Copia di Karl Marx - Il-Cubo Corsi E Ripetizioni

KARL MARX
Il marxismo ha influenzato non solo la filosofia ma anche la storiografia e la sociologia.
Il marxismo è stato messo alla base di una delle ideologie più influenti del 900: il
comunismo. Il pensiero di Marx è stato distorto sia dai sostenitori che dagli oppositori.
Nasce a Trevi nel 1918, studia a Berlino dove entra a far parte dei giovani hegeliano e
poi diventa feverbacchiano. Entrambi gli autori influenzano il suo pensiero. La prima
opera è la critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico del 1943 dove Marx prende
le distanze dal maestro. Parte della critica viene ripresa da Feverbach: secondo Marx
l'idealismo parte dalla realtà empirica ricavando da essa per astrazione il concetto di
assoluto per poi farci credere che la realtà empirica stessa deriva necessariamente
dall'assoluto. In altre parole hegel si costruisce un sistema per poi farci credere che ogni
aspetto della realtà deriva dal sistema stesso, Hegel vede ogni cosa in funzione del
sistema da lui creato. Marx non è molto diverso da Feverbach. La differenza sta nel
fatto che Marx ricava anche le conseguenze politiche di questo fraintendimento: cioè
nel momento in cui hegel ci dice che tutto ciò che è reale è razionale Hegel finisce col
santificare la realta ( mette capo a un'accettazione acritica delle istituzioni vigenti). Ogni
istituzione solo per il fatto di esistere è manifestazione dall'assoluto. Per Marx al
contrario non tutto ciò che è reale è razionale ma anzi esiste uno scarto tra la razionalità
e la realtà (non tutto ciò che è reale è razionale). Ci sono aspetti della realtà che non
sono per niente razionali. Per Marx c'è uno scarto tra razionalità e realtà. La filosofia
deve individuare gli aspetti critici della realtà, deve individuare gli aspetti che nella realtà
non funzionano con il fine di modificare la realtà stessa e migliorarla. Uno degli aspetti
che caratterizza il marxismo: il legame stretto tra teoria e prassi. Il marxismo non vuole
essere una teoria fine a se stessa ma vuole essere una teoria finalizzata alla
trasformazione razione della realtà. Una famosa frase di Marx: i filosofi hanno sempre
interpretato il mondo si tratta ora di cambiarlo. Hegel aveva posto famiglia,
società
civile e stato; Hegel aveva distinto la società civile ( piano economico) dallo stato( piano
politico). Secondo Marx in una società democratica, da un punto di vista politico, tutti i
cittadini sono uguali e hanno gli stessi diritti. Secondo Marx sul piano economico
dobbiamo distinguere: borghesi ( proprietari dei mezzi di produzione) e i proletari
( molto di più quantities mente e non hanno mezzi di produzioni e vivono in altre
condizioni. Mentre per hegel lo stato è in grado di piegare gli interessi particolari al bene
comune, al contrario secondo Marx è la società civile piega il bene comune all'interesse
particolare. Marx in gioventù era stato democratico ma in un secondo momento ritiene
necessario il comunismo. Vuole trasformare la società,
non l'accetta così com'è. In
democrazia per Marx vi è un'uguaglianza formale a cui corrisponde una diseguaglianza
sostanziale. Qualunque organo venga eletto farà sempre gli interessi della borghesia.
La soluzione quindi è il Comunismo che si identifica con l'abolizione della proprietà
privata dei mezzi di produzione. Nel momento in cui viene abolita la proprietà privata
scompare la differenza tra classi sociali. L'eguaglianza formale corrisponde a
un'uguaglianza sostanziale. Non solo emancipazione politica ma anche umana. L'opera
che ci interessa è i manoscritti economico filosofici del 1844: testo che viene pubblicato
nel 1932 dopo la morte di Marx. Ci interessa il concetto di alienazione in Marx. Secondo
Marx ciò che caratterizza l'essere umano è la capacità di trasformare la realtà seguendo
un progetto. La differenza tra l'ape e l'architetto è che l'uomo prima di aver prodotto la
casa ha avuto quel progetto nella mente. L'uomo nell'azione di trasformazione della
realtà realizza se stesso. Se non che nella società capitalista l'uomo non realizza se
stesso nella realtà trasformati va ma produce solamente un'alienazione. Il concetto di
alienazione in Marx si identifica con la condizione socioeconomico del lavoratore che
nel capitalismo è costretto ad alienare (cedere) al datore di lavore (capitalista) la propria
forza lavoro, il proprio tempo e il prodotto del proprio lavoro. Nel capitalismo l'uomo non
può disporre liberamente della propria capacità di trasformare la realtà seguendo un
progetto. Il concetto di alienazione per Hegel: si riferisce all'assoluto che si fa altro da
sé; in Feverbach il concetto si riferisce all'uomo che nella religione traspone la propria
essenza in un ente esterno senza riconoscere in questo se stesso. In Marx il concetto si
riferisce alla condizione socioeconomico dell'operaio che è costretto ad alienare la sua
forza lavoro al capitalista. Marx denuncia un impoverimento drammatico della creatività
dell'uomo. Nello spiegare l'alienazione Marx distingue quattro aspetti: l'uomo è alienato
rispetto alla propria attività che ridotta a merce appartiene ad un altro; l'uomo è alienato
rispetto al prodotto del suo lavoro; è alienato rispetto alla propria essenza: si crea una
divisione tra lavoro manuale e intellettuale (il lavoro operaio è solo manuale senza
l'intellettuale; il lavoro intellettuale appartiene alla dirigenza.); inoltre sono le macchine
a determinare i tempi di lavoro e non l'uomo ed infine è alienato rispetto al prossimo con
il quale ha un rapporto conflittuale. L'economia politica presenta le sue leggi come
fossero leggi immutabili (come fossero leggi di natura) al contrario Marx si sforza di
dimostrare come l'alienazione sia il risultato di un particolare sviluppo storico. Mentre
per l'economia Politica non esistono alternative al capitalismo Marx considera il
capitalismo come un prodotto storico. Marx prospetta un'alternativa al capitalismo: IL
COMUNISMO. Il capitalismo s' identifica con l'alienazione r la soluzione è il comunismo
o l'abolizione dei mezzi di proprietà di produzione. I manoscritti economico filosofici
sono ancora un testo feverbacchiano. Marx si distacca da Feverbach e secondo Marx
Feverbach fa un passo avanti rispetto ad Hegel ( individua il rovesciamento idealistic
nei rapporti di predicazione: l'uomo concreto è messo al centro della speculazione
filosofica) e un passo indietro perché non si accorge che non esiste un'essenza che sia
qualcosa di astorico e atemporale. L'uomo del comunismo sarà diverso da quello del
capitalismo. Marx ritiene di dover correggere feverbach con Hegel e Hegel con
Feverbach. Di feverbach riprende il rovesciamento idealistico dei rapporti di
predicazione, di Hegel la storicità e la necessità di riportare ogni aspetto alla totalità.
Ogni discorso sull'uomo va ricondotto alla storia e alla società dell'uomo. Un altro
aspetto che accomuna e contraddistingue i due è la religione: Mark è ha detto che
Feverbach è stato in di cogliere il meccanismo del l'alienazione religiosa ma non è
riuscito a spiegare come l'uomo ha creato la religione. Mark afferma che Feberbach non
è in grado di cogliere i motivi perché non è in grado di capire che ogni discorso
sull'uomo va ricondotto alla società è alla storia dell'uomo. Secondo Marx l'uomo si crea
la religione perché non realizza se stesso nella società. La religione è l'oppio dei popoli:
l'oppio è qualcosa che lenisce il dolore, una sorta di morfina che permette di sopportare
il dolore ma non guarisce il malato. L'uomo non si realizza nella società, prova disagio,
e quindi ha bisogno della religione per sopportare meglio la sua condizione. L'oppio è
qualcosa che instupidisce, non consente all'uomo di prendere coscienza
della sua
situazione. L'oppio è una forma di protesta: il modo attraverso il quale l'uomo manifesta
il proprio disagio. La soluzione non è abolire la religione per decreto, non si combatte
con la critica intellettuale di Feberbach(imporre l'ateismo sarebbe come togliere la
morfina al malato) ma la religione può essere combattuta soltanto trasformando la
società. Bisogna passare dalla critica del cielo a quella della terra. La critica del cielo è
quella di Feberbach e la critica della terra(quando la società non sarà più alienante
allora l'uomo non ha più bisogno della religione). Le idee non si combattono con altre
idee ma con un cambiamento della società.
La concezione materialistica della storia è una filosofia della storia, un'interpretazione
della storia. Per feverbach l'uomo è ciò che mangia ma questo avviene per Marx in
determinati rapporti storici e sociali. Marx distingue le forze produttive e i rapporti di
produzione: il termine forze produttive si riferisce al termine mezzi di produzione che
sono storicamente determinati e sono tutti gli elementi necessarie e anche le tecniche
costruttive. I rapporti di produzione sono i rapporti che si instaurano tra gli uomini nel
corso della produzione e regolano la gestione del potere e la distribuzione di quanto
viene prodotto. In età industriale la contrapposizione nelle lotte di classe è tra il
proletario e l'industriale. Il modo di produzione viene anche chiamato struttura
economica: su questa si contrappone la struttura ideologica.
Dal momento che l'obbiettivo del capitalista è il profitto, non accetta che questo si
abbassa. Il lavoro verrà disciplinato in modo tale che diventi più produttivo, si
verificheranno crisi di sovraprodduzione.
sovrapposizione periodiche,
Nella sostanza si verificano cicli di
le industrie più piccole falliscono e vengono ve due a
quelle più grandi. In seguito a queste crisi la società va polarizzandosi: da una parte
pochi borghesi e capitalisti, dell'altra tanti proletari. La crisi di sovraprodduzione mostra
le contraddizioni del capitalismo: esso è incapace di distribuire la ricchezza. La
ricchezza è prodotta socialmente ma distribuita in modo privatisitco. Le forze produttive
hanno raggiunto il massimo grado di sviluppo. Mentre le forze produttive sarebbero in
grado di garantire un benessere generale ma a beneficiare del benessere sono solo i
borghesi. Il proletariato a questo punto fa la rivoluzione e così come la borghesia aveva
abbattuto la nobiltà allo stesso modo il proletariato abbatte la borghesia e si passa dal
modo di produzione capitalista a quello comunista. L'accusa che viene fatta a Marx è
quella di fatalismo: avrebbe sostenuto che inevitabilmente il capitalismo produce
contraddizioni che inevitabilmente porteranno a una rivoluzione. Quando parla di
sbronza necessità suggerisce questo concetto come se noi fossimo predeterminati al
comunismo. Marx in realtà intendeva dire che la rivoluzione può avvenire solo se ci
sono le condizioni materiali affinché avvenga. Le contraddizioni del capitalismo offrono
le precondizioni materiali affinché la rivoluzione comunista si verifichi. Il materialismo
storico viene messo in compartecipazione con la dialettica Hegeliana: la storia è vista
da Marx come una totalità processuale che avanza verso un fine. Anche Marx vede la
storia come Hegel: per Marx la storia avanza verso il comunismo e la contraddizione
dialettica è il motore della storiastoria. In Hegel abbiamo tesi e antitesi e haufeben, in
Marx lo scontro sfocia in rivoluzione che fa progredire la storia. Una volta che si arriva
al comunismo: il comunismo non è destinato ad essere superato, il comunismo non è
una rivalità tra classi sociali, il comunismo è una società senza classi. Per Marx con il
comunismo inizia la vera e propria storia dell'umanità dove si avrà la gestione sociale
dei mezzi di produzione. La storia non avanza perché non ci sono più scontri. Lo stesso
Marx dichiara di aver rimesso sui piedi ( ribaltata) la dialettica Hegeliana: mentre Hegel
mette l'accento su elementi legati al pensiero il materialismo storico di Marx ed Engels
considerano le vere forze motrici della storia non legate al pensiero ma alle condizioni
socio economiche dell'uomo.
Il materialismo:
La struttura economica coincide con il modello di produzione di una società, costituisce
la base reale della società.
La struttura economica determina la sovrastruttura
ideologica. Questo termine indica un sistema di idee prodotte dagli uomini che non sono
indipendenti dalla struttura economica. La religione calvinista promuove l'etica del
lavoro, la religione costituisce il riflesso di una determinata struttura economica e classe
sociale. L'ideologia è il modo deformato attraverso il quale gli uomini percepiscono le
loro relazioni (es: nel medioevo la chiesa aveva diviso la società in oratores, bellatores
e laboratores. L'immagine che si ha della società è di essere immutabile, senza mobilità
sociale. L'ideologia è una sorta di inganno a danno delle classi dominate ma anche una
sorta di autoinganno per le classi dominanti). Il dominio della classe dominante su
quella dominante è un dominio di tipo materiale, che si esprime a livello di struttura
economica, ma anche a livello culturale: L'ideologia che si afferma è sempre quella
della classe dominante. Come si passa da un modo di produzione a quello successivo?!
Possiamo partire dal modo di produzione feudale: a partire dalla servitù della gleba
inizia a svilupparsi la borghesia. La borghesia inizia a sviluppare le forze produttive
contrariamente a quanto aveva fatto la nobiltà. La borghesia diventa sempre più potente
e ad un certo punto si crea una contraddizione dialettica tra le forze produttive che si
sono sviluppate e che preludono al modo di produzione successivo e i rapporti di
produzione che sono ancora espressione del modo di produzione della classe
dominante(nobiltà). La borghesia rappresenta una nuova classe sociale in ascesa che
si contrappone alla vecchia classe sociale dominante che sta per tramontare. Lo
scontro tra le due classi è anche a livello ideologico. Lo scontro sfocia in una rivoluzione
che Marx identifica con la rivoluzione francese dove la borghesia s'impossessas del
potere e si passa dal sistema feudale a quello capitalista. Marx sostiene che nel modo
di produzione capitalista ci sarà una nuova classe sociale che è il proletariato che si
contrappone alla borghesia che sarà protagonista di un'altra rivoluzione che abbatterà
la società e la cambierà da capitalista a comunista.
La critica dell'economia politica. IL CAPITALE:
Il capitale è l'opera maggiore di Marx ed è composto da tre volumi si cui due sono
pubblicati dopo la sua morte da Engels. Sulla critica all'economia politica
(economia politica individua le leggi che sono alla base del capitalismo ma presenta
queste leggi come se fossero leggi di natura)
l'economia diventa ideologica nel
momento in cui presenta il capitalismo in questo modo. Al contrario per Marx il modo di
produzione capitalista è un modo di produzione storicamente determinato. Studiare il
capitalismo significa porre il capitalismo in relazione ai modi di produzione che l'hanno
preceduto e sopratutto Marx individua nel capitalismo alcune contraddizioni che con
bronzea necessità conducono al suo superamento.