relazione tecnica - Comune di Taranto

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10^ DIREZIONE: Lavori Pubblici
Via Plinio, 75 - 74121 TARANTO
Tel. 099 4581148 – Fax 099 4581153
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RELAZIONE TECNICA
Accordo quadro per la Manutenzione ordinaria degli impianti di pubblica illuminazione del comune di Taranto e lavori di estensione di rete con messa in sicurezza ed a norma degli impianti, per
mesi 10 (dieci).
(art. 122 comma 7 del D.Lgs n. 163/06 e s.m. e i. – art. 82 del D.Lgs n. 163/06 e s.m. e i.)
Progettista: Per. Ind. Francesco PALAZZO
Collaboratore : Per. Ind. Salvatore FABBIANO
Il Responsabile del Procedimento
Geom. Vincenzo PICCOLO
Data: novembre 2014
Caratteristiche Tecniche
L’impianto di pubblica illuminazione del territorio comunale consta di circa
diciassettemila punti luce con tecnologie diverse; lampade a vapori di mercurio,
lampade miscelate, lampade a ioduri metallici e lampade a vapori di sodio ad alta
pressione alimentati da n° 223 quadri comando controllo e protezione impianto. I
lavori di che trattasi prevedono la manutenzione ordinaria e straordinaria, la
straordinaria solo su comprovata ed urgente necessità verificata e stabilita dal
Direttore dei Lavori, dell'impianto di pubblica illuminazione nel territorio comunale
di TARANTO.
Per la manutenzione ordinaria, l’Impresa affidataria dei lavori devono gestire e
mantenere in buono stato tutti gli impianti ad essa affidati in consegna, compreso la
fornitura e sostituzione di tutti i componenti soggetti ad usura o ad esaurimento,
assicurandone costantemente le condizioni di regolare funzionamento e servizio
quali:
-il mantenimento in normale stato di efficienza delle linee e dei sostegni;
-il mantenimento in normali condizioni di funzionamento degli apparecchi
illuminanti, provvedendo alla loro manutenzione ed in particolare alla pulizia dei
riflettori, coppe, rifrattori e gonnelle e, in quanto necessario per il perfetto
funzionamento degli organi illuminanti, al ricambio, compreso la fornitura degli
accessori (quali reattori, accenditori, condensatori, portalampade) degli attacchi,
degli organi di protezione e delle morsettiere;
-la sostituzione, compreso la fornitura, delle lampade fulminate o esauste di
qualsiasi tipo e potenza nonchè dei relativi accessori (reattore, portalampada,
rifasatore, accenditore, fusibile, tratto di cavo cassetta - lampada) in apparecchi
illuminanti posti su sostegni o cavi di qualsiasi tipo ed altezza, entro le 24 ore
successive all'avvistamento o alla segnalazione da parte degli uffici preposti;
- l'accensione degli impianti 30 (trenta) minuti dopo il tramonto e lo spegnimento 30
minuti prima dell'alba per i circuiti "Tutta notte"; alle ore 24,00 per i circuiti "Metà
notte", mediante taratura dei dispositivi di chiusura ed apertura automatica dei
circuiti, curandone la manutenzione, nonché provvedendo alla sostituzione,
compreso la fornitura di tali dispositivi in caso di avaria; nonché pulizia mensile delle
relative cellule fotoelettriche degli interruttori crepuscolari; regolazione mensile e
periodica lubrificazione degli apparecchi ad orologeria installati nelle cabine di
alimentazione degli impianti funzionanti in maniera differenziata dopo la mezza
notte;
- la rimozione tempestiva di cavi in tensione, o di qualsiasi elemento dell'impianto,
caduti o in precarie condizioni di stabilità tale da rappresentare pericolo per la
pubblica incolumità;
- la comunicazione tempestiva e dettagliata alla Direzione LL.PP._Servizio I.P. delle
disfunzioni e/o avarie degli impianti che costituiscono potenziale pericolo per la
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pubblica e privata incolumità per cui si richiedono interventi urgenti che rientrano
nelle opere da realizzarsi con i lavori di manutenzione straordinaria, al fine della
necessaria autorizzazione al tipo di intervento da eseguirsi;
- la riaccensione immediata degli impianti spentisi per qualsiasi causa e che
comunque non manifestano avarie permanenti avverrà entro le tre ore successive
alla segnalazione.
- ricarica e/o sostituzione di valvole fuse e chiusura di interruttori eventualmente
scattati nei quadri di comando e protezione;
- verifica mensile dei quadri suddetti e di tutti i componenti, con particolare
controllo delle
serrature;
- verifica periodica, minimo una volta ogni due mesi, delle cassette di derivazione e
di smistamento, dei sostegni, dei tubi, dei tegoli protettivi dei cavi, dei pozzetti e
delle armature al fine di accertare l’isolamento delle apparecchiature elettriche,
l’isolamento dei cavi e l’efficienza della messa a terra sia dei sostegni che delle
centraline;
- controlli del fattore di potenza (cos.Ø) inteso ad assicurarsi che esso sia contenuto
nei limiti imposti dalla normativa vigente;
- assistenza tecnica, fornita con personale specializzato e con i mezzi necessari, agli
enti preposti ai controlli sugli impianti, all’Ente fornitore di energia elettrica ed a
quest’Amministrazione nel caso di interventi per nuovi allacciamenti e/o modifiche
degli impianti esistenti;
- perlustrazione degli impianti per l’accertamento della funzionalità ed
individuazione di eventuali anomalie;
- manutenzione in turno continuo di reperibilità, a mezzo telefono, di un incaricato
dell’appaltatore finalizzata all’accertamento di efficienza dell’impianto con
consequenziali urgenti interventi atti ad assicurarne la funzionalità in modo
particolare nelle situazioni che possano portare pregiudizio per la pubblica
incolumità e, comunque, rimuovere in via primaria ed immediata ogni situazione di
pericolo;
- pulizia della base dei pali da erbe infestanti, detriti, ecc.
- verifica trimestrale del valore della resistenza di terra e dell’impedenza dell’anello
di guasto, e del valore della resistenza d’isolamento dei cavi elettrici al fine di
garantire la protezione di persone, animali e cose da contatti diretti ed indiretti,
compresa la fornitura di qualsiasi strumento di misura necessario e l’assistenza di
personale qualificato.
- La ditta appaltatrice deve provvedere, inoltre, alla regolare tenuta di apposito registro di
manutenzione ordinaria, annotando tutti gli interventi effettuati, e quindicinalmente,
sottoporlo alla D.L. per il visto di regolare esecuzione.
Mentre per i lavori di estensione di rete con messa in sicurezza ed a norma degli impianti,
l'Amministrazione ha facoltà di ordinare all'Impresa, che esegue gli interventi solo su
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comprovata ed urgente necessità verificati e stabilita dal Direttore dei Lavori che non
rientrano nelle prestazioni di cui sopra, che dovessero rendersi necessari a suo
insindacabile giudizio per lo svolgimento del servizio ed in particolare:
-ripristino di danni causati agli impianti da cause accidentali o eventi eccezionali ;
-esecuzione di opere urgenti relative a necessità di pubblica sicurezza, incolumità ed
utilità, con particolare riferimento alla stabilità dei pali e dei tiranti ed alla
eliminazione di guasti e di dispersioni elettriche in relazione alle segnalazioni che
saranno effettuate dall'Impresa, unica responsabile del controllo e rilevamento di
tali disfunzioni e situazioni di pericolo;
-spostamento, integrazione e modifica in genere di impianti in relazione a
spostamento, demolizioni o modifica delle sedi stradali;
-piccoli ampliamenti di impianti esistenti in caso di riconosciuta necessità;
-esecuzione di impianti a carattere provvisorio in occasione di manifestazione di
importanza cittadina.
L'Impresa dovrà eseguire i lavori secondo le modalità e rispettivi costi stabiliti
nell'Elenco Prezzi allegato che del presente è parte integrante e secondo le direttive
e tempi di esecuzione espresse dalla Direzione LL.PP., a cui spetta la Direzione dei
Lavori e la massima sorveglianza.
PRESCRIZIONI TECNICHE E MODALITA' DI ESECUZIONE DEI LAVORI DI ESTENSIONE DI RETE CON
MESSA IN SICUREZZA ED A NORMA DEGLI IMPIANTI,.
Contenitore per apparecchiature di prelievo dell’energia in BT.
Nel caso che il volume di dette apparecchiature sia tale da non richiedere la
predisposizione di un vano (quest’ultima esigenza si manifesta normalmente quando
sono previsti dispositivi di stabilizzazione della tensione ed eventualmente di
parzializzazione), l’Appaltatore provvederà alla fornitura e posa, presso il punto di
consegna indicato nel progetto, di un contenitore in resina poliestere rinforzata con
fibre di vetro ad esempio del formato approssimativo di larghezza 70-75 cm, altezza
da terra 140-150 cm, profondità 30-40 cm con grado di protezione interna minimo IP
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Tale contenitore dovrà essere diviso verticalmente in due vani con aperture
separate. Un vano è destinato a contenere il gruppo di misura installato dall’Ente
Distributore; la relativa serratura di chiusura dovrà consentire l’accesso al personale
tanto dell’Ente distributore quanto dell’Ente appaltante e dovrà pertanto venir
scelta previo accordi fra i due Enti medesimi.
Il contenitore dovrà appoggiare su apposito zoccolo, in calcestruzzo prefabbricato o
realizzato in opera, che consenta l’ingresso dei cavi sia del Distributore dell’energia
elettrica che dell’impianto in oggetto.
Sono altresì a cura dell’Appaltatore le opere di scavo e murarie per l’ingresso nel
contenitore dei cavi dell’Ente Distributore.
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Il secondo vano dovrà contenere le apparecchiature di comando, di sezionamento, e
di protezione così come definite nello schema indicato nel progetto.
L’apertura di tale vano dovrà essere munita di apposita serratura concordata con i
tecnici del Comune ove è ubicato l’impianto.
Il contenitore dovrà essere protetto contro i contatti indiretti secondo le stesse
modalità previste per il resto dell’impianto di illuminazione.
SPECIFICHE DI PRODOTTO
Le apparecchiature elettriche dovranno essere conformi alle corrispondenti Norme
CEI; in particolare i contattori dovranno avere le caratteristiche secondo la Norma
CEI 17-3.
L’Appaltatore dovrà altresì provvedere alla fornitura, posa e collegamento di un
interruttore crepuscolare fotoelettrico adatto all’installazione esterna in posizione
idonea e protetta da eventi accidentali o vandalici.
Gli organi di protezione dovranno essere dimensionati in modo da garantire la
protezione contro i corto circuiti dell’intero impianto secondo la Norma CEI 64-8.
Il tipo di contenitore, le apparecchiature ivi contenute ed il relativo quadro dovranno
comunque avere la preventiva approvazione del Direttore dei Lavori.
Nel caso che occorra predisporre un locale per il ricovero delle apparecchiature, il
gruppo di misura potrà tanto essere alloggiato all’interno del vano quanto in un vano
separato.
Nel primo caso, occorre che l’apertura della porta possa effettuarsi sia da parte degli
incaricati della Società distributrice, per mezzo della loro chiave normalizzata, sia da
parte della Società che gestirà l’impianto, con propria chiave.
Linee in cavo
I principali cavi per esterno sono identificati dalle seguenti sigle di designazione:
 Cavi unipolari con guaina, di sezione sino a 6mm2:
N1VV-K o FG7OR-0,6/1KV
 Cavi unipolari con guaina, di sezione superiore a 6mm2:
N1VV-K o FG7OR -0,6/1KV
 Cavi bipolari, tripolari o tetraopolri della sezione 2,5mm2 e superiori:
N1VV-K o FG7OR -0,6/1KV
I cavi saranno rispondenti alla Norma CEI 20-13 e varianti e dovranno disporre di
certificazione IMQ od equivalente. Nelle planimetrie di progetto devono essere
riportati il percorso, la sezione ed il numero dei conduttori.
L’Appaltatore dovrà attenersi scrupolosamente a quanto indicato nei disegni, salvo
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eventuali diverse prescrizioni della Direzione Lavori.
In genere le linee dorsali di alimentazione, per posa sia aerea che interrata, saranno
costituite da quattro cavi unipolari uguali. In alcune tratte terminali di alimentazione
saranno impiegati cavi tripolari con sezione di 2,5 mm2. I cavi per la derivazione agli
apparecchi di illuminazione saranno bipolari o tripolari con sezione di 2,5 mm2.
I cavi multipolari avranno le guaine isolanti interne colorate in modo da consentire
l’individuazione delle diverse fasi.
Per i cavi unipolari la distinzione delle fasi e del neutro dovrà apparire esternamente
sulla guaina protettiva. E’ consentita l’apposizione di fascette distintive ogni tre
metri in nastro adesivo, colorate in modo diverso (marrone: fase R - bianco: fase S –
verde: fase T – blu chiaro: neutro).
La fornitura e la posa in opera del nastro adesivo di distinzione si intendono
compensate con il prezzo a corpo.
Pali di sostegno (escluse le torri – faro)
I pali per l’illuminazione pubblica devono essere conformi alle Norme UNI – EN 40 ed
avere in particolare i codoli per il fissaggio dell’apparecchio di illuminazione di
una delle seguenti dimensioni:
Attacco laterale
Attacco testa palo
Diametro mm
Lunghezza mm
Diametro mm
Lunghezza
42
110-400
60
70-100
48
110
76
76-130
60
110-250-400
E’ previsto l’impiego di pali di acciaio di qualità almeno pari a Fe 360 grado B o
migliore, secondo Norma CNR – UNI 7070/82, di sezione e forma definite nei disegni
di progetto, saldati longitudinalmente secondo Norma CNR – UNI 10011/85.
Per la protezione di tutte le parti in acciaio è richiesta la zincatura a caldo secondo la
Norma CEI 7 – 6.
Tutte le caratteristiche dimensionali ed i particolari costruttivi saranno indicati a
parte, se del caso.
Per il fissaggio dei bracci o dei codoli dovranno essere previste sulle sommità dei pali
due serie di tre fori cadauna sfalsati tra di loro di 120° con dadi riportati in acciaio
INOX saldati prima della zincatura.
Le due serie di fori dovranno essere poste rispettivamente a 5 cm ed a 35 cm dalla
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sommità del palo. Il bloccaggio dei bracci o dei codoli per apparecchi a cima palo
dovrà avvenire tramite grani in acciaio INOX temprati ad induzione (2). Sia i dadi che
i grani suddetti dovranno essere in acciaio INOX del tipo X12 Cr 13 secondo Norma
UNI 6900/71.
I sostegni in ghisa per apparecchi tipo lanterna sono esclusi dalle successive
prescrizioni.
Il formato più comune di detti grani è M 10x1.
Nei pali dovranno essere praticate due aperture delle seguenti dimensioni: un foro
ad asola della dimensione 150x50 mm, per il passaggio dei conduttori, posizionato
con il bordo inferiore a 500 mm dal previsto livello del suono; una finestrella
d’ispezione (3) delle dimensioni 200x75 mm; tale finestrella dovrà essere posizionata
con l’asse orizzontale parallelo al piano verticale passante per l’asse longitudinale del
braccio o dell’apparecchio di illuminazione a cima – palo e collocata dalla parte
opposta al senso di transito del traffico veicolare, con il bordo inferiore ad almeno
600 mm al di sopra del livello del suolo.
La chiusura della finestrella d’ispezione dovrà avvenire mediante un portello
realizzato in lamiera zincata o in resina rinforzata, a filo palo, con bloccaggio
mediante chiave triangolare; oppure, solo nel caso sussistano difficoltà di
collocazione della morsettiera e previo benestare del Direttore dei Lavori, con
portello in rilievo, adatto al contenimento di detta morsettiera, sempre con
bloccaggio mediante chiave triangolare.
Il portello deve comunque essere montato in modo da soddisfare il grado minimo di
protezione interna. La finestrella d’ispezione deve consentire l’accesso
all’alloggiamento elettrico.
Il percorso dei cavi nei blocchi e nell’asola inferiore dei pali dovrà essere protetto
tramite uno o più tubi in PVC flessibile serie pesante diametro 50 mm, posato all’atto
della collocazione dei pali stessi entro i fori predisposti nei blocchi di fondazione
medesimi.
Nell’ipotesi che non venga adottata la finestrella d’ispezione (in quanto la
connessione elettrica è realizzata mediante giunto sotterraneo), questa prescrizione
è annullata.
Apparecchi di illuminazione
Le presenti prescrizioni riguardano prevalentemente gli apparecchi di illuminazione
alimentati in derivazione a tensione 220 – 230 V per la seguente utilizzazione:
 Illuminazione stradale
 Illuminazione di arredo urbano
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 Illuminazione di impianti sportivi per dilettanti
 Illuminazione di gallerie brevi e sottopassaggi
Riferimenti normativi:
 CEI 34.21
 CEI 34.30
 CEI 34.33
Marchi e documentazioni
Gli apparecchi di illuminazioni devono essere di classe: - II e in tutto conformi alla
Norma CEI 34.21, nonché provvisti di Marchio Italiano di qualità (IMQ) o altro
Marchio equivalente e di documentazione fotometrica e tecnica: detta
documentazione può essere rilasciata dal costruttore se dotato di adeguato
laboratorio o da un laboratorio esterno riconosciuto.
Sistema di attacco
Gli apparecchi di illuminazione di tipo stradale previsti per montaggio anche su palo,
devono essere dotati di un sistema di attacco adatto tanto all’innesto laterale
quanto all’innesto di testa, con un dispositivo che consenta il bloccaggio su un
codolo dei seguenti diametri e su almeno una delle seguenti lunghezze, in
conformità con la Norma UNI – EN 40 – 2 :
Attacco
Diametro
Lunghezza
mm
mm
Testa palo
60 + 76
70 – 100 - 130
laterale
40 + 60
110 – 250 - 400
Note: Il dispositivo di bloccaggio deve essere compreso nel 80% circa della
lunghezza.
Gli apparecchi tipo lanterna sono esclusi da queste prescrizioni.
Materiale del riflettore
I riflettori devono essere di lamiera a tutto spessore d’alluminio, titolo non inferiore
a 99,8%.
La lega sopra indicata può venire sostituita da altre leghe o materiali, con analoghe
caratteristiche ottiche, di resistenza alla corrosione e stabilità nel tempo
Il controllo si effettua mediante esami tecnologici e chimici, in accordo con le parti.
Ad es. la placcatura o metalizzazione sotto vuoto con alluminio di titolo non inferiore
a 99,98.
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Gli apparecchi tipo lanterna, non soggetti a queste prescrizioni, devono riportare le
caratteristiche dell’eventuale riflettore nel foglio o catalogo allegato al progetto.
Spessore del riflettore
Lo spessore minimo dei riflettori protetti (carenati) non deve essere inferiore a 0,5
mm.
Il controllo si effettua misurando dieci punti del riflettore; in nessun punto dovranno
essere riscontrati spessori inferiori ai valori suddetti.
Per i riflettori non protetti il controllo si effettua con un calibro che consenta di
apprezzare almeno un ventesimo di millimetro.
Ossidazione del riflettore
I riflettori in alluminio tutto spessore devono risultare protetti con un strato di
ossido anodico con spessore medio di 5 mm; e di 2 mm per i proiettori e per i
riflettori placcati o metallizzati.
Il controllo si effettua con il metodo gravimetrico di cui alla tab. UNI 3396 – 79.
Fissaggio dell’ossido sul riflettore
Il fissaggio dell’ossido deve essere eseguito in modo da ottenere la completa
chiusura dei pori. Il controllo si effettua con il metodo di cui alla tab. UNI 3397 – 63.
Stabilità del gruppo ottico
L’assetto del gruppo ottico, risultante generalmente dalla posizione reciproca del
portalampada rispetto al riflettore ed eventualmente al rifrattore, deve potersi
realizzare con dispositivi rigidi, di sicuro bloccaggio, non allentabili con le vibrazioni;
per tali dispositivi si deve garantire una superficie inalterabile nel tempo (non è
ammessa la verniciatura).
Nel caso che tale assetto sia regolabile, la regolazione deve potersi attuare secondo
posizioni immediatamente identificabili, contraddistinte da tacche o altri riferimenti
indelebili; ciascun apparecchio deve essere dotato di un foglio di istruzioni.
Il controllo si effettua per ispezione, dopo la prova di resistenza all’allentamento di
cui alla Norma CEI 34 – 21.
Temperatura delle lampade
In condizioni ordinarie di funzionamento le lampade non devono raggiungere
temperature eccessive.
I valori limite sono i seguenti:
Per l’ampolla delle lampade…… 400°C
Per gli attacchi delle lampade:
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a) cementati………………………210°C
b) fissati meccanicamente………..250°C
Rendimento
Il rendimento normale dovrà avere un valore minimo di 0,65 per gli apparecchi
stradali e per i proiettori. Il rendimento è la frazione di flusso luminoso della /e
lampada/e emessa dall’apparecchio rispetto al flusso nominale.
Caratteristiche particolari dei riflettori per apparecchi di illuminazione con lampade
al sodio ad alta pressione
Questi riflettori devono essere conformati in modo da evitare che le radiazioni
riflesse si concentrino sul bruciatore della lampada in quantità tale da pregiudicarne
la durata o il regolare funzionamento.
La prova si effettua confrontando la tensione di lampada funzionante a regime,
dapprima in aria libera e successivamente all’interno dell’apparecchio in esame, in
tutte le posizioni consentite dalla regolazione del portalampada.
Il riflettore si ritiene rispondente alle prescrizioni quando la differenza fra le due
tensioni di lampada è inferiore ai 12V per la lampada da 400W, 10V per le lampade
da 250W, 5V per lampade da 150W e 4V per le lampade da 70W.
Resistenza agli urti
Il controllo della resistenza alle sollecitazioni meccaniche si effettua sottoponendo la
parte esposta ad una serie di colpi per mezzo dell’apparecchio per prova d’urto di cui
alla Norma CEI 34 – 21.
Non devono verificarsi rotture, od ammaccature rilevabili a vista.
La prova si effettua anche sul riflettore per la parte non protetta (eventuale).
Vedi definizione 845 09 39 del Vocabolario Internazionale di illuminazione, CIE 17.4
Vedi anche Norma CEI 34 – 24 “Lampade a vapori di sodio ad alta pressione”
Colore degli apparecchi
Il colore delle superfici esterne degli apparecchi (parti metalliche verniciate e parti in
materiale organico, escluso il riflettore) sarà deciso dalla D.L.
Dati fotometrici
I dati fotometrici devono essere riportati nel foglio delle caratteristiche allegato al
progetto, secondo il sistema C - y per gli apparecchi stradali e B – b per i proiettori e
in conformità al progetto UNI “Fotometria degli apparecchi di illuminazione”.
I valori fotometrici devono essere coordinati con la geometria di installazione al
conseguimento dei parametri specifici di cui alle normative in vigore.
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Accenditori
Gli accenditori per lampade ad alta intensità devono essere del tipo a
sovrapposizione o semiparallelo e conforme alle Norme CEI 34.46. e 34.47.
Alimentatori e condensatori
Gli alimentatori e condensatori devono essere conformi alle
Norme CEI 34.26; 34.48; 34.49; 34.55; 34.57.
Cavidotti
Nell’esecuzione dei cavidotti saranno tenute le caratteristiche dimensionali e
costruttive, nonché i percorsi, indicati nei disegni di progetto. Saranno inoltre
rispettate le seguenti prescrizioni:
 Il taglio del tappetino bituminoso e dell’eventuale sottofondo in agglomerato
dovrà avvenire mediante l’impiego di un tagliasfalto muniti di martello idraulico
con vanghetta. Il taglio avrà una profondità minima di 25 cm e gli spazi del manto
stradale non tagliato non dovranno superare in larghezza il 50% del taglio
effettuato con la vanghetta idraulica;
 Esecuzione dello scavo in trincea, con regolarizzazione del fondo dello scavo
mediante sabbia o terra battuta e secondo le dimensioni indicati nel disegno;
 Fornitura e posa nel numero stabilito dal disegno, di tubazioni rigide e/o flessibile
in materiale plastico a sezione circolare, con diametro esterno di 100 mm, peso
730 g/m, per il passaggio dei cavi di energia;
 La posa delle tubazioni in plastica del diametro esterno di 100 mm verrà eseguita
mediante l’impiego di selle in materiale plastico a uno od a due impronte per tubi
del diametro di 110 mm. Detti elementi saranno posati ad una interdistanza
massima di 1,5 m, al fine di garantire il sollevamento dei tubi dal fondo dello
scavo ed assicurare in tal modo il completo conglobamento dello stesso nel
cassonetto di calcestruzzo; le canalette di materiale termoplastico non devono
presentare una freccia fra le selle superiore a 5 mm.
 Formazione di cassonetto in calcestruzzo dosato a 250 Kg di cemento tipo 325 per
metro cubo di impasto, a protezione delle tubazioni in plastica; il calcestruzzo
sarà superiormente lisciato in modo che venga impedito il ristagno d’acqua;
 Il riempimento dello scavo dovrà effettuarsi con materiale di risulta o con ghiaia
naturale vagliata, sulla base delle indicazioni fornite dai tecnici comunali.
Particolare cura dovrà porsi nell’operazione di costipamento da effettuarsi con
mezzi meccanici; l’operazione di riempimento dovrà avvenire dopo almeno 6 ore
dal termine del getto di calcestruzzo; trasporto alla discarica del materiale
eccedente.
Nota: Sono ammesse tolleranze ± 10% sulle quote di messa in opera dei cavidotti,
rispetto al progetto.
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Durante la fase di scavo dei cavidotti, dei blocchi, dei pozzetti, ecc. dovranno essere
approntati tutti i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni a persone, animali
o cose per effetto di scavi aperti non protetti.
Durante le ore notturne la segnalazione di scavo aperto, o di presenza di cumulo di
materiale di risulta o altro materiale sul sedime stradale, dovrà essere di tipo
luminoso a fiamma od a sorgente elettrica, tale da evidenziare il pericolo esistente
per il transito pedonale e veicolare.
Nessuna giustificazione potrà essere adotta dall’Appaltatore per lo spegnimento di
dette luci di segnalazione durante la notte, anche se causate da precipitazione
meteoriche. Tutti i ripari (cavalletti, transenne, ecc) dovranno riportare il nome della
Ditta Appaltatrice dei lavori, il suo indirizzo e numero telefonico.
L’inadempienza delle prescrizioni sopra indicate può determinare sia la sospensione
dei lavori, sia la risoluzione del contratto.
Il reinterro di tutti gli scavi per cavidotti e pozzetti dopo l’esecuzione dei getti è
implicitamente compensato con il prezzo dell’opera. Nessun compenso potrà essere
richiesto per i sondaggi da eseguire prima dell’inizio degli scavi per l’accertamento
dell’esatta ubicazione dei servizi nel sottosuolo.
Pozzetti
a) Pozzetti con chiusino in ghisa
 Nell’esecuzione dei pozzetti saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e
costruttive, nonché l’ubicazione, indicata nei disegni di progetto. Saranno inoltre
rispettate le seguenti prescrizioni:
 Esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni del pozzetto;
 Formazione di uno spessore di 10 cm circa di materiale drenante sotto la platea in
calcestruzzo;
 Formazione di platea in calcestruzzo dosato a 200 Kg di cemento di tipo 325 per
metro cubo di impasto, con fori per il drenaggio dell’acqua;
 Formazione della muratura laterale di contenimento, in mattoni pieni e malta di
cemento;
 Conglobamento, nella muratura di mattoni, delle tubazioni in plastica interessate
dal pozzetto; sigillatura con malta di cemento degli spazi fra muratura e tubo;
 Formazione all’interno del pozzetto, di rinzaffo in malta di cemento
grossolanamente lisciato;
 Fornitura e posa, sul letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa, completo di
telaio, per traffico incontrollato, luce netta 50x50 cm, peso ca. 250 Kg, con scritta
“Illuminazione Pubblica” sul coperchio;
 Riempimento del vano residuo con materiale di risulta o con ghisa naturale
costipati; trasporto alla discarica del materiale eccedente.
E’ consentita in alternativa, e compensato con lo stesso prezzo, l’esecuzione in
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calcestruzzo delle pareti laterali dei pozzetti interrati con chiusino in ghisa. Lo
spessore delle pareti e le modalità di esecuzione dovranno essere preventivamente
concordati con la Direzione Lavori.
E’ altresì compreso l’onere per l’estirpazione di piccole piante o per la rimozione del
materiale di qualsiasi natura che si trovassero in loco.
b) Pozzetto prefabbricato interrato
E’ previsto l’impiego di pozzetti prefabbricati ed interrati, comprendenti un
elemento a cassa, con due fori di drenaggio, ed un coperchio removibile.
Detti manufatti, di calcestruzzo vibrato, avranno sulle pareti laterali la
predisposizione per l’innesto dei tubi in plastica, costituita da zone circolari con
parete a spessore ridotto.
Con il prezzo a corpo sono compensati, oltre allo scavo, anche il trasporto a piè
d’opera, il tratto di tubazione in plastica interessato dalla parete del manufatto, il
riempimento dello scavo con ghiaia naturale costipata, nonché il trasporto alla
discarica del materiale scavato ed il ripristino del suolo pubblico.
Blocchi di fondazione
Nell’esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dai pali saranno mantenute
le caratteristiche dimensionali e costruttive indicate nei disegni di progetto.
Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:
 Esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni di blocco;
 Formazione del blocco in calcestruzzo dosato a 250 Kg di cemento tipo 325 per
metro cubo di impasto; durante il getto del calcestruzzo deve essere evitato
qualsiasi smottamento di terreno delle pareti; la superficie
 superiore del blocco deve essere sagomata da quattro spioventi per favorire
l’allontanamento dell’acqua;
 Esecuzione della nicchia per l’incastro del palo, con l’impiego di cassaforma;
 Fornitura e posa, entro il blocco in calcestruzzo, di spezzone di tubazione in
plastica del diametro esterno di 100 mm per il passaggio dei cavi;
 Riempimento eventuale dello scavo con materiale di risulta o con ghiaia naturale
accuratamente costipata; trasporto alla discarica del materiale eccedente;
 Sistemazione del cordolo in pietra eventualmente rimosso;
 I fori lasciati nei blocchi di fondazione per la infissione dei pali devono essere
prontamente coperti;
 In caso di getti a basse temperature esterne è consigliabile l’impiego nel
conglobamento di adeguato liquido antigelo.
L’eventuale rimozione dei cordoli del marciapiede è compresa nell’esecuzione dello
scavo del blocco. Per tutte le opere elencate nel presente articolo è previsto
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dall’appalto il ripristino del suolo pubblico.
Il dimensionamento maggiore dei blocchi di fondazione rispetto alle misure indicate
in progetto non darà luogo a nessun ulteriore compenso.
Cassette – Giunzioni – Derivazioni
La derivazione agli apparecchi di illuminazione, in cavo bipolare o tripolare da 2,5
mm2, sarà effettuata con l’impiego della cassetta di connessione collocata
nell’alloggiamento con transito nella medesima dei cavi unipolari di dorsale.
La salita all’asola dei cavi unipolari sarà riservata unicamente alla fase interessata al
neutro e all’eventuale conduttore di terra escludendo le restanti due fasi; per tratti
do dorsali rilevanti dovrà essere previsto altresì un sezionamento dell’intera linea
facendo transitare le tre fasi ed il neutro in una cassetta di connessione collocata
secondo le indicazioni del Direttore dei Lavori.
Per le giunzioni o derivazioni, con posa in cavidotto, è previsto anche l’impiego di
muffole, dette muffole saranno posate esclusivamente nei pozzetti in muratura o
prefabbricati.
Impianto di terra – Dispersori
Gli apparecchi dio illuminazione (esclusi quelli di classe II) saranno collegati ad una
dorsale di terra di sezione adeguata, comunque non inferiore ai 16 mm2; i
conduttori di terra e di protezione avranno guaina di colore giallo – verde e saranno
di tipo H07V.
La linea dorsale sarà collegata al Dispersore Unico mediante conduttore isolato, della
sezione minima di 16 mm2di tipo H07 V-R, protetto con tubazione nei tratti
discendenti. Tenendo conto che il dispersore sarà unico, sia per la protezione contro
i fulmini che per la protezione contro i contatti indiretti, esso dovrà rispondere alle
prescrizioni delle Norme Cei 11-8, 64-8 e 81-1.
Tutti i dispersori dovranno essere collegati fra di loro, se la resistenza di terra dei
singoli centri luminosi non rientra nei valori prescritti.
Sia i dispersori, che i pozzetti di ispezione dovranno essere preventivamente
approvati dalla Direzione dei Lavori.
Regolatori di flusso luminoso:
Devono essere con controllore elettronico di potenza per stabilizzazione e
regolazione della tensione di alimentazione in impianti di illuminazione con
alimentazione trifase (380V + N) realizzato con SISTEMA STATICO ad Inverter (senza
parti striscianti in movimento) tipo Conchiglia FULL SOLID POWER® (serie GPI/…/HFS)
o similare composto da INVERTER in abbinamento ad una piattaforma di controllo
composta da DSP (digital signal processor) e PC embedded con sistema operativo
Linux® in Contenitore in SMC (vetroresina – RAL 7040) adatto per installazione in
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esterno per posa a pavimento, certificato IMQ secondo la norma CEI EN 62208 –
Grado di protezione IP44 secondo CEI EN 60529, IK 10 secondo CEI EN 62262 avente le seguenti dimensioni ingombro:
 860x1394x450mm (per potenze da 3x3,2kVA a 3x6,9kVA) tipo CVL/T con
n°2 bocchette d’aerazione BAF/125
 860x1763x450mm (per potenze da 3x8,7kVA a 3x12,0kVA) tipo CVL/ST con
n°2 bocchette d’aerazione BAF/125 e n°4 BAF/160 applicate sul sopralzo
 860x1496x450mm (per potenze da 3x15kVA a 3x24,2kVA) tipo CVL/T con
n°2 bocchette d’aerazione BAF/125 e torrino
L’apparecchiatura dovrà avere il controllo totale del flusso di potenza tramite
Inverter;
Classificazione secondo norma UNI 11431:
- Classe di rendimento: R1
- Classe di carico: L1
- Classe di regolazione: A1
- Classe di stabilizzazione: Y1
- Classe di programmazione: P1t
- dovrà essere in grado di mantenere a monte dell’impianto (lato rete) un fattore di
potenza PF (power factor)≈1 indipendentemente dal valore del fattore di potenza a
valle (lato lampade) e consentire che la portata nominale dell’apparecchiatura sia
sfruttabile anche in presenza di variazioni del cosφ dell’impianto fino a 0,75 ( FULL
PFC);
 dovrà garantire le seguenti prestazioni relative al mantenimento del servizio
d’illuminazione (FULL UNBREAK):
dovrà evitare l’attenuazione o interruzione del flusso luminoso in caso di condizioni
critiche di funzionamento (BY-PASS NO BREAK);
dovrà garantire la continuità di servizio delle lampade anche in presenza di
microinterruzioni, fino a 40ms, sul lato rete
(sulla linea);
L’apparecchiatura dovrà avere le seguenti Caratteristiche Prestazionali:
 Permette un risparmio energetico minimo dell’ordine del 20% in relazione al
tipo di impianto;
 Consentire una ripresa automatica a tensione ridotta attenuata dopo BlackOut con ripristino del ciclo impostato all’atto dell’interruzione dopo
accensione completa delle lampade;
 Consentire l’alimentazione di un carico equivalente alla max portata
dell’apparecchiatura sia in fase di accensione sia con alterazioni del cosφ fino
a 0,75;
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 Essere in grado di incrementare fino al 15% il valore della tensione nel caso in
cui la tensione di alimentazione sia inferiore a quella nominale
(funzionamento da survoltore);
 Possibilità di funzionamento dipendente da segnale esterno (sonda singola o
doppia);
 Possibilità di esclusione controllo potenza (BY-PASS) (sia tramite la logica che
manualmente);
 By-Pass automatico in caso di allarme;
L’apparecchiatura dovrà avere le seguenti Caratteristiche descrittive:
 Display a cristalli liquidi (LCD) 20x4 retroilluminato con regolazione del contrasto
e della luminosità, munito di tre led e di una tastiera a 7 tasti;
 Connessione USB;
 Connessione Ethernet;
 Regolazione tensione/cicli di lavoro programmabili per le singola fase;
 Tempi di accensione (preriscaldamento lampade), impostabili da programma;
 Possibilità di impostazioni personalizzate delle tensioni di accensione, regime
normale, regime ridotto;
 Rampa di salita e di discesa impostabile dalla logica;
 Selezione del valore di tensione in uscita nel campo 170-240 Volt delle fasce
orarie fino ad un massimo di 10 periodi diversi;
 Disponibilità di tre programmi annuali con cicli di accensione e riduzione in
relazione ai fattori stagionali ed alle aree di ubicazione;
 Lettura su display delle seguenti grandezze elettriche:
 Tensione a monte di ogni fase
 Potenza reattiva assorbita di ogni fase
 Tensione a valle di ogni fase
 Cosφ di ogni fase in ingresso e uscita
 Corrente assorbita di ogni fase
 Frequenza di ogni fase in ingresso e uscita
 Potenza attiva assorbita di ogni fase
 Percentuale di carico e di riduzione
 Compact Flash per registrazione misure/allarmi (file di Log) consultabili
localmente o in telecontrollo;
 Calcolo e visualizzazione del risparmio energetico;
 Predisposizione per forzature di funzionamento da segnale esterno (luce
piena/ridotta/by-pass/accensione);
 Contatti puliti per segnalazione stato apparecchiatura;
 Ingresso per comando di accensione con fotointerruttore esterno;
L’apparecchiatura dovrà avere le seguenti Specifiche tecniche:
Tensione di ingresso (trifase): 3/N/PE 315-470 V
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Tensione di uscita regolata per singola fase: 170-240 V
Frequenza: 50Hz
Precisione di stabilizzazione della tensione di uscita: ±0,3%
Velocità di stabilizzazione: < 10 ms
Rifasamento del carico sull’ingresso: Cosφ ≈ 1
Sfasamento gestibile con carico massimo applicato: Cosφ ≥ 0,75,
Regolazione indipendente sulle tre fasi: Presente
Temperatura di funzionamento: -20°C +40°C
Umidità relativa: fino a 95% senza condensazione
Orologio astronomico: Compreso
Comunicazione: USB/Ethernet - telegestione via modem (integrato) GSM/GPRS
Direttive: Bassa
tensione
2006/95/CE,
Compatibilità
Elettromagnetica
2004/108/CE
Conformità: EN 60439-1
L’apparecchiatura dovrà essere equipaggiata con:
Interruttore magnetotermico generale con bobina di sgancio
Relè differenziale di dispersione della corrente verso terra di tipo regolabile ed
auto ripristinante
Interruttore crepuscolare
Interruttore magnetotermico protezione inverter
Interruttore magnetotermico per ausiliari
Selettore automatico/manuale
Contattore bypass
Presa ausiliaria di corrente
Morsettiera di ingresso
Morsettiera di uscita
Morsetto attestamento sensore
Interruttori magnetotermici per uscite protette (opzionali)
Scaricatore ingresso
Scaricatore uscita
Il telecontrollo dovrà essere di serie ed integrato, attivabile inserendo una SIM dati e
consultabile tramite un comune web browser. Dovrà, inoltre, consentire:
 Il monitoraggio in tempo reale del sistema (andamenti di varie grandezze
elettriche quali tensioni, correnti, potenze, ecc.);
 La visualizzazione della taglia del controllore e la versione del software;
 La verifica della presenza di allarmi;
 Il controllo del risparmio ottenuto;
 L’impostazione delle grandezze, l’accensione e spegnimento dell’impianto;
 La modifica dei parametri impostati;
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 Il download dei dati memorizzati periodicamente dalla macchina (Log),
visualizzabili in formati compatibili con i fogli elettronici più diffusi (es. excel).
La casa costruttrice dovrà garantire l'apparecchiatura per un periodo di 36 mesi dalla
data di messa in servizio, 40 mesi dalla data di consegna; L’apparecchiatura dovrà
essere fornita con sigillo di By-Pass a garanzia del collaudo eseguito in fabbrica che
ne certifica il corretto funzionamento.
La fornitura delle apparecchiature dovrà essere effettuata in regime Qualità Totale
da azienda certificata secondo norme UNI EN ISO 9001:2008
Tutti i materiali occorrenti per i lavori dovranno essere delle migliori qualità esistenti
in commercio ed essere accettati, previa campionatura, dalla Direzione dei lavori.
Di norma essi proverranno da località o fabbriche che l'Impresa riterrà di sua
convenienza, purché preventivamente notificate e sempreché i materiali
corrispondano ai requisiti prescritti dalle leggi, dall'elenco prezzi o dalla Direzione dei
lavori.
Quando la Direzione dei lavori abbia denunziato una qualsiasi provvista come non
atta all'impiego, l'Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle qualità
volute.
I materiali rifiutati dovranno essere sgomberati immediatamente dal cantiere a cura
e spese dell'Appaltatore.
Tutti i lavori comprendono la fornitura dei materiali nuovi esistenti in commercio e la
loro installazione in opera a perfetta regola d'arte in conformità delle vigenti norme
C.E.I. 64-8, V2 sezione 714, C.E.I.-11-8, 11-17, 17-13/1, 64-8/4 art.413.2.7 e 64/12 e
alla Legge Regionale Puglia n 15 del 23/11/2005; e a quella di buona norma tecnica e
di sicurezza antinfortunistica Decreto Legislativo 09/04/2008 n°81.
La spesa preventivata per l'esecuzione dei suddetti lavori ammonta a €.972.814,00,
di cui €. 587.650,00 canone di manutenzione ordinaria, €.189.698,72 lavori di
manutenzione straordinaria ed €. 6.806,60 per oneri per la sicurezza D.lgs. n. 81,
09/04/2008 non soggetti a ribasso D'asta, oltre €.188.658,68 per somme a
disposizione dell'Amministrazione.
I lavori straordinari saranno eseguiti dall'Impresa solo, su comprovata ed urgente
necessità verificate e stabilite dal Direttore dei Lavori che non rientrano nelle
prestazioni della manutenzione ordinaria, che dovessero rendersi necessari a suo
insindacabile giudizio per lo svolgimento del servizio.
Il Progettista
Per. Ind. Francesco PALAZZO
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