vale: (4Rl*T*K*B) ove si scelga per la larghezza di banda B-l. E' inoltre K-costante di Boltzmann, KB ha dimensioni W/K le stesse di D, T è la temperatura del resistore mentre eT -Te-Ta, la Ve!! è la tensione di rumore generata dal resistore mentre Va è la tensione applicata al circuito di !ig.Fl. Riferendoci ancora alla !ig.Fl supponiamo di poter variare la Va da O ad un valore arbitrario. La corrente che scorre nel circuito finirà per provocare un autoriscaldamento del termistore che contribuisce a ridurre la resistenza R(T) del termistore il che aumenta ancora di piu la corrente che fluisce: ciò continua in un processo a valanga che distruggerebbe il termistore se vi fosse sufficiente potenza disponibile non limitata da Rl. L'andamento del fenomeno è rappresentato in !ig.F2 in scala lineare. \ I CRE$c.eH1'1 , "'- "," t -q~ G / R. 1(,) , --- --- Curva della --ma potenza p abile prima breakdown massidissidel , -~ -V(T) Le curve sono t:j~--. Curva date Fig. E-I del all'equilibrio -E F2 termistore termico Te-Ta-cost Le ultime considerazioni mostrano che se la corrente viene forzata nel termistore dall'aumento di Va. la tensione ai capi del termistore (ad una certa temperatura ambiente) aumenta fino ad un certo punto e poi diminuisce pur continuando la corrente ad aumentare esibendo cosl una caratteristica di resistenza negativa. Le curve di fig.F2 sono più comunemente presentate in scala log-log come in fig.F3a.b 32 Dal La posta parametri corrente dei Fig.F3 termistori Fenwal curva E-I è la. stessa curva P-R ruotata di 45.e sovrapad un diagramma log-log con la introduzione di altri due in ascissa e ordinata. rispettivamente I ed E che sono attraverso il termistore e la tensione ai capi. Per siamo E' manuale valutare procedere sempre: le nel caratteristiche modo ~2~: -R(T) I (T) All'equilibrio delle curve in si -Ae massimo di tensione pos- B/T termico. nella quale esame e' dato si ha: v (Te) procedendo del seguente. * I (Te) -D* condizione (Te-Ta) ottiene: lnV(Te)-lnI(Te)-lnA + 33 B Te ogni punto lnV(Te)+lnI(Te)-lnD sommando si arriva + alla: 1 lnV(Te) ln(A*D) 2 Questa ln(Te-Ta) equazione ha d ---lnV(T- un , 1 + ---ln(Te-Ta) 2 estremo allorche: -0- 1 2 (T_-T. -- B + 2Te B 2T.2 ) da cui dT.(. T.2 -BT. B.1:-f(B2- + BT. 4BTa) -O e quindi 1 B2 Tevmax- B.1: -f(--2 2 1 ---E 2 E :t..[ (E ( T- )) 4 Da dove si vede che la temperatura alla dipende direttamente .da R(Tevniax) ma solo da E' pur vero che vi è una dipendenza indiretta diversi termistori alla stessa temperatura. più elevata hanno un B più elevato. La temperatura Tevmax a cui la tensione è se è B ~ 4Ta il che è sempre vero per tutti i Inoltre dato che B è compreso tra 2000 e meno fornisce valori fisici per la Tevmàx. Con B -3600 K e Ta -300 K è: Tevmax- Poich~ 330.3 K - -BTa) 4 57.1 .c -D (Te-Ta) tensione B e Ta. in quelli V2 (Te) alla Tevmax si R(Te) ha: V(TeVmax) -~(R(TeVmax)*D*(TeVmax 34 -Ta» non quanto tra a resistenza massima esiste casi pratici. 4000. solo il è: V(Te)*I(Te) massima solo segno APPENDICE Gl.Per choff G il Li=O circuito ovvero: di Vs fig.5 -Vb possiamo ne I nodo b per Kir- Ri Rl l'approssimazione Anche nodo + R(T) o nel -Vs-Vb + Per scrivere di Il Il Vb ---+ V(T) Ri Rf si terra ha = virtuale Li = o e' inoltre V- = v+ ovvero: O Ri Dalla Vb (G2) = V(T) che sostituita in (Gl Rf fornisce da cui ed infine R(T) v (T) H(T) Vs RlR(T) Rf R(T) = R(T) che è La 1 a( 19) condizione -Rl -Rl Rl+R:i Rf + Rl + Ri Rf (R(T)+Rl) R:i Rf . di linearizzazione per ponendo 35 la (G3) SI ottiene im- d2 H (T) = O. d P Rl+Ri Per eseguire tale derivazione poniamo -Rl =a; = c Rf Rl*Ri 0 = b Rf V(T) H(T) = .R(T) - = = R g. Vs si ottiene di seguito: R + a cR+b 9 (R+a) R'(l-cg) R'-cgR' (cR' ._- R' cR+b (cR+b)2 - g'= cR+b cR+b H'I (l-cg) 9 Il +H' (-cg' ) H' cH+B R Il ( l-cg) (l-cg) (cH' ) (cH+b)2 -cR I 9 I -cR I 9 I cR+g Deve essere glI R" (l-cg) da = O pertanto = 2cR' gl 2cR'2 (l-cg) cR+b = cui: R" = 2cR'2 cR+b = 2R'2 R+b/c e quindi (G4) La tituisca (G4) la b ---= c coincide 2R'2 R R" con la (7) ~h in cui in luogo di Rl si sos- b ---= C Rl*Ri Rl+Ri 1 = 1 1 ---+ Ri Segue quindi per la = RilIRl --- Rl (10) B-2T b (G5) ---= Ri//Rl = R(T) B+2T c Ed esplicitando -11 Ri ---+ rispetto a Ri si ha: B + 2T R(T) (B-2T) Rl ---= = --- 1 Ri Ri RlR(T) = (B-2T) = - Rl(B+2T)-R(T) che è la G2) caso RlR(T) (B-2T) B(Rl-R(T»+2T(Rl+R(T» (B-2T) (18). SENSIBILITA' DEI LINEARIZZATORI 1 Per la semplice maglia dV(T) dT = R' = di fig.2 è: RlR'(T) (R(T)+Rl)2 -Va B ed essendo (T) R(T) si T2 37 ottiene infine dV(T) dT Volendo T-288K(l5.C) Dovendo B T2 Va esaminare si ha Va-0,26 Rl soddisfare R(T)//Rl R(T)+Rl la sensibilità V, R(l5.C)-2984Q la condizione di a metà intervallo , B-3400K. linearità (10) sarà 7 ~ ---R(T) 10 3400-2*288 Rl -2984 (Rl 2ll9Q 3400+2*288 ) e infine: 3400 dV(T) * --0.26 dT caso 0.13rnV/0.05.C 2984+2119 2 Per il circuito di ~~~:~ dT in (288)2 lS.C 2984//2119 cui utilizzando Jackman -Vs*R' et è (Appendice Gl) cR(T)+b il modello (8) per Rl+Ri (T) fig.5 l-cg (T) B R' al. R(T) .c - il .9 termistore R(T)+a - .a --Rl. cR(T)+b Rf 1'2 e' RlRi Da b- Rf cui segue dV(T) 2Ri+Rl B --Vs ---R(T)*Rl*Rt ~ (RlR(T)+RiR(T)+RlRi)2 dT essendo Rl T- i -5700Q 288K valori , si Rf è componenti per Vs -O,13V, Ri -3373Q, ottiene dV(T~ -dT-115.c Se dei dell'ordine Rf --26.33*10-. di 10~Q risulta 38 fig.7 B- 34OOK, R(288) -2984Q mV/O.O5.C una sensibilità rispetto al cuito man caso Ciò 1 di 20 volte maggiore. non deve sorprendere rispetto a Vb (Vb che è et al. alla V(T) del caso v (T) = -Rf --- e vale in quanto confrontabile 1) è: -29.6. Ri Vb .' ~Q l'amplificazione nel circuito del di cirJack- ~PPENDICE Per H il caso di fig.Hl R(T) Vb v Rl V2 Fig.Hl sorgente Doppia possiamo Vi e V2 scrivere: Vl-Vb V2-Vb + V- -Vb + O Rl R(T) Vb-V- Ri V(T)-V- + O Q; Rf Rl polche v--a è Vb- V(T) Rf Vb R(T) Vl + V2 Rl Vb Rl Vb Ri R(T) Ri Vl V(T)+ + R(T)Rf R(T) Vi V2 V(T) + R(T) , 'Moltiplicando V2 ---+ Rl Ri RlRf Ri ( Rl Rf e dividendo v (T) V(T) + R(T) per Rf Ri 0__- + 1 ) Rl Rf/Ri '. ~- 40 si ottiene: (T) ~ Rf V2 Vi -( I + R(T) ) = -V(T) Rl Ri Rf R(T) cui: VlRl+V2R(T) Rl = 1 ---+ 1 --- Rl Ri forma per R(T) segue da -Rf* ) = 1 ---+ cui I ---) Ri V2 + Ri V(T) (Hl I + ---+ R(T) Rl Vl ---( da ( un'altra utile la (H2) Rf Rf Allorche è V1=+Vs e V2--Vs si riottiene Nel caso più generale con V1 e V2 forma della condizione di linearizzazione Deve essere : la (19) arbitrarie locale. . verifichiamo Rl+Ri d2 V (T) = o. Poniamo -VlRl = a; = c; Rf dT2 Rl*Ri = b; V(T) = g; R(T) ~ ~ Rf Si -V2*R+a cR+b ha: 9 g' = -V2R' cR +b R" g" = (-V2R+a)cR' (cR+b)2 (-V2-Cg) +R' -V2R'-cgR' cR+b (-cg' ) R' (-V2Cg) = cR+b H" (-V2-Cg) (cR+b)2 -2cH ' 9 I cR+b 41 = cR' R' (-V2-Cg) cR+b la Dovendo essere g"-O si ha : H" (-V2-Cg) da cui utilizzando g' si -2cH' 9 I =O ha: R' ,- ---~~~~-b + --- R c e infine: b 2R'2 c R" R (H3) che già è identica detta. Ciò significa tica alla (10) dipende e ciò V2. Verifichiamo tiene la stessa Il circuito ponendo V2-Q alla (G4) e che anche non dipende pone dei che realmente condizione di fig.H2 quindi alla (7) la condizione dalle sorgenti; limiti nell'effettiva di con di la linearizzazione idenl'uscita V(T) però vi scelta delle Vl e anche nel circuito linearizzazione di si deriva dal circuito di fig.H2 si fig.Hl. di fig.Hl v Vl Singola Se V2-0 la (H2) Fig.H2 sorgente diviene: 42 Vi sostituzione (T) otim- -acR" g"=-- poiche deve essere (b+cR) 2 +2 (b+cR) (b+cR)4 gl'-O -acRi' = è -R'1 (b+cR) da R' cacR' +2cR 12 = o cui 2R'2 R" b +R c ovvero: b ---= c 2R'2 R R'1 .. A.'"), (b+cR) (b+cR)~ +2ac2 Ri 2 Offset Fig.H3 sull'ingresso positivo Rl R1V1 v + (T) Rl+Ri + -- R(T) Rf dalla quale (1 + )V+ Rl+Ri RlRi R(T) Rf Rf si vede che RlRi + la condizione Rf V(O"C)-O parametri della funzione. Pertanto non potendo tali parametri essere dipendente per soddisfare la condizione locale, la lettura diretta a O"C e la lettùra scala V(Tmax)-Tmax, la configurazione di praticabile. .. 44 coinvolge tutti scelti in modo indi linearizzazione diretta a fondo Fig.H3 non risulta i APPENDICE a) I Circuito non lineare T - - Fig.Il Vout(T) = Co Vin(T) In -- dove Co è un dell'amplificatore --- Vrefl = I*R(T) Vin(T) B/T = I*Ae fattore di scala logaritmico. B/T dove -Cl*e I*A-Cl B/T B Cl*e Vou(T)t = -= Coln Cc. (lnCl+ lnVrefl) T Vrefl Vout(T) -C2 C3 ---dove T + Vfin(T) = :~~~:~: Vd(T) Vfin(T) = :~_Vref2 C3 Volendo una lettura C2-Co(lnCl-1nVrefl) C3 T = Vout(T)-C2 Vd(T) C3-CoB; dove del C4 è divisore. un fattore gradi Kelvin di scala T diretta in si pone C4Vref2 --- C3 uguale In al. gradi centigradi essendo .t=T-273,16 deve essere oltre C4Vref2 = C3 l'aggiunta 1 di anche un Vfin(T)= secondo Vfin(T)- circuito di 45 273,16 offset. il che implica che h) Uso di un microcomputer. L'utilizzazione più appropriata di un microelaboratore consiste nel memorizzare modelli di termistori del tipo SteinhartHart come descritto in appendice C o più complicati. tutti basati comunque su calibrazioni in più punti dei termistori utilizzati; calibrazioni che si possono eseguire con l'ausilio dello stesso micro utilizzando bagni termostatati a temperatura variabile. Dalla misura di R(T) o di I*R(T) come nella (2) si PUò calcolare T. Con questo metodo è possibile ottenere la precisione desiderata che in definitiva è però funzione di accurate ed estensive calibrazioni e anche del tipo di digitalizzazione usata. .t1~ APPENDICE L Nell'Appendice raffreddamento, tempo secondo E che la abbiamo temperatura calcolato, T del per termistore la situazione si evolve di nel la -t/'T T= in cui la costante di +Ta (Te-Ta)*e tempo ~ vale Cth (Ll) 'Tth = Dth Dth è la costante di dissipazione termica (W/"C) e Cth la capacita termica del termistore. Possiamo ragionevolmente supporre che vi sia reciprocità per rtn per cui il suo valore è uguale se calcolato in condizioni di raffreddamento o invece di riscaldamento rispetto all'ambiente. Dalle caratteristiche generali fornite dalla FENWAL in tab.l sappiamo che per i tipi di termistori da noi usati ertn -2sec. Dth0.8*10-3 W/"C il che implica per la (Ll) Cth=1.6*10-3 J/"C grandezza che dipende unicamente dalla massa del termistore e dal suo calore specifico. I valori summenzionati si riferiscono naturalmente al termistore immerso direttamente nel fluido. Nella nostra particolare applicazione però. il termistore è incluso in uno spesso stampo di poliuretano per protezione meccanica e nel contempo per metterlo in contatto termico con l'ambiente. In queste condizioni lo scambio termico fra termistore e fluido e' mediato dal mezzo interposto e la costante di tempo. secondo il dato AANDERAA fornitore della catena. divienertn=150 secondi. La situazione e' schematizzata in Fig.Ll 47 Pp(Tp) Acqua Ta Acqua Ta (C'b= 00) Schema termici I versi situazione All'equilibrio D'altronde del Fig.Ll intorno al cavo tra degli i di termistore mezzi. scambi termici riscaldamento termico deve Pe(Te) -Pp(Tp) ~=~~=~ -Te sono tipici del termistore. e scambi di una essere e' -T p Dth-p ~:~~:~ Dp-a -T p -Ta dove Pe(Te) e Pp(Tp) sono rispettivamente al termistore e la potenza scambiata con Le Dth-p e Dp-a sono rispettivamente sipazione fra termistore (th) e poliuretano e acqua (a) . Da cio' segue, usando anche Pe(Te) (L2) Dth-a cui si puo' scrivere che Te-Ta) -Dth-a dove per , secondo la potenza l'acqua dal la costante (p) e fra Dth-p * Dth-p + Dp-a la dA Dp-a (Ll) che in ingresso poliuretano. di dispoliuretano (L4) dove. nel non sono Inoltre Data termico. possibile a Cth-a Dth-a 'Tt:.h-- nosro caso. rth-. priori note. nessuna delle pero' la massa dell'ordine delle calore specifico = 150 secondi mentre Cth-a e Dth-a a quantita' in (L3) e' nota. dello stampo coinvolta nello decine di grammi. e considerato di tale gomma dovrebbe essere cal x p = 0,5 = 2,09 gOC con D\::.~10g si conclude deve essere Dth J --- quindi Cth-a scambio che il intorno = ~*Xp~21J/.C gOC che per la consistenza del dato Dth-a ~ 140mW/Oc ovvero circa 'Tt:.h-- = 175 volte 150 secondi la originale Questo risultato implicherebbe secondo la Va<~(4R(T)*eT*D) la possibilita' di utilizzare una tensione Va circa 13 volte superiore a quella utilizzabile se D fosse uguale a Dth anziche' a Dth-a. Nel nostro caso pero' non avendo necessita' di utilizzare una tensione piu' elevata e non essendo sicuri i dati. in particolare XP. su cui si basa la deduzione precedente. abbiamo preferito a priori. per celerita' e sicurezza. utilizzare per D l'originale valore Dth. Infine nel circuito di Pig.7 la R(T) dissipa la massima potenza allorche' RT = R1//Ri come si vede trasformando secondo Thèvenin dell'Appendice il circuito P. seguente e applicando un risultato Rl//Ri Riduzione a singola Fig.L2 maglia 49 con Thevenin BIBLIOGRAFIA (1) J.M.Diamond, Rev. Sci. Instrum. Vol.41,No.1,January 1970 (2) A.P.Jackman et. al. Rev. Sci Instrum. Vol.48,No.7,July1977 (3) G.F.Cirri et. al.Alta Frequenza Vol LXIV,No.2,Febbraio 1977 (4) R.K.Chakravarty,K.Slater Rev. Sci. Intrum. Vo148,No12 December 1977 (5) H.J.Hoge Rev. Sci. Instrum. 50(3) March 1979 . (6) A.Burke Electronics June2,1981 (7) A.A.Khan IEEE Trans. on Instrum. and December1981 (8) H.L.Trietley EDN February 3,1983 (9) A.A.Khan and R.Sengupta IEEE Trans. Meas.Vol.IM-33,No.1,March 1984 (10) T.S.Rathore IEEE Trans. On Instrum. and Nol,March 1985 (11) K.Wetzel Elettronica Oggi No30 Nov.1986 (12) H.L.Trietley EDN, January 20, 1983 (13) Manuale dei Termistori FENWAL (14) Manuale dei Termistori THERMOMETRICS 50 Meas. on Meas. IM-30,No4, Instrum. Vol.IM-34, and